Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: guagua72 - Settembre 03, 2015, 22:13:17 pm

Titolo: Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Settembre 03, 2015, 22:13:17 pm
Blancpain, marchio bistrattato, io lo amo molto. Credo alcuni pezzi, meno altri, siano attuali e al tempo stesso di una classe sconvolgente. Anche negli sportivi. Grazie , ora massacrate
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 03, 2015, 22:39:26 pm
In questo caso, Giorgio, passo. Non ce la posso fare.... :)
Mi auguro che Ermanno legga e provveda, e possa illustrare meglio di me quanto male abbia fatto a questa casa l'ingresso in una holding del lusso.
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Il New - Settembre 03, 2015, 22:44:30 pm
In questo caso, Giorgio, passo. Non ce la posso fare.... :)
Mi auguro che Ermanno legga e provveda, e possa illustrare meglio di me quanto male abbia fatto a questa casa l'ingresso in una holding del lusso.
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Quoto...Forse la maison che, con il "cambio", è peggiorata di piú...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Il New - Settembre 03, 2015, 22:49:45 pm
Dimmi cosa ha che fare con quegli orologi volgari e moderni questo capolavoro...Cassa in oro, CAL F.P 71, dimensioni auree e tanta classe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Frank_Lunare - Settembre 03, 2015, 22:51:03 pm
Dimmi cosa ha che fare con quegli orologi volgari e moderni questo capolavoro...Cassa in oro, CAL F.P 71, dimensioni auree e tanta classe
Libidine
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 03, 2015, 23:04:18 pm
Per capire dov'è una casa bisogna conoscere da dove viene e cosa ha fatto prima.
È così che, per esempio, giudichiamo in modo poco lusinghiero buona parte dell'attuale produzione Patek.
Blancpain non solo non fa eccezione, ma è una delle case in cui le differenze, prima di tutto stilistiche, tra l'attuale produzione e quella del passato appaiono più macroscopiche e poco edificanti.
Sono "brutti" orologi? Alcuni oggetivamente si, altri no. Tutti però appaiono delle discutibili varianti di orologi del passato, votati alla vana, incompiuta e poco riuscita ricerca dell'attualità.
Non basta mantenere una cassa con lunetta a scalino per garantire la "familiarità" e una cifra stilistica propria, mentre d'altronde una semplice operazione di scalatura della cassa non ne garantisce ne "l'attualità" ne tantomeno la coerenza formale o le corrette proporzioni dei quadranti.
L'orologio di stampo classico si vende poco e male, e per questo tutte le case che hanno fondato la loro storia su questa tipolgia di segnatempo e che questa tipolgia di orologi non possono rinnegarla pena rinnegare la loro storia, sono alla disperata ricerca del modo di "svecchiare" e rendere più "sportivi" e "attuali" questo tipo di orologi. Con risultati che molto spesso appaiono discutibili nel migliore dei casi, grotteschi in molti Blancpain di attuale prodizione (se si conoscono e si apprezzano i modelli da cui traggono origine).
Non è un caso che l'unico modello che si vende appena decentemente è il Fifty Fathoms, l'unico modello di stampo casual e ispirazione professionale che non è una maldestra riproposizione in chiave "attuale" (una chiave che mal si adatta ad orologi di stampo classico e formale) degli orologi prodotti dalla casa negli anni 80 e fino alla prima metà degli anni 90.

Per capire gli effetti dell'acquisizione della casa da parte del gruppo swatch, d'altronde, l'esame comparativo dell'estetica del prodotto non è l'unica chiave di lettura.
Si pensi a cosa ha significato per SG l'acquisizione di un know how come quello di Frederic Piguet, di cui Blancpain era il marchio commerciale, e a come è stato impiegato. Si può dire che è servito più a sviluppare Omega che non alla stessa Blancpain, marchio che SG potrebbe serenamente mettere nel cassonetto (avendo già nel suo parco marchi nomi come Breguet) senza averne nessun contraccolpo, e che viene lasciato li a vivacchiare senza alcuna prospettiva futura finchè si autofinanzia o comunque non lede i bilanci consolidati del gruppo, ma che sempre nell'ottica di gruppo sconta la comproprietà con altri marchi come appunto Breguet al quale non può e non deve in alcun modo far concorrenza.
E questo è il più grosso limite di un'acquisizione di che trattasi, quel marchio non potrà mai più avere una propria mission aziendale e una propria strategia indipendente, non sarà mai più un'azienda propriamente detta, competitiva e indioendente venendo appunto ridotta solo ad un brand da appiccicare alla bisogna su ciò che al gruppo è più congeniale. È ciò che, in varia misura, è accaduto a tutte le aziende più o meno blasonate acquisite nell'ultimo ventennio dai grandi gruppi.
Al netto di Omega - casa allo sbaraglio che Swatch ha saputo rimettere in carreggiata, Panerai - piccolo marchio virtualmente fallito di cui Richemont ha saputo fare il miglior caso di rivalutazione del ventennio, e Vacheron - nobile casa decaduta nel buio più pesto dopo la crisi del quarzo e alla quale sempre Richemont ha saputo restituire una dose dell'antico fasto, non ricordo altri esempi edificanti.
Penso per esempio a IWC, casa tra le più vitali e con una strategia vincente degli anni 80 e 90, ridotta ormai a marchietto commerciale e svuotata delle sue migliori competenze travasate in Lange&Sohne sull'altare della quale la stessa IWC è stata sacrificata e ridimensionata. Ma appunto anche a Blancpain, acquisita solo per mettere le mani su FP e senza che si sapesse che farne, o a JLC, casa acquisita per le medesime ragioni da Richemont e per le medesime ragioni senza una precisa strategia di prodotto e commerciale che non sia, appunto, non ledere la leadership di L&S e fare da serbatoio di know how, brevetti e movimenti per tutte le case del gruppo, al punto che i jlc li troviamo pure nei ralph lauren, marchio preso in licenza da Richemont per lo sfruttamento in orologeria. Questi sono gli effetti, molto spesso tragici, di queste acquisizioni.
L'alternativa? Probabilmente molte di questi marchi se non fossero stati acquisiti sarebbero falliti e nemmeno esisterebbero più, e non è detto che sarebbe stato un male visto ciò su cui quei marchi vengono oggi apposti. Una morte gloriosa non è detto che sia peggio di una miserabile sopravvivenza :)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Bonimba - Settembre 03, 2015, 23:27:13 pm
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Questa volta siamo d'accordo  :)
Non più tardi di sabato scorso girando per il centro di  Milano ho visto alcuni BP in vetrina...
Mah...
Mi ha colpito in modo particolare la "riedizione" del solo tempo automatico da 34 mm
Nun se poteva vedere....
E comunque il 1735 non vale.... ;D
PS
Vedo adesso il posto de Il New. Appunto...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Settembre 03, 2015, 23:50:37 pm
Guagua,
gli orologi che hai mostrato in foto ho avuto la fortuna (mi riferisco al 1735) e la sfortuna di vederli tutti de visu.
Il calendario completo,in veste di prototipo.Gli altri una volta arrivati sul mercato.
Quando,nella casetta coperta di neve,mi fu mostrato il completo,in platino,guardai negli occhi la mia gentile interlocutrice e mi torno' indietro uno sguardo imbarazzato.Aveva compreso anche lei,fine conoscitrice di orologi e movimenti,che Blancpain aveva imboccato una strada sbagliata.
Mi fu mostrato un altro prototipo,il Chronograph Double Guichet:cassa da 38,gran data al 6.
Piacevole senz'altro ma...c'era qualcosa che ai miei occhi stonava;rimasi con l'orologio in mano per qualche secondo interrogandomi su quale fosse il particolare che mi lasciava dubbioso sfidando gli occhi penetranti della mia ospite che attendeva una risposta;dopo circa un minuto trovai la risposta:scritta BLANCPAIN in stampatello al 12,scritta SWISS MADE sempre in stampatello in periferia al 6,scritta Automatic in corsivo sopra la data,un pugno in un occhio e tale da rendere indesiderabile un orologio per gli altri aspetti perfetto.Esternai il mio giudizio invano.
Questo racconto per sottolineare come una casa che per un ventennio aveva prodotto i migliori orologi dell'epoca (sia come meccanica che come estetica) stava imboccando la strada della decadenza.
Gli orrori che ha prodotto negli anni a seguire non meritano neanche il commento.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Settembre 04, 2015, 08:30:02 am
La mia figura di collezionista è quella di un candido, alla voltaire. Oppure, se volete, di un foglio scarabocchiato prima sul quale sta prendendo forma un abbozzo, uno schizzo. Non voglio azzardare giudizi tecnici troppo sofisticati sui quali non ho la competenza. Il post è stato aperto per assimilare conoscenza. Ho però avuto modo di provare e di vedere, anche io, nel mio piccolo, alcuni dei modelli postati. Non a caso ho inserito in primis un oggetto che , forse perchè inesperto, mi è apparso qualcosa di straordinariamente ben fatto. Io non sono un cultore dei diametri. Non mi scandalizzo mai di fronte ai padelloni. In questo senso credo in Blancpain non abbiano esagerato. Inoltre, non mi è parso di intravedere segni di sbaraccamento presso la casa...... Siamo proprio certi che quelle da voi descritte siano le reali intenzioni del Gruppo Swatch? Dalla  mia modesta conoscenza di dinamiche aziendali  e da ciò che ho visto appare il contrario. Specifico che non ho alcun legame col Gruppo e con Blancpain 
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Settembre 04, 2015, 08:31:07 am
Guagua,
gli orologi che hai mostrato in foto ho avuto la fortuna (mi riferisco al 1735) e la sfortuna di vederli tutti de visu.
Il calendario completo,in veste di prototipo.Gli altri una volta arrivati sul mercato.
Quando,nella casetta coperta di neve,mi fu mostrato il completo,in platino,guardai negli occhi la mia gentile interlocutrice e mi torno' indietro uno sguardo imbarazzato.Aveva compreso anche lei,fine conoscitrice di orologi e movimenti,che Blancpain aveva imboccato una strada sbagliata.
Mi fu mostrato un altro prototipo,il Chronograph Double Guichet:cassa da 38,gran data al 6.
Piacevole senz'altro ma...c'era qualcosa che ai miei occhi stonava;rimasi con l'orologio in mano per qualche secondo interrogandomi su quale fosse il particolare che mi lasciava dubbioso sfidando gli occhi penetranti della mia ospite che attendeva una risposta;dopo circa un minuto trovai la risposta:scritta BLANCPAIN in stampatello al 12,scritta SWISS MADE sempre in stampatello in periferia al 6,scritta Automatic in corsivo sopra la data,un pugno in un occhio e tale da rendere indesiderabile un orologio per gli altri aspetti perfetto.Esternai il mio giudizio invano.
Questo racconto per sottolineare come una casa che per un ventennio aveva prodotto i migliori orologi dell'epoca (sia come meccanica che come estetica) stava imboccando la strada della decadenza.
Gli orrori che ha prodotto negli anni a seguire non meritano neanche il commento.
Il mio nik è guagua , al secolo Giorgio, piacere di leggerti. Credo di non possedere ancora, nè nel campo professionale che in quello orologiero, la capacità o la sensibilità di percepire le sfumature degli sguardi altrui e nemmeno di significare con lo sguardo mio tante
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Settembre 04, 2015, 09:14:56 am
In questo caso, Giorgio, passo. Non ce la posso fare.... :)
Mi auguro che Ermanno legga e provveda, e possa illustrare meglio di me quanto male abbia fatto a questa casa l'ingresso in una holding del lusso.
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Quoto...Forse la maison che, con il "cambio", è peggiorata di piú...


Io Breguet la metterei quasi al pari con Blancpain(non a caso stesso gruppo), ma poi non vorrei che Errol mi ammollasse un destro appena ci vediamo... :P
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Settembre 04, 2015, 10:57:12 am
Diametri:
Nessuno si scandalizza per diametro e spessore del 1735,con tutto quello che c'e dentro non poteva essere altrimenti.
Ma il calendario?Il 34 era semplicemente perfetto,perché snaturarlo e deturparlo?
Non parliamo dell'ultraplat manuale,la classe era tale che anche in acciaio faceva sfigurare molti concorrenti dal nome molto più blasonato.
E l'ultraplat automatico secondi al 5?Uno degli orologi più eleganti che mi sia capitato di vedere.
Il chrono?Goduria pura.
Accennavo prima al Double Guichet da 38,proporzioni perfette anche per lui,classe innata rovinata da un particolare che sarebbe stato facilmente correggibile allo stadio di prototipo.
Da quello che scrivo ti sarai reso conto che ero un fan di Blancpain e ne possedevo in buon numero.
Poi le cose sono cambiate.
Ti racconto un episodio vissuto in prima persona e che ha rappresentato la classica goccia...
Mio padre prima di me adorava i Blancpain,a me aveva regalato un 21,lui si era preso un 1151.
1151 che non era mai uscito dalla sua scatola.Periodicamente caricavo gli orologi miei e quelli di mio padre.Un giorno,non so come,mi cadde l'occhio sulla sfera dei secondi dell'1151 e mi sembro' essere un po' troppo veloce;strano per un orologio acquistato si qualche anno prima ma mai indossato.
Pazienza,pensai,gli faro' fare un viaggetto a Les Brassus,lo revisioneranno,vedranno che l'orologio e' nuovo
mi conoscono bene,non mi faranno neanche pagare.
Dopo 3 mesi l'orologio torna accompagnato da una fattura per un ammontare di 600 SFR,la strisciata del cronocomparatore che evidenzia un errore massimo inferiore al secondo e,udite udite,una voce in cui e' scritto lucidatura al meglio.
Cosa ci sara' stato da lucidare in un orologio nuovo???
Ingoio il boccone,amaro,per la presa per i fondelli e metto via l'orologio senza ulteriori controlli.
Dopo qualche tempo lo carico e,sorpresa,l'orologio correva come prima!
Morale,dati via tutti i Blancpain tranne quello regalatomi da mio padre e pietra tombale.
Troppo veloce;
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Errol - Settembre 04, 2015, 10:58:30 am
In questo caso, Giorgio, passo. Non ce la posso fare.... :)
Mi auguro che Ermanno legga e provveda, e possa illustrare meglio di me quanto male abbia fatto a questa casa l'ingresso in una holding del lusso.
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Quoto...Forse la maison che, con il "cambio", è peggiorata di piú...


Io Breguet la metterei quasi al pari con Blancpain(non a caso stesso gruppo), ma poi non vorrei che Errol mi ammollasse un destro appena ci vediamo... :P

preparate .....
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: PESSOA67 - Settembre 04, 2015, 11:08:52 am
Però mi domando: posto che nessuno ad oggi riuscirebbe a vendere un 34mm una casa come Blancplain cosa avrebbe dovuto fare?
Ed in generale, al netto di quanto successo, anche io ho sempre detto e dirò sempre orrore orrore 40-41-42-45mm, tutte le case hanno intrapreso la stessa strada, ripeto TUTTE, perchè sparare a zero su BP?
Certo, avrebbe nella casa immersa nella neve dovuto progettare calibri nuovi più grandi per non inserire ciambelle, avrebbe dovuto mantenere rapporti altezza/diametro, avrebbe dovuto creare quadranti ancor più belli...e fallire.
L'unico motivo forse di una condanna netta  è che ha fatto grandissimi orologi..
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Settembre 04, 2015, 12:27:30 pm
Però mi domando: posto che nessuno ad oggi riuscirebbe a vendere un 34mm una casa come Blancplain cosa avrebbe dovuto fare?
Ed in generale, al netto di quanto successo, anche io ho sempre detto e dirò sempre orrore orrore 40-41-42-45mm, tutte le case hanno intrapreso la stessa strada, ripeto TUTTE, perchè sparare a zero su BP?
Certo, avrebbe nella casa immersa nella neve dovuto progettare calibri nuovi più grandi per non inserire ciambelle, avrebbe dovuto mantenere rapporti altezza/diametro, avrebbe dovuto creare quadranti ancor più belli...e fallire.
L'unico motivo forse di una condanna netta  è che ha fatto grandissimi orologi..

Roberto ma che dovremmo fare, prendere atto e stare zitti su quello che ci presentano alcuni marchi perché altrimenti avrebbero fallito o prodotto cose invendibili ad oggi?
Per quanto mi riguarda hanno fallito comunque, sono morti che ancora non sanno di esserlo.
Che siano BP o altri fa poca differenza, io credo che fare critiche feroci alle scelte di produzione e commerciali del gruppo Swatch(o Richemont che sia) da degli appassionati a volte un po' nostalgici (a ragion veduta!), ci sta e ci sta anche bene.
Condannarla invece perché in passato ha brillato di luce propria ed ora brancola nel buio mi sembra un controsenso.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Settembre 04, 2015, 12:29:44 pm
In questo caso, Giorgio, passo. Non ce la posso fare.... :)
Mi auguro che Ermanno legga e provveda, e possa illustrare meglio di me quanto male abbia fatto a questa casa l'ingresso in una holding del lusso.
Di tutti gli esempi non potevi, secondo me, scegliere quello peggiore :D
Quoto...Forse la maison che, con il "cambio", è peggiorata di piú...


Io Breguet la metterei quasi al pari con Blancpain(non a caso stesso gruppo), ma poi non vorrei che Errol mi ammollasse un destro appena ci vediamo... :P

preparate .....

 :o!!!!

 ;D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Settembre 04, 2015, 12:40:55 pm
I nuovi Blancpain li trovo brutti, sproporzionati, veri e propri padelloni. Detto questo , e precisato che forse oggi certe finiture parrebbero migliorate (prima non sempre, anzi quasi mai, erano del livello dei prezzi), rimane il problema che orologi da 34 mm oggi sono invendibili, da nuovi e da usati. Non si può ignorarlo. Allora Blancpain poteva per esempio avere una linea di orologi classici, anche nelle dimensioni, non più di 38 mm, e una linea magari del tutto nuova, dirompente. Anche perché Blancpain a parte il periodo d'oro degli anni 80/90 del secolo scorso ha una storia scarsa da cui attingere, meglio allora provare ad avere qualche idea, fare qualche investimento, provare a fare qualcosa di diverso, o meglio anche qualcosa di diverso. Ma in questo settore pare una impresa improba, e allora via a classici totalmente snaturati, e francamente brutti.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 12:45:02 pm
Cosa avrebbe dovuto fare SG di Blancpain è cosa che solo il managment di SG può sapere mel momento in cui Blancpain cessa di essere un'azienda con una propria autonomia e diventa solo uno dei tanti marchi nelle disponibilità del gruppo.

Noi possiamo solo "giudicare" gli orologi che hanno sfornato da quando se la sono comprata, e al di la del paragone con il passato, evidentemente impietoso, ammetto che non ne ho mai più guardato uno che non fosse con disinteresse nel migliore dei casi, con orrore il più delle volte, come con autentico orrore ho guardato molte delle "novità" sfornate da Breguet (per esempio), guardacaso dello stesso gruppo.

In questo Patek, seppur anch'essa nel pieno di una deriva decadente, è stata molto meno biasimevole perchè se è vero che ha fatto orologi autenticamente brutti come il 5070, se è vero che ha storpiato orologi precedentemente inappuntabili per lo meno sul piano formale, se è vero che ha smesso di saper disegnare quadranti ed ha anch'essa cavalcato l'onda delle mode, l'ha fatto comunque con una misura e un gusto vagamente più dignitoso, su alcune linee anche con risultati pregevoli (non ho mai nascosto che a me il restyiling del nautilus esteticamente piace più del design originale, per esempio), con più prudenza e morigeratezza. Insomma non sarà un esempio di virtù, ma l'indipendenza della casa si vede, secondo me, anche su come certe scelte (da alcuni giudicate inevitabili) sono state fatte e portate avanti.

Ma anche in Richemont ci sono esempi meno biasimevoli, la stessa VC anch'essa incamminata nel sentiero della decadenza stilistica ha comunque prodotto orologi gradevoli, se giudicati nel loro tempo e senza impietosi paragoni con il filgido passato remoto della casa, seppur discutibili su molti piani.
Di Blancpain hanno fatto carne da macello in modo per me scriteriato...segno che forse al gruppo il marchio Blancpain interessava poco e molto di più interessava la manifattura e il know how che ci stava dietro. D'altronde se bastasse prendere gli orologi del passato e riproporli in scala 1,5:1 per venderli bene i Blancpain, quei pochi che ancora i concessionari tengono in vetrina, non si sconterebbero di oltre il 30% senza nemmeno chiedere. Casa finita, non solo nel mio personale gradimento ma a giudicare dalle vetrine che vedo in giro per il mondo, quando la trovo, anche a livello commerciale.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: PESSOA67 - Settembre 04, 2015, 12:56:09 pm
Ovvio che anche io sono critico con la strada intrapresa, ma la vedo percorsa da tutti, mi sembra un accanimento esagerato con BP.
Perdonami angelo ma VC l'abbiamo criticata tutti in quasi ogni sua nuova uscita da almeno 5 anni a questa parte...i padelloni sono anche nel loro listino.
Così come giustamente abbiamo criticato AP PP JLC Breguet BP Hublot GP Piaget Roth etc etc..chi manca nell'elenco?
Per me come detto nell'altro topic sui quadranti che non ha preso poi forma il Villeret monopulsante rimane un gran bell'orologio, così come il Retrogrado postato da Giorgio
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Istaro - Settembre 04, 2015, 13:36:50 pm
Blancpain, marchio bistrattato, io lo amo molto. Credo alcuni pezzi, meno altri, siano attuali e al tempo stesso di una classe sconvolgente. Anche negli sportivi. Grazie , ora massacrate

Accontentato, mi sembra...  ;D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Settembre 04, 2015, 13:46:04 pm
Per lo Swiss Made in orologi metterei una nuova regola: avere almeno una idea orologiera , che riguardi cioè l'oggetto orologio, almeno ogni 20 anni. Anche se estendessimo a trenta anni questa regola ne sopravviverebbero poche , forse neppure le dita di una mano.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 13:49:48 pm
Ovvio che anche io sono critico con la strada intrapresa, ma la vedo percorsa da tutti, mi sembra un accanimento esagerato con BP.
Perdonami angelo ma VC l'abbiamo criticata tutti in quasi ogni sua nuova uscita da almeno 5 anni a questa parte...i padelloni sono anche nel loro listino.
Così come giustamente abbiamo criticato AP PP JLC Breguet BP Hublot GP Piaget Roth etc etc..chi manca nell'elenco?
Per me come detto nell'altro topic sui quadranti che non ha preso poi forma il Villeret monopulsante rimane un gran bell'orologio, così come il Retrogrado postato da Giorgio

Ma sul fatto che la deriva decadente sia comune a tutte le case io non ho nulla da ridire.
Mi sembra però che le modalità, la misura e gli effetti di questa deriva sugli orologi proposti non siano uguali per tutte le case.
I padelloni VC li abbiamo criticati, ma ciò non toglie che nel suo essere padellone un orologio come l'Harmony rattrapante è comunque un bell'orologio, se giudicato nel suo tempo, per esempio.
Come un bell'orologio rimane il cornes de vache recentemente presentato.
A ben guardare i cataloghi dell case, orologi belli seppur discutibili, se ne trovano.
Io nel catalogo Blancpain nemmeno se mi armo di massima benevolenza riesco a scorgere oggi qualcosa di vagamente tollerabile o che mi susciti un qualche sentimento che non sia la nausea, come faccio fatica a scorgerne nel catalogo Breguet, altra casa che SG si è per me letteralmente masticata.
Deriva decadente si, ma non per tutti allo stesso modo e con gli stessi effetti.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 13:58:34 pm
Ovvio che anche io sono critico con la strada intrapresa, ma la vedo percorsa da tutti, mi sembra un accanimento esagerato con BP.
Perdonami angelo ma VC l'abbiamo criticata tutti in quasi ogni sua nuova uscita da almeno 5 anni a questa parte...i padelloni sono anche nel loro listino.
Così come giustamente abbiamo criticato AP PP JLC Breguet BP Hublot GP Piaget Roth etc etc..chi manca nell'elenco?
Per me come detto nell'altro topic sui quadranti che non ha preso poi forma il Villeret monopulsante rimane un gran bell'orologio, così come il Retrogrado postato da Giorgio

Ma sul fatto che la deriva decadente sia comune a tutte le case io non ho nulla da ridire.
Mi sembra però che le modalità, la misura e gli effetti di questa deriva sugli orologi proposti non siano uguali per tutte le case.
I padelloni VC li abbiamo criticati, ma ciò non toglie che nel suo essere padellone un orologio come l'Harmony rattrapante è comunque un bell'orologio, se giudicato nel suo tempo, per esempio.
Come un bell'orologio rimane il cornes de vache recentemente presentato.
A ben guardare i cataloghi dell case, orologi belli seppur discutibili, se ne trovano.
Io nel catalogo Blancpain nemmeno se mi armo di massima benevolenza riesco a scorgere oggi qualcosa di vagamente tollerabile o che mi susciti un qualche sentimento che non sia la nausea, come faccio fatica a scorgerne nel catalogo Breguet, altra casa che SG si è per me letteralmente masticata.
Deriva decadente si, ma non per tutti allo stesso modo e con gli stessi effetti.

non sono d'accordo con te su Breguet perchè personalmente considero la collezione Tradition (al netto delle dimensioni) innovativa e affascinante....ed anche i modelli più complicati della linea classique trovo che siano notevoli.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 14:01:10 pm
Volevo appunto integrare "al netto della linea tradition che a me non piace ma per lo meno ha caratteri di originalità e nin rappresenta una storpiatura maldestra del passato"
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 14:03:48 pm
Volevo appunto integrare "al netto della linea tradition che a me non piace ma per lo meno ha caratteri di originalità e nin rappresenta una storpiatura maldestra del passato"

Vabbè va....ti perdono!  :D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 14:38:07 pm
Sulla linea "classique" invece meglio sorvolare...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Settembre 04, 2015, 14:58:49 pm
Anche a me di Breguet piacciono i Tradition manuali. Sui classici per me invece non ci siamo, tranne qualche modello sopravvissuto a listino che viene da momenti più felici.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Settembre 04, 2015, 15:14:44 pm
Volevo appunto integrare "al netto della linea tradition che a me non piace ma per lo meno ha caratteri di originalità e nin rappresenta una storpiatura maldestra del passato"
Originalita' risalente a due secoli e mezzo fa.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 15:30:40 pm
Volevo appunto integrare "al netto della linea tradition che a me non piace ma per lo meno ha caratteri di originalità e nin rappresenta una storpiatura maldestra del passato"
Originalita' risalente a due secoli e mezzo fa.
come tutta la produzione Breguet dalla sua rifondazione alla fine degli anni 70. :)
Originalità inteso nel senso che non sono adattamenti moderni di orologi fatti e concepiti nell'era Roth Chaumet come buona parte del resto del catalogo ;)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 15:50:39 pm
Sulla linea "classique" invece meglio sorvolare...

non saprei Angelo, come ti dicevo, per me alcune complicazioni in listino sono notevoli...

P.S. perdonami Gianluca se ho pubblicato senza preavvisarti, so bene che rischi un coccolone!
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Settembre 04, 2015, 15:56:10 pm
Lo scheletrato mi piace moltissimo, ma se non eccedesse i 36mm...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 16:01:32 pm
Lo scheletrato mi piace moltissimo, ma se non eccedesse i 36mm...

35  :D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Settembre 04, 2015, 16:03:55 pm
Sulla linea "classique" invece meglio sorvolare...

non saprei Angelo, come ti dicevo, per me alcune complicazioni in listino sono notevoli...

P.S. perdonami Gianluca se ho pubblicato senza preavvisarti, so bene che rischi un coccolone!

Molti sono orologi dell'era chaumet con trucco e parrucco, il primo per esempio è il tourbillon du 7 messidor, ma scheletrato. Bello, ma nulla di "nuovo", era già bellissimo nella sua originaria versione alla quale qui si aggiunge la scheletratura, per chi le apprezza (a me piacciono, mi piacerebbe vedere come è fatta...). Per altro la facevano già nel 95, probabilmente ancora "a mano".

(http://imageshack.us/a/img537/1291/qtGtFH.jpg)

(http://imageshack.us/a/img537/5296/9zQizj.jpg)

Il perpetuo con ripetizione è da denuncia solo per la corona che ci hanno infilato, roba da corte marziale. Anche qui basta tornare indietro nel tempo per trovare una realizzazione decisamente più fine ed elegante. Stessa cosa dicasi per il perpetuo, il crono manuale e L'equazione del tempo.
Non ce n'è uno che si possa dire meglio disegnato del modello da cui trae origine, lascio parlare le immagini e a te l'onere di fare i dovuti paragoni traendone le relative conclusioni.

(http://watchuwantd7.s3.amazonaws.com/watches/breguet-classique-comp-18706-052.jpg)

(http://www.sothebys.com/content/dam/stb/lots/GE0/GE0904/GE0904-33-lr-1.jpg)

Sono orologi "brutti" gli attuali classique? alcuni No. Sono orologi decisamente meno belli di quelli da cui prendono forma? Si. Se vuoi passare un po' di tempo sfoglia l'attuale collezione classique e poi riprendi qualche vecchio annuario, o se ne hai la possibilità guardali dal vivo gli uni e gli altri :)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 16:05:46 pm
...non discuto ma....Lo scheletrato è davvero molto molto bello!
Anche se, è vero che in quelli piu belli hanno fatto quel che dovevano cioè non rovinarli piu di troppo.
I nuovi modelli classique invece concordo con te alcuni li trovo davvero deludenti o "inutili"
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Settembre 04, 2015, 16:06:27 pm
Lo scheletrato mi piace moltissimo, ma se non eccedesse i 36mm...

35  :D


Perfetto, mi viene da piangere. :'(
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Settembre 04, 2015, 16:08:07 pm
Lo scheletrato mi piace moltissimo, ma se non eccedesse i 36mm...

35  :D


Perfetto, mi viene da piangere. :'(

...no no non piangere...scusa sbagliavo lo hanno tolto ieri dal listino!!  :D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 16:50:29 pm
Vorrei dare un mio contributo a quanto detto su Blancpain.
Ma non é così facile inserire qualche considerazione interessante su quanto già da Voi scritto al riguardo, per  cui aggiungerò qualche elemento di mia conoscenza diretta.
Alla Blancpain ante SMH io ho avuto la fortuna e l’onore di lavorarvi, da maggio 1988 a settembre 1993.
La Blancpain di quegli anni era diretta da un uomo speciale, Jean Claude Biver, tanto geniale quanto stravagante, una specie di santone che era stato capace di circondarsi di pochi ma fanatici e complici centurioni, tra i quali il sottoscritto.
Era un’equipe fantastica, invaghita e forse innamorata di partecipare e contribuire al successo di Blancpain, eravamo molto coesi tra di noi e piuttosto determinati.
C’era la “ferme” di Le Brassus, c’era Biver, c’era la nostra equipe, ma c’era anche Jacques Piguet, proprietario di Frederic Piguet, e comproprietario di Blancpain.
Probabilmente Blancpain non avrebbe mai potuto esistere senza gli ingredienti in premessa, ma è certo che  Blancpain non avrebbe potuto esistere senza Jacques Piguet e la sua prestigiosa e capace fabbrica  di movimenti.
Di fatto, chi ha deciso, involontariamente, di porre fine alla bellissima storia di Blancpain, almeno quella che io ho conosciuto e che sembra essere piaciuta anche a Voi, è stato Jacques, una bravissima persona, mite, educata, benestante, un vero Signore, il quale, per motivi personali e famigliari, voleva/doveva trasferire il luogo dove abitare con i Suoi famigliari.
Mi limiterò a dire che vivere a Le Brassus per anni non deve essere il massimo della vita.
Ciò premesso, un avvocato zurighese ha suggerito o forse addirittura proposto a Monsieur Hayek di rilevare FP e Blancpain, opportunità sulla quale lo scaltrissimo imprenditore non ha esitato un solo istante, e quando qualcuno offre qualcosa ad un personaggio di quella caratura, non ci si può più tirare indietro.
Voilà Messieurs, dunque non è affatto vero che Blancpain sarebbe stata venduta, come riferito su altro Forum, perché andava male e tanto meno perché stesse fallendo, idiozie a dir poco gratuite che qualificano colui a cui piace raccontare questo genere di balle, se è vero che le due società sono state vendute ad inizio luglio 1992, e che l’anno precedente, il 1991, era stato per Blancpain l’anno record sia per cifra d’affari che per profitti.
E’ chiaro che nessuno di noi ha gioito, così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Era il caos, e da quel caos molte cose sono radicalmente cambiate, non solo l’estetica come sottolineato da molti di Voi.
Ora, mi faccio, seppur con fatica, difensore di coloro che ci sono subentrati nel nostro lavoro, assurto per noi ad una “quasi missione”.
Sì, effettivamente avrebbero potuto utilizzarci meglio, o non cacciarci in male modo come hanno fatto con il sottoscritto, ok, ma ci stà che chi compra abbia il diritto di scegliere i suoi collaboratori.
Ma se anche ci avessero tenuto o non ci avessero indotti a lasciare, l’incantesimo era finito, la complicità pure, ed i Clienti, molto delusi, non erano più disposti a trattare ed a proporre Blancpain come una Marca, magari non perché migliore, ma diversa dalle altre, come era stato prima di SMH.
E noi pure, probabilmente, avremmo cambiato il nostro atteggiamento, come degli innamorati delusi, e non è detto che avremmo potuto far meglio di coloro che ci hanno sostituito.
A mio avviso, l’haut de gamme, il prestigio, l'affezione, la complicità, il successo, sono spesso il frutto di una miriade di elementi, non tutti razionali, ma che si ritrovano, quasi per caso, ben mescolati e tra di loro complementari, ad un dato momento, un’alchimia che può generare il desiderato successo.
Credo quindi che, pur condividendo molte delle considerazioni pertinenti da Voi svolte nel Vs. Forum, quanto è successo a Blancpain dopo il 1992 fosse ineluttabile, e non me la sento, anche se ne avrei furbescamente voglia, di addossare colpe e/o responsabilità a coloro che si sono ritrovati a gestire la Marca divenuta di proprietà del Gruppo Swatch, entità dalla quale, non bisogna dimenticare, dipende di fatto tutta l’Orologeria svizzera, che piaccia o no.
Ogni Marca, come Blancpain, è in realtà l’espressione degli uomini e delle Signore che vi stanno dietro, che l’hanno concepita, cresciuta, coccolata, amata, i quali a volte riescono a creare situazioni speciali, difficili da tramandare a coloro che seguono, i quali, pur senza colpe, non potranno mai provare gli stessi sentimenti né raggiungere le stesse mete, salvo rarissime eccezioni.
Di sicuro Blancpain è stata una Marca molto amata, per alcuni un Sogno bellissimo, e quando si ama molto, forse troppo, può succedere di ritrovarsi traditi, arrovellandosi nel cercare colpe e responsabilità in realtà inesistenti, i Sogni ed i Grandi Amori possono finire, rallegriamoci di averne potuto godere.
Un caro saluto da Beppe.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 07, 2015, 17:38:29 pm
Bellissime e gradite parole Beppe, oltretutto da una persona che è chiaramente qualificata per dare anche dei giudizi negativi sulla maison in oggetto, ma che per compitezza ed equilibrio si astiene dal farlo.
Noi ragioniamo col cuore, ed anche vedendo le cose più superficialmente (superficiale in quanto le percezioni vanno unicamente a giudicare un prodotto finito da appassionati qual siamo) la nostra valutazione è spesso scevra da ciò che non riteniamo importante nell'acquisto di un orologio, come le persone che lavorano all'interno di una azienda e i suoi bilanci o altro.
Credo che nessuno di noi sul forum possa fregiarsi di essere stato vicino alle vicissitudini di BP o altri che siano, come te che ci hai lavorato e in parte lasciato anche sentimenti positivi.
Credo inoltre che tu abbia oltremodo ragione quando dici che ogni epoca va contestualizzata, ognuna con la sua storia, le sue persone, le sue fortune, i suoi successi e che ciò sia difficilmente ripetibile quando gli equilibri e la forza espressa da un insieme di fattori positivi, vengono sollecitati, cambiati e a volte come hai evidenziato tu, in modo inevitabile.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 07, 2015, 17:42:15 pm
ringrazio Beppe che sono felice di rileggere, resto però dell'idea che se anche forse non era possibile replicare o dare seguito alla "magica alchimia" di cui ha parlato, si poteva fare (molto) di più di ciò che è poi stato fatto, e molto meglio. Se non è stato fatto è perchè chi ha comprato, forse, non aveva una visione chiara o ha comprato più per togliere una preda alla concorrenza che non perchè credeva nello sviluppo di quel marchio. evidentemente per Hayek era più importante togliere Frederic Piguet dal potenziale mercato dei vari Richemont ed LVMH che non sviluppare Blancpain. Il resto è storia (triste) al punto che ormai Blancpain è un morto che cammina tenuto in vita dalle macchine, una fugace quanto brillante meteora che denota quanto effimeri e mutevoli possano essere i valori di questo settore.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ALAN FORD - Ottobre 07, 2015, 17:50:04 pm
Scusa Beppe ma sei lo stesso Beppe della Minerva?
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 18:08:21 pm
ringrazio Beppe che sono felice di rileggere, resto però dell'idea che se anche forse non era possibile replicare o dare seguito alla "magica alchimia" di cui ha parlato, si poteva fare (molto) di più di ciò che è poi stato fatto, e molto meglio. Se non è stato fatto è perchè chi ha comprato, forse, non aveva una visione chiara o ha comprato più per togliere una preda alla concorrenza che non perchè credeva nello sviluppo di quel marchio. evidentemente per Hayek era più importante togliere Frederic Piguet dal potenziale mercato dei vari Richemont ed LVMH che non sviluppare Blancpain. Il resto è storia (triste) al punto che ormai Blancpain è un morto che cammina tenuto in vita dalle macchine, una fugace quanto brillante meteora che denota quanto effimeri e mutevoli possano essere i valori di questo settore.

Caro Angelo,
concordo con le tue considerazioni, permettendomi di aggiungere che l'interesse, a mio avviso e non solo, riguardava soprattutto se non esclusivamente Piguet. Ma Blancpain cosa avrebbe fatto, pur lasciando immutati gli altri fattori, senza Piguet ???
Da chi li avrebbe potuti prendere alcuni movimenti come l'1185 o 1186, o il 0033, con largo ed utilissimo anticipo rispetto alle altre Marche concorrenti ???
Altre Marche molto importanti erano molto interessate a Blancpain, che però, nei fatti, era inscindibile da Piguet, fintanto che ci ha pensato quel avvocato di Zurigo a mettere sul piatto di Hayek i due bocconcini, di cui di certo ne avrebbe preferito solo uno, ma restava comunque una situazione irripetibile e come dici tu troppo interessante anche per altri conglomerati. Ma ancora una volta, come già successo con Nivarox, il più sveglio e pronto é stato Hayek, questo bisogna riconoscerglielo, e non solo perché non c'é più.
Ti saluto.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 18:13:53 pm
Scusa Beppe ma sei lo stesso Beppe della Minerva?



No sono un suo stretto parente, ma purtroppo ho lo stesso suo deprecabile carattere.
Un caro saluto.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 07, 2015, 18:19:46 pm
Citazione
permettendomi di aggiungere che l'interesse, a mio avviso e non solo, riguardava soprattutto se non esclusivamente Piguet

è ciò che ho scritto, quindi condivido :)
una morte annunciata.
Mi permetto di far notare che quel vantaggio che portava l'industria dell'orologeria a dipendere di fatto da SG, e nel quadro del quale é da includere anche l'acquisizione di blancpain / FP, É ormai di fatto quasi del tutto annullato.
I concorrenti si sono comunque attrezzati in vario modo, e la scelta di chiudere i rubinetti delle forniture probabilmente ha nuociuto più alla stessa SG che non alla migliore concorrenza.
Con il senno di poi il giudizio sulle strategie di Hayek, per quanto mi riguarda, non é così lusinghiero.
Ha rilanciato Omega ma si é mangiato Breguet e Blancpain, bilancio (per l'orologeria) nettamente negativo.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 07, 2015, 20:08:35 pm
Salutando anche io Beppe, come Angelo anche io penso che alla fine Hayek abbia fatto tanti errori. Se guardiamo oggi si due gruppi e a quello che propongono mi sento di dire senza difficoltà che Richemont proponga qualcosa di più interessante. Mi sembra che con la parziale eccezione di Omega il resto sia orologicamente defunto.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Bonimba - Ottobre 07, 2015, 22:09:07 pm
l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto provocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa , con il mercato telematico
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 22:14:53 pm
Un saluto anche da parte mia Beppe, ho piacere ritrovarti qui, anche se non ci siamo mai incrociati prima, però ho letto con interesse ciò che scrivesti in altri lidi su Minerva.
Spero avrai modo di trattenerti un po con noi perchè non capita spesso leggere storie di maisons e personaggi a queste inerenti da chi le ha vissute in prima persona da protagonista.
Ad esempio, io approfitterei subito per sottolinearti della presenza nel sito di un topic al quale tengo molto dal titolo "Daniel Roth: tutte le immagini del genio", non ti chiedo di leggerlo tutto perchè è davvero molto lungo ma, ho letto che tu lo conosci bene e sarebbe bello un tuo punto di vista sull'orologiaio, l'uomo e la sua breve avventura come Maison Daniel Roth. Chessò qualche episodio, aneddoti,insomma quel che preferisci, sempre che ne abbia voglia.

Sarebbe bello un giorno riuscire a conoscere il maestro, qualcuno di noi ha avuto anche qualche scambio di mail con Roth, potrebbe esser un incontro particolarmente suggestivo.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 07, 2015, 22:23:19 pm
l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto pkirovocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa , con il mercato telematico
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana
Non volevo dirlo ma è quello che ho pensato anche io....
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 22:29:58 pm
l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto provocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa .
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana

Perdonami Bonimba e Marco ma perché utilizzare questo tipo di atteggiamento (lo stesso, tra l'altro usato, la scorsa volta), non capisco?! Illuminatemi se mi sfugge qualcosa...
Beppe quale interesse può avere a dire qualcosa di diverso dalla realtà? Non capisco... siamo qui a fare nulla di più profondo di quattro chiacchiere tra appassionati, di cui al di fuori, non frega nulla a nessuno.
Io ho letto articoli che tenevano in particolare considerazione il lavoro manageriale di Beppe e comunque di certo la sua conoscenza dall'interno (naturalmente di parte, come la vs e la mia su ogni argomento) per noi appassionati e curiosi può esser solo che interessante, non credete?
A me ha infastidito quel che è successo di la anche se ne sono venuto a conoscenza di quel topic solo parecchio tempo dopo.
Secondo me qui dovrebbe esser diverso, anzi mi correggo, qui -potrebbe- esser diverso, accogliamolo come facciamo con tutti gli altri....no?!
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 22:32:24 pm
Nel mio scritto ho detto che il Sig. Hayek, anche nel caso dell'acquisizione di Piguet e di Blancpain, si é dimostrato piú pronto e piú sveglio dei suoi competitore. Ad adiuvandum, citavo l'acquisizione di Nivarox, che é stata in vendita per parecchio tempo, ma la ha acquisita ancora una volta il Sig. Hayek, mentre i Suoi competitors discutevano sul suo prezzo, non realizzando compiutamente del valore strategico di tale azienda. Questi, a mio modestissimo avviso, sono fatti.
A scanso di equivoci, tengo a ricordare che non ho nessunissima ragione per sperticarmi in elogi a tale Personaggio, anzi ricordo che ho sostenuto e vinto contro il Suo Gruppo una procedura giudiziaria, tirata in lungo per quasi vent'anni, per ottenere quanto mi era dovuto.
Ció non di meno e pur avendo al riguardo le mie opinioni, non ritengo di esternare le mie eventuali critiche sull'operato del Sig. Hayek, preferendo riconoscergli il grande merito di aver messo in piedi un Gruppo molto solido e capace di lanciare e mettere a frutto un fenomeno come quello di Swatch, al quale tutta l'orologeria elvetica deve riconoscenza. Altra considerazione riguarda il fatto per cui tutti coloro che bazzicano con gli orologi in Svizzera si ritroverebbero impossibilitati a continuare la loro attività qualora, per un non augurabile sortilegio, di punto in bianco, il Gruppo dovesse all'improvviso sparire, e anche questo é un fatto, che piaccia o non piaccia.
A quale altro Gruppo, chiedo ad Angelo e a Marco, si deve riconoscere altrettanta determinante rilevanza?
Poi, se volete, siete liberi evidentemente di criticare quanto  e come volete l'operato del Sig. Hayek e/o del management del Gruppo, mentre il sottoscritto é altrettanto libero di ritenere vitale, per tutta l'orologeria elvetica, e per l'affetto che porto a coloro che vi operano, che il Gruppo continui ad esistere ed a prosperare. Se solo provaste ad immaginare che cosa puó voler dire per un microbo come il sottoscritto tener testa per vent'anni e vincere una causa contro un colosso come il Gruppo, dovrebbe bastare per non passare per qualcuno che la racconta come vuole. Il mio topic riguardava La Blancpain del periodo maggio 1988 - settembre 1993, null'altro.
Sulla mia posizione riguardo ai Monopoli, sia Angelo che Marco mi hanno giá sentito in altre circostanze ed in altra sede, laddove affermavo che uno dei punti cardine della mia strategia per la rifondazione della Minerva di Villeret, consisteva proprio nell'affrancarsi dalla sudditanza da Bienne per alcuni indispensabili componenti per fabbricare i nostri movimenti, un altro fatto, di cui resto legittimamente fiero, e che lascerebbe trasparire, mi sembra, che cosa penso dei Monopoli. Con un'ultima piccola considerazione, i monopoli non nascono da un momento all'altro come i funghi,
Lamentarsene quando sono giá ben consolidati é almeno velleitario, si deve muoversi prima, ma é faticoso e anche costoso, de quo si dovrebbe ammettere che se il Sig. Hayek é stato capace di realizzare una realtà imprenditoriale talmente importante da venir considerato monopolista, questa é la ragione per cui lo considero molto capace, mentre non ho la stessa opinione di tutti gli altri, i quali o non erano capaci oppure dormivano.
Ma sia Angelo che Marco possono legittimamente attribuire a Monsieur Hayek tutti gli errori che vogliono, indipendentemente dal mio pensiero.
Un saluto da Beppe.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 22:52:46 pm
Mi ricordo sia di bonimba che di mbelt, dei quali ho giá avuto modo di conoscere lo stile in altra sede, purtroppo.
La notizia della vendita di Blancpain a Smh è stata pubblicata nei giorni 12 e 13 luglio 1992 dal Corriere della Sera, da Repubblica, da Il Sole 24 Ore, e da altri quotidiani minori e meno diffusi.
Lei non é tenuto a credermi, ma se ci riesce non mi rompa le scatole, la ringrazio anticipatamente.
Quanto alla C.A. Di Blancpain, allora, essa é stata riportata enne volte dai media, e quindi posso tranquillamente dirle e/o dirvi che era allora di circa 50 milioni di franchi.
Si ricordi che le ho chiesto un piacere, quello di cercare, se puó, di non rompere. Merci.
Beppe

l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto pkirovocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa , con il mercato telematico
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana
Non volevo dirlo ma è quello che ho pensato anche io....
l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto provocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa .
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana

Perdonami Bonimba e Marco ma perché utilizzare questo tipo di atteggiamento (lo stesso, tra l'altro usato, la scorsa volta), non capisco?! Illuminatemi se mi sfugge qualcosa...
Beppe quale interesse può avere a dire qualcosa di diverso dalla realtà? Non capisco... siamo qui a fare nulla di più profondo di quattro chiacchiere tra appassionati, di cui al di fuori, non frega nulla a nessuno.
Io ho letto articoli che tenevano in particolare considerazione il lavoro manageriale di Beppe e comunque di certo la sua conoscenza dall'interno (naturalmente di parte, come la vs e la mia su ogni argomento) per noi appassionati e curiosi può esser solo che interessante, non credete?
A me ha infastidito quel che è successo di la anche se ne sono venuto a conoscenza di quel topic solo parecchio tempo dopo.
Secondo me qui dovrebbe esser diverso, anzi mi correggo, qui -potrebbe- esser diverso, accogliamolo come facciamo con tutti gli altri....no?!
l... così come sembravano molto contrariati i nostri Clienti nel leggere i titoli giornalistici che annunciavano “Swatch compra Blancpain”, che hanno causato, nei due giorni successivi alla pubblicazione, annullamenti di ordini per quasi tre milioni di franchi svizzeri dai soli Clienti italiani, di quelli esteri non ne conosco l'entità, ma ce ne sono stati un sacco.
Faccio fatica a capire come nei primi anni 90 , senza internet e i mezzi di comunicazione che ci sono oggi , il semplice annuncio dell'acquisto di BP da parte di SG abbia mai potuto pkirovocare un simile collasso di ordininel giro di 2 gg.
Quanto era il fatturato BP a quei tempi ?
Manco fosse un profit warning di una qualsiasi Soc quotata oggi in borsa , con il mercato telematico
Certe affermazioni mi lasciano perplesso.
Purtroppo non c'è modo di sentire l'altra campana
Non volevo dirlo ma è quello che ho pensato anche io....
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Ottobre 07, 2015, 23:01:50 pm
Essendomi all'epoca "occupato" molto di Blancpain non posso che confermare quanto scritto da Beppe.
In fondo una donna ha condizionato una delle migliori realta' dell'industria degli orologi del tempo pur senza occuparsene.
Potenza delle donne.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 23:04:06 pm
Beppe, ricordo la precedente conversazione, quindi immagino le motivazioni della tua parole ma permettimi di dirti che così passi dalla ragione al torto, non conosco Bonimba ma conosco Marco e mi permetto di consigliarti di approfondire la conoscenza della persona perché di cultura e non solo orologiera.
Sono certo che si possa trovare il modo di colloquiare.....scusate se mi sono messo in mezzo, ora mi faccio da parte
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 07, 2015, 23:16:23 pm
Non vedo Daniel da molti anni, ma siamo stati piú che amici e ne conservo un affettuoso ricordo.
Proprio per queste ragioni, non mi va di raccontare fatti o circostanze che conosco ma che ritengo inopportuno svelare, Daniel é Daniel, con i suoi pregi ed i suoi difetti, come tutti, ma é una persona troppo buona e credo abbia giá pagato, anche troppo per i suoi errori.
Dico solo due cose, la prima che é stato Daniel a consigliarmi il Sig. Cabiddu per aiutarmi a rifondare Minerva, fatto importante di cui gli sono riconoscente, la seconda che Daniel ha realizzato, su mia richiesta, un movimento con una particolaritá tecnica molto carina, ordinato e pagato dal sottoscritto, qualche mese prima che venissi contattato da Gnutti per Minerva. É un movimento splendido, che ogni tanto mi diverto ad ammirare, ma che non ho mai avuto il coraggio di utilizzare in modo piú proficuo.
Per ultimo, ho la fortuna di avere alcune fotocopie di orologi disegnati a mano da Daniel, che me li aveva dati nel periodo in cui lo ho aiutato a prendere la decisione di dar vita ad una marca con il suo nome e cognome.
É un vero peccato che finti amici lo abbiano mal consigliato e sospinto su strade che era meglio evitare.
Non volermene se non accontento la tua curiosità, ma sono sicuro che condividi le ragioni.
Un caro saluto da Beppe.

 :)
Un saluto anche da parte mia Beppe, ho piacere ritrovarti qui, anche se non ci siamo mai incrociati prima, però ho letto con interesse ciò che scrivesti in altri lidi su Minerva.
Spero avrai modo di trattenerti un po con noi perchè non capita spesso leggere storie di maisons e personaggi a queste inerenti da chi le ha vissute in prima persona da protagonista.
Ad esempio, io approfitterei subito per sottolinearti della presenza nel sito di un topic al quale tengo molto dal titolo "Daniel Roth: tutte le immagini del genio", non ti chiedo di leggerlo tutto perchè è davvero molto lungo ma, ho letto che tu lo conosci bene e sarebbe bello un tuo punto di vista sull'orologiaio, l'uomo e la sua breve avventura come Maison Daniel Roth. Chessò qualche episodio, aneddoti,insomma quel che preferisci, sempre che ne abbia voglia.

Sarebbe bello un giorno riuscire a conoscere il maestro, qualcuno di noi ha avuto anche qualche scambio di mail con Roth, potrebbe esser un incontro particolarmente suggestivo.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 07, 2015, 23:27:01 pm
Sarebbe molto bello poter vedere questi disegni per chi, come molti di noi, nutre sincera stima per DR. Ovviamente se é possibile e se ti va :)
Trovo anche piuttosto singolare come nessuno che conosce a fondo quella storia, a partire dallo stesso DR, voglia parlarne nonostante siano trascorsi più di 15 anni dalla sua definitiva uscita di scena da un'azienda che per altro non esiste nemmeno più ormai fagocitata dal gruppo Bvlgari.
Ci lamentiamo spesso delle reticenze di questo settore ma tutti i suoi attori, bene o male, ne sembrano artefici o al minimo involontari complici.
Non é ovviamente un'accusa a Beppe che avrà i suoi buoni motivi per non dire, é solo l'amara constatazione che un certo alone di omertà aleggia su questo mondo in modo sgradevole :)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 23:30:44 pm
...comprendo perfettamente anche se di certo non ti chiedevo di raccontare episodi intimi e personali.... Ad esempio, si è discusso piu volte qui se il successo di Roth in Breguet prima e con il suo marchio poi fosse stato, nonostante l'assenza di quello straordinario mezzo di marketing che è oggi il web, in così breve tempo tanto fragoroso e imponente per gli appassionati....se, anche se per epoche e contingenze diverse, si potesse fare un accostamento tra l'incredibile e meritato successo di Journe di oggi e quello straordinario disegnatore di segnatempo unici che a mio parere è stato Roth?
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Bonimba - Ottobre 07, 2015, 23:30:54 pm
Perdonami Bonimba e Marco ma perché utilizzare questo tipo di atteggiamento (lo stesso, tra l'altro usato, la scorsa volta), non capisco?! Illuminatemi se mi sfugge qualcosa...
Parlo ovviamente solo per me .
1) Almeno sono coerente con l'altra volta... :)
2) La visione di una persona che è in qualche modo coinvolta , negativamente , in prima persona sono abituato a prenderla con le molle.  Se chiedessi a me la mia opinione su un merging societario nel quale è coinvolta la Soc in cui lavoro ne direi di cotte e di crude.
Ma è solo il mio punto di vista.
3) Anch'io mi ricordo su altri lidi gli interventi decisamente sopra le righe di Beppe ( o di un suo parente stretto , non saprei dire... :) ) anche quelli, devo dire , coerenti con quelli  di questo 3D.
4) Non romperò più nè a Beppe nè al suo parente stretto
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 23:35:04 pm
Concordo con Angelo nel sottolineare che sarebbe bello se postassi questi disegni...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 07, 2015, 23:41:48 pm
Non vedo Daniel da molti anni, ma siamo stati piú che amici e ne conservo un affettuoso ricordo.
Proprio per queste ragioni, non mi va di raccontare fatti o circostanze che conosco ma che ritengo inopportuno svelare, Daniel é Daniel, con i suoi pregi ed i suoi difetti, come tutti, ma é una persona troppo buona e credo abbia giá pagato, anche troppo per i suoi errori.
Dico solo due cose, la prima che é stato Daniel a consigliarmi il Sig. Cabiddu per aiutarmi a rifondare Minerva, fatto importante di cui gli sono riconoscente, la seconda che Daniel ha realizzato, su mia richiesta, un movimento con una particolaritá tecnica molto carina, ordinato e pagato dal sottoscritto, qualche mese prima che venissi contattato da Gnutti per Minerva. É un movimento splendido, che ogni tanto mi diverto ad ammirare, ma che non ho mai avuto il coraggio di utilizzare in modo piú proficuo.
Per ultimo, ho la fortuna di avere alcune fotocopie di orologi disegnati a mano da Daniel, che me li aveva dati nel periodo in cui lo ho aiutato a prendere la decisione di dar vita ad una marca con il suo nome e cognome.
É un vero peccato che finti amici lo abbiano mal consigliato e sospinto su strade che era meglio evitare.
Non volermene se non accontento la tua curiosità, ma sono sicuro che condividi le ragioni.
Un caro saluto da Beppe.

 :)
Un saluto anche da parte mia Beppe, ho piacere ritrovarti qui, anche se non ci siamo mai incrociati prima, però ho letto con interesse ciò che scrivesti in altri lidi su Minerva.
Spero avrai modo di trattenerti un po con noi perchè non capita spesso leggere storie di maisons e personaggi a queste inerenti da chi le ha vissute in prima persona da protagonista.
Ad esempio, io approfitterei subito per sottolinearti della presenza nel sito di un topic al quale tengo molto dal titolo "Daniel Roth: tutte le immagini del genio", non ti chiedo di leggerlo tutto perchè è davvero molto lungo ma, ho letto che tu lo conosci bene e sarebbe bello un tuo punto di vista sull'orologiaio, l'uomo e la sua breve avventura come Maison Daniel Roth. Chessò qualche episodio, aneddoti,insomma quel che preferisci, sempre che ne abbia voglia.

Sarebbe bello un giorno riuscire a conoscere il maestro, qualcuno di noi ha avuto anche qualche scambio di mail con Roth, potrebbe esser un incontro particolarmente suggestivo.

...anche di questo movimento sarebbe bello sapere e vedere qualcosa
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 08, 2015, 00:00:12 am
Sono con Claudio e condivido il suo modo di accogliere Beppe, sono dell'idea che si può prendere il buono di chiunque e farne tesoro, il resto non m'interessa.
Vorrei anch'io che Beppe ci parlasse di questo movimento con complicazione particolare e della sua storia. Poi se riuscisse ad inserire qualche immagine sarebbe da me molto gradita. :)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 08, 2015, 00:04:07 am
Concordo con Angelo nel sottolineare che sarebbe bello se postassi questi disegni...


Sui disegni non ho avuto la sfacciataggine di chiedere, ovviamente ne sarei felice. Sarebbe un po' come entrare nella testa del maestro Roth, il problema una volta visti è solo quello di sperare di capirne qualcosa... ;)
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 08:47:18 am
Beppe, ricordo la precedente conversazione, quindi immagino le motivazioni della tua parole ma permettimi di dirti che così passi dalla ragione al torto, non conosco Bonimba ma conosco Marco e mi permetto di consigliarti di approfondire la conoscenza della persona perché di cultura e non solo orologiera.
Sono certo che si possa trovare il modo di colloquiare.....scusate se mi sono messo in mezzo, ora mi faccio da parte
Ti ringrazio, ma non ho nessun problema personale con Beppe, con cui ci siamo ampiamente chiariti la scorsa volta. Sono però dell'idea che non tutto ciò che viene detto vada preso per oro colato. La sua è una testimonianza, ma anche il migliore testimone può sbagliare proprio perché coinvolto direttamente nella vicenda. Per quello che mi sembra di avere capito Blancpain andava bene quando è stata venduta, e d'altro canto non si vende solo quando le cose vanno male, anzi , al contrario. Certo appare strano un crollo così grande degli ordini non appena una azienda viene venduta. Ma forse potrebbe anche esserci una ragione. In fondo negli anni 90 per tutti Hayek era anzitutto il signore della Swatch, può darsi che alcuni vedessero con timore il passaggio da una realtà di quel livello ad un altra realtà, timori che mi pare abbiano poi trovato fondamento.
Dopo di che, la testimonianza di Beppe è interessante, purché si conformi alle regole dei forum, nel rispetto delle altre persone, e non pretenda che tutti prendano come "verità assolute ed indiscutibili" tutte quelle che scrive, perché su altri lidi alcune verità assolute si è scoperto che non erano tali. Tutto qua.
Già leggere di inviti al sottoscritto a non rompere le scatole non è un buon inizio. Farò finta di non aver letto.
Infine su Swatch Group. E' ancora oggi così come era 20 anni fa? Ancora oggi da Swatch dipende tutto? Non mi sembra. Molti hanno sviluppato propri calibri, molti hanno cominciato a farsi le spirali in casa. Mi sembra che si vada in una direzione diversa.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Patrizio - Ottobre 08, 2015, 09:28:41 am
ragazzi quello che è successo in altri lidi qui non ci interessa
rotture di scatole non ne vogliamo noi moderatori ci siamo intesi?
grazie
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: PESSOA67 - Ottobre 08, 2015, 09:29:39 am
Ricordo anche io il posto su Minerva e saluto Beppe sperando che con lui e tra tutti noi ne esca qualcosa di valore per il Forum... ;)
Saluti.
Roberto
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Ottobre 08, 2015, 10:11:43 am
Mi rivolgo a Beppe, della stirpe Menaldo. Premesso che il rispetto è alla base di ogni argomentazione, giusta o sbagliata che sia, vorrei il suo contributo. Mi associo a Claudio e Ciaca nella richiesta di approfondimento su DR. D'altra parte , nella veste di opener del topic su Blancpain, che racchiude una malcelata provocazione, sono contento del tuo intervento in merito. Il mio spirito è quello di un novello Candido, di Voltairiana memoria, cerco, col lume della ragione. Non ho pregiudizi, non ho preconcetti particolari. Credo, da candido,  di potere però valutare l'entrata in gioco di SG come una salvezza, salvezza che è arrivata quando il mondo orologiero svizzero era completamente sderenato, annientato, massacrato dal giappo/cinese quarzo. Ciò che poi è stata la politica di un gruppo in forte crescita mi ha lasciato, e mi lascia, alquanto perplesso.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: claudio969 - Ottobre 08, 2015, 10:27:21 am
Se non ricordo male l'intervista che lessi, Beppe, prima di Blancpain avevi collaborato anche con Breguet...era proprio ai tempi di Daniel Roth?
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 08, 2015, 11:06:00 am
Su Breguet e DR c'è un bel 3D dove spero Beppe vorrà dare il suo contributo, io qui vorrei puntualizzare alcune cose su Blancpain.
Blancpain è stata la casa più vivace, insieme ad IWC, degli anni 80. Se in quel periodo di rinascita si è vista un po' di Orologeria lo si deve a queste due case, e a Blancpain in particolar modo. E non è un caso: alla guida di quelle due case c'erano due personaggi fuori dal comune, il già citato Bivier e il compianto Günther Blumlein artefice poi della rinascita Lange&Sohne quando IWC fu di fatto travasata dal gruppo Richemont nella rinata casa di orologeria sassone.
Non so dove si sia letto che Blancpain fu venduta perchè andava male quando fu venduta, la mia esperienza diretta da acquirente mi dice che è esattamente il contrario: nessuna altra casa, tra la fine degli 80 e gli inizi dei 90, godeva di buona fama e in forte crescita, acquisita in meno di un decennio, come Blancpain. Agli inizi degli anni 90 Blancpain era ancora, insieme ad IWC, in testa alla corsa per accaparrarsi il vertice delle complicazioni, faceva insieme ad IWC le prime grandi complicazioni, proponeva tourbillon e ripetizioni a minuti, cronografi di ogni tipo (manuali, automatici, rattrapanti) e tutto il campionario variegato delle complicazioni prodotte dalla consociata Frederic Piguet, unitamente a basi tempo riconosciute all'epoca come le migliori in ciascuno dei loro segmenti, dagli ultrapiatti automatici e manuali (21 e 71) ai solo tempo di più moderna concezione come gli 1150 a doppio bariletto e 100 ore di carica, unica casa ad essere in grado di produrre in autonomia tutto questo e aver portato nel mercato un buon numero di nuovi calibri, senza ricorrere ad ebauche di terzi in un periodo in cui la "manifattura" non aveva ancora assunto la rilevanza di cui gode oggi e tante case blasonate si arrabbattavano con le ebauche anche meno pregiate e in allestimenti a dir poco votati all'economia (calibri 215 forniti a Patek da JLC, per esempio).

Fu tutto questo a spingere Hayek all'acquisto di questa realtà, sicuramente allettato dalla prospettiva di poter controllare tutto il circuito non solo nel basso di gamma (eta-valjoux) ma anche nell'alto attraverso FP, di fatto unico fornitore di ebauche di pregio di quegli anni insieme a JLC che aveva peró una vita molto più travagliata, grande know how, tantissimi calibri in campionario, ma pochissimi di fatto in produzione. Poi c'era la morente Lemania, che lo stesso Hayek avrebbe acquisito qualche anno dopo insieme a Breguet quando già le dinamiche della concentrazione in holding si erano messe in atto chiaramente.

L'acquisizione di Blancpain è stata, di fatto, la prima di uno dei nascenti "gruppi", è stato un grande affare sia per Bivier che per Piguet, i quali incassarono una cifra con tanti di quegli zeri che mai avrebbero potuto immaginare solo dieci anni prima, è stato uno dei passi che ha portato Hayek verso il monopolio delle fornitire e il mondo dell'orologeria verso il modello a concentrazione di marchi che conosciamo oggi, ha avuto tanti effetti sulla realtà produttiva del settore, ma nell'ottica della casa Blancpain (come anche in quella della casa IWC, acquisita da Richemont), è stata un disastro. Oggi di quelle due case che negli 80 animavano un settore in agonia e che facevano sognare tanti appassionati con i loro orologi, tristemente, rimangono solo i marchi e delle tristi controfigure. Una storia, seppur breve, gettata alle ortiche e sacrificata sull'altare delle logiche e convenienze del gruppo controllante, che poi è il tema vero della discussione.
Restano alcuni splendidi orologi e l'amarezza per aver visto nascere prima e morire malamente poi delle realtà che in altro modo avrebbero potuto evolversi piuttosto che sfiorire, e tutto solo per un fugace momento di vanagloria di monsieur Hayek il quale, ad osservare oggi come i competitors si sono smarcati dalle forniture provenienti da SG, evidentemente non ci aveva visto molto lungo.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 08, 2015, 13:16:00 pm
Mi piacerebbe conoscere le sensazioni di Beppe in merito alla rinascita dell'orologeria meccanica, che se non erro fu proprio in quel periodo in cui ha lavorato per BP dal 1988 al 1993, e del fregio pubblicitario espletato nel periodo dalla maison in merito ai quarzi: "Non abbiamo mai fatto un orologio al quarzo, ne mai ne faremo".
Argomento poi da noi trattato più volte e di cui ognuno di noi si sta forgiando una propria idea, mi piacerebbe altresì saper cosa ne pensa Beppe degli Smartphone e dell'impennata che stanno avendo oggi nelle vendite, in sostanza come vede lui questo sviluppo e dei riflessi o influenze nel mondo dell'orologeria meccanica, o meglio generale. Il parere di molti del forum lo conosco, volevo sentire il suo da ex addetto ai lavori(dell'epoca in oggetto)
In sostanza molti pensano, me compreso che potremmo rivivere un'altra era del quarzo degli anni 70/80... secondo te Beppe?
(Mi scuso in anticipo per l'OT )
Leandro


Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ilcommesso - Ottobre 08, 2015, 13:40:19 pm
Mi accodo alle richieste, quello che penso interessi a tutti non sono particolati privati e personali, ma come si viveva e concepiva l'orologeria in quel periodo.

Da addetto ai lavori in quel preciso momento storico penso possa essere un eccellente contributo tecnico.

Il design, la meccanica, le finiture, tutto ciò che rende un "semplice" orologio meccanico in un oggetto che scatena in noi una passione così forte.

Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 14:49:17 pm
...comprendo perfettamente anche se di certo non ti chiedevo di raccontare episodi intimi e personali.... Ad esempio, si è discusso piu volte qui se il successo di Roth in Breguet prima e con il suo marchio poi fosse stato, nonostante l'assenza di quello straordinario mezzo di marketing che è oggi il web, in così breve tempo tanto fragoroso e imponente per gli appassionati....se, anche se per epoche e contingenze diverse, si potesse fare un accostamento tra l'incredibile e meritato successo di Journe di oggi e quello straordinario disegnatore di segnatempo unici che a mio parere è stato Roth?

Di principio, non mi piace fare accostamenti o raffronti, che altro non sono, per l'appunto, che vomparazioni tra i rispettivi giudizi sui singoli. Nel caso di specie, ho incontrato troppi anni fa' Monsieur Journe nel suo atelier di allora a Ginebra. abbiamo anche pranzato insieme alla graziosa PR che mi sembra facesse Nicole di nome. In realtà, non posso certo dire di conoscerlo, e questa mi sembra un'ulteriore ragione per astenermi dal rispondere alla tua ortese richiesta.
Se invece ti interessasse sapere chi dei due mi piace di più, ti risponderei Roth, ma l'amicizia gioca un ruolo dopante.
Allora potrei dirti che esteticamente preferisco Roth, per alcune nuove soluzioni concettuali Journe merita grandissimo rispetto, anche se, come sempre in Orologeria, nessuno fa tutto da solo, ma questa é una regola che vale per tutti.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 15:01:24 pm
Mi rivolgo a Beppe, della stirpe Menaldo. Premesso che il rispetto è alla base di ogni argomentazione, giusta o sbagliata che sia, vorrei il suo contributo. Mi associo a Claudio e Ciaca nella richiesta di approfondimento su DR. D'altra parte , nella veste di opener del topic su Blancpain, che racchiude una malcelata provocazione, sono contento del tuo intervento in merito. Il mio spirito è quello di un novello Candido, di Voltairiana memoria, cerco, col lume della ragione. Non ho pregiudizi, non ho preconcetti particolari. Credo, da candido,  di potere però valutare l'entrata in gioco di SG come una salvezza, salvezza che è arrivata quando il mondo orologiero svizzero era completamente sderenato, annientato, massacrato dal giappo/cinese quarzo. Ciò che poi è stata la politica di un gruppo in forte crescita mi ha lasciato, e mi lascia, alquanto perplesso.

Ciao Giorgio,
piacere di ritrovarti.
Condivido la tue righe, aggiungendo che la mia opinione sugli effetti salvifici di Swatch e su colui che lo ha fatto divenire un fenomeno di costume, é stato JCB, dal quale ho molte volte sentito dire come tutti dvessimo ringraziare Swatch.
Personalmente, pur non attribuendomi la paternità, condividevo e condivido in pieno il pensiero di un Personaggio che in fatto di orologi qualcosa sà e può dire, essendo l'autore di performances straordinarie in Orologeria.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 15:05:28 pm
Se non ricordo male l'intervista che lessi, Beppe, prima di Blancpain avevi collaborato anche con Breguet...era proprio ai tempi di Daniel Roth?

Sì, ho conosciuto Daniel Roth nel 1982/83 a Le Brassus, ci presentò, François Bodet, l'allora Direttore di Breguet.
Cordialmente
Beppe.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Ottobre 08, 2015, 15:54:11 pm
Cortesemente Beppe,
poiche' qualcuno ha parlato della vendita di F.Piguet e Blancpain in quanto aziende in crisi,
potresti essere un po' piu' chiaro e spiegare il perche' le due aziende furono cedute?
Io ho provato a scriverlo ieri ma o non sono stato letto o non sono stato creduto.
Se lo scrivi tu la notizia assume una "certificazione".
Grazie,
Erm.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 08, 2015, 15:57:54 pm
Io ho letto :)
I capricci di una donna che non voleva più abitare a Le Brassus :D
Beppe lo ha scritto in modo politicamente corretto, la sostanza é che la signora Piguet voleva andarsene al caldo e al sole :D
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: erm2833 - Ottobre 08, 2015, 15:59:53 pm
Io ho letto :)
I capricci di una donna che non voleva più abitare a Le Brassus :D
Tu sei un diavolo,lo sostengo da sempre. >:(
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 16:25:39 pm
Benché lungo, avevo letto il topic su Daniel, dove ho rivissuto con piacere il periodo all'inizio della sua avventura imprenditoriale, come tu stesso la hai chiamata.
Proprio nel topic citato, ho letto molte opinioni, e mi é sembrato che Angelo emergesse per la cognizione di causa
con la quale argomentava, dimostrando di aver ben conosciuto Daniel.
Mi chiedi un'opinione sul Roth orologiaio ? Prima di rispondere mi permetto di fare riferimento ad uno scambio di opinioni intercorso privatamente proprio tra Angelo ed il sottoscritto, con la speranza che il cortesissimo e molto competente Angelo non me voglia.
Mi ero rivolto ad Angelo per chiedergli alcuni consigli e per capire meglio il mondo dei Forum in generale e di questo in particolare. Le risposte di Angelo mi sono state molto utili, pertinenti e di buon senso, ed approfitto per ringraziarlo di nuovo.
In realtà, una delle questioni che domina la comparazione tra la mia esperienza passata e le Vostre legittimissime opinioni, riguarda due piani dimensionali diversi, che sono sempre stati diversi perché é giusto così.
A che cosa serve che io racconti le diverse realtà fattuali, per definizione, sempre distanti dalle convinzioni percepite e sedimentate negli appassionati di orologeria.
A che cosa serve sapere il nome o le aziende che potrebbero aver aiutato, a volte in modo risolutivo, Tizio o Caio, il detentore della marca in esame? In realtà, agli appassionati non interessa la verità, non gli interessa come si sono svolti i fatti, anzi, dietro a certe loro curiosità, sperano di sentirsi  dire proprio quello a cui hanno sempre creduto e che dà loro il piacere di amare quella o quell'altra marca. Gli orologi sono il compendio di competenze talmente diverse tra di loro, che nessuno, ma proprio nessuno, é in grado di padroneggiarle (maitriser) tutte insieme, naturalmente.
Può sembrare paradossale e persino ingiusto, ma nel successo commerciale di una marca il preziosissimo led insostituibile avoro degli orologiai non costituisce quasi mei l'elemento predominante e/o determinante.
Quindi, se tu mi chiedi di Roth l'orologiaio, cosa vuoi che ti risponda, che non é un bravissimo Orologiaio? Ma certo che é un bravissimo Orologiaio, come é certo che dispone di un gusto molto raffinato, come è altrettanto certo che altre persone gli sono state molto, molto utili, se é vero che ha potuto contare ed ottenere molto da Lemania, da un suo amico ingegnere, da qualche suo compaesano valentissimo Orologiaio, Ha potuto contare su di un bravissimo cassista, e su un altrettanto bravo quadrantista, E allora? dove sta il problema? Anche per tutti gli altri, in questo mondo, é la stessa musica.
Come già detto in passato, finora, nessun Orologiaio, benché bravissimo, é riuscito ad infrangere la barriera del successo, grazie alle sue abilità tecniche quasi sempre disgiunte dalle indispensabili e determinanti abilità imprenditoriali e commerciali.
A mio avviso, anche Daniel, non diversamente dagli altri suoi Colleghi che lo hanno preceduto o seguito, ha commesso l'errore di ritenere che la forza dei suoi manufatti bastasse a decretarne il successo e la perennità della sua marca.
I fatti purtroppo li conosciamo tutti e stanno a dimostrare che così non é stato.
Personalmente, ho conosciuto quasi tutti i rari ed eccellenti Orologiai  della Svizzera, cominciando tanti anni fa' da Dominique Loiseau di Neuchatel, oggi scomparso. Ho cercato con alcuni di loro di dar vita ad un parternariato, a volte anche finanziandone i primi orologi, ma inesorabilmente ho dovuto arrendermi all'evidente impossibilità di qualsiasi fattibilità. Per la mia esperienza, l'orologiaio è una persona fiera, qualche volta presuntuosa, che ritiene talmente prioritario la bontà dei suoi manufatti da ritenere inutile cercare qualcuno che sappia fare quello che lui non sà fare.
Ed inesorabilmente la festa dura quello che dura, fintanto che la realtà mette in evidenza le predette carenze spesso accompagnate da bilanci fallimentari o quasi. Nel caso di Daniel, ha avuto pure la sfortuna di incocciare in presunti amici che amici non erano.
Dell'Uomo mi piace dire che é una bravissima persona, molto onesta, uno che sà chiedere scusa, una parola dismessa, purtroppo, nelle relazioni umane. Mi addolora molto la sua storia, credo meritasse ben altri riconoscimenti, ma non é il solo.
Cordialmente.
Beppe.


   

Un saluto anche da parte mia Beppe, ho piacere ritrovarti qui, anche se non ci siamo mai incrociati prima, però ho letto con interesse ciò che scrivesti in altri lidi su Minerva.
Spero avrai modo di trattenerti un po con noi perchè non capita spesso leggere storie di maisons e personaggi a queste inerenti da chi le ha vissute in prima persona da protagonista.
Ad esempio, io approfitterei subito per sottolinearti della presenza nel sito di un topic al quale tengo molto dal titolo "Daniel Roth: tutte le immagini del genio", non ti chiedo di leggerlo tutto perchè è davvero molto lungo ma, ho letto che tu lo conosci bene e sarebbe bello un tuo punto di vista sull'orologiaio, l'uomo e la sua breve avventura come Maison Daniel Roth. Chessò qualche episodio, aneddoti,insomma quel che preferisci, sempre che ne abbia voglia.

Sarebbe bello un giorno riuscire a conoscere il maestro, qualcuno di noi ha avuto anche qualche scambio di mail con Roth, potrebbe esser un incontro particolarmente suggestivo.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 16:36:16 pm
Io ho letto :)
I capricci di una donna che non voleva più abitare a Le Brassus :D
Beppe lo ha scritto in modo politicamente corretto, la sostanza é che la signora Piguet voleva andarsene al caldo e al sole :D

Mi chiedo come tu faccia a sapere di circostanze evidentemente non pubblicate dai media ? Mi corre un dubbio, che sia stata la stessa Signora a confessarti del suo desiderio, oppure il famoso avvocato di Zurigo. In ogni caso, la tua tesi potrebbe essere verosimile o almeno comprensibile per tutti coloro che hanno frequentato la Vallée in inverno, brrrrrr !!! Chiamali capricci?
Cordialmente
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: PESSOA67 - Ottobre 08, 2015, 16:53:11 pm
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 16:55:36 pm
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: PESSOA67 - Ottobre 08, 2015, 17:00:12 pm
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
Forse mi sono espresso male, quando citavo casse e spirali etc li intendevo come forniture esterne...da qui il termine "manifattura" da prendere con le molle...
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 17:11:28 pm
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
Forse mi sono espresso male, quando citavo casse e spirali etc li intendevo come forniture esterne...da qui il termine "manifattura" da prendere con le molle...
Se andasse avanti male come sta andando, prevederei che prima o poi ci saranno orologi fatti e progettati senza orologiai....anzi forse ci sono già e si vede....è il sogno di certi manager che poi non hanno tanto successo di solito. Ma chissà in futuro....
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 08, 2015, 17:50:39 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 17:56:49 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 08, 2015, 18:01:47 pm
I quadranti di oggi comunque sono una desolazione in tutti i sensi.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 18:02:01 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Non è detto. Può essere così, ma può anche essere diversamente. Dipende. Ci sono esempi di un caso e dell'altro, di realizzazioni molto riuscite.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 08, 2015, 18:04:59 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 18:11:37 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 20:07:07 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.

Ma Marco, porta pazienza, faccio fatica a capire, ho la sensazione che alcune risposte siano esageratamente capziose, senza un qualsivoglia contributo utile, se non quello di alimentare botte e risposte invero poco comprensibili, almeno per me. Mi auguro che una maggiore serenità possa accompagnare le nostre chiacchiere, e mi spiacerebbe esserne, seppur involontariamente, la causa.
Se non portasse sfiga, aggiungerei "state sereni", sono solo orologi, belli o brutti, ma solo orologi.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 08, 2015, 21:02:54 pm
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto

Ti ringrazio, le belle parole fanno sempre piacere.
Purtroppo non mi piacciono le posizioni artattamente polemiche che mi annoiano in quanto, a mio modesto avviso, inutili e per niente stimolanti. Intendiamoci, il contradditorio è necessario, così come le critiche, purché motivate e soprattutto fondate, sennò sono un'inutile perdita di tempo. Molto sinceramente a 68 anni non cerco alcuna nuova o ulteriore affermazione o confermazione delle mie competenze professionali, peraltro limitate ad uno spicchio dell'universo orologero, e soprattutto non lo ricerco su di un Forum, per quanto rispettabile e frequentato da persone molto competenti. Se vi partecipo lo faccio esclusivamente per passare qualche momento gradevole, per soddisfare, quando posso qualche curiosità, non certo per dover stare attento e vigile per ripararmi da colui o coloro che mi spareranno la prossima missilata. Ho già provtao l'esperienza in altra sede e ne sono uscito massacrato.
Non cerco elogi, che quando arrivano fanno comunque piacere, ma non cerco nemmeno il contrario, e mi piacerebbe che la mia decisione di raccontare un po' del mondo degli orologi, nel quale ho avuto la fortuna di abitare per quasi quarant'anni, non si trasformasse, per alcuni, per un tiro al piccione. Sennò, con molta franchezza, chi me lo fa fare.
Scusami per lo sfogo, ma ci tenevo a corrispondere alla tua sensibilità con altrettanta sincerità.
Cordialmente
Beppe.

ma mi piacerebbe che non ci fosse per forza qualcuno
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: leolunetta - Ottobre 08, 2015, 21:07:22 pm
Beh, sai Beppe per molti di noi non è proprio così, perchè finchè si impegnano tante risorse, soldi, ricerche, tempo, e molti, molti scambi sui forum per fare amicizie, imparare e condividere, tutto ciò rende quest'interesse una parte importante nella nostra vita, altrimenti il tempo che vi dedichiamo perde di significato. Non credo che molti di noi possano ridurre la loro passione ad un "sono solo orologi".
Non dimentichiamo la componente irrazionale che alimenta qualsivoglia passione, e che ovviamente ne è il sale.
Che sarebbe l'ardore che proviamo per gli orologi senza qualche imbeccata, qualche discussione ficcante, o qualche lezione da parte di chi è più addentrato, per me fa parte del nostro percorso di apprendimento e di crescita e tutto può essere positivo in tal senso.
(Di fatto hai anche ragione e di cose più importanti degli orologi nella vita ovviamente ce ne sono, eppure…. ;) )
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 08, 2015, 21:09:48 pm
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.

Ma Marco, porta pazienza, faccio fatica a capire, ho la sensazione che alcune risposte siano esageratamente capziose, senza un qualsivoglia contributo utile, se non quello di alimentare botte e risposte invero poco comprensibili, almeno per me. Mi auguro che una maggiore serenità possa accompagnare le nostre chiacchiere, e mi spiacerebbe esserne, seppur involontariamente, la causa.
Se non portasse sfiga, aggiungerei "state sereni", sono solo orologi, belli o brutti, ma solo orologi.
Beppe
Posso? Se invece di contestare polemicamente quello che scrivo entrassi nel merito di ciò che ho scritto e perché e su cosa non sei d'accordo con quello che ho scritto, ecco, questo potrebbe essere utile, anche a me.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Ottobre 09, 2015, 08:09:30 am
 Marco, hai tirato fuori la storia dell'orologio vero che deve essere fatto per forza dall' orologiaio. Chiaro, chiarissimo, inequivocabile, incontestabile. Ad alcuno è mai saltato in mente di scrivere diversamente. Ti sei tirato fuori tu il tema e da solo ti sei autopolemizzato. Amo, adoro, la provocazione. Però in questo caso a nulla giova autostimolare se non a ingenerare una masturbazione mentale. Dai racconti di Beppe e da Angelo, emergono comunque, come è stato detto, due modi diversi, due piani, due dimensioni di intendere il mondo dell'orologeria. Beppe, che non è un tecnico dell'orologeria, non è un "maestro orologiaio" , nella equipe aveva un ruolo diverso, quindi, la sua dimensione e il suo modo di vedere le cose appare molto più disincantato del nostro. Grazie per i contributi che vorrete inserire
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 09, 2015, 08:38:00 am
Marco, hai tirato fuori la storia dell'orologio vero che deve essere fatto per forza dall' orologiaio. Chiaro, chiarissimo, inequivocabile, incontestabile. Ad alcuno è mai saltato in mente di scrivere diversamente. Ti sei tirato fuori tu il tema e da solo ti sei autopolemizzato. Amo, adoro, la provocazione. Però in questo caso a nulla giova autostimolare se non a ingenerare una masturbazione mentale. Dai racconti di Beppe e da Angelo, emergono comunque, come è stato detto, due modi diversi, due piani, due dimensioni di intendere il mondo dell'orologeria. Beppe, che non è un tecnico dell'orologeria, non è un "maestro orologiaio" , nella equipe aveva un ruolo diverso, quindi, la sua dimensione e il suo modo di vedere le cose appare molto più disincantato del nostro. Grazie per i contributi che vorrete inserire
Io il mio punto di vista l'ho spiegato. Non conosco ad oggi nessun grande orologio che sia uscito dalle mani di manager che non avessero capito l'importanza degli orologiai in questo settore. Se qualcuno la pensa diversamente liberissimo di farlo, ma allora spieghi il perché. Io non ho fatto alcuna autopolemica , ho scritto come la penso, e come la penso e la scrivo da tanto tempo. Chi la pensa diversamente si spieghi. Io so che alcuni manager sognano l'orologio senza oorlogiai, e con questo non mi riferisco ad alcuno in particolare. Purtroppo i risultati di orologi fatti senza orologiai, o con orologiai scarsi in quantità ed in qualità, ma soprattutto senza una idea guida che partorisce l'orologio, si vedono tutti i giorni. Sono orologi che in genere di grande hanno solo il prezzo, che magari rimangono invenduto dopo decine di anni, come fondi di magazzino. Ce ne sono tanti, ma tanti.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 09, 2015, 11:24:45 am
Il tema introdotto però non era questo; ossia nessuno ha scritto che si possono fare grandi orologi senza grandi orologiai (o designer aggiungo io nel caso che orologiaio non sia capace di disegnare orologi), si é scritto che anche dietro i grandi orologiai (e conseguentemente dietro ai grandi orologi) c'è spesso una equipe di persone con le quali il grande orologiaio condivide parte del merito, che siano fornitori specializzati esterni alla manifattura o tecnici e manager in essa impiegati. E mi sembra anche scontato che sia così appunto perché il grande orologiaio capace di fare al massimo tutto non esiste, e se esistesse potrebbe fare al .massimo qualche orologio all'anno, e anche se riuscisse a fare di più difficilmente saprebbe anche gestire e vendere, ecc ecc.
Il caso di DR é stato preso ad esempio di una realtà che nata sotto i.migliori auspici, sotto la guida di un grande orologiaio e con l'ausilio di collaboratori e fornitori tra i migliori su piazza all'epoca, é rapidamente passata dal grande successo all'oblio per alcuni errori di gestione evidentemente legati all'assenza di un management altrettanto competente.
Quel management che invece aveva, per esempio, Blancpain in JCB e il suo staff.
Io non vedo motivo di polemica in tutto questo, mi sembra una mera constatazione di un dato di fatto, ossia che un geniale orologiaio, da solo, non va molto lontano e che anche nel caso di piccole produzioni artigianali (come nel caso di Dufour) ha sempre bisogno di una rete di collaboratori e/o fornitori che lo supportino.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: mbelt - Ottobre 09, 2015, 11:29:29 am
Il tema introdotto però non era questo; ossia nessuno ha scritto che si possono fare grandi orologi senza grandi orologiai (o designer aggiungo io nel caso che orologiaio non sia capace di disegnare orologi), si é scritto che anche dietro i grandi orologiai (e conseguentemente dietro ai grandi orologi) c'è spesso una equipe di persone con le quali il grande orologiaio condivide parte del merito, che siano fornitori specializzati esterni alla manifattura o tecnici e manager in essa impiegati. E mi sembra anche scontato che sia così appunto perché il grande orologiaio capace di fare al massimo tutto non esiste, e se esistesse potrebbe fare al .massimo qualche orologio all'anno, e anche se riuscisse a fare di più difficilmente saprebbe anche gestire e vendere, ecc ecc.
Il caso di DR é stato preso ad esempio di una realtà che nata sotto i.migliori auspici, sotto la guida di un grande orologiaio e con l'ausilio di collaboratori e fornitori tra i migliori su piazza all'epoca, é rapidamente passata dal grande successo all'oblio per alcuni errori di gestione evidentemente legati all'assenza di un management altrettanto competente.
Quel management che invece aveva, per esempio, Blancpain in JCB e il suo staff.
Io non vedo motivo di polemica in tutto questo, mi sembra una mera constatazione di un dato di fatto, ossia che un geniale orologiaio, da solo, non va molto lontano e che anche nel caso di piccole produzioni artigianali (come nel caso di Dufour) ha sempre bisogno di una rete di collaboratori e/o fornitori che lo supportino.
Sicuro che non sia stato scritto quello che dici? Per me invece è stato scritto, e se vuoi abbiamo anche la controprova di questo. Tanto è vero che quando ho scritto quella che a me pare una ovvietà, cioè che senza grandi orologiai non ci sono grandi orologi, qualcuno si è sentito chiamato in causa, senza però spiegare perché non è in accordo con quello che ho scritto. Evidentemente anche questa persona è convinta di aver scritto una cosa diversa da quella che sostengo io. Altro punto importante su cui io non sono d'accordo: non è vero niente che non esistono grandi orolgiai che sono anche imprenditori. Ne sono esistiti e ne esistono. Non è neppure vero che tutte le case fanno fare certe cose all'esterno: alcune sì, altre no. E' un mondo che è troppo vario per essere descritto con generalizzazioni e termini liquidatori, o luoghicomuni, come che chi è orologiaio non è imprenditore...a volte sì, ma a volte anche no. Altra questione: nel successo di una impresa di orologeria conta di più la capacità del manager o quella degli orologiai? Io sono molto convinto della seconda....
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ciaca - Ottobre 09, 2015, 11:40:20 am
SorvoLo sulla prima parte perché non ho compreso cosa intendi, sulla seconda io non ho scritto che non esistono orologiai imprenditori, ho scritto che dietro un'azienda di successo che ha un buon prodotto ci sono sempre competenze (che non vengono.Mai citate) diffuse, che possoNo essere interne o esterne all'azienda, ma che sempre distribuite tra una moltitudine di soggetti restano. Inclusi, in alcuni casi, manager bravi (quando ci sono, il che non accade spesso).
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: guagua72 - Ottobre 09, 2015, 14:17:52 pm
Ma Michelangelo e Bernini facevano tutto da soli o avevano dei collaboratori? A parte la frase provocatoria e ovviamente estremizzata credo che Marco si riferisca ai più apprezzati e apprezzabili indipendenti, come ad alcuni geni del passato. In questo senso le argomentazioni appaiono venate di una sorta di romantica nostalgia, ma la realtà è altra e non è detto che l'ingresso di un nuovo management, di un socio importante o la necessità di esternalizzare siano sempre un male.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ilcommesso - Ottobre 09, 2015, 14:36:16 pm
...........
 Altra questione: nel successo di una impresa di orologeria conta di più la capacità del manager o quella degli orologiai? Io sono molto convinto della seconda....

Mentre leggevo ho pensato a Richard Mille; brand di successo, però quanti degli acquirenti sanno che c'è Giulio Papi dietro i complicati e Vaucher per i calibri base?
Probabilmente pensano che sia lui l'orologiaio o il designer.

Tornando un pò in topic, le multinazionali sono un male quando si avvalgono di manager privi di conoscenza del settore, ma questo penso valga per ogni attività.
Manager che sanno solo leggere (quando va bene) bilanci trimestrali, ed invece che lasciare a casa qualche migliaio di dipendenti quando i conti vanno male, chiedono ai vari responsabili tecnici di tagliare dove si può, che all'atto pratico vuol dire R&D di nuovi calibri, materiali, finiture, ovvero tutto ciò che ha reso famoso l'alto di gamma.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Beppe - Ottobre 09, 2015, 15:16:56 pm
...........
 Altra questione: nel successo di una impresa di orologeria conta di più la capacità del manager o quella degli orologiai? Io sono molto convinto della seconda....

Mentre leggevo ho pensato a Richard Mille; brand di successo, però quanti degli acquirenti sanno che c'è Giulio Papi dietro i complicati e Vaucher per i calibri base?
Probabilmente pensano che sia lui l'orologiaio o il designer.

Tornando un pò in topic, le multinazionali sono un male quando si avvalgono di manager privi di conoscenza del settore, ma questo penso valga per ogni attività.
Manager che sanno solo leggere (quando va bene) bilanci trimestrali, ed invece che lasciare a casa qualche migliaio di dipendenti quando i conti vanno male, chiedono ai vari responsabili tecnici di tagliare dove si può, che all'atto pratico vuol dire R&D di nuovi calibri, materiali, finiture, ovvero tutto ciò che ha reso famoso l'alto di gamma.
Ti stringerei volentieri la mano.
Beppe
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: fansie - Gennaio 12, 2022, 15:37:47 pm
Rispolvero questo topic.
Blancpain come la targa della Spezia, SP, sempre peggio.
Quando la tendenza generale è un ritorno a dimensioni maggiormente proporzionate e contenute, arriva Blancpain con un orologio elegante in platino con calendario cinese di ( attenzione, attenzione!!) 45,2 x 15,1 di spessore.
GRUOOSSS!!!
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: e.m. - Gennaio 12, 2022, 15:50:01 pm
Troppo gruoosss!
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: S.M. - Gennaio 12, 2022, 15:59:05 pm
Più hanno il polso piccolo, più vogliono orologi grossi.
Ridicoli
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: e.m. - Gennaio 12, 2022, 16:59:25 pm
Direi che anche i bianchi non scherzano
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ALAN FORD - Gennaio 12, 2022, 18:05:48 pm
Un miliardo e mezzo di potenziali acquirenti!
Se io fossi un fabbricante ed il distributore di li me lo chiedesse diametro 50 mi precipiterei a farglielo.
Poi ci sono i sognatori che pensano che le aziende vivono d'aria e non di fatturati.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: e.m. - Gennaio 12, 2022, 18:09:41 pm
Strano che tu,da imprenditore,pensi che sia l'utente finale ad influe nzare le industrie
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Errol - Gennaio 12, 2022, 18:10:48 pm
Un miliardo e mezzo di potenziali acquirenti!
Se io fossi un fabbricante ed il distributore di li me lo chiedesse diametro 50 mi precipiterei a farglielo.
Poi ci sono i sognatori che pensano che le aziende vivono d'aria e non di fatturati.

come contraddirti?
questi alla fine dell'anno devono fare i numeri mica altro
peraltro più che un ridimensionamento io vedo un ampliamento dell'offerta anche con prodotti di misura più classica
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ALAN FORD - Gennaio 12, 2022, 18:33:45 pm
Strano che tu,da imprenditore,pensi che sia l'utente finale ad influe nzare le industrie

Strano può sembrare a te, l'utente finale è quello che tira fuori i soldi quindi comanda lui altroché!
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: e.m. - Gennaio 12, 2022, 19:04:52 pm
Ale,l'orologio ormai è moda,come un calzone o una gonna.
Siamo noi utenti finali a fare restringere o allargare i capi d'abbigliamento o sono gli stilisti ad indicare la strada?
Se non fossero le ditte a stuzzicare gli appetiti sai quanti orologi venderebbero?
Un decimo,essendo la vita media di un orologio diciamo ventennale.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: Errol - Gennaio 12, 2022, 20:02:51 pm
Il ragionamento in senso assoluto ci può stare ma se ad uno stilista un emiro arabo richiede 100.000 parannanze bianche secondo te quello dice no..tradirebbe il mio credo e snatura le mie idee???
Quello assume altri 20 sarti e le produce pure di corsa.
Idem qui, se il distributore ha chiesto a Blamcpain 100 orologi da 45 mm quelli che dovrebbero dire? No, perché adesso c’è un ritorno alle misure classiche .
Io almeno penso che funzioni così
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: S.M. - Gennaio 12, 2022, 20:22:52 pm
A me poco interessa la genesi di orologioni da 45 o più millimetri. Non so da chi è partita l'idea e non me ne può fregar di meno.
Però siccome in questo mondo così etico e tollerante oramai chiunque ha il diritto di costruire o indossare quello che vuole, io voglio il diritto di criticare quelli che vanno in giro a 60 anni con le caviglie scoperte ed i pantaloni al polpaccio, quelli che ascoltano musica (parola grossa) trap, i gender liquid che ancora non sanno se gli piace a patata od il cetriolo e perchè no anche chi con un polso da bambino indossa una sveglia da polso.

Per me sono ridicoli.
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: ALAN FORD - Gennaio 12, 2022, 21:55:45 pm
Ale,l'orologio ormai è moda,come un calzone o una gonna.
Siamo noi utenti finali a fare restringere o allargare i capi d'abbigliamento o sono gli stilisti ad indicare la strada?
Se non fossero le ditte a stuzzicare gli appetiti sai quanti orologi venderebbero?
Un decimo,essendo la vita media di un orologio diciamo ventennale.

Noi quattro contro un miliardo e mezzo di persone?
Titolo: Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
Inserito da: SoloMeccanico - Gennaio 13, 2022, 19:08:48 pm
Il ragionamento in senso assoluto ci può stare ma se ad uno stilista un emiro arabo richiede 100.000 parannanze bianche secondo te quello dice no..tradirebbe il mio credo e snatura le mie idee???
Quello assume altri 20 sarti e le produce pure di corsa.
Idem qui, se il distributore ha chiesto a Blamcpain 100 orologi da 45 mm quelli che dovrebbero dire? No, perché adesso c’è un ritorno alle misure classiche .
Io almeno penso che funzioni così
Entrambe le cose sono sicuro siano accadute davvero.

A me poco interessa la genesi di orologioni da 45 o più millimetri. Non so da chi è partita l'idea e non me ne può fregar di meno.
Però siccome in questo mondo così etico e tollerante oramai chiunque ha il diritto di costruire o indossare quello che vuole, io voglio il diritto di criticare quelli che vanno in giro a 60 anni con le caviglie scoperte ed i pantaloni al polpaccio, quelli che ascoltano musica (parola grossa) trap, i gender liquid che ancora non sanno se gli piace a patata od il cetriolo e perchè no anche chi con un polso da bambino indossa una sveglia da polso.

Per me sono ridicoli.

Concordo su tutto.


Quattro contro sette miliardi? Meglio!  E comunque è la storia della mia vita...