TappingMan ha scritto: penso sia molto probabile, il venditore dice che il diametro è di 47mm......ma che voi sappiate c'è qualche problema nell'adattare un movimento di questo tipo e renderlo da polso ? ( dimensione importante a parte ovviamente...) |
TappingMan ha scritto: mmmmm....ebbene si, c'è scritto MILITARE!!!! quindi si sono inventati un modo x vendere gli orologi da tasca di una volta [B)] sfruttando la moda attuale per gli orologi militari o da aviatore?!?!?!?!?!!? [:o)] |
mariol4749 ha scritto: Io di militari non ne macino più di tanto, ma posso dirti che quel movimento, date le dimensioni, è sicuramente stato concepito per essere incassato in un orologio da tasca. Non mostri il quadrante, cosa che sarebbe utile per determinare l'età del pezzo, tuttavia da alcuni particolari, è grossomodo possibile collocare il pezzo attorno agli anni '30. Il movimento è sicuramente antecedente, ma la cassatura, non dovrebbe andare oltre quel periodo. Dagli anni '10/'20, più o meno inizia la produzione di questa tipologia di orologi, dotati di movimenti da tasca, ma incassati per essere portati al polso, bisogna ricordare che siamo agli albori dell'orologeria da polso e bisognava dare fondo alle scorte di movimenti da tasca giacenti nei magazzini; inevitabile che così concepiti, avessero dimensioni ragguardevoli. Più avanti, verso la fine degli anni '30, vennero prodotti orologi da polso di grandi dimensioni, esclusivamente per uso militare e specificatamente per essere utilizzati in azioni di osservazione e volo notturno, ma anche dalle truppe di terra, opportunamente trattati per la visione in condizioni di scarsa luminosità. Nello stesso periodo e anche un poco prima, l'orologeria "civile", iniziò a produrre movimenti di piccole dimensioni, quasi come forma di rigetto verso le grandi dimensioni degli orologi da tasca; infatti sono caratteristici di quel periodo, (anni '20/'30) orologi di piccole dimensioni che saranno la nuova tendeza di quegli anni. Sulla maison Cyma di quel periodo ci sarebbe molto da dire e molto di quel che ci sarebbe da dire, è veramente insospettabile per chi non conosce il marchio, ma quella è un'altra storia...[:D][;)] |
mariol4749 ha scritto: L'assegnazione di un orologio militare, ne incrementa leggermente il valore sul mercato dell'usato. Esiste anche un mercato parallelo di stock di questi orologi, cosidetti "non assegnati", che sono perfettamente identici a quelli utilizzati dalle varie forze armate. Ogni esercito contraddistingue i singoli pezzi con incisioni recanti i dati matricolari dell'assegnazione e una freccia parimenti incisa, ne sottolinea l'assegnazione. Queste frecce, hanno diversa foggia a seconda dello stato di assegnazione, alcune sono talmente caratteristiche, da essere immediatamente riconoscibili come appartenenti all'esercito di una certa nazione: inghilterra piuttosto che Francia ecc. L'architettura del movimento mostrato, era abbastanza comune in quel periodo, anche in anni antecedenti e non necessariamente di scarso valore meccanico. Quello che mostro, è un movimento di Patek Philippe: il cal. 16H5, risalente alla fine del 1860, ovviamente accuratezza, qualità dei materiali ecc., possono variare sensibilmente da maison a maison.[:D][;)] Immagine: (http://www.orologico.info/Public/data/mariol4749/2010211202023_Patek-Philippe_16H5.jpg) 29,37 KB |
mariol4749 ha scritto: Come puoi notare il 16H5 di Patek, i rubini ce li ha eccome; era giusto a particolari del genere che mi riferivo, parlando di accuratezza e qualità dei materiali. I militari da polso, ed è necessario specificare, dal momento che le classi di comando dei vari reparti dell'esercito, in prevalenza adottavano "normali" orologi da tasca; le truppe non avevano in dotazione orologi, se non in alcuni casi, i livelli medio bassi di comando, per ovvie ragioni logistiche. E proprio nell'ambito di questi livelli medio bassi, viene adottata la soluzione dell'orologio al polso; modo più pratico di utilizzare l'accessorio. Questi primi "exploit", vedono più che una fattura specifica, un adattamento del preesistente, quindi addirittura orologi da tasca a cui venivano saldati esili fili di metallo che sarebbero serviti a montare solitamente cinghietti di cuoio "aperti", da fissare tramite sistemi di rivettatura semplici. Un vero e proprio adattamento, senza alcuna pretesa di eleganza, ma soltanto praticità spartana. Per parlare di vere e proprie anse, che comunque seguiteranno ad essere per un certo tempo "fisse", cioè senza ansette a molla mobili, si dovrà attendere ancora qualche anno. Mio fratello possiede un vecchio Medana risalente al primo conflitto mondiale, con le caratteristiche sopracitate, ancora dotato del suo cinghietto originale in cuoio, ovviamente incartapecorito dal tempo e lo tiene giusto per curiosità, come cimelio storico. Bisogna distinguere tra orologi in stile militare e orologi militari che vengono adottati dai vari eserciti del mondo. I primi sono degli scimmiottamenti, mentre i secondi anche se non assegnati e rimessi in vendita nel circuito civile, fanno comunque parte di stock di orologi espressamente progettati e costruiti per uso militare e in parte regolarmente assegnati.[:D][;)] |
sullivan ha scritto: Bella discussione. Il mio prossimo vorrei fosse un militare possibilmente assegnato. Mi piace sapere che dietro l'oggetto c'è una storia. Il grande mario ha scritto che l'assegnazione influenza "un pò" il prezzo. Beh! mi permetto di dissentire, dipenderà anche dal numero di esemplari, dalla maison ed altri fattori ma se è assegnato arriva anche a raddoppiare la quotazione. |