Sottopongo alla vostra attenzione una introduzione ad un libro di prossima pubblicazione che immeritatamente mi hanno chiesto di scrivere.
Ha come oggetto , ovviamente, la moneta e la giustizia distributiva.
Ho già introdotto l'argomento con l'altro topic sul trappolone.
I vostri giudizi sono preziosi.
Buona domenica a tutti.
"Il sottotitolo di questo libro è Moneta credito bene comune proprietà di popolo e del Portatore.
Ma io cambierei il titolo in Moneta comune , unico modo per assicurare la proprietà di popolo e del Portatore.
Ed aggiungerei che la moneta proprietà è l'unico modo per assicurare una forma di giustizia distributiva.
Infatti, grazie alla scoperta del Valore Indotto del professor Auriti abbiamo scoperto che il valore della moneta non è dato da chi la emette ma da chi la accetta ed in forza della convenzione giuridica a cui tutti partecipiamo.
Per questo la moneta va accreditata e non addebitata.
Ed è per questo che dev'essere dichiarata di proprietà del portatore.
Tale idea non a caso nasce in ambito cattolico perché così come il presupposto della ricchezza è la vita, non esiste infatti ricchezza in un mondo di morti,allo stesso modo, nasce in ambito cattolico perché tale moneta " serve" la persona e non " si serve" della persona per raggiungere i propri scopi.
La vita dunque è il presupposto perché si generi ricchezza.
Infatti possiamo concepire spazio senza vita ma non tempo senza vita.
Ricchezza è dunque oggettivazione del tempo.
La moneta proprietà quindi è l'unico modo per liberare tutti i popoli dall'angoscia del debito e della schiavitù che il debito porta con se come diretta conseguenza.
In questi mesi assistiamo infatti a forme di neoschiavismo del tutto analoghe a quelle che il nostro continente ha conosciuto nella seconda metà del secolo scorso.
Nella seconda metà dell'Ottocento infatti, dopo le unificazioni nazionali, l'Europa conobbe un fenomeno mai visto prima: l'emigrazione di massa verso le Americhe.
È come si poteva procurare tele enorme fenomeno?
Oggi grazie alle nuove categorie interpretative del Professor Auriti possiamo rispondere a tale domanda.
Si creava artificialmente rarità monetaria nel vecchio Continente e se ne creava in abbondanza nelle Americhe.
Il denaro rappresenta infatti per il corpo sociale quello che l'acqua rappresenta per i pesci.
Così come i pesci si muovono verso l' acqua così i popoli si spostano verso la moneta perché procurarsi moneta vuol dire procurarsi sopravvivenza per se e per i propri figli.
Di fatto, quel che l'Europa ha conosciuto nell' ottocento l'Africa lo sta conoscendo ora.
Diceva infatti qualche anno fa un Capo di Stato africano a tale proposito: " Siamo talmente indebitati per i prossimi centocinquant'anni che.. le vostre scorie nucleari non ci fanno paura. Datele a noi".
La certezza del debito e la relativa insolvenza fanno insomma più paura delle conseguenze delle scorie nucleari..
Queste sono solo alcune delle considerazioni possibili sulla moneta e sulla sua natura.
Naturalmente oggi il dibattito pubblico verte su tutt'altro allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica sui veri e reali motivi delle difficoltà in cui versa.
Ricorda da vicino quel che diceva Kierkegaard:l'altoparlante di bordo trasmette il menù del giorno anziché la rotta.
Noi chiaramente ci opponiamo a tutto questo convinti come siamo che l' uomo meriti ben altro ed alto destino che non questo.
C'è dunque bisogno di una nuova consapevolezza attorno a questi temi così importanti ed esiziali.
Parafrasando una celebre frase di Clemenceau, la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari, analogamente, il governo della moneta è cosa troppo seria per lasciarla in mano ai banchieri.
È tempo dunque che tale governo torni sotto il controllo pubblico allo scopo di assicurare una più equa giustizia distributiva che dovrebbe( sottolineo, dovrebbe) essere lo scopo primo ed ultimo di ogni stato che ha a cuore il bene del suo popolo.
Noi sappiamo che questa generazione non assisterà a questo cambiamento ma sappiamo per certo che questa idea si affermerà per il sol fatto che è nata: ogni popolo proprietario della sua moneta.