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Il valore e il "prezzo" della passione

guagua72

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Re:Il valore e il "prezzo" della passione
« Risposta #15 il: Dicembre 19, 2016, 00:43:34 am »
Ma sempre del passato si parla e sempre al passato si guarda.
Il nuovo non c'è, è nuovo per modo di dire, ed il poco che c'è è per milionari o quasi.
Ecco quindi dalla tua e da altre risposte pare proprio che ci dobbiamo guardare sempre indietro, col rischio, se sfuma la passione, di trovarci  con orologi non apprezzati dal mercato e quindi possibilmemnte con grossi cerini in mano. Purtroppo, questa grande sproporzione tra ciò che è amato e valutato dal mercato contro ciò che è amato e valutato dai pochi che non fanno il mercato, potrebbe fare molto male al vero appassionato non milionario. Nel settore dell'arte , mi corregga chi ne sa più di me, il valore riconosciuto dell'opera e il prezzo di questa spesso vanno di pari passo...o mi sbaglio

E' proprio così Giorgio ed è la caratteristica più positiva di un mercato ufficiale che ha oltre 300 anni di storia e errori alle spalle.
Oggi, finalmente, il valore di un"opera non è dato esclusivamente dal nome dell"artista, bensì dalla qualità,  originalitá concettuale, tecnica e storicità di ogni singolare creazione.
Il collezionsmo di orologi,per come lo conosciamo,e' nato negli anni 80.
Non e' acerbo,di piu'.
Gli orologi meccanici su larga scala non saranno piu' prodotti nel giro di una ventina di anni e un po' di valore lo conserveranno solo quelli "speciali",cioe' quegli orologi che per una ragione o per l'altra si distinguono dalla massa.
Ah caro Ermanno, come vorrei avere le tue convinzioni. Convinzioni che nella loro nitidezza mi confortano.

e.m.

Re:Il valore e il "prezzo" della passione
« Risposta #16 il: Dicembre 19, 2016, 00:49:39 am »
Il mio consiglio e' quello di cercare orologi che abbiano un perche' e lasciar perdere i milioni di orologi tutti uguali o quasi.
Senza allambiccarsi il cervello sulla tenuta di un eventuale valore.
Sono un piacere,uno sfizio,sono anche inutili.
Se affronti il problema da un punto di vista razionale non c'e' scampo,bisogna starne lontani.

e.m.

Re:Il valore e il "prezzo" della passione
« Risposta #17 il: Dicembre 19, 2016, 01:08:54 am »
Ma sempre del passato si parla e sempre al passato si guarda.
Il nuovo non c'è, è nuovo per modo di dire, ed il poco che c'è è per milionari o quasi.
Ecco quindi dalla tua e da altre risposte pare proprio che ci dobbiamo guardare sempre indietro, col rischio, se sfuma la passione, di trovarci  con orologi non apprezzati dal mercato e quindi possibilmemnte con grossi cerini in mano. Purtroppo, questa grande sproporzione tra ciò che è amato e valutato dal mercato contro ciò che è amato e valutato dai pochi che non fanno il mercato, potrebbe fare molto male al vero appassionato non milionario. Nel settore dell'arte , mi corregga chi ne sa più di me, il valore riconosciuto dell'opera e il prezzo di questa spesso vanno di pari passo...o mi sbaglio

E' proprio così Giorgio ed è la caratteristica più positiva di un mercato ufficiale che ha oltre 300 anni di storia e errori alle spalle.
Oggi, finalmente, il valore di un"opera non è dato esclusivamente dal nome dell"artista, bensì dalla qualità,  originalitá concettuale, tecnica e storicità di ogni singolare creazione.
Il collezionsmo di orologi,per come lo conosciamo,e' nato negli anni 80.
Non e' acerbo,di piu'.
Gli orologi meccanici su larga scala non saranno piu' prodotti nel giro di una ventina di anni e un po' di valore lo conserveranno solo quelli "speciali",cioe' quegli orologi che per una ragione o per l'altra si distinguono dalla massa.
Ah caro Ermanno, come vorrei avere le tue convinzioni. Convinzioni che nella loro nitidezza mi confortano.
Giorgio,ho purtroppo qualche anno piu' di te,sono molto piu' vicino alla fine che all'inizio.
Se affrontassi la questione da un punto di vista monetario dovrei vendere tutto.
Razionalmente recupererei circa quello che ho speso per acquistarli pur essendomi dedicato ad orologi fuori della mischia.
Come e perche'.
Ho per il 90% comperato orologi usati,quindi con la parte forte della perdita che si e' accollato chi li ha acquistati da nuovi.
In percentuale perderei un po' sull'80% di essi,sul 20% guadagnerei quel tanto che mi consentirebbe di azzerare le perdite.
Dovessi essere particolarmente sfortunato potrei perdere il 10-15% di quello che ho speso,al contrario fossi fortunato potrei superare di un 10-15% le uscite.


Re:Il valore e il "prezzo" della passione
« Risposta #18 il: Dicembre 19, 2016, 13:57:58 pm »
Ogni tanto provo a pensare se, fra 10 anni, diventeremo come quelli che collezionano vecchi videoregistratori, piuttosto che qualsiasi categoria e tipologia di oggetti ormai non più utili, sviluppabili, producibili.
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)