Siamo più o meno tutti a conoscenza del fatto che i movimenti del polso, nell'arco della giornata, possono influire negativamente sulla precisione di un orologio che lì si trova. Ciò è dovuto alle "inerzie" cui vengono sottoposti i componenti in movimento del meccanismo, che possono subire una momentanea accelerazione o rallentamento del loro moto, a causa delle sollecitazioni dinamiche messe in atto dal corpo umano nel corso delle sue normali attività.
Una domanda interessante, potrebbe essere: quanto influiscono queste sollecitazioni dinamiche?
Le variabili in causa, sono più di una: una ripetitività estrema dei movimenti del polso, è una possibile causa, l'assunzione della medesima posizione del polso nell'arco della giornata è un'altro possibile fattore di influenza.
C'è però da notare che fattori di questo tipo, possono avere un'incidenza più o meno accentuata, in presenza di altre variabili ambientali, più legate allo stato di efficenza del meccanismo, come ad esempio la condizione di corretta lubrificazione del medesimo.
La causa, che a mio avviso maggiormente influisce determinando una minore precisione del meccanismo è: l'usura dei componenti in movimento.
Ho notato, che mentre è abbastanza facile regolare il tempo ad un orologio vintage che staziona su un ripiano per tutto il giorno, diventa quasi impossibile farlo sullo stesso, se portato al polso.
I "giochi" acquisiti nel tempo, grazie all'usura si sono evidentemente accentuati e tutto il meccanismo ne risente subendo in maggior misura l'influenza delle dinamiche esterne al movimento.
In sostanza, un movimento un pò "lasco", sopporta meno di uno perfettamente calibrato nelle tolleranze, le sollecitazioni che gli vengono da fattori dinamici esterni.
Gli orologi "precisi", li facevano anche tanti anni fa, se spesso non lo sono, non significa che non lo sono mai stati, ma che non lo sono più.[
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