Orologico Forum 3.0

La scelta di un cronografo

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #30 il: Aprile 25, 2015, 12:27:40 pm »
Anto, ricordo che i requisiti dettati da Papi fossero ruota a colonne sullo stesso piano ideale di quello del bilanciere e architettura di ponti e leveraggi assortiti tale da non permettere una separazione funzionale tra la parte cronometrica (la base tempo) e quella cronografica.
Un Lemania 2320 o un Valjoux 23, per esempio, mi pare possano rientrare in questa casistica.



L'aspetto estetico della macchina è in questo caso completamente differente rispetto all'architettura su due livelli del Lang&Hyne dove sulla platina a 3/4 della base tempo è montata tutta la parte cronografica.

Anche nei calibri da te citati esiste la stessa architettura Angelo.

Valjoux 23


Lemania
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #31 il: Aprile 25, 2015, 12:30:01 pm »
Perciò sono tutti e tre veri integrati.

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #32 il: Aprile 25, 2015, 12:37:44 pm »
Perciò sono tutti e tre veri integrati.
Secondo la filosofia di Papi no.
Se stiamo alla sua idea ci sono un FP il Rolex 4130 e un Seiko.
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

ciaca

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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #33 il: Aprile 25, 2015, 12:54:42 pm »
In effetti Antonio la sovrapposizione su due livelli spaziali delle due funzioni esiste anche nei calibri d'epoca e le tue due immagini effettivamente lo dimostrano.
Diciamo che nel tedesco questa separazione risalta maggiormente vista la realizzazione del cronografo molto più essenziale, che non presidia allo stesso modo lo spazio della platina facendola risaltare in più punti e trasmettendo in modo più evidente questa costruzione su due livelli sovrapposti.
I classici svizzeri invece coprono meglio e ingannano di più  ;D
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #34 il: Aprile 25, 2015, 14:52:31 pm »
In effetti Antonio la sovrapposizione su due livelli spaziali delle due funzioni esiste anche nei calibri d'epoca e le tue due immagini effettivamente lo dimostrano.
Diciamo che nel tedesco questa separazione risalta maggiormente vista la realizzazione del cronografo molto più essenziale, che non presidia allo stesso modo lo spazio della platina facendola risaltare in più punti e trasmettendo in modo più evidente questa costruzione su due livelli sovrapposti.
I classici svizzeri invece coprono meglio e ingannano di più  ;D

Esatto Angelo, è proprio quella la spiegazione.
Stiamo parlando di un crono monopulsante con contatore centrale dei minuti.
Quindi una costruzione che sembra davvero essenziale in cui risalta la platina.
Comu lu nonnu!
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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #35 il: Aprile 25, 2015, 15:01:14 pm »
Ma il brillante come pietra del bilanciere è "vero"?  ;D
Bello anche il piccolo ponte dell'ancora con castone avvitato e viti azzurrate.
Realizzazione di qualità in ogni più piccolo dettaglio.
« Ultima modifica: Aprile 25, 2015, 15:11:20 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #36 il: Aprile 25, 2015, 15:17:04 pm »
Ma il brillante come pietra del bilanciere è "vero"?  ;D
Bello anche il piccolo ponte dell'ancora con castone avvitato e viti azzurrate.
Realizzazione di qualità in ogni più piccolo dettaglio.
Verisssimo!!!  ;)
La ruota dei secondi cronografici dovrebbe esssere in oro.
« Ultima modifica: Aprile 25, 2015, 15:24:50 pm da Croix_de_Malte_® »
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #37 il: Aprile 25, 2015, 19:01:19 pm »
Uno dei cronografi che mi ha affascinato...da sempre per il suo sistema ( sfera contaminuti grande centrale ) e il Lemania 5100....

Forse perché spesso usato su cronografi militari di varie fogge ed epoche ...
Condivido in pieno ;): leggibilità (data dalla sfera dei minuti crono coassiale a quella della parte solo-tempo) e robustezza (resiste tranquillamente ad accelerazioni fino a 7 g  :) ), insieme all'innesto verticale della funzione cronografica (che evita il "saltellamento" della lancetta dei secondi cronografici, all'avvio della medesima), sono i pregi di questo movimento  8), che in tal modo si fa perdonare una meccanica non proprio bella da vedere , spartana e che include parti in plastica. ;)
P.S. Tra l'altro è un movimento integrato. ;)
P.P.S. Peccato che oggi non venga più prodotto! >:( :'(

Integrato in che senso maximus?
Intendevo dire che, se non dico castronerie, perché adesso il dubbio mi viene  :-[, il calibro dovrebbe avere una costruzione che non presenta due livelli per la parte solo -tempo e quella cronografica, come avviene nei movimenti modulari, in cui ad un movimento solo-tempo si accoppia un modulo cronografico, ottenendo un cronografo con la corona ed i tasti che si trovano lievemente disassati.
<<Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.>> (Antoine de Saint-Exupéry)

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #38 il: Aprile 25, 2015, 20:24:23 pm »
Uno dei cronografi che mi ha affascinato...da sempre per il suo sistema ( sfera contaminuti grande centrale ) e il Lemania 5100....

Forse perché spesso usato su cronografi militari di varie fogge ed epoche ...
Condivido in pieno ;): leggibilità (data dalla sfera dei minuti crono coassiale a quella della parte solo-tempo) e robustezza (resiste tranquillamente ad accelerazioni fino a 7 g  :) ), insieme all'innesto verticale della funzione cronografica (che evita il "saltellamento" della lancetta dei secondi cronografici, all'avvio della medesima), sono i pregi di questo movimento  8), che in tal modo si fa perdonare una meccanica non proprio bella da vedere , spartana e che include parti in plastica. ;)
P.S. Tra l'altro è un movimento integrato. ;)
P.P.S. Peccato che oggi non venga più prodotto! >:( :'(

Integrato in che senso maximus?
Intendevo dire che, se non dico castronerie, perché adesso il dubbio mi viene  :-[, il calibro dovrebbe avere una costruzione che non presenta due livelli per la parte solo -tempo e quella cronografica, come avviene nei movimenti modulari, in cui ad un movimento solo-tempo si accoppia un modulo cronografico, ottenendo un cronografo con la corona ed i tasti che si trovano lievemente disassati.

 :D
Il Lemania 5100 ha una costruzione particolare.
La parte cronografica è posta dal lato quadrante, ma non è un vero e proprio modulo come i classici bistrattati Dubois Depraz.
Una costruzione simile la troviamo anche nel Centigraph di FPJ ed in alcuni cronografi figli di Buttet e della defunta BNB da cui, poi, è nato Unico di Hublot.

Lemania 5100


FPJ Centigraphe


Unico Hublot


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"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #39 il: Aprile 25, 2015, 20:33:17 pm »
La definizione di Papi per me è troppo restrittiva. Nel senso che è vero che se determinate componenti sono sullo stesso livello, se il calibro non può funzionare senza parte cronografica, hai la massima integrazione. Ma ci sono infiniti calibri che pur avendo le componenti su livelli diversi sono nati solo ed esclusivamente per essere cronografi. È questo è ciò che per me in definitiva conta, e differenzia veramente i crono modulari, senza contare che un conto è se tu innesti una platina sotto il quadrante con tutto il cronografo, un conto se devi mettere componenti in diverse parti del calibro; in questo ultimo caso la definizione di modulare mi sembra forzata, e che non colga l'essenziale distinzione significativa fr calibri che nascono cronografi e quelli che nascono solotempo.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #40 il: Aprile 25, 2015, 20:36:53 pm »
La definizione di Papi per me è troppo restrittiva. Nel senso che è vero che se determinate componenti sono sullo stesso livello, se il calibro non può funzionare senza parte cronografica, hai la massima integrazione. Ma ci sono infiniti calibri che pur avendo le componenti su livelli diversi sono nati solo ed esclusivamente per essere cronografi. È questo è ciò che per me in definitiva conta, e differenzia veramente i crono modulari, senza contare che un conto è se tu innesti una platina sotto il quadrante con tutto il cronografo, un conto se devi mettere componenti in diverse parti del calibro; in questo ultimo caso la definizione di modulare mi sembra forzata, e che non colga l'essenziale distinzione significativa fr calibri che nascono cronografi e quelli che nascono solotempo.

Mi trovi perfettamente e totalmente in accordo Marco!
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"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #41 il: Aprile 25, 2015, 20:41:10 pm »
La definizione di Papi per me è troppo restrittiva. Nel senso che è vero che se determinate componenti sono sullo stesso livello, se il calibro non può funzionare senza parte cronografica, hai la massima integrazione. Ma ci sono infiniti calibri che pur avendo le componenti su livelli diversi sono nati solo ed esclusivamente per essere cronografi. È questo è ciò che per me in definitiva conta, e differenzia veramente i crono modulari, senza contare che un conto è se tu innesti una platina sotto il quadrante con tutto il cronografo, un conto se devi mettere componenti in diverse parti del calibro; in questo ultimo caso la definizione di modulare mi sembra forzata, e che non colga l'essenziale distinzione significativa fr calibri che nascono cronografi e quelli che nascono solotempo.

Mi trovi perfettamente e totalmente in accordo Marco!
Poi, comunque, quel Lang&Heyne sarà modulare ma è splendido, veramente, ecco un modulare certamente non economico.
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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #42 il: Aprile 25, 2015, 21:25:34 pm »
Però sia il Lemania che il Valjoux in foto (come anche un 7750) possono funzionare virtualmente come base tempo anche senza parte cronografica montata e il sandwich di platine e ponti sono sullo stesso piano, forse è questo che Papi intende. Che poi siano stati concepiti per essere cronografi è vero, ma l'idea è partita da una base tempo funzionante con la conseguente aggiunta di componenti per la funzione cronografica, almeno mi sembra si possa dire così.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #43 il: Aprile 25, 2015, 21:32:37 pm »
Però sia il Lemania che il Valjoux in foto (come anche un 7750) possono funzionare virtualmente come base tempo anche senza parte cronografica montata e il sandwich di platine e ponti sono sullo stesso piano, forse è questo che Papi intende. Che poi siano stati concepiti per essere cronografi è vero, ma l'idea è partita da una base tempo funzionante con la conseguente aggiunta di componenti per la funzione cronografica, almeno mi sembra si possa dire così.
Ma come fai a dirlo? O si hanno informazioni su questo oppure noi non sappiamo dal,livello in cui sono i componenti se è così o meno.
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Re:La scelta di un cronografo
« Risposta #44 il: Aprile 25, 2015, 21:45:42 pm »
Marco qualche orologio l'ho smontato e posso dirti con una certa sicurezza che se rinunci all'automatico in un 7750, lo puoi rimontare senza parte cronografica e farlo funzionare come base tempo, ora è un pò che non ci metto mano e non vorrei sbagliare, ma sono quasi sicuro che si possa fare, lo stesso dicasi per un Lemania CH 27 che in quel caso è già manuale di suo, una volta assemblata la platina madre con bariletto, tutti i ruotismi, àncora e bilanciere, rimessi i ponti e avvitato il tutto, il movimento funziona e teoricamente non c'è bisogno della parte cronografica per farlo andare.
Ma aspetto qualche altro parere per delle conferme...
« Ultima modifica: Aprile 25, 2015, 21:47:25 pm da leolunetta »
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