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IL CALIBRO 85XX DI IWC

ciaca

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #15 il: Aprile 10, 2015, 12:06:23 pm »
Ciò che fa storcere il naso quando si parla di "plastica" applicata agli orologi credo sia l'idea di economicità che questo materiale trasmette, che non è propriamente congeniale ad oggetti dal costo di svariate migliaia di euro. Darle nomi altisonanti serve appunto a dissimulare tale sensazione di economicità (e implicitamente scarso pregio), idea per altro corroborata da un aspetto non propriamente entusiasmante. Infatti Omega nelle versioni con fondello a vista sostituiva il freno in plastica con uno in tradizionale metallo.
Nella realtà, specie nelle meccaniche industriali prive di alcun pregio aggiuntivo legato a particolari finiture, non è affatto detto che il particolare in plastica sia più economico dell'equivalente in tradizionale metallo o in altro materiale "altisonante" come appunto la ceramica (cuscinetti in ceramica e altri particolari per applicazioni meccaniche hanno costi irrisori come quelli in plastica).
Poi c'è la questione della eventuale riproducibilità del particolare qualora non fosse più disponibile in fornitura, ma è più una questione di principio che pratica, secondo me.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

vvalenti65

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #16 il: Aprile 10, 2015, 13:23:33 pm »
se non ricordo male le leve in teflon dei calibri Omega erano anche autolubrificanti, quindi non propriamente dei pezzacci di plastica...!

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #17 il: Aprile 10, 2015, 14:00:17 pm »
Sicuramente avete ragione (l'ho anche scritto nel mio post), però voi che preferireste, teflon o metallo su un orologio di un certo pregio (e costo)?

Non cito ceramica e silicio perché sembrano più accettabili (non dico più nobili) anche dall'orologeria tradizionale.
Poi sul silicio si aprirebbero discorsi molto complicati......

Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #18 il: Aprile 10, 2015, 14:31:35 pm »
In verità oggi, per come sono prodotti i movimenti industriali, ormai privi di apporto manuale di qualsiasi tipo, su un orologio commerciale non avrei difficoltà ad accettare parti in materiali alternativi, siano plastica, silicio o ceramica, nel nome di una proclamata maggiore affidabilità, resistenza e longevità.
I tempi in cui l'artigiano modellava al tornio una leva o una ruota, almeno in questo campo, sono passati da un pezzo.
E da qull'idea di lavorazione artigianale discende l'affetto per le componenti in metallo.
Per lo stesso motivo non ho difficoltà ad accettare cuscinetti con sfere in ceramica.
« Ultima modifica: Aprile 10, 2015, 14:33:08 pm da ciaca »
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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #19 il: Aprile 10, 2015, 15:45:22 pm »
Per quel che riguarda il mio pensiero io vorrei sempre il metallo dentro gli orologi, la plastica o qualsiasi materiale di origine meno nobile, mi genera fastidio, più che altro estetico è vero, ma c'è.
Poi uno scappamento con ruota ed àncora in materiale plastico sono un abominio per me, magari funzioneranno anche bene o meglio di quelli in metallo, ma non si possono vedere parti in materiale plastico in mezzo ad eventuali finiture e anglàge di quelli in metallo.IMHO
Per quel che riguarda Omega col freno per la trotteuse, mi pare chiaro l'intento di eliminare la bruttura del pezzo in plastica per via del fondello zaffiro, ma in questo caso non credo che possa riflettersi a livello prestazionale tra acciaio e plastica, è solo un freno, ed anche il vantaggio del delrin per la eventuale non lubrificazione non c'è, perchè in questo punto non credo sia critico il discorso oli.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #20 il: Aprile 10, 2015, 16:51:36 pm »
In entrambi i casi, sia il crono lemania che questo Pellaton iwc, se hanno scelto di realizzare quelle parti in quei materiali credo che il motivo sia da ricercare in un miglior funzionamento e non in economie che di fatto non esistono.
Almeno nel caso del Pellaton il motivo potrebbe essere legato a svariati fattori, leggerezza, resistenza e minor logorio/lubrificazione richiesta dall'attrito tra le leve e i denti della ruota del bariletto.
Un po' come le palette dell'ancora svizzera, che sono in rubino sintetico perché per quel tipo di cinematismo e di attrito offre migliori prestazioni rispetto ad altro tipo di accoppiamento.
E se accettiamo i rubini sintetici perchè non possiamo accettare altro? :)
La questione si presta a molteplici osservazioni da differenti punti di vista, probabilmente un secolo fa vi era per il berillio dei nuovi bilancieri monometallici autocompensati lo stesso scetticismo che oggi vi è per il silicio, per le stesse ragioni; con la differenza (non trascurabile) che i benefici delle leghe di berillio (amagnetiche e refrattarie) in termini di cronometria furono enormemente maggiori di quelli apportati oggi dagli scappamenti in silicio.
La questione è comunque destinata a rimanere aperta
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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #21 il: Aprile 10, 2015, 17:18:31 pm »
mi pare che la questione si limiti solo agli orologi con fondello trasparente e movimento a vista

in questi casi basta un per fondello pieno che eviti sguardi indiscreti

aggiungo che quando un movimento è esteticamente brutto, come in tutti gli automatici trasformati in carica manuale (vedi Zenith Prime ad esempio) sarebbe assai meglio evitare di mostrare certe brutture

ciaca

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #22 il: Aprile 10, 2015, 17:35:42 pm »
Su questo non posso che condividere, e di brutture da nascondere ce ne sono un sacco, anche senza plastica. :)

Tornando al pellaton, nel nuovo 5200 leve e ruota del bariletto sono in ceramica nera, e iwc ce lo specifica per iscritto che trattasi di ceramica  ;D

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #23 il: Aprile 10, 2015, 19:30:52 pm »
Io credo che ognuno di noi abbia un personale grado di accettazione dei compromessi o comunque dei nuovi materiali.
Ciascuno pone il limite dettato da mille fattori diversi.

Personalmente nei miei orologi (ad eccezione di Swatch, Casio et similia che reputo meri strumenti usa-rompi-getta) non tollero assolutamente parti in plastica; accetto parti in ceramica (soprattutto per casse e lunette); evito parti composite tipo carbonio.

Sul silicio sono attendista.
Ne ho ben compreso i vantaggi, però il fatto che non è riparabile ma solo sostituibile (come la ceramica daltronde) e che non necessita della minima rifinitura, mi lasciano perplesso.

Poi credo che oggi venga utilizzato esclusivamente sugli organi regolatori/scappamenti per comodità delle case in quanto gli intervalli di manutenzione non variano (le altre parti del movimento hanno comunque bisogno), viceversa loro (le case) possono ottenere risultati cronometrici validi (ma non migliori di quanto ottenibile tradizionalmente) in modo relativamente facile ed economico.
Della serie poca spesa (sempre per loro), tanta resa (e spesa, per noi).
« Ultima modifica: Aprile 10, 2015, 19:33:04 pm da S.M. »
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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #24 il: Maggio 19, 2015, 17:21:47 pm »
Ciao molto interessante, indubbiamente un'IWC d'altri tempi... ;)

Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #25 il: Maggio 19, 2015, 19:09:19 pm »
Il calibro 89 dovrebbe essere manuale, mentre sul quadrante dell'IWC che hai postato c'è scritto automatic...
Direi allora che non è un cal 85  :)
Potrebbe allora essere un Cal 88 e non 89
Ah la memoria
 ;)




sono lo stesso calibro,l'89 ha i secondi al centro,mentre l'88 ha i secondi al 6

erm2833

Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #26 il: Maggio 20, 2015, 00:37:13 am »
se non ricordo male le leve in teflon dei calibri Omega erano anche autolubrificanti, quindi non propriamente dei pezzacci di plastica...!
Il teflon e' un materiale con coefficiente di attrito molto basso,non e' autolubrificante.

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #27 il: Maggio 20, 2015, 23:33:30 pm »
Il PTFE (teflon) è un polimero che in applicazioni meccaniche nella sua composizione viene additivato con sostanze quali il bisolfuro di molibdeno capaci di renderlo "autolubrificante" oltre che aumentarne la resistenza all'usura.
http://www.lati.com/pdf/dati_tecnici/latilub.pdf
Non so se Omega utilizzasse formule di PTFE così preparato ma non ho ragione di credere il contrario visto il tipo di lavoro meccanico a cui erano soggetti i freni in plastica e il motivo per i quali venivano utilizzati, che era appunto quello di ridurne l'usura rispetto a quelli in metallo.
« Ultima modifica: Maggio 20, 2015, 23:35:49 pm da ciaca »
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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #28 il: Maggio 21, 2015, 01:35:12 am »
Il PTFE (teflon) è un polimero che in applicazioni meccaniche nella sua composizione viene additivato con sostanze quali il bisolfuro di molibdeno capaci di renderlo "autolubrificante" oltre che aumentarne la resistenza all'usura.
http://www.lati.com/pdf/dati_tecnici/latilub.pdf
Non so se Omega utilizzasse formule di PTFE così preparato ma non ho ragione di credere il contrario visto il tipo di lavoro meccanico a cui erano soggetti i freni in plastica e il motivo per i quali venivano utilizzati, che era appunto quello di ridurne l'usura rispetto a quelli in metallo.
Grazie Angelo.
Convieni che il teflon non additivato non sia autolubrificante?
O meglio,esiste l'impiego di teflon senza aggiunta di lubrificanti?

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Re:IL CALIBRO 85XX DI IWC
« Risposta #29 il: Maggio 21, 2015, 07:23:17 am »
Sarò banale, sarò superficiale, ma per me sempre plastica rimane.
 ;D
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