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FP Journe Centigraphe sport

ALAN FORD

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #75 il: Settembre 03, 2015, 16:20:13 pm »
È incredibile le fantasie che si leggono quando non si apprezza un orologio, si inventa di tutto. Basterebbe non sparare a casaccio, ma evidentemente piace così, buon proseguimento. Sicuramente un orologiaio come Journe che fa tutti i suoi calibri in oro, eccetto quelli in alluminio, usa la plastica o gomma per risparmiare, su un pezzo di 50k, che bravi , l'avete sgamato....

Perché sparare a casaccio?
Ognuno ha le sue idee e se cerca pure di articolarle non vedo denigrazione.
D'altro canto trovami uno dico uno di quelli che criticano la versione in alluminio e gomma che non apprezza il maestro!
Perché, per esempio, venendo da una certa famiglia che ha certe attività, so che l'alluminio costa già solo nella sua versione più basica, senza trattamenti superificiali, molto ma molto di più anche dell'acciaio più costoso. Perché vedi, un costruttore che si fa pagare il platino circa 4 k più di una cassa in oro (prezzi di listino), mentre altri si fanno pagare 10, 15, 30K , l'unico che fa tutti i calibri in oro (o in alluminio), sicuramente sceglie l'alluminio e la plastica per risparmiare. Anzi, ora voglio dare un suggerimento a questi sapientoni: guardate che l'ha anche scheletrato l'alluminio di ponti e platine, probabilmente per risparmiare sui costi.... Mi sembra una tesi credibile. Poi, quanto all'alluminio noto che tutte le Ferrari, le Audi più prestigiose, le Rolls Royce, le Aston Martin, ma anche Porsche (modelli più cari), Mercedes e BMW solo sulle versioni più costose usano l'alluminio pur essendo noti i sui vantaggi, oggi di fondamentale importanza.....Nel 1990 l'Honda fece la prima auto con telaio in alluminio, oltre che carozzeria e sospsensioni, era la NSX...fece uno stabilimento apposta e usò una tecnica aeronautica per saldare l'alluminio....Già , ma è economico, si rompe, anzi no, si rovina, infatti io vedo continuamente queste auto tutte rovinate piene di bugni.....Ma va là!

Davvero faccio fatica a seguire i tuoi ragionamenti ma...se proprio vogliamo parlare di alluminio vai nel caffè a vedere cosa ha combinato la mia pompa in alluminio rispetto a quando erano in ghisa sferoidale.
Che poi tu ci riveli che l'alluminio è più costso dell'acciaio è stupefacente, chi se lo sarebbe mai aspettato? ;D

gidi_34

Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #76 il: Settembre 03, 2015, 16:25:19 pm »
@mbelt

incredibile come si riesce a voltare la frittata mettendo in bocca parole non dette...mischi il mondo dei motori con quello dell'orologeria, passando col parlare di alluminio verniciato ad alluminio grezzo...infine parli di saldature e quant'altro...tieni presente che un telaio in alluminio senza saldature lo avevo nel 1994, era montato sotto il mio sedere su una honda nsr 125...era alluminio verniciato grigio, come di allumioni era il blocco moteore, il telaietto reggisella, i cerchi e tanta altra componentistica...negli anni 2000 lo hanno lasciato a vista perchè faceva racing..e sappiamo tutti come è finita, anzi no forse non lo sai perchè non hai mai avuto un mezzo con alluminio a vista (motociclette) altrimenti non lo osanneresti tanto...parliamo di puro lato estetico...va da se che l'allumioni sia meglio dell'acciaio, ma cmq ripeto, come detto in precedenza molto meno costoso del titanio, come prezzo di mercato e come tecnologia di lavorazione

dicevi questo nei primissimi post :" l'alluminio ha volutamente un aspetto povero"

Non ha volutamente un aspetto povero...quello è già alluminio lavorato e spazzolato...l'alluminio puro è quanto di più brutto esista...infatti viene usato per la sua leggerezza in molti campi, ma appena si può lo si nascondo sotto una bella coltre di vernice e amen.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2015, 16:35:17 pm da gidi_34 »

ciaca

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #77 il: Settembre 03, 2015, 17:33:17 pm »
io non credo alla tesi che FPJ abbia usato l'alluminio per "risparmiare", è una tesi che non ha molto senso nella misura in cui non vedo alcun risparmio nel modo in cui è realizzato l'orologio, a cominciare da come è fatto e cosa è il calibro che monta.
Io ho espresso un'opinione diversa, ossia che FPJ abbia voluto fare una versione sportiva e alla moda di questo modello, anzi di una serie di modelli, dando vita ad una linea di prodotti più commerciali e che potessero incontrare il gusto di un più vasto pubblico visto che oggi sono questi orologi, di questa tipologia, quelli che si vendono meglio qualunque sia il mercato geografico.
E nel farlo, per voler dare una qualche originalità a tale operazione, abbia scelto l'alluminio (materiale anti convenzionale) e posizioni inconsuete per la gomma (materiale molto trendy atto a conferire "sportività" al look di un orologio).
Con risultati estetici che a me non non entusiasmano esteticamente (il che non significa che l'orologio non mi piaccia o mi faccia schifo, per inciso) e, sempre a me, paiono una forzatura caricaturale in orologi dal prezzo di oltre 40K euro e nella misura in cui si rischia di confonderle, certe scelte come l'uso della gomma, con lo scimmiottare orologi più commerciali e molto meno pregiati.
In sintesi, un centigraphe è già un orologio sufficientemente originale e fuori dal comune per quel che monta dentro, per farne una versione sportiva (ultraleggera e fuori dagli schemi) non occorrevano ne l'alluminio ne la gomma.

p.s

scatolare in alluminio verniciato....



p.s2: che l'alluminio sia un materiale, oltre che dall'aspetto povero, poco adatto alla realizzazione di casse e bracciali di orologi per la sua bassa resistenza alla corrosione e la necessità di proteggerlo o con vernici o con trattamenti galvanici sempre passibili di essere aggrediti (esteticamente) o rovinati (funzionalmente) è un fatto, non un'opinione, di cui lo scarso uso di questo materiale in orologeria se non in rari e deludenti casi come il "composite" di Panerai è conseguenza e indiretta conferma.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2015, 17:50:40 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

gidi_34

Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #78 il: Settembre 03, 2015, 17:52:02 pm »
assolutamente nessuno ha parlato che fpj lo abbia fatto per risparmiare

Questa era la mia...molto più bella di quella da te postata...anche perchè fu il modello successivo del 1992 che riprendeva le forme della mitica NR 750 a pistoni ovali


S.M.

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #79 il: Settembre 03, 2015, 18:45:37 pm »
Vorrei cercare di dare il mio contributo non per portare ulteriore frizione, ma proprio per fare da pacere tra le due distinte fazioni che si sono create.

Come Marco (M.belt) ben sa, io appartengo ai detrattori dell'alluminio, però dall'ultimo topic aperto (un paio di anni fa?) su un'altro forum, mi sono documentato in quanto un forumista molto preparato, mi aveva aperto ad una serie di innovazione nei trattamenti delle leghe di alluminio che non conoscevo.

Dunque, è vero, esistono dei trattamenti superficiali di anodizzazione dura che arrivano molto in profondità ed aumentano incredibilmente la durezza della lega.
Vado a memoria in quanto ho letto molto ma salvato poco, ma credo di non sbagliare se dico che possono arrivare ai 100 e forse più micron di profondità e 500 Vikers. Non è peregrino pensare che abbiano studiato trattamenti ancora coperti da segreto industriale (generalmente per usi militari) che possano spingersi ancora oltre .
Quindi mi sento di credere che Journe abbia utilizzato questi trattamenti per conferire una resistenza ai graffi ed abrasioni superiori agli usuali acciai inossidabili.

Da tutta la bibliografia letta, il limite di questi trattamenti è costituito dalla forte perdita di resistenza del materiale alla fatica, caratteristica peraltro già non eccezionale della lega non trattata.
Anche la resistenza alla corrosione non viene incrementata dai trattamenti profondi che così resta abbastanza bassa.

La cosa singolare è che gli stessi trattamenti di "indurimento superficiale" (fatti però con procedimenti diversi) eseguiti sulle leghe di titanio, non hanno queste controindicazoni pur elevandone la durezza superficiale vicino alla soglia dei 700-1000 Vickers.
In più sul titanio oltre questo ossido superficiale super-duro di 10-20 micron (quindi meno che sull'alluminio), si viene a formare una strato intermetallico di 200-400 micron comunque duro fino ai 300 Vickers.

Dunque ricapitoliamo:
Da una parte abbiamo una lega superleggera, da primato, molto resistente all'abrasione ed ai graffi, ma poco resistente alla fatica ed ancora sensibile alla corrosione oltre che soggetta a possibili problemi di allergia o reazione con il sudore; dall'altra una lega più pesante, ma intrinsecamente più resiliente, altrettanto dura superficialmente ed assolutamente anallergica e resistente a qualsiasi tipo di corrosione.

Da qui nasce la mia teoria che il Maestro prima abbia cercato (ed ottenuto) il record utilizzando la massima tecnologia applicabile all'alluminio, poi si sia allineato a quello a cui tutti gli altri costruttori prima di lui erano già giunti.

Questo significa che lo Sport in alluminio diverrà più ambito dai collezionisti per numeri più bassi di produzione, esclusività e primati, ma che il vero Centigraph Sport è di titanio. E probabilmente questo l'aveva studiato fin dall'inizio.



Che dite, l'accendiamo? :D
« Ultima modifica: Settembre 03, 2015, 18:49:26 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #80 il: Settembre 03, 2015, 18:58:24 pm »
Vorrei cercare di dare il mio contributo non per portare ulteriore frizione, ma proprio per fare da pacere tra le due distinte fazioni che si sono create.

Come Marco (M.belt) ben sa, io appartengo ai detrattori dell'alluminio, però dall'ultimo topic aperto (un paio di anni fa?) su un'altro forum, mi sono documentato in quanto un forumista molto preparato, mi aveva aperto ad una serie di innovazione nei trattamenti delle leghe di alluminio che non conoscevo.

Dunque, è vero, esistono dei trattamenti superficiali di anodizzazione dura che arrivano molto in profondità ed aumentano incredibilmente la durezza della lega.
Vado a memoria in quanto ho letto molto ma salvato poco, ma credo di non sbagliare se dico che possono arrivare ai 100 e forse più micron di profondità e 500 Vikers. Non è peregrino pensare che abbiano studiato trattamenti ancora coperti da segreto industriale (generalmente per usi militari) che possano spingersi ancora oltre .
Quindi mi sento di credere che Journe abbia utilizzato questi trattamenti per conferire una resistenza ai graffi ed abrasioni superiori agli usuali acciai inossidabili.

Da tutta la bibliografia letta, il limite di questi trattamenti è costituito dalla forte perdita di resistenza del materiale alla fatica, caratteristica peraltro già non eccezionale della lega non trattata.
Anche la resistenza alla corrosione non viene incrementata dai trattamenti profondi che così resta abbastanza bassa.

La cosa singolare è che gli stessi trattamenti di "indurimento superficiale" (fatti però con procedimenti diversi) eseguiti sulle leghe di titanio, non hanno queste controindicazoni pur elevandone la durezza superficiale vicino alla soglia dei 700-1000 Vickers.
In più sul titanio oltre questo ossido superficiale super-duro di 10-20 micron (quindi meno che sull'alluminio), si viene a formare una strato intermetallico di 200-400 micron comunque duro fino ai 300 Vickers.

Dunque ricapitoliamo:
Da una parte abbiamo una lega superleggera, da primato, molto resistente all'abrasione ed ai graffi, ma poco resistente alla fatica ed ancora sensibile alla corrosione oltre che soggetta a possibili problemi di allergia o reazione con il sudore; dall'altra una lega più pesante, ma intrinsecamente più resiliente, altrettanto dura superficialmente ed assolutamente anallergica e resistente a qualsiasi tipo di corrosione.

Da qui nasce la mia teoria che il Maestro prima abbia cercato (ed ottenuto) il record utilizzando la massima tecnologia applicabile all'alluminio, poi si sia allineato a quello a cui tutti gli altri costruttori prima di lui erano già giunti.

Questo significa che lo Sport in alluminio diverrà più ambito dai collezionisti per numeri più bassi di produzione, esclusività e primati, ma che il vero Centigraph Sport è di titanio. E probabilmente questo l'aveva studiato fin dall'inizio.



Che dite, l'accendiamo? :D
No, che Journe lo avesse pensato dall'inizio a farlo in titanio non ci credo affatto, questa vicenda gli è giustamente costata in immagine tra gli appassionati. Qualche problema ci deve essere stato di non previsto, per me quello che lui ha detto, cioè che era riuscito a farne troppo pochi può darsi contenga la realtà, ma bisognerebbe sapere perché ne sono stati fatti così pochi. Almeno in Italia le richieste non mancavano, sempre parlando di pezzi di super nicchia, a diversi era piaciuto, ma mi hanno detto che ne sono arrivati pochissimi e dopo lunghe attese. Sapere che cosa ha provocato un ripensamento così grave mi incuriosirebbe molto, ma temo sia difficile.  Si potrebbero ipotizzare tante cose, una semplice valutazione che lo sforzo non valeva la pena penso l'avrebbe fatta prima. No, è successo qualcosa e anche di piuttosto serio. Una improvvisa scoperta di debolezza del materiale? Non mi convince. Il pubblico non lo voleva in alluminio? Mah, penso che non ne venda di più in titanio. Forse qualche problema produttivo. Tra i difetti di Journe c' è una sua non inedita sottostima delle difficoltà e dei problemi che derivano da alcune scelte difficili e controcorrenti. Spesso ha dovuto ritoccare all'insù listini troppo bassi rispetto ai tempi e ai numeri di produzione, che come sapete sono parametri fondamentali sui costi.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2015, 19:02:49 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #81 il: Settembre 03, 2015, 18:59:13 pm »
L'alluminio non è una lega ma un metallo...
bello quello rosso...
l'orologio di Arlecchino?  ???

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #82 il: Settembre 03, 2015, 19:02:35 pm »
L'alluminio non è una lega ma un metallo...
bello quello rosso...
l'orologio di Arlecchino?  ???
Quello usato in campo meccanico è sempre una lega, come pure il Titanio e l'acciaio (hai mai sentito di orologi in ferro? ;))
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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #83 il: Settembre 03, 2015, 19:03:26 pm »
L'alluminio non è una lega ma un metallo...
bello quello rosso...
l'orologio di Arlecchino?  ???
Quello usato in campo meccanico è sempre una lega, come pure il Titanio e l'acciaio (hai mai sentito di orologi in ferro? ;))
 8)
Che io sappia è sempre una lega.
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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #84 il: Settembre 03, 2015, 19:08:14 pm »
assolutamente nessuno ha parlato che fpj lo abbia fatto per risparmiare

Questa era la mia...molto più bella di quella da te postata...anche perchè fu il modello successivo del 1992 che riprendeva le forme della mitica NR 750 a pistoni ovali

Mitica nel senso di una delle più grandi toppate della storia?

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #85 il: Settembre 03, 2015, 19:09:37 pm »
Vorrei cercare di dare il mio contributo non per portare ulteriore frizione, ma proprio per fare da pacere tra le due distinte fazioni che si sono create.

Come Marco (M.belt) ben sa, io appartengo ai detrattori dell'alluminio, però dall'ultimo topic aperto (un paio di anni fa?) su un'altro forum, mi sono documentato in quanto un forumista molto preparato, mi aveva aperto ad una serie di innovazione nei trattamenti delle leghe di alluminio che non conoscevo.

Dunque, è vero, esistono dei trattamenti superficiali di anodizzazione dura che arrivano molto in profondità ed aumentano incredibilmente la durezza della lega.
Vado a memoria in quanto ho letto molto ma salvato poco, ma credo di non sbagliare se dico che possono arrivare ai 100 e forse più micron di profondità e 500 Vikers. Non è peregrino pensare che abbiano studiato trattamenti ancora coperti da segreto industriale (generalmente per usi militari) che possano spingersi ancora oltre .
Quindi mi sento di credere che Journe abbia utilizzato questi trattamenti per conferire una resistenza ai graffi ed abrasioni superiori agli usuali acciai inossidabili.

Da tutta la bibliografia letta, il limite di questi trattamenti è costituito dalla forte perdita di resistenza del materiale alla fatica, caratteristica peraltro già non eccezionale della lega non trattata.
Anche la resistenza alla corrosione non viene incrementata dai trattamenti profondi che così resta abbastanza bassa.

La cosa singolare è che gli stessi trattamenti di "indurimento superficiale" (fatti però con procedimenti diversi) eseguiti sulle leghe di titanio, non hanno queste controindicazoni pur elevandone la durezza superficiale vicino alla soglia dei 700-1000 Vickers.
In più sul titanio oltre questo ossido superficiale super-duro di 10-20 micron (quindi meno che sull'alluminio), si viene a formare una strato intermetallico di 200-400 micron comunque duro fino ai 300 Vickers.

Dunque ricapitoliamo:
Da una parte abbiamo una lega superleggera, da primato, molto resistente all'abrasione ed ai graffi, ma poco resistente alla fatica ed ancora sensibile alla corrosione oltre che soggetta a possibili problemi di allergia o reazione con il sudore; dall'altra una lega più pesante, ma intrinsecamente più resiliente, altrettanto dura superficialmente ed assolutamente anallergica e resistente a qualsiasi tipo di corrosione.

Da qui nasce la mia teoria che il Maestro prima abbia cercato (ed ottenuto) il record utilizzando la massima tecnologia applicabile all'alluminio, poi si sia allineato a quello a cui tutti gli altri costruttori prima di lui erano già giunti.

Questo significa che lo Sport in alluminio diverrà più ambito dai collezionisti per numeri più bassi di produzione, esclusività e primati, ma che il vero Centigraph Sport è di titanio. E probabilmente questo l'aveva studiato fin dall'inizio.



Che dite, l'accendiamo? :D
No, che Journe lo avesse pensato dall'inizio a farlo in titanio non ci credo affatto, questa vicenda gli è giustamente costata in immagine tra gli appassionati. Qualche problema ci deve essere stato di non previsto, per me quello che lui ha detto, cioè che era riuscito a farne troppo pochi può darsi contenga la realtà, ma bisognerebbe sapere perché ne sono stati fatti così pochi. Almeno in Italia le richieste non mancavano, sempre parlando di pezzi di super nicchia, a diversi era piaciuto, ma mi hanno detto che ne sono arrivati pochissimi e dopo lunghe attese. Sapere che cosa ha provocato un ripensamento così grave mi incuriosirebbe molto, ma temo sia difficile.  Si potrebbero ipotizzare tante cose, una semplice valutazione che lo sforzo non valeva la pena penso l'avrebbe fatta prima. No, è successo qualcosa e anche di piuttosto serio. Una improvvisa scoperta di debolezza del materiale? Non mi convince. Il pubblico non lo voleva in alluminio? Mah, penso che non ne venda di più in titanio. Forse qualche problema produttivo. Tra i difetti di Journe c' è una sua non inedita sottostima delle difficoltà e dei problemi che derivano da alcune scelte difficili e controcorrenti. Spesso ha dovuto ritoccare all'insù listini troppo bassi rispetto ai tempi e ai numeri di produzione, che come sapete sono parametri fondamentali sui costi.
Marco, ammetterai che è anche possibile che Journe non possa dire (e dirti) tutto, magari anche delle strategie....

Voleva un record e l'ha ottenuto. Ha dovuto accettare dei compromessi che non si è sentito di assumere per una produzione su larga scala (se di larga scala si possa parlare per un Journe).

Per queste cifre non è mai un problema di costi.
Costa di più produrre una cassa ed un bracciale di alluminio?..... 1000€?....2.000€......5.000€ a cassa?
No problem, li faccio pagare al cliente rendendolo partecipe di ciò che stà comprando, al limite gli dico pure quanto costa la sua cassa rispetto ad un'altra in platino per farlo contento.

Alla base della virata ci sono problemi tecnici, credimi.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #86 il: Settembre 03, 2015, 19:22:50 pm »
Vorrei cercare di dare il mio contributo non per portare ulteriore frizione, ma proprio per fare da pacere tra le due distinte fazioni che si sono create.

Come Marco (M.belt) ben sa, io appartengo ai detrattori dell'alluminio, però dall'ultimo topic aperto (un paio di anni fa?) su un'altro forum, mi sono documentato in quanto un forumista molto preparato, mi aveva aperto ad una serie di innovazione nei trattamenti delle leghe di alluminio che non conoscevo.

Dunque, è vero, esistono dei trattamenti superficiali di anodizzazione dura che arrivano molto in profondità ed aumentano incredibilmente la durezza della lega.
Vado a memoria in quanto ho letto molto ma salvato poco, ma credo di non sbagliare se dico che possono arrivare ai 100 e forse più micron di profondità e 500 Vikers. Non è peregrino pensare che abbiano studiato trattamenti ancora coperti da segreto industriale (generalmente per usi militari) che possano spingersi ancora oltre .
Quindi mi sento di credere che Journe abbia utilizzato questi trattamenti per conferire una resistenza ai graffi ed abrasioni superiori agli usuali acciai inossidabili.

Da tutta la bibliografia letta, il limite di questi trattamenti è costituito dalla forte perdita di resistenza del materiale alla fatica, caratteristica peraltro già non eccezionale della lega non trattata.
Anche la resistenza alla corrosione non viene incrementata dai trattamenti profondi che così resta abbastanza bassa.

La cosa singolare è che gli stessi trattamenti di "indurimento superficiale" (fatti però con procedimenti diversi) eseguiti sulle leghe di titanio, non hanno queste controindicazoni pur elevandone la durezza superficiale vicino alla soglia dei 700-1000 Vickers.
In più sul titanio oltre questo ossido superficiale super-duro di 10-20 micron (quindi meno che sull'alluminio), si viene a formare una strato intermetallico di 200-400 micron comunque duro fino ai 300 Vickers.

Dunque ricapitoliamo:
Da una parte abbiamo una lega superleggera, da primato, molto resistente all'abrasione ed ai graffi, ma poco resistente alla fatica ed ancora sensibile alla corrosione oltre che soggetta a possibili problemi di allergia o reazione con il sudore; dall'altra una lega più pesante, ma intrinsecamente più resiliente, altrettanto dura superficialmente ed assolutamente anallergica e resistente a qualsiasi tipo di corrosione.

Da qui nasce la mia teoria che il Maestro prima abbia cercato (ed ottenuto) il record utilizzando la massima tecnologia applicabile all'alluminio, poi si sia allineato a quello a cui tutti gli altri costruttori prima di lui erano già giunti.

Questo significa che lo Sport in alluminio diverrà più ambito dai collezionisti per numeri più bassi di produzione, esclusività e primati, ma che il vero Centigraph Sport è di titanio. E probabilmente questo l'aveva studiato fin dall'inizio.



Che dite, l'accendiamo? :D
No, che Journe lo avesse pensato dall'inizio a farlo in titanio non ci credo affatto, questa vicenda gli è giustamente costata in immagine tra gli appassionati. Qualche problema ci deve essere stato di non previsto, per me quello che lui ha detto, cioè che era riuscito a farne troppo pochi può darsi contenga la realtà, ma bisognerebbe sapere perché ne sono stati fatti così pochi. Almeno in Italia le richieste non mancavano, sempre parlando di pezzi di super nicchia, a diversi era piaciuto, ma mi hanno detto che ne sono arrivati pochissimi e dopo lunghe attese. Sapere che cosa ha provocato un ripensamento così grave mi incuriosirebbe molto, ma temo sia difficile.  Si potrebbero ipotizzare tante cose, una semplice valutazione che lo sforzo non valeva la pena penso l'avrebbe fatta prima. No, è successo qualcosa e anche di piuttosto serio. Una improvvisa scoperta di debolezza del materiale? Non mi convince. Il pubblico non lo voleva in alluminio? Mah, penso che non ne venda di più in titanio. Forse qualche problema produttivo. Tra i difetti di Journe c' è una sua non inedita sottostima delle difficoltà e dei problemi che derivano da alcune scelte difficili e controcorrenti. Spesso ha dovuto ritoccare all'insù listini troppo bassi rispetto ai tempi e ai numeri di produzione, che come sapete sono parametri fondamentali sui costi.
Marco, ammetterai che è anche possibile che Journe non possa dire (e dirti) tutto, magari anche delle strategie....

Voleva un record e l'ha ottenuto. Ha dovuto accettare dei compromessi che non si è sentito di assumere per una produzione su larga scala (se di larga scala si possa parlare per un Journe).

Per queste cifre non è mai un problema di costi.
Costa di più produrre una cassa ed un bracciale di alluminio?..... 1000€?....2.000€......5.000€ a cassa?
No problem, li faccio pagare al cliente rendendolo partecipe di ciò che stà comprando, al limite gli dico pure quanto costa la sua cassa rispetto ad un'altra in platino per farlo contento.

Alla base della virata ci sono problemi tecnici, credimi.
Che non dica tutto lo considero certo. Che possano esserci problemi tecnici anche, ma sarebbe bello sapere quali ...ma che lo abbia pianificato all'inizio di passare al titanio no, questo tendere ad escluderlo perché sul piano dell'immagine è stato in autogol del tutto prevedibile.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #87 il: Settembre 03, 2015, 20:02:58 pm »
Vorrei cercare di dare il mio contributo non per portare ulteriore frizione, ma proprio per fare da pacere tra le due distinte fazioni che si sono create.

Come Marco (M.belt) ben sa, io appartengo ai detrattori dell'alluminio, però dall'ultimo topic aperto (un paio di anni fa?) su un'altro forum, mi sono documentato in quanto un forumista molto preparato, mi aveva aperto ad una serie di innovazione nei trattamenti delle leghe di alluminio che non conoscevo.

Dunque, è vero, esistono dei trattamenti superficiali di anodizzazione dura che arrivano molto in profondità ed aumentano incredibilmente la durezza della lega.
Vado a memoria in quanto ho letto molto ma salvato poco, ma credo di non sbagliare se dico che possono arrivare ai 100 e forse più micron di profondità e 500 Vikers. Non è peregrino pensare che abbiano studiato trattamenti ancora coperti da segreto industriale (generalmente per usi militari) che possano spingersi ancora oltre .
Quindi mi sento di credere che Journe abbia utilizzato questi trattamenti per conferire una resistenza ai graffi ed abrasioni superiori agli usuali acciai inossidabili.

Da tutta la bibliografia letta, il limite di questi trattamenti è costituito dalla forte perdita di resistenza del materiale alla fatica, caratteristica peraltro già non eccezionale della lega non trattata.
Anche la resistenza alla corrosione non viene incrementata dai trattamenti profondi che così resta abbastanza bassa.

La cosa singolare è che gli stessi trattamenti di "indurimento superficiale" (fatti però con procedimenti diversi) eseguiti sulle leghe di titanio, non hanno queste controindicazoni pur elevandone la durezza superficiale vicino alla soglia dei 700-1000 Vickers.
In più sul titanio oltre questo ossido superficiale super-duro di 10-20 micron (quindi meno che sull'alluminio), si viene a formare una strato intermetallico di 200-400 micron comunque duro fino ai 300 Vickers.

Dunque ricapitoliamo:
Da una parte abbiamo una lega superleggera, da primato, molto resistente all'abrasione ed ai graffi, ma poco resistente alla fatica ed ancora sensibile alla corrosione oltre che soggetta a possibili problemi di allergia o reazione con il sudore; dall'altra una lega più pesante, ma intrinsecamente più resiliente, altrettanto dura superficialmente ed assolutamente anallergica e resistente a qualsiasi tipo di corrosione.

Da qui nasce la mia teoria che il Maestro prima abbia cercato (ed ottenuto) il record utilizzando la massima tecnologia applicabile all'alluminio, poi si sia allineato a quello a cui tutti gli altri costruttori prima di lui erano già giunti.

Questo significa che lo Sport in alluminio diverrà più ambito dai collezionisti per numeri più bassi di produzione, esclusività e primati, ma che il vero Centigraph Sport è di titanio. E probabilmente questo l'aveva studiato fin dall'inizio.


Che dite, l'accendiamo? :D

La ricostruzione delle caratteristiche del materiale la accendiamo senz'altro, anche perché frutto di un paziente lavoro di studio (complimenti!).  :D

Sulle reali intenzioni del maestro, possiamo aggiungere questa interessante ipotesi alle altre avanzate.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #88 il: Settembre 03, 2015, 20:04:17 pm »
Il sunto fatto da Stefano circa caratteristiche dei trattamenti va integrato, esistono trattamenti mirati ad aumentare la durezza e altri orientati ad aumentare la corrosione, tra questi ultimi particolari bagni gaivanici oltre che particolari leghe a basso contenuto di zinco e integrate con cromo e zirconio.
Quali che siano i trattamenti galvanici e molecolari volti a creare uno strato superficiale con caratteristiche migliorate, siano esse la durezza o la resistenza alla corrosione, resta il fatto che sono soluzioni passibili di alterazione nel tempo, non intrinseche alla lega ma legate a strati superficiali più o meno profondi e/o aggredibili.

Se cercate su google le caratteristiche e i dati meccanici del "composite" brevettato da Panerai, lega di alluminio che loro chiamano ceramicato ma che di fatto è un alluminio soggetto ad anodizzazione con deposizione di strato ceramico (non conosco con che profondità), troverete dati strabilianti.
Poi cercate su ch24 alcuni modelli usati fatti con questo materiale miracoloso, e scoprirete che alcuni sono ridotti in condizioni pietose; uno l'ho visto coi miei occhi, era ridotto in condizioni che fosse stato in acciaio ci sarebbero voluti venti anni d'uso e forse non bastavano, ed aveva solo due anni di vita oltre a presentare segni di logorio che un orologio in acciaio o in titanio non avrebbero mai potuto avere.

Ora io non so che lega di alluminio abbia usato FPJ, non so che tipo di trattamenti indurenti o anti corrosivi avessero le casse da lui usate, certamente non prodotte da lui ma eventualmente da un fornitore specializzato nella lavorazione di queste leghe, non so nemmeno se le ragioni del suo abbandono siano tecniche o commerciali, preventivate o meno, ma so che l'alluminio, comunque la si giri, non è il più adatto dei materiali per questi usi e mai vorrei fare da "cavia" su orologi di questa fascia di prezzo fatti cin questa tipologia di materiale.

che poi lo si utilizzi in altri campi in cui i vantaggi di maggiore leggerezza contano molto di più che in orologeria, rispetto ad altre leghe leggere come il titanio, credo non abbia alcuna rilevanza.
I collezionisti saranno ben propensi a premiare i pochi orologi in alluminio fatti da Journe? Io più che dei "collezionisti" fossi in Journe mi preoccuperei dei normali clienti, che siano i più possibile e il più soddisfatti possibile. :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

S.M.

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Re:FP Journe Centigraphe sport
« Risposta #89 il: Settembre 03, 2015, 20:10:50 pm »

Che non dica tutto lo considero certo. Che possano esserci problemi tecnici anche, ma sarebbe bello sapere quali ...ma che lo abbia pianificato all'inizio di passare al titanio no, questo tendere ad escluderlo perché sul piano dell'immagine è stato in autogol del tutto prevedibile.
Mah... sai, io sono uno di quelli che (se mi piacesse la sua estetica) lo preferirei in titanio piuttosto che in alluminio, anche se meno esclusivo.

Che mi dici del calibro invece? è rimasto sempre in alluminio o è costruito con metalli più tradizionali?

Paradossalmente la platina ed i ponti sarebbero quelli con meno controindicazioni per l'utilizzo di questa lega leggera indurita. Non andrebbe mai in contatto con atmosfere corrosive, nessun problema di fatica, nessun pericolo di allergia....
A me non piacerebbe comunque, però difficile mettere in discussione la validità tecnica.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.