Matteo inutile dire che resta complicato estrinsecare con precisione un idea personalissima in due righe.
Però se potessi aggiungere, io non sono certo che l'andare avanti nella maturazione e nella consapevolezza che pure è cosa preziosissima, porti ad una visione più ampia delle cose.
Resto di una sottile quanto persistente idea che il moto verso esse lasci per strada una parte cmq importante per la codifica della realtà.
Io quindi non mi sento ne di parlare di evoluzione ne di involuzione ma esclusivamente di cambiamento.
Ci sono però indoli di uomini che riescono a volte a conservare solida una parte di quella luce ineducata che potrebbe passare sotto il nome convenzionale di giovinezza (anche acerba) intellettuale.
Quella che lascia aperta qualche porta in più dell'ego e del "sentire" e che ci permette forse una qualità e quantità percettiva di qualche metro più estesa, di quella sconfinata gamma di sentimenti che la percezione umana annovera come possibile.
Cosa che la conservatrice consapevolezza e la impolverata esperienza non sempre può dare.
Penso alla dolcissima schizofrenia di Einstain od al corrosivo quasi megalomane stimolo alla sperimentazione di Leonardo...
O per farci due risate alla ridondante fanciullezza di Giovanni Allevi.[
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