a quanto pare lo aveva previsto. [
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Terremoto, è polemica: un esperto: «L'avevo previsto, Voglio le scuse»
Ancora non si ha un bilancio definitivo del terremoto, ma già è polemica. A lanciare l'allarme su un imminente disastroso evento sismico in Abruzzo era stato, una settimana fa, un ricercatore dell'Infn dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, Giampaolo Giuliani. La sua profezia gli è costata una denuncia per procurato allarme dopo una riunione d'urgenza della Commissione grandi rischi della protezione civile.
«Non si poteva prevedere quello che sarebbe successo nei giorni successivi», ha subito smentito il responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso. «Non potevamo evacuare una intera regione senza sapere cosa sarebbe successo», ha detto Bertolaso. Una settimana fa il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, si era scagliato contro le previsioni dell'esperto che, secondo il sindaco, «si era prodigato a impaurire i sulmonesi».
«Nessuno al mondo poteva prevedere il terremoto di questa notte», ha detto Alberto Basili, dirigente del Centro Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. «Non è possibile una previsione deterministica per prendere decisioni operative – ha ribadito l'esperto - Non era possibile prevedere che dopo la sequenza delle scosse aquilane seguisse un evento come quello di questa notte. La storia sismica italiana ha segnato molti avvenimenti sismici senza che poi vi fosse una scossa forte».
Le previsioni di Giuliani si basano sull'analisi di un gas (il Randon) sprigionato dalla crosta terrestre; il tecnico ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Radon con l'aiuto di un sismografo che, a causa dell'intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso. «Anche noi abbiamo delle sezioni che si occupano delle emissioni di gas ma non è in alcun modo a nostra disposizione uno strumento di previsione operativa - ha risposto Basili -; l'emissione più forte di gas non può significativamente giustificare l'allarme sismico. Non abbiamo la capacità di compiere previsioni operative in base a questo tipo di studi». Attualmente i ricercatori dell'Istituto stanno controllando le sequenze sismiche e comunicando i dati alla Protezione Civile: «Abbiamo inviato alcune squadre sul posto per localizzare gli eventi e analizzare più in dettaglio l'andamento della sequenza sismica, in particolare l'emigrazione degli epicentri».
La provincia dell'Aquila è stata interessata da circa due mesi da un'attività sismica, anche se non si erano segnalati danni né a persone, né a cose, fino ai primi di aprile quando il comune capoluogo aveva annunciato la richiesta del riconoscimento dello stato d'emergenza. Fra le ultime scosse quella del 12 marzo, quando in tarda serata si è registrata una scossa di magnitudo 2,9 con epicentro nella zona dell'Aquila, Pizzoli e Villagrande. Altra scossa il 17 marzo, questa volta di magnitudo 3,6 con epicentro: Sulmona, Campo di Giove, Pettorano sul Gizio e Canziano. Una delle scosse di terremoto più forti è stata registrata il 30 marzo sempre in provincia de L'Aquila con magnitudo di 4,0 gradi, ad una profondità di 10,7 km. Le località prossime all'epicentro, sempre i comuni di Pizzoli, Collimento e L'Aquila. E lo sciame sismico non si era fermato, con scosse anche nei giorni successivi, tanto da aver fatto chiudere alcune scuole nel capoluogo e dichiarati inagibili alcuni appartamenti.
Lo sfogo di Giuliani: «Voglio le scuse di Bertolaso e Boschi»
È visibilmente scosso. Provato. Il quotidiano online Affaritaliani.it parla con Giampaolo Giuliani, il tecnico e ricercatore del laboratorio nazionale di fisica del Gran Sasso che nei giorni scorsi aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso potesse essere il preannuncio di un evento più forte. È per queste parole era stato accusato di allarmismo, tanto da ricevere un avviso di garanzia. «È falso. È falso. È falso», si sfoga Giuliani. E mentre poi si interrompe «Abbiamo delle ripetute in questo momento (scosse di assestamento)».
Poi riparte all'attacco: «È stato proditoriamente architettato perché io potessi essere messo a tacere, addirittura con un avviso di garanzia. E ho le prove che è falso. Sono stati Boschi (il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ndr) e Bertolaso, dai quali vorrò le scuse per tutti i morti che ci sono stati oggi a l'Aquila, perché hanno dichiarato il falso domenica scorsa e ho i testimoni. Le loro dichiarazioni sono false. La mia previsione purtroppo era giusta». Però non l'hanno ascoltata...? «Ma figuriamoci se questi ascoltano qualcuno. Figuriamoci. Non mi faccia dire di più, già ho un avviso di garanzia in corso, sicuramente mi faranno...». Che cosa possiamo prevedere dopo il violento terremoto che sconvolto tutto l'Abruzzo? «Stanotte mi sono andate distrutti almeno tre rivelatori che avevo in funzione e non riesco ancora a collegarmi con la macchina principale perché l'Aquila non può essere attraversata», spiega Giuliani. «Credo che una sia in funzione. Quello che posso dire è che abbiamo previsto tantissime scosse anche per la giornata di domani, scosse di assestamento che vanno tra il terzo e il quarto grado della scala Richter».