Il tre ruote ha il suo perché solo in ambito urbano come descritto da Gianluca, benché la sua agilità nel traffico sia molto penalizzata e inferiore anche a quella di uno scooter ingombrante come il BMW GT. Al netto dei piedi sepre all'asciutto anche da fermo, copertine sulle ginocchia e protezione all'acqua sono le medesime di un 2 ruote. Ma se del mezzo si vuole fare anche un uso extraurbano, quale che esso sia, é da escludere.
Ieri mi sono fatto una mezzagiornata in collina nonostante il tempo non fosse clemente, mi è bastato arretrare i piedi sulla pedana e spostare un po' il busto in avanti per ritrovare parte del feeling di una moto e iniziare a dondolare tra una curva e un'altra a buona andatura. Ad un certo punto mi sono trovato a riflettere sul fatto che mi stavo divertendo quasi quanto con una moto, ma senza neanche rendermene conto, perché non c'era tutto quello che fa di una moto una cosa divertente. La frizione, il cambio, la scalata, l'uscita di curva in derapata, insomma il piccolo scomodo circo che rende la moto un oggetto divertente.
Però lo svago ci può essere pure col maxi scooter, dove la comodità e la spensierata andatura prendono il posto dell'insieme dei divertenti rituali motociclistici. Sono mezzi che hanno un loro perché, pensati con una logica, logica che poi ha trovato ottimo riscontro su mercati dove diventa importante coniugare mobilitá urbana, extraurbana e svago, come appunto l'Italia che credo sia il più grosso mercato per questa tipologia di prodotti.