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Orologi e Co... / Re:Casse dei bracciali integrati, sempre più di … “spessore”
« il: Maggio 28, 2023, 12:12:25 pm »Lo spessore (ridotto) dell’orologio, un elemento importante, di pregio … o no? Chissà.
Su molti degli sportivi di lusso a bracciale integrato lanciati negli ultimi anni, e diversi dai “gentiani” iconici, lo spessore risulta, dalle evidenze dell’offerta, una caratteristica (cerco di utilizzare un termine il più possibile neutro) … “non proposta”. Forse poco sfidante? E/O magari non ricercata affatto dalle case, pur avendo le capacità tecniche per realizzarla, perché ritenuta poco premiante rispetto ad altri aspetti come design del calibro, livello rifiniture, forme, etc? Magari trascurata dall’offerta anche perché vista come una complessità non percepita e ricercata dal mercato (o solo da una ridotta porzione di esso)?
Alcuni nomi di fascia alta (tralasciando dissertazioni su quanto siano o meno classificabili come bracciali integrati):
LF Sport Auto: 12,7 mm
UJ One: 13,8 mm
ALS Odysseus: 11,1 mm
Moser Streamliner: 12,25 mm
La mia impressione è che la riduzione dello spessore non sarebbe un particolare problema tecnico per marchi di tale esperienza e capacità, che se volessero potrebbero scendere di dimensione ma non se ne crucciano affatto, anzi non si limitano nell’includere, se lo ritengono, caratteristiche che impattano in senso opposto (secondi al centro, vetri bombati, fondelli a vista, geometrie della cassa particolari, etc).
Addirittura orologi di fascia molto più bassa, di tutt’altro prezzo, categoria, blasone e pregio, presentano spessori inferiori.
Ad esempio, il Tissot PRX (che ritengo molto ben riuscito): 10,9 mm
L’associazione spessore inferiore <=> pregio maggiore di fatto non vale più, in molti casi.
Tra l’altro, tutti gli orologi di cui sopra sono wr 120 m (100 m il PRX).
L’AP 16202, bellissimo, forse il più bello della categoria (oltre che molto simile al suo predecessore, forse il più iconico della categoria), è sottile, solo 8,1 mm, ma è wr 50 m. Per me veramente troppo poco (a prescindere che non ci arriverebbe mai a quelle profondità), praticamente un ossimoro rispetto alla classificazione di “sportivo” (di lusso).
Hai centrato il punto: lo spessore ridotto non è più considerato un pregio o un valore aggiunto da quando il mercato principale degli orologi di lusso si spostato verso est.
Ai nouveaux riches cinesi, o giù di lì, gli orologi piacciono belli grandi, molto presenti, che si vedano e si sentano (a polso), quindi oggi nessuno si sforza più di mantenere delle dimensioni decorose. Peraltro quandole icone venivano presentate (la triade, ma anche il Constellation, il Defy ecc.) i padri ed i nonni di questi nuovi "collezionisti" vivevano a pane, seagull e piano quinquennale, quindi gli mancano anche le basi culturali per discernere. Non è una colpa, naturalmente, ma certo è un problema a cui si dovrebbe porre rimedio, invece alle industrie svizzere non pare vero di poter disegnare un orologio di lusso senza impegnarsi troppo e quindi....
E meno male che non sono considerati se i Nautilus valgono 150.000 euro ed i Royal Oak 100.000!
Gli altri te li tirano dietro.
Purtroppo (purtroppo per me), chi acquista oggi uno dei noti modelli della triade è spinto da motivazioni ben diverse da quelle che hanno convinto i nostri padri e nonni ad acquistare uno dei modelli originari negli anni '70.
Anzi, è mia (credo fondata) opinione che la stragrande maggioranza dei primi acquirenti non comprerebbe mai un discendente di quei modelli.
Tornando al tema della discussione sono d'accordo con Fansie. Concordo con S.M. che le tendenze modaiole contemporanee hanno sdoganato ed annullato molti tabù o codici precedenti ma... personalmente me ne impipo!