Orologico Forum 3.0

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ciaca

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« il: Maggio 06, 2015, 22:30:46 pm »
Proprio stamattina riflettevo sulle varie rivoluzioni industriali che nei decenni si sono succedute e sui modi in cui tecnologie vecchie e nuove si sono integrate o escluse a vicenda o ancora riciclate, anche nel campo dell'orologeria. E su come le nuove tecnologie degli smartwatch avrebbero potuto rapportarsi ed eventualmente integrarsi all'orologeria tradizionale, meccanica o al quarzo che sia.

IWC ha scelto una strada ben precisa
http://www.iwc.com/it/news/iwc-schaffhausen-annuncia-il-lancio-di-iwc-connect/

Si tratterebbe di un micro device integrato nel cinturino, cosa possa fare e come peró non è ancora ben chiaro.
Quello che appare sempre più chiaro, invece, è che i marchi del lusso vogliono cavalcare l'ondata "smart", come sostengo da tempo :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:IWC connect
« Risposta #1 il: Maggio 06, 2015, 22:58:21 pm »
Proprio stamattina riflettevo sulle varie rivoluzioni industriali che nei decenni si sono succedute e sui modi in cui tecnologie vecchie e nuove si sono integrate o escluse a vicenda o ancora riciclate, anche nel campo dell'orologeria. E su come le nuove tecnologie degli smartwatch avrebbero potuto rapportarsi ed eventualmente integrarsi all'orologeria tradizionale, meccanica o al quarzo che sia.

IWC ha scelto una strada ben precisa
http://www.iwc.com/it/news/iwc-schaffhausen-annuncia-il-lancio-di-iwc-connect/

Si tratterebbe di un micro device integrato nel cinturino, cosa possa fare e come peró non è ancora ben chiaro.
Quello che appare sempre più chiaro, invece, è che i marchi del lusso vogliono cavalcare l'ondata "smart", come sostengo da tempo :)
Come sosteniamo da tempo, ma questa idea del microchip nel cinturino qualcuno l'ha già proposta, certo senza la forza di IWC. Potrebbe essere una soluzione intelligente.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:IWC connect
« Risposta #2 il: Maggio 06, 2015, 23:17:06 pm »
Sulla tecnologia applicata ai cinturini non mi sbilancio perchè non so ancora di cosa si tratta, ma su quello che pensano gli addetti ai lavori dello staff IWC però c'è da ridere:
…"non mettiamo mano ai nostri meravigliosi orologi: un orologio IWC resta un segnatempo meccanico artigianale". :o ;D
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:IWC connect
« Risposta #3 il: Maggio 06, 2015, 23:28:11 pm »
Si, la cosa ha fatto sorridere anche me.
Direi che hanno la faccia come il culo😬
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Re:IWC connect
« Risposta #4 il: Maggio 07, 2015, 15:52:15 pm »
Questo lo potrei accettare come concetto di smart applicato ad un orologio

l'importante è che stia almeno a 5 cm dalla cassa dell'orologio e non ci interagisca lontanamente :)
- Ho polsato un orologio, collato una sciarpa, manato un guanto, pedato una scarpa, culato una mutanda
- Meglio un G-Shock comprato coi propri soldi che un Rolex preso a rate

Re:IWC connect
« Risposta #5 il: Maggio 07, 2015, 21:27:06 pm »
Così a naso a 5 cm di distanza, almeno al polso credo che ci stia.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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Re:IWC connect
« Risposta #6 il: Maggio 08, 2015, 10:40:02 am »
Allora lo potrei anche guardare...da lontano :)

Non sono antico, sono semplicemente non pronto ed ho avuto pochi orologi meccanici, sono lontano dall'assuefazione :)

La mia signora vuole l'Apple Watch per il compleanno

Mi sento male :(
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S.M.

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Re:IWC connect
« Risposta #7 il: Maggio 08, 2015, 11:02:49 am »
Io amo la meccanica e nei miei orologi (e bracciali, cinturini) "da collezione", non voglio elettronica, chip e plastica.
Però in IWC questa volta sono stati paraculi e potrebbero attingere clienti da due mercati: quello classico e conservatore e quello più trend per i dandy che amano si la maccanica ma a cui piace un oggetto innovativo e moderno.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

gidi_34

Re:IWC connect
« Risposta #8 il: Maggio 08, 2015, 11:45:03 am »
purtoppo nel mondo dell'orologeria dove l'innovazione ha la velocità delle ere geologiche qualsiasi idea che esca fuori dal coro della meccanica pura viene snobbata...ripeto...è un campo strano..l'unico campo in cui la meccanica applicata non ha fatto quasi nessun passo da gigante come è succeso in qualsiasi campo tecnologico dove si applica appunto la meccanica...solo qualche segnatempo tipo prototipo o cmq innovazioni (poche) inserite solo in orologi da migliaia e migliaia di euro, il resto tutto piattume da decenni.

ciaca

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Re:IWC connect
« Risposta #9 il: Maggio 08, 2015, 16:23:26 pm »
Io credo che la meccanica sia una tecnologia, almeno applicata agli orologi, obsoleta; che era commercialmente praticamente estinta perchè soppiantata dall'elettronica già ai tempi degli orologi al quarzo quando l'orologio era ancora uno strumento, e che ha potuto "rinascere" solo grazie al fatto che l'orologio meccanico da strumento "utile" si è ritagliato un suo mercato come "bene voluttuario" ed effimero oggetto di "lusso", oltre che come status symbol e bene rifugio. La meccanica, in orologeria, si è cioè riciclata nel campo dell'inutile effimero o nel campo della speculazione.

Oggi la nuova rivoluzione indstriale della microelettronica da polso, lo smartwatch, rischia di rendere obsoleta anche la tecnologia al quarzo, ma soprattutto rischia di invedere anche il campo dell'effimero e del voluttuario andando ad erodere potenzialmente il mercato dell'orologeria meccanica, se è vero che Apple ha già fatto in parte di un mero strumento elettronico, l'iphone, anche uno status symbol.

Resta salva da questo processo quella meccanica di rara maestria ed ingegno, eccezionale e pregiata, che non ha nulla a che vedere con il solo lusso effimero ma che rappresenta una quota di mercato esigua, la nicchia della nicchia, quella degli indipendenti e dei loro pochissimi clienti. Il resto, dal più scrauso degli assemblati ETA a buona parte dei Patek, passando per Rolex e Omega, rischia di essere sommerso e travolto dallo tsunami degli smartwatch di lusso. E' a rischio, almeno teoricamente, la sopravvivenza dell'intero settore dell'industria meccanica orologiera e della sua catena produttiva. Le prime avvisaglie, con l'i-watch in oro avvistato sui polsi dei "vip" e rimbalzato su ogni social media e organo di stampa, solo il primo passo.

I marchi nelle mani dei gruppi del lusso sono appunto solo marchi, che si possono apporre ovunque, dalle mutande alle bottiglie di champagne, e pure sugli smartwatch. Oggi IWC inizia con un sensore sul cinturino, domani chi lo sa...
« Ultima modifica: Maggio 08, 2015, 16:28:59 pm da ciaca »
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Errol

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Re:IWC connect
« Risposta #10 il: Maggio 08, 2015, 16:25:06 pm »
figurati che io ancora non riesco a capire l'utilità di questi aggeggi.
        

mbelt

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Re:IWC connect
« Risposta #11 il: Maggio 08, 2015, 16:53:58 pm »
È un discorso che su altri lidi abbiamo già fatto. Valutiamo un po' la situazione attuale di questo settore per quel che è dato sapere. La vera Orologerìa meccanica è finita con l'era del quarzo. Quella che è ripresa dopo non è più stata una industria viva cioè che ricerca, sviluppa, investe. Ed un prodotto che non evolve è morto, o comunque ha vita effimera.Mi pare di aver compreso che ad un certo punto negli anni 80 seconda metà e prima metà 90 vi era stato qualche tentativo non fortunato di riprendere un cammino fatto di contenuti, materiali ed immateriali. Poi gli svizzeri si sono buttati sulla via facile dell'eldorado, del lusso, del brand, per un pubblico che ha confuso in gran parte l'oorlogeria meccanica, il suo ritorno, con una semplice riproposizione con sempre meno contenuti degli orologi dei decenni precedenti, peraltro con un progressivo degrado estetico. Certo, questo ha riguardato le grandi case in diverso grado, ma di fondo la tendenza è questa. Sempre meno contenuti, sempre più brand, sempre meno finiture, sempre meno innovazione, sempre più dimensioni esagerate. Così si sono creati lentamente dei consumatori che quando acquistano il meccanico nuovo non cerca più nulla se non il brand. Quindi ormai i clienti che queste grandi case hanno cercato e anche creato adesso sono pronti a saltare sullo smartwatch, aspettano solo l'occasione che è sempre più vicina. Sono state loro, le case svizzere grandi a svalutare l'orologio meccanico, ora lamentarsene è tardi. I vari Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet, Richemont, Swatch Group, LVMH, Kering, dovrebbero farsi molti esami di coscienza per la situazione che hanno voluto. Gli indipendenti sono piccoli, fanno tanto e di più, ma non può essere abbastanza. Ora cercano di riciclarsi con questi ibridi, poi vedrai che abbandoneranno anche l'ibrido e andranno sullo smartwatch direttamente, è solo questione di tempo.
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ciaca

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Re:IWC connect
« Risposta #12 il: Maggio 08, 2015, 17:26:45 pm »
totalmente d'accordo  :)
in sintesi: un'industria che non difende e preserva la propria "eccellenza" ma si adagia sui facili allori legati solo ai marchi e a tutto il contorno che con essa non ha nessun legame e può essere riciclato su altre categorie merceologiche è un'industria pronta a soccombere ad ogni circostanza sfavorevole. L'industria muore e i marchi si riciclano.
« Ultima modifica: Maggio 08, 2015, 17:30:02 pm da ciaca »
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Re:IWC connect
« Risposta #13 il: Maggio 08, 2015, 18:06:15 pm »
totalmente d'accordo  :)
in sintesi: un'industria che non difende e preserva la propria "eccellenza" ma si adagia sui facili allori legati solo ai marchi e a tutto il contorno che con essa non ha nessun legame e può essere riciclato su altre categorie merceologiche è un'industria pronta a soccombere ad ogni circostanza sfavorevole. L'industria muore e i marchi si riciclano.
Integro solo con il crollo, verificatosi negli ultimi due anni, dell'ultimo eldorado illusione, che è stata quella della crescita infinita del mercato cinese: per gli orologi di lusso è andato giù di colpo in modo imprevisto due anni fa. Una botta tremenda. Io ne cominciai a scrivere allora ma se ti ricordo Angelo ero quasi da solo perché naturalmente gli appassionati in gran parte credevano ai messaggi rassicuranti degli svizzeri che riflettevano la realtà passata. La stessa rete di vendita in Italia esiste ancora solo per i turisti, settore ora ripreso in parte con il dollaro forte sull'Euro. Se cade il turismo asiatico che compra evadendo le tasse chiudono anche i concessionari italiani. Poi i bilanci dei gruppi hanno iniziato a riflettere lentamente la realtà. C'è stato tutto il
Tempo e il denaro per invertire la rotta , sono mancate volontà e capacità.
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ciaca

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Re:IWC connect
« Risposta #14 il: Maggio 08, 2015, 18:16:30 pm »
hai ragione. Negli anni 80 l'eldorado inesauribile sembrava essere l'Italia, grande esubero di liquidità spesso sommersa e desiderio di beni rifugio di facile liquidabilità e gestione ne fecero un enorme serbatoio di domanda che in gran parte contribuì alla rinascita dell'orologieria meccanica.

Un aneddoto credo spieghi più di mille parole: nel 1990 VC fece un cronografo automatico (modulare, l'unico della sua storia) in 2000 pezzi: furono tutti ordinati dall'importatore italiano e venduti sul mercato italiano, tutti e 2000.

Poi gli eventi socio politici dei primi anni 90, che tutti conosciamo, fecero crollare la domanda Italiana assestando un colpo mortale alle redivive ma non ancora solidissime aziende svizzere trovatesi improvvisamente in crisi di liquidità ma con marchi forti alle spalle e quindi appetibili per le nascenti holding del lusso che poterono aggredirli con grande facilità vista l'enorme disponibilità finanziaria.
E fu quello, a ben guardare, l'inizio di un percorso di decadenza che non ha ancora conosciuto sosta.
Il crollo del mercato cinese è stata una dura botta, ma la solidità finanziaria di questi colossi è tale che hanno potuto assorbirlo bene visti anche gli enormi profitti realizzati nel passato, e le risorse sono tali che una crisi finanziaria come quella dei primi anni 90 è da escludere.
Il rischio, evidentemente, non è finanziario e non riguarda le holding. E' sostanziale e riguarda la filiera produttiva.
« Ultima modifica: Maggio 08, 2015, 18:18:43 pm da ciaca »
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