All'insegna del vecchio adagio che recita; "chi più spende, meno spende", credo che convenga portare il proprio amico di alto lignaggio in una concessionaria ufficiale......dove almeno non troveremo amare sorprese e/o sangue amaro. Forse il prezzo, ma a quello ti ci preparano in anticipo.
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Da una discussione con l'amico Gidi 34 è scaturita questa interessante domanda.....ovvero quanto è necessario sottoporre i nostri amici meccanici a periodiche manutenzioni.
Questo è un quesito che interessa parecchio tutti noi, patiti degli amici a tic & tac. Un parere degli esperti ci sarà molto istruttivo.
La mia esperienza personale, come dicevo a Gidi, è stata caratterizzata evidentemente da una notevole fortuna o forse da altri fattori che però non riesco a comprendere. Ho un discreto numero di orologi meccanici di marca "blasonata" e altri di pedigree meno pregiato, ma tutti mi hanno dato un servizio impeccabile per molti anni senza dover mai varcare la "sala operatoria".
Uniche eccezioni, un Hamilton Khaki a carica di cui ho sostituito la molla un anno fa perchè mi si era rotta.
Poi il mio Cartier Santoz automatico del 1996 (rimasto fermo per oltre 6 anni perchè era del mio compianto papà) che oggi lamenta una discreta inerzia ad avviarsi se indossato dopo almeno un mese di riposo ma che, una volta avviatosi, fa' il suo lavoro egregiamente senza incertezze e senza perdere precisione se indossato anche per 10 gg consecutivi.
Ho un Longines ed uno Zenith a carica degli anni 50 che quando decido di fargli prendere un po' d'aria, partono immediatamente e non sgarrano un secondo.............Ma insomma dove sta il giusto?
Forse il fatto di indossarli in modo alternante influisce sul fatto che non necessitano di alcuna manutenzione? Ma sto parlando di meccanici che hanno sulle spalle 20 anni ed anche più.........eppure funzionano perfettamente!
Sono qui per imparare dagli amici più esperti.
La manutenzione è una effettiva necessità o è un business per gli orologiai?
Saluti agli amici del forum.
Paolo

Si malignava un po'...........è assai probabile che sia andata come dice Fausto.

Sono convinto che un buon meccanico portato al polso ciclicamente (intendo non lasciato fermo per mesi e/o anni), difficilmente ha bisogno di manutenzione.
Questa ovviamente è una mia idea avallata dal fatto che non ne ho mai dovuta fare alcuna in vita mia.
Comunque, questa della manutenzione è un tema molto interessante da cui potrebbe nascere una istruttiva discussione moderata dagli amici esperti del sito......siamo qui per imparare.
Il mio Cartier Santoz ereditato da mio padre, ha difficoltà ad avviarsi se indossato dopo oltre 3 mesi di "riposo".....una volta avviato è perfetto e non sgarra un secondo.........forse sarà la mia prima revisione in arrivo? Comunque il "piccolo amico" è del 1996 e rimase almeno 5 anni fermo.
Ciao Paolo

Carissimo.......forse sono stato eccessivamente sibillino e mi hai frainteso:
il fatto è che un orologio al quarzo necessita della sostituzione della batteria ciclicamente, cosa che invece, uno meccanico, ovviamente, no.
Allora se entrambi gli orologi li usiamo "disinvoltamente" come hai affermato, ossia ci facciamo di tutto (cosa giustissima!) andandoci anche al mare, sott'acqua e finanche ad alte quote........ti renderai conto che con un orologio meccanico, che non necessita di alcuna apertura della cassa, salvo qualche rara manutenzione, uso il termine rara perchè è noto che un BUON orologio meccanico usato spesso, oltretutto, richiede delle manutenzioni molto diratate nel tempo. Dicevo, dunque, che con un meccanico non sei costretto ad aprirlo e ti assicuro che usato anche "pesantemente" in mare, con alcuni semplici accorgimenti (sciacquarlo sempre con acqua dolce dopo il bagno ed un pizzico di bicarbonato di sodio, sempre in acqua dolce una sola volta a fine estate) ti consentirà di goderti il tuo compagno di avventure per decenni senza vederlo mai appannarsi. Pensavo che questo mio concetto fosse sufficientemente implicito.
Viva i meccanici, dunque.
Ciao.  Paolo

eheheheheheheh.............questo è un bell'esempio di come un "semplice" sito Internet oltre a disquisire su un campo passionale (in questo caso gli orologi) può diventare anche una occasione di cultura.......BRAVI!!!

Comunque siete dei "disgraziati" perchè mi state facendo venire la voglia di trovare un buon Speedmaster d'occasione...........
Salutoni.

Americano

................è chiaro che la misurazione altimetrica non è mai precisissima perchè è pur SEMPRE subordinata alle condizioni barometriche che, sopratutto alle alte quote, sono assai repentinamente variabili(ma non pensare che lo siano neppure quelli professionali!).
Ovviamente, se tu stai per farti una semplice gita in montagnao in collina, portandoti il tuo "compagno di avventura", sarebbe opportuno che tu lo tarassi la mattina prima di lasciare casa tua, la cui altezza ti sarà già nota in quanto l'avrai già rilevata col semplice sistema che ti ho spiegato nel post precedente (andando al mare).
Sarebbe come dire, per esempio, che se casa tua è a 60 metri slm, prima di partire lo tari a questa altezza, così avrai durante la tua gita una misurazione abbastanza attendibile.
Con il Casio ebbi la grande soddisfazione di vedere la scritta "FULL" sul display durante una mia escursione sull'Annapurna (Nepal/Himalaya) in quanto ragiungemmo il campo base a circa 5000 metri ed il nostro "amico" è tarato solo fino a 4500 metri slm........allora, buona gita!

Paolo