Per restare in topic, e quindi sulle cause dell'incapacità di alcuni Governi europei di affrontare l'emergenza terrorismo, la questione che suscita giganteschi (e angoscianti) interrogativi e se vi siano solo imperdonabili inefficienze, oppure anche
connivenze.
Per "connivenze", ovviamente, non intendiamo funzionari e politici che si impegnino ad agevolare attivamente il fenomeno...
Intendiamo però la
consapevole rinuncia o titubanza ad attuare alcune misure di prevenzione/repressione.
Connivenza che diventa ancor più dolosa e criminale nel momento in cui viene occultata ai cittadini e alle autorità (giudiziarie e non) che ne fanno oggetto di indagine.
Non si tratta di fare "dietrologie", ma di analizzare con freddezza e preoccupazione i fatti che emergono.
1) Come è possibile che il Governo francese ponga in strada militari non autorizzati ad aprire il fuoco?
Sono davvero solo "spaventapasseri", con funzione esclusivamente dissuasiva?
Se è così devono essere rese ai cittadini ragioni esaustive di questa presa in giro, che non possono essere quelle - inconsistenti - di una "mancanza di addestramento" (ne abbiamo già parlato: sappiamo che si tratta di militari professionisti, destinati peraltro a compiti ben diversi - e meno impegnativi - di quelli per cui sono addestrate le forze speciali; abbiamo visto che i terroristi del Bataclan e quello di Nizza hanno dovuto interrompere la loro mattanza solo quando sono stati costretti a nascondersi o uccisi da "semplici" poliziotti).
Sottolineo questo aspetto non perché si debba pensare che il terrorismo si possa sconfiggere con il presidio del territorio (questa è casomai la barriera estrema, l'ultimo anello di una catena investigativa, politica, sociale, militare), ma perché è sintomatico di un preoccupante atteggiamento omissivo.
2) Come è possibile che dopo pochi giorni, a "pista ancora calda", venga chiesta (per iscritto!) la cancellazione dei video che possono aiutare a individuare complici e basisti?
3) Come è possibile che vengano rilasciate dichiarazioni false sulla presenza della polizia nazionale, e quando emergono prove fattuali del contrario (fotografie, dichiarazioni puntuali di funzionari con la schiena dritta) il primo ministro Valls non trovi di meglio che proclamare che "è insopportabile che sia sempre messa in dubbio la parola del Governo"?
Ma dove siamo, in Unione Sovietica?
Sono chiari i tentativi di occultare le responsabilità.
Noi possiamo solo augurarci, a distanza, che all'imputazione delle responsabilità politiche - la reputazione di Hollande era precipitata già pochi mesi dopo l'insediamento, senza bisogno di aspettare i fatti di terrorismo - segua quella delle
responsabilità penali (di vertici politici e amministrativi coinvolti).
Ma la domanda che resta in sospeso è quella sulla natura e le cause di queste responsabilità che si vogliono occultare.
Si sta facendo tutto il possibile per prevenire attentati?
A giudicare dalle misure organizzative adottate parrebbe di no, e che anzi esistano gravissime deficienze non ascrivibili solo a superficialità.
Si sta facendo tutto il possibile per individuare le complicità dei responsabili di azioni effettuate?
A giudicare dai gravi fatti che emergono parrebbe di no. E questo timore è rafforzato dall'atteggiamento delle autorità, ad esempio con la tendenza ridicola a rimarcare che i terroristi sarebbero malati mentali... (e allora? Tutti i criminali non sono certo "normali"...
Ma a quali ideologie si ispirano? In quali ambienti trovano copertura? Chi li aiuta a organizzare le loro azioni?)
E ancora: queste "connivenze" sono soltanto francesi?
Si pensi allo scandalo delle violenze di Capodanno in Germania.
Scandalo dovuto non solo al fatto che 1.200 donne sono state contemporaneamente oggetto di violenze sessuali (pesanti molestie e veri e propri stupri) in quattro diverse città, ma anche al fatto che per giorni le autorità hanno deliberatamente nascosto i fatti agli organi di informazione e si sono tardivamente attivate nella ricerca dei responsabili.
Insomma: esistono - nei vertici europei - "timidezze" politiche nel reprimere le volenze di matrice islamista o connesse ai fenomeni migratori? (I due aspetti sono evidentemente distinti, ma sembrerebbero accomunati da un simile atteggiamento di "tolleranza" da parte delle autorità)