Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: ilcommesso - Luglio 06, 2017, 14:35:58 pm

Titolo: Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: ilcommesso - Luglio 06, 2017, 14:35:58 pm
Ricordo quando si parlava di settore in crisi.

Posso dire che per me sono tutte cavolate?
Qualche orologiaio licenziato da Richemont (mi pare), ma non ho ancora trovato prezzi ad 1/10 del listino.

Il vintage?
Costa sempre di più, per speculazioni scia Rolex (vedi Tudor e Tag Heuer) oppure per concreta impossibilità di spendere più di 4-5k per un un gingillo che, alla fine dei conti, indica solo l'ora (o giorno e mese), ergo la corsa al poco modernariato ancora disponibile ed appetibile.  :)

A 2.5-3k mi comprerei un Hublot in titanio (roba nuova, no MDM  :-\  ) perchè è bello, 38 mm sono fantastici e ha una bella linea.
Il calibro....vabbè, non posso avere tutto 8)
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: e.m. - Luglio 06, 2017, 14:44:30 pm
Ariciao.
Come potrebbe andare in crisi un settore i cui costi di produzione sono circa un centesimo dei prezzi di listino?
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 06, 2017, 14:45:16 pm
Bentornato soprattutto!
Della crisi che ce frega? :D
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: leolunetta - Luglio 06, 2017, 16:53:16 pm

Della crisi che ce frega? :D


...noi c'avemo Gabigol !  :D :D ;D
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: fansie - Luglio 06, 2017, 17:45:35 pm

Della crisi che ce frega? :D


...noi c'avemo Gabigol !  :D :D ;D

Ahahah :D :D :D :D :D :D :D
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Istaro - Luglio 06, 2017, 19:01:12 pm
La crisi di vendite c'è stata, anche se negli ultimi due anni parte si sia vista una leggera ripresa (ma non si tornerà certo ai livelli di dieci anni fa).

Ovviamente calo di vendite, in un settore con margini cosi alti, non significa necessariamente crisi irrimediabile: le aziende che non si erano troppo indebitate hanno ampi margini per tener botta, tagliando un po' di profitti e di spese superflue (e magari alcuni investimenti...  :-\).
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: ilcommesso - Luglio 06, 2017, 20:19:49 pm
La crisi di vendite c'è stata, anche se negli ultimi due anni parte si sia vista una leggera ripresa (ma non si tornerà certo ai livelli di dieci anni fa).

Ovviamente calo di vendite, in un settore con margini cosi alti, non significa necessariamente crisi irrimediabile: le aziende che non si erano troppo indebitate hanno ampi margini per tener botta, tagliando un po' di profitti e di spese superflue (e magari alcuni investimenti...  :-\).

Si mai noi potenziali acquirenti non ne abbiamo minimamente beneficiato.
Le solite rivisitazione e riedizioni, ma il tutto a prezzi più che stellari.
Si salvano, ancora, alcuni modelli Omega, perchè a 3500 € di listino c'è davvero poco, che abbia anche qualità

La crisi ha colpito aumenti del fatturato sempre in doppia cifra, ma finchè ad HK non  si troveranno i nuovi Cartier col 90% di sconto, allora non voglio più sentire parlare di crisi.  ::)

Tra gli indipendenti, quelli non riescono a stare sul mercato ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

p.s. ovviamente Cartier nuovi e svenduti non si vedranno mai, i colossi ricomprano gli stock per non fare crollare il castello di carte, ma ormai questa politica di facciata è trasversale ad ogni settore, dalle banche al real estate
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Istaro - Luglio 06, 2017, 22:54:08 pm
i colossi ricomprano gli stock per non fare crollare il castello di carte, ma ormai questa politica di facciata è trasversale ad ogni settore, dalle banche al real estate

A Roma ci sono da dieci anni interi lotti di palazzi ad uso abitativo invenduti, perché i costruttori non vogliono far cadere troppo le quotazioni dl un mercato immobiliare in sofferenza; e le banche non vogliono svalutare i crediti per i quali hanno gli immobili in garanzia...


Quanto ai benefici per gli acquirenti che sarebbero potuti derivare dalla "crisi", non si verificano perché quasi tutto il settore dell'orologeria è posizionato come mercato del lusso. E il "lusso" tira sempre, con alti e bassi tutto sommato contenuti, che possono essere assorbiti grazie agli amplissimi margini: meglio ridurre la produzione (e di conseguenza i profitti) per un certo periodo, adeguandosi a una domanda un po' calante, piuttosto che ridurre i prezzi e affossare definitivamente l'appeal  del prodotto (che si basa sull'esclusività).

Però secondo me le case mancano di lungimiranza, perché i beni di lusso appetibili sono soggetti alle mode.
Quella degli orologi non è una moda effimera (dura da più di trent'anni), ma potrebbe a lungo termine esaurirsi se viene meno la "base" dell'orologio come bene di largo consumo.

Una politica a mio avviso più intelligente sarebbe quella di rilanciare la vendita degli orologi meccanici di "lusso accessibile" (coma usa dire oggi), entro i 1.000 euro, che possono essere il trampolino per la crescita degli utenti.
Ma le case hanno il timore (a mio avviso sbagliato) che le vendite di questi prodotti, se realizzati con troppa cura e ben pubblicizzati, possano cannibalizzare quelle dei prodotti di fascia alta.
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bertroo - Luglio 06, 2017, 23:04:42 pm
Riguardo i prezzi sono d'accordo.
Non mi sembra ci sia stato questo calo drastico dei prezzi anzi....poi i fenomeni che comprano a 4, pezzi che costano 100 li trovi sempre. Ma a sentire qui non mi sembra che ci siano anzi...tutti gli ultimi acquisti di amici di forum rientrano (più o meno) nelle cifre di mercato.
La crisi, per alcuni però c'è stata. Conosco molti conce. che han perso concessioni e sono rimasti con 3 marchi, ho visto ridimensionarsi drasticamente pluri concessionari a due vetrine e 4 orologi.
Ad onor del vero ho visto anche reseller ingrandirsi e anche all'estero...insomma il discorso è un po' più articolato.
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: ilcommesso - Luglio 06, 2017, 23:13:17 pm
Tutto vero e noto ai più, ma se pensiamo a Nomos, quanta qualità ad un prezzo più che ragionevole?
Manifattura al 100%, calibri eccellenti, peccato solo che il loro stile bauhaus (?) non mi attragga troppo, altrimenti mi sarei già fiondato.

I 1000 € sono una soglia in cui difficilmente si riesce a coniugare estetica e meccanica, o l'uno  o l'altro.
Altrimenti ormai servono 3k per avere un orologio decente..

Leggevo tempo fa che la swatch, con la chiusura dei rubinetti di ETA, si è trovata con una sovra produzione che la sta mettendo in difficoltà, per non parlare degli stabilimenti sicuramente sovradimensionati.
Hayek sr. non ci aveva visto molto giusto... ???
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: S.M. - Luglio 06, 2017, 23:15:39 pm
Bentornato Simone (il commesso).
È troppo presto per sapere che piega prenderà questa, per ora, contrazione dei consumi del settore orologiero di lusso.

Da quello che vedo e dalle notizie che mi giungono, è chiaro che l'orologeria di lusso si stà trasformando in monili di lusso.
L'orologeria meccanica è morta e poche rondini non fanno primavera.
Lo hai detto anche tu: "...con 4k€ mi comprerei un Hublot...... è un bell'orologio, certo il calibro è quello che è...."
Sono d'accordo con te, è un bell'orologio, piace pure a me, ma parliamoci chiaro, è un bracciale da uomo.....

Salendo di livello il discorso non cambia.
Casse molto curate, opulenza, visibilità ai massimi livelli, ma sotto il vestito niente.

Ecco, se riusciranno nell'impresa tutt'altro che impossibile di trasformare la percezione dell'orologio, non vi sarà nessuna crisi, ne per le case, ne per gli appassionati che si troveranno a discutere su lunette, bracciali e colori de quadranti.
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: ilcommesso - Luglio 06, 2017, 23:16:31 pm
Riguardo i prezzi sono d'accordo.
Non mi sembra ci sia stato questo calo drastico dei prezzi anzi....poi i fenomeni che comprano a 4, pezzi che costano 100 li trovi sempre. Ma a sentire qui non mi sembra che ci siano anzi...tutti gli ultimi acquisti di amici di forum rientrano (più o meno) nelle cifre di mercato.
La crisi, per alcuni però c'è stata. Conosco molti conce. che han perso concessioni e sono rimasti con 3 marchi, ho visto ridimensionarsi drasticamente pluri concessionari a due vetrine e 4 orologi.
Ad onor del vero ho visto anche reseller ingrandirsi e anche all'estero...insomma il discorso è un po' più articolato.

Ormai c'erano più reseller che conce ufficiali.  :o
I quali, per alleggerire il magazzino degli stock che devono comprare, vendevano tutto al dirimpettaio no brand.

Ogni settore ha vissuto e vive la crisi, in Cina venderanno forse meno ma fatta la legge anticorruzione, avranno già trovato un modo per aggirarla.

Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bertroo - Luglio 06, 2017, 23:25:35 pm
Riguardo i prezzi sono d'accordo.
Non mi sembra ci sia stato questo calo drastico dei prezzi anzi....poi i fenomeni che comprano a 4, pezzi che costano 100 li trovi sempre. Ma a sentire qui non mi sembra che ci siano anzi...tutti gli ultimi acquisti di amici di forum rientrano (più o meno) nelle cifre di mercato.
La crisi, per alcuni però c'è stata. Conosco molti conce. che han perso concessioni e sono rimasti con 3 marchi, ho visto ridimensionarsi drasticamente pluri concessionari a due vetrine e 4 orologi.
Ad onor del vero ho visto anche reseller ingrandirsi e anche all'estero...insomma il discorso è un po' più articolato.

Ormai c'erano più reseller che conce ufficiali.  :o
I quali, per alleggerire il magazzino degli stock che devono comprare, vendevano tutto al dirimpettaio no brand.

Ogni settore ha vissuto e vive la crisi, in Cina venderanno forse meno ma fatta la legge anticorruzione, avranno già trovato un modo per aggirarla.

Già...i reseller...un boomerang grosso come una casa per i conce.
La cosa che ho notato è che, come per i vari brand che vanno ad unirsi sempre più spesso in un unico marchio del lusso, molto conce. sono stati assimilati da altri vince. molto più grandi che pian piano ne hanno inglobati vari diventando sempre più grandi e facendo diminuire i conce. nelle città.
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bonimba - Luglio 06, 2017, 23:42:37 pm
Ormai c'erano più reseller che conce ufficiali.  :o
I quali, per alleggerire il magazzino degli stock che devono comprare, vendevano tutto al dirimpettaio no brand.
Da cui si deduce che il dirimpettaio no brand sa vendere gli orologi meglio del Conce ufficiale.
Perchè il dirimpettaio no brand mica continua a comperare orologi per alleggerire gli stock dei Conce ufficiali e aumentare il suo.
O no ?
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bertroo - Luglio 06, 2017, 23:45:54 pm
O il no brand ha (aveva) prezzi migliori.
Di conoscenza i reseller ne avevano e ne hanno poca...è che si comprava meglio
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bonimba - Luglio 06, 2017, 23:54:31 pm
O il no brand ha (aveva) prezzi migliori.
Di conoscenza i reseller ne avevano e ne hanno poca...è che si comprava meglio
Certo , come no
Il Conce ufficiale  scarica tutta la sua "fuffa" al reseller assieme , bontà sua , a qualche pezzo di facile vendita. I soliti noti.
Il reseller poi  ci fa pure uno sconto ( magari non sui Rolex/Patek più venduti ma su tutto il resto ( Omega ad es) si .
Poi c'ha pure sul gobbo tutta la" fuffa"
Eppure ci sono più reseller che Conce
Boh
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bertroo - Luglio 07, 2017, 00:07:30 am
Penso che inizialmente i conce. pensavano di poter gestire i reseller per sbarazzarsi di qualche pezzo, fare numeri e continuare ad avere concessioni. Ma poi il fenomeno gli è sfuggito di mano, i reseller sono diventate boutique dove trovare di tutto ad ottimi prezzi e hanno allargato i loro "orizzonti" di vendita.
Come detto secondo me pensavano di gestirli...inizialmente.
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: S.M. - Luglio 07, 2017, 09:08:47 am
Anche la distribuzione avrà dei cambiamenti, vedrete.

Per esaltare l'esclusività dei bracciali griffati che segnano anche l'ora, si andrà verso boutique e flagship monomarca più qualche raro concessionario storico.

Pochi sconti e con meno pezzi venduti stessi enormi profitti.

Questo per chi compra il nuovo.....
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Bug04 - Luglio 07, 2017, 14:26:21 pm
Moda e lusso pero' sono due concetti molto diversi, anche se spesso associati.

Velocita', cambiamento, facile accessibilita' per la prima, in confronto di lentezza, heritage, know how e bassa accessibilita' per l'altro.

Un oggetto di moda lo e' oggi, e dall'anno prossimo cadra' nell'oblio, un bene di lusso lo e' negli anni.

L'orologio di pregio e' per sua stessa natura catalogabile nel lusso, tuttavia il suo posizionamento nel mondo del lusso si sta purtroppo spostando da oggetto carico di know how e complessita' meccanica (posizionamento che purtroppo sta diventando sempre piu' anacronistico in virtu' degli usi e costumi della societa' moderna) a gioiello.

Poi, in un contesto dove l'ostentazione e' socialmente ricercata da alcune categorie di consumatori finali, vengono a determinarsi poche referenze specifiche che, facilmente riconoscibili, favoriscono (per chi lo cerca) l'obiettivo dell'ostentazione e di conseguenza entrano nel vortice della bolla di prezzo sproporzionatamente superiore rispetto a prodotti di analogo o anche superiore pregio.
Ritengo pero' che anche in questo caso si rimanga nella sfera e nelle dinamiche del lusso.



Però secondo me le case mancano di lungimiranza, perché i beni di lusso appetibili sono soggetti alle mode.
Quella degli orologi non è una moda effimera (dura da più di trent'anni), ma potrebbe a lungo termine esaurirsi se viene meno la "base" dell'orologio come bene di largo consumo.

Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: PESSOA67 - Luglio 07, 2017, 14:28:15 pm
Moda e lusso pero' sono due concetti molto diversi, anche se spesso associati.

Velocita', cambiamento, facile accessibilita' per la prima, in confronto di lentezza, heritage, know how e bassa accessibilita' per l'altro.

Un oggetto di moda lo e' oggi, e dall'anno prossimo cadra' nell'oblio, un bene di lusso lo e' negli anni.

L'orologio di pregio e' per sua stessa natura catalogabile nel lusso, tuttavia il suo posizionamento nel mondo del lusso si sta purtroppo spostando da oggetto carico di know how e complessita' meccanica (posizionamento che purtroppo sta diventando sempre piu' anacronistico in virtu' degli usi e costumi della societa' moderna) a gioiello.

Poi, in un contesto dove l'ostentazione e' socialmente ricercata da alcune categorie di consumatori finali, vengono a determinarsi poche referenze specifiche che, facilmente riconoscibili, favoriscono (per chi lo cerca) l'obiettivo dell'ostentazione e di conseguenza entrano nel vortice della bolla di prezzo sproporzionatamente superiore rispetto a prodotti di analogo o anche superiore pregio.
Ritengo pero' che anche in questo caso si rimanga nella sfera e nelle dinamiche del lusso.



Però secondo me le case mancano di lungimiranza, perché i beni di lusso appetibili sono soggetti alle mode.
Quella degli orologi non è una moda effimera (dura da più di trent'anni), ma potrebbe a lungo termine esaurirsi se viene meno la "base" dell'orologio come bene di largo consumo.


I miei complimenti per l'esposizione, concordo in pieno.
Roberto
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: S.M. - Luglio 07, 2017, 14:59:46 pm
Moda e lusso pero' sono due concetti molto diversi, anche se spesso associati.

Velocita', cambiamento, facile accessibilita' per la prima, in confronto di lentezza, heritage, know how e bassa accessibilita' per l'altro.

Un oggetto di moda lo e' oggi, e dall'anno prossimo cadra' nell'oblio, un bene di lusso lo e' negli anni.

L'orologio di pregio e' per sua stessa natura catalogabile nel lusso, tuttavia il suo posizionamento nel mondo del lusso si sta purtroppo spostando da oggetto carico di know how e complessita' meccanica (posizionamento che purtroppo sta diventando sempre piu' anacronistico in virtu' degli usi e costumi della societa' moderna) a gioiello.

Poi, in un contesto dove l'ostentazione e' socialmente ricercata da alcune categorie di consumatori finali, vengono a determinarsi poche referenze specifiche che, facilmente riconoscibili, favoriscono (per chi lo cerca) l'obiettivo dell'ostentazione e di conseguenza entrano nel vortice della bolla di prezzo sproporzionatamente superiore rispetto a prodotti di analogo o anche superiore pregio.
Ritengo pero' che anche in questo caso si rimanga nella sfera e nelle dinamiche del lusso.



Però secondo me le case mancano di lungimiranza, perché i beni di lusso appetibili sono soggetti alle mode.
Quella degli orologi non è una moda effimera (dura da più di trent'anni), ma potrebbe a lungo termine esaurirsi se viene meno la "base" dell'orologio come bene di largo consumo.

Si, infatti gli orologi seguiranno più le dinamiche di moda dei gioielli che sono più lente e meno definite.
Un periodo l'oro bianco, poi andrà di più il giallo, poi tornerà il rosa, filigrana e lavorazioni ricercate, poi il gioiello essenziale, pietre colorate, ecc .

Non è che ciò comporta buttare il vecchio gioiello, ma solo acquistarne un'altro....

Per gli orologi succederà uguale. Già il fenomeno è visibile sui polsi "che contano" o nei luoghi solitamente frequentati dai grandi "appassionati" come Porto Cervo, Saint Tropez..... ;)
Titolo: Re:Crisi? Non mi pare proprio
Inserito da: Istaro - Luglio 08, 2017, 20:30:36 pm
Però secondo me le case mancano di lungimiranza, perché i beni di lusso appetibili sono soggetti alle mode.
Quella degli orologi non è una moda effimera (dura da più di trent'anni), ma potrebbe a lungo termine esaurirsi se viene meno la "base" dell'orologio come bene di largo consumo.
Moda e lusso pero' sono due concetti molto diversi, anche se spesso associati.
Velocita', cambiamento, facile accessibilita' per la prima, in confronto di lentezza, heritage, know how e bassa accessibilita' per l'altro.
Un oggetto di moda lo e' oggi, e dall'anno prossimo cadra' nell'oblio, un bene di lusso lo e' negli anni.
L'orologio di pregio e' per sua stessa natura catalogabile nel lusso, tuttavia il suo posizionamento nel mondo del lusso si sta purtroppo spostando da oggetto carico di know how e complessita' meccanica (posizionamento che purtroppo sta diventando sempre piu' anacronistico in virtu' degli usi e costumi della societa' moderna) a gioiello.

Concordo che il termine "moda" debba essere applicato in maniera diversa a settori merceologici diversi.
Ma non che sia qualcosa di non associabile al settore del lusso.

In effetti, in un'epoca - ahimè lontana - in cui l'idea di lusso era associata essenzialmente a quella di "qualità" (elevatissima), i beni di lusso potevano - e dovevano - essere durevoli, trovare fondamento in una tradizione (in un "saper fare", quasi sempre artigianale) ed esprimersi in uno stile "classico" (cioè consolidato e suscettibile di mutamenti ed evoluzioni molto lenti).

L'esclusività era garantita di per sé dal costo del bene, visto che in società a basso reddito - come erano quelle occidentali fino agli anni Sessanta (o gli USA fino ai Fifties)  - erano pochi quelli che potevano accedere a beni di lusso.

Peraltro, anche quando il possesso di alcuni oggetti di lusso (il bel cappotto o la pelliccia, l'abito buono, l'orologio o il gioiello delle grandi occasioni, ecc.) era raggiunto dalle fasce borghesi più o meno benestanti, le classi agiate non sentivano minato il loro status, essendo l'appartenenza sociale ben marcata da numerosi indicatori (oltre che dalla particolare fattura dei diversi beni di lusso: i "signori" sapevano cogliere e far pesare i dettagli).

Non c'era bisogno, insomma, di sostituire con una certa frequenza i beni di lusso per distinguersi.

Tutto ha iniziato a cambiare negli anni Sessanta in America, negli anni Ottanta in Europa, quando il benessere è divenuto diffuso.

Il sistema produttivo industriale, a partire dai beni di largo consumo, ha iniziato a veicolare l'idea che la "novità" fosse più importante della "qualità", per poter alimentare acquisti a intervalli più ridotti: nasceva il "consumismo", con il quale si affermava l'idea che si potessero dismettere beni ancora utilizzabili (cosa impensabile fino a pochi anni prima, quando si rivoltavano i cappotti).

Il marketing  si è evoluto (in alcuni Paesi era anzi una novità), cambiando completamente strategie e tecniche di comunicazione: non bisognava più piazzare un prodotto, ma cambiare le abitudini di consumo.

Il consumismo si è via via trasferito anche al settore del lusso, perché le abitudini di acquisto non conoscono comparti stagni: il ricco, abituato a cambiare con frequenza abiti e oggetti d'uso quotidiano, ha iniziato a desiderare una rotazione anche di automobili e gioielli (od orologi).
Questo desiderio di rinnovamento era alimentato non solo dalle nuove abitudini (spinte dalle aziende), ma anche da un accresciuto desiderio di esclusività: i "nuovi ricchi" iniziavano a diventare numerosi, per cui bisognava rimarcare con più evidenza il proprio status.
Oppure, nel caso dei nuovi ricchi, se la ricchezza sopraggiunta era consistente bisognava poter affermare con decisione il proprio ingresso trionfale nell'élite  non più chiusa.

Infine, l'affermazione del lusso industriale (e non più artigianale), grazie anche al primato del brand, ha consentito di dare evidenza alle "novità": la nuova collezione di gioielli (o di orologi) è immediatamente riconoscibile.
Delle pietre preziose non contano più il taglio, il colore, la purezza, ma il disegno della montatura, l'originalità della lavorazione e - soprattutto - la marca che l'ha disegnata (il successo di Bulgari è didascalico al riguardo).
Degli orologi non contano più la finezza della lavorazione, l'equilibrio dello stile, la genialità della complicazione (oltre che la precisione), ma la riconoscibilità (e i grandi diametri danno un aiuto fondamentale in questa direzione...).

Esiste quindi una "moda" anche nel settore del lusso, anche se il suo ciclo non è ovviamente quello dell'abbigliamento prêt-à-porter.