Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: Bertroo - Giugno 29, 2020, 16:26:46 pm

Titolo: L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Giugno 29, 2020, 16:26:46 pm
Ho trovato per la rete un paragone molto interessante tra il RO5402-RO15202-RO15300

Fermo restando che tra tutti, ad oggi, prenderei un 15202 perché è un orologio di concezione moderna, con lo stesso calibro pregiato del 5402 ma con le stesse caratteristiche dell’epoca, il 5402 resta senza dubbio unico.
Nelle foto che posterò si vede come la sottigliezza della cassa e del bracciale non sono state replicate in egual modo nel 15202, pur questo rimanendogli fedele molto.
Col 15300 il paragone diventa non corretto. A partire dal calibro, per svilupparsi sugli spessori. Un altro orologio con un’altra impostazione e con un’altra concezione. Due mondi opposti. Non che il 15300 non sia un bell’orologio, ma lo considero proprio altro tipo rispetto ad un 15202-5402-14802 ecc ecc
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: ALAN FORD - Giugno 29, 2020, 16:34:31 pm
Stesso ragionamento,anche se il 5402 è un millimetro più sottile, (il fondello trasparente lo penalizza), mi prenderei tutta la vita il 15202 in quanto la storia della storicità e dei seriali non mi appartengono e non hanno niente a che fare con l'orologeria nella mia ottica.
Il 15300 che ho anche avuto non può partecipare alla competizione.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Giugno 29, 2020, 16:43:24 pm
Stesso ragionamento,anche se il 5402 è un millimetro più sottile, (il fondello trasparente lo penalizza), mi prenderei tutta la vita il 15202 in quanto la storia della storicità e dei seriali non mi appartengono e non hanno niente a che fare con l'orologeria nella mia ottica.
Il 15300 che ho anche avuto non può partecipare alla competizione.

Si la pensò esattamente come te. Anche perché, e non voglio creare ne polemiche ne discussioni, per me i seriali e la storicità hanno poco valore al fine di un acquisto. Oltretutto se accompagnati da speculazione feroce. Preferisco un orologio moderno, fatto con tutti i crismi di oggi. Sopratutto quando poi è molto fedele all’originale
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: mauridoom - Giugno 29, 2020, 18:13:51 pm
be 1mm a parita' di orologio non e' mica poi tanto poco...
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: S.M. - Giugno 29, 2020, 21:23:07 pm
Sono due orologi diversi pur essendo a prima vista gemelli.
Due orologi destinati a generi di appassionati diversi.

Uno è per il collezionista che è molto attento alla storia, appassionato di vintage, disposto a sacrificare la perfezione estetica pur di avere "l'originario".

L'altro è per l'amante della bella orologeria, esigente dal punto di vista estetico, cultore della meccanica pregiata, che però vuole anche un orologio moderno, perfetto, da indossare tutti i giorni con spensieratezza (se così possiamo dire di un orologio da oltre 30k).

Io ho avuto in mano entrambi contemporaneamente e la differenza si nota.
Il 15202 è un rasoio, perfetto in ogni spigolo ed angolo, impeccabile e a sensazione tattile anche più robusto.
Il 5402 è morbido, delicato, leggero. Non ce n'è uno uguale all'altro, tutti si distinguono per piccoli dettagli. E' invecchiato alla grande, la linea è intramontabile, però 40 anni lasciano il segno.
Per l'amante del genere sono un plus, per gli altri un minus.....
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: e.m. - Giugno 29, 2020, 23:45:17 pm
Inutile dire da che parte stia il sottoscritto.
Uno che ha passato vent'anni a catalogare o meglio a definire quali fossero le peculiarita' dei 5402 prima e dei 14802 poi.
Perche' oggi per sapere se un orologio e' corretto basta andare a leggere quello che Marco Stanghellini ed io abbiamo scritto ma solo pochi anni fa non era proprio cosi'.
Prova ne e' il fatto che nella foto iniziale di questa discussione cosa si vedono?3 corone marcate AP...
Dovessi scegliere un sostituto ad un 5402 non potrei che rivolgermi al 15002,che mantiene la cassa in 2 pezzi.
Al terzo posto il 14802.
I 15202 non mi piacciono,i pre anniversario per via degli indici corti,gli anniversario per via del colore del quadrante.

Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Giugno 30, 2020, 00:40:59 am
Sono due orologi diversi pur essendo a prima vista gemelli.
Due orologi destinati a generi di appassionati diversi.

Uno è per il collezionista che è molto attento alla storia, appassionato di vintage, disposto a sacrificare la perfezione estetica pur di avere "l'originario".

L'altro è per l'amante della bella orologeria, esigente dal punto di vista estetico, cultore della meccanica pregiata, che però vuole anche un orologio moderno, perfetto, da indossare tutti i giorni con spensieratezza (se così possiamo dire di un orologio da oltre 30k).

Io ho avuto in mano entrambi contemporaneamente e la differenza si nota.
Il 15202 è un rasoio, perfetto in ogni spigolo ed angolo, impeccabile e a sensazione tattile anche più robusto.
Il 5402 è morbido, delicato, leggero. Non ce n'è uno uguale all'altro, tutti si distinguono per piccoli dettagli. E' invecchiato alla grande, la linea è intramontabile, però 40 anni lasciano il segno.
Per l'amante del genere sono un plus, per gli altri un minus.....



Mi sento di concordare. Analisi corretta anche e soprattutto riguardo le sensazioni in mano.
Ho tenuto il tuo e mi diede proprio quella sensazione ma anche un sensazione di bello.
Però al tatto avevo quasi pura a tenerlo in mano, molto leggero e comunque la differenza estetica col 15202 si vede.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: e.m. - Giugno 30, 2020, 15:18:08 pm
E' vero che molti quadranti di 5402 sono fioriti, per il resto questi quasi cinquantenni hanno sopportato il trascorrere del tempo in maniera splendida,molto meglio di quanto facciano gli attuali.Nautilus,222 e Ingenieur non sono da meno.
Chi allora acquistava i succitati orologi poi...li indossava,non li teneva chiusi in cassetta come fanno gli appassionati attuali.
Se ne fregavano di un segno sulla cassa,semplicemente facevano vivere il proprio orologio.
L'orologio era al proprio servizio e non ne erano schiavi.
Ho citato i Genta ma per correttezza devo menzionare anche Rolex,ne ho un esempio in famiglia.
In altre parole,piu' cassa e bracciali sono leggeri meno si usurano.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Giugno 30, 2020, 23:59:46 pm
non mi esprimo perché onestamente con tutto questo tempo passato ho "sovrascritto" molte delle varie cose  che sapevo... anche sui RO, quindi dovró prima ristudiare un po'.
Una tra le cose che non mi sono mai spiegato é come mai, sia il calibro del 15202 che quello del 15300 pure essendo dei soli tempo abbiano quel gran numero di rubini... inoltre non ricordo il perché del maggior pregio del calibro incassato dal 202 rispetto a quello del 300... dovró studiare, si.

Altra curiositá che non ho mai approfondito é il perché della scelta nei due jumbo (poi perché questo nome?) delle sole due affissioni di ore e minuti? per avere un "solotempo puro"? nel senso privo di complicazioni, dato che i secondi, in senso stretto lo sono? No, perché comunque c'é il datario... bho.

Difficilmente mi é capitato di vederli dal vivo... ma lo scorso inverno, un cliente del Frantoio della mia ragazza, italiano che eccetto le ferie e vacanze vive a New York (premetto che lei é di Todi e questo ridente borgo medievale, a metá degli anni 90 venne dichiarato da una notissima rivista statunitense "la cittá piú vivibile del mondo" e da allora si é popolata di registi, attori, artisti, politici, diplomatici, ecc. ecc. tutti con il loro bel casolare e spesso annesso oliveto) indossava un RO, lo notai e pur facendomi di solito gli affari miei, non potei resistere alla tentazione di chiedere, perché aveva qualcosa di particolare... un quadrante marrone scuro, un bellissimo colore tipo... un sigaro cohiba... non ricordavo di averne mai visto uno e non mi sembrava un modello nuovo perché cmq sembrava un po' vissuto... onestamente non saprei quale fosse la referenza ma mi disse che aveva una trentina di anni circa ed il quadrante era di quel colore perché virato dal nero a quella tonalitá di marrone.
Mi ha detto che quell'orologio ha una schiera di pretendenti molto ben intenzionati... ma a lui non passa neppure per l'anticamera del cervello di separarsene. Vi risulta che ad alcuni quadranti sia capitata una cosa del genere?
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 01, 2020, 09:53:56 am
non mi esprimo perché onestamente con tutto questo tempo passato ho "sovrascritto" molte delle varie cose  che sapevo... anche sui RO, quindi dovró prima ristudiare un po'.
Una tra le cose che non mi sono mai spiegato é come mai, sia il calibro del 15202 che quello del 15300 pure essendo dei soli tempo abbiano quel gran numero di rubini... inoltre non ricordo il perché del maggior pregio del calibro incassato dal 202 rispetto a quello del 300... dovró studiare, si.

Altra curiositá che non ho mai approfondito é il perché della scelta nei due jumbo (poi perché questo nome?) delle sole due affissioni di ore e minuti? per avere un "solotempo puro"? nel senso privo di complicazioni, dato che i secondi, in senso stretto lo sono? No, perché comunque c'é il datario... bho.

Difficilmente mi é capitato di vederli dal vivo... ma lo scorso inverno, un cliente del Frantoio della mia ragazza, italiano che eccetto le ferie e vacanze vive a New York (premetto che lei é di Todi e questo ridente borgo medievale, a metá degli anni 90 venne dichiarato da una notissima rivista statunitense "la cittá piú vivibile del mondo" e da allora si é popolata di registi, attori, artisti, politici, diplomatici, ecc. ecc. tutti con il loro bel casolare e spesso annesso oliveto) indossava un RO, lo notai e pur facendomi di solito gli affari miei, non potei resistere alla tentazione di chiedere, perché aveva qualcosa di particolare... un quadrante marrone scuro, un bellissimo colore tipo... un sigaro cohiba... non ricordavo di averne mai visto uno e non mi sembrava un modello nuovo perché cmq sembrava un po' vissuto... onestamente non saprei quale fosse la referenza ma mi disse che aveva una trentina di anni circa ed il quadrante era di quel colore perché virato dal nero a quella tonalitá di marrone.
Mi ha detto che quell'orologio ha una schiera di pretendenti molto ben intenzionati... ma a lui non passa neppure per l'anticamera del cervello di separarsene. Vi risulta che ad alcuni quadranti sia capitata una cosa del genere?

Senza entrare troppo nel tecnico, posso dirti per averli avuti entrambi che l'assimilazione tra 15202 e 1530o è quantomeno improbabile anche se ad una prima occhiata si somigliano.
La prerogativa del RO è la sua sottigliezza e già il 15202 è un millimetro più spesso del primogenito 5402 ma il 15300 sarà minimo un'altro paio di millimetri o forse più più spesso del 15202!
Poi l'architettura della cassa non è in due pezzi ma convenzionalmente in tre, poi ha la lancetta dei secondi.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 01, 2020, 13:02:19 pm
Esatto, il RO nato nel 1972, se non ricordo male, credo sia stato il primo esempio di orologio con fondello e carrure fresati in unico componente (concetto che successivamente penso ispiró anche la Eta per produrre quello che sarebbe stato, alla fine degli anni 70 l'orologio al quarzo piú sottile al mondo, il Delirium... papá degli Swatch, li oltre a quello nel fondello erano integrati anche i perni che avrebbero retto l'ingranaggeria).
Grazie per lo spunto voglio capire meglio le differenze tra questi due calibri.
Quanto agli spessori, chiaramente si va a gusti, io ho sempre preferito una certa proporzione tra le misure delle casse, quindi gli orologi abbastanza sottili non mi hanno mai attratto troppo (Piaget ad esempio), quindi controcorrente, io ad occhio, in merito a quella caratteristica, preferisco il 15300... de gustibus... ;) (ma certo, una cassa in tre parti su un RO é quasi un controsenso)
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: S.M. - Luglio 01, 2020, 13:34:49 pm
@Fabrizio, provo a rispondere sinteticamente alle tue molte domande:

Il 5402 ed il successivo 15202, montano il cal. AP 2121 messo a punto da JLC (....sempre lei....) e denominato in origine JLC 920.
JLC studiò questo spettacolare movimento nel 1967 per la triade AP - Vacheron - Patek e non è stato mai usato da altri, nemmeno dalla JLC stessa.
L'unica differenza è che negli anni '70-'80 la produzione la faceva JLC e poi venivano mandati alle tre case sopra menzionate, dagli anni '80 o forse più tardi, la produzione, perlomeno per AP e Vacheron, viene fatta all'interno.
Patek da anni lo ha sostituito con suoi calibri automatici di manifattura (secondo me non paragonabili).
Quindi oggi tutti i movimenti dei 15202 sono realizzati direttamente da AP. C'è chi dice che l'affidabilità ne abbia risentito perchè è un calibro con tolleranze ristrettissime e molti punti di attenzione nella sua costruzione. Io non lo so, ma non ne sarei stupito se fosse vero.

A tutt'oggi è ancora il calibro automatico con rotore centrale più sottile che esiste. E' anche un esempio di rifinitura ed attenzione al particolare, nulla è lasciato al caso.

Di tutt'altra pasta e pregio il movimento che incassa il 15300. Bello, di manifattura ma sicuramente non allo stesso livello del 2121 oltre che notevolmente più spesso. Spessore che ha influito anche sull'equilibrio estetico dell'orologio che non può essere certo più annoverato tra gli ultrapiatti. In definitiva due orologi diversi.

In questa chiave (riduzione dello spessore) devi leggere anche l'assenza sui 5402 e 15202 dei secondi che credo avrebbe innalzato di 0,6-0,8mm lo spessore totale dell'orologio che ricordo essere solo 7mm per il 5402 e 7,8 per il 15202
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 01, 2020, 13:39:57 pm
non mi esprimo perché onestamente con tutto questo tempo passato ho "sovrascritto" molte delle varie cose  che sapevo... anche sui RO, quindi dovró prima ristudiare un po'.
Una tra le cose che non mi sono mai spiegato é come mai, sia il calibro del 15202 che quello del 15300 pure essendo dei soli tempo abbiano quel gran numero di rubini... inoltre non ricordo il perché del maggior pregio del calibro incassato dal 202 rispetto a quello del 300... dovró studiare, si.

Altra curiositá che non ho mai approfondito é il perché della scelta nei due jumbo (poi perché questo nome?) delle sole due affissioni di ore e minuti? per avere un "solotempo puro"? nel senso privo di complicazioni, dato che i secondi, in senso stretto lo sono? No, perché comunque c'é il datario... bho.

Difficilmente mi é capitato di vederli dal vivo... ma lo scorso inverno, un cliente del Frantoio della mia ragazza, italiano che eccetto le ferie e vacanze vive a New York (premetto che lei é di Todi e questo ridente borgo medievale, a metá degli anni 90 venne dichiarato da una notissima rivista statunitense "la cittá piú vivibile del mondo" e da allora si é popolata di registi, attori, artisti, politici, diplomatici, ecc. ecc. tutti con il loro bel casolare e spesso annesso oliveto) indossava un RO, lo notai e pur facendomi di solito gli affari miei, non potei resistere alla tentazione di chiedere, perché aveva qualcosa di particolare... un quadrante marrone scuro, un bellissimo colore tipo... un sigaro cohiba... non ricordavo di averne mai visto uno e non mi sembrava un modello nuovo perché cmq sembrava un po' vissuto... onestamente non saprei quale fosse la referenza ma mi disse che aveva una trentina di anni circa ed il quadrante era di quel colore perché virato dal nero a quella tonalitá di marrone.
Mi ha detto che quell'orologio ha una schiera di pretendenti molto ben intenzionati... ma a lui non passa neppure per l'anticamera del cervello di separarsene. Vi risulta che ad alcuni quadranti sia capitata una cosa del genere?


Ciao Fabrizio.
Riguardo i 2 calibri sono completamente diversi.
Partendo dai nomi il 15300 incassa il cal di manifattura AP 3120 mentre il 15202 incassa il 2120 che non è altro che lo JLC 920.
Il 920 è il calibro automatico più sottile al mondo mai costruito. Oltretutto è un movimento raffinatissimo, ti basti pensare che il rotore scorre su 4 rubini a rullo periferici, la platina ha un perlage diverso per ogni alloggio, anglage ovunque, doppia pietra di controperno sulla ruota di scappamento, carica bidirezionale ecc
Il tutto in 2,45mm di spessore!
Tutti gli alloggi sono lucidati a specchio oltretutto
Probabilmente movimento insuperato e insuperabile, al quale si avvicina solamente il FP71, ma il 920 è ancor più pregiato.
Nasce come uno sportivo elegante, pertanto adotta sin dall’inizio il solo tempo senza secondi con data proprio per mantenere quella sottigliezza che parte dal calibro.
Rispetto al 15300 è un altro pianeta
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 01, 2020, 16:50:51 pm
grazie dei chiarimenti ad entrambi, molto approfonditi e dettagliati!!!... ricordavo che era un calibro automatico sottilissimo ma ricordavo fosse fatto in collaborazione tra JLC e AP, sbagliando... e quindi il 15202 incassa comunque quello usato in origine nel 5402, giusto?
interessante, sarei curioso di vedere il calibro smontato... stasera cerco qualcosa...  ;D
della mancanza della apposizione dei secondi centrali a causa dello spessore lo avevo sospettato ma non avevo dati a supporto di ció
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: S.M. - Luglio 01, 2020, 17:07:04 pm
A parte il rotore scheletrato e più rifinito, il calibro è lo stesso.
Oggi è prodotto da AP, allora lo faceva la JLC per tutti e tre.
In effetti il 15202 riprende molto del modello originario, oblò sul fondello escluso. La minima differenza di spessore è data proprio da questo.

Il Nautilus moderno 5711 ad esempio è diventato un altro orologio.
Movimento, spessori tutto cambiato.
Il 15202 pur con piccole differenze è rimasto più fedele all’originale.

Questa sua originalità te la fanno pagare salata (come il Nautilus d’altronde).
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 01, 2020, 17:12:07 pm
grazie dei chiarimenti ad entrambi, molto approfonditi e dettagliati!!!... ricordavo che era un calibro automatico sottilissimo ma ricordavo fosse fatto in collaborazione tra JLC e AP, sbagliando... e quindi il 15202 incassa comunque quello usato in origine nel 5402, giusto?
interessante, sarei curioso di vedere il calibro smontato... stasera cerco qualcosa...  ;D
della mancanza della apposizione dei secondi centrali a causa dello spessore lo avevo sospettato ma non avevo dati a supporto di ció

Dovrei avere un link più che esaustivo se lo trovo lo metto
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 01, 2020, 21:30:04 pm
Grazie!
Invece, differenze tra il 14802 (jubilee) ed il 15202? il calibro é sempre il 2121, vero?
Altra curiositá, quindi il calibro JLC 920, se era fatto anche per Patek e Vacheron, rispetta tutti gli standard del Punzone di Ginevra?
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 01, 2020, 21:57:36 pm
Grazie!
Invece, differenze tra il 14802 (jubilee) ed il 15202? il calibro é sempre il 2121, vero?
Altra curiositá, quindi il calibro JLC 920, se era fatto anche per Patek e Vacheron, rispetta tutti gli standard del Punzone di Ginevra?


Nessuna. Il 14802 è il predecessore del 15202 dovrebbe essere il primo jubilee a fondo a vista. Si differenzia dal rotore, ad estetica intrecciata nel jubilee e nel fatto che il jubilee veniva presentato con quadrante antracite e salmone.
Nel VC l’1120(920) ha il punzone di Ginevra
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 01, 2020, 23:04:04 pm
trovato qualcosa di interessante  ;D

http://www.orologico.info/index.php?topic=13365.0
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 01, 2020, 23:11:20 pm
trovato qualcosa di interessante  ;D

http://www.orologico.info/index.php?topic=13365.0


Quando ancora ero un appassionato vero  :D :D :D
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 01, 2020, 23:54:17 pm
ora ho le idee piú chiare nei confronti delle varie referenze dei RO e su questo 920 di JLC, indubbiamente notevole per l'epoca, sotto ogni aspetto e la sua longevitá ne é testimonianza.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 02, 2020, 00:45:08 am
Notevole anche oggi.
Se producessero oroligi con questo movimento ce li farebbero digerire a suon di K.
Come minimo, tolta AP che continua a venderlo, parleremmo di 40-50k
Trovare un movimento così bello è difficile.
Più che altro così fine e così finemente accurato.
Nel panorama internazionale RD ha offerto molto come calibri, ma comunque li parliamo di microrotori. Anche gli altri RD sono degni di nota eh, ma come il 920 no
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 02, 2020, 10:22:39 am
ora ho le idee piú chiare nei confronti delle varie referenze dei RO e su questo 920 di JLC, indubbiamente notevole per l'epoca, sotto ogni aspetto e la sua longevitá ne é testimonianza.

E' anche la testimonianza però che vivono sugli allori se in cinquant'anni non sono stati capaci con le tecnologie attuali di farne un altro o migliorare quello.
Per non parlare poi di Patek che dentro al surrogato del Nautilus ci mette un calibro assolutamente convenzionale quando potrebbero mettercelo d'oro.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: S.M. - Luglio 02, 2020, 12:05:01 pm
ora ho le idee piú chiare nei confronti delle varie referenze dei RO e su questo 920 di JLC, indubbiamente notevole per l'epoca, sotto ogni aspetto e la sua longevitá ne é testimonianza.

E' anche la testimonianza però che vivono sugli allori se in cinquant'anni non sono stati capaci con le tecnologie attuali di farne un altro o migliorare quello.
Per non parlare poi di Patek che dentro al surrogato del Nautilus ci mette un calibro assolutamente convenzionale quando potrebbero mettercelo d'oro.
Assolutamente... totalmente.....perfettamente d'accordo !!!

Ecco perchè mi incazzo !!!

Ci stanno prendendo in giro e questa presa in giro aumenta con l'aumentare dei prezzi.

Questi signori, ci stanno propinando movimenti od interi orologi i cui costi di progettazione ed ingegnerizzazione sono stati ammortizzati da decenni. Non solo, con i moderni macchinari, anche i costi di produzione si sono ridotti.
Quindi oggi produrre un 15202 per AP costa una frazione di quello che costava nel 1972, ma viene venduto ad almeno 8 volte il prezzo del 5402.
E cosa mi dai per tutti questi soldi?

Almeno un calibro nuovo di pacca, esclusivo e di egual pregio (manco per sogno). Oppure una cassa in iridio (seee.... acciaio pagato più del platino). O magari funzioni e complicazioni inedite (e ce ne sarebbero......).
Niente di tutto ciò.

Campano di rendita su quanto hanno fatto nel passato i loro predecessori.
Ma spero che questa rendita prima o poi finisca.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 02, 2020, 21:41:10 pm
parole sacrosante Stefano! E la cosa riguarda un po' tutti, chi piú e chi meno...
Ale hai perfettamente ragione ma il punto non credo sia non sono stati "capaci" anzi, per le macchine odierne le tolleranze richieste per un ottimo calibro sono quasi grossolane ... io credo che in parte abbiano semplicemente adottato la tecnica del "cavallo che vince non si cambia", potendosi adagiare sugli allori come dice Stefano ed in parte l'alone di mito che si é diffuso intorno a questo calibro (mito basato su aspetti solidi ed oggettivi) abbia fatto il resto... a tutto vantaggio loro.

ah, una domanda, questi RO hanno la corona che si chiude semplicemente a pressione o ha un qualche sistema di serraggio, tipo a vite come Rolex?
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 02, 2020, 22:05:10 pm
ora ho le idee piú chiare nei confronti delle varie referenze dei RO e su questo 920 di JLC, indubbiamente notevole per l'epoca, sotto ogni aspetto e la sua longevitá ne é testimonianza.

E' anche la testimonianza però che vivono sugli allori se in cinquant'anni non sono stati capaci con le tecnologie attuali di farne un altro o migliorare quello.
Per non parlare poi di Patek che dentro al surrogato del Nautilus ci mette un calibro assolutamente convenzionale quando potrebbero mettercelo d'oro.
Assolutamente... totalmente.....perfettamente d'accordo !!!

Ecco perchè mi incazzo !!!

Ci stanno prendendo in giro e questa presa in giro aumenta con l'aumentare dei prezzi.

Questi signori, ci stanno propinando movimenti od interi orologi i cui costi di progettazione ed ingegnerizzazione sono stati ammortizzati da decenni. Non solo, con i moderni macchinari, anche i costi di produzione si sono ridotti.
Quindi oggi produrre un 15202 per AP costa una frazione di quello che costava nel 1972, ma viene venduto ad almeno 8 volte il prezzo del 5402.
E cosa mi dai per tutti questi soldi?

Almeno un calibro nuovo di pacca, esclusivo e di egual pregio (manco per sogno). Oppure una cassa in iridio (seee.... acciaio pagato più del platino). O magari funzioni e complicazioni inedite (e ce ne sarebbero......).
Niente di tutto ciò.

Campano di rendita su quanto hanno fatto nel passato i loro predecessori.
Ma spero che questa rendita prima o poi finisca.

E questo è verissimo.
Ma se andiamo a vedere per tutti è così!
VC solo da poco ha introdotto i calibri di manifattura, però sui modelli di punta (vedi il corno di vacca) ancora ti propina un lemania di 60 anni!
Zenith per non parlare che oramai potrebbe chiamarsi solamente El Primero e non più zenith.
Omega ci sto Speed ce l’ha fatto a peperini.
Breguet, che per quanto siamo belli, ha sempre i soliti calibri.
Blancpain, che è vero ha acquistato la FP, sempre quelli incassa.
Alla fine stai a vedere che l’unica che sì salva è Rolex che ha sempre fatto gli stessi orologi  :D :D :D
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 02, 2020, 22:18:46 pm
parole sacrosante Stefano! E la cosa riguarda un po' tutti, chi piú e chi meno...
Ale hai perfettamente ragione ma il punto non credo sia non sono stati "capaci" anzi, per le macchine odierne le tolleranze richieste per un ottimo calibro sono quasi grossolane ... io credo che in parte abbiano semplicemente adottato la tecnica del "cavallo che vince non si cambia", potendosi adagiare sugli allori come dice Stefano ed in parte l'alone di mito che si é diffuso intorno a questo calibro (mito basato su aspetti solidi ed oggettivi) abbia fatto il resto... a tutto vantaggio loro.

Guarda che a parte il problema dei prezzi che neanche mi pongo, io queste perplessità le esposi  quando ancora internet ed i forum neanche c'erano, nel 1994 con una lettera all''Orologio spiegando che quello che raccontavano erano favole, che gli gnomi nelle baite innevate non c'erano più da un pezzo e che le tolleranze di8 cui parlavano0 io le applicavo nei miei automatismi per cancelli che all'epoca fabbricavo.
La lettera fu anche pubblicata.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: S.M. - Luglio 02, 2020, 22:50:09 pm
ora ho le idee piú chiare nei confronti delle varie referenze dei RO e su questo 920 di JLC, indubbiamente notevole per l'epoca, sotto ogni aspetto e la sua longevitá ne é testimonianza.

E' anche la testimonianza però che vivono sugli allori se in cinquant'anni non sono stati capaci con le tecnologie attuali di farne un altro o migliorare quello.
Per non parlare poi di Patek che dentro al surrogato del Nautilus ci mette un calibro assolutamente convenzionale quando potrebbero mettercelo d'oro.
Assolutamente... totalmente.....perfettamente d'accordo !!!

Ecco perchè mi incazzo !!!

Ci stanno prendendo in giro e questa presa in giro aumenta con l'aumentare dei prezzi.

Questi signori, ci stanno propinando movimenti od interi orologi i cui costi di progettazione ed ingegnerizzazione sono stati ammortizzati da decenni. Non solo, con i moderni macchinari, anche i costi di produzione si sono ridotti.
Quindi oggi produrre un 15202 per AP costa una frazione di quello che costava nel 1972, ma viene venduto ad almeno 8 volte il prezzo del 5402.
E cosa mi dai per tutti questi soldi?

Almeno un calibro nuovo di pacca, esclusivo e di egual pregio (manco per sogno). Oppure una cassa in iridio (seee.... acciaio pagato più del platino). O magari funzioni e complicazioni inedite (e ce ne sarebbero......).
Niente di tutto ciò.

Campano di rendita su quanto hanno fatto nel passato i loro predecessori.
Ma spero che questa rendita prima o poi finisca.

E questo è verissimo.
Ma se andiamo a vedere per tutti è così!
VC solo da poco ha introdotto i calibri di manifattura, però sui modelli di punta (vedi il corno di vacca) ancora ti propina un lemania di 60 anni!
Zenith per non parlare che oramai potrebbe chiamarsi solamente El Primero e non più zenith.
Omega ci sto Speed ce l’ha fatto a peperini.
Breguet, che per quanto siamo belli, ha sempre i soliti calibri.
Blancpain, che è vero ha acquistato la FP, sempre quelli incassa.
Alla fine stai a vedere che l’unica che sì salva è Rolex che ha sempre fatto gli stessi orologi  :D :D :D
Ma infatti la mia critica è estesa a tutti  i grandi marchi che campano (molto bene) di rendita su quello che vanno fatto i predecessori.
A parte qualche indipendente e forse la solita JLC, tutti campano di rendita.
E si famo noi che glie lo permettiamo....

Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 02, 2020, 23:09:41 pm
JLC investe tantissimo in ricerca e nuovi calibri. E prediligono la tecnica ai fronzoli, si vede anche dalle rifiniture dei movimenti.
Gli indipendenti non campano di rendita ma anche loro hanno imparato in fretta.
Oramai per un artigiano ci vogliono fior fior di K.
Quella che più mi piace e mi intriga è la c.d. orologeria d’avanguardia e non a caso il mio ultimo acquisto è andato in quella direzione.
Ma anche li c’è da fare un distinguo. Ci sono case che producono orologi da indossare e case che producono orologi da far vedere che è molto diverso.
Ma anche loro hanno prezzi monster!
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 03, 2020, 00:46:11 am
faccio alcune considerazioni, conscio del fatto che ho un buco nero nelle conoscenze piú o meno recenti, quindi perdonatemi se dico cose inesatte o poco puntuali o se chiedo cose, che potendo sembrare banali potrebbero essere scambiate per domande retoriche.
Non conosco l'attuale produzione JLC peró non stento a credere che siano molto attivi in ricerca e sviluppo, mi chiedo peró quali siano i risultati o le innovazioni raggiunte e lo chiedo perché, nel mondo della meccanica e micromeccanica (nello specifico applicata al mondo orologiero ma anche piú in generale) credo che i potenziali raggiungibili in termini di innovazione, nuove funzionalitá, utilizzo e sperimentazione dei materiali piú disparati sia siano quasi del tutto raggiunti o addirittura esauriti, ricordo nei miei ultimi anni di interesse che giá allora le cose ristagnavano e rifiniture per novitá venivano proposti oggetti, abbastanza inutili, esercizi di stile piú che altro fini a se stessi, tipo calibri con 3 o 4 tourbillon.
quando scrivi:
E prediligono la tecnica ai fronzoli, si vede anche dalle rifiniture dei movimenti
cosa intendi di preciso? se vogliamo essere sinceri le rifiniture, piú che tecnica sono fronzoli... il 920 sarebbe stato un eccelso calibro da un punto di vista tecnico anche senza quel perlage in differenti diametri, senza la lucidatura o l'anglage dei ponti... in definitiva senza quasi tutto quello che, ad esempio, richiede lo standard del Punzone di Ginevra, o sbaglio?
Sull'immobilismo delle case si certo hai ragione, l'ho scritto pure io che sicuramente riguarda un po' tutte, peró non farei di tutta un erba un fascio ed... essendo di parte, non concordo molto sul discorso Zenith.
Si Zenith dal dopo quarzo, quindi dai primissimi anni ottanta é di fatto solo El Primero, ed Elité (non lo dimenticherei comunque perché é un calibro che ha il suo dire, nulla di che ma certamente degno di essere ricordato e considerato).
Per moltissimi anni é stato cosí e poco é stato fatto per innovare, fasi di luna, calendario completo e... basta per tanti anni... per tanti motivi, si rinasceva dopo quasi la morte assoluta, il mercato degli anni 80-90 era quello che era, si fornivano altri brand, Rolex in primis, ma anche qualcosina ad Ebel, Panerai, Parmigiani (Movado lasciamo stare che era dello stesso gruppo ed altre di certo mi sfuggono).
Poi é arrivata l'acquisizione da parte di LVMH ed é iniziata l' "Era Nataf" (perché che piaccia o meno di Era si tratta, in quanto il pre-Nataf ed il, o meglio "i" post-Nataf, non hanno nulla a che fare con quanto accaduto in quegl'anni) e qui direi che l'immobilismo é decisamente venuto meno, questo calibro é stato proiettato nel mondo delle complicazioni di altissimo livello (che sia stata la strada giusta o meno é tutto da ragionare e qui le opinioni potrebbero tranquillamente spaccarsi) ed abbiamo potuto vedere un fiorire di nuovissimi calibri su base EP che di certo ricerca e sviluppo lo hanno richiesto, calendario perpetuo, la  scheletratura dello scappamento (che di per se non aggiunge nulla ma ha richisto diverse riprogettazioni per integrare alcuni ponti direttamente nella plaitina e molti calcoli perché la stessa fosse strutturalmente solide nelle zone di massima scheletratura), tourbillon, ore del mondo con svegliarino, ripetizione di minuti, rattrapante, "una sorta" di foudroyante, date retrogradanti e grandata, tourbillon montato su gabbia giroscopica, con un livello finitura estetica dei calibri, che seppur industriale ha il suo rispettabile perché (perlage totale su platina e ponti, viti di regolazione al blu e/o in oro a seconda dei casi, coté de Geneve  sulle masse oscillanti, ecc. ecc.).
A  tanta cura interna si é accompagnata sempre anche tanta "particolaritá" (diciamo cosí, per essere buoni) estetica dei quadranti, delle scale di lettura e perfino di intere collezioni (Defy Extreme... su tutte), vuoi perché si puntava a determinati mercati, che culturalmente hanno gusti e canoni estetici ben diversi dai nostri... ma anche possibilitá e volontá di spesa molto ben differenti dalle nostre, vuoi, forse, perché il gusto estetico di Nataf  tendeva in quella direzione (cmq, per vari motivi, ne paga e ne pagherá lo scotto, spero per lui di sbagliarmi ma... per tutta la vita).
Sul post-Nataf, direi che salto, che ben che va vedo, qui si, immobilismo e leggo spesso di concetti quali "esemplificazione" (vedi il nuovo calibro 3600 "El Primero 2") che considerando la miseria di informazioni e immagini presenti in giro,  mi fanno pensare a nulla di buono (spero di sbagliare anche qui).
Quindi ecco in definitiva, non mi sentirei di dire che Zenith abbia vissuto (o sopravvissuto) solo della poca rendita di un calibro ormai vecchio di 50 anni.
Quanto all'orologeria di avanguardia, non é mai stata minimamente nelle mie corde (sono un classico di impostazione, giá digerisco poco o niente le casse di forma...immaginarsi il dentro :)) ma al di la di quelli che sono i miei gusti che nulla spostano, penso che potrá restare  per alcuni, parecchi pure, appassionati una interessantissima nicchia... ma non di piú, nel senso che non riesco a vederci la naturale evoluzione ed il futuro di questo mondo, che ha da sempre nel suo DNA un imprescindibile legame con le sue origini e la tradizione storica (che sono anche quegli aspetti che, a discapito della grande innovazione tecnica nelle produzioni, permettono a questi Signori, ancora "di gabbarci" spesso e volentieri  :D).
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: leolunetta - Luglio 03, 2020, 06:35:58 am

ah, una domanda, questi RO hanno la corona che si chiude semplicemente a pressione o ha un qualche sistema di serraggio, tipo a vite come Rolex?

Il 15202 e quelli che montano il 920 hanno corona a pressione da quello che ne so io, e 3atm
Mentre i modelli "moderni" 15300, 15400 e similari hanno corona a vite e 5atm
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: leolunetta - Luglio 03, 2020, 06:44:59 am
Un'altro dato tecnico che non tutti considerano è che il 920 nasce senza data coi suoi 2.45mm, ma tutti i RO hanno data e lo spessore del calibro passa a 3.05mm, dato complessivo che lo porta ad essere più spesso dell'8810 Lemania (2.95mm) o del GP 3100 (2.98mm) per dirne due che nascono invece con la data...
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 03, 2020, 07:32:55 am
Un'altro dato tecnico che non tutti considerano è che il 920 nasce senza data coi suoi 2.45mm, ma tutti i RO hanno data e lo spessore del calibro passa a 3.05mm, dato complessivo che lo porta ad essere più spesso dell'8810 Lemania (2.95mm) o del GP 3100 (2.98mm) per dirne due che nascono invece con la data...


Beh due calibri eccelsi. Ci tanto che l’8810 ha doppio bariletto poi
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 03, 2020, 07:36:56 am
faccio alcune considerazioni, conscio del fatto che ho un buco nero nelle conoscenze piú o meno recenti, quindi perdonatemi se dico cose inesatte o poco puntuali o se chiedo cose, che potendo sembrare banali potrebbero essere scambiate per domande retoriche.
Non conosco l'attuale produzione JLC peró non stento a credere che siano molto attivi in ricerca e sviluppo, mi chiedo peró quali siano i risultati o le innovazioni raggiunte e lo chiedo perché, nel mondo della meccanica e micromeccanica (nello specifico applicata al mondo orologiero ma anche piú in generale) credo che i potenziali raggiungibili in termini di innovazione, nuove funzionalitá, utilizzo e sperimentazione dei materiali piú disparati sia siano quasi del tutto raggiunti o addirittura esauriti, ricordo nei miei ultimi anni di interesse che giá allora le cose ristagnavano e rifiniture per novitá venivano proposti oggetti, abbastanza inutili, esercizi di stile piú che altro fini a se stessi, tipo calibri con 3 o 4 tourbillon.
quando scrivi:
E prediligono la tecnica ai fronzoli, si vede anche dalle rifiniture dei movimenti
cosa intendi di preciso? se vogliamo essere sinceri le rifiniture, piú che tecnica sono fronzoli... il 920 sarebbe stato un eccelso calibro da un punto di vista tecnico anche senza quel perlage in differenti diametri, senza la lucidatura o l'anglage dei ponti... in definitiva senza quasi tutto quello che, ad esempio, richiede lo standard del Punzone di Ginevra, o sbaglio?
Sull'immobilismo delle case si certo hai ragione, l'ho scritto pure io che sicuramente riguarda un po' tutte, peró non farei di tutta un erba un fascio ed... essendo di parte, non concordo molto sul discorso Zenith.
Si Zenith dal dopo quarzo, quindi dai primissimi anni ottanta é di fatto solo El Primero, ed Elité (non lo dimenticherei comunque perché é un calibro che ha il suo dire, nulla di che ma certamente degno di essere ricordato e considerato).
Per moltissimi anni é stato cosí e poco é stato fatto per innovare, fasi di luna, calendario completo e... basta per tanti anni... per tanti motivi, si rinasceva dopo quasi la morte assoluta, il mercato degli anni 80-90 era quello che era, si fornivano altri brand, Rolex in primis, ma anche qualcosina ad Ebel, Panerai, Parmigiani (Movado lasciamo stare che era dello stesso gruppo ed altre di certo mi sfuggono).
Poi é arrivata l'acquisizione da parte di LVMH ed é iniziata l' "Era Nataf" (perché che piaccia o meno di Era si tratta, in quanto il pre-Nataf ed il, o meglio "i" post-Nataf, non hanno nulla a che fare con quanto accaduto in quegl'anni) e qui direi che l'immobilismo é decisamente venuto meno, questo calibro é stato proiettato nel mondo delle complicazioni di altissimo livello (che sia stata la strada giusta o meno é tutto da ragionare e qui le opinioni potrebbero tranquillamente spaccarsi) ed abbiamo potuto vedere un fiorire di nuovissimi calibri su base EP che di certo ricerca e sviluppo lo hanno richiesto, calendario perpetuo, la  scheletratura dello scappamento (che di per se non aggiunge nulla ma ha richisto diverse riprogettazioni per integrare alcuni ponti direttamente nella plaitina e molti calcoli perché la stessa fosse strutturalmente solide nelle zone di massima scheletratura), tourbillon, ore del mondo con svegliarino, ripetizione di minuti, rattrapante, "una sorta" di foudroyante, date retrogradanti e grandata, tourbillon montato su gabbia giroscopica, con un livello finitura estetica dei calibri, che seppur industriale ha il suo rispettabile perché (perlage totale su platina e ponti, viti di regolazione al blu e/o in oro a seconda dei casi, coté de Geneve  sulle masse oscillanti, ecc. ecc.).
A  tanta cura interna si é accompagnata sempre anche tanta "particolaritá" (diciamo cosí, per essere buoni) estetica dei quadranti, delle scale di lettura e perfino di intere collezioni (Defy Extreme... su tutte), vuoi perché si puntava a determinati mercati, che culturalmente hanno gusti e canoni estetici ben diversi dai nostri... ma anche possibilitá e volontá di spesa molto ben differenti dalle nostre, vuoi, forse, perché il gusto estetico di Nataf  tendeva in quella direzione (cmq, per vari motivi, ne paga e ne pagherá lo scotto, spero per lui di sbagliarmi ma... per tutta la vita).
Sul post-Nataf, direi che salto, che ben che va vedo, qui si, immobilismo e leggo spesso di concetti quali "esemplificazione" (vedi il nuovo calibro 3600 "El Primero 2") che considerando la miseria di informazioni e immagini presenti in giro,  mi fanno pensare a nulla di buono (spero di sbagliare anche qui).
Quindi ecco in definitiva, non mi sentirei di dire che Zenith abbia vissuto (o sopravvissuto) solo della poca rendita di un calibro ormai vecchio di 50 anni.
Quanto all'orologeria di avanguardia, non é mai stata minimamente nelle mie corde (sono un classico di impostazione, giá digerisco poco o niente le casse di forma...immaginarsi il dentro :)) ma al di la di quelli che sono i miei gusti che nulla spostano, penso che potrá restare  per alcuni, parecchi pure, appassionati una interessantissima nicchia... ma non di piú, nel senso che non riesco a vederci la naturale evoluzione ed il futuro di questo mondo, che ha da sempre nel suo DNA un imprescindibile legame con le sue origini e la tradizione storica (che sono anche quegli aspetti che, a discapito della grande innovazione tecnica nelle produzioni, permettono a questi Signori, ancora "di gabbarci" spesso e volentieri  :D).

Esatto. Prediligono la tecnica ai fronzoli. Ossia la qualità meccanica prima delle rifiniture.
Guarda il Duometre ad esempio. Calibro fantastico e ingegneristicamente particolare, ma le rifiniture, seppur gradevoli, non sono da alta orologeria.
Così come per i reverso anche complicati. Le rifiniture non sono il loro primo pensiero. Però al contrario di altri ogni anno sfornano calibri di elevata tecnica. Vedi i nuovi tourbillon e ripetizioni presentati nell’ultimo periodo.
Ma anche gli stessi duometre. Insomma non stanno mai fermi!
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 03, 2020, 13:22:36 pm
Grazie dei dettagli leo.
Avevo mal interpretato quanto avevi scritto Roberto, quanto a JLC, indubbiamente é un brand molto attivo ma anche loro di "poesia" ne fanno tanta... direttamente dal loro sito per il Duometre:
ispirazione dagli uccelli  (dual-wing)... genesi dell'idea abbastanza forzata a mio modo di vedere, nel senso che sa tanto di marketing che di ispirazione vera.
due meccanismi indipendenti, uniti da un unico organo regolatore, questo, a loro modo di dire assicurerebbe maggior precisione ma, é dimostrato? una volta c'erano le gare di cronometria come riscontro, oggi mi sembrano cadute in disuso...  l'organo regolatore, che trasforma il moto continuo della molla del bariletto in impulsi (modo alternato) é unico, la precisione arriva tutta da lí, il resto sono leve ed  ingranaggi e nel creare due meccanismi indipendenti io vedo un maggior numero di parti meccaniche in movimento, leggi maggior dispendio energetico, maggiori attriti, maggior manutenzione richiesta.
grande attenzione anche ai più piccoli dettagli. La decorazione di ogni pezzo richiede padronanza tecnica e pazienza infinita. Una moltitudine di tecniche ad alta precisione è utilizzata per decorare a mano il movimento di ogni orologio... che ti devo dire... sarei curioso di vedere con i miei occhi la decorazione di un intero calibro.
Vedi, secondo me toniamo al solito discorso... questo mondo, per tanti versi anacronistico, é ormai saturo da tantissimo tempo... non c'é piú nulla da inventare secondo me... e se qualcosa ci si inventa (tanto di merito!) lo si fa a "processo inverso"... nel senso che oggi ci si deve mettere a tavolino e dirsi: "ok pensiamo a qualcosa di nuovo (inteso come diverso) da produrre"... una volta non era cosí perché ogni complicazione nasceva da esigenze reali a cui veniva richiesta una soluzione ed a tavolino ci si si sedeva per risolvere questi problemi.
Oggi, ma potremmo dire da tanti decenni, le esigenze non ci sono piú e quindi anche l'innovazione e le nuove invenzioni, se ci sono... sono abbastanza fini a se stesse e piú che altro meri esercizi di stile.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: e.m. - Luglio 03, 2020, 15:38:28 pm
Vero Fabrizio ma oggi piu' che mai l'orologio meccanico altro non e' che un esercizio di meccanica e di stile.
Assolutamente inutile.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 03, 2020, 15:56:43 pm
esattamente... quindi tirando un po' le somme, l'immoblitá (tipo utilizzare uno stesso calibro per decenni) non é bella come cosa... ma d'altra parte non possiamo aspettarci poi chissá cosa... basta rendersene conto e farsene una ragione, tutto qua.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: e.m. - Luglio 03, 2020, 16:06:24 pm
E per creare un qualcosa di nuovo,e che funzioni per almeno mezzo secolo,serve talento.
Talento che latita quantomeno nei designers che altro non fanno che copiare il passato.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 03, 2020, 16:21:21 pm
anche questo é vero, peró credo che il successo iconico che alcuni oggetti hanno assunto (e non mi riferisco necessariamente al solo mondo dell'orologeria) sia derivato in buona parte da quanto dici ma anche da un "momento storico propizio" dove anche le persone a cui questi prodotti erano rivolti erano piú predisposte ad accettarli... la frenesia, i folli ritmi di aggiornamento odierni che ormai sono "normali" nelle nostre menti, quel pessimismo inconscio anche se di fatto vivi dignitosamente che comunque ci affligge, non aiuta, ed anche delle idee valide e di pari portata a quelle avute per un Royal Oak o per una Porsche Carrera, oggi penso attecchirebbero non bene o comunque non arriverebbero a dove sono arrivate... e su questo, anche i progettisti/designer poco possono fare.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: e.m. - Luglio 03, 2020, 23:42:25 pm
Purtroppo sono le idee che non ci sono,molto piu' facile ed economico copiare al risparmio
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Bertroo - Luglio 04, 2020, 02:06:20 am
esattamente... quindi tirando un po' le somme, l'immoblitá (tipo utilizzare uno stesso calibro per decenni) non é bella come cosa... ma d'altra parte non possiamo aspettarci poi chissá cosa... basta rendersene conto e farsene una ragione, tutto qua.

Eh...è quello che ti dicevo io  :D
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 04, 2020, 11:56:56 am
Comunque Roberto, riguardo al Duometre sono stato molto sintetico ed anche superficiale perché ieri avevo poco tempo, ho comunque ritrovato su un numero dell'orologio del 2008 un articolo molto completo sul primo Duometre presentato, quello con la cronografia (l'orologio fotografato era un prototipo, anche se in veste definitiva), con una disamina molto completa ed accurata del funzionamento del calibro.
Tra poco esco dal lavoro e più tardi magari posto un paio du foto e vi chiedo due cose...
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: SoloMeccanico - Luglio 08, 2020, 11:59:45 am
faccio alcune considerazioni, conscio del fatto che ho un buco nero nelle conoscenze piú o meno recenti, quindi perdonatemi se dico cose inesatte o poco puntuali o se chiedo cose, che potendo sembrare banali potrebbero essere scambiate per domande retoriche.
Non conosco l'attuale produzione JLC peró non stento a credere che siano molto attivi in ricerca e sviluppo, mi chiedo peró quali siano i risultati o le innovazioni raggiunte e lo chiedo perché, nel mondo della meccanica e micromeccanica (nello specifico applicata al mondo orologiero ma anche piú in generale) credo che i potenziali raggiungibili in termini di innovazione, nuove funzionalitá, utilizzo e sperimentazione dei materiali piú disparati sia siano quasi del tutto raggiunti o addirittura esauriti, ricordo nei miei ultimi anni di interesse che giá allora le cose ristagnavano e rifiniture per novitá venivano proposti oggetti, abbastanza inutili, esercizi di stile piú che altro fini a se stessi, tipo calibri con 3 o 4 tourbillon.
quando scrivi:
E prediligono la tecnica ai fronzoli, si vede anche dalle rifiniture dei movimenti
cosa intendi di preciso? se vogliamo essere sinceri le rifiniture, piú che tecnica sono fronzoli... il 920 sarebbe stato un eccelso calibro da un punto di vista tecnico anche senza quel perlage in differenti diametri, senza la lucidatura o l'anglage dei ponti... in definitiva senza quasi tutto quello che, ad esempio, richiede lo standard del Punzone di Ginevra, o sbaglio?
Sull'immobilismo delle case si certo hai ragione, l'ho scritto pure io che sicuramente riguarda un po' tutte, peró non farei di tutta un erba un fascio ed... essendo di parte, non concordo molto sul discorso Zenith.
Si Zenith dal dopo quarzo, quindi dai primissimi anni ottanta é di fatto solo El Primero, ed Elité (non lo dimenticherei comunque perché é un calibro che ha il suo dire, nulla di che ma certamente degno di essere ricordato e considerato).
Per moltissimi anni é stato cosí e poco é stato fatto per innovare, fasi di luna, calendario completo e... basta per tanti anni... per tanti motivi, si rinasceva dopo quasi la morte assoluta, il mercato degli anni 80-90 era quello che era, si fornivano altri brand, Rolex in primis, ma anche qualcosina ad Ebel, Panerai, Parmigiani (Movado lasciamo stare che era dello stesso gruppo ed altre di certo mi sfuggono).
Poi é arrivata l'acquisizione da parte di LVMH ed é iniziata l' "Era Nataf" (perché che piaccia o meno di Era si tratta, in quanto il pre-Nataf ed il, o meglio "i" post-Nataf, non hanno nulla a che fare con quanto accaduto in quegl'anni) e qui direi che l'immobilismo é decisamente venuto meno, questo calibro é stato proiettato nel mondo delle complicazioni di altissimo livello (che sia stata la strada giusta o meno é tutto da ragionare e qui le opinioni potrebbero tranquillamente spaccarsi) ed abbiamo potuto vedere un fiorire di nuovissimi calibri su base EP che di certo ricerca e sviluppo lo hanno richiesto, calendario perpetuo, la  scheletratura dello scappamento (che di per se non aggiunge nulla ma ha richisto diverse riprogettazioni per integrare alcuni ponti direttamente nella plaitina e molti calcoli perché la stessa fosse strutturalmente solide nelle zone di massima scheletratura), tourbillon, ore del mondo con svegliarino, ripetizione di minuti, rattrapante, "una sorta" di foudroyante, date retrogradanti e grandata, tourbillon montato su gabbia giroscopica, con un livello finitura estetica dei calibri, che seppur industriale ha il suo rispettabile perché (perlage totale su platina e ponti, viti di regolazione al blu e/o in oro a seconda dei casi, coté de Geneve  sulle masse oscillanti, ecc. ecc.).
A  tanta cura interna si é accompagnata sempre anche tanta "particolaritá" (diciamo cosí, per essere buoni) estetica dei quadranti, delle scale di lettura e perfino di intere collezioni (Defy Extreme... su tutte), vuoi perché si puntava a determinati mercati, che culturalmente hanno gusti e canoni estetici ben diversi dai nostri... ma anche possibilitá e volontá di spesa molto ben differenti dalle nostre, vuoi, forse, perché il gusto estetico di Nataf  tendeva in quella direzione (cmq, per vari motivi, ne paga e ne pagherá lo scotto, spero per lui di sbagliarmi ma... per tutta la vita).
Sul post-Nataf, direi che salto, che ben che va vedo, qui si, immobilismo e leggo spesso di concetti quali "esemplificazione" (vedi il nuovo calibro 3600 "El Primero 2") che considerando la miseria di informazioni e immagini presenti in giro,  mi fanno pensare a nulla di buono (spero di sbagliare anche qui).
Quindi ecco in definitiva, non mi sentirei di dire che Zenith abbia vissuto (o sopravvissuto) solo della poca rendita di un calibro ormai vecchio di 50 anni.
Quanto all'orologeria di avanguardia, non é mai stata minimamente nelle mie corde (sono un classico di impostazione, giá digerisco poco o niente le casse di forma...immaginarsi il dentro :) ) ma al di la di quelli che sono i miei gusti che nulla spostano, penso che potrá restare  per alcuni, parecchi pure, appassionati una interessantissima nicchia... ma non di piú, nel senso che non riesco a vederci la naturale evoluzione ed il futuro di questo mondo, che ha da sempre nel suo DNA un imprescindibile legame con le sue origini e la tradizione storica (che sono anche quegli aspetti che, a discapito della grande innovazione tecnica nelle produzioni, permettono a questi Signori, ancora "di gabbarci" spesso e volentieri  :D ).

Scusate se vado fuori tema.
Ho trovato molto interessante la tua disanima dell'era NATAF, dato che l'estetica era lontanissima dai miei gusti non ho mai approfondito la tecnica dei calibri, che invece a quanto pare erano/sono meritevoli di attenzione. Forse potresti iniziare una discussione specifica...
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: Fabrizio Rotoloni (persson) - Luglio 08, 2020, 12:09:29 pm
se puó essere utile posso farlo, con piacere.
materiale cartaceo dell'epoca ne ho molto dato che, quello "digitale", sembra che sia stato del tutto eliminato dalle nuove e successive gestioni che hanno fatto tabula rasa della memoria di quel periodo.
Titolo: Re:L’unicità del RO 5402
Inserito da: SoloMeccanico - Luglio 08, 2020, 12:20:18 pm
se puó essere utile posso farlo, con piacere.
materiale cartaceo dell'opoca ne ho molto dato che, quello "digitale", sembra che sia stato del tutto eliminato dalle nuove e successive gestioni che hanno fatto tabula rasa della memoria di quel periodo.
Per me si. Anche perchè mi permetterebbe di apprezzare meglio modelli che, dal punto di vista estetico, trovo invece perfino imbarazzanti. Scusate l'off topic.