Voglio farti una domanda Elena: ma davvero eri convinta di poter trascorrere tutta una vita vendendo orologi di plastica? Capisco che trovandoti all'improvviso di fronte ad una realtà a te sconosciuta, la tua reazione istintiva possa essere di timore per il futuro, rabbia, sgomento. d'altro canto, vorrei che tu riflettessi, proprio sulla mia domanda iniziale e facessi un piccolo bilancio parziale della tua attuale situazione; dunque, hai 20 anni, praticamente appena nata, sei carina, curiosa e con energie da spendere. Spero che tu sia anche un pò ottimista, come è giusto esserlo alla tua età; perchè vedi, la differenza che corre tra un ottimista ed un pessimista nella tua situazione, stà nel fatto che il pessimista tende a chiudersi in se stesso e piangersi addosso, mentre l'ottimista riesce a vedere nella sua nuova situazione, nuove opportunità di crescita e miglioramento della sua condizione. La precarietà è una delle condizioni umane più diffuse: tragica se nell'ambito di una società povera e poco evoluta, piena di opportunità all'interno di una società evoluta e multiforme. Ci sono moltissime cose che puoi fare, facendo affidamento sulle tue forze e sulle capacità che sai di possedere. Pensa che c'è una moltitudine di tuoi cotanei che non hanno ancora la minima idea di cosa significhi lavorare, rispetto a loro, tu hai il vantaggio di saperlo bene, avendo alle tue spalle un pò di esperienza. Parti, o meglio riparti avvantaggiata, con una marcia in più e alla fine vedrai che non sempre tutto il male vien per nuocere. Io mi sono ritrovato in mobilità, all'eta di 50 anni. Sono stato disoccupato in cassa integrazione per un anno intero, con moglie e due figlie a carico; è stata dura, ma mi sono ripreso in modo soddisfacente. Se ce l'ho fatta io, puoi farcela anche tu che oggettivamente sei meglio messa di quanto lo fossi io 10 anni fa; Guarda avanti e datti da fare, che nessuno ti regala niente.[
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