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La rivoluzione di Renaud

mbelt

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #15 il: Luglio 25, 2016, 14:06:21 pm »
Se ricordo bene, quello di Renaud è un prototipo, come tali sono i 12 che ha venduto per un milione di franchi ognuno, grazie a 12 munifici mecenati.
Oppure è Johann Rupert che vuole qualcosa di nuovo e ha sganciato la sua paghetta giornaliera  :D

Io sono convinto che se chiedessi ad un amico ingegnere meccanico di progettarmi un oscillatore isocrono meccanico di dimensioni microscopiche non avrebbe particolari problemi.

La realtà è come dice Marco, riscontrabile anche in altri campi, automobili su tutti.
Motori e meccanismi vecchi di secoli, che sono i migliori semplicemente perchè non si sono mai cercate alternative, o se si sono trovate, sono state chiuse in un cassetto.
Questo è vero ma il mondo degli orologi da polso è molto più conservatore rispetto a quello dell'auto, ed è assurdo, perché in questo caso ci sono meno vincoli funzionali, e comunque fare un orologio nuovo non costa un miliardo di euro, come fare una auto nuova (almeno, spesso le cifre sono superiori).
Comunque questi pezzi Renaud quando ha registrato i video intervista non li aveva ancora fatti, penso sia uscito allo scoperto per avere finanziatori che come sempre in questi casi siano anche disposti a provare gli orologi. Se avessi i mezzi lo farei, o almeno ci proverei perché capisco che potenzialmente questa roba di Renaud è la più rivoluzionaria che abbia mai visto nel settore ad oggi. Non sono in grado di dire se gli esiti della ricerca di Renaud siano giusti e sbagliati, ma sono in grado di dire che il suo approccio è quello giusto, ed è la risposta a chi, dopo aver chiuso il cervello a chiave decenni fa, non fa altro che ripetere che tutto è già stato innovato nel settore....certo, se si smette di pensare al nuovo e al diverso, tutto diventa di necessità e per scelta già inventato, ma se si apre....tutto può ancora essere scoperto. Se al posto di Renaud questo esercizio lo facessero i dententori di mezzi tecnici ed economici del settore arriveremmo sicuramente ad orologi rivoluzionati completamente. E se è possibile, di deve fare.
Per esempio, la visibilità della meccanica orologiera. La meccanica degli orologi è bella: se gli orologiai avessero deciso di farne godere alla vista i loro clienti allora forse la meccanica verrebbe riconosciuta come un valore. Calabrese tra i vecchi orologiai era uno che lo aveva capito: le sue trasparenze del tourbillon Blancpain, il Golden Bridge di Corum, erano tentativi di questo. Poi ha fatto casse tutte in zaffiro. Ma ci si è fermati. Invece se fai tutta una cassa trasparente, e ora la si può fare tutta in zaffiro, certo con costi più alti, decisamente più alti di quelli di una cassa tradizionale, puoi far vedere tutta la meccanica, che a quel punto tutta dovrà essere accuratamente rifinita a livello della alta orologeria. Certo i costi sono alti, ma anche i listini dell'alta orologeria vecchia sono altissimi, quindi sarebbe una proposta tesa a dare più contenuto anche emozionale a chi sceglie la meccanica di alto livello. Magari così qualche preoccupazione in meno per gli smartwatch si sarebbe potuto avere. Invece ci si è chiusi in una vana ricerca sul passato, e i risultati sono quelli che vediamo, cioè che dell'orologeria meccanica non importa nulla pressoché a nessuno.
« Ultima modifica: Luglio 25, 2016, 14:31:05 pm da mbelt »
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ALAN FORD

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #16 il: Luglio 25, 2016, 14:45:48 pm »
Rivoluzionaria ed affascinante di sicuro lo è, il punto è quanto questa tecnologia potrà essere goduta dai comuni mortali, un po' per l'estetica che andrà ad assumere, (quella vista nel video non è malaccio neanche per un tradizionalista come me) ma soprattutto per il prezzo.

Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #17 il: Luglio 25, 2016, 14:46:30 pm »
Bel video e grande idea. Davvero una ricerca e un prototipo interessanti con una idea di organo regolatore innovativa.
Sulle misure dell'oggetto non si può dire nulla, l'impressione è che a conti fatti possa essere grande al polso, perchè un cilindro seppure in zaffiro prende naturalmente più spazio in spessore di un bilanciere e ponti piatti non 3D, ma è tutto da verificare.
Se ci fossero anche gli estremi per una discreta portabilità sarebbe un progetto centrato anche per l'uso "vero" da polso, da vedere anche nel complesso non prototipale ma di serie, l'aspetto finale del manufatto.
La tecnica comunque lascia a bocca aperta e dimostra che se si vuole l'innovazione è possibile, a me è sempre ciò che viene dopo di questa che lascia perplessi, cioè la produzione per il pubblico e la vendita di certi oggetti, o meglio si arriva a dama? Sarà possibile in futuro acquistare un pezzo simile?
Ovviamente anche i costi potrebbero essere altamente preoccupanti per appassionati comuni non milionari, sempre che la produzione non sia estesa in grande serie(cosa di cui nel caso specifico dubito fortemente).
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:La rivoluzione di Renaud
« Risposta #18 il: Luglio 25, 2016, 16:43:17 pm »
Tra Renaud  e MB&F. In MB&F come in Renaud si mette in scena la meccanica, la meccanica nella sua tridimensionalità ha un valore estetico ed espressivo. Renaud lo fa in una maniera ancora più originale e tecnica, in MB&F lo si fa con una dimensione artistica espressiva più evidente: ad esempio il fatto che navicelle o stazioni spaziali di meccanica orologeria ci diano il tempo ("horological machine") è anche un modo per citare temi come "spazio e tempo" che sono importantissimi negli ultimi 70 anni almeno delle arti visive.
In Renaud prevale una visione meno legata al mondo dell'arte ma più legata all'innovazione meccanica, una tecnicità quasi pura almeno in questo lavoro.
Sono entrambi modi per arrichire un oggetto che di per sé è arrivato al capolinea nella sua funzione originaria di contenuti e significati ulteriori.
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