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« il: Febbraio 19, 2016, 22:23:38 pm »
Jaeger-LeCoultre
Nel corso degli anni l'autore acquista 21 (ventuno) modelli di JLC. Propongo un sunto per i primi.
Duomètre cronografo oro grigio, serie limitata
L'acquisto è motivato dal virtuosismo tecnico, dalla bellezza del quadrante e dalla lancetta dei secondi del cronografo, che l'autore trova davvero "ipnotizzante". Avendo comprato nello stesso periodo anche un Centigraph di Journe, vede i due oggetti complementari.
Arriva a casa con il suo orologio, apre la scatola, prende la lente per esaminarlo e scopre un graffio enorme su uno dei ponti... Da quel momento comincia a farsi domande sul controllo qualità, soprattutto su un oggetto prodotto in serie limitata che costa decine di migliaia di euro.
Gli viene risposto che "può succedere" [!!!], così l'orologio nuovo riparte verso la Svizzera e rimane in assistenza per tre mesi.
Non viene sostituito.
E si domanda, è accettabile che un'automobile con zero chilometri sullo strumento rimanga tre mesi in officina per riparazioni?
Tribute to Polaris 1965, acciaio
Viene a sapere che si tratta di un'edizione boutique, riservata alla boutique di Parigi. Un colpo di telefono a uno dei suoi rivenditori è sufficiente per derogare alla regola. E quindi dov'è il rispetto nei confronti degli altri clienti, che sono costretti a passare da Parigi per un'operazione commerciale? L'autore è privilegiato, ma gli altri devono andare per forza nella boutique imposta dalla Casa. Oggi questa è una pratica diffusa, il margine sul prodotto va interamente alle Case, ma i clienti sono obbligati ad andare nel negozio indicato.
Una nota che l'autore aggiunge sul posizionamento economico del modello in oggetto e quello simile, il 1968. Nel 1995-1996 l'autore acquista un Master réveil a circa 30.000 franchi francesi [lascio a voi calcolare a quanto corrispondono!, n.d.t.]. Il Polaris era proposto a più del doppio, anche se le differenze sono più che altro estetiche e che le parti sono paragonabili a livello meccanico.
E si domanda: non c'è un certo sbandamento, qualche cosa di stonato?
Tribute To Deep Sea, versione USA
Stesse modalità di acquisto imposte dalla Casa, stesso metodo descritto precedentemente per aggirare l'ostacolo. Procedure strane e politica commerciale a due velocità.
Ci sarebbe poi il racconto riguardante l'orologio comprato per farne dono a sua moglie, un oggetto di alta gioielleria che dopo qualche tempo viene preso per essere indossato e viene trovato irrimediabilmente fermo. Ancora in garanzia, viene inviato in assistenza e l'autore si sente dire che sicuramente ha preso un grosso colpo e che quindi la garanzia non è valida. Lievemente seccato, visto che si mette in dubbio la parola sua e di sua moglie, fa intervenire una sua "conoscenza" del gruppo Richemont, che fa cambiare idea al responsabile dell'assistenza. E in via "eccezionale" l'orologio viene accettato, per tornare dopo 5 mesi.
Gli regalano però un quadernetto a spirale firmato JLC.
Saltando alle conclusioni, 4 orologi nuovi su 21 vanno in assistenza, pari al 20% del totale, con tempi che vanno dai tre ai sei mesi.