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JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente

Bertroo

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #45 il: Dicembre 06, 2017, 22:20:26 pm »
Ste, il Duometre come lo giri lo giri.........non sarà mai brutto è mai banale!

Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #46 il: Dicembre 06, 2017, 23:11:54 pm »
...a quanto leggo sono una voce fuori dal coro ma, pur apprezzando moltissimo le capacità meccaniche (non si discutono le competenze e la genialità di alcuni creazioni tecniche), trovo che gran parte delle creazioni degli ultimi decenni di JLC peccano di un design che punta a prendere un pubblico molto ampio, rimanendo così un po anonimo, perchè si sa, chi troppo vuole... (naturalmente tutto ciò non vale per Rolex  :D)
Anche la ripetizione ultima, non so... è un bell'orologio, certo ma, 350k??
A quel prezzo, come direbbe De Sica.... mi prendo i migliori capolavori dei massimi orologiai del pianeta, contemporanei e del passato.

Un ultimo appunto riguardo le dimensioni di alcuni orologi, definite da alcuni di voi, opere d'arte che non si usano poi tutti i giorni e quindi non così esagerate: accettabili.
Ma non è sempre in questi luoghi, dagli stessi protagonisti, che si sono fatte delle vere e proprie crociate per orologi "artistici", unici, di Voutilainen di 39x11mm, Ferrier di 40x12,5mm o la scelta di Journe di fare casse di ben 40mm con spessori minimi per straordinarie complicazioni???
Ma non solo, mi ricordo anche quante pagine sono state scritte sullo Zeitwerk perchè aveva una dimensione inaccettabile di ben 42x12,5
E ora sento dire che 55x37x18mm, 44x18mm, 43x13,5... sono comunque accettabili, quando su meraviglie di dimensioni assai inferiori sono state definite ridicole, aberrazioni e normalmente classificati come orologi da tasca....
Certo mi si risponderà che sono molto complicati ma, ho sempre sentito dire a riguardo che se non sono all'interno delle "dimensioni auree", allora sono occasioni perse...

Ma non sarà che quando un orologio ci piace siamo disposti a chiudere un occhio su qualche particolare o millimetro di troppo??

P.S. Corradò, per me tu hai preso uno dei migliori JLC di sempre
« Ultima modifica: Dicembre 06, 2017, 23:14:26 pm da claudio969 »

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #47 il: Dicembre 07, 2017, 07:56:54 am »
Claudio, quando mi troverai tra un indipendente di quelli che tanto ami, mettere in 15,5mm di spessore un Gyrotourbillon più qualche altra complicazione a scelta o in 7,9mm un turbo ripetizione automatico (e non solo tempo a 12,5mm) potremmo tornare parlare di spessori ;)
Tutto è relativo a quello che si offre. I solo tempo si debbono confrontare con una misura, i complicati con altre.
Non è che il Vacheron Tour de Ille o il Patek Grand Chime siano fuscelli.
Devo verificare, ma anche nei pluricomplicati da 29 complicazioni (che ancora dobbiamo vedere) mi sembra che JLC stia sempre dentro i 18mm, lo spessore di un DeepSea (che nel suo campo comunque è eccezionale ed a quanto vedo anche indossato con disinvoltura).
Quando si va in questo particolare ambito, il giudizio sulle dimensioni deve adeguarsi e la portabilità diventa sempre critica.

Fino ad ora glie ne va dato atto, solo Journe offre complicazioni notevoli in orologi di spessore ridotto.

Poi che il design di JLC purtroppo non incontra i gusti della clientela è palese e già l'avevo indicato in premessa.

Ma lo scopo del topic non è confrontare JLC con altri, è celebrare gli exploit e le capacità di una casa troppo spesso dimenticata e bistrattata.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #48 il: Dicembre 07, 2017, 08:59:10 am »
Prima di continuare nella carrellata di exploit tecnici, vorrei spendere due parole anche sulla maestria nell’esecuzione di quadranti “artistici”.
Come i più abili artigiani indipendenti anche JLC offre, quasi sempre su richiesta, la possibilità di avere quadranti con smalti o dipinti a mano.
Sotto troverete una carrellata di orologi corredati di quadranti spettacolari, spesso pezzi unici.




Tecnica Cloisonè, pittura a mano, Grand Feu, incisione su zaffiro, non manca proprio nulla.






Al suo interno JLC ha degli artigiani esperti incastonatori per offrire anche l’opzione di ricoprire il proprio orologio di gemme preziose.




A dire il vero, a me non piacciono ne gli uni (smalti colorati) ne gli altri (orologi gioiello). Per me l’orologio è un manufatto tecnico in cui l’arte si deve esprimere nella meccanica, però capisco che molti possano apprezzare anche questo tipo di lavorazioni.
O magari omaggiare di un gioiello segnatempo le proprie signore…… :) 

Guardate bene la perfezione e la bellezza di queste lavorazioni.
Ogni orologio fotografato meriterebbe un topic dedicato. E' irriverente trattare con sufficienza questi capolavori, me ne scuso...

Però ripeto, lo scopo della presente discussione è solo ricordare cosa è in grado di fare JLC, non analizzare pezzo per pezzo la sua sterminata produzione.
« Ultima modifica: Dicembre 07, 2017, 09:09:17 am da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #49 il: Dicembre 07, 2017, 09:15:53 am »
Claudio, quando mi troverai tra un indipendente di quelli che tanto ami, mettere in 15,5mm di spessore un Gyrotourbillon più qualche altra complicazione a scelta o in 7,9mm un turbo ripetizione automatico (e non solo tempo a 12,5mm) potremmo tornare parlare di spessori ;)
Tutto è relativo a quello che si offre. I solo tempo si debbono confrontare con una misura, i complicati con altre.
Non è che il Vacheron Tour de Ille o il Patek Grand Chime siano fuscelli.
Devo verificare, ma anche nei pluricomplicati da 29 complicazioni (che ancora dobbiamo vedere) mi sembra che JLC stia sempre dentro i 18mm, lo spessore di un DeepSea (che nel suo campo comunque è eccezionale ed a quanto vedo anche indossato con disinvoltura).
Quando si va in questo particolare ambito, il giudizio sulle dimensioni deve adeguarsi e la portabilità diventa sempre critica.

Fino ad ora glie ne va dato atto, solo Journe offre complicazioni notevoli in orologi di spessore ridotto.

Poi che il design di JLC purtroppo non incontra i gusti della clientela è palese e già l'avevo indicato in premessa.

Ma lo scopo del topic non è confrontare JLC con altri, è celebrare gli exploit e le capacità di una casa troppo spesso dimenticata e bistrattata.

I primi 2 che mi vengono a mente:
Halter Deep Espace  The titanium case is 46mm in diameter and 10mm thick (without the dome), the overall thickness is 20mm.
https://www.youtube.com/watch?v=-dU-qhOq25s
Thomas Prescher Triple Axis 43x16,5mm - Double Axis 43x16mm - Mysterous Double Axis 41 x16,5
https://www.youtube.com/watch?v=XZLMYsIJ9no

corrado71

Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #50 il: Dicembre 07, 2017, 09:40:55 am »
...a quanto leggo sono una voce fuori dal coro ma, pur apprezzando moltissimo le capacità meccaniche (non si discutono le competenze e la genialità di alcuni creazioni tecniche), trovo che gran parte delle creazioni degli ultimi decenni di JLC peccano di un design che punta a prendere un pubblico molto ampio, rimanendo così un po anonimo, perchè si sa, chi troppo vuole... (naturalmente tutto ciò non vale per Rolex  :D)
Anche la ripetizione ultima, non so... è un bell'orologio, certo ma, 350k??
A quel prezzo, come direbbe De Sica.... mi prendo i migliori capolavori dei massimi orologiai del pianeta, contemporanei e del passato.

Un ultimo appunto riguardo le dimensioni di alcuni orologi, definite da alcuni di voi, opere d'arte che non si usano poi tutti i giorni e quindi non così esagerate: accettabili.
Ma non è sempre in questi luoghi, dagli stessi protagonisti, che si sono fatte delle vere e proprie crociate per orologi "artistici", unici, di Voutilainen di 39x11mm, Ferrier di 40x12,5mm o la scelta di Journe di fare casse di ben 40mm con spessori minimi per straordinarie complicazioni???
Ma non solo, mi ricordo anche quante pagine sono state scritte sullo Zeitwerk perchè aveva una dimensione inaccettabile di ben 42x12,5
E ora sento dire che 55x37x18mm, 44x18mm, 43x13,5... sono comunque accettabili, quando su meraviglie di dimensioni assai inferiori sono state definite ridicole, aberrazioni e normalmente classificati come orologi da tasca....
Certo mi si risponderà che sono molto complicati ma, ho sempre sentito dire a riguardo che se non sono all'interno delle "dimensioni auree", allora sono occasioni perse...

Ma non sarà che quando un orologio ci piace siamo disposti a chiudere un occhio su qualche particolare o millimetro di troppo??

P.S. Corradò, per me tu hai preso uno dei migliori JLC di sempre

Penso anch'io che le dimensioni di un orologio vadano valutate sempre e comunque, come primo parametro, con le complicazioni che contiene. Per cui sono tra quelli che non si scandalizza per le misure in se di uno Zeitwerk. In quest'ultimo caso specifico più che le dimensioni, a mio avviso, è il design sassone (massiccio, squadrato, non saprei come definirlo meglio) a penalizzarlo, non certo i 42x12,5 mm che oggigiorno sono misure praticamente normali.
Però devo riconoscere che il JLC ripetizione-turbo-automatico, con 7,9 mm di spessore e date le due complicazioni "regine", è un vero exploit tecnico e brilla, tra l'altro, per una certa sobrietà che, su un orologio da 350K, non è cosi' scontata.
PS: grazie per il Reverso  ;D

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #51 il: Dicembre 07, 2017, 20:31:23 pm »
Non vorrei rintuzzare la polemica sugli spessori (.....polemica si fa per dire eh, alla fine ognuno può rimanere con le proprie idee :)), però ho ricontrollato un po’ le produzioni recenti di JLC ed ho scoperto una cosa secondo me eccezionale.
L’orologio che mi ero lasciato per ultimo e forse l'orologio da polso più complicato mai prodotto, ha dimensioni davvero incredibili (in senso buono).
Mi sono così deciso a presentarlo ora nella nostra carrellata di capolavori.

HYBRIS MECHANICA A GRANDE SONNERIE.

La cassa, udite udite, ha dimensioni di 44x14,6mm ed un peso di 143g. (in oro bianco), quindi non solo è assolutamente fruibile considerando le complicazioni ma addirittura paragonabile a molti cronografi !!!
 :o :o
L’assenza dei Gyrotourbillon in favore del più classico turbo volante, ha permesso di ridurre lo spessore dell’orologio che così è più sottile rispetto ad altri anche meno complicati equipaggiati però con il particolare (ed ingombrante) scappamento.


Credo di non sbagliare se affermo che ha la più alta densità di pezzi in un orologio. Sarebbe interessare confrontarlo con il GrandMaster Chime di Patek ed il Tour De’Ile di Vacheron. Vedremo successivamente magari…



Il movimento (cal.182) misura 37x10,42mm ed è composto da ben 1.406 componenti.
Ha 2 bariletti (50h di riserva di carica per la base tempo più altre 10h per la suoneria in modalità Grande Sonneriè), 99 rubini, tourbillon volante. 


Il quadrante è disponibile in classico “silver grained” con ampie aperture sulla meccanica, smalto oppure nella versione Artistica in cristallo di rocca inciso.
A me sinceramente quelle trasparenze, pur riconoscendogli un pregio superiore, non piacciono. Rendono tutte le indicazioni illeggibili e confuse, però vale la penna citarlo.


Le complicazioni sono molte, dicono 26, speriamo di non dimenticarne nessuna.
- Calendario perpetuo istantaneo con data, giorno e mese retrogradi (….e già dovrebbero contare per 9),
- tourbillon,
- ora saltante,
- doppia riserva di carica (per suoneria e base tempo),
- grande e piccola suoneria al passaggio con carillon Westminster a 4 martelli (dovrebbe essere la prima mondiale ad offrire la melodia completa),
- ripetizione minuti con attivazione a pulsante (coassiale con la corona) con dispositivo di azzeramento dei tempi morti quando non ci sono quarti da battere.
Il suono ovviamente beneficia dei martelli “trèbuchet” ad alta efficienza e del sistema di amplificazione “cristal gongs” che sfrutta il contatto con il vetro.


Per gli incontentabili, veniva venduto anche in 30 set con una cassaforte-armadio ricoperta in pelle (del peso di 1 tonnellata) che conteneva anche un Hybris Mechanica a Triptique e un Hybris Mechanica a Gyrotourbillon. In questo caso le complicazioni dell’intero set erano 55.

« Ultima modifica: Dicembre 07, 2017, 20:40:45 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Istaro

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #52 il: Dicembre 08, 2017, 00:04:52 am »
Un ultimo appunto riguardo le dimensioni di alcuni orologi, definite da alcuni di voi, opere d'arte che non si usano poi tutti i giorni e quindi non così esagerate: accettabili.
Ma non è sempre in questi luoghi, dagli stessi protagonisti, che si sono fatte delle vere e proprie crociate per orologi "artistici", unici, di Voutilainen di 39x11mm, Ferrier di 40x12,5mm o la scelta di Journe di fare casse di ben 40mm con spessori minimi per straordinarie complicazioni???
Ma non solo, mi ricordo anche quante pagine sono state scritte sullo Zeitwerk perchè aveva una dimensione inaccettabile di ben 42x12,5
E ora sento dire che 55x37x18mm, 44x18mm, 43x13,5... sono comunque accettabili, quando su meraviglie di dimensioni assai inferiori sono state definite ridicole, aberrazioni e normalmente classificati come orologi da tasca....
Certo mi si risponderà che sono molto complicati ma, ho sempre sentito dire a riguardo che se non sono all'interno delle "dimensioni auree", allora sono occasioni perse...

Uffa, se sono sintetico vengo frainteso...  :P

Io ho scritto che le opere d'arte - estetiche e meccaniche - possono essere indossate "in determinati contesti" e "a meno che le dimensioni non siano davvero esagerate"...

55x37x18 è esagerato: bello solo da tenere in mano. Anche se "artistico", non è un orologio da polso.

Gli altri sono "semplicemente" molto grandi. Non sono indossabili - a parte forse il 43x13, per chi ha il polso massiccio - in larga parte delle situazioni che viviamo: lavoro, tempo libero (anche perché non sono orologi professionali), cerimonie. Ma possono essere a mio avviso indossati - anche se non da me...  :( - in occasioni particolarissime, in cui la loro grande vistosità non risulti ridicola: raduni di appassionati, appuntamenti particolari nel mondo dell'arte o dello spettacolo... 

Non so poi chi abbia fatto "crociate" contro gli orologi degli indipendenti che citi.
Per me sono molto belli, e in larga parte utilizzabili (tralasciando qualche eccesso come i modelli ultraformali da 40 mm). Ritengo però che in molti casi con qualche mm in meno avrebbero guadagnato in eleganza (concetto che non dipende solo dalla preziosità, ma anche dall'equilibrio e dalla discrezione) e in pregio.

Lo Zeitwerk non lo considero un'opera d'arte, ma un intrigante orologio informale, troppo grosso per essere indossato con un abito e troppo ricercato (e costoso) per essere indossato in situazioni sportive.
« Ultima modifica: Dicembre 08, 2017, 18:44:52 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #53 il: Dicembre 08, 2017, 16:00:13 pm »
Concludo la presentazione dell'HYBRIS MECHANICA A GRANDE SONNERIE riportando i dati di due più famosi supercomplicati recenti. Tanto per avere un metro di pararagone delle capacità tecniche della JLC.

Patek MasterGrand Chime:
47,4x16,1mm
1.366 componenti, 108 rubini e 20 complicazioni

Vacheron Tour De’Ile
47x17,8mm
834 componenti, 38 rubini ( :o) e 16 complicazioni

JLC Hybris Mechanica Grande Sonnerie
44x14,6mm
1.406 componenti, 99 rubini e 26 complicazioni, peso 143g.

Purtroppo non sono riuscito a trovare i pesi del Patek e Vacheron.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

fansie

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #54 il: Dicembre 08, 2017, 16:53:58 pm »
Credevo che il Patek Chime avesse piú complicazioni dell'Hybris. :o
Brava Jlc!!!
Federico

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #55 il: Dicembre 08, 2017, 17:15:14 pm »
Credevo che il Patek Chime avesse piú complicazioni dell'Hybris. :o
Brava Jlc!!!
Il discorso carillon Westminster a 4 martelli ed il calendario perpetuo istantaneo con tutte le indicazioni retrograde, comprendono molte complicazioni.

Bisognerebbe studiare i dettami dell'orologeria classica per capire cosa è considerata complicazione, ma mi fido di quello che dichiarano.
Se scrivessero fandonie, sai come gli darebbero addosso gli altri. Difficile barare su questo.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Lego

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #56 il: Dicembre 08, 2017, 19:15:40 pm »
Grande suoneria
Piccola suoneria
Ripetizione minuti
Indicatore del tipo di suoneria (Silenzio/Grande suoneria/Piccola suoneria)
Sveglia che suona l’ora (ripetizione minuti)
Ripetizione della data
Riserva di carica del movimento
Riserva di carica della suoneria
Indicatore d’isolamento delle suonerie
Secondo fuso orario
Giorno/notte del secondo fuso orario
Calendario perpetuo
Giorno
Mese
Data (sui due quadranti)
Ciclo degli anni bisestili
Anno in quattro cifre (millesimo)
Indicazione 24 ore e minuti
Fasi lunari
Indicatore di posizione della corona (RAH)

Queste sono le 20 "complicazioni" che vengono elencate per il Master Grand Chime.
Evidente che alcune non lo sono per nulla, mentre altre esulano dalla definizione classica, che una complicazione è tutto ciò che eccede ora, minuti e secondi.
Perciò anche un tourbillon, ad esempio - per quanto la sua realizzazione sia "complicata" - non rientra fra le complicazioni in senso stretto, non fornendo alcuna informazione aggiuntiva rispetto al tempo; ben che vada migliora la cronometria.
Ciò nulla toglie alla complessità di queste realizzazioni.

Poi si può anche andare a vedere quelle del Tour de l'Ile e dell'Hybris Mechanica Grande Sonnerie.

S.M.

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #57 il: Dicembre 08, 2017, 19:30:53 pm »
Grande suoneria
Piccola suoneria
Ripetizione minuti
Indicatore del tipo di suoneria (Silenzio/Grande suoneria/Piccola suoneria)
Sveglia che suona l’ora (ripetizione minuti)
Ripetizione della data
Riserva di carica del movimento
Riserva di carica della suoneria
Indicatore d’isolamento delle suonerie
Secondo fuso orario
Giorno/notte del secondo fuso orario
Calendario perpetuo
Giorno
Mese
Data (sui due quadranti)
Ciclo degli anni bisestili
Anno in quattro cifre (millesimo)
Indicazione 24 ore e minuti
Fasi lunari
Indicatore di posizione della corona (RAH)

Queste sono le 20 "complicazioni" che vengono elencate per il Master Grand Chime.
Evidente che alcune non lo sono per nulla, mentre altre esulano dalla definizione classica, che una complicazione è tutto ciò che eccede ora, minuti e secondi.
Perciò anche un tourbillon, ad esempio - per quanto la sua realizzazione sia "complicata" - non rientra fra le complicazioni in senso stretto, non fornendo alcuna informazione aggiuntiva rispetto al tempo; ben che vada migliora la cronometria.
Ciò nulla toglie alla complessità di queste realizzazioni.

Poi si può anche andare a vedere quelle del Tour de l'Ile e dell'Hybris Mechanica Grande Sonnerie.
Magari.....

Avessimo anche i dati sul peso del Vacheron e del Patek....
Ad occhio sembrano veramente molto pesanti.
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Lego

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #58 il: Dicembre 08, 2017, 20:28:36 pm »
-  ripetizione minuti (con rintocco a richiesta di ore, minuti e secondi)
- Tourbillon
- riserva di carica
- coppia della molla di carica della suoneria della ripetizione minuti
- indicazione delle 24 ore
- fasi lunari
- calendario perpetuo (giorno settimanale, giorno mensile, mese, anno bisestile)
- equazione del tempo
- sorgere del sole
- tramonto del sole
- carta astrale del cielo

Queste quelle elencate per il Tour de l'Ile.


ore saltanti, carillon Westminster, grande e piccola suoneria con modalità silenziosa, tourbillon volante, doppia riserva di carica (una per l’orologio e una per la ripetizione), calendario perpetuo con data, giorni e mesi retrogradi, e suoneria di fine carica, display per l’anno bisestile e possibilità di aggiustare sia l’ora che i minuti con scatti singoli sia in avanti che indietro.

Queste - più o meno - quelle per l'Hybris Mechanica Grande Sonnerie



« Ultima modifica: Dicembre 08, 2017, 20:34:05 pm da Lego »

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Re:JLC, capolavori dimenticati della più grande Maison esistente
« Risposta #59 il: Dicembre 08, 2017, 20:48:57 pm »
-  ripetizione minuti (con rintocco a richiesta di ore, minuti e secondi)
- Tourbillon
- riserva di carica
- coppia della molla di carica della suoneria della ripetizione minuti
- indicazione delle 24 ore
- fasi lunari
- calendario perpetuo (giorno settimanale, giorno mensile, mese, anno bisestile)
- equazione del tempo
- sorgere del sole
- tramonto del sole
- carta astrale del cielo

Queste quelle elencate per il Tour de l'Ile.


ore saltanti, carillon Westminster, grande e piccola suoneria con modalità silenziosa, tourbillon volante, doppia riserva di carica (una per l’orologio e una per la ripetizione), calendario perpetuo con data, giorni e mesi retrogradi, e suoneria di fine carica, display per l’anno bisestile e possibilità di aggiustare sia l’ora che i minuti con scatti singoli sia in avanti che indietro.

Queste - più o meno - quelle per l'Hybris Mechanica Grande Sonnerie
Credo che nel computo vadano considerati anche gli aggiornamenti istantanei delle indicazioni del calendario.

Nell'orologeria tradizionale, ogni aggiornamento dovrebbe avvenire nel momento esatto in cui l'evento succede. Per questo ad esempio anche i secondi morti (che a me non piacciono) sono considerati giustamente una complicazione, e neanche semplice.
Penso che per il calendario valgano le stesse regole.

Ma più che la gara alle complicazioni, quello che a me stupisce e che vorrei evidenziare, è il contenimento di tutto questo ben di Dio in una cassa dalle dimensioni veramente indossabili. Cosa che non si può certo dire per il Patek ed il Vacheron.
Ero solo curioso sul peso di questi ultimi, ma non ho trovato nulla..... ::)
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.