Albe ha scritto: Certamente i gusti cambiano, anche perchè una volta entrati in nuovo mondo poco conosciuto (gli orologi) ci si fa una cultura e quindi partendo da fattori puramente estetici ci si lascia permeare anche dal fatto tecnologico, dalla storia delle varie case ecc. e si finisce ad apprezzare cose che prima non ci facevano nè caldo nè freddo. Cinque o sei anni fa, degli orologi non mi importava un accidente, avevo comunque due orologi meccanici, un sub da lavoro (senza fronzoli inutili)cioè da portare in immersioni e un omega crono date (regalo). Non avevo proprio nessuna intenzione di spendere soldi in quella direzione. Anche gli amici non coltivano una passione orologiera, anche se molti hanno un DJ o un submariner al polso, ma solo come cosa assolutamente normale. Poi durante la ricerca di un orologio per mio figlio (laurea) ha cominciato, spinta inconsapevolmente da lui, a risvegliarsi in me una passione per questa micromeccanica legata sempre ad un fattore estetico per me molto importante. Ho quindi cominciato a cercare su internet e sono approdato casualmente in questo forum che mi ha fatto crescere nella conoscenza dei vari modelli e nella storia delle diverse case.Un grazie agli amici del Forum !! Però ho sempre cercato di non essere banale nei miei acquisti, avendo un occhio attento al portafoglio. Ho cominciato con i crono che mi sono sempre piaciuti,Minerva, paul Picot, Omega, Breguet, e dopo un pò di anni, e con attenta valutazione e cognizione di causa, ho preso il primo Rolex (un GMT II), di cui sono soddisfattissimo. Andando avanti, esaurendosi una fase che cercava di variare la tipologia degli orologi (il sub, lo sportivo, l'elegante, in oro, ecc), ho cominciato a guardarmi indietro, sul vintage, anche se qui ne ho solo due o tre, oltre ad un vecchio crono Longines di mio padre degli anni '30 (magnifico). Insomma i gusti cambiano sempre perchè passando il tempo siamo noi a cambiare. L'ho fatta un pò lunga, forse sono solo banalità evidenti. Ciao Alberto |
sestante ha scritto: Le preferenze cambiano e si affinano col tempo. Tuttavia non ho cambiato in modo radicale il gusto riguardo all' "estetica"; ad esempio non amo gli orologi di grande diametro ( > 42mm per intenderci, come sovente usano ora) e non sono attratto da quelli di forma. Ho cambiato invece idea per quanto riguarda la funzionalità: dieci anni fa non apprezzavo i cronografi, ora invece ne ho 3 nella mia piccola collezione, prima ero assai più intrigato dai calendari completi/perpetui. |
torquemada ha scritto:
Per le dimensioni concordo in pieno, mentre per i crono a me è successo l'esatto contrario. |
emanuele ha scritto: Questi sono i miei gusti attuali. Immagine: (http://www.orologico.info/Public/data/emanuele/200810201922_pp.jpg) 160,44 KB Immagine: (http://www.orologico.info/Public/data/emanuele/200810201942_pp1.jpg) 146,81 KB |
sestante ha scritto:
Sei sicuro che se domani, passeggiando lungo la Via Emilia, un bel PP 5070 (tanto per fare un esempio) facesse capolino dalla vetrina sapresti resistere alla tentazione? Con simpatia [:D] Ciao |
rri ha scritto: Matteo inutile dire che resta complicato estrinsecare con precisione un idea personalissima in due righe. Però se potessi aggiungere, io non sono certo che l'andare avanti nella maturazione e nella consapevolezza che pure è cosa preziosissima, porti ad una visione più ampia delle cose. Resto di una sottile quanto persistente idea che il moto verso esse lasci per strada una parte cmq importante per la codifica della realtà. Io quindi non mi sento ne di parlare di evoluzione ne di involuzione ma esclusivamente di cambiamento. Ci sono però indoli di uomini che riescono a volte a conservare solida una parte di quella luce ineducata che potrebbe passare sotto il nome convenzionale di giovinezza (anche acerba) intellettuale. Quella che lascia aperta qualche porta in più dell'ego e del "sentire" e che ci permette forse una qualità e quantità percettiva di qualche metro più estesa, di quella sconfinata gamma di sentimenti che la percezione umana annovera come possibile. Cosa che la conservatrice consapevolezza e la impolverata esperienza non sempre può dare. Penso alla dolcissima schizofrenia di Einstain od al corrosivo quasi megalomane stimolo alla sperimentazione di Leonardo... O per farci due risate alla ridondante fanciullezza di Giovanni Allevi.[;)] |