Orologico Forum 3.0

Le dimensioni degli orologi

PESSOA67

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #60 il: Luglio 31, 2015, 12:10:21 pm »


In senso buono naturalmente... ;)

...l'altro giorno non lo trovavo più...cerca cerca cerca...ce l'avevo al polso... 8)

Devo dire che però da giovane non mi dispiaceva non tanto il diametro ma lo spessore dell'orologio e ad oggi ancora un poco lo penso, non ho mai subito in negativo quello che si dice l'effetto tombino.
Faccio un esempio, il Daydate 1803 cinturino pelle con il suo bel vetroplastica non è un orologio sottile...eppure io lo amo.

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #61 il: Agosto 01, 2015, 23:37:17 pm »
In linea teorica condivido, come molti di  voi la lettura chiara e come sempre arguta di Michele.
Personalmente questa mia passione per l'orologeria mi sto permettendo di viverla con ben poche regole e paletti se non quelle che derivano dalla crescita culturale, dalla formazione del gusto e di una propria personalità di giudizio.
Mi sono reso conto, affrontando spesso con voi discorsi relativi alle dimensioni degli orologi che per me l'argomento è importante. Questa è una consapevolezza acquisita solo recentemente, cioè, fino a quando gli orologi li osservavo soltanto in foto il mio giudizio era assai diverso rispetto all'attuale poi però ho iniziato ad entrare nei tanti negozi che incrocio durante le mie giornate di lavoro a Roma o nelle diverse città su cui mi sposto frequentemente.
Ieri ad esempio ero a Milano e tra l'orologeria Pisa e la nuova boutique Piaget e quella Breguet ho potuto osservare diversi segnatempo più o meno belli e interessanti che ho poi verificato che al polso il mio giudizio poteva cambiare anche radicalmente.
Senza volerlo mi rendo conto che il mio processo di giudizio e di "scelta" oggi si muove così:
mi soffermo sugli orologi che mi piacciono e che giudico oggettivamente belli e/o interessanti e/o emozionanti
con gli "oggettivamente" belli (equilibrati, senza eccessi, senza errori magari minimalisti) sino ad oggi non è mai scattata la molla, li guardo, mi piacciono penso di comprarli ma, non scatta la molla (vedi Lange 1).
tra gli interessanti e/o emozionanti invece si divide invece spesso la mia voglia di possesso.
Non vi nascondo che tra i tanti argomenti a favore o meno di una valutazione c'è la storia che si cela dietro l'orologio e non parlo soltanto del movimento ma anche la storia dell'orologiaio, la maison e forse è per quello che m'intriga molto più l'idea di un orologio di un indipendente rispetto a quello della multinazionale (consapevole che potrebbe esser una vera sciocchezza) perchè questa mi permette di vivere, probabilmente in modo subliminale, il "romanzo".
Alla fine di tutto questo movimento emotivo però, mi sono trovato finalmente a indossare l'orologio idealizzato e, a volte la poesia è miseramente crollata in altre si è esaltata.  Spesso ciò è avvenuto proprio per motivi dimensionali, in negativo con alcuni modelli di Richard Mille, Piaget, De Bethune e i più recenti Frank Müller e Breguet....positivo con Journe, Roth, e i più piccoli Breguet...
E non vedo l'ora di veder dal vivo, provandoli sul mio polso e vedendoli su altri, un Halter, un G.Daniels, un R. Smith, un Voutilainen, un MB&F....
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2015, 04:42:25 am da claudio969 »

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #62 il: Agosto 03, 2015, 11:58:05 am »
Citazione
Questa è una consapevolezza acquisita solo recentemente, cioè, fino a quando gli orologi li osservavo soltanto in foto il mio giudizio era assai diverso

Questa cosa che gli orologi vanno visti dal vivo e sul proprio polso viene detta sempre ma i luoghi comuni si formano comunque, sul chiacchericcio di chi non ha mai indossato che solo una cosa e su canoni alla moda preconfezionati ai quali ha abdicato il senso critico individuale.
Quindi piccolo é da donna e medio da gay.
E hai voglia di far notare che orologi unanimente riconosciuti come simboli della cultura maschile (Daytona) sono 38mm e che un classico da 36mm visto di presenza  é già più che sufficiente per vestire con eleganza il polso di chiunque, tempo perso. Se pure le case sono costrette a mentire sulle dimensioni (per esempio Rolex con il Daytona) per non rischiare di vendere male, se tutti i reseller sono costretti a pubblicare (e spesso mentire anche loro) le dimensioni degli orologi che espongono, se i clienti sanno scegliere solo in relazione ad un dato di per se privo di significato come il diametro di una cassa, allora il chiacchiericcio e il luogo comune sono fisiologici.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #63 il: Agosto 03, 2015, 12:40:19 pm »
(...) se tutti i reseller sono costretti a pubblicare (e spesso mentire anche loro) le dimensioni degli orologi che espongono, se i clienti sanno scegliere solo in relazione ad un dato di per sé privo di significato come il diametro di una cassa, allora il chiacchiericcio e il luogo comune sono fisiologici.

Mi permetto di evidenziare il "di per sé"...

Mi sembra che dobbiamo tenere distinti due concetti:

a) se le dimensioni siano, in generale, un elemento importante.

Questo mi sembra siano in molti a ritenerlo, per i motivi sin qui esposti (anche molto diversi: chi ritiene importanti dimensioni classiche, chi grandi, chi rapportate al movimento, ecc.).

b) se le dimensioni che ognuno ritiene "giuste" possano essere espresse da un valore numerico assoluto. Per cui qualcuno possa dire: "Io indosso solo orologi da 35/36 mm"; oppure (più frequentemente): "Io non scendo mai sotto i 42"; ecc.

In questo caso il numero diventa un feticcio, perché dimentica che le dimensioni vanno rapportate alla tipologia di orologio, alle caratteristiche costruttive (lunetta, quadrante), ecc.

Ciò detto, mi sembra ovvio che anche la persona più flessibile abbia un range di dimensioni accettabili (in base alla tipologia di orologio, al proprio polso e... ai propri gusti), emerse alla luce dell'esperienza nel provare orologi. Per cui il diametro - o lo spessore - possono costituire un elemento indicativo.

Se entro in un negozio, quindi, faccio bene a provare tipi e misure diverse, anche per mettere in discussione le mie convinzioni (magari troppo acerbe o condizionate da qualche luogo comune).
Ma se leggo l'annuncio di un orologio di dimensioni che giudico inadatte, non prendo l'aereo per andarlo a provare...

Insomma: i venditori fanno bene a pubblicare i diametri (ci mancherebbe!), anche se c'è il rischio che di questa informazione si faccia un uso distorto.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #64 il: Agosto 03, 2015, 12:43:04 pm »
Fai bene ad evidenziare, bisognerebbe scrivere a Google per l'idiozia del correttore automatico di Android 😡

Citazione
Ma se leggo l'annuncio di un orologio di dimensioni che giudico inadatte, non prendo l'aereo per andarlo a provare...

Se le dimensioni dichiarate diventano un discriminante senza nemmeno sapere di che cosa si parla, il senso critico personale funzionale al proprio gusto, che si forma provando e valutando l'oggetto coi propri occhi al proprio polso, viene meno.
Ragionando in questi termini chi era abituato ad orologi da 34mm un royal oak nel 72 non avrebbe mai voluto provarlo e chi oggi é abituato ad orologi da oltre 40mm un vacheron classico degli anni 50 non vorrebbe mai provarlo. In entrambi i casi non saprebbe quello che si perde...
« Ultima modifica: Agosto 03, 2015, 12:48:51 pm da ciaca »
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Istaro

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #65 il: Agosto 03, 2015, 12:48:30 pm »
Fai bene ad evidenziare, bisognerebbe scrivere a Google per l'idiozia del correttore automatico di Android 😡

No, scusami, non intendevo evidenziare il refuso...  :-[

Volevo piuttosto evidenziare il significato di quella locuzione, che secondo me precisa in maniera importante il concetto da te espresso: il diametro è un dato privo di significato se assunto "di per sé", senza rapportarlo ad altri elementi.
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ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #66 il: Agosto 03, 2015, 12:54:16 pm »
Citazione
il diametro è un dato privo di significato se assunto "di per sé", senza rapportarlo ad altri elementi.

Ci sono delle evidenti relazioni tra il dato e tutta una serie di altri fattori, relazioni funzionali con la tipologia e il campo di impiego, con la forma della cassa, delle anse, ecc ecc.
Entro certi limiti oltre i quali queste relazioni vengono meno e il dato assume un valore a sé stante. Un ultra piatto di stampo classico da oltre 40mm é troppo a prescindere come troppo a prescindere é un orologio "da aviatore" di 34mm.
In entrambi i casi la scelta dimensionale ha violato la prima e più importante di queste relazioni, quella con la tipologia di impiego.

Ma il vero discriminante a monte di tutto non é la dimesione della cassa ma la tipologia dell'orologio. L'orologio classico e formale, tradizionalmente in oro e di piccolo diametro, é ormai desueto; tutti vogliono orologi sportivi, casual, poco cerimoniosi e per questo indossabili in un più ampio ventaglio di situazioni, quindi per più tempo e più occasioni perché il lusso si deve vedere e mostrare sempre, qualunque cosa si stia facendo. Orologi tradizionalmente più grandi (perché di origine professionale) e in acciaio; al punto che anche il classico deve "scimmiottare" lo stile casual dei professionali, cassa grande e metallo "bianco", pena soffrire di quell'aspetto retró che fa "vecchio" e che le nuove generazioni di clienti cresciute nell'era dei social e dei gadget elettronici sembrano non apprezzare in alcun modo.

In quest'ottica il diametro é solo una conseguenza di scelte di gusto orientate a ben determinate tipologie di orologi, o altre che per piacere devono ad esse assomigliare quanto piú possibile anche se ne risultano irrimediabilmente snaturate.
Le anse fancy di Vacheron? I quadranti guilloche di Breguet? Le lunette a scalino, o doppio scalino, stondato di Blancpain? I tanti richiami art deco? Tutta roba che non ha più un suo specifico mercato di riferimento che non si ri-crea semplicemente aggiungendo 4mm a casse e quadranti.
« Ultima modifica: Agosto 03, 2015, 13:14:25 pm da ciaca »
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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #67 il: Agosto 04, 2015, 17:28:48 pm »
A rompere ancora le logiche che governano il buon gusto ci ha pensato il tanto "simpaticamente" preso in giro Zenith Pilot Type 20 da ben 60mm in sezione novità orologi.
Ora io mi chiedo... ma è mai possibile che tale strumento possa essere il picco finale dei canoni attuali e delle mode in fatto di dimensioni, o in futuro potremo aspettarci anche di peggio(ritengo sia quasi impossibile, ma mai dire mai...).
Mi piacerebbe pensare che tali marchingegni, senz'altro partoriti da una mente distorta o poco senziente, siano un preludio ad un cambio di rotta in fatto di dimensioni(e buon gusto) degli orologi, dove l'attuale è oramai giunta agli ultimi confini del ridicolo.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #68 il: Agosto 04, 2015, 17:34:28 pm »
 Io mi stupirei già del fatto che un futuro ci sia, per questo settore :D
Queste bislacche realizzazioni, che nulla hanno a che fare con l'orologeria e tanto invece con il marketing e quella attività di parto delle peggiori vaccate che da decenni spacciano come "creatività" nel campo delle pezze griffate, sono la prova provata che gli orologi hanno smesso di essere pensati e creati come tali e sono diventati altro, virtualmente indistinguibile (se non per il fatto che segnano l'ora, non so ancora per quanto...) da ogni altra porcheria di lusso griffato :)

Tempo addietro ho ascoltato l'intervista ad un AD di una di queste "griffe" orologiere, non ricordo quale, il quale fieramente e orgogliosamente sosteneva di essere stato uno dei primi (acuti e lungimiranti, a senso suo) ad aver capito che gli orologi dovevano smettere di essere "commodoties" (beni ad utilità indifferenziata, in altri termini "strumenti") e diventare beni voluttuari (di lusso).
In questa affermazione, a mio avviso, si celebra il funerale della manifattura orologiera, e le mille discutibili realizzazioni come questo Zenith formato creperia ne sono l'epitaffio :)

Il problema non sono solo le dimensioni ma il modo in cui gli orologi sono pensati prima ancora che realizzati.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 17:50:05 pm da ciaca »
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Istaro

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #69 il: Dicembre 27, 2015, 22:25:56 pm »
Il New York Times, in un articolo di qualche mese fa (finito all'attenzione dell'utente di un altro forum), parla di un "ritorno" ai diametri più contenuti:

http://www.nytimes.com/2015/05/01/fashion/mens-style/are-you-man-enough-for-a-small-watch.html?ref=fashion&_r=4

A ben vedere, per diametri "contenuti" nell'articolo si intendono i 38-39 mm (che invece erano considerati over size nell'orologeria classica)...  :-\
Inoltre, la tendenza riguarda pochi modelli di poche case. Forse più un ampliamento dell'offerta che una vera inversione di tendenza.

Ad ogni modo, dall'articolo emerge un certo sentiment nel settore, che potrebbe anche preludere a "sortite" nei diametri contenuti più decise e più diffuse.

Interessante la considerazione finale del direttore di WatchTime, secondo il quale il mercato cinese chiede diametri piccoli (il che contrasta con un'opninone diffusa che accomuna i "neoricchi" cinesi a quelli arabi e russi nella richiesta di orologi dalle dimensioni esagerate).

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erm2833

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #70 il: Dicembre 27, 2015, 23:06:51 pm »
Ed io sono convinto che siano le case a manovrare il tutto e non viceversa.
Hanno imposto il grande e rimpinguato le casse,ora che gli extralarge ce l'hanno praticamente tutti imporranno diametri piu' normali e le pecore brucheranno l'erba che i pastori offriranno loro...

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #71 il: Dicembre 28, 2015, 00:12:51 am »
Io non so da dove lo scrivente tragga le sue informazioni perché a me non risulta affatto che il mercato cinese chieda piccoli diametri tanto è vero che case come Piaget che il loro fatturato lo fanno quasi esclusivamente da quelle parti propongono piatti da pizza come l'altiplano. :)
È probabile che vi sia l'equivoco legato alla definizione di cosa sia "piccolo" visto che in quell'articolo pare si faccia riferimento a diametri di 38/40 mm.

Condivisibile invece quanto scritto da Marco, nella logica del l'alternanza delle mode votata a rinnovare la domanda è probabile che le case provino ad invertire la tendenza e imporre nuovamente la moda di diametri un po' più contenuti, anche se non è così scontato che un mercato assuefatto a certi cliché ormai consolidati possa reagire positivamente a tale inversione di tendenza.
« Ultima modifica: Dicembre 28, 2015, 00:16:45 am da ciaca »
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Istaro

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #72 il: Novembre 19, 2016, 19:18:45 pm »
Sempre più convinto che abbandonare le proporzioni auree di un tempo abbia creato solo danni, nel lungo periodo, alla vitalità di questo settore.

Questo post, in altra discussione, mi ha spronato a riconsiderare in una prospettiva diversa la questione – trita, ma ineliminabile – delle dimensioni degli orologi (per cui ritiro su il topic specifico).

Mettiamo un momento da parte il ragionamento se gli orologi grandi (contemporanei) siano “meglio o peggio” – più o meno eleganti, proporzionati, “maschi”, comodi, ecc. – rispetto a quelli di dimensioni contenute (classiche).
Interroghiamoci, piuttosto, sulle conseguenze che la diffusione degli orologi di grandi dimensioni ha avuto sul settore, in particolare sulla percezione che le persone hanno dell’accessorio orologio.

Uno spunto in tal senso mi era già venuto, qualche tempo fa, guardando un’app con cui mia figlia stava giocando.
Si chiama Subway Surfers, ed ha per protagonista un “writer”, un/una giovane che corre sullo skateboard  con la sua bomboletta spray per disegnare graffiti, superando ostacoli e cercando di non farsi prendere dai poliziotti.

Mi direte: che c’entra con gli orologi?  ???  :P
La cosa interessante del gioco è la possibilità di personalizzare il protagonista, scegliendo il suo look sulla base di una serie di “outfits”  predefiniti: streetwear, dark, business, rasta, cosplay, gotico, steampunk, ginnico, biker, posh (lusso minimalista), chill-out (new age – pacifista – alternativo), shine (lusso sgargiante ed esibizionista)…
Ogni outfit  è davvero ben ricostruito in ogni particolare: i disegnatori dell’app si sono impegnati a offrire una panoramica ampia e accurata del costume contemporaneo.

Ebbene: soltanto con due degli stili disponibili il protagonista indossa l’orologio.

Il primo è lo stile business:  il protagonista (che ha una maschera per non farsi riconoscere come writer, visto che è un giovane professionista o impiegato presso un’azienda) nell’animazione fa proprio il gesto di avvicinare il polso per guardare l’ora (io con lo screenshot  ho catturato l’attimo culminante).
L’orologio però non si vede, anche se il polsino della camicia è parzialmente ritratto. Segno che si tratta di un dress watch  o di un business watch  dalle dimensioni molto contenute.



Nella percezione degli autori dell’app  (che non sono vecchi nostalgici dell’orologeria classica…) a chi veste giacca e cravatta si confà l’uso di un orologio, e in particolare di un orologio non appariscente.


L’altro stile che prevede un orologio è lo shine outfit.
Lo screenshot  che ripropongo non dovrebbe aver bisogno di commenti…



Nella percezione degli autori dell’app l’orologio grosso e appariscente non è più un normale accessorio di abbigliamento, ma un oggetto da esibire da parte di chi sceglie uno stile di lusso sgargiante (in questo caso quasi caricaturale, un po’ “cafonal”).


La cosa da sottolineare è che in tutti gli altri outfits non è previsto l’orologio. Si suppone ovviamente che i protagonisti guardino l’ora sullo smartphone  (magari, in una prossima versione dell’app, farà la sua apparizione lo smartwatch).


La “morale” che voglio trarre da questo quadretto di costume non è – spero sia scontato – che l’orologio piccolo è elegante mentre quello grande è cafone.
Non sto eleggendo gli autori di un app a maestri di eleganza.

Ciò che vorrei far notare, però, è che il punto di vista di questi giovani autori ci offre un – piccolissimo – spaccato della percezione dell’orologio contemporaneo da parte della società.
In questa percezione, l’orologio di grandi dimensioni – che sono ormai le dimensioni quasi uniche disponibili - non è più considerato un accessorio attraente (al di là dell’utilità) per la maggior parte delle persone, ma un oggetto di nicchia, un po’ esibizionista.
Le motivazioni personali del singolo “appassionato” (che possono essere nobilissime, e non aver nulla a che fare con l’esibizionismo) nulla incidono sull’immagine percepita. Anche perché, nella platea sempre più esigua degli acquirenti di orologi, gli “appassionati” sono infima minoranza.

Tutto ciò ha conseguenze devastanti sul settore.
Le case hanno assecondato di buon grado la richiesta dei grandi diametri (sin quasi a eliminare possibilità di scelta alternative), perché ciò consentiva di dare al prodotto orologio la "riconoscibilità" necessaria a una dimensione di nicchia extra-lusso, con margini di profitto enormi.
Ma si è trattato di una politica di corto respiro.
Ci può essere un vertice di eccellenza solo se poggia su una struttura con diversi livelli qualitativi. Se invece il settore nel suo complesso diventa asfittico (anche perché l’orologio anabolizzato inizia ad essere visto dai più come una stravaganza), perde ossigeno anche la produzione di élite, che a poco a poco implode.
« Ultima modifica: Febbraio 04, 2020, 13:44:08 pm da Istaro »
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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #73 il: Novembre 19, 2016, 21:14:27 pm »
Gianni!!!!
Temo sia arrivato per te il momento di... una salutare distrazione "fisica" 😆😆

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #74 il: Novembre 19, 2016, 21:29:36 pm »
Deduzione interessante e condivisibile.
Quando iwc iniziò, in tempi non sospetti, a proporre modelli allora giudicati oversize pensai che si trattava di una intelligente politica di differenziazione del prodotto, che ben si prestava viste le origini militaresche o professionali di molti suoi Best seller dell'epoca.
Ci vollero pochi anni perché il successo di quella mossa spingesse altre case a virare dai tradizionali 34mm verso diametri maggiori anche produzioni più votate al classico. La Blancpain non ancora entrata nella scuderia Swatch aveva già passato la produzione dei suoi classici a 38mm.
Questa mossa, che Gianni ha ben descritto, nel breve medio termine ha rivitalizzato molto la domanda, ma nel lungo periodo è stata la classica zappa sui piedi anche perché non è servita ad avvicinare l'orologio alle nuove generazioni
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