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Off Topic => Il Caffè di Orologico => Topic aperto da: mbelt - Novembre 03, 2015, 23:30:05 pm

Titolo: Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 03, 2015, 23:30:05 pm
Si, è un campo di cui mi interesso molto, soprattutto in termini ludici, ed in piccola parte anche per lavoro.
Io adesso faccio un esperimento, un gioco, ma assolutamente basato sulla realtà . Vediamo se qualcuno è capace di capire.
1988 - Strage di Bagnara (ER),  4 gennaio 1990 uccisione al Pilastro a Bologna di tre carabinieri in un agguato da quella che sarà definita Banda della Uno Bianca..ci sono collegamenti..

Mostro di Firenze ( dal 1968 al 1985), Zodiac killer (California dal 1963 al 1971) anche qui ci sono collegamenti. Ted j katzinski unabomber ( anni 80 USA), The Ghost Killer Atlanta  ( USA ), mostro co Long Island New York ( caso ancora irrisolto a tutti gli effetti) telefona ai parenti delle vittime col telefonino della vittima, e minaccia.....

Sequestro Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, attentato a Giovanni Paolo II, Boston, l'amerikano.....

Sono enigmi rivolti a capire se qualcuno è in grado di comprenderli. Altrimenti pazienza.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ALAN FORD - Novembre 04, 2015, 06:27:55 am
Tutti fatti ovviamente conosciuti ma mai approfonditi.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Croix_de_Malte_® - Novembre 04, 2015, 10:16:20 am
Si, è un campo di cui mi interesso molto, soprattutto in termini ludici, ed in piccola parte anche per lavoro.
Io adesso faccio un esperimento, un gioco, ma assolutamente basato sulla realtà . Vediamo se qualcuno è capace di capire.
1988 - Strage di Bagnara (ER),  4 gennaio 1990 uccisione al Pilastro a Bologna di tre carabinieri in un agguato da quella che sarà definita Banda della Uno Bianca..ci sono collegamenti..

Mostro di Firenze ( dal 1968 al 1985), Zodiac killer (California dal 1963 al 1971) anche qui ci sono collegamenti. Ted j katzinski unabomber ( anni 80 USA), The Ghost Killer Atlanta  ( USA ), mostro co Long Island New York ( caso ancora irrisolto a tutti gli effetti) telefona ai parenti delle vittime col telefonino della vittima, e minaccia.....

Sequestro Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, attentato a Giovanni Paolo II, Boston, l'amerikano.....

Sono enigmi rivolti a capire se qualcuno è in grado di comprenderli. Altrimenti pazienza.

Era il trentennio in cui non c'erano ancora i social nw e la gente non sapeva come farsi vedere...
Mancanza di autostima?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ciaca - Novembre 04, 2015, 13:05:40 pm
Confesso di non essere uno che si è mai appassionato ai fatti di cronaca nera, cosa che di solito rifuggo anche oggi in tempi in cui di questi misfatti si nutrono buona parte dei patetici palinsesti televisivi.
Alcuni dei fatti citati da Marco non li avevo nemmeno mai sentiti nominare, altri li ricordo nitidamente.
Da persona assolutamente disinformata l'unica cosa che riesco a notare è che tutti questi fatti si innestano in scenari temporali assai turbolenti sul piano storico e politico, e che alcuni di essi sembrano fare da diversivo per fatti di rilevanza socio-politica ben maggiore che ne fanno da sfondo.
Possibili Depistaggi, i sempre evocati servizi deviati, grandi sconvolgimenti politici, la guerra fredda, le tensioni politiche post sessantottine, il papa anticomunista e le lacerazioni all'interno della chiesa, ecc ecc.
Di più preciso e circostanziato, da persona assolutamente disinformata sui fatti specifici, non riesco a scorgere, a parte le modalità apparentemente simili di certi gesti efferati.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 04, 2015, 23:19:01 pm
Questo è un topic che non avrei dovuto aprire perché era normale che venissero date risposte che non coglievano ciò che volevo suggerire, perché per capirlo bisogna conoscere meglio i casi, però se qualcuno di voi fosse interessato a vicende importanti ed inquietanti si concentri sulla Strage di Bagnara, 1988. Sono sicuro che anche senza conoscere cose segrete alcune potrebbero essere intuite sinistramente. Poi io ho fatto un collegamento con la Banda Uno Bianca, ed in particolare ad un suo altrettanto strano attentato ai tre carabinieri.....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ciaca - Novembre 04, 2015, 23:34:48 pm
Quella di Bagnara nemmeno la conoscevo, sono andato a leggere un po' di cose incuriosito, e ne ho lette tante di possibili ricostruzioni e congetture. Confesso di non avere la preparazione e la conoscenza dei fatti per discernere le fantasie dalle ipotesi fondate, ciò che oggettivamente appare improbabile è che un solo uomo possa avere esploso 110 colpi da molteplici armi tra le quali tre mitragliette (due delle quali avrebbero dovuto trovarsi in una cassaforte che solo il comandante di caserma avrebbe potuto aprire) contro altri 4 uomini armati senza che questi possano reagire o anche solo ferirlo.
Indagini condotte frettolosamente e chiuse anche più frettolosamente, e tutto il campionario di circostanze dietro le quali di solito si costruiscono "casi" più o meno misteriosi.
Poi c'è la storia del sedicente politico fermato qualche giorno prima in compagnia di personaggio con il quale non avrebbe dovuto trovarsi, dei servizi che avrebbero commissionato la strage per far sparire il foglio che provava quella segnalazione compromettente, con un omicidio fatto poi passare per suicidio, e altre cose che davvero non riesco a valutare.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 04, 2015, 23:41:57 pm
Quella di Bagnara nemmeno la conoscevo, sono andato a leggere un po' di cose incuriosito, e ne ho lette tante di possibili ricostruzioni e congetture. Confesso di non avere la preparazione e la conoscenza dei fatti per discernere le fantasie dalle ipotesi fondate, ciò che oggettivamente appare improbabile è che un solo uomo possa avere esploso 110 colpi da molteplici armi tra le quali tre mitragliette (due delle quali avrebbero dovuto trovarsi in una cassaforte che solo il comandante di caserma avrebbe potuto aprire) contro altri 4 uomini armati senza che questi possano reagire o anche solo ferirlo.
Indagini condotte frettolosamente e chiuse anche più frettolosamente, e tutto il campionario di circostanze dietro le quali di solito si costruiscono "casi" più o meno misteriosi.
Poi c'è la storia del sedicente politico fermato qualche giorno prima in compagnia di personaggio con il quale non avrebbe dovuto trovarsi, dei servizi che avrebbero commissionato la strage per far sparire il foglio che provava quella segnalazione compromettente, con un omicidio fatto poi passare per suicidio, e altre cose che davvero non riesco a valutare.
Hai colto qualcosa: dopo due giorni si sono riparati i muri e le finestre, dopo altri due giorni la caserma era di nuovo al completo. Ma c'è pure un particolare molto importante: il maresciallo era in caserma con un suo sottoposto. Gli altri due erano di servizio in pattuglia. A ,ezzogiormo viene loro ordinato di rientrare improvvisamente senza spiegazione del motivo. Appena arrivati si scatenerà la mattanza. Li sta il mistero quel precipitoso rientro, che io penso che fosse funzionale ad ucciderli. Ma chi va li a fare queste indagini? Chi fa tutto così in fretta? Non è proprio un personaggio sconosciuto...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ciaca - Novembre 04, 2015, 23:50:09 pm
Si avevo letto tutto questo. Non ho letto invece chi é l'autore delle frettolose indagini.

Letto ora, MM. Corsi e ricorsi storici :)
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: AleArturo - Novembre 05, 2015, 13:25:53 pm
Sono due giorni che mi sto scervellando.

Sicuramente non sono temi ed argomenti dei quali mi interesso, complice il fatto che, anche ai tempi del più recente fatto citato (la Uno bianca) non ero ancora nato.
Sono però geneticamente attratto da ciò che ha risvolti incogniti, aspetti sottaciuti, sono curioso ed appassionato dal sapere la verità.

Purtroppo, dicevo, non sono questi fatti che conosco se non sommariamente.
Gli unici collegamenti che riesco a rilevare sono quelli già accennati da Marco ed esplicitati da Angelo fra la strage di Bagnara e quella della Uno bianca, con Mancini ed il SISMI coinvolti ed in quelli abbastanza evidenti nel caso della Orlandi, nel quale i depistaggi ed i legami fra servizi, Magliana e IOR sembrano essere la chiave di lettura.

Davvero però non riesco a collegare Pacciani (o chi sembra lo finanziasse coi compagni di merende) con Zodiac se non per le modalità e le vittime, nè so nulla che li metta in relazione con Unabomber. Nulla so, in assoluto, degli altri due casi americani.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ilcommesso - Novembre 05, 2015, 13:40:41 pm
Sono due giorni che mi sto scervellando.

Sicuramente non sono temi ed argomenti dei quali mi interesso, complice il fatto che, anche ai tempi del più recente fatto citato (la Uno bianca) non ero ancora nato.
Sono però geneticamente attratto da ciò che ha risvolti incogniti, aspetti sottaciuti, sono curioso ed appassionato dal sapere la verità.

Purtroppo, dicevo, non sono questi fatti che conosco se non sommariamente.
Gli unici collegamenti che riesco a rilevare sono quelli già accennati da Marco ed esplicitati da Angelo fra la strage di Bagnara e quella della Uno bianca, con Mancini ed il SISMI coinvolti ed in quelli abbastanza evidenti nel caso della Orlandi, nel quale i depistaggi ed i legami fra servizi, Magliana e IOR sembrano essere la chiave di lettura.

Davvero però non riesco a collegare Pacciani (o chi sembra lo finanziasse coi compagni di merende) con Zodiac se non per le modalità e le vittime, nè so nulla che li metta in relazione con Unabomber. Nulla so, in assoluto, degli altri due casi americani.

Ho letto un bel libro, consigliato da Marco, sul mostro di firenze.
Fin da subito le indagini indicavano un'arma usata per compiere delitti avvenuti decenni prima.
Però si è presa una strada diversa.

La strage di bagnara non la ricordavo, però dubito che in una piccola stazione di provincia si possa celare una tale rabbia da esplodere in quel macello.

Quando cala il silenzio così in fretta, vuol dire che era meglio non approfondire le indagini
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 05, 2015, 14:22:01 pm
Sono due giorni che mi sto scervellando.

Sicuramente non sono temi ed argomenti dei quali mi interesso, complice il fatto che, anche ai tempi del più recente fatto citato (la Uno bianca) non ero ancora nato.
Sono però geneticamente attratto da ciò che ha risvolti incogniti, aspetti sottaciuti, sono curioso ed appassionato dal sapere la verità.

Purtroppo, dicevo, non sono questi fatti che conosco se non sommariamente.
Gli unici collegamenti che riesco a rilevare sono quelli già accennati da Marco ed esplicitati da Angelo fra la strage di Bagnara e quella della Uno bianca, con Mancini ed il SISMI coinvolti ed in quelli abbastanza evidenti nel caso della Orlandi, nel quale i depistaggi ed i legami fra servizi, Magliana e IOR sembrano essere la chiave di lettura.

Davvero però non riesco a collegare Pacciani (o chi sembra lo finanziasse coi compagni di merende) con Zodiac se non per le modalità e le vittime, nè so nulla che li metta in relazione con Unabomber. Nulla so, in assoluto, degli altri due casi americani.
Bisogna avere una conoscenza molto approfondita di casi molto complessi, e delle indagini ad essi relative. E allora alcuni legami sinistri emergono. Sull'episodio di Bagnara se un solo quotidiano pubblicasse la notizia che furono chiuse le indagini in due giorni, scoppierebbe uno scandalo, e giustamente. Perché quella vicenda è avvolta dal mistero e nasconde qualcosa di serio, di molto serio.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: AleArturo - Novembre 05, 2015, 14:29:57 pm
La mia domanda è: i casi elencati hanno un fil rouge a collegarli?
Perché sto cercando analogie o punti comuni, ma dalle poche informazioni di cui dispongo (che non sono più di quante sono quelle disponibili a chiunque non abbia approfondito le questioni) non riesco a capire neppure quale sia l'enigma a cui si dovrebbe rispondere.
Sicuramente mi mancano informazioni sostanziali, oltre che deduzioni possibili solo a chi ha studiato a fondo questi fatti.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 05, 2015, 23:01:59 pm
Io ho raggruppato alcuni casi fra loro, a gruppi. All'interno di alcuni di questi casi vi sono legami, a loro volta molto diversi per ciascun gruppo. A volte i dettagli sconcertanti sono nelle modalità esecutive di alcuni delitti.
Il caso del mostro di Firenza, a mio modo di vedere ancora completamente non risolto, presenta una similitudine vera con il famoso Jack lo Squartatore, in certe modalità operative. Ma una vera e propria pazzesca curiosità , conoscendolo molto bene, l'ho scoperta io.....Zodiac fa un numero di vittime impreciso. Perché al 99 per cento è responsabile di un delitto già nel 1967, di una studentessa universitaria brutalmente accoltellata fuori da una biblioteca, dopo che l'assassino le aveva sabotato la macchina. Il collegamento con i delitti certamente attribuiti a Zodiac sono nelle lettere anonime arrivate ai familiari e anche alla polizia: sono state scritte certamente da Zodiac, non si sa però con certezza se abbia fatto anche il delitto, anche se è molto probabile. Non solo una perizia dirà che sono calligrafiche di Zodiac ma anche l'affrancatura delle buste, il contenuto...e poi una modalità di agguato che sarà replicata. Vi è una certa probabilità sia responsabile anche di un a delitto ancora precedente è rimasto irrisolto nel 1963 sempre in Claifornia, su una spiaggia una giovane coppia assalita con modalità molto particolari che si ritroveranno un un duplice omicidio di Zodiac, e anche gli identikit corrispondono. Zodiac non è un maniaco sessuale pare essere piuttosto animato da una sola vera fissazione: sfidare le forze dell'ordine e cosa che gli riuscirà con successo fino alla fine .... Ma torniamo ai delitti del mostro sicuramente opera di un maniaco sessuale , solo, molto feroce,  Determinato, astutissimo, sottilissimo. I primi delitti certi di Zodiac sono a distanza di sei mesi, fra il 1968 e il 1969, nelle sue intenzioni sono due duplici omicidi, ma muoiono solo in tre una vittima riesce a salvarsi, e sarà uno dei pochi a vedere in faccia Zodiac anche se là buio senza maschera. Vengono assalite due auto di duce coppiere appartate in macchina, esattamente come i delitti del mostro. Il testimone sopravvissuto spiegò le modalità dell'agguato: una auto li pedina dall'inizio della serata con una sola persona a bordo. Poi si appartano. A quel punto arriva nel parcheggio la solita auto che però ha un comportamento ancora più sospetto: si ferma a fari spenti e a motore in moto vicino all'auto dei due amanti giovanissimi. Fra i due giovani spaventati, vi è una discussione animata, se restare o scappare, alla fine restano, 'auto si rimette in moto ed esce dal parcheggio, ma dopo pochi minuti tornerà , parcheggerà la vettura esattamente dietro quella della coppia, scende, e abbagliando i giovani con una pila spara una graniula di colpi ad entrambi , con una calibro nove con silenziatore.....poi farà una lugubre telefonata alla polizia dicendo che due giovani erano morti in un certo parcheggio..... " Ho ucciso io anche quelli del Natale scorso. Gooooodbyyyyyye!" Nel primo duplice omicidio compiuto con le stesse modalità il ragazzo al volante muore azionando con il corpo la freccia dell'indicatore sinistro. Il debutto del mostro di Firenze, o meglio il debutto della prima vittima della celebre calibro 22 berretta con Winchester serie h si ha proprio nel 1968, la coppia viene uccisa allo stesso modo e curiosamente, an ne l'Alfa Romeo della vittima sarà trovata con la freccia sinistra accesa.  Una coincidenza, si suppone che i corpi azioni la levetta delle frecce, ma certo abbastanza suggestiva. Ma ovviamente è una agghiacciante coincidenza, perché poi i casi evolveranno in modo drammaticamente diverso. Zodiac ogni volta iccideva le vittime in modo diverso, eccetto i primi due duplici omicidi a fotocopiA . Un colpevole dei delitti e delle lettere di Zodiac non saranno mai trovati, il caso è ancora aperto,  è oggetto di inchieste e sospetti con forti indizi,  ma ad una incriminazione si è mai giunti. Il vero fil Rouge emerge tra i delitti di Zodiac, e anche i tentati omicidi., e due vicende agghiaccianti, quella dell'Unabomber USA, ma prima ancora in paio di anni ad Atlanta in Georgia vengono rapiti e uccisi e fatti ritroviate circa 30 teen ager , accompagnate da lettere simili a quelle di Zodiac ma con firma e calligrafia diverse, qui c'è un razzismo che in Zodiac non esiste, ci sarà una condanna all'ergstolo per questi delitti di un nero giovane ma individuato sullo base di indizi molto molto labili,
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: guagua72 - Novembre 08, 2015, 17:01:53 pm
, .....poi.....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 04, 2015, 21:17:59 pm
Visto che un paio di troll hanno fatto chiudere il precedente topic, procedo qui, sperando che chi non gradisce si astenga dall'intervenire.
Torniamo sulla calibro 22 del mostro di Firenze, e sulle munizioni usate. La pistola è vecchia, piccola di calibro, apparentemente in congruente con la finalità omicide del maniaco. Poi aveva anche un malfunzionamento di cui si trova traccia nei bossoli che espelle. Anzitutto i bossoli. Un mistero mai risolto è che il numero di bossoli trovati sarà sempre inferiore ai numeri di colpi sparati. Perché ? Che mi risulti non ho mai letto una ipotesi credibile. Mai si troverà traccia di un'arma diversa in questi delitti. Le Wichester serie H erano molto diffuse con quel calibro, ma analisi raffinate sui bossoli fecero capire che queste cartucce appartenevano ad unico lotto, anzi ad una unica confezione di ceno, vecchia, al punto che vi erano tracce di ossidazione. Ma perché usare questa arma così inidonea allo scopo? Evidentemente era ad un certo punto diventata elemento fondamentale della ritualità omicidiaria. Ed ecco perché sicuramente il maniaco sa che questa arma ha firmato il duplice delitto del 68. Lui usa quell'arma proprio perché è stata usata nel precedente delitto non maniacale. Mi sembra l'ipotesi più plausibile, ed ecco un'altra ragione per cui le indagini sui sardi doveva proseguire con più cura. In un delitto poi lui spara dieci colpi. Ma la pistola in questione ha solo nove cartucce. In realtà con una semplice modifica si poteva averne dieci....un altro dettaglio.
I tagli. È stata sempre usata una unica lama mai ritrovata. Una lama da subacqueo, questo lo si sa per certo. Si nota una costante progressione nell'uso dell'arma da taglio. L'assassino impara di volta in volta. Conosce l'anatomia ma non sembra un medico che conosce come tagliare. Taglia sempre partendo da un punto all'altro.
A questo proposito torniamo nel 1985. Vi ho già raccontato di un bossolo trovato sotto una certa buchetta delle lettere ad indicare che la busta per Silvia Della Monica parte da lì, a duecento metri da casa del magistrato. Dopo due settimane un altro bossolo salta fuori. La nota un infermiere nel posteggio di un ospedale. Venne decisa una operazione imponente di forze di polizia: vennero aperte tutte gli armadietti degli effetti personali dei lavoratori dell'ospedale, medici ed infermieri. Versione ufficiale comunicata alla stampa: non si trovò nulla. Ma guardando i verbali che furono stilati da coloro che aprirono questi armadietti, ad un certo punto ci si imbatte in qualcosa di abbastanza curioso: in uno vengono ritrovate mappe di percorsi nella provincia di Firenze, con sottolineature strane. A fianco viene trovata una bottiglia di formaldeide. Che viene usata per conservare i tessuti. Apparteneva ad un medico. Io spero che si siano fatte ricerche su questo medico e si sia escluso che fosse il maniaco, anche se questo non risulta da alcun dato ufficiale.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 04, 2015, 21:25:54 pm
Un dettaglio ulteriore ma molto significativo sulla dinamica dei duplici omicidi. Un elemento che colpi chi esaminò i corpi e le scene del delitto fu che risultava evidente che il maniaco non toccava con i guanti i corpi. O meglio trascinava il corpo di lei fuori dalla macchina, per i polsi. Ma evitava il più possibile ogni contatto diretto. Usava sempre i guanti, mai una impronta fu trovata, mai. Questo tratto, il fatto per esempio che non slacciasse la cintura delle donne ma la tagliasse con la lama, e altre cose di questo tipo sono stati elementi importanti nel tracciare il profilo psicologico del maniaco. Profilo non difficile da tracciare soprattutto per gli esperti americani che lo scrissero con molta precisione, peccato che non sia stato usato nelle indagini, uno dei più grossi errori di tutta la vicenda investigativa. Fu possibile spiegare di che tipo di patologia soffrisse il maniaco, e anche della sua evoluzione nel tempo, confermata dalle scene del crimine.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Istaro - Dicembre 04, 2015, 23:31:09 pm
Un dettaglio ulteriore ma molto significativo sulla dinamica dei duplici omicidi. Un elemento che colpi chi esaminò i corpi e le scene del delitto fu che risultava evidente che il maniaco non toccava con i guanti i corpi. O meglio trascinava il corpo di lei fuori dalla macchina, per i polsi. Ma evitava il più possibile ogni contatto diretto. Usava sempre i guanti, mai una impronta fu trovata, mai. Questo tratto, il fatto per esempio che non slacciasse la cintura delle donne ma la tagliasse con la lama, e altre cose di questo tipo sono stati elementi importanti nel tracciare il profilo psicologico del maniaco. Profilo non difficile da tracciare soprattutto per gli esperti americani che lo scrissero con molta precisione, peccato che non sia stato usato nelle indagini, uno dei più grossi errori di tutta la vicenda investigativa. Fu possibile spiegare di che tipo di patologia soffrisse il maniaco, e anche della sua evoluzione nel tempo, confermata dalle scene del crimine.

Criminal minds...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 04, 2015, 23:37:40 pm
Un dettaglio ulteriore ma molto significativo sulla dinamica dei duplici omicidi. Un elemento che colpi chi esaminò i corpi e le scene del delitto fu che risultava evidente che il maniaco non toccava con i guanti i corpi. O meglio trascinava il corpo di lei fuori dalla macchina, per i polsi. Ma evitava il più possibile ogni contatto diretto. Usava sempre i guanti, mai una impronta fu trovata, mai. Questo tratto, il fatto per esempio che non slacciasse la cintura delle donne ma la tagliasse con la lama, e altre cose di questo tipo sono stati elementi importanti nel tracciare il profilo psicologico del maniaco. Profilo non difficile da tracciare soprattutto per gli esperti americani che lo scrissero con molta precisione, peccato che non sia stato usato nelle indagini, uno dei più grossi errori di tutta la vicenda investigativa. Fu possibile spiegare di che tipo di patologia soffrisse il maniaco, e anche della sua evoluzione nel tempo, confermata dalle scene del crimine.

Criminal minds...
Quando ci sono di messo situazioni così , senza legami apparenti fra vittime e assassini, disporre di un quadro o profilo psicologico ( e non solo) dell'assassino è fondamentale per la sua ricèrca. Gli italiani non avevano esperienza e chiesero al massimo livello negli USA. E lavorarono molto bene, considerando il caso semplice in sè, perché fortemente connotato. Quel lavoro è finito poi in anni successivi nelle mani di criminologhe italiani riscuotendo un unanime apprezzamento. Ancora di più è imperdonabile che non si sia usato per escludere che Pacciani fosse colpevole. Bastava solo questo, ed invece faceva comodo non tenerne conto.
Il rebus era facile da risolvere:  tra i sardi chi era che aveva questi tratti? Una volta trovato, le probabilità che non fosse l'assassino sarebbero state ridottissime.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 05, 2015, 19:51:15 pm
Ora mi occuperò di Zodiac, una vicenda USA molto molto complessa, non meno della precedente. Una indagine ancora aperta, senza colpevole, ma con un certo numero di sospetti, di cui uno con molti indizi a suo carico, ma è morto nel 1992, di morte naturale.
Non siamo in presenza di un serial killer che uccide a sfondo sessuale. Qui il profilo è molto più sfuggente e complicato, molto difficile da inquadrare. Da ciò che ha scritto, dalle sue tante lettere, tutte su internet, si capisce che il suo scopo era di farsi beffe delle forze dell'ordine. Devo dire che è riuscito a farlo in un modo che prima di leggere quello che scriverò difficilmente è immaginabile.

Neppure il numero esatto di vittime è certo: sicuramente sono sette, di cui cinque uccisi. Ma in realtà, come spiegherò si arriva con una quasi certezza alle 10, 11.
Zodiac è un pasticcione, forse persino sfortunato. Ogni volta che fa un agguato o un omicidio si fa vedere e lo vedono molte persone.
L'incubo ha inizio una fine di luglio del 1969, quando una stazione di polizia a Vallejo ( sud di San Francisco) , circa a mezzanotte da una cabina telefonica giunge una telefonata anonima che dice questo : "Ci sono due cadaveri nel parcheggio di ........, uccisi con una pistola calibro 9. Ho ucciso io anche quelli dello scorso Natale. Goooodbye ( con una sorta di cantilena macabra e beffarda)."

Due giovani ragazzi sono stati assaliti a colpi di pistola con silenziatore. Uno dei due, incredibilmente, sopravviverà, e testimonierà che quella sera , il 4 luglio, giorno di festa, era uscito con la sua fidanzata. Avevano cenato al Drive In, ma avevano notato una vettura con una sola persona a bordo che sembrava seguirli.....dopo le undici erano fermi ad un parcheggio lungo una strada di grande sperimento. Arriva proprio la vettura che li aveva seguiti per tutta la sera, si ferma leggermente dietro l'automobile, tiene il motore in moto a fari spenti. Avendola riconosciuta e dato il comportamento sospetto vi è una discussione tra i due per decidere se andarsene subito oppure affrontare questa persona. Decidono tragicamente di restare. L'auto dopo qualche minuto riparte, e i ragazzi tirano un sospiro di sollievo. Durerà poco: con un stridio di gomme la medesima auto tornerà nel parcheggio e metterà la vettura esattamente dietro quella delle vittime. Ne scende un uomo che sembra avere una torcia in mano. Pensano che sia un controllo della polizia i ragazzi ( potrebbe essere forse successo anche in alcuni assalti del mostro di Firenze a ben vedere, questo tragico errore), quindi estraggono il documento, ma l'assalitore spara alla ragazza alla guida che muore subito, mente lui sul sedile del passeggero sarà raggiunto da molti colpi ma nessuno mortale. Disse che questo assalitore aveva legato una torcia alla canna della pistola col silenziatore....e sparava.

Sei mesi prima quasi a Natale del 68, vicino erano  stati uccisi due altri giovani fidanzati in auto. Stavolta l'assassino non telefona nè manda alcun messaggio. Come avete visto con la telefonata del 4 luglio 69 rivendica anche quel primo omicidio, commesso con modalità del tutto analoghe con arma con lo stesso calibro ma diversa.

Ma i fuochi d'artificio cominciano ora. Infatti al San Francisco Chronicle, alla centrale di polizia di San Francisco, e ad altro quotidiano , giungono tre lettere anonime. In esse una persona dichiara di avere compiuto i due massacri, e fornisce una ricostruzione dei delitti aggiungendo dettagli che solo l'assassino poteva conoscere. Chiedeva che fosse pubblicato sui quotidiani entro il giorno successivo un crittogramma fatto da lui, in tre parti, ciascuna parte contenuta in una delle tre lettere. Qualora non ci fosse stata la pubblicazione, minacciava di uccidere almeno dodici persone nel fine settimana.
Non si era mai verificato in fatto simile prima, quindi vi è un dibattito tra coloro che volevano pubblicare e quelli che non volevano. Alla fine, verificata l'attendibilità della minaccia , il crittogramma fu pubblicato. L'assassino, ancora senza nome, nella lettera scriveva che aveva nascosto la sua identità nel crittogramma. Il crittogramma è molto complesso: strani 16 caratteri, presi da almeno otto codici diversi. Ma una coppia di professori lo legge e lo risolve. Il modo com un fu risolto merita di essere raccontato. Loro raccontarono che ipotizzarono che essendo un assassino, la parola kill doveva esserci...quindi da lì cercarono di identificare le parole che si traducevano con Kill. Poi via via componendo la chiave di lettura. Ma il messaggio decriptato fu una delusione: l'assassino diceva che provava piacere ad uccidere uomini perché l'uomo è l'animale più pericolo da cacciare , e perché le persone che uccideva divenivano suoi schiavi nell'aldilà, dopo la morte. Scrisse che non avrebbe rivelato la,sua identità perché voleva uccidere ancora e tanto..
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 05, 2015, 21:29:09 pm
21 o 26 settembre 1969. Mentre in agosto gli inquirenti decidono di provocare pubblicamente l'assassino, chiedendo di fornire ulteriori dettagli sugli omicidi in modo da essere certi che chi scrive è l'assassino e non un mitomane ( in realtà già i primi particolari che aveva fornito erano assolutamente certo, come marca e modello dei proiettili usati, esatta posizione dei cadaveri, etc), lui manda altra lettera. Aperta con una frase che da quel momento aprirà ogni lettera del killer: " "This is the Zodiac speaking". Si dà un nome. Già la prima lettera contenga come firma un cerchio con sopra una croce, tipo croce celtica.
Ma torniamo al settembre di quell'anno, una coppia era in gita al Lago Berreyessa sempre a sud di San Francisco, non tanto distante dai luoghi del primo delitto. La ragazza vede da non tanto lontano un uomo con gli occhiali da sole che li fissa da lontano insistentemente . Avvisa il suo ragazzo ma questi le dice di lasciare perdere. Poi l'uomo sparisce dietro degli alberi. Ritornerà dirigendosi velocemente verso la coppia con una cappuccio in testa, è addosso una strana tuta artigianale, con sul petto dipinta una enorme croce col cerchio, il simbolo che Zodiac si era dato. Non fanno in tempo a scappare: l'uomo è armato, e ordina alla coppia di dargli le chiavi della loro macchina, perché è appena evaso dalla prigione, ha ucciso una guardia e vuole scappare. Le vittime obbediscono. Ma quel punto l'uomo slaccia dei pezzi di corda già preparati e ordina alla vittima donna di legare l'uomo. Infine sarà Zodiac a legare lei. Poi lui chiede all'assassino se la pistola che impugna è vera o è un giocattolo, e lui gli mostra il caricatore ( era vera) . A quel punto estrae un pugnale e colpisce ripetutamente a morte lei è lui. L'assassino scappa, le vittime urlano e qualcuno li sente e accorre. Zodiac si dilegua ma prima, altro fuoco d'artificio, trova l'auto delle due vittime, un VW Karman Ghia coupé bianca ( una bella automobile, che oggi fa quotazioni interessanti) e sulla portiera con un pennarello in bianco scrive una sotto l'altra le date dei due precedenti omici rivendicati, e sotto la data del giorno del terzo assalto con l'ora pomeridiana in cui avviene l'agguato, con l'aggiunta "by Knife" e l'aggiunta della solita croce cerchiata. Non ancora contento da una cabina telefona ad un radio privata dicendo che ha ucciso due persone al lago. In realtà l'uomo sopravviverà, e potrà raccontare quello che è successo, e fece n tempo a farsi descrivere dalla moglie prima che morisse l'uomo che poco prima li osservava insistentemente. Fu fatto un identikit abbastanza preciso che somigliava molto a quello fatto dall'uomo sopravvissuto al secondo agguato di Zodiac. Un tipo sui 30 -35 anni, un po' tarchiato, occhiali. A questo punto qualcuno si ricorda che molti anni prima in una spiaggia sempre a sud di San Francisco, un'altra coppia era stata trovata uccisa è legata da qualcuno. La cosa che faceva propendere per lo stesso assassino, sono le modalità dell'agguato, ma soprattutto questa caratteristica curiosa e rara, cioè dei pezzi di corda già pronti e tagliati della lunghezza giusta. Non si erano trovate tracce di quell'assassino, mai, fu solo fatto un identikit da chi vide qualcosa, di una persona chiamata Sandy. Questo uomo assomigliava come una goccia d'acqua agli identikit di Zodiac.  Arrivano nuove lettere sopratutto al San Francisco Chronicle con un altro crittogramma, molto più complesso del precedente, e nuove minacce e insulti sempre più pesanti alla polizia. Questo crittogramma mai sarà descrittato e vi è qualcuno che dubita che sia possibile farlo. Ma molto presto Zodiac torna in azione.
Stavolta siamo a San Francisco , dentro la città. Un uomo sale su un taxi , chiede di essere portato ad un certo indirizzo. Nessuno sa cosa accade dentro l'auto, l'unica certezza è che si ferma due isolati prima, e l'uomo spara un colpo di pistola calibro 9 alla nuca al conducente che muore sul colpo. A questo punto però capita un fatto inatteso: tre bambini dalla casa di fronte stanno guardano la scena, un uomo , l'assassino, scende dall'auto e lo vedono con uno straccio pulire una maniglia, poi salire al posto guida e spostare il cadavere dell'autista. A quel punto capiscono che è in corso una aggressione e chiamano la polizia. L'uomo scende dal taxi e si allontana a piedi. A questo punto accadrà uno degli errori più inverosimili della storia delle indagini del mondo. Una pattuglia è molto vicina la radio diffonde la notizia che un uomo ha assalito un taxi e si sta allontanando. Infatti o due poliziotti in macchina incrociano questo uomo, e lo guardano con attenzione . Siamo molto vicini al taxi ma non lo fermano . Perché ? Perché la radio aveva detto che l'assalitore era un uomo di colore. Ma si tratta di un tragico errore. In realtà la segnalazione riguarda un aggressore bianco....questo episodio vien tenuto nascosto anche all'interno della polizia perché gli agenti si sentono in colpa. Ma arriva la lettera di Zodiac che rivendica l'assassinio del taxista e come prova allega un brandello insanguinato della camicia del povero taxista ucciso, Paul Stine.  Ma stavolta si va oltre. Zodiac racconta di aver incrociato due agenti che stupidamente non lo hanno fermato ( lui gli agenti li chiama sempre maiali) . In una ulteriore missiva, giunta appena due giorni dopo vi è un curioso grafico: una diagram bomb . Zodiac mostra il diagramma di una bomba artigianale con cui farà saltare per aria uno Scuolabus di Sanfrancisco, oppure sparerà alle gomme del ScuolaBus " e ucciderà i piccoli cani ad uno ad uno con un fucile..,". È il panico completo perché la polizia prima tiene nascosta la minaccia ma comincia a far pattugliare gli scuolabus, poi è costretta ad ammettere la minaccia. Nel frattempo gli agenti che non hanno fermato Zodiac si autodenunciano: quello che racconta Zodiac è vero, purtroppo. Viene fatto un identikit ancora più dettagliato. Zodiac in una lettera successiva dirà che non lo prenderanno mai, che effettivamente è vero che ha quell'aspetto quando uccide, ma è una maschera perché il suo vero aspetto è diverso.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 05, 2015, 21:44:28 pm
Mentre San Francisco vive ore di terrore, e tutti non fanno che parlare di Zodiac, succede un episodio tragicomico che però è molto istruttivo di come i media non fossero preparati a ragire ad una simile situazione. Ogni mattino va in onda su una televisione di San Francisco uno speciale in cui vi è un famoso avvocato, con telefonate dagli spettatori in diretta. Una telefonata anonima nella notte alla polizia avvisa che se il mattino dopo sarà presente in studio il formoso è ricchissimo avvocato Melvin Belli, lui chiamerà in diretta. Viene preso sul serio, e ci sarà un timoroso avvocato Belli. Il resto di questa cosa la trovate su YouTube. Il coniatore invita gli spettatori in diretta a non telefonare perché se chiama Zodiac deve trovare la linea li ebbra. Viene così mandata in diretta la telefonata di una persona che dice di essere Zodiac, parla a bassa voce, fa urli, dice che ucciderà tanti bambini, e che vuole vedere Belli quella stessa mattina alle 10.30 in un certo locale....tutto i diretta. Naturalmente all'appuntamento va Belli ma vanno de dine e decine di auto della polizia, decine e decine di automobili di giornalisti....una roba pazzesca e ridicola. Ovviamente non si presenta nessuno. Ma le telefonate in TV vengono fatte sentire al sopravvissuto del Lago Berryessa che aveva ascoltato direttamente la voce dell'assassino, e anche alla centralinista che quella sera aveva preso la prima telefonata di Zodiac. La voce non corrispondeva per nulla. Le telefonate saranno poi tracciate, e si scoprirà che vengono da un manicomio, anzi da un paziente ben individuato che nulla ha ovviamente a che fare con Zodiac
Ma siamo sul finire del 69, e cose più serie continuano a capitare. Un anonimo chiama casa Belli, una bellissima villa. Lui non c'è ma cè una domestica . L'uomo gli dice di essere Zodiac e che cerca Belli. In una di queste telefonate, che stupidamente non vengono denunciate alla polizia, il presunto Zodiac dice che ucciderà ancora, e che il giorno del suo compleanno, domani, non potrà evitarlo. Belli convoca una conferenza stampa a casa sua. E mostra una lettera di Zodiac ( originale e autografa), arrivata per posta, con un ennesimo brandello della camicia insanguinata di Paul Stine. E dici alla stampa che giorni prima l'assassino l'aveva cercato a casa. Ma la polizia pur sapendo che la lettera è assolutamente di Zodiac non pensa di indagare su quelle telefonate nè sul curioso particolare del presunto compleanno con una data precisa.....si rivelerà un altro tragico errore.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 14:57:47 pm
Nel frattempo Zodiac scrive sempre più lettere. Alcune hanno strane simbologie mai del tutto tradotte, nuove minacce, nuovi insulti. Ma anche le azioni proseguono, anche se ora torniamo nel campo non delle certezze, ma delle probabilità. Sta tra l'altro prendendo sempre più di mira un giornalista del San Francisco Chronicle, che minaccia direttamente di morte in una cartolina con ancora l'ultimo brandello inviato per posta della camicia del povero Paul Stine.
Accade un altro fatto inquietante. A San Francisco sono in automobile una madre con figlia neonata, su una sorta di tangenziale. Vengono affiancate da una vettura che suona il clacson e lampeggia i fari alla loro macchina. L'autista delle vettura dice alla donna di accostarsi a destra perché una ruota della sua vettura sta oscillando in modo anonimo. Lo sconosciuto si offrirà alla donna di stringere i bulloni, mentre lei resta bordo auto con la figlia. L'uomo termina il lavoro, lei rigrazia, lui saluta e se ne va. La donna riparte ma la ruota a questo punto comincia davvero subito a dare segnali di essere sul punto di staccarsi per cui la donna è costretta a fermarsi dopo pochi metri. Guarda caso anche lo sconosciuto si è fermato, e sentenzia che purtroppo il problema è più grave, che deve lasciare l'auto e l'accompagnerà fino alla prima stazione di servizio. Così madre e figlia neonato salgono sulla vettura dello sconosciuto che riparte. In auto inizia una conversazione, quando la donna vede che superano diverse stazioni di servizio senza fermarsi, l'uomo adduce le scuse più inverosimile , fintantoché pronuncia questa frase: "la bambina la getterò via dal finestrino dopo che avrò ucciso te...." la donna approfitta di una coda per scappare e chiedere aiuto. Lei si nasconde con la neonata in un fosso lui prova cercarla ma non la trova così lei riuscirà a fermare un camion e a farsi portare alla polizia. Riconoscerà subito l'identikit di Zodiac come l'uomo che l'ha aggredita. Lui in sue lettere rivendicherà il tentato omicidio. L'auto della donna sarà trovata carbonizzata.
Poi, al Lago Tahoe, sempre nella stessa zona della Calinfornia, in un albergo sparisce molto misteriosamente una donna. Scomparsa molto molto strana: lei risulta in albergo quasi alle tre del mattino, poi si allontana per andare a casa. La sua macchina sarà trovata nel garage di casa, ma lei in casa pare proprio non sia mai arrivata. Nello spogliatoio si ritrova il suo vestito dentro a un sacco. Zodiac si attribuì anche questo delitto.
Poi un informatore consegna a Paul Avery del San Francisco Cronicle l'incartamento relativo ad una vicenda di qualche anno prima, e cioè del 66 ( o 67, non mi ricordo più).  Una studentessa, Jo Chery Bates, universitaria uscì dalla sua facoltà a sud di San Francisco, anzi dalla libreria dell'università verso le 21.30. La VW maggiolino parcheggiata non di mette in moto (anche perché si scoprirà dopo qualcuno aveva sabotato l'accensione) . Si suppone che venga fatta salire su una vettura di qualcuno che soccorre. Dopo una misteriosa ora e mezza, a diversi km di distanza, nel college dove dormono gli studenti, sentono un urlo di donna , poi più nulla. L'indomani Bates viene ritrovata quasi sgozzata nel parcheggio dello studentato. Dopo alcuni mesi di indagini a vuoto arrivò alla vicina stazione di polizia un lettera anonima , dal titolo Confessione. In essa viene descritto nei particolari l'omicidio Bates, dicendo che la sua vettura era stata sabotata (ed era una notizia che non era stata data dai media, da nessun media). La lettera non reca alcuna firma. La busta ha una non necessaria e curiosa doppia affrancatura. E l'indirizzo del commissariato è scritto a penna. Poi a casa della famiglia Bates, e a suoi due amici, arrivano due messaggi che recitano: "Bates doveva morire, ma ce ne saranno molte altre....", firmate con un simbolo curiosissimo, con una Z in stampatello in cui la stanghetta orrizontale superiore è in realtà una linea curva che forma un tre in cifra araba.... Infine l'anonimo scrive nella biblioteca universitaria un poema alla morte di Bates. Furono svolte indagini ma il colpevole non fu mai indentificato. Ad un certo punto un informatore avvisa il SF Chronicle dell'esistenza di questo caso. Vengono confrontate le calligrafie e i contenuti delle lettere: la grafia è di Zodiac, ma naturalmente nessuno sarà mai in grado di dire se ha pure ucciso lui Bates. Molti lo pensano.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 16:47:37 pm
Ma ora arriva la seconda fase di Zodiac, quella in cui smette di uccidere ma arriva a farsi beffe delle forze dell'ordine in un modo incredibile. Ogni lettera che manda, e ne manda un buon numero, comincia a chiudersi con una specie di "score" di un videogioco. Un punteggio in cui lui mette il numero delle vittime che si attribuisce ( che aumenta sempre) seguito da una stanghetta che sta per "contro" Polizia di San Francisco seguito sempre dallo zero.
In una lettera precedente lui aveva detto che non avrebbe mai più denunciato o parlato del propri delitti, che avrebbe continuato ad uccidere senza dire nulla. Da questo momento è in certo quanto è chi uccida, ma anche se continua ad uccidere. Ma le indagini subiscono una svolta notevole, nel momento in cui due rispettabili amici vanno alla Polizia a raccontare che un loro amico di infanzia, molto prima che Zodiac cominciasse ad uccidere, aveva loro raccontato, dopo essere stato licenziato dalla scuola in cui insegnava per molestie ai bambini, che si sarebbe vendicato, che avrebbe cominciato ad uccidere tante persone con il nome di Zodiac, che non lo avrebbero mai ucciso, che ripeteva che uccidere gli umani gli faceva piacere, essendo gli esseri più pericolosi a cui dare la caccia. In realtà quest'ultima è la citazione di un libro e di un film degli anni 30...... Il racconto di queste due persone appare credibile, per quanto pazzesco possa sembrare.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 17:15:11 pm
La persona si chiama Arthur Leight Allen. Da quando è stato licenziato da scuola ha rotto con la moglie e i suoi parenti e vive in un roulotte. Il viso suo non sembra così simile a quello degli identikit ma vi è una somiglianza con l'identikit fatto da quel ragazzo che sopravvisse all'assalto in automobile. Ma vi è un altro particolare interessante: Allen ha uno strano modo di incedere cioè ha un passo leggermente anomalo ma visibilmente anomalo, una leggero trascinamento di una gamba, esattamente quello che avevano notato i due agenti che non lo avevano fermato a pochi metri dal delitto. Quindi decidono di interrogarlo, e vanno al suo posto di lavoro. Questo interrogatorio di cui su internet è disponibile il verbale completo, è un documento penso fondamentale nella storia della criminologia. Lui si presenta con al polso il suo orologio, uno svizzero ZODIAC, il cui simbolo è proprio quello usato dal maniaco ( gli inquirenti già avevano capito che si era ispirato a questa marca svizzera). Ma soprattutto il modo in cui risiede alle domande, si capisce che lui fa il possibile per fare cadere i sospetti su di sè, senza ammettere nulla....ma confermando di fatto ampiamente a chi lo interroga che lui è Zodiac. Prima di tutto quando gli chiedono dove era il giorno dell'assalto al lago Berryessa lui dirà che quel giorno quando lo hanno fermato al lago (!) quelli della polizia gli hanno trovato n auto due coltelli insanguinati con con cui sulle rive del lago aveva sgozzato dei polii con quei coltelli . Poi dirà che lui non condivide minimamente il modo con cui Zodiac ( e non solo) chiama pigs i poliziotti nelle lettere, poi naturalmente dirà di aver letto il libro e visto il film in cui è contenuta la citazione sull'uomo animale più pericoloso da cacciare. Poi disse che "se anche fosse stato Zodiac lui non l'avrebbe mai confessato.....insomma, penso che abbiate capito.
Si penserà che sia stato arrestato subito. No, lo lasciano andare turbati è convinti di aver individuato l'assassino. Chiedono al giudice un mandato di perquisizione, che però arriverà diversi mesi dopo. Lui aveva accuratamente pulito e lavato la roulotte in cui però vi erano molte armi da fuoco, compresi fucili, poi vi erano guanto in pelle dell'ospedale stesso tipo di quelli che trovarono sul taxi e che si ritiene fossero dell'assassino, poi ancora una carta particolare identica a quella su cui Zodiac scriveva le lettere....un ritaglio di una pubblicità degli orologi Zodiac, insomma tante cose. Ma nessuna prova certa.
A questo punto bisogna parlare delle lettere di Zodiac. Sono tutte su internet riportate fotografate si molti siti, comprese le buste. Tutte hanno questa doppia affrancatura, la calligrafia è la stessa, stesse sono le scritte sulle buste . Poi dopo il 1971, mentre non vi sono più delitti da mesi, l'assassino smette di scrivere anche perché il Cronicle non gli pubblica più le lettere. Allen è ormai da mesi tenuto sotto controllo, e lo rimmarrà per tanto tempo. Gli inquirenti vanno dai parenti di Allen a chiedere di parlare di lui, e loro accettano subito l'idea che possa essere l'assassino. Quando poi vedono le lettere si ricordano che anche lui scriveva nelle cartoline di auguri come Zodiac Christmass con due S anziché una....ma c'è un problema: viene fatta una perizia di confronto fra la calligrafia delle lettere e quella di Allen e il perito capo dell'investigazione della California dice che la calligrafia non è la sua.  Quando uccise il taxista su una chiazza di sangue vi era una mezza impronta digitale che non coincideva con quelle di Allen ( ama si pensa che quella impronta sia stata lasciata da un agente, ma mi chiedo perché non hanno cercato di capirlo e stabilirlo..,). Il giudice si rifiuta di metterlo sotto accusa , quindi Allen rimane libero fortemente sospettato, è sorvegliato per anni in attesa che si tradisse e per impedirgli di uccidere ancora. Le lettere cessano fino al 1974, quando Zodiac torna a scrivere commentando il film l'Esorcista, e anche un commento ulteriore firmato il Fantasma Rosso che gli esperti di calligrafia dicono che è di Zodiac. Poi una ulteriore lettere, l'ultima piuttosto certa arriva nel 1978. Ce ne sarà una nel 1981, ma è un mitomane.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 18:58:47 pm
Col tempo gli indizi su Allen andarono aggravandosi. Un giornalista del San Francisco Chronicle cominciò ad indagare e ne uscì un libro con una tesi ben precisa e qualche novità investigativa, da cui David Lynch trasse un film del 2007, non male, anche se semplicistico sulla vicenda. Il giornalista scoprì che Allen compiva gli anni proprio il giorno indicato da Zodiac al telefono con la domestica dell'avvocato Belli: un'altra pazzesca coincidenza. Ma c'è dell'altro. Come sapete due vittime sono sopravvissute : il ragazzo del Lago Berryessa che diventerà un avvocato noto,m che ancora oggi rilascia interviste su quelle a vicenda, e il ragazzo della seconda automobile aggredita. In particolare quest'ultimo era un testimone molto importante perché aveva visto in faccia l'assassino senza maschera. Ma incredibilmente per 20 anni la polizia ne aveva perso le tracce, cioè, forse temendo di essere ucciso dal folle, viveva nascosto. Quando fu indagato Allen non fu possibile fargli riconoscere la foto, ma nel 1992 viene ritrovato e il ragazzo tra tante foto indica senza esitazione alcuna Allen. Non solo, ma si scoprì che Allen conosceva una delle prime vittime. Insomma nel 1992 lo stavano per incriminare finalmente ma....lui muore poco prima per cause naturali. Ancora oggi negli USA di Zodiac si parla e scrive molto. Le lettere sono state riesaminate per cercare il DnA sotto i francobolli ma non si è riusciti ad avere una traccia completa. Un perito nuovo dirà poi che la calligrafia di Allen e quella di Zodiac coincidevano. Poi ogni tanto esce un libro di persone che dicono che Zodiac era proprio il loro padre, sono quasi sempre storie inventate e di nessuna credibilità. Infine in una lettera del 1974 Zodiac si era firmato con un simbolo diverso, una F molto elaborata. Qualcuno ha provato a scomporre questa simbolo nelle parti che lo compongono e con esse si scrive per intero il nome e il doppio cognome di Allen.
Rimane il giallo della prima perizia calligrafica. Comunque tutti avevano capito fosse lui, e lo tenevano sotto controllo. E quindi non poté almeno più uccidere.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 20:29:48 pm
La vicenda di Zodiac, formalmente mai chiusa, i tantissimi libri e siti dedicati al caso, gli svarioni assoluti delle indagini, il fatto che i media abbiano fatto a lungo il suo gioco anche con episodi grotteschi sono state negli USA una ottima palestra su come si devono affrontare questi casi, ed infatti mai più si sono ripetuti errori ed ingenuità così clamorose. Questo in se era disastroso sul piano dei risultati perché si è fatto vedere molto, troppo per non essere identificato. Ad esempio, sul lago Berryessa prima di prendere di mira le due vittime fine notato da alcune donne mentre le fissava insistentemente per una buona mezz'ora. Questo è forse l'unico tratto che lo accumuna al mostro di Firenze che però agiva con molta più ferocia e con finalità totalmente diverse.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 06, 2015, 22:08:14 pm
Le informazioni che vi ho dato su Zodiac le trovate tutte su internet, tutte e di più. Invece alcune di quelle che vi ho dato sul mostro di Firenze non si trovano nè su internet nè sui libri che sono stati scritti. Alcune delle cose che ho descritto non sono entrate nel processo ai compagni di merende, e altre sono entrate marginalmente, ma avevano una importanza certa.
Il fatto che l'Italia è piccola, e così per lavoro ho parlato a lungo con chi ha diretto per anni le indagini, poi sempre per lavoro è successa un'altra coincidenza. Cioè che il collega che stava due posti a sinistra da me un giorno mi disse di essere originario di Villacidro e mi raccontò diverse cose sui fratelli Vinci che aveva conosciuto.... . La fine di Francesco Vinci puzza di criminalità, e probabilmente è così . Ma quello che lascia qualche dubbio è il fatto che poche settimane dopo fanno la stessa identica fine anche una delle sue donne e il figlio....e questa donna era stata testimone nelle indagini sul mostro. Normale che qualcuno ipotizzi che siano stati uccisi perché è probabilissimo che Francesco Vinci conoscesse molto bene l'identità del mostro, e certamente se il mostro avesse deciso di farli uscire di scena avrebbe simulato una cosa del genere. Ma era il 1993 , tutta l'attenzione era già su Pacciani....quindi non so neppure se furono fatte indagini adeguate.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 13, 2015, 21:13:00 pm
Ma vi è un altro episodio relativo agli omicidi del mostro di Firenze che è apparso giustamente discutibile e misterioso. Ho spiegato perché è praticamente certo, o meglio altamente probabile, che il mostro non scegliesse i luoghi degli assalti ma scegliesse le vittime, anzi la donna della coppia. Questo lo si comprende da testimonianze da cui risulta che a volte persino poche ore prima dei duplici omicidi le coppie venissero seguite, mentre in altri casi nei giorni immediatamente precedenti gli omicidi le vittime donne confidano ai familiari di essere seguite, in un caso anche molestate da una persona. Se questo si fosse verificato in un caso solo si potrebbe supporre ad una improbabile coincidenza. Ma quando questo si ripete nei diversi casi non può essere una coincidenza. In questo quadro però vi è una nota stonata , il delitto di Giogoli del 1983. È quello dei due turisti tedeschi che vivevano in camper, in un campo confinante con il parco di una famosissima e sontuosa villa , in cui proprio quella sera c'era una festa. Qui a morire sono due uomini, e l'assassino per il  secondo anno consecutivo non può procedere alle rituali escissioni sul corpo della donna, che non c'è. In questo caso ci si chiede: ma se l'assassino sceglie le vittime non può aver ucciso i due tedeschi per errore scambiando per donna  quello con i capelli lunghi e ricci. Allora si potrebbe supporre che in quel caso non abbia scelto le vittime. Ma allora si dovrebbe formulare una ipotesi credibile sul perché rinunci ad elementi rituali che ritengo siano essenziali al suo agire.  E qui allora si innesta una ipotesi inquietante che qualcuno fece all'epoca e continua a fare ancora oggi: l'assassino uccide due uomini consapevolmente per avere un buon pretesto per non compiere le escissioni perché....non è lo stesso maniaco che uccide nelle altre occasioni. Si trattava, secondo questa tesi, di fare uscire dal carcere come avvenne Francesco Vinci, che era stato incarcerato per questi duplici omicidi, cosa che accadrà in effetti. Secondo questa tesi quindi l'arma sarebbe stata usata da un complice, che tuttavia non poteva procedere evidentemente alle escissioni ma doveva far apparire il delitto come uno del mostro, e quindi la trovata dei due tedeschi. Questo ovviamente supporrebbe la colpevolezza di Francesco Vinci, e che esistessero complici che potevano usare la sua berretta calibro 22.  Io non ritengo questa tesi convincente perché non credo che Francesco Vinci fosse il maniaco e non penso che avesse complici il maniaco. Ma così resta il mistero di un delitto che non è proprio uguale agli altri riguardo importanti aspetti rituali che compaiono negli altri. Una anomalia difficile da spiegare.

Come vi dicevo le indagini sono riprese dopo tanti anni alla Procura di Firenza, alla ricerca fortunatamente non dei presunti mandanti del maniaco, ma finalmente del maniaco. Non sono ottimista sull'esito perché sono passati tanti anni, forse il maniaco è morto e comunque non rintracciabile. E poi si tratterebbe di dimostrare che sono stati compiuti errori giudiziari clamorosi, e questo non è mai facile. Poi mi auguro che i reperti non siano stati gettati, e purtroppo devo dire che già so di qualcosa di allucinante che si sarebbe verificato. Sembra infatti che la busta indirizzata a Silvia della Monica dal maniaco con il lembo di seno di Nadine Mauriot sia scomparsa. Come è possibile? Certo quella busta era stata analizzata in ogni aspetto, anche per cercare il dna ....ma come ho già spiegato il manico aveva usato solo colla per incollare francobolli e lettere ritagliate da un noto rotocalco dell'epoca. Però era l'unica busta certamente mandata dall'assassino, doveva essere conservata
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 13, 2015, 21:44:53 pm
Ma torniamo alla vicenda delle incredibili indagini sui mandanti di Pacciani, inchiesta che nasce dalle carenze delle accuse e condanne a Pacciani e ai compagni di merende: se Pacciani non è un maniaco ( e non lo è) allora se è responsabile dei delitti deve essere stato pagato da qualcuno...una mente superiore ...o chissà che altro!
Ancora una volta esce fuori un presunto testimone non attendibile: la ex moglie di una farmacista di San Casciano Val di Pesa ( Fi) riferisce che un giorno vide aprendo un frigorifero in cantina i barattoli con i famosi trofei del mostro di Firenze che secondo lei il marito conservava su mandato del dottor Narducci di Perugia, che sarebbe la mente dei delitti. Il dottor Narducci ha una storia è una fine particolare. Giovane figlio di un luminare della medicina, fa una carriera breve e luminosa nella gastroenterologia e diventa primario giovane di un reparto di un ospedale di Perugia. È benestante, ha una bella moglie...ma un giorno dell'autunno 1985 improvvisamente mentre era di turno lascia il reparto di cui è primario. Si recherà sul molo di un lago dove aveva una barca a remi e andò al largo, si pensa da solo. Da quel viaggio non tornerà mai. Pochi giorni dopo fu trovato il cadavere nel lago. È qui iniziano i problemi, pazzeschi ed incredibili. Dunque con una procedura assolutamente anomala non viene fatta l'autopsia. Accorrono sul molo i famigliari, il Prefetto, il Questore, e con una inedita velocità si fanno i funerali e si tumula il corpo. Il problema è che il medico che fa il referto scrive che il corpo ha una decomposizione che sarebbe incompatibile con le ipotesi sulla morte. Poi risulterebbe che il corpo ha lesioni strane....ma poi, quando il corpo in seguito alle indagini sui mandanti del mostro sarà riesumato, parrebbe non appartenere al medico perugino, perché è troppo basso, e non solo. Insomma un grande pasticcio. Sicuramente le circostanze della morte di Narducci restano strane, e ancora di più quelle relative alla non autopsia ed una tumulazione troppo frettolosa. E senza indagini. Ma che questo basti per indicarlo come mandante dei delitti del mostro è troppo.
Faccio notare che la ex moglie del farmacista non sembra considerata attendibile da alcuno per sue condizioni soggettive. E anche per altre accuse improbabili fatte al marito.
Ma delle indagini sui mandanti questa è la pista più seria tra quelle altre su cui si è indagato. Perché se si vuole ridere amaramente si dovrebbe leggere l'altro filone, quello per il quale ad un certo punto fu individuata una bella villa storica ben tenuta nelle campagne. Questa villa ha punteggiato i telegiornali per circa sei otto mesi, definita "villa dei misteri", in cui si raccontava che in essa aveva vissuto un pittore tedesco, mentre Pacciani faceva da giardiniere. Si diceva che in questa villa venissero dipinti quadri osceni, e avvenissero orge, messe nere con i trofei del maniaco, poi anche una antichissima loggia massonica segreta e potentissima..si raccontava di uomini nudi che chissà perché fuggivano, di due sorelle che facevano cose strane..insomma tutta una serie di grandissime cazzate che sono state presto dimenticate e che facevano ridere a leggerle per la loro assurdità e per la mancanza di ogni logica e riscontro.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 15, 2015, 21:15:36 pm
Ora vorrei avanzate una mia ipotesi su tutta la vicenda mostro di Firenze. Non è l'ipotesi che ritengo più probabile ma non la posso escludere . Nino Filastò, uno degli avvocati della difesa, come già ho spiegato ha ipotizzato che le vittime fossero avvicinate da una persona in divisa. Come ho già spiegato non esistono molte tracce di questa possibilità, ma qualcuna si. C'è una testimonianza abbastanza inquietante che riguarda il delitto dell'82. C'è il problema della patente del guidatore che è sempre fuori dal portafoglio di lui, in genere sul pavimento dell'auto. Ma il caso Zodiac ci dice che questo può avere una spiegazione anche se la persona non si presenza come un componente delle forze dell'ordine, perché soprattutto per i primi delitti se una coppia si accorge che si sta avvicinando qualcuno con una torcia nel buio può pensare ad un controllo di forze di polizia, come accadde in uno dei duplici omicidi nel caso Zodiac. Ma supponiamo per un istante che l'avvocato Filastò abbia ragione, e cioè che l'assassino sia un componente delle forze dell'ordine. Devo riconoscere che questo potrebbe spiegare uno dei più grandi misteri di tutto questo vicenda: il rapporto tra il delitto del 1968 e la serie dei delitti del maniaco, accomunati dalla stessa arma. Ho spiegato che ci fu un anonimo che fece questo collegamento su un ritaglio di giornale arrivato ad un maresciallo dei carabinieri e fatto sparire per ragioni di carriera (sic). Nel 1982 solo l'assassino o qualcuno che sapeva e che era vicino al maniaco poteva fare quel collegamento tra una serie di omicidi di un maniaco è un lontano caso hiuso e risolto con condannato reo confesso in carcere, e tutta una serie di altri dettagli che ho già spiegato. Furono i bossoli fortunosamente ritrovati a dire che l'arma era la stessa. Ma perché il maniaco ha voluto fornire una pista così preziosa agli inquirenti? Era una persona vicina che lo voleva fare scoprire? Se invece il mostro fosse un appartenente alla forze dell'ordine, se avesse avuto accesso al magazzino che custodisce i reperti dei delitti passati, se le avesse messi lui quesi bossoli della calibro 22 al posto di quelli della pistola usata da Stefano Mele nel 1968? A quel punto il messaggio anonimo avrebbe irrimediabilmente deviato le indagini, e tutto tornerebbe. Spiegherebbe anche come il maniaco fosse così informato ed abile a trovare i nomi dei testimoni, i numeri di telefono di Silvia della Monica, la sua casa, e altre cose . Ripeto, questa ipotesi ha deboli riscontri ma non significa che sia falsa per questo. Spero che qualcuno prima dell'avvocato Filastò l'abbia almeno presa in considerazione per scartarla....Temo che non lo sapremo mai.
Ma torniamo un attimo sul l'anonimo del 1982. Supponiamo ora che sia stato il mostro a mandarla, senza che egli sia un appartenente alle forze dell'ordine. E quindi che quella lettera non sia un depistaggio, ma invece un aiuto agli inquirenti. Perché il mostro avrebbe dovuto aiutarli? Beh, una spiegazione potrebbe esserci. Come ho detto l'arma usata dal maniaco era poco idonea per calibro, cartucce, e altre cose che ho spiegato in post precedenti. Io ho supposto che l'assassino usi questa arma e quei proiettili perché fanno parte di un rito, prima poi di diventare la sua firma.  Io ipotizzo che il primo delitto del maniaco , quello del 1974, veda l'uso di questa arma da parte di una persona che comosce la circostanza che ha già ucciso nel 1968. Anzi usa questa arma perché sa che è legata al precedente delitto. In questa ipotesi non sareb strano che il maniaco scriva questo fatto ad maresciallo dei carabinieri, perché certamente corre il rischio di essere scoperto e aiuta le indagini, ma fa sapere che quella arma per lui ha un valore particolare....questa potrebbe essere la spiegazione alternativa rispetto a quella che ho fatto sopra.
Certo è tutto un bel rompicapo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 17, 2015, 20:33:13 pm
Altra e ultima questione sul maniaco fiorentino. Ho già accennato al fatto , problematico, e su cui molto si è riflettuto e si riflette, se l'autore di questi delitti sia una unica persona, o siano più persone. Credo che a questo quesito si possa rispondere con una certa sicurezza: era un solo individuo. O meglio, ad agire sulla scena del delitto vi era una sola persona. Come si fa a sostenerlo? Molti dicono, con apparente buon senso, che il maniaco si è mosso senza fare errori ( e senza farsi vedere, ma ....non è proprio così a ben vedere) al buio anche della luna, su terreni scoscesi, in una scena del delitto che in realtà prevede il compimento di una serie di operazioni che durano certamente diversi minuti. Ma il fatto certo di chi ha tracciato il profilo di questi delitti e del maniaco è che MaI una scena del crimine dei duplici omicidi richiedeva la presenza di un complice. Neppure nel delitto più complesso tecnicamente quello del 1985. Una persona poteva bastare. Ma c'è di più. Infatti gli esperti americani con analisi sofisticate tendono ad escludere una seconda presenza. Questo perché si dice che in otto scene del crimine due persone avrebbero fatto le cose diversamente. Cioè in otto duplici omicidi nel concatenarsi dell'azione omicidiaria e di scempio dei corpi una seconda persona avrebbe lasciato tracce della sua presenza. Ma ancora. Lo sparatore dal 1974 sembra sempre lo stesso, oltre ad essere la stessa l'arma e dallo stesso lotto confezione le cartucce: è un pessimo sparatore, usa troppi colpi per uccidere, ma è determinatissimo, ha un sangue freddo non comune, e agli ostacoli reagisce freddamente e con rabbia notevole. Molto molto lucido e attento. Non solo: anche colui che usa sempre la stessa lama da sub è secondo i periti la medesima persona, di cui ricostruiscono lo stesso modo operandi ( ad esempio nel verso da cui taglia la carne) lo stesso modo di ferire, e persino una patologia psichiatrica molto evidente e affatto inedita, con una capacità non indifferente di autoapprendimento e di evoluzione delle patologia. Un unico sparatore è un unico tagliatore. Una unica arma, cartucce provenienti dallo stesso lotto. Ma sono due persone oppure è solo una, che spara e taglia? Secondo gli esperti è una soltanto.
 E sul profilo socio culturale di questa persona? Certamente non è un analfabeta come ha cercato di far credere. Certamente è una personalità  complicata, complessa, solitaria....potrebbe appartenere ad ogni fascia sociale, ma la propensione è di ritenerlo una persona socialmente marginale. Probabilmente un contadino con cervello fino, non dotato di grande cultura, non dotato di competenze anatomiche o mediche. Non si allena si poligoni di tiro. Probabilmente viveva solo, o forse con una sola presenza familiare, più probabilmente in una casa autonoma, e non in condominio. La persona che vive con lui - se esiste - come minimo non può non sapere che è malato e ha problemi. E forse ha anche sospetti che sia il maniaco delle coppiette. Viene ritenuto possibile ma poco probabile che nessun segno ad un familiare sia trapelato.
Non l'ha mai visto nessuno? Eppure doveva muoversi nei campi e nei boschi. In realtà a livello di verbali di testimonianze ce ne sono state molte. Chi ha sentito i colpi di pistola, chi ha visto qualcosa passando all'ora giusta nei luoghi dei delitti, chi ha creduto di vedere qualche auto o persona subito prima o subito dopo , con comportamenti sospetti. Come ho spiegato con comportamenti in alcuni casi molto sospetti. E poi c'è il capitolo "guardoni". Si dice che in quegli anni , primi ottanta, le campagne fiorentine fossero molto frequentate da queste persone. Difficile che nessuno lo abbia visto in azione. A meno che non si travestisse da uno di loro. Ed infatti forse Enzo Spalletti vide qualcosa. Cosa non lo ha mai detto a nessuno. Ma ci sono testimonianze che dicono che la sua auto era lì nella zona del delitto all'ora giusta. Lui stesso ammise che c'era, ma disse che non aveva visto. Non è stato creduto, credo giustamente. Ma il punto che io trovo intrigante è: ma come ha fatto il maniaco a fidarsi del silenzio di Spalletti? E come ha fatto Spalletti a fidarsi di un simile assassino che non lasciava testimoni? Si potrebbe ipotizzare che abbia visto il delitto a distanza . Ma anche questa spiegazione non convince del tutto date le attrzzature di queste persone. Ma soprattutto: chi ha chiamato a casa Spalletti mentre lui era in carcere facendo quella promessa alla moglie che da in realtà era il semplice preannuncio del prossimo ed imminente delitto? Credo che queste domande meritassero alcune ipotetiche risposte. Non può essere successo per caso.
Sempre dai miei colloqui con uno dei protagonisti indiscussi delle indagini posso riferire che questa persona durante le indagini più volte condivise con il suo capo un pensiero: non è una persona banale o semplice.......
Altra domanda sul suo profilo: poteva questa persona decidere di non uccidere per anni? La risposta è sì, ma con una postilla: può non uccidere per anni, ma se ne è in grado prima o poi torna in azione. Non era possibile escludere, data la personalità n questione, che potesse uccidere anche con altre modalità oltre che con quelle note.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 17, 2015, 22:55:33 pm
Ma il crimine seriale non sono solo delitti gravi e violenti contro le persone. Esistono anche forme più subdole ma molto inquietanti di queste persone che hanno vizi o ossessioni occulte. Cito ora due vicende avvolte dal mistero, poco note, che si sono verificate in Italia negli ultimi anni.
Una , quella più recentemente emersa nella cronaca nera riguarda un inquietante anonimo che è stato soprannominato " Il Consolatore". Ad un certo punto in una delle ultime vicende di scomparsa di donne ( di cui solo più tardi si troverà il corpo ucciso, con forti sospetti sul consorte) arriva al marito ( che la consegna lalla polizia) una lettera anonima in cui vi sono molte citazioni bibliche e dei Vangeli che ad un esame superficiale sembrano di tono consolatorio verso il consorte dello scomparso. In realtà una lettura un po' più approfondita ne svela una possibile interpretazione assai minacciosa più che consolatoria. Ma siamo nell'ambito delle ipotesi , il testo contiene una raffinata ambiguità. La cosa molto sconcertante di quello che sembra lo scherzo di un mitomane è che un famigliare di un 'altra donna uccisa, ma oltre dieci anni fa, ricorda di aver ricevuto lettera non identica ma analoga. Stiamo parlando di zone d'Italia molto distanti tra loro, e i due casi non hanno collegamenti tranne una lettera, questa lettera anonima che pare scritta dalla stessa persona con le citazioni e il tono ambiguo tra minaccia e consolazione. Ne usciranno altre di queste lettere per casi anche più vecchi. Cosa si deve pensare? Che siamo in presenza di un consolatore minaccioso seriale che scrive a apparenti di un certo numero di conviventi di vittime di scomparse o omicidi. Veramente sconcertante che va avanti da tantissimi anni nel silenzio dei media.
Ma molto spesso la realtà supera la fantasia dei più raffinati giallisti. Voi conoscerete almeno il titolo di un libro, " il collezionista di ossa" che credo sia di jeffrey Deaver, un famoso giallista americano. Ma la storia che racconto è che si è verificata a Roma è assai peggiore di quella del libro, almeno a giudizio di chi vi parla. Un giorno di tarda primavera, alla periferia di Roma. Siamo verso il 2007-2008. In una zona residenziale di condomini con una certa quantità di verde ( non ricordo il quartiere di Roma) . Verso sera in una aiuola vicino ai palazzi scoppia un incendio, piccolo. Intervengono i vigili del fuoco e vedono subito che queste erbacce che stanno bruciando sono state incendiate dolosamente. Ma ovviamente non è questo il problema. Il problema è che in questo rogo si trova un mazzo di chiavi e i resti ancora leggibili di una carta di identità. Ma soprattutto a pochi metri dal rogo una scoperta spaventosa: vi è uno scheletro umano quasi completo. O meglio, come si scoprirà dopo vi sono ossa che formano uno scheletro umano quasi completo. Il problema è che queste ossa appartengono almeno ad otto corpi diversi, non identificati, di donne ed uomini di diversa età che qualcuno, chi ha acceso il fuoco, voleva fossero trovate disposte a comporre uno scheletro praticamente completo. E sono ossa , si comprende, di persone che sono morte ( non si sa come e dove) in periodi assai diversi. Un profanatore di cimiteri, uno scherzo macabro? Si potrebbe rispondere di sì, ma c'è qualcosa che rende il tutto più inquietante. Ed è proprio quel mazzo di chiavi mezze briciate e. quella carta di identità. Entrambi, si scoprirà appartengono ad un uomo pensionato che è scomparso nel nulla in pieno giorno alcuni anni prima proprio in quella zona, e che abitava proprio in uno dei palazzi di fronte al rogo. Di lui non si è mai più saputo nulla. Questi resti sono gli unici indizi suoi che si siano mai trovati. Tutti i giorni scendeva a passeggiare. Ovviamente quella aiuola grande fu perlustrata ai tempi della scomparsa senza trovare nulla. Quindi chi ha acceso il rogo ha fatto ritrovare questi resti. A pochi metri dalla macabra rappresentazione- composizione cimiteriale. Il caso mi risulta ancora aperto, le indagini proseguono nel segreto, non ci capisce se perché non si trova nulla o peggio.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 17, 2015, 23:38:52 pm
Passiamo ad un altro anonimo che ha operato in Italia in un modo che mi mette i brividi. Qui mi riferisco ad un caso complessissimo forse più di quello già molto molto complesso del mostro di Firenze. Mi riferisco a quei due stranissimi sequestri di persona, di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. È un caso di cui mi sono occupato in anni recenti per ragioni strettamente professionali, in amicizia ed in contatto con i famigliari, grandissimi, di Emanuela e di Mirella.
Noterete nelle mie parole, non scelte a caso, una prima stranezza. Io scrivo di un caso unico, ma sono due scomparse avvenute a pochi mesi di distanza, sempre a Roma, di due adolescenti che abitavano in due zone diversissime: il centro di Roma nel caso Gregori, una cittadina dello Stato Città del Vaticano nell'altro caso. Siamo nel 1983. Il caso è unico, perché c'è qualcosa che li unisce in una maniera sinistra e indubitabile. Come saprete nel caso Orlandi vi sono una serie di telefonate anonime di una voce che con accento americano inglese  fa promesse alla famiglia, e al tempo stesso chiede la liberazione di Ali Agca . Queste telefonate , precedute da altre due, di cui solo una purtroppo registrata, di altre voci interessanti per quello che dicono, sono molto molto strane. Qualcuna la potete trovare su Youtube. Io sono venuto a conoscenza del contenuto e delle date di tutte queste telefonate. Il primo fatto da tenere presente è che questa persona secondo gli inquirenti ha a che fare con il rapimento Orlandi, perché fornisce elementi e prove che solo  Emanuela poteva conoscere, e la sua famiglia. Ma al tempo stesso è ufficiLe e noto che questo stesso personaggio chiamava anche il Vaticano, tanto è che l'allora Segretario di Stato, monsignor Casaroli, ufficialmente dedicò una linea di telefono diretta appositamente per questo telefonista. Fu subito chiaro alla famiglia, e l'anonimo lo dice quasi subito, che esistevano due trattative: una con la famiglia, l'altra parallela e più vera con monsignor Casaroli. Bene, che ci crediate o no, ancora oggi la famiglia Orlandi non sa che cosa veniva chiesto a Casaroli. Casaroli e le autorità del Vaticano lo hanno sempre taciuto, e non hanno mai risposto alle deboli rogatorie italiane. Potrei scrivere diversi libri su questa storia quindi non posso scrivere tutto quello che so. Ma il telefonista, di cui si scoprirà che la Procura aveva tracciato le molte telefonate giunte a casa Orlandi, e venivano da diverse cabine sparse per la città. Una veniva da un bar che allora si trovava in una piazza a me nota, Piazza S. Claudio. Non si sa bene per quale coincidenza o influsso astrale, quella telefonata è l'unica che ufficialmente fu tracciata in tempo reale dalle forze dell"'ordine mentre la chiamata era in corso. Le Fdo si precipitarono al bar, m arrivarono circa pochi secondi dopo che la persona aveva interrotto la telefonata. Il verbale disse che videro in lontananza una persona che si allontanava velocemente con un cappello in testa, troppo tardi per essere raggiunta. Questa persona non parla mai di Mirella Gregori, scomparsa anche lei in pieno giorno qualche tempo prima. Fino al settembre del 1983. Al bar gestito dalla famiglia Gregori arriva una telefonata anonima di una persona con il solito accento inglese anglosassone che dice di essere dell'organizzazione che aveva rapito sia Mirella che Emanuela. La telefonata è breve, non ci sono dubbi che sia la medesima persona che tormenta la famiglia Orlandi. Il problema che getta la famiglia Gregori nel panico è che il telefonista descrive esattamente e con precisione dove sono e cosa stanno facendo i diversi componenti la famiglia Gregori nel bar., ed è tutto esatto, quindi chi chiamava li teneva sotto controllo visivo. Quando uno della famiglia esce dal bar a cercare di capire da dove sta spiando il bar non vede nessuno che attiri la sua attenzione. Ma questa volta il telefonista da un appuntamento telefonico per il giorno successivo. I Gregori vanno dalla polizia, viene messo il telefono sotto controllo, e qualche volante si apposta in borghese nei dintorni del bar tenendolo d'occhio. La telefonata arriva quasi puntuale, ed è breve ma terribile: sarà un elenco minuzioso dettagliato delle marche e della tipologia del vestiario indossato da Mirella il giorno della scomparsa comprese le scarpe e gli indumenti intimi. Ovviamente era tutto esatto. Il telefonista ha fretta e riattacca. Non si farà mai più sentire dai Gregori.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 17, 2015, 23:55:16 pm
Questa persona, questo telefonista, verrà descritto da quello che sarà poi il capo della Polizia Parisi come persona colta, molto informata di cose Vaticane, e della religione e dei riti sacri. Farà trovare diverse oggetti interessanti in giro per Roma. Vi assicuro che in anni più recenti queste telefonate sono state passate al microscopio, sono tutte registrate. Su ognuna di esse, su quello che accade, sui rumori che si sentono e le voci che si sentono in sottofondo ci sarebbe da scrivere un libro.
Però ora vorrei dirvi di Ali Agca di cui l'anonimo telefonista chiedeva la liberazione. È stato detto e scritto che era una richiesta impossibile, ed infatti in se lo è. Ma questa era la richiesta fatta alla famiglia, quella fatta al Vaticano non si è mai saputa. Però se si conosce bene tutta l'intricatissima vicenda si può fare una ipotesi molto molto fondata, a mio avviso. Agca non poteva essere liberato, ma come sapete non dirà mai molto sul perché avesse attentato alla vita del pontefice su chi lo aveva aiutato. Ma lo scenario che sta dietro a questo attentato è molto complesso quanto ufficialmente poco compreso dalle autorità. Lui vive oggi in libertà in Turchia, graziato dall'Italia. Vive in uno stato di paura, per cui si finge pazzo, in modo tale che chi teme le sue rivelazioni sia certo che non sarà creduto, perché negli anni ha detto tutto e il contrario di tutto. È la sua unica garanzia per la vita. In questo scenario noi oggi sappiamo che Agca era minacciato anche in carcere in Italia, che riceveva strane visite non autorizzate. Allora in questo quadro il sequestro serviva non a liberare Agca cosa impossibile nel 1983 ma a tranquilizzarlo, cioè a dirgli che i suoi complici stavano facendo il possibile per liberarlo e che quindi stess bene zitto su cosa era successo a piazza San Pietro. È la minaccia promessa funzionò. Poi dopo molti anni è arrivata la liberazione, una coincidenza? Non ci credo e non solo il solo a non crederci.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 18, 2015, 00:37:04 am
Tutto quello che sta dietro quell'attentato è molto complesso è pericoloso ancora oggi. Io mi limito a dirvi che tutti guardano ad est per capire chi sono i mandanti. Io se li volessi cercare, non credo sbagliando, andrei invece ad ovest, ma su questo avrei troppo da dire. Ma tutta questa premessa serve per darvi conto di un paio di lettere anonime giunte ad Orlandi e Gregori un anno e mezzo fa, di cui vi parlerò, perché dimostrano che questa faccenda così l tana nel tempo fa ancora una paura bestiale A tante persone ed ambienti. Resterete stupiti ed increduli, ma è tutto vero ( purtroppo).
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 18, 2015, 09:35:57 am
Sono passato oltre 33 anni dalla scomparsa ( rapimento anomalo, poi spiegherò perché questo è certo) senza che di loro si sia mai saputa la sorte nè si siano mai indviduati tutti i responsabili ( perché qualche responsabile lo si è trovato ma non saranno mai processati), senza capire cosa volevano e chiedevano i rapitori. L'Amerikano dopo oltre un anno di telefonate sparisce nel nulla. Ma un anno e mezzo fa arrivano a casa Gregori, e ad una compagna di scuola due lettere anonime scritte dalla stessa persona. Appena posso e riesco intendo pubblicare qui il testo e le foto di queste lettere che sono pubblico. Linguaggio e grafia sono criptici come le telefonate dell'americano. Un buontempone che ancora vuole speculare sulla questione? Direi proprio di no, è qualcosa di molto peggio. Il testo breve della lettera analizzato con cura non solo dietro i riferimenti religiosi si riferisce ad una serie di misteriosi delitti irrisolti, non solo vengono allegate alle lettere pezzi di giornali tedeschi che parlano del Vaticano, una ciocca di capelli per lettera. Pezzi di tessuto insanguinato, foto di quello che sembra un teschio. Una serie di note su questi pezz di giornale che fann rifermento al sequestro Orlandi, che che solo chi conosce a menadito i dettagli della vicenda può sapere. Ma c'è di molto peggio nella lettera a Gregori. Sul retro della lettera , in stampatello, vi il numero di una targa ( di una vespa si scoprirà), e un percorso con orari, molto dettagliato dal centro di Roma verso la periferia. All'inizio la famiglia Gregori e gli inquirenti non capiscono, ma il mistero nn durerà molto, e farà rizzare i capelli agli interessati: quella è la targa della Vespa e il percorso con gli orari che ogni mattina quello che era il compagno di Mirella Gregori compie per andare al lavoro. Notare che questa persona non ha più niente a che fare con la famiglia Gregori, ha la sua vita, ha messo su famiglia, ma chi ha scritto queste lettere lo ha pedinato e controllato. Chi e pèrchè? Si tratta di una oscura minaccia, come tutto il resto della lettera criptica. In realtà il testo è stato decodificato e anch'esso non rassicura, in abbinamento ai reperti inclusi nelle due missive.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 18, 2015, 13:17:56 pm
A questo link trovate le immagini della lettera, il testo, e anche gli ammenicoli mandati. Sono stati mandati non a caso hanno tutti riferimenti precisi.
Ma chi è che è così sofisticato dal fare e dal poter fare una cosa del genere, e perché? Dietro quel testo vi sono riferimenti alle due scomparse, e vi è un riferimento ad un delitto misterioso di una 17 enne trovata morta a Grottaferrata nel 1984, al dimenticato caso della morte della baronessa De Rothslid e della sua assistente, sempre nei primi ottanta, giallo mai chiarito. Tutto questo ha a che fare con il Varicano, o con ambienti vaticani. Ancora oggi qualcuno vuole impedire che si conosca quello che è accaduto e che evidentemente nasconde qualcosa di molto grave sullo Stato Vaticano che in Italia non si vuole scoprire.
Aggiungo che queste vicende sono strane da qualunque parte le si affronti. In primo luogo, le modalità dei sequestri. Avvengono a Roma davanti a testimoni. Emanuela Orlandi fu attirata in un trappola proprio di fronte al Senato in Corso Rinascimento. Ed infatti furono due agenti che stazionavano lì davanti a vederla salire su una BMW verde. Era pedinata , si scoprirà dopo, da alcuni giorni da più persone. Lo aveva detto in casa. Ma se uno vuole fare un rapimento a sfondo sessuale, come è stato ipotizzato in alcuni momenti, perché far sparire una persona lasciando tante tracce , proprio in quel luogo? È chiaro che si voleva  che si vedesse, ed ecco perché la pista sessuale chiara a Nuzzi non regge. Poi certamente per uno scandalo sessuale non si sarebbero mobilitate tante persone e tanti mezzi. Ma poi segnali in vita della Orlandi fino a settembre 1983 ci sono, e sarà proprio l'Amerikano a fornirli. E vediamo la scomparsa di Mirella Gregori. Anche questa ha dell'incredibile, dell'inverosimile, ma è successa. Era il primo pomeriggio di un giorno di festa. A casa Gregori non nel centro storico ma vicinissimo al centro storico e al bar gestito, suona il campanello. Va a rispondere Mirella. Quando riaggancia il ricevitore, dice che è il suo compagno Alessandro che l'aspetto di sotto. Si veste ed esce. Da quel momento nessuno la vedrà mai più. Anche qui la cosa che colpisce è il giorno , l'ora. Ovviamente questo Alessandro non era vero, quindi o la ragazza fu ingannata, oppure usò il nome di Alessandro come pretesto per scendere da qualcuno che aveva conosciuto e che voleva tenere segreto. Certamente è caduta in una trappola. Se al citofono avesse risposto la madre il piano avrebbe dovuto essere diverso. Ma poi....se si vuole prelevare qualcuno è farlo sparire perché non aspettare che la ragazza esca, perché suonare al citofono? Anche in questo caso si è voluto far sapere subito che era un rapimento....con rischi an he corsi.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 18, 2015, 23:16:55 pm
Per farvi capire con che razza di persone gli Orlandi e i Gregori ebbero a che fare, racconto un episodio. L'amerikano aveva promesso al l'avvocato ( unico, ahimè) delle due famiglie di fare una telefonata in un certo giorno ad una certa ora. Naturalmente tutte le autorità erano allertate pronte ad intercettare e ad intervenire. Nello studio dell'avvocato vi erano Fdo. Passa l'ora della chiamata e non succede niente, dopo alcune ore si pensa che il telefonista non chiamerà più. Appena tutto l'arsenale fu smobilitato arrivò la telefonata. L'amerikano fece anche arrivare importanti lettere da Boston....una città che dovrebbe dire qualcosa a chi segue le vicende Vaticane. Boston anni 80....
Questa era gente con molti mezzi e molte coperture.
C' è un importante magistrato che ha indagato sulla vicenda e sostiene la tesi dei servizi dell'est che avevano mandato Agcca ad uccidere Giovanni Paolo II, e che poi avrebbero sequestrato le ragazze per dare pressione sul Papa e il Presidente Pertini. Altri magistrati, quelli di Roma, hanno fatto una scoperta, grazie ad alcune telefonate anonime, e cioè che due esponenti della banda della Magliana hanno fatto le prime due telefonate a casa Orlandi. Non solo c'è una perizia fonica che lo conferma, ma c'è qualcosa di più decisivo. C'è che si è venuto a sapere che uno di questi due a signori era stato sottoposto verso il 2007, quando non esisteva ancora il suo coinvolgimento nelle indagini sui sequestri, ad intercettazioni telefoniche. È così si scoprì l'audio di una intercettazione in cui  il sospettato conferma all'ex moglie di essere coinvolto nel rapimento Orlandi, dice che lo ha fatto per soldi e che lo rifarebbe. Quindi non esistono dubbi sul fatto che materialmente a fare il sequestro sono stati esponenti della Magliana, quella di De Pedis, che ne hanno gestito almeno le prime fasi prima dell'entrata in scena dell"amerikano. Esiste una tesi che dice che la Orlandi fu sequestrata dalla mafia perché molti soldi di Pippo Calo, il cassiere delle cosche vincenti, sarebbero stati investiti nello Ior, e usati per finanziare Solidarnosh in Polonia, ed ad un certo punto la mafia non li riusciva ad avere. Possibile. Ma io penso che il nodo sia Agca, e che in qualche modo sequestratori sono stati accontentati, non subito, ma dopo anni, dal Papa e pure dallo Stato italiano. Agca doveva tornare libero perché avrebbe potuto raccontare troppo. Lui lo ha capito e si è finto pazzo, e così vive libero ma protetto in Turchia. Diciamo che esistono alcuni Cardinali, di almeno uno dei quali potrei fare il nome, che sono ancora in vita e che sanno tutto di questa vicenda.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 19, 2015, 20:58:50 pm
A proposito della pista Agca esiste anche un altro fatto certo. Il Natale 1983 Giovanni Paolo II che già aveva fatto appello ai rapitori durante molti Angelus a San Pietro si reca in visita a casa Orlandi. E tutti ricordano quello che disse: " purtroppo vostra figlia è vittima di un caso di terrorismo internazionale" . Questo era quello che sapeva lui, e che a lui avevano detto, e io penso che sia vero.
Così come è certo che ad un certo punto il SISMI intervenne con un comunicato stampa. Fu un dirigente del SISMI a rivelarlo agli Orlandi. Quel comunicato, firmato Phoenix, oggi mette i brividi. Perché si capisce che chi lo ha scritto sapeva bene chi erano i sequestratori e li minacciava in un modo che letto oggi alla luce di quello che si è scoperto lascia senza parole.
Ancora una curiosità sull' Amerikano. Chi l'ha visto prese l'audio di una delle telefonate e analizzo i suoni e i rumori che si sentono durante la conversazione. Si sente un fischio che sembra quello di una locomotiva, ma non è questo a lasciare perplesso. Ciò che colpisce è che questo criminale durante una telefonata anonima di un sequestro che ha contribuito a fare e a gestire ad un certo punto si interrompe e si sente che parla in inglese a voce bassa ad una persona , donna, che sembra che gli chieda qualcosa, e lui risponde in inglese " il numero è ( segue numero di quattro cifre che non si riesce a comprendere ), poi riprende a parlare con gli Orlandi come se nulla fosse. È incredibile perché sembra che lui sia in un ufficio, nel suo ufficio, mentre fa questa telefonata e viene interrotto da una collega che gli chiede un numero, e lui lo da'. La cosa risulta tanto più strana perché a posteriori si è saputo che la polizia aveva tracciato tutte queste telefonate , e partivano tutte, eccetto una, da diverse cabine telefoniche di Roma. Ma chi poteva fare telefonate di questo tipo, senza preoccuparsi di dare addirittura appuntamenti telefonici? Siamo sicuri che quel tracciamento a posteriori corrisponde ai luoghi di partenza delle chiamate?
Poi ci sarebbe tanto da dire su quell'attentato in cui una delle poche cose abbastanza certe è che Agca sarebbe dovuto rimanere ucciso....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 19, 2015, 21:07:46 pm
Lasciatemi poi dire qualcosa delle famiglie Orlandi e Gregori. Gli Orlandi sono una forza delle natura. Non si arrenderanno mai, non c'è dubbio alcuno. Natalina, il marito, ma sopratutto Pietro, fratello di Emanuela, sono persone di valore assoluto. Pietro é instancabile, lucidissimo, e è abbastanza aperto da capire tante cose....io so che questa verità emergerà, e forse stava già emergendo se il Procuratore Capo di Roma, in polemica con il pM che conduceva le indagini, non avesse chiesto ed ottenuto dal GiP l'archiviazione dell'indagine su una serie di persone per me alcune delle quali sicuramente coinvolte nel misfatto. Ma ancora troppi hanno paura a dire quello che sanno, e il Vaticano è.... scandaloso perché ha fatto il possibile per confondere le acque e non dare giustizia ad una famiglia di cittadini vaticani, e lo Stato italiano nn ha preteso neppure il minimo della collaborazione.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 20, 2015, 20:33:23 pm
Ma vediamo in dettaglio cosa è successo il giorno della scomparsa di Emnuela Orlandi, come fu rapita. Vedete che il metodo usato è sostanzianlmente quello usato con la Gregori. Un metodo che suppone che le vittime siano state attirate in una trappola, che certamente chi le ha rapite si era già presentato loro, e che c'era la volontà di far sapere "subito" che erano state rapite.
Sono i ricordi molto dettagliati del fratello Pietro, che dicono come il destino di una povera ragazzina siano stati giocati. Emanuela aveva una delle ultime lezioni, o ultima addirittura, di musica presso la scuola di musica gestita dalla curia e attigua alla Basilica di Sant'Appolinare. Siamo a due passi dal Senato La lezione è nel tardo pmeriggio. Emanuela chiese insolitamente al fratello Pietro di accompagnarla quel giorno. Pietro non poteva farlo, e ancora oggi si sente in colpa per questo. Emanuela era pedinata negli ultimi giorni: lei è alcune amiche sè ne erano accorte, ma purtroppo lo diranno solo dopo il sequestro. Quello che sappiamo è che Emanuela aveva preso il solito autobus che l'avrebbe accompagnata lungo Corso Vittorio Emanuele II dove scende all'altezza di Corso Rinascimento che percorre a piedi in direzione del palazzaccio , passando davanti all'entrata di Palazzo Madama. Quello che sappiamo è che arriva alla scuola e segue la lezione. Ma nel l'intervallo telefona a casa, dove eccezionalmente quel pomeriggio non c'era il padre Ercole Orlandi, ma sua sorella maggiore. Raccontò di una donna ed un uomo che la avevano fermata. Avevano detto che erano della Avon e che cercavano ragazze come lei per vendere prodotti, e che per un pomeriggio di lavoro le avrebbero dato 300.000 ( una cifra molto, troppo alta nel 1983). Loro la avrebbero attesa all'uscita della scuola e volevano una risposta. La sorella disse che il padre non c'era e che sembrava troppo alta quella offerta. Ma purtroppo per sua stessa ammissione non le consigliò con energia di lasciare perdere, per questo si sente in colpa. Se a casa Orlandi ci fosse stato Ercole sicuramente avrebbe dissuaso la figlia, o forse sarebbe andata a prenderla. Ma non andò così. Emanuela esce dalla scuola con 10 minuti di anticipo perché dice di dover vedere qualcuno. Da quel momento, dopo che sue amiche la vedono nel primo tratto di corso Rinascimento mentre camminava in direzione di casa, di lei non si saprà nulla. Tranne che due vigili che erano davanti a Palazzo Madama raccontarono dopo giorni di aver visto Emanuale in corsia Agonale ( proprio davanti al Senato) che saliva con due persone su una BMW verde.
Gli Orlandi non vedendola arrivare sì allarmano subito molto e cominciano a percorrere avanti ed indietro la strada che Emanuela faceva. Dopo due giorni arrivò una prima telefonata anonima a casa Orlandi: è un uomo che con accento romano si presenta con un nome comune, dice di aver conosciuto Emanuela che si fa chiamare Barbarella, e che l'hanno vista a Trastevere che vendeva collanine, che lei aveva detto che se ne era andata da casa. La notizia della scomparsa di Emanuela era stata data ai romani con manifesti con il suo volto e con il numero di telefono di casa per chi avesse notizie. Questa telefonata non sembra molto verosimile e non convince. Poi uno zio di Emanuela fa mettere in casa Orlandi un regiatratore collegato al telefono. A quel punto arriva la telefonata di un sedicente Mario che dice di aver parlato con Emanuela, che si fa chiamare Barbara, che è scappata di casa, che segue un corso di musica ( questo era un particolare non detto ) che la sorella si stava per sposare ( altro particolare vero ) e che Emanuela doveva suonare al suo matrimonio . Voleva stare qualche giorno lontano da casa, poi sarebbe rientrata.  Questa telefonata venne registrata , ed è molto importante perché molte cose dimostravano che questa persona aveva avuto a che fare con Emanuela...Poi il disastro: il 5 luglio arriva la prima telefonata dell'Amerikano che dirà che Emanuela era stata da loro rapita, che lui si muoveva per farla liberare, che Mario e il precedente che aveva chiamato erano parte della stessa organizzazione, che Emanuela sarà liberata solo se Ali Agca sarà liberato anche io 20 luglio. Dice ad Ercole Orlandi che in Vaticano sanno già tutto, e hanno già ricevuto la richiesta, e che loro avranno due trattative parallele: quella pubblica con la famiglia, quella privata con il Vaticano. Anzi le loro prime richieste le avevano rivolte al Vaticano, ma visto che non avevano pubblicato un annuncio su un certo giornale in un certo giorno, l'organizzazione si era decisa ad avvertire la famiglia ( a cui nessuno del Vaticano aveva detto nulla..,).
Questa telefonata cambia tutto. Prima notizia: l'amerikano conosce le due telefonate dei sedicenti Mario e Pierluigi, e dice che appartengono alla stessa organizzazione. La notizia delle due precedenti telefonate anonime non era pubblica. Qui sorge un primato problema: perché vistosamente rapire Emanuela e per due giorni rassicurare la famiglia Orlandi con la balla verosimile della fuga volontaria? Avevano forse bisogno di tempo per nascondere Emanuela? O forse il piano iniziale era diverso?
Da quel momento e per oltre un anno l'Amerikano farà innumerevoli telefonate a casa Orlandi, farà ascoltare la voce riconosciuta dalla madre di Emanuela Orlandi registrata, farà trovare copie degli spartiti di musica di Emanuela e della sua carta di identità. Erano pacchi che lui faceva trovare e che erano nascosti o nella Città del Vaticano oppure in centro a Roma. Una volta fece arrivare due lettere molto importanti da Boston.
Da notare un elemento decisivo.: fu Ercole Orlandi a far testimoniare i due agenti di polizia davanti al Senato che fecero anche un identikit dei due uomini che avevano fatto salire Emanuela sulla BMW verde. La cosa è per me fondamentale, perché se fosse vera la tesi di Nuzzi, cioè di un incontro sessuale con un alto prelato finito male, e quindi tutto il resto sarebbe stato una messa in scena , allora non sarebbero stati gli Orlandi a trovare di due testimoni.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 20, 2015, 21:16:02 pm
Ma solo tempo dopo gli Orlandi apprenderanno una circostanza che assesterà un colpo decisivo alla loro fiducia nel loro stato, la Città del Vaticano. Ercole Orlandi è un funzionario del Vaticano non importante. Ma nello stesso palazzo abita la famiglia Gugel, il cui capofamiglia è il segretario di stanza di Giovanni Paolo II. Hanno un figlia della stessa età di Emanuela, ma lei in quei giorni non è a Roma. Perché ? Perché, diranno i Gugel agli Orlandi e agli inquirenti, una informativa giunta dalla Francia, dai servizi francesi, un mese prima del sequestro Orlandi, avvisava i responsabili del Vaticano che terroristi stavano per sequestrare una giovane ragazza vaticana. E la giovane Gugel fu mandata lontano dall'Italia proprio mentre veniva sequestrata Emanuela. Gli Orlandi non erano  stati informati del pericolo imminente, purtroppo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 21, 2015, 14:41:14 pm
Ora una riflessione più generale. Io andrei negli USA a sentire il direttore della Cia a Roma negli anni 70-80 che sta in carcere con accuse gravissime, e reoconfesso di spionaggio a favore dell'URSS. Qualcosa potrebbe avere voglia di dire, se gli si fanno le domande giuste. Poi devo dire che qui in Italia io sentirei il bisogno per chiarire una serie di fatti, anche solo per escludere alcune ipotesi, di porre delle domande a Pippo Calò, ovviamente in carcere. Su tanti fatti italiani, compresa questa vicenda Orlandi Gregori. Io mi sorprendo di come non si sia capito chi e cosa è stato Pippo Calò in Italia fino a che è stato in libertà. Se esiste qualcuno che le carte processuali descrivono come punto nodale dei rapporti più incoffesabili fra la mafia vincente, certa politica compromessa e corrotta, il vaticano nei suoi aspetti finanziari, stragismo, Banda Magliana (De Pedis) e servizi vari, questi è Pippo Calò. Poi io penso che il caso Orlandi Gregori abbia bisogno di risposte di Calò, fosse anche solo per escludere ipotesi che sono state fatte.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 21, 2015, 17:38:45 pm
Complimenti!
Lettura molto interessante e gradita.
In tutti questi casi è evidente come siano stati commessi "errori" macroscopici durante le indagini e vi siano state coperture ... la mancata prova del secondo fucile AR70 legalmente detenuto da Savi è passata alla storia ...
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2011/05/01/498388-indagini_fossero_state_approfondite_prima_padre_sarebbe_ancora_vivo.shtml
inoltre il secondo Beretta AR70 (222 Rem e non 223 Rem o 5,56 Nato come sostenuto in maniera errata da molti in quanto allora calibri vietati) fu acquisito in fretta e furia non appena si diffuse la voci di controlli su tutti i possessori di quel fucile ... sembra che volontariamente venissero anche abbandonati bossoli in 223/5,56 sulla scena dei delitti per depistare le indagini quando invece i fucili usati erano in 222 e con raccogli bossoli ... visto che la palla è la medesima per il 222 e 223/5,56 in caso di recupero della stessa nei corpi o in qualche materiale colpito è impossibile capire se è stato sparato da un fucile in 222 o in 223/5,56 ...
http://www.misteriditalia.it/unobianca/campo-nomadi/CampinomadiSantaCaterina.pdf
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 21, 2015, 20:53:58 pm
Complimenti!
Lettura molto interessante e gradita.
In tutti questi casi è evidente come siano stati commessi "errori" macroscopici durante le indagini e vi siano state coperture ... la mancata prova del secondo fucile AR70 legalmente detenuto da Savi è passata alla storia ...
http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2011/05/01/498388-indagini_fossero_state_approfondite_prima_padre_sarebbe_ancora_vivo.shtml
inoltre il secondo Beretta AR70 (222 Rem e non 223 Rem o 5,56 Nato come sostenuto in maniera errata da molti in quanto allora calibri vietati) fu acquisito in fretta e furia non appena si diffuse la voci di controlli su tutti i possessori di quel fucile ... sembra che volontariamente venissero anche abbandonati bossoli in 223/5,56 sulla scena dei delitti per depistare le indagini quando invece i fucili usati erano in 222 e con raccogli bossoli ... visto che la palla è la medesima per il 222 e 223/5,56 in caso di recupero della stessa nei corpi o in qualche materiale colpito è impossibile capire se è stato sparato da un fucile in 222 o in 223/5,56 ...
http://www.misteriditalia.it/unobianca/campo-nomadi/CampinomadiSantaCaterina.pdf
Ero a conoscenza di queste vicende. Ti invito io invece, sul caso Uno Bianca, a cercare su Google cosa ha scritto in merito Mauro Zani. Mauro Zani è stato il capo del Pci PDs in Emilia Romagna sino a pochi anni fa, io lo conosco bene, è stato anche un parlamentare, è una persona molto seria. Quello che racconta sui Savi fa capire quanto la vicenda Uno Bianca, con quella della strage di Bagnara, e strage alla stazione di Bologna, siano i veri misteri investigativi della regione. Nel senso che ovviamente non ci sono dubbi che la  Uno Bianca fossero le persone condannate. Li però il problema è la ricostruzione di alcuni delitti, le motivazioni mai chiarite od illogiche fornite....è una vicenda molto molto misteriosa. Quello che scrive Zani ne è ulteriore conferma.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 21, 2015, 22:33:22 pm
Vorrei infine non tacere un tremendo sospetto che io, e non la famiglia Orlandi, ho sulle vicende Orlandi e Gregori. Ho già scritto che per me oggettivamente da tutta una serie di informazioni ritengo la pista internazionale la più attendibile. Quella legata all'attentato a Giovanni Paolo II, e a certe vicende legate alla Chiesa USA.
Ma in un angolo della mia testa non è mai sparito un sospetto terribile. E se i sequestri Orlandi e Gregori così anomali fossero il frutto di un geniale assassino seriale che prendeva di mira adolescenti di quell'età, e che ha creato da solo tutta quel depistaggio spaventoso, per poi confessare quasi tutto ai magistrati, che tuttavia non lo processeranno? Chiaramente ho in mente una persona che avrebbe avuto la capacità di fare una cosa del genere, è una persona che ho conosciuto seguendo questa intricatissima vicenda, e che presenta aspetti molto molto inquietanti. E che è coinvolta nella scomparsa di altri adolescenti di quell'età a Roma in quegli anni.....Sarebbe lungo spiegare come e perché è presente in me questo dubbio, ma nella mia ipotesi il comportamento di questa persona sarebbe non dissimile da quello di Arthur Lee Allen nel caso Zodiac. Purtroppo a fronte di 18 verbali resi ai magistrati, e a fronte di tantissimi indizi, non proprio irrilevanti, la magistratura ha scelto di non verificare quello che ha dichiarato, e io penso che sia un errore grave. Anche se alla fine non fosse responsabile o avesse avuto un ruolo marginale nei sequestri Orlandi e Gregori. Quella persona è inquietante e sa tante cose interessanti, e non mi stupirebbe se per esempio saltasse fuori che quelle due strane lettere anonime siano state scritte da lui, o che sia lui l'amerikano delle telefonate anonime.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 09:25:19 am
Ero a conoscenza di queste vicende. Ti invito io invece, sul caso Uno Bianca, a cercare su Google cosa ha scritto in merito Mauro Zani. Mauro Zani è stato il capo del Pci PDs in Emilia Romagna sino a pochi anni fa, io lo conosco bene, è stato anche un parlamentare, è una persona molto seria. Quello che racconta sui Savi fa capire quanto la vicenda Uno Bianca, con quella della strage di Bagnara, e strage alla stazione di Bologna, siano i veri misteri investigativi della regione. Nel senso che ovviamente non ci sono dubbi che la  Uno Bianca fossero le persone condannate. Li però il problema è la ricostruzione di alcuni delitti, le motivazioni mai chiarite od illogiche fornite....è una vicenda molto molto misteriosa. Quello che scrive Zani ne è ulteriore conferma.
grazie per consiglio ... cercato e ripassato ... avevo letto in passato alcune considerazioni di Zani e sicuramente il fatto che sulla Uno Bianca vi siano ancora molti punti oscuri è evidente ... il fatto è capire se tutto è semplicemente riconducibile ad errori nella fase investigativa, oppure a situazioni tipo "cittadino al di sopra di ogni sospetto", oppure a coperture funzionali a qualcuno, oppure peggio ancora a manovre studiate e deliberate ...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 09:31:40 am
Vorrei infine non tacere un tremendo sospetto che io, e non la famiglia Orlandi, ho sulle vicende Orlandi e Gregori. Ho già scritto che per me oggettivamente da tutta una serie di informazioni ritengo la pista internazionale la più attendibile. Quella legata all'attentato a Giovanni Paolo II, e a certe vicende legate alla Chiesa USA.
Ma in un angolo della mia testa non è mai sparito un sospetto terribile. E se i sequestri Orlandi e Gregori così anomali fossero il frutto di un geniale assassino seriale che prendeva di mira adolescenti di quell'età, e che ha creato da solo tutta quel depistaggio spaventoso, per poi confessare quasi tutto ai magistrati, che tuttavia non lo processeranno? Chiaramente ho in mente una persona che avrebbe avuto la capacità di fare una cosa del genere, è una persona che ho conosciuto seguendo questa intricatissima vicenda, e che presenta aspetti molto molto inquietanti. E che è coinvolta nella scomparsa di altri adolescenti di quell'età a Roma in quegli anni.....Sarebbe lungo spiegare come e perché è presente in me questo dubbio, ma nella mia ipotesi il comportamento di questa persona sarebbe non dissimile da quello di Arthur Lee Allen nel caso Zodiac. Purtroppo a fronte di 18 verbali resi ai magistrati, e a fronte di tantissimi indizi, non proprio irrilevanti, la magistratura ha scelto di non verificare quello che ha dichiarato, e io penso che sia un errore grave. Anche se alla fine non fosse responsabile o avesse avuto un ruolo marginale nei sequestri Orlandi e Gregori. Quella persona è inquietante e sa tante cose interessanti, e non mi stupirebbe se per esempio saltasse fuori che quelle due strane lettere anonime siano state scritte da lui, o che sia lui l'amerikano delle telefonate anonime.
parli di MFA?!
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 22, 2015, 09:42:34 am
Vorrei infine non tacere un tremendo sospetto che io, e non la famiglia Orlandi, ho sulle vicende Orlandi e Gregori. Ho già scritto che per me oggettivamente da tutta una serie di informazioni ritengo la pista internazionale la più attendibile. Quella legata all'attentato a Giovanni Paolo II, e a certe vicende legate alla Chiesa USA.
Ma in un angolo della mia testa non è mai sparito un sospetto terribile. E se i sequestri Orlandi e Gregori così anomali fossero il frutto di un geniale assassino seriale che prendeva di mira adolescenti di quell'età, e che ha creato da solo tutta quel depistaggio spaventoso, per poi confessare quasi tutto ai magistrati, che tuttavia non lo processeranno? Chiaramente ho in mente una persona che avrebbe avuto la capacità di fare una cosa del genere, è una persona che ho conosciuto seguendo questa intricatissima vicenda, e che presenta aspetti molto molto inquietanti. E che è coinvolta nella scomparsa di altri adolescenti di quell'età a Roma in quegli anni.....Sarebbe lungo spiegare come e perché è presente in me questo dubbio, ma nella mia ipotesi il comportamento di questa persona sarebbe non dissimile da quello di Arthur Lee Allen nel caso Zodiac. Purtroppo a fronte di 18 verbali resi ai magistrati, e a fronte di tantissimi indizi, non proprio irrilevanti, la magistratura ha scelto di non verificare quello che ha dichiarato, e io penso che sia un errore grave. Anche se alla fine non fosse responsabile o avesse avuto un ruolo marginale nei sequestri Orlandi e Gregori. Quella persona è inquietante e sa tante cose interessanti, e non mi stupirebbe se per esempio saltasse fuori che quelle due strane lettere anonime siano state scritte da lui, o che sia lui l'amerikano delle telefonate anonime.
parli di MFA?!
Esattamente, parlo di lui. Ho avuto occasione di parlargli diverse volte, con lui, con la sua fidanzata, l'ho fatto intervistare, ho aiutato il giornalista che ha scritto un libro su di lui...Il problema è che si tratta di una persona estremamente, ripeto estremamente intelligente, coltissima, molto astuta, quello che racconta è sicuramente non tutto vero, ma che in parte sia vero lo considero quasi certo. Il fatto è che io ho il sospetto che la sua confessione fosse volutamente in parte inverosimile per non essere processato, ma in me è rimasto il dubbio che in realtà, fosse davvero coinvolto, il suo ruolo potrebbe essere stato diverso da come lo racconta, perché come sai è implicato con certezza nella uccisione di altri due adolescenti....e chissà che altro nasconde, è un personaggio inquietante. Io penso che sia la pista internazionale quella che spiega di più di questa vicenda, ma se ti dicessi che non riesco a cancellare da me questo tremendo sospetto. E la conoscenza della vicenda Zodiac ha rinforzato il mio sospetto.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 10:01:39 am
devo tornare a rinfrescare la memoria ma MFA fu accusato e poi screditato come millantatore ...
forse il fatto di aver "romanzato" troppo la sua testimonianza usando per il suo scopo informazioni facilmente disponibili al pubblico (articoli, scritti, internet, ...) ne ha minato la credibilità ...

Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 22, 2015, 10:42:41 am
devo tornare a rinfrescare la memoria ma MFA fu accusato e poi screditato come millantatore ...
forse il fatto di aver "romanzato" troppo la sua testimonianza usando per il suo scopo informazioni facilmente disponibili al pubblico (articoli, scritti, internet, ...) ne ha minato la credibilità ...
Attenzione, la faccenda è più complicata di così. Perché MFA ha fatto ritrovare il flauto che al 99 per cento era di Emanuela, e questo neppure la famiglia Orlandi hanno potuto negarlo. Come faceva a conoscere la marca, il modello, la custodia, e persino i punti di usura della custodia. Poi attenzione anche al fatto che lui è certamente coinvolto nella uccisione di un adolescente in circostanze che definire misteriose è dir poco. E si è recentemente venuto a sapere che è coinvolto con ogni probabilità in una altra scomparsa di un minorenne. Decisamente non è un mitomane, ma molto molto peggio. Sa tante cose....e il fatto che volutamente abbia messo nei racconti fatti inverosimile deve indurre in molta cautela chi esamina le sue dichiarazioni, perché di certo lui sapeva della non verosimiglianza, e allora bisogna chiedersi: se il suo scopo fosse stato quello di essere creduto, perché dire cose inverosimili? Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: PESSOA67 - Dicembre 22, 2015, 11:19:57 am
E questo tizio ha anche un blog pubblico?
Se davvero così fosse come poter fare affidamento su inquirenti e giudici italiani Marco?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 11:42:05 am
Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.
su questo nessun dubbio ... peccato che manchi la certezza al 100% sul flauto ...
il problema è capire se gioca a fare lo "Zodiac" oppure è realmente uno "Zodiac" ...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 22, 2015, 12:11:03 pm
Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.
su questo nessun dubbio ... peccato che manchi la certezza al 100% sul flauto ...
il problema è capire se gioca a fare lo "Zodiac" oppure è realmente uno "Zodiac" ...
Ma la certezza al 100 per cento manca perché comprensibilmente, dopo oltre trenta anni, non ci sono più tracce di saliva da cui si può risalire al DNA. Ma il fatto che marca, modello, custodia (dentro e fuori), persino usura della custodia, siano stati riconosciuti dagli Orlandi e da chi lo ha venduto loro , la rarità del modello, il fatto che lo abbia fatto ritrovare in uno stabilimento abbandonato avvolto con un giornale del 1985 con un intervista proprio ad Ercole Orlandi sono fattori che a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il flauto sia stato davvero di Emanuela.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 12:26:21 pm
Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.
su questo nessun dubbio ... peccato che manchi la certezza al 100% sul flauto ...
il problema è capire se gioca a fare lo "Zodiac" oppure è realmente uno "Zodiac" ...
Ma la certezza al 100 per cento manca perché comprensibilmente, dopo oltre trenta anni, non ci sono più tracce di saliva da cui si può risalire al DNA. Ma il fatto che marca, modello, custodia (dentro e fuori), persino usura della custodia, siano stati riconosciuti dagli Orlandi e da chi lo ha venduto loro , la rarità del modello, il fatto che lo abbia fatto ritrovare in uno stabilimento abbandonato avvolto con un giornale del 1985 con un intervista proprio ad Ercole Orlandi sono fattori che a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il flauto sia stato davvero di Emanuela.
personalmente ho meno certezze che sia proprio il suo ... in ogni caso un ritrovamento così strutturato denota una connessione "diretta" con l'evento o con chi vuole manovrare l'evento ...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 22, 2015, 18:22:59 pm
Potrebbe essere comunque coinvolto anche nello scenario internazionale che è quello che peraltro lui sostiene con un lungo racconto che a tratti è inverosimile ma a tratti è non solo verosimile è probabile . Il problema è che è un racconto il suo disturbante perché le cose che emergerebbero dal Vaticano di quegli anni non sono molto belle....e a mio avviso la vicenda Orlandi Gregori più ancora degli scandali Ior etc lo dimostra purtroppo ampiamente.
Adesso racconto un dettaglio che pochi sanno, ma non è segreto, ma fa capire tante cose, o meglio intuire. Dunque per in un certo senso provare a compensare ( cosa impossibile, ovviamente) il dolore provato dalla famiglia Orlandi per la scaomparsa di Emanuela Giovanni Paolo II promise ad Ercole Orlandi che i suoi figli avrebbero avuto un lavoro in Vaticano, ed infatti Pietro e mi sembra una delle sorelle lavorano allo Ior. Mi hanno raccontato che se osano mettere l'immagine di Emanuela sulla loro scrivania allo Ior si arrabbiano, tolgono loro il saluto, e vengono fatti oggetto di mobbing. Ecco, questo è il clima. Ed infatti in Vaticano nella vecchia casa è rimasta ad abitare solo la anziana madre che spera sempre di vedere Emanuela tornare dopo tanti anni, ma tutti i figli abitano fuori dal Vaticano. C'è un limite a tutto.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Dicembre 22, 2015, 20:38:24 pm
Cambiamo argomento. Ci sono anche omicidi che sembrano seriali ma....non lo sono!
Quella che vado a raccontare è una vicenda semplice, mai apparsa sulla stampa itlaliana, ma ha creato molto molto allarme nell'Europa continentale. Non mi ricordo in che anno è iniziato tutto, forse a metà degli anni 2000. In una cittadina nel sud della Germania due agenti sono seduti in macchina. Da dietro arriva qualcuno che spara con grande professionalità e li uccide entrambi. Sembra un caso di esecuzione della malavita, si fanno indagini ma non si approda a nulla. Arriva però il dna dell'assassino: è una donna. Da quel momento ci sarà una scia di omicidi tutti diversi, tutti misteriosi, tutti accumunati dallo stesso dna femminile. Per esempio non mi ricordo dove una donna viene trovata strangolata in casa, senza movente apparente, e sempre quel dna risulta. Poi ci sono rapine, poi ci sono vari altri delitti....e non solo in Germania. Anche in Francia in una zona al confine, e anche in Svizzera. Questa donna misteriosa pare che sia un genio della criminalità si cimenta in poco tempo in tantissimi delitti di varia natura, con armi diverse, di diversa gravità, con motivazioni diverse, tutto in un arco geografico di una certa estensione. In questi tre paesi scoppia una gigantesca caccia alla donna misteriosa....viene costituito un pool che le da' la caccia, transnazionale, ma la donna imprendibile continua a colpire. Ma che strana storia è questa? È una storia che finisce dopo molti e molti mesi di inutile caccia quando si scopre un fatto sconcertante e rivelatore. Il dna di questa donna risulta aver contaminato i bastoncini che servono per il prelievo del dna. Infatti viene riscontrato su tutti o molti bastoncini prodotti da un unico fornitore nel sud della Germania, che fornisce anche la Francia e pure la Svizzera. Infatti questo dna risulterà appartenere ad una donna che lavora in quest azienda. A quel punt è tutto chiaro: non esiste questa serial killer, tutti questi crimini non sono legati da nulla. Semplicemente i bastoncini per i prelievi erano contaminati. Come è potuto succedere? Perché il bando di gara con cui si è aggiudicato la fornitura prevedeva la sterilità dei bastoncini ma non l'assenza di contaminazione del dna: pazzesco considerato che a quello servivano! Ovviamente il problema è stato risolto.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Dicembre 22, 2015, 21:20:44 pm
Cambiamo argomento. Ci sono anche omicidi che sembrano seriali ma....non lo sono!
Quella che vado a raccontare è una vicenda semplice, mai apparsa sulla stampa itlaliana, ma ha creato molto molto allarme nell'Europa continentale. Non mi ricordo in che anno è iniziato tutto, forse a metà degli anni 2000. In una cittadina nel sud della Germania due agenti sono seduti in macchina. Da dietro arriva qualcuno che spara con grande professionalità e li uccide entrambi. Sembra un caso di esecuzione della malavita, si fanno indagini ma non si approda a nulla. Arriva però il dna dell'assassino: è una donna. Da quel momento ci sarà una scia di omicidi tutti diversi, tutti misteriosi, tutti accumunati dallo stesso dna femminile. Per esempio non mi ricordo dove una donna viene trovata strangolata in casa, senza movente apparente, e sempre quel dna risulta. Poi ci sono rapine, poi ci sono vari altri delitti....e non solo in Germania. Anche in Francia in una zona al confine, e anche in Svizzera. Questa donna misteriosa pare che sia un genio della criminalità si cimenta in poco tempo in tantissimi delitti di varia natura, con armi diverse, di diversa gravità, con motivazioni diverse, tutto in un arco geografico di una certa estensione. In questi tre paesi scoppia una gigantesca caccia alla donna misteriosa....viene costituito un pool che le da' la caccia, transnazionale, ma la donna imprendibile continua a colpire. Ma che strana storia è questa? È una storia che finisce dopo molti e molti mesi di inutile caccia quando si scopre un fatto sconcertante e rivelatore. Il dna di questa donna risulta aver contaminato i bastoncini che servono per il prelievo del dna. Infatti viene riscontrato su tutti o molti bastoncini prodotti da un unico fornitore nel sud della Germania, che fornisce anche la Francia e pure la Svizzera. Infatti questo dna risulterà appartenere ad una donna che lavora in quest azienda. A quel punt è tutto chiaro: non esiste questa serial killer, tutti questi crimini non sono legati da nulla. Semplicemente i bastoncini per i prelievi erano contaminati. Come è potuto succedere? Perché il bando di gara con cui si è aggiudicato la fornitura prevedeva la sterilità dei bastoncini ma non l'assenza di contaminazione del dna: pazzesco considerato che a quello servivano! Ovviamente il problema è stato risolto.
http://earmi.it/varie/dna.htm
consiglio a tutti come lettura le pubblicazioni sotto la voce scienze forensi del sito del Giudice Mori ...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Gennaio 15, 2016, 09:22:06 am
altro famoso "cold case" ... con colpo di scena odierno ...
http://www.varesenews.it/2016/01/lidia-macchi-arrestato-il-presunto-assassino/476471/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Gennaio 15, 2016, 12:39:02 pm
altro famoso "cold case" ... con colpo di scena odierno ...
http://www.varesenews.it/2016/01/lidia-macchi-arrestato-il-presunto-assassino/476471/
Se ricordo bene il caso, interessante sento odore di errore giudiziario, spero di sbagliare.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Gennaio 15, 2016, 13:29:27 pm
altro famoso "cold case" ... con colpo di scena odierno ...
http://www.varesenews.it/2016/01/lidia-macchi-arrestato-il-presunto-assassino/476471/
Se ricordo bene il caso, interessante sento odore di errore giudiziario, spero di sbagliare.
sembra il classico arresto in speranza di confessione ...
il caso ha voluto che la tomba della povera Lidia si trovi a pochi metri da quella dei miei parenti più cari e spero che si possa fare, finalmente, piena luce su questo omicidio ...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Gennaio 15, 2016, 21:23:38 pm
Mi sembra ora di capire che costui sarebbe stato arrestato perché in casa sua si trovava su un quaderno un poema sull'assassinio di questa donna.....cioè ha fatto quello che ha fatto Zodiac nel 1967 dopo l'omicidio di Cheri jo Bates, solo che il poema lo scrisse in una biblioteca pubblica----- Poi c'è indimenticabile poema di The Ghost Killer, meglio noto come Atlanta city Murder (assassino seriale di bambini ed adolescenti, oltre 30, in Atlanta Georgia, 1981-1982).
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Gennaio 18, 2016, 10:21:02 am
http://www.varesenews.it/2016/01/chi-e-davvero-stefano-binda/477131/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Gennaio 18, 2016, 13:22:39 pm
http://www.varesenews.it/2016/01/chi-e-davvero-stefano-binda/477131/
Se fosse davvero colpevole uno così probabilmente avrebbe  ucciso ancora nel frattempo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Gennaio 25, 2016, 11:35:21 am
http://www.varesenews.it/2016/01/lex-poliziotto-i-silenzi-degli-amici-di-lidia-ci-ostacolarono/478994/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 02, 2016, 20:52:25 pm
I misteri del caso Moro

Esistono misteri del caso Moro? Si, esistono, è sono diversi . Ma il più inquietante è stranamente anche il meno noto. Partiamo da alcune questioni non risolte e di cui molto si è discusso:
1) chi partecipò al l'agguato e alla strage di via Fani? Alcuni testimonio videro chiaramente i brigatisti in divisa, ma videro anche due persone che non erano in divisa, ma erano in borghese, su una due ruote, andare via dopo tutti gli altri e minacciare e sparare con un mitra in aria contro coloro che dalle finestre stavano assistendo alla strage. Queste due persone non sono mai state individuate;
2) il covo di via Gradoli, è un bel mistero. Era sicuramente un covo della banda delle Br che rapì Moro. Fu scoperto vuoto durante il sequestro. Il problema è che fu fatto ritrovare, nel senso che qualcuno aveva lasciato aperta la doccia contro il muro. Perché farlo ritrovare? Ma poi ci sono i "professori bolognesi" . Dissero che facendo una seduta spiritica , Alberto Clò ( che diverrà poi ministro) e Romano Prodi ( proprio lui, allora insegnava come Clò all'Università) durante il sequestro  usci il nome "Gradoli". Lo segnalarono alle Fdo, che pensarono al paese di Gradoli, ma non a via Gradoli  a Roma, dove poi tempo dopo fu fatto trovare il covo . Escludo categoricamente che Romano Prodi abbia partecipato ad una seduta spiritica, e se lo avesse fatto non ci avrebbe creduto. No, quella informazione su Gradoli sicuramente veniva dall'ambiente universitario che era in quali che modo contiguo a chi gestiva Moro e che fece arrivare questa traccia, coperta dai professori. Decisamente questa vicenda di via Gradoli è sconcertante;
3) alcuni della banda dissero che i colloqui dei Br con l'ostaggio erano registrati, ma queste registrazioni non si troveranno mai, almeno ufficialmente;
4) ancora più misterioso capire che fine ha fatto il memoriale che Aldo Moro scrisse durante il sequestro. È certo che questo memoriale esiste, non solo perché alcuni BR ne parlano diffusamente agli inquirenti, ma anche perché per anni alcune pagine , o meglio fotocopie di pagine, sono state fatte ritrovare nei modi più strani: dentro una cabina telefonica, abbandonate su un taxi. Fino a che quando nel 1990 viene fatto ristrutturare il covo di via Montenevoso dove era tenuto sequestrato Moro, i muratori trovarono un incavo nel muro con una serie di pagine ( fotocopie) di questo memoriale. Degli originali non verrà mai trovato nulla;

Ma veniamo ora a Il Mistero del Caso Moro. Lo chiamerò " Il Mistero della Duchessa". Durante il sequestro venne ritrovato un comunicato numero 7 delle Br. In esso, con un testo lungo, si scrive che il corpo di Moro si trova sul fondo del Lago della Duchessa. Vennero fatte ricerche ma il corpo non si trovò. I Br successivamente scrissero che quel comunicato era un falso. Ma chi ha fatto questo abile falso ma soprattutto perché?
Difficile rispondere alla seconda domanda. Ma alla prima una risposta c'è e non rassicura. Molti anni dopo si scoprirà chi è l'autore materiale di questo comunicato: si chiama Tony Chicchiarelli. Peccato che solo dopo la sua uccisione a colpi di pistola si scoprirà che è l'autore del comunicato della Duchessa. Chicchiarelli era un celebre falsario romano, falsificava i De Chirico con grande abilità. Conosceva brigatisti rossi ma soprattutto frequentava gli estremisti di destra e criminali della banda della Magliana. Gli sparano a Roma nel 1984. Quando entrano in casa sua gli inquirenti trovano molte soprese, anzitutto tantissimo denaro. Ma non denaro qualsiasi, erano una parte cospicua dei 37 miliardi di lire che pochi mesi prima furono rapinati alla Bank Securmark, uno dei colpi più famosi del secolo scorso. In quattro si spartirono questo bottino, uno era proprio Chichiarelli. Ma non solo. Si trovano nella cassaforte una testina di macchina da scrivere, e degli originali di Polaroid. Gli originali negativi di Polaroid sono foto di Aldo Moro vivo durante il sequestro. La testina della macchina da scrivere è quella che trascrisse il falso comunicato della Duchessa . Anni dopo Cossiga, con quel suo gusto tragico e macabro, disse che questo comunicato era stato fatto su ordine dei servizi segreti americani e italiani, che lui lo seppe da un ufficiale, e che era un trappola per i Br. Era esattamente quello che molti immaginavano. Ma perché ?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 03, 2016, 21:02:14 pm
Il caso Orlandi - Gregori / Phoenix

L'episodio raccontato sopra non è il primo ( nè l'ultimo) in cui si sa con certezza che intervengono i servizi segreti con logiche e modalità mica tanto chiare. Ricordo per esempio quel brutto depistaggio per quale con sentenza definitiva sono stati condannati direttori dei servizi italiani relativi alla strage alla stazione di Bologna. Cosa significa il fatto che un apparato pubblico abbia deciso di fare una cosa del genere, come se temesse il risultato delle indagini?
Potrei ipotizzare una risposta se quello che penso della stazione di Bologna fosse vero: perché era un segreto di stato che esisteva il Lodo Moro, e quindi il Sisde agiva perché non si scoprissero i veri autori della strage,.

Ma il caso di cui al titolo appare ancora più sconcertante se possibile. Prima sparisce la Gregori, poi sparisce in giugno 1983 Emanuela Orlandi. Ho già raccontato delle telefonate anonime dell'Amerikano, delle tante cose fatte ritrovare, di quali significati possono avere quelle telefonate misteriose....ma ad agosto 1983 l'Amerikano smette per un mese di telefonare, come se fosse andato in vacanza ( riprenderà già ai primi di settembre 1983. Un mese che sembra di svolta in quella tragica vicenda). Ma quando tace l'Amerikano, arriva un comunicato di una organizzazione che si denomina Phoenix. Dopo alcuni anni un dirigente del Sisde disse a Pietro Orlandi che Phoenix .....erano loro !
Fino a qui potremmo anche pensare che avendo il telefonista smesso di telefonare il Sisde abbia voluto provare a suscitare delle reazioni, a fin di bene. Ma il problema, grosso, è il testo di questo comunicato. Lo trovate su internet ( ma dopo provo a postarlo io,). Già ad un primo esame appare un linguaggio strano, criptico, minaccioso, ricattatorio, senza però svelare compiutamente su cosa si basi questo ricatto. Ma oggi leggere quel comunicato fa sorgere delle fortissime perplessità, perché non appare così più misterioso, ma purtroppo anche troppo chiaro. Nel comunicato ci si rivolge ai telefonisti Pierluigi e Mario, i primi che chiamarono casa Orlandi, quelli che poi furono sostituiti dall'amerikano , che nella prima telefonata a casa disse che Mario e Pierluigi appartenevano alla stessa organizzazione sua ( notare che nessuno sapeva delle chiamate di Mario e Pierluigi). Il punto è che grazie alle indagini svolte dopo il 2005 noi sappiamo con ragionevole certezza chi è Mario. Noi sappiamo che è un uomo della Banda della Magliana. Noi sappiamo anche l'identità di altri due uomini della Magliana che parteciparono al sequestro. Ci sono intercettazioni agli atti che tolgono molti dubbi sul loro ruolo. È qui emerge il significato di quel comunicato Phoenix. Perché per esempio lì si scrive di fare attenzione agli spifferi di una certa trattoria di Trastevere. Il fatto è che non solo si sa oggi di quale trattoria si intendeva parlare, ma anche di quali spifferi scriveva Phoenix. Perché in una certa trattoria di Tratevere un conoscente di questi criminali testaccini anni dopo testimonierà in procura che nel 1983 in una sera in una trattoria di trastevere lui udì ad un tavolo vicino questi due testaccini che parlavano di un sequestro di persona, e delle ragazze, e del loro ruolo. Questo all'epoca venne denunciato, e questa persona fu picchiata per averlo detto, fece i nomi e i cognomi di queste persone, ma non risulta che si fecero indagini su di loro. Però chi scrive come Phoenix conosce questi due testaccini, uno dei quali è il Mario che chiamò a casa Orlandi, si saprà anni dopo, e che vi era stato uno "spiffero" ( cioè una soffiata alla polizia) sul loro ruolo. Il Sisde sapeva che questi due erano coinvolti, sapeva anche che quella soffiata vi era stata. Non solo. Altra minaccia riguarda i fatti di una Pineta, e oggi si può dire che si sa a quale Pineta ci si riferiva nella lettera e anche il perché ....sicché chi ha scritto quel comunicato non ha scritto minacce a vuoto: ha scritto minacce che sapevano tradurre solo i responsabili del sequestro.....quindi sapevano chi erano queste persone. Questo è un fatto che ovviamente getta una luce ulteriormente sinistra su una vicenda già inquietante.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 04, 2016, 18:10:27 pm
Ancora sul Caso Orlandi Gregori

Vi è una cosa molto importante che non ho scritto, ma che per me è molto significativa, e temo abbia avuto un ruolo non positivo in tutta questa vicenda. Fortunatamente (per loro) le due famiglie erano di gente molto semplice, certamente non abituata ad avere a che fare con situazioni così delicate. In sostanza, uno zio di Emanuele lavorava per i servizi segreti, e fu lui a suggerire ad Ercole Orlandi di registrare le telefonate che arrivavano, e ad installare un registratore. Ma furono i servizi ad indicare agli Orlandi e poi ai Gregori di rivolgersi ad un certo avvocato di Roma, molto famoso. Il problema è che questo avvocato non si faceva pagare né dagli Orlandi né dai Gregori. Ma chi lo pagava? Devo dire che io non avrei mai fatto un errore così clamoroso in una vicenda simile, ma capisco che in  famiglie non facoltose e di gente semplice questo può accadere. Da ciò che ho capito anni dopo loro stessi hanno capito l'errore. E forse non è un caso che tale avvocato non abbia mai restituito tanti audio e scritti originali sulla vicenda che custodiva, almeno così mi è stato riferito dai protagonisti della vicenda. E' impensabile che un avvocato di quel livello, che si impegna per anni, che è destinatario persino di molte telefonate e qualche minaccia dell'Amerikano non sia stato pagato da nessuno. L'avvocato bisogna pagarselo da te se sei nei guai, e devi sempre sperare che non ci siano altri contro i tuoi interessi che magari lo pagano di più. E purtroppo gli organi dell'Ordine non garantiscono la qualità della prestazione. Dovrebbero, ma come tutti gli Ordini non lo fanno (andrebbero tutti aboliti, dal primo all'ultimo), anche perché ostacolano l'ingresso dei giovani nel mondo delle professioni, sovente gestiscono malissimo i soldi , ed in più non garantiscono gli utenti.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 05, 2016, 21:02:00 pm
Come dicevo in precedenti post, apparentemente si conosce da dove sono partite le telefonate dall'Amerikano, sono in atti ufficiali, ma io sono sempre più convinto che le telefonate non siano partite da lì veramente. Sicuramente non è partita da una cabina telefonica la telefonata in cui l'amerikano veniva interrotto da una voce femminile che gli chiede qualcosa in inglese, e lui risponde in inglese con un numero. No, quella telefonata io credo che venisse da un ufficio, non trovo altre spiegazioni. E quindi per me è certo che queste chiamate venivano fatte figurare come derivante da una postazione telefonica pubblica determinata, ma vi era qualche trucco. Possibile, persino relativamente facile se si hanno alcune conoscenze.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Febbraio 27, 2016, 18:53:13 pm

http://www.varesenews.it/2016/02/lidia-macchi-chiesta-la-riesumazione/490947/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 27, 2016, 19:21:40 pm

http://www.varesenews.it/2016/02/lidia-macchi-chiesta-la-riesumazione/490947/
Questo caso Macchi è interessante per la figura del presunto colpevole. Io fossi negli inquirenti cercherei di capire se ha ucciso anche dopo, lo considero probabile. Molto probabile.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 28, 2016, 23:37:17 pm
Vado avanti su questo caso Macchi. Quando all'inizio avevo manifestato dubbi sull'arresto di questa persona, era perché avevo confuso il caso Macchi con un altro omicidio di una ragazza in un bosco, un caso molto, molto, molto, molto interessante, un mistero mai risolto. Anche se si dice che in realtà le FDO a distanza di tanti anni abbiano capito chi è il responsabile, ma non possano farci nulla...(ma questa è un'altra storia che racconterò prossimamente).
Torniamo al caso Macchi. Sono impressionato dal poema che ha scritto il presunto colpevole. Dal fatto che conservasse anche le carte di quando avrebbe compiuto il delitto. Sono impressionato perché la mia esperienza da persona che si interessa di queste cose è che quel poema assomiglia ad altri poemi tristemente famosi che alcuni tra gli assassini più seriali del mondo e più feroci hanno lasciato dietro di sé. Mi verrebbe da pensare che o questa persona non ha ucciso nessuno, oppure secondo me è probabile che in tutti questi trent'anni abbia lasciato dietro di sé altre vittime. Gli inquirenti devono essere molto bravi a cercare in quei territori, ma sono convinto che se cercano potrebbero trovare. Poi anche quel poco che si è capito della vita di questo presunto colpevole corrisponde a quello che si è visto altrove....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Febbraio 29, 2016, 21:27:19 pm
Io avevo confuso il caso di Livia Macchi con una vicenda più particolare ancora. Mi riferisco all'omicidio di Maria Luisa Decia, ritrovata uccisa  in un bosco a Trento, nel 1990. E' un delitto insoluto che presenta tratti curiosi. Qui direi che non siamo in presenza di un omicida seriale. E' un delitto probabilmente occasionale, penso fatto da uno sconosciuto alla vittima, a sfondo sessuale. Le modalità sono curiose. Penso ad esempio ad una arma da fuoco molto molto particolare e rara. Penso al fatto che quel giorno in quei sentieri c'erano turisti che non videro nulla. Il delitto ha una sua dinamica complessa.
Per anni e anni gli investigatori brancolano nel totale buio. Ma verso il 2010, dopo oltre 20 anni, succede qualcosa. Qualcuno va in procura e mette a verbale una testimonianza relativa a quel delitto facendo nome e cognome dell'assassino. La figura di questa persona è molto particolare. Si tratta di un milionario imprenditore che ha una baita ad un paio di km dal luogo in cui viene ritrovato il cadavere. Lui si riduce in miseria, impazzisce , divorzia burrascosamente dalla moglie, e va a vivere come un nomade , un barbone. Si vanterà spesso con i suoi ex familiari di aver compiuto il feroce omicidio. E le indagini accreditano fortemente questa pista, si trovano indizi interessanti. Ma....come ogni tanto avviene in Italia, la prova regina del DNA non si può fare. Perché? Perché tutto è stato gettato via misteriosamente. Quindi le FDO si convincono della colpevolezza di questa persona, ma le prova non ci sono e non ci saranno. Vicenda interessante, su internet qualcosa si trova.

Ma vi è una vicenda che mi sopraggiunge alla mente. In effetti difficile e scrivere un romanzo giallo di valore, ma la difficoltà non è certo nella trama del libro, perché guardandosi intorno si vede quanto la realtà sia più diabolica di feroci assassini. Per esempio mi viene in mente un altro delitto apparentemente assurdo, incomprensibile, avvenuto nel centro storico di una città italiana (forse Firenze), in un negozio di articoli sacri, una mattina, appena il negozio apre. Un delitto di impeto in cui fra le altre cose l'assassino si sporca di sangue. Tutto avviene nel giro di pochissimi minuti perché in quel negozio passano altri clienti, e quindi si sa che tutto si gioca in pochi minuti. Ma nessuno vedrà nulla, nessuno uscire da quel negozio coperto di sangue in pieno giorno. Zona piena di turisti. Come è possibile? Cioè, qui stiamo parlando di un delitto che non sembra premeditato, un negozio apre, e subito entra un cliente che nel giro di pochi minuti massacra letteralmente il commesso, e fra un cliente e l'altro, e tanti turisti, esce dal negozio col sangue ma nessuno vede. Questo caso è rimasto totalmente misterioso ed incomprensibile da ogni punto di vista.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Marzo 22, 2016, 09:46:44 am
http://www.varesenews.it/2016/03/riesumate-le-spoglie-di-lidia-macchi/499757/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ALAN FORD - Marzo 31, 2016, 14:58:55 pm
Non sono intervenuto mai in questo topic considerando lo "scontro" avuto all'inizio nell'altro chiuso.
Non ero ovviamente un troll, avevo iniziato cortesemente ad avvertire Marco di essere nel topic sbagliato ed il fatto che lui mi ignorasse mi aveva innervosito e portato a fare dispetti da bambini.
Spero che lui se ne sia dimenticato come ho fatto io sulla sua intimazione di non rivolgergli più la parola, a volte siamo un po' bambini tutti.

Bene detto questo vorrei entrare in argomento, c'è un eccidio quello di Erba che a me non convince, Rosa ed Olindo sono davvero colpevoli?
Io ho molti dubbi ma vorrei sentire il parere di Marco.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Marzo 31, 2016, 19:47:18 pm
Non sono intervenuto mai in questo topic considerando lo "scontro" avuto all'inizio nell'altro chiuso.
Non ero ovviamente un troll, avevo iniziato cortesemente ad avvertire Marco di essere nel topic sbagliato ed il fatto che lui mi ignorasse mi aveva innervosito e portato a fare dispetti da bambini.
Spero che lui se ne sia dimenticato come ho fatto io sulla sua intimazione di non rivolgergli più la parola, a volte siamo un po' bambini tutti.

Bene detto questo vorrei entrare in argomento, c'è un eccidio quello di Erba che a me non convince, Rosa ed Olindo sono davvero colpevoli?
Io ho molti dubbi ma vorrei sentire il parere di Marco.
Ci mancherebbe Alessandro, tutto stradimenticato, non siamo mica all'asilo, ci si può innervosire a volte, ma quando si hanno passioni comuni e ci si conosce ormai da un po' anni non sono questi i problemi che incrinano rapporti.
Sul caso Erba io avevo delle convinzioni superficiali che derivavano dalla lettura dei giornali. Per cui a  chi mi chiedeva un parere rispondevo fino a poco tempo fa che per quello che sapevo sembrava tutto certo. Poi c'è stato un avvocato che mi ha messo qualche dubbio, perché ci sarebbe più di un particolare nella ricostruzione fatta dalla Procura che non convince appieno, e se non ricordo male è proprio la ricostruzione della dinamica del delitto che presenta qualche anomalia. Per quello che ho capito, sempre che questo avvocato sia stato accurato e corretto, e sempre che io abbia compreso, non mi sembra comunque che vi siano elementi idonei a far pensare ad altri colpevoli di questa strage.  Li poi effettivamente indizi a carico dei due ci sono, e sono pesanti difficili da spiegare senza supporre la loro colpevolezza. Quindi in assenza di altri elementi direi ancora che è molto probabile che siano loro i responsabili, e che forse il difetto sta in una ricostruzione della dinamica del crimine non corretta. Poi c'è la testimonianza di Castagna che so che ha dei problemi, perché all'inizio non aveva riconosciuto i vicini. Poi anche sulla prima confessione di Olindo e Rosa, poi ritrattata, mi pare gravino delle ulteriore ombre. Insomma ci sarebbe da studiare seriamente per capire quantomeno come possano essere andate le cose....in realtà potrebbe persino esserci teoricamente una alternativa a quella doppia colpevolezza. Ma servono degli elementi per sostenerlo, elementi di cui io non sono a conoscenza.
Prossimamente vi interesserò ad un paio di quei delitti di provincia, probabilmente familiari in cui però i conti non tornano proprio. Vi parlerò di cioccolatini avvelenati pesantemente che uccidono quattro componenti di una famiglia, con un sospettato, e un colpo di scena finale che fa molto riflettere. Strana storia davvero.

Come sapete faccio altro di lavoro, il tempo è poco, e non posso approfondire tutti i casi. Per farlo serve tempo, meglio se come in qualche caso si parla con qualcuno che ha indagato oppure che ha partecipato alle indagini, o al processo se vi è stato. Allora vi dirò per esempio del caso Yara Gambirasio. Anche lì mi sembrava tutto chiaro, il DNA, il furgone, i video.....poi vengo a sapere da una amica che si è interessata alla vicenda che quando Yara scompare il padre non vedendola arrivare manda alla figlia un sms, di cui vi parlerò in altro momento. Un sms sconcertante, in qualunque modo lo si voglia leggere. E allora forse sarà stato Bossetti, ma emergono questioni non indifferenti su questo delitto.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: numbersix - Aprile 01, 2016, 17:08:10 pm

Come sapete faccio altro di lavoro, il tempo è poco, e non posso approfondire tutti i casi. Per farlo serve tempo, meglio se come in qualche caso si parla con qualcuno che ha indagato oppure che ha partecipato alle indagini, o al processo se vi è stato. Allora vi dirò per esempio del caso Yara Gambirasio. Anche lì mi sembrava tutto chiaro, il DNA, il furgone, i video.....poi vengo a sapere da una amica che si è interessata alla vicenda che quando Yara scompare il padre non vedendola arrivare manda alla figlia un sms, di cui vi parlerò in altro momento. Un sms sconcertante, in qualunque modo lo si voglia leggere. E allora forse sarà stato Bossetti, ma emergono questioni non indifferenti su questo delitto.


Vorrei chiederti se hai avuto modo di interessarti ed approfondire anche il caso dell'unabomber del nord-est. Ricordi?
L'ingegnere accusato con una prova alterata, il silenzio calato sulla vicenda mai chiarita fino in fondo, ecc.
Cosa ne pensi?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Aprile 01, 2016, 17:37:12 pm

Come sapete faccio altro di lavoro, il tempo è poco, e non posso approfondire tutti i casi. Per farlo serve tempo, meglio se come in qualche caso si parla con qualcuno che ha indagato oppure che ha partecipato alle indagini, o al processo se vi è stato. Allora vi dirò per esempio del caso Yara Gambirasio. Anche lì mi sembrava tutto chiaro, il DNA, il furgone, i video.....poi vengo a sapere da una amica che si è interessata alla vicenda che quando Yara scompare il padre non vedendola arrivare manda alla figlia un sms, di cui vi parlerò in altro momento. Un sms sconcertante, in qualunque modo lo si voglia leggere. E allora forse sarà stato Bossetti, ma emergono questioni non indifferenti su questo delitto.



Vorrei chiederti se hai avuto modo di interessarti ed approfondire anche il caso dell'unabomber del nord-est. Ricordi?
L'ingegnere accusato con una prova alterata, il silenzio calato sulla vicenda mai chiarita fino in fondo, ecc.
Cosa ne pensi?
Anni fa si. Penso che al di là del gravissimo inquinamento delle prove fatto da chi ha indagato gli indizi contro Zornitta erano a mio giudizio molto forti . In realtà poi guardando bene la vicenda sembrerebbe quasi che gli Unabomber del nord-est siano stati due e diversi, separati da un periodo di silenzio. Le modalità di agire tra la prima è la seconda serie di attentati sono piuttosto diverse, e anche gli obiettivi sembrano improvvisamente diversi.
Vicenda sicuramente molto interessante le due indagini sono state totalmente compromesse da quel l'inquinamento delle prove per cui è stata condannata una persona. Ma avrà fatto tutto da solo? Mah, non lo sapremo mai.
Peraltro la storia del primo vero Unabomber quello americano è molto interessante, Ted Kaziinskii (non è proprio così), genio della matematica luddista....interessante vicenda, sia per la figura dell'omicida sia per le indagini che furono fatte.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Aprile 02, 2016, 11:27:18 am
http://earmi.it/varie/scienze%20forensi.html
http://earmi.it/varie/gambirasio.html
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Aprile 19, 2016, 15:01:09 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/verita-ti-fa-male-alcuni-parlamentari-carte-commissione-123035.htm
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Maggio 06, 2016, 14:58:50 pm
http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2016/05/06/emanuela-orlandi-cassazione-archivia-caso.html?ref=libero
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Maggio 06, 2016, 18:14:05 pm
http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2016/05/06/emanuela-orlandi-cassazione-archivia-caso.html?ref=libero
Purtroppo sapevo la notizia. È una vicenda su cui non si vuole indagare ancora oggi. E gli elementi ci sarebbero tutti.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Maggio 16, 2016, 13:37:04 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/moro-sempre-abu-sharif-ex-portavoce-fronte-popolare-palestinese-124782.htm
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Maggio 16, 2016, 14:26:51 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/moro-sempre-abu-sharif-ex-portavoce-fronte-popolare-palestinese-124782.htm
Si, sul lodo Moro ho fonti di prima mano le notizie si moltiplicano in relazione a strage di Bologna.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Giugno 08, 2016, 14:38:37 pm
http://earmi.it/varie/Morin-Comparazioni%20fra%20proiettili..pdf
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: AleArturo - Giugno 08, 2016, 15:12:18 pm
Pur essendo iscritto al topic dalla sua apertura, non l'ho seguito nè ho letto per mancanza di tempo ritenendo gli argomenti trattati - di per sè e per come posti da Marco - degni di uno studio vero e non di una semplice lettura nei ritagli di tempo e mi riservo, quindi, di riprenderne l'analisi quando avrò la testa un po' più libera.
Tremendamente interessante tutto il caso Orlandi, che si affianca a quello di Calvi che mi ha sempre affascinato.

Sentivo oggi però al tg, di sfuggita, di un signore (che credo prima abbia ucciso moglie e figlio) suicidatosi con due colpi alla tempia.

...due colpi alla tempia?
Ma come si fa a darsi un secondo colpo alla tempia, se ne basta uno per morire sul colpo?

Ecco, questo episodio mi ha fatto rivenire alla mente il caso Raul Gardini, trovato morto con un colpo alla tempia sparato da una pistola che aveva esploso due proiettili e che fu ritrovata a due metri da Gardini, sul comó.
Su internet si dice di tutto e di più, ma io dei complottisti della domenica fatico a fidarmi.

Mi interessava quindi il parere degli utenti più "appassionati" al tema e quindi più informati su questo e sugli altri suicidi strani dell'epoca di Mani Pulite, compreso quello di Cagliari (suicidatosi con un sacchetto di plastica intorno alla gola che si era ben legato con una stringa di scarpe).

Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 08, 2016, 15:53:17 pm
Pur essendo iscritto al topic dalla sua apertura, non l'ho seguito nè ho letto per mancanza di tempo ritenendo gli argomenti trattati - di per sè e per come posti da Marco - degni di uno studio vero e non di una semplice lettura nei ritagli di tempo e mi riservo, quindi, di riprenderne l'analisi quando avrò la testa un po' più libera.
Tremendamente interessante tutto il caso Orlandi, che si affianca a quello di Calvi che mi ha sempre affascinato.

Sentivo oggi però al tg, di sfuggita, di un signore (che credo prima abbia ucciso moglie e figlio) suicidatosi con due colpi alla tempia.

...due colpi alla tempia?
Ma come si fa a darsi un secondo colpo alla tempia, se ne basta uno per morire sul colpo?

Ecco, questo episodio mi ha fatto rivenire alla mente il caso Raul Gardini, trovato morto con un colpo alla tempia sparato da una pistola che aveva esploso due proiettili e che fu ritrovata a due metri da Gardini, sul comó.
Su internet si dice di tutto e di più, ma io dei complottisti della domenica fatico a fidarmi.

Mi interessava quindi il parere degli utenti più "appassionati" al tema e quindi più informati su questo e sugli altri suicidi strani dell'epoca di Mani Pulite, compreso quello di Cagliari (suicidatosi con un sacchetto di plastica intorno alla gola che si era ben legato con una stringa di scarpe).
Ci sono dei suicidi talmente strani da destare lecitamente molti sospetti. Ne cito uno: quello di Castellari. È strano, molto molto sospetto, poco probabile. Ma abbiamo poi quel dirigente del Montepaschi di Siena che si sarebbe gettato dalla finestra. Ci sono elementi curiosi, difficili da considerare parte di un suicidio. Tra i più inquietanti a mio modo di vedere sono quei presunti suicidi nelle caserme di polizia. Cito per tutti il caso Pinelli, volato giù in circostanze incredibili mentre era interrogato alla Questura di Milano nel 1972. Ancora più inquietanti i suicidi dopo stragi: la vicenda Orlandi nella sua complessità estrema tocca apsetti di quel orrendo brutto pasticcio delle guardie Svizzere del 1997, quando un sottoposto avrebbe ucciso il superiore e la moglie. Lì ci sono misteri. Io poi sono molto interessato da anni alla strage di Bagnara, vicenda dimenticata ma che per me, sottolineo per me, è sicuramente legata a qualcosa di grosso e di misterioso, con una ricostruzione ufficiale dei fatti incredibile e con una fretta di chiudere tutto clamorosa, che conferma che quella sarebbe realmente una storia da sviscerare a fondo, perché quello che potrebbe uscirne sarebbe grosso, molto grosso.
Suicidio Gardini? Quello che si è sempre ipotizzato è che lui si sia suicidato ma prima del congelamento della scena del suicidio qualcuno sia intervenuto e abbia inquinato la scena. Possibile che Raul Gardini avesse lasciato una lettera, un documento compromettente? Credo ragionevole che avrebbe potuto farlo, e allora qualcuno lo avrebbe fatto sparire prima che tutto fosse cristallizzato. Difficile immaginare di più almeno sulla base di quello che conosco. Quanto a Cagliari non vedo misteri: tanti detenuti si suicidano così. Più in generale i casi Cagliari, Gardini e Moroni dovrebbero far riflettere sul l'abuso della custodia curatelare in carcere fatto in Mani Pulite. L'abuso vi fu, e fu molto ma molto grave.

Dimenticavo Calvi. Il milieu è sovrapposto a quello del Caso Orlandi. La giustizia inglese, dopo molti anni , e contraddizioni, ha stabilito che Calvi è stato ucciso. Da chi esattamente non si sa, ma l'ambiente in cui è maturato l'omicidio è identificabile con facilità. È il movente anche.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: tick - Giugno 08, 2016, 16:37:44 pm
Ho sentito in radio oggi la pubblicità di una in stile "giornalismo investigativo" su Sky Crime qualcosa che ha citato il caso Pacciani e Orlandi nel lancio.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 08, 2016, 18:01:22 pm
Ho sentito in radio oggi la pubblicità di una in stile "giornalismo investigativo" su Sky Crime qualcosa che ha citato il caso Pacciani e Orlandi nel lancio.
Beh, sono due belle vicende da indagare. Credo di averne dato l'idea della loro incredibile complessità.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 09, 2016, 18:08:43 pm
Aggiungo alcune considerazione sui casi richiamati da AleArturo.
Gardini: io quello che farei, anzi che farebbe un paese serio, è fare una Commissione di inchiesta (quindi con poteri di indagine) sul cosiddetto crac Ferruzzi. Sul modo cioè in cui fu smantellato uno dei più forti gruppi economici del Paese, su cosa è successo DOPO la morte di Raul Gardini. Non è stata una vicenda edificante, anzi io penso che sia una vicenda piena di ombre. Brutte ombre (e gli omicidi non c'entrano).
Calvi. Calvi scappa a Londra inseguito dai suoi tanti guai e dai suoi segreti. Ma non è che non si conosca con chi è a Londra. Lo si sa per certo. Ma questa persona riesce a sottrarsi ad ogni condanna, pur avendo la giustizia inglese stabilito che Calvi è stato ucciso. Ora questo signore, un faccendiere associato fortemente alla P2, non fa più parlare di sé , Solo nel 2012 riemerge improvvisamente nelle cronache, e si scopre così che ha continuato a fare l'imprenditore anche con soldi pubblici. Si scopre che era abitualmente a cena di leader politici nazionali, che addirittura convocava convegni di magistrati. Da lasciare a bocca aperta.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 16, 2016, 22:27:31 pm
E' proprio vero che scrivere aiuta a ragionare, o meglio , può far vedere le cose diversamente e sotto punti di vista diversi.
Allora questo strano topic, in cui ho accennato, a volte approfondito alcune vicende di delitti su cui esistono piccoli e grandi misteri, potrebbe essere stato scambiato come un diario, in cui scrivo per me stesso. Lo è anche, ma questo è stato utile, perché su una delle vicende che ho raccontato proprio grazie al fatto che l'ho messa per iscritto, improvvisamente una nuova e migliore ipotesi si è affacciata alla mia attenzione. Non è ancora il momento perché ne scriva, però sono molti mesi che ci penso, e più ci penso più ho la sensazione di aver capito improvvisamente qualcosa che mi era sfuggito per molti anni. Ma non solo. Ci sono anche le interazioni con gli altri forumisti. E qui devo ringraziare qualcuno che in mp mi ha fornito alcune informazioni interessanti che hanno arricchito il quadro delle mie conoscenze. Non posso fare il nome del forumista in questione per ragioni di sua riservatezza, ma è qualcosa di importante. Grazie.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 21, 2016, 17:02:18 pm
Questo documentario uscito sul mostro di Firenze è molto interessante. E poi dimostra la correttezza scientifica dell'ipotesi avanzata dai genitori dei francesi uccisi nel 1985: il delitto ora è certo è stato fatto il sabato sera, non la domenica sera. Quindi la testimonianza di Lotti, alla base della condanna dei compagni di merende, cade, e con essa tutto il processo...Ed infatti hanno riaperto le indagini. Se avete tempo guardatelo:
https://youtu.be/-_q9A2nqphc

Dalle molte testimonianze raccolte da chi  indagò all'epoca emerge un quadro molto inquietante su questi omicidi e sule indagini (se poi ce ne fosse ancora bisogno...)

Suggerisco anche la visione di questo video: qui è l'avvocato Bevacqua, difensore di Pacciani, che racconta un episodio io credo molto significativo che ho anche io raccontato molte pagine fa. L'avvocato Filastò è il sostenitore di una pista investigativa che io in passato avevo scartato con troppa sufficienza, perché a rifletterci oggi la sua ipotesi sembrerebbe persino la più verosimile e razionale, cioè avrebbe il merito di far quadrare tutti i conti che non tornano con le altre ipotesi.
https://www.youtube.com/watch?v=YE-tuzMYSxE#t=81.1398571

Ma ancora molto più interessante è questo terzo video:
https://www.youtube.com/watch?v=KdDW-MZIfdY#t=699.4347467
Non vi fate scoraggiare dall'omicidio che vedete all'inizio ripreso da chissà quale Bmovie. Il fatto è che c'è un lungo audio al processo contro Mario Vanni in cui il suo avvocato Filastò parla di alcune di quelle cose che non tornano. Ma ancora più interessante : c'è la testimonianza diretta del barista che vide Pia Rontini e Stefanacci seguiti in maniera inequivocabile da una persona alta ed elegante, con un comportamento strano, poche ore prima dell'omicidio. E vi è pura una altra impressionante testimonianza di una coppietta che probabilmente scampò per poco il duplice omicidio....

Vi sembrerà strano ma questa è una delle poche vicende che pure a distanza di tanti anni mi mette ancora i brividi...

In ultimo: questa lunga intervista a Nino Filastò, avvocato sveglio di Mario Vanni , descrive nel dettaglio cosa pensa della vicenda e perché lo pensa. Ed è in larghissime parte convincente. Anche quando sul finire dice che il mostro, dopo il 1985, ha continuato ad uccidere (almeno 7 persone, che sapevano di lui, o che avevano visto troppo).
https://www.youtube.com/watch?v=-3tCRJi5peU
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 22, 2016, 21:02:32 pm
Sulla vicenda che maniaco omicida di Firenze nei mesi scorsi mi è cominciato a venire un dubbio fondamentale, e questo dubbio non se ne va dalla mia testa.
Perché nel 1968 il bimbo sul sedile posteriore non viene ucciso? Aveva sei anni, poteva , avrebbe potuto dire qualcosa. Non solo ma è certo che fu portato dopo il delitto in braccio in una casa colonica distante un paio di km. In questa casa colonica vi è un pastore sardo, chiamato Vargiu. Bisogno tenere a mente questa figura, perché poi nel 1993 quando Francesco Vinci viene ritrovato in cima a MonteCalvo in provincia di Bologno cadavere ucciso a colpi di calibro 22 dentro il baule di una Volvo a cui poi era stato dato fuoco, accanto al suo cadavere vi era quello di un'altra persona. Indovinate chi era l'altra persona? Era proprio lui Vargiu che era il suo pastore di fiducia, curiosa coincidenza proprio quello che ricevette il bambino quella sera. Quella sera a sparare certamente c'era il padre del bambino , Stefano Mele. È possibile ipotizzare che ci fossero anche i fratelli Vinci , Francesco e Salvatore, che erano amanti nemmeno clandestini della donna uccisa. Forse il bimbo è stato portato da Franceso a casa del suo pastore.
Ma esiste anche un'altra possibilità. Cioè esiste la possibilità che quel bambino sia stato risparmiato perché considerato da un assassino non suo parente, assumendo quindi l'innocenza di Stefano Mele, in questa ipotesi, come una vittima innocente di una madre con tanti amanti e che si porta il figlio a fare sesso clandestino con uno dei tanti suoi amanti.  In effetti nel profilo che fu fatto negli USA su questo maniaco si diceva che alcuni particolari dei delitti lasciavano intendere che lui volesse punire l'atto sessuale. Il suo arrivo lo interrompeva, anzi interveniva di solito prima che iniziasse. Non toccava la pelle della donna se non con la lama. Allora forse si potrebbe anche ipotizzare che l'assassino del 68 non sia un parente del bimbo, e il bimbo sia stato lasciato in vita per ragioni inerenti alla psicologia del maniaco. Rimane però il problema che forse uno sconosciuto non lo avrebbe preso in braccio e portato in una casa colonica a due km di distanza. Quindi logico ritenere ancora come più probabile che ad uccidere quelle sera fu suo padre in compagnia degli amanti della madre, o meglio di un paio di loro. E allora poi si pone il problema di come  da un delitto fatto per gelosia, con un colpevole in carcere,  reoconfesso, possa poi l'arma usata è mai ritrovata arivare ad essere usata dal maniaco.  Il mio dubbio è: ma se il delitto del 68 non avesse nulla a che vedere con i successivi, e l'arma usata non fosse la stessa? Fu una perizia balistica nel 1982 a dire che l'arma usata nel 68 e le munizioni sono le stesse usate nei delitti del maniaco dal 1974 in poi. Ma tutta una serie di elementi portano a ipotizzare che l'assassino era vicino alle indagini, aveva accesso ad informazioni sulle indagini. Allora a me piacerebbe chiedere a chi oggi sta indagando se è possibile accertare dove fossero custoditi i bossoli del delitto risolto del 1968. Perché è anomalo che nel 1982 questi proiettili fossero ancora custoditi dalle forze dell'ordine o di giustizia. Il processo era chiuso con sentenza definitiva da tanti anni. Possibile che il maniaco abbia messo tra i referti del delitto del 68 i bossoli esplosi dalla sua calibro 22? E poi quindi a fini di depistaggio abbia mandato quel pezzo di giornali ad un anonimo ad un maresciallo dei carabinieri nel 1982 suggerendo il collegamento che nessuno aveva fatto e nessuno poteva fare fra il delitto del 68 e i successivi?  In questo senso si spiegherebbe in solo colpo tutto. Il delitto del 68 non c'entra niente e nell"ottantadue il maniaco scrive la lettera anonima al maresciallo dei carabinieri per depistare l'indagine, e ci riesce. Altrimenti riesce difficile spiegare del perché l'assassino suggerisca ai carabinieri una ipotesi che poteva scoprirlo. Perché che il maresciallo avesse ricevuto un pezzo di giornale anonimo è certo, ci sono testimoni che lo hanno visto. Poi lo hanno fatto sparire.
Questo dubbio non va via dalla mia testa. Poi magari si scopre che i reperti di vecchi casi vengono conservati anche 14 anni dopo in un luogo blindatissimo ed inaccessibile. Ma chissà perché io non ne sono convinto. E per me l'ipotesi che abbi inquinato le prove ci sta tutta. Quantomeno di dovrebbe verificare se era una ipotesi verosimile o meno. E quel punto si potrebbe per la prima volta davvero ripartire alla ricerca del maniaco senza passare necessariamente dal clan dei sardi e dei loro tanti misteri.
Pochi mesi dopo l'omicidio di Francesco Vinci e del suo Pastore Vargiu, ecco che una delle sue amanti e il suo giovanissimo figlio fanno la stessa fine. Trovati anche loro uccisi nel baule di una altra macchina a cui viene dato fuoco. Un psicologo che aveva in cura Francesco Vinci dirà che lui gli aveva confidato di sapere chi era il mostro di Firenze. Vargiu idem, forse lo aveva addirittura visto portare a il bambino a a casa sua quella sera. La donna è il figlio fanno la stessa fine perché a loro Vinci aveva detto chi era il mostro. Negli anni 90 furono uccisi sempre con le stesse modalità anche altri guardoni di quegli anni attivi sulle colline dei delitti attorno a Firenze. Forse è sempre la stessa mano che ha pensato di cancellare ogni traccia.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 23, 2016, 09:42:12 am
Sono due giorni che mi sto scervellando.

Sicuramente non sono temi ed argomenti dei quali mi interesso, complice il fatto che, anche ai tempi del più recente fatto citato (la Uno bianca) non ero ancora nato.
Sono però geneticamente attratto da ciò che ha risvolti incogniti, aspetti sottaciuti, sono curioso ed appassionato dal sapere la verità.

Purtroppo, dicevo, non sono questi fatti che conosco se non sommariamente.
Gli unici collegamenti che riesco a rilevare sono quelli già accennati da Marco ed esplicitati da Angelo fra la strage di Bagnara e quella della Uno bianca, con Mancini ed il SISMI coinvolti ed in quelli abbastanza evidenti nel caso della Orlandi, nel quale i depistaggi ed i legami fra servizi, Magliana e IOR sembrano essere la chiave di lettura.

Davvero però non riesco a collegare Pacciani (o chi sembra lo finanziasse coi compagni di merende) con Zodiac se non per le modalità e le vittime, nè so nulla che li metta in relazione con Unabomber. Nulla so, in assoluto, degli altri due casi americani.
Bisogna avere una conoscenza molto approfondita di casi molto complessi, e delle indagini ad essi relative. E allora alcuni legami sinistri emergono. Sull'episodio di Bagnara se un solo quotidiano pubblicasse la notizia che furono chiuse le indagini in due giorni, scoppierebbe uno scandalo, e giustamente. Perché quella vicenda è avvolta dal mistero e nasconde qualcosa di serio, di molto serio.


Antonella Beccaria :

E’ il 16 novembre 1988. Alle 12.20 si sentono colpi di arma da fuoco provenire dalla caserma dei Carabinieri. Alcuni di questi colpi escono dalla finestra dell’ufficio del comandante e colpiscono l’auto del postino. La scena che si presenta ai soccorritori è del comandante della stazione e altri quattro carabinieri uccisi. Sono stati sparati tutti i colpi delle pistole di ordinanza e di tre M12, per un totale di 111 colpi esplosi. Si parla di “raptus” e “dramma della follia”. Per una questione di corna, uno dei carabinieri avrebbe ucciso quattro colleghi, per poi suicidarsi. Tre giorni dopo, il 19 novembre, si insedia il nuovo comandante e il nuovo personale. Le pareti delle stanze sono state ridipinte e l’inchiesta è chiusa.
Cosa accomuna la strage di Bagnara di Romagna con la banda dei fratelli Savi? Nulla, se non la mancanza di motivazioni. I Savi diranno al processo che il loro scopo era quello di portare via denaro. Ma non si spiega perché molti colpi non vadano a segno. In sette anni portano via solo due miliardi, una cifra irrisoria per chi agisce per denaro, inoltre uccidono con freddezza e senza motivo, usando armi regolarmente in loro possesso, di cui raccoglievano i bossoli sparati.
Uccidono anche, sparando una quantità enorme di colpi, cinque carabinieri in due episodi distinti. Una terza pattuglia riesce a fuggire e i tre sopravvissuti raccontano come una Uno bianca si sia affiancata alla loro auto in marcia sulla statale Adriatica e abbiano iniziato a sparare senza alcun motivo. Li salva la prontezza del carabiniere che è alla guida della pattuglia.
Ma ci saranno anche depistaggi, i più sconvolgenti saranno quelli commessi da un brigadiere dei carabinieri, in servizio al Nucleo Operativo dei Carabinieri di Bologna. La stessa città in cui erano in servizio quattro dei cinque poliziotti della banda. Si è parlato di incompetenza nel condurre le indagini, lotte tra la Procura bolognese e quella di Rimini. Tutto ha contribuito ad aiutare degli assassini a colpire per sette anni.
Leggendo questo libro e seguendo la ricostruzione storica e giudiziaria apprendiamo che i colpevoli di quei sette anni di terrore sono tutti stati condannati. Ma chi ha iniziato, alla vigilia del processo bolognese del 1996, quando gli imputati erano tutti in carcere, a minacciare sistematicamente tutti i testimoni, nonostante le precauzioni assunte dalla Procura per mantenere il loro anonimato?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 23, 2016, 09:52:33 am
Un dettaglio ulteriore ma molto significativo sulla dinamica dei duplici omicidi. Un elemento che colpi chi esaminò i corpi e le scene del delitto fu che risultava evidente che il maniaco non toccava con i guanti i corpi. O meglio trascinava il corpo di lei fuori dalla macchina, per i polsi. Ma evitava il più possibile ogni contatto diretto. Usava sempre i guanti, mai una impronta fu trovata, mai. Questo tratto, il fatto per esempio che non slacciasse la cintura delle donne ma la tagliasse con la lama, e altre cose di questo tipo sono stati elementi importanti nel tracciare il profilo psicologico del maniaco. Profilo non difficile da tracciare soprattutto per gli esperti americani che lo scrissero con molta precisione, peccato che non sia stato usato nelle indagini, uno dei più grossi errori di tutta la vicenda investigativa. Fu possibile spiegare di che tipo di patologia soffrisse il maniaco, e anche della sua evoluzione nel tempo, confermata dalle scene del crimine.

Criminal minds...
Quando ci sono di messo situazioni così , senza legami apparenti fra vittime e assassini, disporre di un quadro o profilo psicologico ( e non solo) dell'assassino è fondamentale per la sua ricèrca. Gli italiani non avevano esperienza e chiesero al massimo livello negli USA. E lavorarono molto bene, considerando il caso semplice in sè, perché fortemente connotato. Quel lavoro è finito poi in anni successivi nelle mani di criminologhe italiani riscuotendo un unanime apprezzamento. Ancora di più è imperdonabile che non si sia usato per escludere che Pacciani fosse colpevole. Bastava solo questo, ed invece faceva comodo non tenerne conto.
Il rebus era facile da risolvere:  tra i sardi chi era che aveva questi tratti? Una volta trovato, le probabilità che non fosse l'assassino sarebbero state ridottissime.


(http://sugarpulp.it/wp-content/uploads/1703723_0.jpg)
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 23, 2016, 10:53:10 am
Ora vorrei avanzate una mia ipotesi su tutta la vicenda mostro di Firenze. Non è l'ipotesi che ritengo più probabile ma non la posso escludere . Nino Filastò, uno degli avvocati della difesa, come già ho spiegato ha ipotizzato che le vittime fossero avvicinate da una persona in divisa. Come ho già spiegato non esistono molte tracce di questa possibilità, ma qualcuna si. C'è una testimonianza abbastanza inquietante che riguarda il delitto dell'82. C'è il problema della patente del guidatore che è sempre fuori dal portafoglio di lui, in genere sul pavimento dell'auto. Ma il caso Zodiac ci dice che questo può avere una spiegazione anche se la persona non si presenza come un componente delle forze dell'ordine, perché soprattutto per i primi delitti se una coppia si accorge che si sta avvicinando qualcuno con una torcia nel buio può pensare ad un controllo di forze di polizia, come accadde in uno dei duplici omicidi nel caso Zodiac. Ma supponiamo per un istante che l'avvocato Filastò abbia ragione, e cioè che l'assassino sia un componente delle forze dell'ordine. Devo riconoscere che questo potrebbe spiegare uno dei più grandi misteri di tutto questo vicenda: il rapporto tra il delitto del 1968 e la serie dei delitti del maniaco, accomunati dalla stessa arma. Ho spiegato che ci fu un anonimo che fece questo collegamento su un ritaglio di giornale arrivato ad un maresciallo dei carabinieri e fatto sparire per ragioni di carriera (sic). Nel 1982 solo l'assassino o qualcuno che sapeva e che era vicino al maniaco poteva fare quel collegamento tra una serie di omicidi di un maniaco è un lontano caso hiuso e risolto con condannato reo confesso in carcere, e tutta una serie di altri dettagli che ho già spiegato. Furono i bossoli fortunosamente ritrovati a dire che l'arma era la stessa. Ma perché il maniaco ha voluto fornire una pista così preziosa agli inquirenti? Era una persona vicina che lo voleva fare scoprire? Se invece il mostro fosse un appartenente alla forze dell'ordine, se avesse avuto accesso al magazzino che custodisce i reperti dei delitti passati, se le avesse messi lui quesi bossoli della calibro 22 al posto di quelli della pistola usata da Stefano Mele nel 1968? A quel punto il messaggio anonimo avrebbe irrimediabilmente deviato le indagini, e tutto tornerebbe. Spiegherebbe anche come il maniaco fosse così informato ed abile a trovare i nomi dei testimoni, i numeri di telefono di Silvia della Monica, la sua casa, e altre cose . Ripeto, questa ipotesi ha deboli riscontri ma non significa che sia falsa per questo. Spero che qualcuno prima dell'avvocato Filastò l'abbia almeno presa in considerazione per scartarla....Temo che non lo sapremo mai.
Ma torniamo un attimo sul l'anonimo del 1982. Supponiamo ora che sia stato il mostro a mandarla, senza che egli sia un appartenente alle forze dell'ordine. E quindi che quella lettera non sia un depistaggio, ma invece un aiuto agli inquirenti. Perché il mostro avrebbe dovuto aiutarli? Beh, una spiegazione potrebbe esserci. Come ho detto l'arma usata dal maniaco era poco idonea per calibro, cartucce, e altre cose che ho spiegato in post precedenti. Io ho supposto che l'assassino usi questa arma e quei proiettili perché fanno parte di un rito, prima poi di diventare la sua firma.  Io ipotizzo che il primo delitto del maniaco , quello del 1974, veda l'uso di questa arma da parte di una persona che comosce la circostanza che ha già ucciso nel 1968. Anzi usa questa arma perché sa che è legata al precedente delitto. In questa ipotesi non sareb strano che il maniaco scriva questo fatto ad maresciallo dei carabinieri, perché certamente corre il rischio di essere scoperto e aiuta le indagini, ma fa sapere che quella arma per lui ha un valore particolare....questa potrebbe essere la spiegazione alternativa rispetto a quella che ho fatto sopra.
Certo è tutto un bel rompicapo.


Se e’ vero che la pistola dell’omicidio del 68 e’ la stessa io non avrei dubbi nel dire che l’assassino e ‘ tra coloro che condussero ricerche sull’arma gettata come disse il marito dell'ape regina nel canale o fiumiciattolo non ricordo.Comunque quelle armi sono modificabili a piacimento faccio un esempio ,uno potrebbe avere anche tre beretta 22 denunciate regolarmente ma all’occorenza montare solo il percussore e la canna di quella che sparo nel 68 ...insomma credo che  mostro di firenze fosse una sola persona non necessariamente intelligente oppure chirurgo,piuttosto  uno che non facesse parte dello stato..
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 23, 2016, 12:11:43 pm
devo tornare a rinfrescare la memoria ma MFA fu accusato e poi screditato come millantatore ...
forse il fatto di aver "romanzato" troppo la sua testimonianza usando per il suo scopo informazioni facilmente disponibili al pubblico (articoli, scritti, internet, ...) ne ha minato la credibilità ...
Attenzione, la faccenda è più complicata di così. Perché MFA ha fatto ritrovare il flauto che al 99 per cento era di Emanuela, e questo neppure la famiglia Orlandi hanno potuto negarlo. Come faceva a conoscere la marca, il modello, la custodia, e persino i punti di usura della custodia. Poi attenzione anche al fatto che lui è certamente coinvolto nella uccisione di un adolescente in circostanze che definire misteriose è dir poco. E si è recentemente venuto a sapere che è coinvolto con ogni probabilità in una altra scomparsa di un minorenne. Decisamente non è un mitomane, ma molto molto peggio. Sa tante cose....e il fatto che volutamente abbia messo nei racconti fatti inverosimile deve indurre in molta cautela chi esamina le sue dichiarazioni, perché di certo lui sapeva della non verosimiglianza, e allora bisogna chiedersi: se il suo scopo fosse stato quello di essere creduto, perché dire cose inverosimili? Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.

sicuramente tu che lo hai conosciuto ti sara fatto un'opinione  più certa della mia, recentemente l'ho visto a Chi l'ha visto e ha fatto una figura da coglione, inoltre ha contribuito ad aprire molti dubbi sulle porcherie che certamente ha commesso....
vuole essere scoperto....?  sta sfidando tutti...'
ripeto, a me è sembrato un cretino....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 23, 2016, 12:17:40 pm
Cambiamo argomento. Ci sono anche omicidi che sembrano seriali ma....non lo sono!
Quella che vado a raccontare è una vicenda semplice, mai apparsa sulla stampa itlaliana, ma ha creato molto molto allarme nell'Europa continentale. Non mi ricordo in che anno è iniziato tutto, forse a metà degli anni 2000. In una cittadina nel sud della Germania due agenti sono seduti in macchina. Da dietro arriva qualcuno che spara con grande professionalità e li uccide entrambi. Sembra un caso di esecuzione della malavita, si fanno indagini ma non si approda a nulla. Arriva però il dna dell'assassino: è una donna. Da quel momento ci sarà una scia di omicidi tutti diversi, tutti misteriosi, tutti accumunati dallo stesso dna femminile. Per esempio non mi ricordo dove una donna viene trovata strangolata in casa, senza movente apparente, e sempre quel dna risulta. Poi ci sono rapine, poi ci sono vari altri delitti....e non solo in Germania. Anche in Francia in una zona al confine, e anche in Svizzera. Questa donna misteriosa pare che sia un genio della criminalità si cimenta in poco tempo in tantissimi delitti di varia natura, con armi diverse, di diversa gravità, con motivazioni diverse, tutto in un arco geografico di una certa estensione. In questi tre paesi scoppia una gigantesca caccia alla donna misteriosa....viene costituito un pool che le da' la caccia, transnazionale, ma la donna imprendibile continua a colpire. Ma che strana storia è questa? È una storia che finisce dopo molti e molti mesi di inutile caccia quando si scopre un fatto sconcertante e rivelatore. Il dna di questa donna risulta aver contaminato i bastoncini che servono per il prelievo del dna. Infatti viene riscontrato su tutti o molti bastoncini prodotti da un unico fornitore nel sud della Germania, che fornisce anche la Francia e pure la Svizzera. Infatti questo dna risulterà appartenere ad una donna che lavora in quest azienda. A quel punt è tutto chiaro: non esiste questa serial killer, tutti questi crimini non sono legati da nulla. Semplicemente i bastoncini per i prelievi erano contaminati. Come è potuto succedere? Perché il bando di gara con cui si è aggiudicato la fornitura prevedeva la sterilità dei bastoncini ma non l'assenza di contaminazione del dna: pazzesco considerato che a quello servivano! Ovviamente il problema è stato risolto.
http://earmi.it/varie/dna.htm
consiglio a tutti come lettura le pubblicazioni sotto la voce scienze forensi del sito del Giudice Mori ...

eppure il p.m. Letizia Ruggeri (caso Yara/Bossetti) ci ha costruito sopra la sua carriera....... :( >:(
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 23, 2016, 12:19:54 pm
devo tornare a rinfrescare la memoria ma MFA fu accusato e poi screditato come millantatore ...
forse il fatto di aver "romanzato" troppo la sua testimonianza usando per il suo scopo informazioni facilmente disponibili al pubblico (articoli, scritti, internet, ...) ne ha minato la credibilità ...
Attenzione, la faccenda è più complicata di così. Perché MFA ha fatto ritrovare il flauto che al 99 per cento era di Emanuela, e questo neppure la famiglia Orlandi hanno potuto negarlo. Come faceva a conoscere la marca, il modello, la custodia, e persino i punti di usura della custodia. Poi attenzione anche al fatto che lui è certamente coinvolto nella uccisione di un adolescente in circostanze che definire misteriose è dir poco. E si è recentemente venuto a sapere che è coinvolto con ogni probabilità in una altra scomparsa di un minorenne. Decisamente non è un mitomane, ma molto molto peggio. Sa tante cose....e il fatto che volutamente abbia messo nei racconti fatti inverosimile deve indurre in molta cautela chi esamina le sue dichiarazioni, perché di certo lui sapeva della non verosimiglianza, e allora bisogna chiedersi: se il suo scopo fosse stato quello di essere creduto, perché dire cose inverosimili? Personaggio molto complicato, sfuggente, penso pericoloso.

sicuramente tu che lo hai conosciuto ti sara fatto un'opinione  più certa della mia, recentemente l'ho visto a Chi l'ha visto e ha fatto una figura da coglione, inoltre ha contribuito ad aprire molti dubbi sulle porcherie che certamente ha commesso....
vuole essere scoperto....?  sta sfidando tutti...'
ripeto, a me è sembrato un cretino....
È tutto tranne che cretino. È pazzo, e io penso che queste sue mezze confessione, mezze perche intramezzate con tante bugie, facciano parte di una sua ritualità. Questa persona sa di aver avuto un ruolo in vicende importanti, non vuole morire senza che si sappia. Ma neppure vuole finire dentro o ammazzato, questa è l'idea che mi sono fatto io. Bisognava prendere le sue dichiarazioni e sezionarle e verificare ogni fatto. Questa era l'unica possibilità per capire cosa salvare...hanno preferito insabbiare tutto definitivamente, temo. Ma tanta gente sa, ed è ancora viva. Pietro Orlandi non si arrende prima o poi qualcosa si saprà.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 23, 2016, 12:25:41 pm
Ora vorrei avanzate una mia ipotesi su tutta la vicenda mostro di Firenze. Non è l'ipotesi che ritengo più probabile ma non la posso escludere . Nino Filastò, uno degli avvocati della difesa, come già ho spiegato ha ipotizzato che le vittime fossero avvicinate da una persona in divisa. Come ho già spiegato non esistono molte tracce di questa possibilità, ma qualcuna si. C'è una testimonianza abbastanza inquietante che riguarda il delitto dell'82. C'è il problema della patente del guidatore che è sempre fuori dal portafoglio di lui, in genere sul pavimento dell'auto. Ma il caso Zodiac ci dice che questo può avere una spiegazione anche se la persona non si presenza come un componente delle forze dell'ordine, perché soprattutto per i primi delitti se una coppia si accorge che si sta avvicinando qualcuno con una torcia nel buio può pensare ad un controllo di forze di polizia, come accadde in uno dei duplici omicidi nel caso Zodiac. Ma supponiamo per un istante che l'avvocato Filastò abbia ragione, e cioè che l'assassino sia un componente delle forze dell'ordine. Devo riconoscere che questo potrebbe spiegare uno dei più grandi misteri di tutto questo vicenda: il rapporto tra il delitto del 1968 e la serie dei delitti del maniaco, accomunati dalla stessa arma. Ho spiegato che ci fu un anonimo che fece questo collegamento su un ritaglio di giornale arrivato ad un maresciallo dei carabinieri e fatto sparire per ragioni di carriera (sic). Nel 1982 solo l'assassino o qualcuno che sapeva e che era vicino al maniaco poteva fare quel collegamento tra una serie di omicidi di un maniaco è un lontano caso hiuso e risolto con condannato reo confesso in carcere, e tutta una serie di altri dettagli che ho già spiegato. Furono i bossoli fortunosamente ritrovati a dire che l'arma era la stessa. Ma perché il maniaco ha voluto fornire una pista così preziosa agli inquirenti? Era una persona vicina che lo voleva fare scoprire? Se invece il mostro fosse un appartenente alla forze dell'ordine, se avesse avuto accesso al magazzino che custodisce i reperti dei delitti passati, se le avesse messi lui quesi bossoli della calibro 22 al posto di quelli della pistola usata da Stefano Mele nel 1968? A quel punto il messaggio anonimo avrebbe irrimediabilmente deviato le indagini, e tutto tornerebbe. Spiegherebbe anche come il maniaco fosse così informato ed abile a trovare i nomi dei testimoni, i numeri di telefono di Silvia della Monica, la sua casa, e altre cose . Ripeto, questa ipotesi ha deboli riscontri ma non significa che sia falsa per questo. Spero che qualcuno prima dell'avvocato Filastò l'abbia almeno presa in considerazione per scartarla....Temo che non lo sapremo mai.
Ma torniamo un attimo sul l'anonimo del 1982. Supponiamo ora che sia stato il mostro a mandarla, senza che egli sia un appartenente alle forze dell'ordine. E quindi che quella lettera non sia un depistaggio, ma invece un aiuto agli inquirenti. Perché il mostro avrebbe dovuto aiutarli? Beh, una spiegazione potrebbe esserci. Come ho detto l'arma usata dal maniaco era poco idonea per calibro, cartucce, e altre cose che ho spiegato in post precedenti. Io ho supposto che l'assassino usi questa arma e quei proiettili perché fanno parte di un rito, prima poi di diventare la sua firma.  Io ipotizzo che il primo delitto del maniaco , quello del 1974, veda l'uso di questa arma da parte di una persona che comosce la circostanza che ha già ucciso nel 1968. Anzi usa questa arma perché sa che è legata al precedente delitto. In questa ipotesi non sareb strano che il maniaco scriva questo fatto ad maresciallo dei carabinieri, perché certamente corre il rischio di essere scoperto e aiuta le indagini, ma fa sapere che quella arma per lui ha un valore particolare....questa potrebbe essere la spiegazione alternativa rispetto a quella che ho fatto sopra.
Certo è tutto un bel rompicapo.
In effètti è così. Se l'arma fosse la stessa del 68, il mostro è uno dei sardi, di quelli che parteciparono al primo delitto. E io una mia idea ce l'ho e non coincide con quella di Spezi. Ma se invece fosse possibile ipotizzare un inquinamento delle prove, allora tutto cambierebbe. Il primo delitto sarebbe dei sardi, ma gli altri sarebbero di un maniaco non necessariamente tra loro. Una persona che aveva accesso, diretto o indiretto, alle indagini. E allora tutto sarebbe diverso.


Se e’ vero che la pistola dell’omicidio del 68 e’ la stessa io non avrei dubbi nel dire che l’assassino e ‘ tra coloro che condussero ricerche sull’arma gettata come disse il marito dell'ape regina nel canale o fiumiciattolo non ricordo.Comunque quelle armi sono modificabili a piacimento faccio un esempio ,uno potrebbe avere anche tre beretta 22 denunciate regolarmente ma all’occorenza montare solo il percussore e la canna di quella che sparo nel 68 ...insomma credo che  mostro di firenze fosse una sola persona non necessariamente intelligente oppure chirurgo,piuttosto  uno che non facesse parte dello stato..
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 23, 2016, 12:26:15 pm
Ora vorrei avanzate una mia ipotesi su tutta la vicenda mostro di Firenze. Non è l'ipotesi che ritengo più probabile ma non la posso escludere . Nino Filastò, uno degli avvocati della difesa, come già ho spiegato ha ipotizzato che le vittime fossero avvicinate da una persona in divisa. Come ho già spiegato non esistono molte tracce di questa possibilità, ma qualcuna si. C'è una testimonianza abbastanza inquietante che riguarda il delitto dell'82. C'è il problema della patente del guidatore che è sempre fuori dal portafoglio di lui, in genere sul pavimento dell'auto. Ma il caso Zodiac ci dice che questo può avere una spiegazione anche se la persona non si presenza come un componente delle forze dell'ordine, perché soprattutto per i primi delitti se una coppia si accorge che si sta avvicinando qualcuno con una torcia nel buio può pensare ad un controllo di forze di polizia, come accadde in uno dei duplici omicidi nel caso Zodiac. Ma supponiamo per un istante che l'avvocato Filastò abbia ragione, e cioè che l'assassino sia un componente delle forze dell'ordine. Devo riconoscere che questo potrebbe spiegare uno dei più grandi misteri di tutto questo vicenda: il rapporto tra il delitto del 1968 e la serie dei delitti del maniaco, accomunati dalla stessa arma. Ho spiegato che ci fu un anonimo che fece questo collegamento su un ritaglio di giornale arrivato ad un maresciallo dei carabinieri e fatto sparire per ragioni di carriera (sic). Nel 1982 solo l'assassino o qualcuno che sapeva e che era vicino al maniaco poteva fare quel collegamento tra una serie di omicidi di un maniaco è un lontano caso hiuso e risolto con condannato reo confesso in carcere, e tutta una serie di altri dettagli che ho già spiegato. Furono i bossoli fortunosamente ritrovati a dire che l'arma era la stessa. Ma perché il maniaco ha voluto fornire una pista così preziosa agli inquirenti? Era una persona vicina che lo voleva fare scoprire? Se invece il mostro fosse un appartenente alla forze dell'ordine, se avesse avuto accesso al magazzino che custodisce i reperti dei delitti passati, se le avesse messi lui quesi bossoli della calibro 22 al posto di quelli della pistola usata da Stefano Mele nel 1968? A quel punto il messaggio anonimo avrebbe irrimediabilmente deviato le indagini, e tutto tornerebbe. Spiegherebbe anche come il maniaco fosse così informato ed abile a trovare i nomi dei testimoni, i numeri di telefono di Silvia della Monica, la sua casa, e altre cose . Ripeto, questa ipotesi ha deboli riscontri ma non significa che sia falsa per questo. Spero che qualcuno prima dell'avvocato Filastò l'abbia almeno presa in considerazione per scartarla....Temo che non lo sapremo mai.
Ma torniamo un attimo sul l'anonimo del 1982. Supponiamo ora che sia stato il mostro a mandarla, senza che egli sia un appartenente alle forze dell'ordine. E quindi che quella lettera non sia un depistaggio, ma invece un aiuto agli inquirenti. Perché il mostro avrebbe dovuto aiutarli? Beh, una spiegazione potrebbe esserci. Come ho detto l'arma usata dal maniaco era poco idonea per calibro, cartucce, e altre cose che ho spiegato in post precedenti. Io ho supposto che l'assassino usi questa arma e quei proiettili perché fanno parte di un rito, prima poi di diventare la sua firma.  Io ipotizzo che il primo delitto del maniaco , quello del 1974, veda l'uso di questa arma da parte di una persona che comosce la circostanza che ha già ucciso nel 1968. Anzi usa questa arma perché sa che è legata al precedente delitto. In questa ipotesi non sareb strano che il maniaco scriva questo fatto ad maresciallo dei carabinieri, perché certamente corre il rischio di essere scoperto e aiuta le indagini, ma fa sapere che quella arma per lui ha un valore particolare....questa potrebbe essere la spiegazione alternativa rispetto a quella che ho fatto sopra.
Certo è tutto un bel rompicapo.


Se e’ vero che la pistola dell’omicidio del 68 e’ la stessa io non avrei dubbi nel dire che l’assassino e ‘ tra coloro che condussero ricerche sull’arma gettata come disse il marito dell'ape regina nel canale o fiumiciattolo non ricordo.Comunque quelle armi sono modificabili a piacimento faccio un esempio ,uno potrebbe avere anche tre beretta 22 denunciate regolarmente ma all’occorenza montare solo il percussore e la canna di quella che sparo nel 68 ...insomma credo che  mostro di firenze fosse una sola persona non necessariamente intelligente oppure chirurgo,piuttosto  uno che non facesse parte dello stato..
In effètti è così. Se l'arma fosse la stessa del 68, il mostro è uno dei sardi, di quelli che parteciparono al primo delitto. E io una mia idea ce l'ho e non coincide con quella di Spezi. Ma se invece fosse possibile ipotizzare un inquinamento delle prove, allora tutto cambierebbe. Il primo delitto sarebbe dei sardi, ma gli altri sarebbero di un maniaco non necessariamente tra loro. Una persona che aveva accesso, diretto o indiretto, alle indagini. E allora tutto sarebbe diverso.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 24, 2016, 21:55:51 pm
Rispetto  a due anni fa, quando feci una analoga ricerca, su internet è un fiorire di documenti, documentari, interviste, sul mostro di Firenze. Sicuramente ciò è dovuto al fatto che ormai tantissimi sono convinti che la verità giudiziaria non regge, anzi è insensata, e che è stata scovata per la carriera di qualcuno di potente. E le persone trovano il coraggio di dirlo. E così con la riapertura dell'inchiesta, ne parlano in tanti di coloro che hanno indagato all'epoca. Ed emergono i dubbi ma anche i fatti. Naturalmente sono alla ribalta tutti i giornalisti che ne hanno scritto. E allora un video di Mario Spezi mi ha ricordato una cosa che io avevo dimenticato, tale è la complessità della vicenda. Spezi afferma senza alcun dubbio di avere copia di una denuncia di furto che nel 1974 , tre mesi prima del primo dei delitti della fase maniacale firmati dalla calibro 22, Salvatore Vinci , fratello strano del più famoso Francesco, fece alla polizia. Salvatore Vinci in questa denuncia si limita a sostenere con certezza che qualcuno è entrato in casa sua, anzi fa il nome il cognome di chi sarebbe entrato, senza riuscire a specificare esattamente cosa è stato rubato. Certo, non fosse un pastore quasi analfabeta, e che certo non aveva problemi assicurativi da risolvere con denunce, non fosse una persona che mai aveva vissuto nella legalità e ai confini della civilità, si potrebbe dire che non è nulla di strano. Ma una persona così va a fare questa denuncia con nome e cognome del ladro, senza specificare l'oggetto del furto...insolitg, curiosa coincidenza che sia avvenuta tre mesi prima del primo delitto sicuramente maniacale. Perché accade? Perché, secondo Spezi, Salvatore Vinci sa che gli è stata rubata la beretta calibro 22 che aveva colpito nel 68, e temeva che di quell'arma potesse essere fatto un uso grave da parte del ladro che lui conosce benissimo e del quale certamente non si fida, sicché non potendo denunciare alla polizia il furto di un arma che aveva già ucciso, fa questa denuncia generica onde evitare che in futuro gli vengano attribuiti delitti compiuti con la stessa arma del 68. Certo questa denuncia se veramente esiste, e non ho motivo di dubitare, fa sorgere molti molti dubbi su Salvatore Vinci e sul ladro suo strettissimo parente...come è noto io alle coincidenze credo poco.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 25, 2016, 19:21:13 pm
Voglio tentare una impresa ambiziosa, e cioè provare a quotare le varie ipotesi che si possono con un certo grado di fondatezza fare sull'identità del mostro di Firenze. Come capirete alcuni nomi non li posso fare, ma quando non li posso fare lo scrivo.
Come assunti, considero certa la presenza di un solo omicida. Perché è un maniaco sessuale, al di là di ogni ragionevole dubbio, e non esiste in letteratura scientifica  il fatto che due persone possano condividere una tale patologia, a meno che non siano legate da vincoli strettissimi (marito e moglie, conviventi, parenti strettissimi). Ma anche perché come notato da molti criminologi se ci fosse stata la presenza di una seconda persona questa sarebbe emersa nella dinamica dei delitti, dinamica complessa. E si capisce da tanti dettagli, dal modo in cui assale le vittime, al fatto che trascini fuori dall'auto sovente il corpo della donna, al modo in cui regisce nei momenti di pericolo e di crisi...mai si palesa una azione di una seconda persona, persino nel delitto degli Scopeti (1985).
1) pista sarda. Il colpevole sarebbe uno del gruppo dei sardi che dagli anni 50 , da Villacidro in particolare, si trasferirono a Firenze, continuando a mantenere rapporti molto stretti tra loro. Ex pastori, o ancora pastori, spesso legati ad attività di piccola media criminalità. Spesso pregiudicati. Persone che vivevano in un ambiente di degrado culturale ed economico. E' la pista per la quale ci sono oggettivamente i maggiori indizi. E' possibile ritenere che il colpevole abbia partecipato al primo delitto, quello oggettivamente con la colpevolezza certa (e sancita sul piano giudiziario sulla base si prove certe, di Stefano Mele. D'altro canto il figlio di sei anni, Natalino, tra contraddizioni e non ricordo ha più volte detto che c'era il padre quella sera davanti alla macchina, e in una occasione disse che c'era lo zio (e chiamava zio gli amanti, almeno quattro, della madre). Ci sono due clan famigliari coinvolti: i Mele, e i Vinci, probabilmente presenti, Salvatore e Francesco Vinci, sulla scena del primo omicidio. Dopo l'omicidio uno di loro (Salvatore? Molto probabile, tutto lascia pensare che l'arma fosse la sua) conserva l'arma. Rimane colpito dall'emozione provata in quel momento , e lo rivive con la fantasia. Finchè nel 1974, proprio con quella pistola, che ha conservato come feticcio di quel primo delitto, non ne rivive l'emozione con un secondo delitto condito con ulteriori componenti maniacali di carattere sessuale. Oppure potrebbe essere stato un loro parente o un loro congiunto, qualcuno che comunque sapeva che cosa era successo nel 1968 e ne ha conservato (o rubato) l'arma e la fantasia emotiva. Si sarebbe dovuto cercare in queste due famiglie figure con i tratti del maniaco sessuale con certe particolari e rare connotazioni descritte precisamente dall'FBI. A me risulterebbe che due persone di questi clan avrebbero le caratteristiche, molto rare, del mostro come descritte dall'FBI. Una è scomparsa nel nulla dopo il 1985, l'altra vive a Firenze .
2) Una persona con un ruolo importante nelle indagini, con un ruolo di rilevo tra le forze di pubblica sicurezza. Una persona in grado di avere un pronto accesso alle informazioni delle indagini, che interagisce con successo durante tutto il corso delle indagini. E' una ipotesi inquietante per la quale esistono testimonianze e tracce. Si sarebbe dovuta approfondire. Tale persona non sarebbe responsabile del delitto del 1968.
3) un terzo estraneo. Sia questa ipotesi sia la precedente hanno tuttavia una condizione di verosimiglianza: e cioè che si dimostri che fosse possibile nel 1981/82 accedere al luogo dove erano custoditi i reperti del delitto del 1968, e sostituire con i bossoli esplosi dalla calibro 22 del mostro. Una verifica per capire se ciò sia possibile sarebbe fondamentale, perché se fosse possibile andrebbe presa in molta seria considerazione. Perché la seconda e la terza ipotesi, rispetto alla prima, hanno meno indizi, ma hanno un vantaggio: spiegherebbero alcuni passaggi delle indagini che altrimenti rimarrebbero inspiegati. Farebbero tornare tutti i conti, non una cosa da poco.
4) Una persona non del clan dei sardi: un maniaco che avesse iniziato a colpire dal 68, escludendo la colpevolezza di Stefano Mele e dei Vinci.  Ne sono poco convinto: Stefano Mele confessò, scontò la pensa anche da seminfermo di mente, e c'erano molti elementi a suo carico. Ipotesi che considero improbabilissima
5) colpevolezza dei condannati. La considerò con una probabilità di non più del 5 per cento, e sono stato generoso. Nell'ipotesi alla  base delle sentenze non quadra nulla, e manca ogni tipo di prova. Non solo ma molti elementi vanno in direzione del tutto diversa e non percorsa purtroppo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 26, 2016, 21:37:39 pm
Ancora sul mostro di Firenze: ripropongo con insistenza questo link che ho già postato l'altra sera
.https://www.youtube.com/watch?v=KdDW-MZIfdY#t=699.4347467
 Perché questo link contiene il racconto di un fatto sconvolgente: c'è il barista che nel 1984, a poche ore dal duplice omicidio Rontini - Stefanacci,  vede i due entrare nel bar, subito seguiti da una persona alta, ben vestita. Questa persona guarda con fissità evidente la Rontini- Ma non solo: dice il barista che coprendosi la mano con la bocca emetteva suoni confusi mentre osservava la coppia, come se non riuscisse a controllare una eccitazione. Quando i due escono, lui beve di un fiato la birra e li segue. Ora, dati i tratti di questa testimonianza, mi pare evidente che non può essere una coincidenza che due ore dopo Rontini e Stefanacci vengano uccisi dal maniaco. Per me, quel giorno, in quel bar, è entrato il maniaco. D'altro canto l'identikit di questo uomo è lo stesso fatto da altri testimoni in occasione di altri delitti. Ma c'è di più, e di peggio. Forse lo ho già raccontato, ma una delle cose che si possono escludere, affermate come vere dalle sentenza, è che il maniaco non scegliesse le vittime, ma i luoghi. Assolutamente no: sceglieva le vittime, le pedinava, le importunava prima dell'omicidio. Dal primo delitto del 74 quasi sempre ci sono testimonianze di amiche della vittima, o di madri della vittima, che dicono che la donna aveva detto di essere seguita, in un caso persino molestata da una persona che non conosceva. Ma ancora: a poche ore dal delitto del 1981, la sorella della madre della vittima riceve una inquietante telefonata anonima, prima che si scoprissero i corpi. Una voce chiede della madre della ragazza. Lei dice che può dire a lei, sua sorella: ma l'anonimo insite: devo parlare con la madre della ragazza, con lei soltanto, devo parlarle della figlia....ma a quel punto la linea cade. Qui la particolarità è che l'anonimo con ogni probabilità è il mostro, perché sarebbe incredibile come coincidenza- Non solo: l'assassino sa che la madre vive da pochi giorni dalla sorella, notizia che quasi nessuno conosceva, ma lui sì. Faceva una istruttoria delle sue vittime. Ma tutto questo è stato ignorato da pm, giudici, polizia, carabinieri....è incredibile.
Questo barista viene chiamato dalla difesa di Pacciani a testimoniare. Da notare che questa testimonianza fu resa ai carabinieri la prima volta il giorno successivo a quello in  cui furono trovati i cadaveri, appena seppero che poche ero dopo essere usciti dal bar la coppia era stata trucidata il barista andò subito a rendere testimonianza. Al processo viene chiesto ad un colonello dei carabinieri se su quella testimonianza sono state fatte indagini...lui risponde: penso di sì, ma poi non ne ho saputo nulla, non ho avuto alcun riscontro....Ma come? Cioè un elemento così fondamentale merita questo trattamento da uno che era dei massimi responsabili delle indagini? Io sono basito.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 29, 2016, 14:25:44 pm
io propendo per l'ipotesi numero 2.
Ciao Marco e grazie per gli aggiornamenti... 8)
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 29, 2016, 14:38:38 pm
certo è che la verità non la sapremo MAI..... almeno una dozzina di ipotesi potrebbero azzeccare qualcosa....questa la conoscevi ?

http://www.grognards2011.it/2016/06/i-delitti-del-mostro-di-firenze-chi-era-il-terzo-livello/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 29, 2016, 18:35:18 pm
certo è che la verità non la sapremo MAI..... almeno una dozzina di ipotesi potrebbero azzeccare qualcosa....questa la conoscevi ?

http://www.grognards2011.it/2016/06/i-delitti-del-mostro-di-firenze-chi-era-il-terzo-livello/
Marco sì, la conosco, ne è pieno internet, però francamente non mi sembra verosimile, veramente. Io penso, anzi sono sicuro, che era una persona vicina alle indagini, ma non il capo della Procura, prima sostituto procuratore. E neppure Silvia Della Monica, che ho conosciuto personalmente e con cui ho parlato, ed è stata una lunga conversazione molto interessante, in cui mi ha raccontato molte cose, comprese alcune inedite che ho scritto qui.
Poi sai , chiama in causa subito la Carlizzi, e lì mi sono fermato perché quando c'è la Carlizzi di mezzo, una signora che ritiene di conoscere ogni segreto di Italia, compresi quelli che non esistono, beh è meglio cambiare canale....
Peraltro questo è matto. Ma come fa a pensare che i delitti del Mostro avvenissero con una copertura a protezione di forze dell'ordine? Cioè, tu pensi sia credibile che l'assassino fosse circondato da forze dell'ordine che lo proteggono mentre fa il delitto? Il segreto sarebbe condiviso da interi uffici? No, sono castronerie. Peraltro sul punto io osservo anche due cose: 1) il delitto di Vicchio è vicino alla strada principale, ma riparatissimo dalla strada. Vero che avviene circa alle 21.30 come testimoniò un contadino che era su un trattore e sentì benissimo i colpi di pistola; 2) proprio il delitto degli Scopeti dimostra che il mostro sapeva che era rischioso a quel punto attaccare una auto, e il suo colpo di genio è colpire una tenda....nessuno ci aveva pensato eccetto lui. Se avesse avuto le protezioni di cui all'articolo non avrebbe avuto bisogno di colpire in una tenda....
Forse sono un illuso ma per me sarebbe ancora forse possibile dare un nome al mostro, quello vero, quello che ha compiuto i sedici o quattordici duplici omicidi. Certo ora forse hanno trovato del dna da un vecchio reperto, lo avranno messo a confronto con quello di Pacciani, e scommetto che non coincide, altrimenti lo avrebbero urlato ai quattro venti.
Ma forse la vera speranza è che il maniaco abbia nascosto reperti e pistola da qualche parte, e che prima o poi per casi saltino fuori, magari domani o fra qualche decina di anni. Sempre che non li abbia sepolti in luogo pubblico, cosa secondo me probabile, ma sono certo che non li ha distrutti. E' impossibile.
Leggo addirittura che costui crede che con Vigna partecipasse Calamandrei, e poi Mario Spezi....No, dai, è una cosa da ridere...invece la faccenda è una faccenda seria ancora oggi, che meriterebbe che si tirassero i tanti fili che non furono tirati allora, per vedere se qualcosa rimane impigliato...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Giugno 30, 2016, 09:10:00 am
 :) :) :) :)
 Vigna il Mostro..... ;D ;D ;D ;D ;D ;D
fra un pò leggeremo che era un alieno proveniente da un pianeta sconosciuto...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Giugno 30, 2016, 12:19:03 pm
:) :) :) :)
 Vigna il Mostro..... ;D ;D ;D ;D ;D ;D
fra un pò leggeremo che era un alieno proveniente da un pianeta sconosciuto...
Sarebbe forse più probabile . Solo perché un identikit del mostro somiglia alla faccia di Vigna. Vigna spara e Calamandrei taglia, e Spezi...chissà cosa combina. Che scemenze.
Ps: sei un ViP o un pseudo Vip? Vuoi violare la legge, dal Cds ai delitti più atroci? Prima farlo guardati attorno, noterai la Carlizzi che ti sta osservando e ti sta denunciando ancora prima che tu abbia fatto qualsiasi cosa.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 02, 2016, 11:47:30 am
A questo link, prima l'avvocato Filastò , poi direttamente il testimone, parla delle inquietanti telefonate anonime che anche io ritengo con ogni probabilità del mostro di Firenze, nell'arco di due anni.....:
https://youtu.be/0D10Ywy6gjU
E anche qui purtroppo si vedono i clamorosi errori dell'inchiesta su Pacciani e u quella precendente sul mostro. Silvia Della Monica ha l'idea della trappola nel 1982: allora bisognava però mettere sotto controllo tutti i telefoni di coloro che avevano avuto contatti con Paolo Mainardi prima della morte, perché era assai probabile che il mostro telefonasse o si mettesse in contatto con loro. Non fu fatto, ed ecco il risultato, risultato che non si volle considerare ai processi Pacciani e compagni di merende, ma per me fondamentale. Chi se non il mostro vero avrebbe potuto avere interesse a telefonare e minacciare l'autista dell'ambulanza a distanza pure di anni ? Nessuno ovviamente.
Se avessero almeno registrato queste telefonate di minaccia potevano, per esempio, compararla con quelle registrata ricevuta da Silvia Della Monica: si fosse scoperto che è la stessa persona che chiama si avrebbe avuto ulteriore conferma che è il maniaco.
Ma queste minacce all'Allegranti hanno anche un valore per sapere chi era il maniaco. Questa persona , alta, vestita elegantemente, molto stempiata, non ha problemi a farsi vedere, e molte persone l'hanno visto e descritto. Però mostra un terrore allarmante nei confronti di quello che il morente Paolo Mainardi avrebbe potuto raccontare di cosa aveva visto prima di morire...perché? Perché Mainardi lo aveva riconosciuto, lo conosceva? O forse perché c'è qualcosa negli assalti del mostro alle vittime che il mostro non vuole si sappia perché teme fortemente per la possibilità di fare altri delitti o addirittura di essere identificato. Pensiamoci bene. In fondo Mainardi ha visto, sì, ha fatto in tempo a vederlo in faccia, ma secondo me questo non spiega le telefonate minatorie all'Allegranti . C'è qualcosa di più e di altro, ma non  so cosa.
E allora torna in mente un'altra testimonianza fatta su quel delitto. E cioè di quella persona che sulla strada che porta a luogo dell'omicidio , un paio di km prima, circa una mezz'ora, tre quarti d'ora prima del delitto, mentre il paese è vuoto, vede avanzare molto lentamente una vettura della Polizia, molto molto lentamente come se chi fosse alla guida stesse cercando qualcosa. Prima stranezza: la persona è sola in auto, quando solitamente sono sempre in due ad uscire. Seconda stranezza: questa persona si accorge di essere osservata e nasconde il volto. Non solo, ma passato il testimone guarda dallo specchietto per vedere se lo segue o se continua a guardarlo. Siamo vicinissimi sia topograficamente che temporalmente al luogo del delitto, molto molto vicini. Allora io mi chiedo: ma perché chi ha indagato non ha verificato chi quella sera aveva da solo a disposizione una vettura della Polizia, e chi è passato da quella strada. Credo che allora una simile verifica potesse essere fatta, magari per escludere questo poliziotto dai sospetti. Ma andava fatta. Così come sotto controllo subito dovevano essere messi i telefoni di tutti quelli che avevano soccorso Paolo Mainardi ferito a morte.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 06, 2016, 20:20:37 pm
Questa storia del mostro di Firenze non mette mai di stupire chi cerca ancora sui fatti di quegli anni.
Chi avrà letto libri sulla vicenda del mostro, dei tanti pubblicati in tutti questi anni, avrà forse letto accenni a delitti di prostitute, molto violenti, occorsi a Firenze proprio negli anni del mostro. In particolare ve ne sono quattro tra il 1982 e il 1984, che non sono stati risolti mai. Quattro delitti molto simili, tutte prostitute uccise in casa, in pieno giorno, senza nessun testimone, con arma bianca. Quindi modalità molto molto simili, ma nessuno mai parlò di un serial killer delle prostitute, anche se qualche investigatore ne era convinto. Ma finora io avevo sempre sentito dire che su quei casi si indagò poco e che mai emersero collegamenti con la vicenda del mostro di Firenze, in quegli anni all'apogeo della sua vicenda. Qualcuno ipotizzò che potesse esserci un collegamento ma mai un indizio utile. Senonchè...andando a vedere bene da vicino queste vicende, mi sono imbattuto in una di quelle coincidenze che....allarmano e danno da pensare. L'ultima prostituta ad essere uccisa nel 1984 aveva tra i suoi clienti....Salvatore Vinci, proprio lui, fu trovato il suo nome e il suo indirizzo nella sua agenda. Ora questo fatto mi consente di fare un riassunto degli indizi o coincidenze che legano Salvatore Vinci ai delitti del mostro. Vedrete che sono tante, troppe, direi. Ancora mi chiedo come abbiano fatto gli inquirenti dell'epoca ad occuparsi di Salvatore VInci quando ormai era troppo tardi:
1) La moglie di Salvatore Vinci si suicidò negli anni 60 in Sardegna, a Villacidro, dove i fratelli Vinci vivevano prima di emigrare a Firenze con le famiglie. Si trattò di un suicidio alquanto strano, perché lei si uccise con il gas, ma una vicina testimoniò che proprio quel giorno il gas della bombola che aveva in casa la povera donna era finito....sicchè non è stato il gas ad ucciderla. Talmente sospetto che il suo caso fu riaperto a metà degli anni 80, quando si tentò una incriminazione di Salvatore Vinci per omicidio della moglie per quel lontano fatto di Villacidro : Gli investigatori dissero che ci provarono come primo passo per poi accusarlo dei delitti del mostro.
2) è accertato che Salvatore Vinci possedeva una  beretta calibro 22 che venne portata a Firenze, e che aveva rubato ad un parente di Villacidro. Naturalmente nessuno ha mai avuto quest'arma per sapere se è la famigerata arma del mostro, mai fu trovata;
3) Salvatore Vinci è meno noto del fratello Francesco, ha uno spessore minore in termini della criminalità propria di quell'ambiente, ma è il componente unico della famiglia Vinci che si avvicina per i gusti e i comportamenti sessuali a quel profilo che gli analisti dell'FBI tracciarono del mostro;
4) ha un legame forte con il primo delitto quello del 1968. Barbara Locci, era amante di tanti uomini ma i principali due amanti erano i fratelli Vinci che vivevano in casa con lei e con il marito, Stefano Mele. Dunque erano amanti e di casa. Da notare che Stefano Mele disse agli inquirenti quando confessò il delitto del 1968 che l'arma era proprio di Salvatore, e che a lui la restituì, ma poi cambiò versione dei fatti, e per il delitto del 1968 come per gli altri del mostro mai Salvatore fu imputato o indagato formalmente. Ma lo stesso Natalino Mele, il bambino che a 6 anni di età fu testimone del delitto del 1968 disse agli inquirenti (salvo poi cambiare versione):" c'era lo zio Salvatore fra le canne", poi cambiò versione tante volte, dicendo che non ricordava;
5) il giornalista Mario Spezi sostiene di possedere la copia autentica di una denuncia allarmante di Salvatore Vinci ai carabinieri dell'estate 1974, poche settimane prima dell'omicidio del mostro: disse che una tale persona , indicata con nome e cognome (so quale sia questo nome e questo cognome) , si era introdotto in casa in sua assenza e aveva rubato...ma cosa aveva rubato? Questo è il bello nel verbale di denuncia non è scritto, in merito Salvatore V. fu vago, fece riferimento ad oggetti senza essere preciso. Il sospetto di Spezi, per lui quasi una certezza, è che quella denuncia fosse stata fatta da Salvatore Vinci in riferimento alla celebre Beretta 22 (e alle cartucce)...e che servisse a lui come alibi caso mai quella pistole facesse altri delitti (come poi li farà da lì a poco): una coincidenza davvero strana  e sospetta, ed è lecito avere forti perplessità;
5) la sera successiva al ritrovamento dei cadaveri di Pia Rontini e Claudio Stefanacci, uccisi dal mostro nel 1984, la polizia perquisì la casa di Salvatore Vinci. In mezzo alla biancheria della sua camera da letto, fu trovato accuratamente ripiegato, uno straccio con svariate decine di macchie di sangue: i poliziotti chiesero al magistrato di sequestrare il panno (che aveva anche strane chiazze scure), ma incredibilmente il magistrato negò il permesso, e il giudice istruttore Rotella che seguiva la pista sarda solo tre quattro anni dopo venne a sapere di questa incredibile vicenda, tale da gettare una pessima luce sulla inchiesta;
6) Salvatore Vinci dopo il 1986 fa perdere le sue tracce: non si è mai saputo che fine abbia fatto. In una intercettazione telefonica dei primi anni 90 risulterebbe che un parente sostiene che è ancora vivo e sa dove si trova, ma mai gli sarà chiesto nulla;
7) ora vedo che Salvatore Vinci era pure cliente della ultima delle prostitute uccise, un ulteriore elemento inquietante.
Malgrado tutto ciò non fu mai neppure formalmente indagato per il delitti del mostro: oggi sono tanti invece a sospettarlo fortemente, anzi c'è chi sospetta fortemente anche di un suo parente molto stretto....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Luglio 08, 2016, 09:16:55 am
è l'ipotesi sostenuta in questo libro...:

https://www.amazon.it/gp/product/B006GZ2D8A/ref=dp-kindle-redirect?ie=UTF8&btkr=1


se c'è uno che può corrispondere al profiler del MDF è proprio Vinci..


(http://1.bp.blogspot.com/_mAt969BsG7o/SgAB-UKh5qI/AAAAAAAAAvI/UWCtH8P_eGo/s320/325_1_VinciSalvatore2.jpg)


ebbe anche rapporti omosessuali  con Stefano Mele...... :o :o :o
(http://www.florencewebguide.com/images/monster-of-florence-07.jpg)
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 08, 2016, 16:13:06 pm
è l'ipotesi sostenuta in questo libro...:

https://www.amazon.it/gp/product/B006GZ2D8A/ref=dp-kindle-redirect?ie=UTF8&btkr=1


se c'è uno che può corrispondere al profiler del MDF è proprio Vinci..


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ebbe anche rapporti omosessuali  con Stefano Mele...... :o :o :o
(http://www.florencewebguide.com/images/monster-of-florence-07.jpg)
Potrebbe, sì, e ormai è probabilmente troppo tardi per capirlo, visto che non si sa più niente di questa persona da 30 anni ormai.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 10, 2016, 23:10:01 pm
Nell'omicidio seriale, e nell'omicida seriale, c'è qualcosa che attira la mia attenzione, magari pure eccessiva. Credo di sapere cosa sia. Il movente non è il denaro, l'interesse economico. Ma è un movente interno alla psiche di li commette. E di fronte ad alcune di queste figure diventa per me inevitabile provare una certa curiosità di sapere. Sapere o cercare di capire cosa passa per la mente di una persona che fa cose efferate come quelle del mostro di Firenze. Certo è una pulsione sessuale, nel senso che ha  a che vedere in quel caso con il sesso. Ma ci sono tanti elementi di quella serie che sono suggestivi sul piano psicologico. Lui interviene "ai preliminari" dell'atto sessuale, prima che si compia. Cosa significa? Si è detto che il corpo dell'uomo non è di suo interesse, ma è solo un ostacolo al disporre del corpo della donna. Non è così semplice, perché è vero che si accanisce principalmente sul corpo della donna, ma non solo: infatti in tutti i duplici delitti lui colpisce con l'arma bianca post mortem anche l'uomo oltre che la donna. Questo deve avere un significato: la donna è il demonio, l'uomo deve essere punito perché le ha ceduto, o ha intenzione di abbandonarsi a lei...Punisce l'atto sessuale, la volontà di metterlo in pratica. Non tocca la pelle della donna, e dell'uomo, se non nel momento in cui trascina la donna fuori dalla auto manovra necessaria per le escissioni ma anche forse per separare i due amanti. Per il resto usa solo la lama. E' chiaro credo che l'arma da taglio sia la sua vera arma del delitto. La pistola è un di più un male necessario di cui sbarazzarsi non appena ha cancellato le vite. Ha ragione chi dice che proprio le dinamiche del delitto ci dicono che era una sola persona. Altrimenti probabilmente non userebbe la pistola. La pistola non gli interessa se non come firma ad un certo punto. Forse è un moralista, forse è un censore, è un inibito sessualmente. Odia le donne e gli uomini che si accompagnano a loro. Alla base di tutto vi deve essere una personalità narcisa, egocentrica, che non sente nulla per gli altri, che è incapace di empatia con altri essere viventi. Una persona credo, come sempre o quasi quando si tratta di delitti seriali di questa gravità, in grado di pensare in termini astratti. Poi lo svuotamento della borsetta: forse la ricerca di altri trofei? Non so, ma anche questo deve avere un  suo senso. Chi gli da' la caccia deve essere in grado di ragionare in termini simbolici ed astratti come lui, e non è facile. Una mente intricata e malata.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: ALAN FORD - Luglio 11, 2016, 07:18:19 am
Mentre viaggiavo pochi giorni fa mi sono letto due paginate su Libero di un giornalista di cui non ricordo il nome sulle strage di Erba.
Era una analisi puntigliosa, di cui io ovviamente prendo solo atto non essendo in grado di giudicare ma alla fine i dubbi sono davvero tanti sulla colpevolezza di Olindo e della moglie.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Luglio 13, 2016, 15:30:57 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/moro-sempre-presidente-commissione-inchiesta-fioroni-128608.htm
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 13, 2016, 17:48:53 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/moro-sempre-presidente-commissione-inchiesta-fioroni-128608.htm
La lettura di un libro recentissimo, molto documentato e ben scritto, dedicato all'analisi di un'altra tragica vicenda italiana ha allargato la mia consapevolezza su importanti aspetti oscuri del sequestro Moro. Però questa cosa di Fioroni non mi convince. Perché anche se fosse certo come sembra che in via fani vi fosse quel andranghetista calabrese, essendo la foto riferita alla fase successiva all'agguato non capisco che valore possa avere, che significato si intende dare a questa presenza. Anzi il fatto che sia presente dopo rende difficile pensare che lo fosse durante l'agguato.
NB: poi io non metterei Fioroni a capo di una Commissione di Indagine su Moro.Ho i miei buoni motivi per dirlo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 13, 2016, 20:15:17 pm
Bologna Beirut:

https://www.youtube.com/watch?v=Ylo74Uz28zs
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 27, 2016, 13:00:16 pm
MFA è implicato per me certamente nella vicenda Orlandi, nella vicenda Gregori, nelle vicende Garramon e Romano. Qui c'è un video di Chi l'ha visto dedicato a lui e ai suoi "strani " rapporti con minori uccisi o scomparsi misteriosamente. Questo video porta fatti e sospetti: la procura di Roma dovrebbe andare ad indagare molto attentamente su questa persona che io temo di aver compreso:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-01c17bd4-af38-4522-9283-ea858cd08ce3.html
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Luglio 27, 2016, 20:45:09 pm
Riprendo l'infinita storia del mostro di Firenze.
Da sei otto mesi si sono riaccesi finalmente i riflettori su questa tragica vicenda, e la Procura di Firenze ha riaperto le indagini sulla base di una notizia supportata oggi dalla scienza medica: i due francesi del 1985 erano stati uccisi sabato 7 settembre 1985, non domenica 8. Una giornata di differenza che cambia tutto, perché il 7 settembre Pacciani aveva un alibi di ferro.
Quindi si fanno interviste, fioriscono documentari. Uno mi ha ancora colpito portando a nuovi elementi e considerazioni. Anni fa lessi il libro scritto da Mario Spezi, che da giornalista di cronaca nera de La Nazione ha seguito tutta la vicenda, fino ad essere arrestato per despitaggio dell'omicidio di Francesco Narducci, di cui sarebbe stato un mandante, e da Douglas Preston uno scrittore americano che ha avuto la ventura di comprare una casa di vacanza senza saperlo vicino ad uno dei luoghi dei duplici omicidi delle coppiette. In questo libro, oltre ad una ricostruzione dei fatti piuttosto completa e corretta si danno due notizie clamorose: 1) Salvatore Vinci nell'aprile del 1974, tre mesi al primo delitto certamente maniacale del mostro, fa ai carabinieri una denuncia per furto in cui non sa dire cosa è stato rubato, ma sa che una certa persona, un suo stretto parente, allora giovane, è entrato in casa sua quando lui non c'era, Di questa denuncia Spezi sostiene di avere prova documentale, ed è una cosa importante. Molto importante, molto significativa e sospetta; 2) Mario Spezi e Douglas Preston si recano di persona da colui che Salvatore Vinci denunciò nel 1974 e lo intervistano. E' una intervista che nei contenuti non porta a rivelazioni. Ma molte risposte del soggetto sono sospette ed altamente allusive, quasi volesse far capire che i due hanno visto giusto, senza però rischiare processi.
La cosa nuova è che Spezi conferma in una sua recentissima intervista tv questa intervista al sospetto mostro, di cui tutti, io compreso, conosco nome e cognome, e non solo ne riconferma i contenuti, ma aggiunge anche dettagli ed impressioni che aumentano i sospetti.
Se questa intervista è stata fatta, ed è andata come descritta nel libro, direi che questa persona andrebbe  inclusa senz'altro come il primo sospettato della vicenda. Appartiene al clan dei sardi, è vivo, e relativamente giovane.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Agosto 03, 2016, 19:54:32 pm
Mentre viaggiavo pochi giorni fa mi sono letto due paginate su Libero di un giornalista di cui non ricordo il nome sulle strage di Erba.
Era una analisi puntigliosa, di cui io ovviamente prendo solo atto non essendo in grado di giudicare ma alla fine i dubbi sono davvero tanti sulla colpevolezza di Olindo e della moglie.

Perchè credi forse che Bossetti sia coplevole forse...?
Troppi Girolimoni in queta nostro paese...
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Agosto 06, 2016, 10:42:40 am
Mentre viaggiavo pochi giorni fa mi sono letto due paginate su Libero di un giornalista di cui non ricordo il nome sulle strage di Erba.
Era una analisi puntigliosa, di cui io ovviamente prendo solo atto non essendo in grado di giudicare ma alla fine i dubbi sono davvero tanti sulla colpevolezza di Olindo e della moglie.

Perchè credi forse che Bossetti sia coplevole forse...?
Troppi Girolimoni in queta nostro paese...
Una sorpresa ulteriore. La vicenda del mostro di Firenze si arricchisce sempre di nuovi fatti. Devo ringraziare un giornalista, Paolo Cochi, che al posto della magistratura sta facendo un lavoro eccellente di indagine. Così che ha trovato pure un testimone, non anonimo, ma con nome e cognome , che ha reso noto un fatto accaduto nel 1985, anzi tra le 00.30 e le ore 1.00 di domenica 8 settembre 1985, a pochi metri dal luogo del delitto ultimo del maniaco. Un episodio inedito, che aveva provato in due occasioni di denunciare alle forze dell'ordine quando si sempre del duplice omicidio degli Scopeti. Proprio in via degli Scopeti il testimone si trovava in macchina quella sera di ritorno da un'altra località. Racconta che accadde un fatto molto singificativo: vide da una curva sbucare una piccola auto ( dice: forse una Fiat 500) provenire in senso contrario al suo. Questa auto sta provenendo proprio dal punto dove vengono quella sera uccisi i francesi, e si scontra con la sua , una vecchia Volvo. È quasi un frontale, ma la Volvo regge abbastanza bene e sbatte contro un muretto, la 500 ha più danni. Ma il conducente della 500 dopo essersi fermato un istante spegne le luci della vettura e si allontana senza curarsi dell'incidente. Episodio molto sospetto e strano: era qualcuno che non voleva essere identificato in quel luogo. Quando il testimone seppe del duplice delitto andò subito dai carabinieri intendendo essere l'episodio di interesse. Ma fu invitato una prima volta a tornare perché non era presente chi doveva verbalizzare. In un'altra caserma non fu fatto neppure salire, parlo e racconto il tutto ad un poliziotto che non lo prese sul serio. E così di questa testimonianza nessuno seppe nulla fino a che il bravissimo Cochi la ha riesumata. È importante per tante ragioni:1) un ulteriore elemento che ci dice che il duplice delitto avvenne la notte fra il sette e l'otto settembre, e non fra l'otto e il nove settembre come si disse nei processi. Cosa che ormai è certa, sia per i medici legali, i luminari che hanno oggi rianalizzato le foto dell'epoca, sia perché lo stesso Cochi ha riunito un team di medici legali che a settembre dell'anno scorso sullo stesso luogo del delitto che ha mantenuto la stessa vegetazione ha provato a vedere quale fauna cadaverica si sviluppa in quante ore. E l'esperimento ha confermato che sicuramente il delitto non poteva che essere avvenuto al più tardi nella notte tra sabato e domenica, e non tra quella è il lunedì. Ed infatti è stata riaperta l'inchiesta. Peraltro sia testimonianze, sia gli scontrini della vittima, confermavano questo. E oggi pure l'allora capo della SAM disse che subito che quella era la data del delitto dato lo stato dei cadaveri. Il medico legale che fece l'autopsia allora invece lasciò un dubbio sulla data, lecito per le conoscenze dell'epoca, che la Procura trasformò invece in una dar certa della morte fra domenica e lunedì. Perché ? Perché la testimonianza di Lotti è sulla notte tra domenica e lunedì, e Pacciani per la notte precedente ha un alibi di ferro...vicenda che si commenta da sè, purtroppo; 2) sè quella testimonianza fosse stata verbalizzata si poteva subito vedere quali negli elenchi dei sospetti avevano una Fiat 500 e andarle a controllare una ad una fini a trovare quella dell'incidente, ma non fu fatto, evidentemente . Altro ennesimo errore grave delle indagini.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Agosto 11, 2016, 22:15:57 pm
Facciamo ora una ipotesi. Supponiamo che il delitto del 1968 sia stato il delitto di uno sconosciuto mostro di Firenze alle prime armi, e quindi non un delitto di onore o gelosia. Supponiamo che Stefano Mele non fosse quella sera su luogo del delitto e che la sua confessione sia falsa o estorta. Francesco Vinci al processo disse che quella sera del 1968 vide la vittima Barbara Locci litigare con un uomo prima di essere uccisa. Passiamo al 1974: una amica della vittima disse che  il pomeriggio precedente l'omicidio la Pettini nella sua camera le stava confidando di un brutto incontro del giorno precedente che l'aveva preoccupata. Un altra amica disse che la Pettini le aveva confinata di essere pedinata tra la stazione SMN e il luogo di lavoro a Firenze. Andiamo al 1981. Dopo la vicenda inquietante della telefonata anonima alla zia di SUSANNA CAMBI che ospitava in quei giorni la ragazza e la sua mamma, la mamma si ricordò che pochi giorno prima era in macchina con la figlia, la quale pochi giorni prima dell'omicidio, guardando nello specchietto retrovisore esclamò: " ancora quello scocciatore" . Poi andiamo nel 1984, dove si ricorderà della precisa testimonianza di Bardazzi il barista, che si accorse che la Rontini con Stefanacci erano pedinati poco prima di essere uccisi. Ma anche la madre della Rontini testimoniò che la figlia era stata insolentita da sconosciuto. Tutte le vittime erano cioè state inseguite e provocate da qualcuno prima dei delitti . Non può essere un caso.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Agosto 12, 2016, 23:41:29 pm
http://www.repubblica.it/cronaca/2016/08/12/news/rapimento_moro_nuova_inchiesta_br_spararono_contro_auto_misteriosa-145878781/?ref=HREC1-18
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Agosto 15, 2016, 19:16:20 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/che-fine-ha-fatto-manson-family-sappiamo-molto-killer-ma-qual-130478.htm
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Agosto 17, 2016, 19:23:20 pm
http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/che-fine-ha-fatto-manson-family-sappiamo-molto-killer-ma-qual-130478.htm
Sì, in realtà sono ancora quasi tutti dentro, almeno i cinque che con Manson hanno fatto le stragi. Certo che è curioso: mentre Zodiac faceva quello che faceva attorno e dentro San Francisco, a Los Angeles, o meglio sulle splendide colline residenziali, agivano questi, che ovviamente erano diventati assolutamente assassini seriali e della peggior specie.... Tutto in California negli stessi anni....
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Agosto 17, 2016, 19:30:01 pm
Io non mi intendo di armi da fuoco, e quindi ci sono delle cose anche del loro uso che non conosco, avendo sparato una volta sola in vita mia ad un poligono di tiro. Sono giorni che mi frulla in testa una domanda che ammetto non mi ero mai posto prima. Torniamo al 1968 al delitto Locci - Lo Bianco. Come sappiamo per certo il figlio della Locci dormiva sul sedile posteriore al momento dell'agguato. Allora mi chiedo: ma chi sparava nel buio quale sicurezza poteva avere che il bambino non rimanesse ferito o ucciso? L'assassino avrà visto o sapeva che il bimbo era sul sedile posteriore. Ma come poteva essere ragionevolmente sicuro di non ferirlo od ucciderlo? O meglio: era possibile essere per lui certo di non colpire il bambino? E' tutto tranne che una domanda oziosa che spero altri più competenti e attendi di me si siano già fatti e abbiano trovato una risposta convincente. Perché se come temo esisteva un certo rischio ineliminabile di colpire con i 10 colpi di pistola che furono sparati da davanti alla macchina il bimbo, e il padre Stefano Mele doveva sapere con certezza che era lì, significherebbe che il padre e gli "zii" avrebbero corso il rischio di ucciderlo. E' credibile? Se così fosse, io lo ritengo poco credibile. Sempre che , lo ripeto, per posizione dello sparatore egli non sia stato certo o ragionevolmente certo di non colpire il bimbo.
Ma questa domanda ne tira dietro altre....per esempio: la Locci quando usciva e si appartava con Lo Bianco lo faceva sempre con il bimbo in macchina? Perché mi sembra abbastanza probabile che se la risposta fosse negativa il marito assassino avrebbe o avrebbero (con gli zii Vinci) potuto/dovuto attendere un altro momento per l'agguato mortale.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Settembre 19, 2016, 22:40:00 pm
Oggi ho fatto una scoperta: ho scoperto un altro tassello di verità nascosta sui delitti del mostro di Firenze.
Oggi ho fatto una telefonata a chi conosce il caso a menadito per chiedere di una informazione che avevo saputo, che non era mai stata raccontata, e che mi sembrava grossa ed importante, tanto da ipotizzare che non fosse vera. Invece oggi ho saputo che è vero e che quanto sto per raccontare è veramente accaduto.
Nel 1984 il delitto Rontini Stefanacci a Vicchio. Un delitto fatto in un luogo non troppo protetto alla vista dalla strada principale trafficata come altro, fatto al buio ma piuttosto presto (ci fu un agricoltore su un trattore che sentì gli spari....). Un delitto che ricorda per pianificazione meno accurata quello del 1982 di Montespertoli (Baccaiano).
Qui le cose per il maniaco vanno tutte bene: riesce a fare tutto quello che vuole delle sue vittime. Riesce anche a pulirsi del sangue sulle rive del torrente vicino (curiosità; tutti i luoghi dei delitti sono a pochi metri da un corso d'acqua, che si presume servisse al maniaco per pulirsi almeno un po': nel caso del 1984 è certo perché furono trovate macchie di sangue delle vittime su alcuni sassi sulla riva). La domanda è: perché questo assassino organizzato in ben due occasioni prende dei rischi di essere visto e scoperto? Di lasciare testimoni? Sul 1982 non sappiamo, è tutta una vicenda complessa e misteriosa che sicuramente nasconde qualcosa di importante che purtroppo non è mai stato individuato. Ma sul 1984 gli inquirenti mai lo dissero alla pubblica opinione ma scoprirono perché era stato scelto un luogo così pericoloso per lui. Perché....colpo di scena....mai era stato raccontato da alcuno....era a poche decine di metri dalla tenuta che circondava la villa di Pierluigi Vigna! Allora uno dei tre pm che indagava sul mostro. Talmente vicino che da una terrazza della villa si vede una parte della piazzola su cui furono ammazzati i due fidanzatini.
Nel 1984 gli inquirenti pensarono ad una coincidenza pura. Ma così non era, e lo scoprirono definitivamente nel 1985. In quell'anno vi fu l'ultimo delitto certo del mostro quello di Scopeti. Come sapete il maniaco quella notte affrontò un lunghissimo viaggio in auto (oltre trenta minuti) per imbucare nella cassetta delle lettere a trecento metri dalla casa di Silvia della Monica una lettera indirizzata alla stessa Della Monica presso l'ufficio della Procura della Repubblica. E poiché gli inquirenti avevano un dubbio se la cassetta in cui era stata imbucata la lettera fosse quella vicina a casa del pm, oppure un'altra più lontana, il maniaco in persona dopo pochi giorni tolse ogni dubbio, lasciando uno dei suoi proiettili sotto la cassetta delle lettere vicino a casa Della Monica. Come sapete, perché io lo ho raccontato, in quanto non pubblico, anche se non segreto, il sabato successivo arrivò a casa del magistrato (il cui telefono fu messo sotto controllo) una telefonata dal sapore chiaramente intimidatorio lunga ben sei minuti e che fu registrata (ma non si potè accertare da dove provenisse). Questa telefonata, unita alla lettera, e al fatto che il maniaco avesse fatto sapere di aver non casualmente imbucato la lettera vicino alla casa del magistrato donna che indagava sui delitti, spaventò moltissimo il magistrato che lascierà l'inchiesta e dopo poco anche la magistratura. A quel punto fu tutto tristemente chiaro: nel 1984 il maniaco non si trovò a colpire casualmente a pochi metri dalla casa di Vigna. Aveva scelto quel luogo pericoloso per lui perché voleva far capire che lui sapeva dove abitava Vigna a lo sfidava apertamente. Poiché la sua sfida non fu compresa l'anno dopo fece in modo che non ci potessero essere equivoci sulla sua vicinanza alle indagini. 
Quindi noi sappiamo qualcosa di più sul 1984. Scelse il luogo non le vittime. Probabilmente passò a pedinare le vittime perché le aveva viste sostare nel luogo del duplice omicidio (vi ricordate la tremenda testimonianza di quel barista che vide a poche ore del delitto che i due erano seguiti da una persona che si comportava in modo a dir poco sospetto).
Così andarono le cose.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Settembre 22, 2016, 11:39:16 am
 :o :o :o :o :o :o :o

perbacco !!!!   
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Settembre 22, 2016, 12:14:13 pm
:o :o :o :o :o :o :o

perbacco !!!!   
Praticamente gli ha ucciso e mutilato una coppia di fidanzati sotto le sue finestre. Non ci poteva essere messaggio piu chiaro, ma fu compreso solo un anno dopo. Come se prima avesse voluto comunicare in privato con gli inquirente, poi vedendo che il messaggio non risultava compreso è passato alla via diretta della lettera in procura e tutto quello che ne è seguito. Allora questo apre ulteriori aspetti: siamo sicuri che altri delitti non avessero questo codice comunicativo segreto con gli inquirenti?  Oppure sè questa intenzione di manifesta solo nel 1984, questa volontà di sfida agli inquirenti e di intimidazione si manifesta solo nel 1984, perché allora è non prima? Sono domande a cui una risposta dovrebbe essere fornita, si potrebbero fare diverse ipotesi anche contrastanti tra loro.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Settembre 24, 2016, 16:55:14 pm
Questa storia non finirà mai. Leggete questo interessante articolo di giornale uscito appena prima dell'estate di quest'anno:
http://www.cronaca-nera.it/4704/mostro-firenze-libro-omicidio-baccaiano

È ancora una volta la ricostruzione del delitto più misterioso fra quelli del maniaco, quello del 1982 a Montespertoli - Baccaiano. Il tutto è basato su una nuova lettura delle testimonianze numerose raccolte al'epoca da parte di quel giornalista Paolo Cochi che sta indagando e ha già fatto riaprire le indagini dimostrando che la data del delitto degli Scopeti era sbagliata, e che pertanto Pacciani era innocente. Di cui vi ho già parlato in precedenza. Ma veniamo a Baccaiano. Lo dico con la massima chiarezza: la dinamica esatta dei fatti di Baccaiano non si saprà mai. A meno che l'autore non confessi, ammesso che sia vivo ancora. È tutto un mistero : dalla scelta del luogo a quello che è accaduto. Già ai processi esistevano almeno tre versioni diverse dei fatti, a cui ora se ne aggiungono altre. Il fatto è importante perché potrebbe portare elementi fondamentali per capire chi era il maniaco. Comunque la rilettura delle testimonianze di quella sera fatta da Cochi sembra corretta e smentisce ancora una volta Lotti.

Aggiungo questo link ulteriore:
http://www.vice.com/it/read/mostro-di-firenze-teoria-alternativa-776
Qui non ci sono novità ma a metà circa c'è il video dell'incredibile appello che il capo della SAM fece pochi giorno dopo l'ultimo duplice omicidio accertato . È un appello da alcuni definito tragicomico. Io lo trovo interessante sulle opinioni che gli investigatori avevano prima di infilarsi nelle sciocchezze di Pacciani e altri.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Settembre 24, 2016, 20:26:14 pm
Ancora un link che apre un capitolo che non mi era mai capitato di ascoltare, e vedere, e rimango basito:
https://www.youtube.com/watch?v=EjhuHylkPfE

Siamo al processo di primo grado a Vanni e Lotti, basato sulle accuse ed autoaccuse del Lotti. Qui vi è la testimonianza di un certo Calamosca che dice che Vinci Francesco gli raccontò come si erano svolti i fatti del delitto del 1968, che la pistola era la sua. Questo Calamosca subì un processo per la detenzione di questa beretta. Ora il fatto è che si intuisce dalla risposte che da' che questo Calamosca sappia diverse cose interessanti sul delitto del 1968 e sulla Beretta, ma osservate bene come quando fra perdite di pazienza sembra disposto a raccontare qualcosa il presidente lo congeda interrompendo le domande del difensore di Vanni (Filastò) in un modo che a me sembra veramente immotivato.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: incursore61 - Settembre 29, 2016, 12:00:00 pm
Ancora un link che apre un capitolo che non mi era mai capitato di ascoltare, e vedere, e rimango basito:
https://www.youtube.com/watch?v=EjhuHylkPfE

Siamo al processo di primo grado a Vanni e Lotti, basato sulle accuse ed autoaccuse del Lotti. Qui vi è la testimonianza di un certo Calamosca che dice che Vinci Francesco gli raccontò come si erano svolti i fatti del delitto del 1968, che la pistola era la sua. Questo Calamosca subì un processo per la detenzione di questa beretta. Ora il fatto è che si intuisce dalla risposte che da' che questo Calamosca sappia diverse cose interessanti sul delitto del 1968 e sulla Beretta, ma osservate bene come quando fra perdite di pazienza sembra disposto a raccontare qualcosa il presidente lo congeda interrompendo le domande del difensore di Vanni (Filastò) in un modo che a me sembra veramente immotivato.

calamosca caduto in un burrone....

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/07/23/news/morto_in_un_incidente_giovanni_calamosca_tra_gli_indagati_nel_caso_del_mostro_di_firenze-92230769/
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: Tudor 79180 - Ottobre 01, 2016, 10:16:55 am
http://www.huffingtonpost.it/2016/09/30/scomparsa-emanuela-orlandi-in-6-punti_n_12263738.html?utm_hp_ref=italy
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Ottobre 05, 2016, 12:46:34 pm
Ancora un link che apre un capitolo che non mi era mai capitato di ascoltare, e vedere, e rimango basito:
https://www.youtube.com/watch?v=EjhuHylkPfE

Siamo al processo di primo grado a Vanni e Lotti, basato sulle accuse ed autoaccuse del Lotti. Qui vi è la testimonianza di un certo Calamosca che dice che Vinci Francesco gli raccontò come si erano svolti i fatti del delitto del 1968, che la pistola era la sua. Questo Calamosca subì un processo per la detenzione di questa beretta. Ora il fatto è che si intuisce dalla risposte che da' che questo Calamosca sappia diverse cose interessanti sul delitto del 1968 e sulla Beretta, ma osservate bene come quando fra perdite di pazienza sembra disposto a raccontare qualcosa il presidente lo congeda interrompendo le domande del difensore di Vanni (Filastò) in un modo che a me sembra veramente immotivato.

calamosca caduto in un burrone....

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2014/07/23/news/morto_in_un_incidente_giovanni_calamosca_tra_gli_indagati_nel_caso_del_mostro_di_firenze-92230769/
Questo Claamosca era il punto di riferimento degli autori sardi dei sequestri di persona in Toscana.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Ottobre 07, 2016, 21:34:54 pm
Preannuncio novità significative sul mostro di Firenze. Ho messo le mani sui verbali di Giancarlo Lotti. Voglio pubblicarne degli estratti. Non crederete a quello che leggete. Non crederete che siano stati comminati degli ergastoli sulla base di questa "testimonianza". Leggerete cose divertenti quando sia negli interrogatori sia al processo cercheranno di fargli ricostruire i delitti: non ne azzecca una, era anche sfortunato! Degli sfondoni da non credere.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 01, 2016, 21:03:23 pm
E se vi dicessi che non è ancora ufficiale ma hanno trovato la pistola del Mostro, o meglio, è stata fatta trovare? E se vi dicessi che o sardi non c'entrano nulla e che il delitto del 68 è il primo del
Mostro?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 02, 2016, 22:38:55 pm
Quindi Stefano Mele non avrebbe mai ucciso nel 68 la moglie e l'amante. No, quel delitto è il primo del maniaco, la stessa persona che poi connoterà in termini sessuali i delitti successivi a partire dal 1974, E i sardi come hanno fatto a venire coinvolti in quel delitto? A seguito delle attività extraconiugali della donna uccisa nel 1968, del contesto di quelle famiglie di sardi, dei sospetti reciproci, delle loro vite non proprio specchiate. Sembra strano dirlo, ma sembra proprio che le cose stiano così. Ci sono elementi che ho acquisito che escludono con certezza l'inquinamento dei reperti del delitto del 68: c'è un fatto preciso che lo rende impossibile e che è inutile che racconti. L'arma del 68 è senza dubbio la stessa che ha sparato fino al 1985.
Ci sono elementi forti che indicano che questo maniaco aveva la sua base, cioè il luogo in cui tornava dopo i delitti e da cui partiva, si presume la sua casa, a Vicchio, o comunque nel Mugello. Questa persona è stata vista da tanti in diverse occasioni: alto, distinto, molto stempiato, con capelli rossicci, di età (allora ) di circa 40-45 anni.
L'arma dunque sarebbe stata fatta trovare, perché l'ha trovata una turista il giorno di Ferragosto proprio sulle rive di un torrente nel Mugello, in bella vista. E' stata tolta da un nascondiglio in cui si è conservata molto molto male. Ha il numero di matricola non abraso. Ma perché è stata fatta trovare e da chi? Ma soprattutto perché, dopo 31 anni? Proprio quando la Procura di Firenze è costretta da una inchiesta giornalistica a riaprire le indagini. Forse è un messaggio: il mostro non è morto, o comunque è ancora vivo qualcuno che sa e che può accedere al nascondiglio del mostro. Forse è un avvertimento a chi sta indagando, a chi ha fatto riaprire le indagini. Forse invece è un parente che per caso ha trovato l'arma e se ne è sbarazzato. Ma la avrebbe fatta ritrovare, o non avrebbe provato a farla sparire? Sono tante domande per ora senza risposta a cui spero che qualcuno riuscirà a dare risposta. Certo ora sappiamo che la famosa asta guida molla che fu fatta trovare avvolta da un panno (panno che veniva certamente dalla casa ,anzi dal garage, di Pacciani) non era della Beretta del mostro.  E poi c'è un piccolo indizio ulteriore che può avere importanza. Per anni si è detto che le cartucce venivano da una unica confezione vecchia o comunque da una stessa partita. Le carte e le perizie dicono che non è vero , e che le cartucce provengono da due partite diverse. Ma ancora più importate per le indagini è che più volte su alcuni dei bossoli espulsi dopo gli spari sono stati trovati due sostanze non proprio comuni come inquinamento involontario: è roba che si usa in medicina in ortopedia . Quindi forse le cartucce erano conservate vicino a materiale ortopedico. Curioso, no?
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 05, 2016, 18:06:25 pm
Ovviamente sul ritrovamento dell'arma potrebbe esistere una spiegazione ancora più semplice: il mostro, o chi per lui, vuole far sapere dopo tanti anni che l'ha fatta franca e non sarà mai scoperto. Una sorta di ultimo sberleffo. Tanto anche l'arma fatta ritrovare non porterà alla sua identificazione: serve solo a confermare quello che tanti avevano già intuito e capito da tanto tempo.
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 05, 2016, 19:55:00 pm
Questa immagine ha una sua importanza, e viene direttamente dal libro di Paolo Cochi, libro che presenterò lunedì a Radio Radicale con l'autore e il criminologo Francesco Bruno:
Titolo: Re:Omicidi, seriali e no
Inserito da: mbelt - Novembre 09, 2016, 12:27:09 pm
Ecco la trasmissione andata in onda, per chi volesse ascoltarla, sono 33 minuti circa. Ne è in programma un'altra.
https://www.radioradicale.it/scheda/491387/presentazione-del-libro-di-paolo-cochi-francesco-cappelletti-e-michele-bruno-mostro-di