Orologico Forum 3.0

Omicidi, seriali e no

Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #105 il: Giugno 29, 2016, 14:38:38 pm »
certo è che la verità non la sapremo MAI..... almeno una dozzina di ipotesi potrebbero azzeccare qualcosa....questa la conoscevi ?

http://www.grognards2011.it/2016/06/i-delitti-del-mostro-di-firenze-chi-era-il-terzo-livello/

mbelt

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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #106 il: Giugno 29, 2016, 18:35:18 pm »
certo è che la verità non la sapremo MAI..... almeno una dozzina di ipotesi potrebbero azzeccare qualcosa....questa la conoscevi ?

http://www.grognards2011.it/2016/06/i-delitti-del-mostro-di-firenze-chi-era-il-terzo-livello/
Marco sì, la conosco, ne è pieno internet, però francamente non mi sembra verosimile, veramente. Io penso, anzi sono sicuro, che era una persona vicina alle indagini, ma non il capo della Procura, prima sostituto procuratore. E neppure Silvia Della Monica, che ho conosciuto personalmente e con cui ho parlato, ed è stata una lunga conversazione molto interessante, in cui mi ha raccontato molte cose, comprese alcune inedite che ho scritto qui.
Poi sai , chiama in causa subito la Carlizzi, e lì mi sono fermato perché quando c'è la Carlizzi di mezzo, una signora che ritiene di conoscere ogni segreto di Italia, compresi quelli che non esistono, beh è meglio cambiare canale....
Peraltro questo è matto. Ma come fa a pensare che i delitti del Mostro avvenissero con una copertura a protezione di forze dell'ordine? Cioè, tu pensi sia credibile che l'assassino fosse circondato da forze dell'ordine che lo proteggono mentre fa il delitto? Il segreto sarebbe condiviso da interi uffici? No, sono castronerie. Peraltro sul punto io osservo anche due cose: 1) il delitto di Vicchio è vicino alla strada principale, ma riparatissimo dalla strada. Vero che avviene circa alle 21.30 come testimoniò un contadino che era su un trattore e sentì benissimo i colpi di pistola; 2) proprio il delitto degli Scopeti dimostra che il mostro sapeva che era rischioso a quel punto attaccare una auto, e il suo colpo di genio è colpire una tenda....nessuno ci aveva pensato eccetto lui. Se avesse avuto le protezioni di cui all'articolo non avrebbe avuto bisogno di colpire in una tenda....
Forse sono un illuso ma per me sarebbe ancora forse possibile dare un nome al mostro, quello vero, quello che ha compiuto i sedici o quattordici duplici omicidi. Certo ora forse hanno trovato del dna da un vecchio reperto, lo avranno messo a confronto con quello di Pacciani, e scommetto che non coincide, altrimenti lo avrebbero urlato ai quattro venti.
Ma forse la vera speranza è che il maniaco abbia nascosto reperti e pistola da qualche parte, e che prima o poi per casi saltino fuori, magari domani o fra qualche decina di anni. Sempre che non li abbia sepolti in luogo pubblico, cosa secondo me probabile, ma sono certo che non li ha distrutti. E' impossibile.
Leggo addirittura che costui crede che con Vigna partecipasse Calamandrei, e poi Mario Spezi....No, dai, è una cosa da ridere...invece la faccenda è una faccenda seria ancora oggi, che meriterebbe che si tirassero i tanti fili che non furono tirati allora, per vedere se qualcosa rimane impigliato...
« Ultima modifica: Giugno 29, 2016, 20:29:43 pm da mbelt »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #107 il: Giugno 30, 2016, 09:10:00 am »
 :) :) :) :)
 Vigna il Mostro..... ;D ;D ;D ;D ;D ;D
fra un pò leggeremo che era un alieno proveniente da un pianeta sconosciuto...

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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #108 il: Giugno 30, 2016, 12:19:03 pm »
:) :) :) :)
 Vigna il Mostro..... ;D ;D ;D ;D ;D ;D
fra un pò leggeremo che era un alieno proveniente da un pianeta sconosciuto...
Sarebbe forse più probabile . Solo perché un identikit del mostro somiglia alla faccia di Vigna. Vigna spara e Calamandrei taglia, e Spezi...chissà cosa combina. Che scemenze.
Ps: sei un ViP o un pseudo Vip? Vuoi violare la legge, dal Cds ai delitti più atroci? Prima farlo guardati attorno, noterai la Carlizzi che ti sta osservando e ti sta denunciando ancora prima che tu abbia fatto qualsiasi cosa.
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #109 il: Luglio 02, 2016, 11:47:30 am »
A questo link, prima l'avvocato Filastò , poi direttamente il testimone, parla delle inquietanti telefonate anonime che anche io ritengo con ogni probabilità del mostro di Firenze, nell'arco di due anni.....:
https://youtu.be/0D10Ywy6gjU
E anche qui purtroppo si vedono i clamorosi errori dell'inchiesta su Pacciani e u quella precendente sul mostro. Silvia Della Monica ha l'idea della trappola nel 1982: allora bisognava però mettere sotto controllo tutti i telefoni di coloro che avevano avuto contatti con Paolo Mainardi prima della morte, perché era assai probabile che il mostro telefonasse o si mettesse in contatto con loro. Non fu fatto, ed ecco il risultato, risultato che non si volle considerare ai processi Pacciani e compagni di merende, ma per me fondamentale. Chi se non il mostro vero avrebbe potuto avere interesse a telefonare e minacciare l'autista dell'ambulanza a distanza pure di anni ? Nessuno ovviamente.
Se avessero almeno registrato queste telefonate di minaccia potevano, per esempio, compararla con quelle registrata ricevuta da Silvia Della Monica: si fosse scoperto che è la stessa persona che chiama si avrebbe avuto ulteriore conferma che è il maniaco.
Ma queste minacce all'Allegranti hanno anche un valore per sapere chi era il maniaco. Questa persona , alta, vestita elegantemente, molto stempiata, non ha problemi a farsi vedere, e molte persone l'hanno visto e descritto. Però mostra un terrore allarmante nei confronti di quello che il morente Paolo Mainardi avrebbe potuto raccontare di cosa aveva visto prima di morire...perché? Perché Mainardi lo aveva riconosciuto, lo conosceva? O forse perché c'è qualcosa negli assalti del mostro alle vittime che il mostro non vuole si sappia perché teme fortemente per la possibilità di fare altri delitti o addirittura di essere identificato. Pensiamoci bene. In fondo Mainardi ha visto, sì, ha fatto in tempo a vederlo in faccia, ma secondo me questo non spiega le telefonate minatorie all'Allegranti . C'è qualcosa di più e di altro, ma non  so cosa.
E allora torna in mente un'altra testimonianza fatta su quel delitto. E cioè di quella persona che sulla strada che porta a luogo dell'omicidio , un paio di km prima, circa una mezz'ora, tre quarti d'ora prima del delitto, mentre il paese è vuoto, vede avanzare molto lentamente una vettura della Polizia, molto molto lentamente come se chi fosse alla guida stesse cercando qualcosa. Prima stranezza: la persona è sola in auto, quando solitamente sono sempre in due ad uscire. Seconda stranezza: questa persona si accorge di essere osservata e nasconde il volto. Non solo, ma passato il testimone guarda dallo specchietto per vedere se lo segue o se continua a guardarlo. Siamo vicinissimi sia topograficamente che temporalmente al luogo del delitto, molto molto vicini. Allora io mi chiedo: ma perché chi ha indagato non ha verificato chi quella sera aveva da solo a disposizione una vettura della Polizia, e chi è passato da quella strada. Credo che allora una simile verifica potesse essere fatta, magari per escludere questo poliziotto dai sospetti. Ma andava fatta. Così come sotto controllo subito dovevano essere messi i telefoni di tutti quelli che avevano soccorso Paolo Mainardi ferito a morte.
« Ultima modifica: Luglio 02, 2016, 15:04:38 pm da mbelt »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #110 il: Luglio 06, 2016, 20:20:37 pm »
Questa storia del mostro di Firenze non mette mai di stupire chi cerca ancora sui fatti di quegli anni.
Chi avrà letto libri sulla vicenda del mostro, dei tanti pubblicati in tutti questi anni, avrà forse letto accenni a delitti di prostitute, molto violenti, occorsi a Firenze proprio negli anni del mostro. In particolare ve ne sono quattro tra il 1982 e il 1984, che non sono stati risolti mai. Quattro delitti molto simili, tutte prostitute uccise in casa, in pieno giorno, senza nessun testimone, con arma bianca. Quindi modalità molto molto simili, ma nessuno mai parlò di un serial killer delle prostitute, anche se qualche investigatore ne era convinto. Ma finora io avevo sempre sentito dire che su quei casi si indagò poco e che mai emersero collegamenti con la vicenda del mostro di Firenze, in quegli anni all'apogeo della sua vicenda. Qualcuno ipotizzò che potesse esserci un collegamento ma mai un indizio utile. Senonchè...andando a vedere bene da vicino queste vicende, mi sono imbattuto in una di quelle coincidenze che....allarmano e danno da pensare. L'ultima prostituta ad essere uccisa nel 1984 aveva tra i suoi clienti....Salvatore Vinci, proprio lui, fu trovato il suo nome e il suo indirizzo nella sua agenda. Ora questo fatto mi consente di fare un riassunto degli indizi o coincidenze che legano Salvatore Vinci ai delitti del mostro. Vedrete che sono tante, troppe, direi. Ancora mi chiedo come abbiano fatto gli inquirenti dell'epoca ad occuparsi di Salvatore VInci quando ormai era troppo tardi:
1) La moglie di Salvatore Vinci si suicidò negli anni 60 in Sardegna, a Villacidro, dove i fratelli Vinci vivevano prima di emigrare a Firenze con le famiglie. Si trattò di un suicidio alquanto strano, perché lei si uccise con il gas, ma una vicina testimoniò che proprio quel giorno il gas della bombola che aveva in casa la povera donna era finito....sicchè non è stato il gas ad ucciderla. Talmente sospetto che il suo caso fu riaperto a metà degli anni 80, quando si tentò una incriminazione di Salvatore Vinci per omicidio della moglie per quel lontano fatto di Villacidro : Gli investigatori dissero che ci provarono come primo passo per poi accusarlo dei delitti del mostro.
2) è accertato che Salvatore Vinci possedeva una  beretta calibro 22 che venne portata a Firenze, e che aveva rubato ad un parente di Villacidro. Naturalmente nessuno ha mai avuto quest'arma per sapere se è la famigerata arma del mostro, mai fu trovata;
3) Salvatore Vinci è meno noto del fratello Francesco, ha uno spessore minore in termini della criminalità propria di quell'ambiente, ma è il componente unico della famiglia Vinci che si avvicina per i gusti e i comportamenti sessuali a quel profilo che gli analisti dell'FBI tracciarono del mostro;
4) ha un legame forte con il primo delitto quello del 1968. Barbara Locci, era amante di tanti uomini ma i principali due amanti erano i fratelli Vinci che vivevano in casa con lei e con il marito, Stefano Mele. Dunque erano amanti e di casa. Da notare che Stefano Mele disse agli inquirenti quando confessò il delitto del 1968 che l'arma era proprio di Salvatore, e che a lui la restituì, ma poi cambiò versione dei fatti, e per il delitto del 1968 come per gli altri del mostro mai Salvatore fu imputato o indagato formalmente. Ma lo stesso Natalino Mele, il bambino che a 6 anni di età fu testimone del delitto del 1968 disse agli inquirenti (salvo poi cambiare versione):" c'era lo zio Salvatore fra le canne", poi cambiò versione tante volte, dicendo che non ricordava;
5) il giornalista Mario Spezi sostiene di possedere la copia autentica di una denuncia allarmante di Salvatore Vinci ai carabinieri dell'estate 1974, poche settimane prima dell'omicidio del mostro: disse che una tale persona , indicata con nome e cognome (so quale sia questo nome e questo cognome) , si era introdotto in casa in sua assenza e aveva rubato...ma cosa aveva rubato? Questo è il bello nel verbale di denuncia non è scritto, in merito Salvatore V. fu vago, fece riferimento ad oggetti senza essere preciso. Il sospetto di Spezi, per lui quasi una certezza, è che quella denuncia fosse stata fatta da Salvatore Vinci in riferimento alla celebre Beretta 22 (e alle cartucce)...e che servisse a lui come alibi caso mai quella pistole facesse altri delitti (come poi li farà da lì a poco): una coincidenza davvero strana  e sospetta, ed è lecito avere forti perplessità;
5) la sera successiva al ritrovamento dei cadaveri di Pia Rontini e Claudio Stefanacci, uccisi dal mostro nel 1984, la polizia perquisì la casa di Salvatore Vinci. In mezzo alla biancheria della sua camera da letto, fu trovato accuratamente ripiegato, uno straccio con svariate decine di macchie di sangue: i poliziotti chiesero al magistrato di sequestrare il panno (che aveva anche strane chiazze scure), ma incredibilmente il magistrato negò il permesso, e il giudice istruttore Rotella che seguiva la pista sarda solo tre quattro anni dopo venne a sapere di questa incredibile vicenda, tale da gettare una pessima luce sulla inchiesta;
6) Salvatore Vinci dopo il 1986 fa perdere le sue tracce: non si è mai saputo che fine abbia fatto. In una intercettazione telefonica dei primi anni 90 risulterebbe che un parente sostiene che è ancora vivo e sa dove si trova, ma mai gli sarà chiesto nulla;
7) ora vedo che Salvatore Vinci era pure cliente della ultima delle prostitute uccise, un ulteriore elemento inquietante.
Malgrado tutto ciò non fu mai neppure formalmente indagato per il delitti del mostro: oggi sono tanti invece a sospettarlo fortemente, anzi c'è chi sospetta fortemente anche di un suo parente molto stretto....
« Ultima modifica: Luglio 08, 2016, 13:40:21 pm da mbelt »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #111 il: Luglio 08, 2016, 09:16:55 am »
è l'ipotesi sostenuta in questo libro...:

https://www.amazon.it/gp/product/B006GZ2D8A/ref=dp-kindle-redirect?ie=UTF8&btkr=1


se c'è uno che può corrispondere al profiler del MDF è proprio Vinci..





ebbe anche rapporti omosessuali  con Stefano Mele...... :o :o :o

« Ultima modifica: Luglio 08, 2016, 09:36:23 am da incursore61 »

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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #112 il: Luglio 08, 2016, 16:13:06 pm »
è l'ipotesi sostenuta in questo libro...:

https://www.amazon.it/gp/product/B006GZ2D8A/ref=dp-kindle-redirect?ie=UTF8&btkr=1


se c'è uno che può corrispondere al profiler del MDF è proprio Vinci..





ebbe anche rapporti omosessuali  con Stefano Mele...... :o :o :o

Potrebbe, sì, e ormai è probabilmente troppo tardi per capirlo, visto che non si sa più niente di questa persona da 30 anni ormai.
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #113 il: Luglio 10, 2016, 23:10:01 pm »
Nell'omicidio seriale, e nell'omicida seriale, c'è qualcosa che attira la mia attenzione, magari pure eccessiva. Credo di sapere cosa sia. Il movente non è il denaro, l'interesse economico. Ma è un movente interno alla psiche di li commette. E di fronte ad alcune di queste figure diventa per me inevitabile provare una certa curiosità di sapere. Sapere o cercare di capire cosa passa per la mente di una persona che fa cose efferate come quelle del mostro di Firenze. Certo è una pulsione sessuale, nel senso che ha  a che vedere in quel caso con il sesso. Ma ci sono tanti elementi di quella serie che sono suggestivi sul piano psicologico. Lui interviene "ai preliminari" dell'atto sessuale, prima che si compia. Cosa significa? Si è detto che il corpo dell'uomo non è di suo interesse, ma è solo un ostacolo al disporre del corpo della donna. Non è così semplice, perché è vero che si accanisce principalmente sul corpo della donna, ma non solo: infatti in tutti i duplici delitti lui colpisce con l'arma bianca post mortem anche l'uomo oltre che la donna. Questo deve avere un significato: la donna è il demonio, l'uomo deve essere punito perché le ha ceduto, o ha intenzione di abbandonarsi a lei...Punisce l'atto sessuale, la volontà di metterlo in pratica. Non tocca la pelle della donna, e dell'uomo, se non nel momento in cui trascina la donna fuori dalla auto manovra necessaria per le escissioni ma anche forse per separare i due amanti. Per il resto usa solo la lama. E' chiaro credo che l'arma da taglio sia la sua vera arma del delitto. La pistola è un di più un male necessario di cui sbarazzarsi non appena ha cancellato le vite. Ha ragione chi dice che proprio le dinamiche del delitto ci dicono che era una sola persona. Altrimenti probabilmente non userebbe la pistola. La pistola non gli interessa se non come firma ad un certo punto. Forse è un moralista, forse è un censore, è un inibito sessualmente. Odia le donne e gli uomini che si accompagnano a loro. Alla base di tutto vi deve essere una personalità narcisa, egocentrica, che non sente nulla per gli altri, che è incapace di empatia con altri essere viventi. Una persona credo, come sempre o quasi quando si tratta di delitti seriali di questa gravità, in grado di pensare in termini astratti. Poi lo svuotamento della borsetta: forse la ricerca di altri trofei? Non so, ma anche questo deve avere un  suo senso. Chi gli da' la caccia deve essere in grado di ragionare in termini simbolici ed astratti come lui, e non è facile. Una mente intricata e malata.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2016, 23:12:31 pm da mbelt »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #114 il: Luglio 11, 2016, 07:18:19 am »
Mentre viaggiavo pochi giorni fa mi sono letto due paginate su Libero di un giornalista di cui non ricordo il nome sulle strage di Erba.
Era una analisi puntigliosa, di cui io ovviamente prendo solo atto non essendo in grado di giudicare ma alla fine i dubbi sono davvero tanti sulla colpevolezza di Olindo e della moglie.


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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #116 il: Luglio 13, 2016, 17:48:53 pm »
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/moro-sempre-presidente-commissione-inchiesta-fioroni-128608.htm
La lettura di un libro recentissimo, molto documentato e ben scritto, dedicato all'analisi di un'altra tragica vicenda italiana ha allargato la mia consapevolezza su importanti aspetti oscuri del sequestro Moro. Però questa cosa di Fioroni non mi convince. Perché anche se fosse certo come sembra che in via fani vi fosse quel andranghetista calabrese, essendo la foto riferita alla fase successiva all'agguato non capisco che valore possa avere, che significato si intende dare a questa presenza. Anzi il fatto che sia presente dopo rende difficile pensare che lo fosse durante l'agguato.
NB: poi io non metterei Fioroni a capo di una Commissione di Indagine su Moro.Ho i miei buoni motivi per dirlo.
« Ultima modifica: Luglio 13, 2016, 18:45:14 pm da mbelt »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #117 il: Luglio 13, 2016, 20:15:17 pm »
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #118 il: Luglio 27, 2016, 13:00:16 pm »
MFA è implicato per me certamente nella vicenda Orlandi, nella vicenda Gregori, nelle vicende Garramon e Romano. Qui c'è un video di Chi l'ha visto dedicato a lui e ai suoi "strani " rapporti con minori uccisi o scomparsi misteriosamente. Questo video porta fatti e sospetti: la procura di Roma dovrebbe andare ad indagare molto attentamente su questa persona che io temo di aver compreso:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-01c17bd4-af38-4522-9283-ea858cd08ce3.html
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Re:Omicidi, seriali e no
« Risposta #119 il: Luglio 27, 2016, 20:45:09 pm »
Riprendo l'infinita storia del mostro di Firenze.
Da sei otto mesi si sono riaccesi finalmente i riflettori su questa tragica vicenda, e la Procura di Firenze ha riaperto le indagini sulla base di una notizia supportata oggi dalla scienza medica: i due francesi del 1985 erano stati uccisi sabato 7 settembre 1985, non domenica 8. Una giornata di differenza che cambia tutto, perché il 7 settembre Pacciani aveva un alibi di ferro.
Quindi si fanno interviste, fioriscono documentari. Uno mi ha ancora colpito portando a nuovi elementi e considerazioni. Anni fa lessi il libro scritto da Mario Spezi, che da giornalista di cronaca nera de La Nazione ha seguito tutta la vicenda, fino ad essere arrestato per despitaggio dell'omicidio di Francesco Narducci, di cui sarebbe stato un mandante, e da Douglas Preston uno scrittore americano che ha avuto la ventura di comprare una casa di vacanza senza saperlo vicino ad uno dei luoghi dei duplici omicidi delle coppiette. In questo libro, oltre ad una ricostruzione dei fatti piuttosto completa e corretta si danno due notizie clamorose: 1) Salvatore Vinci nell'aprile del 1974, tre mesi al primo delitto certamente maniacale del mostro, fa ai carabinieri una denuncia per furto in cui non sa dire cosa è stato rubato, ma sa che una certa persona, un suo stretto parente, allora giovane, è entrato in casa sua quando lui non c'era, Di questa denuncia Spezi sostiene di avere prova documentale, ed è una cosa importante. Molto importante, molto significativa e sospetta; 2) Mario Spezi e Douglas Preston si recano di persona da colui che Salvatore Vinci denunciò nel 1974 e lo intervistano. E' una intervista che nei contenuti non porta a rivelazioni. Ma molte risposte del soggetto sono sospette ed altamente allusive, quasi volesse far capire che i due hanno visto giusto, senza però rischiare processi.
La cosa nuova è che Spezi conferma in una sua recentissima intervista tv questa intervista al sospetto mostro, di cui tutti, io compreso, conosco nome e cognome, e non solo ne riconferma i contenuti, ma aggiunge anche dettagli ed impressioni che aumentano i sospetti.
Se questa intervista è stata fatta, ed è andata come descritta nel libro, direi che questa persona andrebbe  inclusa senz'altro come il primo sospettato della vicenda. Appartiene al clan dei sardi, è vivo, e relativamente giovane.
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