Orologico Forum 3.0

Panerai e "manifattura"

ciaca

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #45 il: Novembre 04, 2015, 09:35:08 am »
Giorgio. Il monopulsante Lemania (lo stesso adottato da Roth in una sua edizione limitata 10 anni prima n.d.r.) Non ha strabismo perché il calibro é più grande (15"').
É tutta una questione di proporzioni tra diametro del movimento e della cassa, la posizione dei centri solo una conseguenza. :)

Benché é vero che nelle limited Panerai avesse battuto strade di maggior pregio meccanico facendo ricorso ad ebauches di livello superiore, come i suddetti cronografi, va da se, questo ha poco in comune con il programma avviato qualche anno fa di dotarsi di una propria gamma di movimenti da adottare regolarmente su tutta la produzione sostituendo progressivamente i vecchi ed economici Unitas rifiniti anche in modo discutibile.

Citazione
Panerai è una marketta planetaria

Come tutta l'orologeria industriale, direi.
Non é meno marchetta Omega che ci fracassa il pene da mezzo secolo con la Nasa, la luna ed il moonwatch, la regina di tutte le marchette planetarie e pure extra terrestri per dire, o Rolex con i presidenti e gli attori, o IWC e Breitling con l'aviazione, ecc ecc.

Marchette nelle quali sguazzano i fanboy dei marchi e che vivono anche di millantato credito, come quello che Rolex propina sempre da oltre mezzo secolo a proposito delle casse e delle chiusure impermeabili (che non ha inventato ne brevettato Rolex).

Noi che fanboy non siamo e dei marchi ce ne infischiamo, avendo anche una certa età, non possiamo che limitarci ad osservare quello che le case fanno oltre le marchette, e come lo fanno.
E bisogna prendere atto che Richemont ha fatto di Panerai una casa con una sua "dignità" orologiera e una sua indipendenza produttiva che non aveva mai avuto riducendosi, fino a qualche anno fa, in solo un marchio da apporre su prodotti assemblati da terzi come mille altri. Piaccia o non piaccia a paneristi, rolexari o moonwalkers dell'Appennino tosco Emiliano, é uno dei pochi casi di azienda nata e acquisita come classico assemblatore griffato è trasformato in vera manifattura industriale.
« Ultima modifica: Novembre 04, 2015, 10:06:23 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #46 il: Novembre 04, 2015, 09:44:08 am »
Giorgio. Il monopulsante Lemania (lo stesso adottato da Roth in una sua edizione limitata 10 anni prima n.d.r.) Non ha strabismo perché il calibro é più grande (15"').
É tutta una questione di proporzioni tra diametro del movimento e della cassa, la posizione dei centri solo una conseguenza. :)

Benché é vero che nelle limited Panerai avesse battuto strade di maggior pregio meccanico facendo ricorso ad ebauches di livello superiore, come i suddetti cronografi, va da se, questo ha poco in comune con il programma avviato qualche anno fa di dotarsi di una propria gamma di movimenti da adottare regolarmente su tutta la produzione sostituendo progressivamente i vecchi ed economici Unitas rifiniti anche in modo discutibile.
Osservazione corretta.....
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

range

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #47 il: Novembre 04, 2015, 10:24:59 am »
Gli orologi moderni sono tutti na mezza marchetta... poi ci sono aziende come Panerai più  coraggiose che presentano nuovi movimenti nuove forme e nuovi materiali, nuovi per loro  ma anche nuogi in assolutonnel bene e nel male e ci sono altre aziende che marchettano la marchetta non presentando niente o quasi per decenni.


Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #48 il: Novembre 04, 2015, 11:01:17 am »
Poi ci sono gli artigiani che ci fracassano da mezzo secolo con le Coste di Ginevra , le vitine azzurrate , il Turbo , le sferine d'oro .... il bariletto di qua , la spiralina di la ....  le fasi luna , la riservina di carica ...ahhh...la riservina ... 8)


ciaca

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #49 il: Novembre 04, 2015, 11:55:33 am »
Che però con le marchette commerciali da te citate non c'entrano nulla. Perché, al di la del trascurabile fatto che a te non interessano, cosa per altro già ampiamente sottolineata, quelle restano espressioni di un "savoir faire", quando sono fatte artigianalmente e a regola d'arte, proprio di quella che chiamiamo alta orologeria svizzera e che alla stessa orologeria svizzera da ancora un senso di esistere al di la di smart watches o quarzi, che al contrario senza quelle cose scade nell'indistinto marasma delle produzioni industriali di serie che potrebbero essere svizzere come cinesi o giapponesi, coreane o etiopi, e nessuno si accorgerebbe della differenza. Come nessuno se ne infischierà quando tra qualche tempo i suddetti SW avranno fatto terra bruciata del suddetto marasma.

Va da se che se non distingui un anglage fatto a regola d'arte, e quello che sottende, da un opuscolo sulla Luna con annesso snoopy disegnato sul quadrante, il confronto non può che essere come quello con un sordo.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #50 il: Novembre 04, 2015, 13:01:00 pm »
Il problema grosso è convincere quei milioni di persone che amano la storiella della luna , Snoopy o un bel cronografo industriale ma con un innegabile fascino legato a un mezzo secolo di storia spaziale ormai che è un marasma da evitare... :P

Il problema grosso è convincere quei milioni di persone che orologio subacqueo professionale non è quello che comprano e sognano che tutti sappiamo ( ormai da oltre 60 anni ) ma il Seiko 007 o il BP FF o il PP Aquanaut ....

Il problema grosso è quello .... 8)

ciaca

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #51 il: Novembre 04, 2015, 13:13:24 pm »
Qui il problema grosso è solo seguire il nesso logico dei tuoi interventi in realzione all'oggetto delle discussioni, temo, perchè non si capisce sostanzialmente una fava di ciò che vuoi dire; parli di marchette a proposito di Panerai e ti dimentichi che Omega e Rolex vivono di medesime marchette da mezzo secolo, te lo si fa notare e tiri dentro gli anglage e le vitine azzurrate (che non si capisce che c'entrino con le marchette), ti si fa notare la differenza tra due cose che nello stesso discorso non hanno alcuna attinenza tra loro e te ne esci con quest'altra cosa che non si capisce bene che c'entri con tutto il resto, calibri di manifatrura Panerai in primis. Insomma, sostenere una discussione con un filo logico che va da A a B, possibilmente parlando con cognizione di causa di orologi e orologeria, con te sembra più difficile di una Paris Dakar. Tempo perso.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #52 il: Novembre 04, 2015, 14:01:58 pm »
Io parlo di orologi , voi di orologeria  ma va bene cosi....  :)

range

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #53 il: Novembre 04, 2015, 14:11:12 pm »
Di orologi di solito sono i commercianti a parlare mentre di orlogeria parlano gli appassionati e un commerciante parlante anche orologeria spesso fa la differenza...

guagua72

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #54 il: Novembre 04, 2015, 14:27:52 pm »
Giorgio. Il monopulsante Lemania (lo stesso adottato da Roth in una sua edizione limitata 10 anni prima n.d.r.) Non ha strabismo perché il calibro é più grande (15"').
É tutta una questione di proporzioni tra diametro del movimento e della cassa, la posizione dei centri solo una conseguenza. :)

Benché é vero che nelle limited Panerai avesse battuto strade di maggior pregio meccanico facendo ricorso ad ebauches di livello superiore, come i suddetti cronografi, va da se, questo ha poco in comune con il programma avviato qualche anno fa di dotarsi di una propria gamma di movimenti da adottare regolarmente su tutta la produzione sostituendo progressivamente i vecchi ed economici Unitas rifiniti anche in modo discutibile.
Osservazione corretta.....
L'osservazione è corretta , tanto corretta che appare ovvia. Il mio assunto non era comunque in contrasto con quanto espresso da Angelo, andava semplicemente a riscoprire i prodromi di quello che poi è stato. Il concetto è che nel DNA della casa non c'era solo il tombino ignorante

guagua72

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #55 il: Novembre 04, 2015, 14:45:02 pm »
Angelo, vorrei tentare di farti una domanda, la cui risposta sarà sicuramente interessante. Ovviamente la domanda racchiude un malcelato istinto provocatorio.
Hai sempre "disprezzato" le grandi dimensioni ( a parte alcuni pezzi sportivi) su orologi comunque non professionali, però sembra che queste casse radiomir o luminor , questi pezzi da oltre 40 mm, ti abbiano , come delle novelle sirene, quasi irretito. Perchè?

Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #56 il: Novembre 04, 2015, 15:20:25 pm »
Angelo, vorrei tentare di farti una domanda, la cui risposta sarà sicuramente interessante. Ovviamente la domanda racchiude un malcelato istinto provocatorio.
Hai sempre "disprezzato" le grandi dimensioni ( a parte alcuni pezzi sportivi) su orologi comunque non professionali, però sembra che queste casse radiomir o luminor , questi pezzi da oltre 40 mm, ti abbiano , come delle novelle sirene, quasi irretito. Perchè?


Posso anche risponderti io per Angelo, perchè navighiamo tutti nello stesso mare. E' semplice, siamo esseri umani pensanti, che si evolvono, rimettono in discussione tutto, persino i propri gusti e le proprie credenze. Sono gli stupidi non cambiano mai idea. ;)
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

palombaro

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #57 il: Novembre 04, 2015, 15:32:56 pm »
Angelo, vorrei tentare di farti una domanda, la cui risposta sarà sicuramente interessante. Ovviamente la domanda racchiude un malcelato istinto provocatorio.
Hai sempre "disprezzato" le grandi dimensioni ( a parte alcuni pezzi sportivi) su orologi comunque non professionali, però sembra che queste casse radiomir o luminor , questi pezzi da oltre 40 mm, ti abbiano , come delle novelle sirene, quasi irretito. Perchè?


Posso anche risponderti io per Angelo, perchè navighiamo tutti nello stesso mare. E' semplice, siamo esseri umani pensanti, che si evolvono, rimettono in discussione tutto, persino i propri gusti e le proprie credenze. Sono gli stupidi non cambiano mai idea. ;)

Io non credo...
Angelo ha sempre detto che certi diametri si possono portare in certi contesti oggigiorno definibili come "sbragati" ... Lui difende l'eleganza ma non significa doverla sempre esercitare .. Non "sopporta" chi definisce elegante un Panerai..
***

ciaca

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #58 il: Novembre 04, 2015, 15:32:58 pm »
In realtà io ho imparato ad apprezzare le grandi misure in tempi non sospetti e ben prima che diventassero di gran moda al punto da condizionare completamente il giudizio dei consumatori e gli andamenti del mercato. Un tempo in cui c'era spazio per cose diverse a secondo delle tipologie e in cui la misura era ancora legata alla specifica tipologia di orologio.
E oggi più che mai mi da enorme soddisfazione riuscire a spaziare dai 47mm di un submersible ai 34 di un Blancpain o di un Breguet con lo stesso identico piacere :)

Ho da almeno 25 anni orologi da oltre 42mm di diametro e grande spessore, laddove tali caratteristiche servivano a contenere meccaniche pluricomplicate come quelle di certe grandi complicazioni o erano legate alla specifica tipologia, come l'orologio c.d. "da aviatore" quale potrebbe essere un doppel chronogrqph, o ancora erano retaggio storico di un certo modeillo come é il caso di un portoghese o, nel caso in oggetto, di un Panerai.

Quello che invece ho sempre "disprezzato" é l'inseguimento pedissequo della moda senza alcun criterio, principalmente da parte delle case storiche dedite a proporre riedizioni di classici eleganti e storicamente misurati in dimensioni e proporzioni prive di logica oltre che completamente avulse dal retaggio storico a cui dichiarano di volersi ispirare.
Il patrimony da 40 e passa mm, o l'ultra piatto da 42mm seppur di stampo forzatamente classico, o ancora il cronografo elegante ma delle dimensioni appunto di una grande complicazione, con annesse sproporzioni e relative ciambelle, per intenderci. O ancora orologi come il Royal Oak declinati in misure sempre più esagerate solo al fine di assecondare i desiderata dei trend, e altri Mille esempi che costituiscono una chiara degenerazione di ciò che un tempo era perfetto.

I Panerai sono sempre stati così, non gli si può certo rimproverare di essere caricature ingigantite di cose un tempo diversamente proporzionate, e infatti tra le molte critiche che gli ho dedicato mai ho citato tale aspetto.

Se piacciono alcune di quelle casse, piacciono anche con le loro dimensioni, anzi direi anche che piacciono "nonostante" quelle dimensioni nel momento in cui li si scopre piacevoli e comodi da indossare a dispetto di quelle dimensioni.

Io poi negli ultimi anni ho riscoperto, anzi sarebbe meglio dire scoperto, il fascino delle casse a cuscino (e più in generale di forma atipica, come lo splendido white shadow di Leandro, orologio che raramente si ha la fortuna di reperire in quelle condizioni), purtroppo dimenticate per molto tempo e quindi riservate per lo più a produzioni vintage delle quali mi interesso solo a livello documentale avendo io il limite del non riuscire ad indossare oggetti "vecchi" e spesso anche mal ridotti.
E Panerai é una delle poche case che ha puntato tutto, e non avrebbe potuto essere diversamente, su questo tipo di casse.

Se considero il VC crono ultra piatto recentemente presentato uno degli otoLogi più belli da molti anni a questa parte, é anche per la cassa a cuscino oltre che per la spettacolare meccanica, anche se le misure, ancora una volta, per quel tipo di orologio, per la storia a cui si collega e per l'azienda che lo produce appaiono forzatamente alla moda.

A tutto questo aggiungo anche la riscoperta, negli ultimi anni, per l'orologio semplice (che non necessariamente deve tradursi in banale), la voglia di sostituire nell'uso quotidiano orologi parimenti griffati ma ormai decisamente troppo inflazionati, il piacere di indossare qualcosa che ha una sua cifra stilistica unica, costante nel tempo e non mutuata da nient'altro che il proprio retaggio storico, originale e allo stesso tempo piacevolmente retrò senza sconfinare nell'estrema finzione posticcia di molti finto-vintage che le case sempre più spesso propongono (ed in questo apprezzo poco la tendenza a colorare indici e scritte al fine di simulare i viraggi che anche Panerai sembra seguire sempre più spesso).

Insomma un insieme di fattori, tra i quali anche il buono sforzo profuso per assicurare meccaniche di un certo livello minimo accettabile, che Mi hanno avvicinato ad alcuni modelli di questa casa.

Tutto é nato una mattina quando per la prima volta ne ho visto indossare uno ad un perfetto sconosciuto, gli stava bene, non era il solito Rolex o simil Rolex riscaldato, ne il solito orologio di una volta replicato in salsa ingigantita alla moda; visto e piaciuto :D
« Ultima modifica: Novembre 04, 2015, 15:50:21 pm da ciaca »
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guagua72

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Re:Panerai e "manifattura"
« Risposta #59 il: Novembre 04, 2015, 15:42:37 pm »
Grazie Angelo, capisco molto meglio. Quello che poteva sembrare un fulmine sulla via di Damasco è in realtà una consapevolezza sorta e mutuata da esperienze, come è giusto che accada.