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Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere

mbelt

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #45 il: Settembre 16, 2015, 21:26:27 pm »
................

3) un settore sopravvive se riesce ad alimentare la domanda. Può farlo in vari modi, innovando e proponendo sempre nuove funzioni/necessità, come nel caso di uno sw, o vendendo status, moda e miraggi da investimento come accade nel campo dell'orologeria meccanica di lusso. Lascio a voi comprendere quanto due settori così pensati e messi in competizione abbiano rapporti di forza squilibrati nel momento in cui uno riesce ad entrare nel campo dell'altro.


La domanda c'è e ci sarà perchè un orologio, specie i soliti e arcinoti, è il miglior modo di  far circolare denaro non tracciabile.
In Cina il rallentamento c'è stato quando una norma anti corruzione vietava di accettare orologi (e forse altre regalìe), ma anche qui in italia certi orologi rimangono (rimavevano, oggi penso sia più difficile) un eccellente mezzo per "investire" il nero.

Inoltre chi ha i soldi, in Asia, compra i soliti orologi perchè VUOLE almeno mantenere i soldi spesi, con la speranza del guadagno.
Gli unici che comprano e se ne fregano sono i russi.
(Dettaglio del mio amico che è diventato membro dei collezionisti di alto livello della Thailandia.)

Siamo sempre lì, un apple watch da 10k $ sarà giustamente al polso del milionario che avrà qualche PP complicato, qualche nautilus con brilli per la compagna, qualche rolex, magari PN perchè un investimento, e via discorrendo.

Il polso è sempre e solo uno, sono i milioni in banca che fanno la differenza.
Quello che può rovinare questo settore è la perdita di valore derivante da qualche scandalo, ma ormai tutto il sistema è autoreferenziale  8)
Il mercato cinese non si è mai ripreso, e non solo per le leggi anticorruzione, sono cambiate alcune abitudini di consumo. In Russia c'è la crisi più nera, idem in Brasile e Argentina.  Vanno bene solo gli USA, e in parte l'Europa.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Bonimba

Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #46 il: Settembre 16, 2015, 21:51:38 pm »
(...)Speriamo che si torni a 5, massimo 10mila orologi prodotti per ogni marchio. (...)

(...) mi auguro che questa passione per gli orologi meccanici torni ad essere di nicchia (...)


Perché?
Reitero la domanda
Perchè ?

ilcommesso

Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #47 il: Settembre 16, 2015, 23:25:32 pm »

Il mercato cinese non si è mai ripreso, e non solo per le leggi anticorruzione, sono cambiate alcune abitudini di consumo. In Russia c'è la crisi più nera, idem in Brasile e Argentina.  Vanno bene solo gli USA, e in parte l'Europa.

La crisi colpisce le persone in maniera diversa.
Io che ho uno stipendio da dipendente certi orologi li posso solo vedere in vetrina, chi ha patrimoni a 6 zeri vede le cose da una prospettiva più elevata.

A fronte di aumenti scriteriati di produzione ( e listini) è normale che ci possa essere, prima o poi, una saturazione del mercato, ma questa è cattiva capacità imprenditoriale, non correlata all'avvento degli SW.

Ho trovato questo link.
http://www.repubblica.it/economia/rubriche/fashion-e-finance/2015/05/26/news/orologi_crisi_svizzera-115300956/

Acquisti che saranno di tanti stranieri che vengono qui a fare spesa, con un 21% di IVA che ci si fa rimborsare e che rende il listino molto più interessante, perchè tutti amano risparmiare, specie i benestanti :D

guagua72

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #48 il: Settembre 16, 2015, 23:45:06 pm »
Lo Smartwatch è un oggetto elettronico fortemente stimolato da grandi investimenti a raggiera che coprono tutta una serie di canali e veicoli promozionali tradizionali e non. In maniera subliminale veniamo indotti ad avere bisogno di questa cosa e la  vorremo sempre di più. Ora , cosa ci riserverà il futuro non è dato saperlo. Qui e altrove si sono scritte centinaia di pagine su questo tema. Grande attenzione va riservata ai fenomeni tecnologici, soprattutto quando apple ci mette lo zampino. Io però non penso affatto che la crisi dell'orologeria vera o presunta abbia  attinenza con l'avvento degli orologi smart. Avete visto quanti ragazzi tra i dieci e diciotto anni portano l'orologio al polso? E questo accadeva già da prima dell'avvento di questa robina
« Ultima modifica: Settembre 16, 2015, 23:46:47 pm da guagua72 »

ALAN FORD

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #49 il: Settembre 17, 2015, 06:15:44 am »

Il mercato cinese non si è mai ripreso, e non solo per le leggi anticorruzione, sono cambiate alcune abitudini di consumo. In Russia c'è la crisi più nera, idem in Brasile e Argentina.  Vanno bene solo gli USA, e in parte l'Europa.

La crisi colpisce le persone in maniera diversa.
Io che ho uno stipendio da dipendente certi orologi li posso solo vedere in vetrina, chi ha patrimoni a 6 zeri vede le cose da una prospettiva più elevata.

A fronte di aumenti scriteriati di produzione ( e listini) è normale che ci possa essere, prima o poi, una saturazione del mercato, ma questa è cattiva capacità imprenditoriale, non correlata all'avvento degli SW.

Ho trovato questo link.
http://www.repubblica.it/economia/rubriche/fashion-e-finance/2015/05/26/news/orologi_crisi_svizzera-115300956/

Acquisti che saranno di tanti stranieri che vengono qui a fare spesa, con un 21% di IVA che ci si fa rimborsare e che rende il listino molto più interessante, perchè tutti amano risparmiare, specie i benestanti :D

Non tutti sono stranieri veri, ci sono gli stranieri su commissione che comprano per l'amico Italiano che poi recupera l'orologio quando va a trovarlo al suo paese, non solo si risparmia l'IVA ma non si finisce nella lista dei segnalati ricchi.


S.M.

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #50 il: Settembre 17, 2015, 18:45:58 pm »
(...)Speriamo che si torni a 5, massimo 10mila orologi prodotti per ogni marchio. (...)

(...) mi auguro che questa passione per gli orologi meccanici torni ad essere di nicchia (...)


Perché?
Reitero la domanda
Perchè ?
Perchè questi sono i numeri che può fare una piccola azienda ben strutturata ed indipendente.
Perchè con questi numeri si viaggia sempre senza l'assillo di dover rincorrere il mercato verso le derive modaiole più assurde.
Perchè con questi numeri si riesce ancora a garantire un prodotto ben rifinito (anche se con livelli diversi in relazione al prezzo) e di qualità.
Perchè con questi numeri il prezzo finale può comunque continuare a beneficiare di economie di scala.
.......
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Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #51 il: Settembre 17, 2015, 20:47:57 pm »
(...)Speriamo che si torni a 5, massimo 10mila orologi prodotti per ogni marchio. (...)

(...) mi auguro che questa passione per gli orologi meccanici torni ad essere di nicchia (...)


Perché?
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Perchè ?
Perchè questi sono i numeri che può fare una piccola azienda ben strutturata ed indipendente.
Perchè con questi numeri si viaggia sempre senza l'assillo di dover rincorrere il mercato verso le derive modaiole più assurde.
Perchè con questi numeri si riesce ancora a garantire un prodotto ben rifinito (anche se con livelli diversi in relazione al prezzo) e di qualità.
Perchè con questi numeri il prezzo finale può comunque continuare a beneficiare di economie di scala.
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Perché quando i numeri sono alti i modelli si concepiscono in funzione del mercato, non perché si hanno delle idee, e questo si vede nel prodotto( sempre che ci sia qualcuno che abbia idee, il che non sembra molto nelle grandi aziende del settore).
 
Perché se i numeri sono piccoli le finiture possono ancora essere fatte a mano.
Perché esiste un rapporto tra quantità e prezzi che è stato totalmente stravolto a danno dei collezionisti, per lo più.
Perché si spera che meno persone siano più selettive nello scegliere gli orologi.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Bonimba

Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #52 il: Settembre 17, 2015, 21:30:55 pm »
(...)Speriamo che si torni a 5, massimo 10mila orologi prodotti per ogni marchio. (...)

(...) mi auguro che questa passione per gli orologi meccanici torni ad essere di nicchia (...)


Perché?
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Perchè ?
Perchè questi sono i numeri che può fare una piccola azienda ben strutturata ed indipendente.
Perchè con questi numeri si viaggia sempre senza l'assillo di dover rincorrere il mercato verso le derive modaiole più assurde.
Perchè con questi numeri si riesce ancora a garantire un prodotto ben rifinito (anche se con livelli diversi in relazione al prezzo) e di qualità.
Perchè con questi numeri il prezzo finale può comunque continuare a beneficiare di economie di scala.
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Perchè con questi numeri i prezzi superano i....
Dimmelo tu
 :)

S.M.

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #53 il: Settembre 17, 2015, 22:28:52 pm »
(...)Speriamo che si torni a 5, massimo 10mila orologi prodotti per ogni marchio. (...)

(...) mi auguro che questa passione per gli orologi meccanici torni ad essere di nicchia (...)


Perché?
Reitero la domanda
Perchè ?
Perchè questi sono i numeri che può fare una piccola azienda ben strutturata ed indipendente.
Perchè con questi numeri si viaggia sempre senza l'assillo di dover rincorrere il mercato verso le derive modaiole più assurde.
Perchè con questi numeri si riesce ancora a garantire un prodotto ben rifinito (anche se con livelli diversi in relazione al prezzo) e di qualità.
Perchè con questi numeri il prezzo finale può comunque continuare a beneficiare di economie di scala.
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Perchè con questi numeri i prezzi superano i....
Dimmelo tu
 :)
Si, infatti oggi le multinazionali del lusso te li regalano.

Perlomeno la metà di quello che paghi e' marketing, pubblicità, eventi, sponsorizzazioni, mignotte, ecc. ecc.

Togliendo questo, penso che il rapporto qualità-prezzo possa solo aumentare.

Fatti, non fumo negli occhi.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Bonimba

Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #54 il: Settembre 17, 2015, 22:47:21 pm »
Si, infatti oggi le multinazionali del lusso te li regalano.
Credo che oggi non ti regali niente nessuno.
Non le multinazionali del lusso , non gli indipendenti, ma nemmeno Seiko.
Se poi vogliamo dire che il Chronometre Blue di Journe  nuovo al prezzo di circa 20 K è regalato diciamolo...

guagua72

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #55 il: Settembre 17, 2015, 22:50:39 pm »
Potrebbe anche succedere  che il mondo orologiero subisca qualche stimolo importante

Istaro

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #56 il: Settembre 17, 2015, 23:46:29 pm »
Le spiegazioni sul perché sarebbe importante contenere la produzione contengono una parte di verità, però dobbiamo intenderci…

Se riteniamo che alcune case di tradizione e prestigio debbano restare nei limiti produzioni limitate, per poter mantenere prerogative di qualità, posso condividere.

Anche se mi sembra difficile stabilire la cifra esatta di queste produzioni “limitate”.

Stefano (S.M.) suggerisce 5-10.000.
Ripescando però la recente discussione aperta da Croix_de_Malte_®, con i dati sulla produzione svizzera, leggo che i dati delle maisons blasonate tradizionali oscillano dai 18.000 di Girard Perregaux agli 80.000 di Jaeger-LeCoultre (in mezzo abbiamo Ulysse Nardin, Blancpain, Vacheron, Piaget, Ebel, Breguet, Audemairs, Zenith, Patek…).
Non mi sembra che l’ordine di grandezza sia così diverso da quello auspicato.

Non capirei, invece, se ciò che si vuole sostenere è che tutto il settore dell’orologeria meccanica dovrebbe attestarsi su cifre ben più contenute delle attuali.

Perché ciò dovrebbe significare maggior qualità?

Piuttosto, teniamo conto che l’attuale produzione complessiva di orologi meccanici svizzeri (faccio un calcolo approssimativo, depurando dai quarzi i dati della discussione citata) è pari a circa 10 milioni di pezzi annui.
Mentre a metà anni Sessanta, al culmine del suo periodo d’oro, l’orologeria meccanica svizzera produceva più di cinquanta milioni (!) di pezzi.
Non tutti erano di elevata qualità, ovviamente (oltre un terzo erano di tipo Roskopf). Ma, come accade in tutti settori, ci può essere un vertice di eccellenza solo se poggia su una struttura con diversi livelli qualitativi.

Grandi numeri complessivi di un settore significa grandi opportunità lavorative per i giovani interessati a diventare tecnici specializzati (con scuole di formazione specifiche), e quindi maggiori possibilità di selezionarne alcuni di elevatissima professionalità.
Grandi numeri significa industria dell’indotto in salute e capace di innovazione autonoma.
Grandi numeri significa ampia cerchia di clienti che guardano con un certo interesse alla tipologia di prodotto. E quindi maggiori possibilità che un numero sufficiente di questi possa prima o poi alzare l’asticella delle proprie aspettative e orientarsi su prodotti di vera qualità.

Se invece il settore nel suo complesso è asfittico, non offre ossigeno neanche alla produzione di élite, che a poco a poco implode.

Infine, non capisco la questione del “tradimento” dei collezionisti.
In primo luogo, perché non penso che i collezionisti siano il cuore del problema, né in questo né in altri settori. Le case possono avere per loro un occhio di riguardo, possono evitare di assumere iniziative che li danneggino inutilmente (riproposizione di vecchie referenze, ecc.), ma certo non possono fondare su di loro la propria sopravvivenza.
E poi: perché una produzione più vasta danneggerebbe i collezionisti?
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

S.M.

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #57 il: Settembre 18, 2015, 07:43:10 am »
Proverò a rispondere agli ultimi due interventi.

Tra i 5.000 e massimo 10.000 pezzi indicati da me come limite per avere una produzione sufficientemente contenuta per garantire un'alta qualità ed i 18.000 c'è un'enorme differenza.
Già a 20.000 una azienda e' troppo proiettata al mercato, ad inseguire la moda, a dover trovare sbocchi.
Se fai meno prodotto e di qualità, i clienti ti vengono a bussare in fabbrica per acquistarlo.....

Così come c'è differenza tra i 1000 pezzi di Journe ed il minimo di 5.000 pezzi per beneficiare di qualche economia di scala.
Io sono convinto che se Journe avesse una produzione 5 volte maggiore dell'attuale, il Bleu potrebbe ragionevolmente costare 14.000€ come tra l'altro quotava fino al 2011 o forse meno.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #58 il: Settembre 18, 2015, 08:29:17 am »
Le spiegazioni sul perché sarebbe importante contenere la produzione contengono una parte di verità, però dobbiamo intenderci…

Se riteniamo che alcune case di tradizione e prestigio debbano restare nei limiti produzioni limitate, per poter mantenere prerogative di qualità, posso condividere.

Anche se mi sembra difficile stabilire la cifra esatta di queste produzioni “limitate”.

Stefano (S.M.) suggerisce 5-10.000.
Ripescando però la recente discussione aperta da Croix_de_Malte_®, con i dati sulla produzione svizzera, leggo che i dati delle maisons blasonate tradizionali oscillano dai 18.000 di Girard Perregaux agli 80.000 di Jaeger-LeCoultre (in mezzo abbiamo Ulysse Nardin, Blancpain, Vacheron, Piaget, Ebel, Breguet, Audemairs, Zenith, Patek…).
Non mi sembra che l’ordine di grandezza sia così diverso da quello auspicato.

Non capirei, invece, se ciò che si vuole sostenere è che tutto il settore dell’orologeria meccanica dovrebbe attestarsi su cifre ben più contenute delle attuali.

Perché ciò dovrebbe significare maggior qualità?

Piuttosto, teniamo conto che l’attuale produzione complessiva di orologi meccanici svizzeri (faccio un calcolo approssimativo, depurando dai quarzi i dati della discussione citata) è pari a circa 10 milioni di pezzi annui.
Mentre a metà anni Sessanta, al culmine del suo periodo d’oro, l’orologeria meccanica svizzera produceva più di cinquanta milioni (!) di pezzi.
Non tutti erano di elevata qualità, ovviamente (oltre un terzo erano di tipo Roskopf). Ma, come accade in tutti settori, ci può essere un vertice di eccellenza solo se poggia su una struttura con diversi livelli qualitativi.

Grandi numeri complessivi di un settore significa grandi opportunità lavorative per i giovani interessati a diventare tecnici specializzati (con scuole di formazione specifiche), e quindi maggiori possibilità di selezionarne alcuni di elevatissima professionalità.
Grandi numeri significa industria dell’indotto in salute e capace di innovazione autonoma.
Grandi numeri significa ampia cerchia di clienti che guardano con un certo interesse alla tipologia di prodotto. E quindi maggiori possibilità che un numero sufficiente di questi possa prima o poi alzare l’asticella delle proprie aspettative e orientarsi su prodotti di vera qualità.

Se invece il settore nel suo complesso è asfittico, non offre ossigeno neanche alla produzione di élite, che a poco a poco implode.

Infine, non capisco la questione del “tradimento” dei collezionisti.
In primo luogo, perché non penso che i collezionisti siano il cuore del problema, né in questo né in altri settori. Le case possono avere per loro un occhio di riguardo, possono evitare di assumere iniziative che li danneggino inutilmente (riproposizione di vecchie referenze, ecc.), ma certo non possono fondare su di loro la propria sopravvivenza.
E poi: perché una produzione più vasta danneggerebbe i collezionisti?
È un fatto storicamente provato. La decadenza le case la hanno avuta quando hanno iniziato a produrre troppo in rapporto ai listini. Perché, lo ripeto, tra le due grandezze ci deve essere una forte correlazione. Certo listini non possono tenere se le quantità prodotte sono eccessive e si fanno fatica a vendere. Per me persino i 1000 di Journe sono troppi, penso che quando un orologiaio riesce a far sui 300 orologi all'anno sia già tanto, per mantenere il controllo della qualità, per le finiture a mano ( senza le quali per me non c'è alta orologeria). Per fare ciò che piace a lui e non necessariamente al mercato. Per mantenere la possibilità di imprimere direzioni inattese alla propria azienda e vicenda creativa. Cosa hanno guadagnato i collezionisti dai numeri altissimi di produzione di diverse maison? Con questi numeri di produzione non riescono neppure a fare una decente assistenza.
« Ultima modifica: Settembre 18, 2015, 08:30:50 am da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

PESSOA67

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Re:Su vendite orologi, smartwatch: la verità comincia ad emergere
« Risposta #59 il: Settembre 18, 2015, 09:13:50 am »
Anche secondo me non è solo questione di pezzi prodotti....ma di bella orologeria in primis.....