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Biafra, grande fratello e tortellini

Airangel

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Biafra, grande fratello e tortellini
« il: Gennaio 19, 2012, 12:54:25 pm »
l'altra sera stavo guardando un film su un canale del digitale terrestre, se non ricordo male LA5....all'intervallo del film è andata in onda la pubblicità.....il primo spot mi ha sbattuto in faccia una serie di immagini devastanti....la pubblicità di una ong che chiedeva soldi per i bambini africani affamati....con immagini che vi assicuro, lasciano interdetti.
il secondo spot.....il grande fratello.....il terzo.....i tortellini....

io e mia moglie ci siamo guardati basiti....ma come si fa a mettere tutto così insieme, come un mercato delle vacche, un minestrone per lobotomizzati?

e poi.....possibile che l'aiuto per quei bambini debba essere una "pubblicità", e debba essere affidato al nostro buon cuore invece che ai nostri stati?
magari al posto di qualche programma militare ridicolo fatto apposta per far girare tangenti?

io avrei una proposta....vietare pubblicità del genere che spesso ingrassano organizzazioni elefantiache e burocratiche, e imporre almeno 40 secondi di queste immagini, senza commento, nelle aperture di tutti i tg.....così....a gratis.....per ricordarci quelli che stan più male di noi.....e senza chiedere nulla.....

questo farebbe in modo di sensibilizzare ognuno di noi ed ognuno di noi trovare la forma giusta e la via giusta per aiutare in qualche modo, senza essere consigliati da pubblicità tra un tortellino e un cellulare di ultima generazione.

cosa pensate voi.....

Re:Biafra, grande fratello e tortellini
« Risposta #1 il: Gennaio 19, 2012, 17:27:04 pm »
...Che certi messaggi, dal segno diametralmente opposto, dovrebbero viaggiare su ben distinti binari e non rischiare di essere assimilati e confusi. Difficile accomunare il phatos di una comunicazione sociale di un certo rilievo, con una vendita di tortellini industriali. Eppure sembra che ciò accada sempre più spesso, in barba al pudore ed al buon senso. Personalmente, in base alle mie esperienze personali, diffido fortemente della maggior parte delle organizzazioni ONLUS. Quando era ancora una ragazzotta ai primissimi impieghi, mia figlia lavorò per una di queste. Telefonava dalla mattina alla sera ad aziende e professionisti, chiedendo loro di contribuire con donazioni in denaro, ad un certo progetto a vantaggio di bambini del terzo mondo. Ci rimase malissimo quando si rese conto che delle cifre che riusciva ad ottenere col suo convinto impegno, soltanto una percentuale di circa il 10% di tali cifre venivano effettivamente destinate al progetto; il resto finiva in mille rivoli di spese non meglio identificate, necessarie alla raccolta. Schifata se ne andò, ma se non avesse presa questa decisione autonomamente, sarei stato io ad imporglielo.  :-[ :(