Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => L'Angolo tecnico => Topic aperto da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:29:21 pm

Titolo: L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:29:21 pm
Salve, oggi vorrei sottoporvi un topic di 2 interventi di manutenzione su segnatempo meccanici,
concentrando l'attenzione sugli oli e la loro funzione ed efficacia all'interno dell'orologio.
Volevo sintetizzare un pò di più, ma qualche riferimento ai periodi storici per me ci stava bene, per il
resto l'argomento ho cercato di circoscriverlo evidenziando ciò che maggiormente mi spingeva
a scrivere.
Quelli che mi conoscono un pò meglio sanno che oltre alla passione per gli orologi, nutro anche la
passione per la micromeccanica e che spesso mi dedico al gioco del "provetto orologiaio" per hobby.
Ma è anche vero che la mia passione, devo dire molto forte, e che mi ha condizionato anche a scoprire e
lavorare per piacere sulle meccaniche, è anche legata ad un periodo di apprendimento piuttosto
breve di pochi anni.
Prego quindi che molti appassionati più navigati, che abbiano appreso anche alcuni lati tecnici possano
dare al topic un loro parere e un contributo arricchito anche da loro esperienze in merito
per poter  eventualmente coadiuvare con altre informazioni qualche mia analisi che esporrò,
che altro non è che il frutto della pratica nella mia breve esperienza nel campo 
dell'orologeria e dei "motori" che animano i segnatempo.

Leggendo qua e la ho appreso che lo studio dell'usura, dei lubrificanti a contatto di scorrimento e degli
 attriti relativi a componenti meccaniche prende il nome di "Tribologia".
Da sempre i lubrificanti giocano un ruolo essenziale nel movimento.  Sappiamo che un lubrificante tra due
parti metalliche a sfregamento tra loro è utile perchè deposita un patina o barriera che si interpone tra
esse ed evita l'attrito mantenendo i metalli separati.  Questa è una regola generale che vale sempre.

Molti di noi che utilizzano orologi meccanici si chiedono o a volte si saranno domandati:
Ma quanto durano i lubrificanti?
Restano al loro posto per anni?
Evaporano all'interno dell'orologio?  Oppure formano a lungo andare una pasta o una polvere dannosa e
non più utile allo scopo?

Alcune risposte a questi quesiti va ricercata indietro nel tempo, quando i nostri antenati erano alle prese
col maggiore problema legato al buon funzionamento nel tempo dell'orologio, l'olio e le sue qualità.

A parziale riscontro vorrei illustrare in seguito un esempio di come si comporta il moderno lubrificante
all'interno di un movimento fermo da 10 anni, mai usato e conservato in casa all'asciutto.

La regola vorrebbe che la revisione fosse fatta a prescindere da come si comporta l'orologio in quanto gli
oli, che sono soggetti a perdere le loro caratteristiche di viscosità nel tempo potrebbero averne perse
abbastanza da non essere più efficaci, o peggio non essere più fisicamente presenti nell'orologio, il che
renderebbe il calibro dell'orologio esposto a più forti attriti e conseguenti problemi di usura a breve
termine.
Dico ciò per tenere in considerazione il fatto che anticamente i nostri antenati, che non avevano a
disposizione conoscenze profonde ed esperienze nella chimica degli oli e della loro efficacia sul campo,
usavano oli di origine animale e solo poi minerale , con buon potere lubrificante, ma molti limiti di
stabilità, durata nel tempo, volatilità e ossidazione degli attuali, con problemi che per secoli sembravano
insormontabili, o quantomeno arginabili  in minima parte solo con gli oli ritenuti migliori all'epoca.
Da qui la famosa frase del grande A.L.Breguet: "datemi un olio perfetto ed io vi darò un orologio perfetto".
Basti pensare che all'epoca del grande maestro e cioè a cavallo tra il 700 e l'800, gli oli ritenuti più efficaci
nell'applicazione alla micromeccanica erano il grasso di balena e poi l'olio di midollo di piede di bue.
Tralasciando poi lo studio antico e le successive scoperte  di come e soprattutto dove, questi oli
dovevano essere applicati per evitare le temute dispersioni.
Tutti questi limiti o gran parte di essi sembrano oggi superati coi moderni oli sintetici, che uniscono
buon potere lubrificante, adesione, durata, bassa volatilità e bassa o nulla ossidazione a contatto con
l'aria e coi metalli e dei sistemi ritenuti migliori nell'arco dei secoli per fare in modo di tenere i fluidi
al loro posto il più a lungo possibile.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:33:43 pm
Comincerei col prendere in esame il suddetto orologio con 10 anni d'età, ma in questo caso preso
"NOS" e lasciato a riposo in luogo fresco e asciutto tutto il tempo, quindi 10 anni senza usarlo mai.
Ho personalmente riscontrato proprio in una occasione analoga, dopo tale periodo di inutilizzo, di
come gli oli siano ancora presenti nel movimento e nei punti giusti.
Ci terrei comunque a precisare che trattasi nel caso di orologio moderno, con un calibro moderno
in cui sono stati senz'altro messi degli oli moderni, quindi presumibilmente i sintetici.
Qui la contropietra del bilanciere dove è ancora presente l'olio fluido(per giunta nella giusta quantità),
il più soggetto a volatilità, ma che qui ben protetto all'interno del castone è rimasto nella sua posizione
 d'origine,  pronto ancora a svolgere la sua funzione ancora per un certo periodo di tempo.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:37:55 pm
L'olio apposito era anche sito nei rubini della ruota scappamento, la ruota secondi, e le due mediane.
 Non è raro per molti orologiai riscontrare la presenza di oli in questi punti specifici anche dopo
 svariati anni, in questo caso 10.
Ora la domanda è: ma come si comporterà l'orologio con l'olio vecchio di 10 anni al suo interno?
La risposta che ho io in questo caso specifico è:  bene.
Il cronocomparatore mostra dei valori di ampiezza e di regolarità di marcia molto buoni e non troppo
lontani a quelli dello stesso orologio nuovo o (nel mio caso)appena revisionato e coi lubrificanti freschi
di pacca e dico questo perchè ho affrontato io stesso la revisione e avendo confrontato i valori prima e
dopo e ne ho tratto le mie conclusioni.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:42:56 pm
Qui una immagine del calibro che da davvero l'impressione di essere nuovo oltre che mai toccato da
nessuno prima del sottoscritto.
Magari non si nota, ma durante lo smontaggio lo stato delle ruote, dei perni, dei pignoni, dell'ancora ed altro erano immacolate, da qui la mia relativa sicurezza nel disuso dell'orologio.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:50:03 pm
Ora consideriamo invece il caso in cui un orologio analogo, con movimento analogo, viene invece
usato più o meno tutti i giorni, per un periodo di uguale durata all'altro cioè più o meno 10 anni.
Qui la situazione si presenta diversa, il calibro appare tutt'altro che privo di sporco e gli oli, quando
presenti  sono essiccati o esausti, inoltre in questo caso specifico abbiamo anche delle usure anomale
che hanno portato del materiale metallico all'interno del movimento causando alcuni problemi, che
per fortuna sono stati presi per tempo e scongiurati.
Dalle immagini possiamo facilmente dedurre che la revisione a questo orologio era più che
necessaria e probabilmente, per come erano messe le cose,  il farla 2 o 3 anni prima sarebbe stato
senz'altro meglio (anche in questo caso gli oli all'interno saranno stati di tipo sintetico).
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 18:59:29 pm
Immagini che evidenziano il bisogno di manutenzione.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 19:10:07 pm
Ora il perchè gli oli e i calibri si sarebbero comportati  in modo diverso nel tempo appare chiaro.
 Tutto sembrerebbe dipendere dall'uso o usura dell'orologio, cioè da quanto (e come!) viene usato.
Quando diamo seguito ad un periodo prolungato di utilizzo dell'orologio, in linea di massima questo
subisce alcuni attacchi, uno di questi sono le infiltrazioni di particelle di polvere ed umidità, pensate
solo a quante volte in 10 anni può capitare che l'orologio sia fermo e vada caricato, oppure il
rimettere l'ora o la data, magari in estate dove il polso suda nei pressi dell'attacco della corona, dove
ci sono i peli del braccio e dove nella sua estrazione-inserimento si può portare all'interno del materiale
e delle molecole, anche se in misura minimale e non sempre percepibile all'occhio.
Infiltrazioni varie si possono riscontare anche dal fondello, che soprattutto il tipo a pressione (ma anche quello con le viti) trattiene
con difficoltà negli anni l'accumulo di sudore e sporcizia che tende a penetrare all'interno nonostante
la chiusura e la guarnizione, anch'essa soggetta ed essiccamento nel lungo periodo.
Abbiamo anche un altro limite degli oli, che sarebbe da verificare caso per caso, ma che senz'altro
può determinarne l'efficacia e la durata, come quello del mutare la loro densità al variare  delle
temperature. 
Un olio denso(ma anche il fluido) ad esempio, col calore diventa più liquido, stato che ne mette a dura
prova l'adesione perchè l'olio se più fluido tende a non restare al suo posto e scivolare via, mentre con
l'avvento della stagione fredda tale olio tende di nuovo ad addensarsi.

Ora in questo passaggio che consideriamo normale, l'olio, pur se di ottima qualità dovrebbe mantenere
nel tempo le sue caratteristiche si adesività e viscosità, si ma per quanto?
Per quanto tempo questo può subire un cambiamento nella densità, e quindi passare per anni da uno
stato più solido ad uno stato più liquido senza che le sue caratteristiche di base vengano alterate, o rese
meno efficaci?
Questo problema di stabilità alle diverse temperature dell'olio si viene a combinare nel tempo con l'infiltrazione di
microparticelle di polvere, aria umida, piccoli detriti metallici dovuti alle microusure e anche ai movimenti dell'albero
di carica.
Oltre a ciò consideriamo che non tutti hanno un uso attento e meticoloso dell'orologio, anzi.
Ci sono molti esempi di usi impropri, ricordando che in genere solo gli appassionati o chi conosce i limiti dei
propri orologi tende a farne un uso coscienzioso e a volte neanche loro.
Non è infrequente quindi che con i Wr 50 mt. ci si faccia il bagno in mare o in piscina,  con rischi alti di
infiltrazioni di acqua o sabbia, dove il proprietario distratto non sa neanche(o lo dimentica) che l'orologio
dopo il bagno in mare andrebbe anche sciacquato con acqua dolce ed asciugato con cura.
La mia ipotesi, suffragata anche da qualche prova sul campo come questa oggetto del topic, tende ad evidenziare come gli oli in realtà svolgano ancora un compito arduo all'interno dell'orologio e che la loro efficacia e durata sembra legata all'utilizzo dell'orologio, più che alla qualità del lubrificante applicato, che comunque contribuisce ad allungare i tempi di revisione rispetto al passato, ma le sue azioni restano limitate, e le loro buone caratteristiche sono inversamente proporzionali al periodo in cui l'orologio viene indossato, dove oltre un certo tempo intervengono fattori che anche con la buona qualità dell'olio hanno poco a che fare e che sembrano l'artefice principale di uno stato accelerato di bisogno di manutenzione.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Luglio 13, 2015, 21:36:50 pm
Ho letto tutto con grande interesse e ti ringrazio perchè una volta di più hai confermato ciò che a me era già noto empiricamente da tempo; gli olii moderni hanno una durata che va ben oltre i dieci anni, la mia esperienza dice almeno venti avendo io molti orologi che a distanza di oltre vent'anni, essendo stati usati poco o nulla presentano caratteristiche dei lubrificanti esenti da alterazioni apparenti (cosa per altro confermata dal crono comparatore, che non mente mai).
Una volta, per scrupolo, portai uno di questi orologi ad un orologiaio che una volta aperto e osservato al microscopio il movimento mi disse che qualunque cosa avesse fatto, nel migliore dei casi, sarebbe stata inutile.
L'orologio aveva esattamente 20 anni, forse era stato indossato una volta all'anno.
Se però Rolex oggi consiglia un tempo di revisione non inferiore a 10 anni ho il forte sospetto che la stabilità degli olii moderni, anche nell'uso quotidiano dell'orologio e con tutte le sollecitazioni che hai descritto, sia decisamente superiore a quella del passato, anche recente. 
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 13, 2015, 21:53:24 pm
Le casse Oyster hanno un'ottima impermeabilizzazione e ciò permette infiltrazioni molto limitate nel tempo, credo sia uno dei segreti della presunta e "leggendaria" robustezza dei calibri. ;)
I miei esempi erano di orologi con fondello a scatto senza corona a vite, che se usati a lungo e senza particolari accorgimenti riveleranno nella maggior parte dei casi i limiti che ho evidenziato.
Sicuramente il possedere molti orologi e l'usarli a rotazione ne preserva ognuno da una usura "forzata", con conseguente maggior durata dell'intervallo manutentivo.
Grazie dell'intervento Angelo :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: Lego - Luglio 13, 2015, 22:31:33 pm
Lettura molto interessante, grazie del contributo.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 14, 2015, 08:40:49 am
Lettura molto interessante, grazie del contributo.


Di nulla, grazie a te di aver letto tutta la pappina. :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: PONCHIA75 - Luglio 14, 2015, 11:00:57 am
Leo e chi ti ferma più, ormai! Questa sezione è il tuo regno.

Grazie molte.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Luglio 14, 2015, 12:07:25 pm
Le casse Oyster hanno un'ottima impermeabilizzazione e ciò permette infiltrazioni molto limitate nel tempo, credo sia uno dei segreti della presunta e "leggendaria" robustezza dei calibri. ;)
I miei esempi erano di orologi con fondello a scatto senza corona a vite, che se usati a lungo e senza particolari accorgimenti riveleranno nella maggior parte dei casi i limiti che ho evidenziato.
Sicuramente il possedere molti orologi e l'usarli a rotazione ne preserva ognuno da una usura "forzata", con conseguente maggior durata dell'intervallo manutentivo.
Grazie dell'intervento Angelo :)

In realtà credo che il contributo allo sporco e al deterioramento dei lubrificanti, più che dagli agenti esterni, dipenda come hai scritto dall'usura delle parti in movimento nel corso del funzionamento del meccanismo. A tal proposito sarebbe interessante poter fare un raffronto tra orologi professionali impermeabili e classici non impermeabili, a parità di usura (tempo di funzionamento), se si potesse :)

Sugli olii e i lubrificanti in generale credo si spendano poche parole, ma a vedere come si è evoluta la gamma Moebius negli ultimi anni direi che molto è cambiato, anche con l'introduzione degli scappamenti ad alta frequenza che hanno imposto lo sviluppo di particolari grassi con aggiunta di bisolfuro di molibdeno e/o grafite.
Rispetto ai classici 8000 e 9000 noto per esempio che ora fanno un sintetico ad altre prestazioni (HP-1300) la cui caratteristica principale dovrebbe essere proprio la stabilità e la conseguente durata nel lungo periodo unitamente all'elevato potere lubrificante che è il vero limite degli olii minerali.
Insomma, se non abbiamo trovato ancora il lubrificante perfetto direi che rispetto ai tempi di Breguet ci siamo molto vicini. Credo che Abram Louis avrebbe molto apprezzato gli attuali prodotti disponibili :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 14, 2015, 16:53:02 pm
Le casse Oyster hanno un'ottima impermeabilizzazione e ciò permette infiltrazioni molto limitate nel tempo, credo sia uno dei segreti della presunta e "leggendaria" robustezza dei calibri. ;)
I miei esempi erano di orologi con fondello a scatto senza corona a vite, che se usati a lungo e senza particolari accorgimenti riveleranno nella maggior parte dei casi i limiti che ho evidenziato.
Sicuramente il possedere molti orologi e l'usarli a rotazione ne preserva ognuno da una usura "forzata", con conseguente maggior durata dell'intervallo manutentivo.
Grazie dell'intervento Angelo :)

In realtà credo che il contributo allo sporco e al deterioramento dei lubrificanti, più che dagli agenti esterni, dipenda come hai scritto dall'usura delle parti in movimento nel corso del funzionamento del meccanismo. A tal proposito sarebbe interessante poter fare un raffronto tra orologi professionali impermeabili e classici non impermeabili, a parità di usura (tempo di funzionamento), se si potesse :)

Sugli olii e i lubrificanti in generale credo si spendano poche parole, ma a vedere come si è evoluta la gamma Moebius negli ultimi anni direi che molto è cambiato, anche con l'introduzione degli scappamenti ad alta frequenza che hanno imposto lo sviluppo di particolari grassi con aggiunta di bisolfuro di molibdeno e/o grafite.
Rispetto ai classici 8000 e 9000 noto per esempio che ora fanno un sintetico ad altre prestazioni (HP-1300) la cui caratteristica principale dovrebbe essere proprio la stabilità e la conseguente durata nel lungo periodo unitamente all'elevato potere lubrificante che è il vero limite degli olii minerali.
Insomma, se non abbiamo trovato ancora il lubrificante perfetto direi che rispetto ai tempi di Breguet ci siamo molto vicini. Credo che Abram Louis avrebbe molto apprezzato gli attuali prodotti disponibili :)

L'usura delle parti in continuo movimento ne sono una componente, ma non l'unica. Se gli oli hanno la possibilità di lavorare al meglio in un ambiente sempre pulito, l'usura è minima. Una cassa ben protetta credo possa far sentire il suo peso con intervalli di manutenzione più lunghi in raffronto ad una che non lo è, credo che all'atto pratico le microinfiltrazioni unite al variare delle temperature siano un problema abbastanza importante.
Naturalmente appena ne avrò la possibilità farò un comparazione tra orologi con il medesimo movimento ed il medesimo uso, ma che non condividono la stessa protezione a livello di cassa, penso ad esempio a un Diver 200mt con corona e fondello a vite e un orologio classico all'interno di una cassa protetta il minimo sindacale, ma non sarà facile avere modo di farlo. :)
Il Moebius 8000 è un olio generico economico, di origine minerale, non è ne troppo fluido, ne troppo denso. Si può usare un po' per tutto e quando ero alle prime armi ne ho fatto uso. E' un prodotto che non da risultati scadenti se applicato in alcuni punti con coppia e rotazione media e veloce. Ma se si vogliono buoni risultati è meglio evitare sulle ruote veloci, dove è meglio un fluido puro, e sulle parti con coppie forti come la rimessa all'ora, dove è meglio un grasso.
Credo che il vero limite degli oli minerali sia la stabilità e l'adesione/coesione più che il potere lubrificante.
L'HP 1300 è ottimo olio sintetico, ha ottime doti in tutto e può essere usato con soddisfazione sulle rotazioni lente e medie, e sulle parti come molle, leveraggi e bascule perché ha un eccellente grippaggio, oltretutto un colore rosso inconfondibile che aiuta a capirne la posizione e a metterlo al meglio e nella giusta quantità.
Il grasso con grafite non l'ho mai usato ma ho sempre visto che viene pubblicizzato come un ottimo prodotto, con caratteristiche migliorative, a suo tempo chiesi alla persona che mi ha insegnato e non ricordo il motivo del perché mi consigliò di usare il normale. :)
Se Breguet avesse avuto modo di utilizzare gli oli attuali, credo che alle grandi scoperte avremmo dovuto aggiungere i "miracoli". :D
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Luglio 14, 2015, 18:01:53 pm
Giusto che ci troviamo a chiacchierare liberamente di olii, mi incuriosisce molto come si comportano gli orologiai nella scelta dei lubrificanti, anche in relazione alle schede tecniche dei vari calibri dove spesso sono indicate oltre che le quantità di lubrificante da apporre nei vari punti, anche diverse tipologie di olii. Tipologie che, va da se, possono anche essere "superate" da prodotti più nuovi, performanti ed entrati in commercio da relativamente poco tempo, come è il caso del Moebius 1300.
Ho il sospetto fondato che molti orologiai utilizzino olii "generici" un po' dappertutto senza curarsi delle diverse specifiche prescritte dalle case, specifiche in molti casi piuttosto datate.
Per esempio, davanti ad un Valjoux 2x o ad un Venus 179, calibri di un'altra epoca, è ragionevole ipotizzare che l'uso di un Moebius 1300 ovunque sia previsto l'uso dell'olio, possa dare risultati altrettanto sufficienti se non addirittura migliori rispetto alle originarie specifiche?

P.s: da quel che ho potuto apprendere leggendo in giro mi è parso di capire che i minerali hanno ottime doti di stabilità nel tempo ma pessime doti di lubrificazione, al contrario dei vegetali che erano ottimi nella lubrificazione ma scadenti nella durata, mentre i moderni sintetici hanno di fatto accoppiato le doti delle due precedenti tipologie. Anche per questo, immagino, non c'è ragione alcuna oggi di usare i vecchi olii al posto dei moderni sintetici :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 14, 2015, 18:26:32 pm
Giusto che ci troviamo a chiacchierare liberamente di olii, mi incuriosisce molto come si comportano gli orologiai nella scelta dei lubrificanti, anche in relazione alle schede tecniche dei vari calibri dove spesso sono indicate oltre che le quantità di lubrificante da apporre nei vari punti, anche diverse tipologie di olii. Tipologie che, va da se, possono anche essere "superate" da prodotti più nuovi, performanti ed entrati in commercio da relativamente poco tempo, come è il caso del Moebius 1300.
Ho il sospetto fondato che molti orologiai utilizzino olii "generici" un po' dappertutto senza curarsi delle diverse specifiche prescritte dalle case, specifiche in molti casi piuttosto datate.
Per esempio, davanti ad un Valjoux 2x o ad un Venus 179, calibri di un'altra epoca, è ragionevole ipotizzare che l'uso di un Moebius 1300 ovunque sia previsto l'uso dell'olio, possa dare risultati altrettanto sufficienti se non addirittura migliori rispetto alle originarie specifiche?

P.s: da quel che ho potuto apprendere leggendo in giro mi è parso di capire che i minerali hanno ottime doti di stabilità nel tempo ma pessime doti di lubrificazione, al contrario dei vegetali che erano ottimi nella lubrificazione ma scadenti nella durata, mentre i moderni sintetici hanno di fatto accoppiato le doti delle due precedenti tipologie. Anche per questo, immagino, non c'è ragione alcuna oggi di usare i vecchi olii al posto dei moderni sintetici :)

Credo che spesso gli orologiai in mancanza di una scheda tecnica accurata (cosa peraltro frequente visto che molte case non mettono a disposizione molto materiale) agiscano per istinto.
All'inizio sembra un bel dilemma quello di mettere l'olio giusto al punto giusto, nella quantità giusta, ma dopo un po' è quasi meccanico, in fondo gli orologi non sono poi così diversi tra loro, e basta saper riconoscere le loro parti e cosa e come applicare, è un discorso più facile a farsi che a dirsi quando sei all'opera.
Sui vecchi calibri non posso risponderti con certezza, credo che molti movimenti vintage arrivati a noi abbiano già avuto modo di essere revisionati coi moderni oli, il risultato credo possa essere migliore, ma le condizioni in cui spesso arrivano a noi  dopo 50 o 60 anni, credo che vanifichino in gran parte il vantaggio dato dagli oli superiori, credo ci vorrebbero calibri nuovi per dei test attendibili.
Sulle vecchie specifiche tra l'altro sono spesso riportati oli in disuso oggi come il D5, sostituito appunto dall'HP 1300, migliore in tutto.
Sostituire l'olio riportato in scheda con uno analogo ma più attuale oltre che migliore credo che porti solo vantaggi.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Luglio 14, 2015, 18:33:58 pm
Delle ebauche più utilizzate, eta, jlc, fp, c'è tutto a livello di schede ma ho la forte impressione che gli orologiai se ne infischino lo stesso :)
Io dei lavori "a naso" ho sempre molta paura... :D
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Luglio 14, 2015, 18:47:21 pm
Delle ebauche più utilizzate, eta, jlc, fp, c'è tutto a livello di schede ma ho la forte impressione che gli orologiai se ne infischino lo stesso :)
Io dei lavori "a naso" ho sempre molta paura... :D

Tranquillizzati, salvo orologi particolarmente complicati(spesso fuori portata per il semplice orologiaio) , scappamenti speciali etc, gli orologi sono tutti simili ed hanno tutti i componenti che richiedono gli stessi oli, bisogna solo fare attenzione ed essere concentrati a dove e come li si applica questo si, un olio sbagliato in un punto importante è un errore quasi irrimediabile, perché in tutta probabilità non ti sarai accorto dello sbaglio e tutto andrai a pensare (dell'orologio che magari va maluccio) tranne che hai sbagliato il tipo di olio. Premesso poi che anche con una scheda ad hoc l'errore suddetto lo puoi fare lo stesso.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Luglio 14, 2015, 20:18:34 pm
Tranquillizzati è una parola forte quando si parla di questi gingilli, e soprattutto di certi sedicenti orologiai :D
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: fabri5.5 - Luglio 26, 2015, 21:39:59 pm
gli olii sintetici hanno grandi doti,ma senza il dovuto épilamage,
anche questi,non restano al loro posto per molto tempo.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 06, 2015, 21:46:39 pm
No fixodrop no party 😀
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Agosto 07, 2015, 16:08:51 pm
Brevemente il trattamento per l'epilame o il fixodrop non sono cose che abitualmente posso essere fatte in casa senza una adeguata attrezzatura per il lavaggio(e li si torna ai lavaggi)e adeguata preparazione, a volte è meglio evitare visto che se non verrebbe fatto ad arte rischia di peggiorare i risultati. Spesso anche molti orologiai lo evitano, con tutto che sarebbero attrezzati per farlo.
Ad ogni modo a me è capitato comunque e più di una volta di trovare presenza di oli sulle pietre anche dopo diversi anni, l'ho specificato, tutto sta all'uso che si è fatto dell'orologio e quanto questo abbia camminato al polso.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 07, 2015, 19:22:30 pm
personalmente ritengo che ogni orologiaio che voglia fregiarsi di questo appellativo dovrebbe conoscere l'epilamage ed essere attrezzato per farlo almeno col fixodrop. Il che non richiede alcuna particolare attrezzatura ma solo la pazienza di volerlo usare e ovviamente la conoscenza di cosa si sta facendo e perchè. Ci va di mezzo un bagnetto di qualche minuto e delle sole parti su cui il trattamento è da fare, e un'asciugata con aria calda. Su calibri ad alta frequenza come l'el primero, poi, è ancora più importante, mica basta il bisolfuro di molibdeno per evitare che si spari lubrificante a destra e a manca. In ogni caso su specifiche parti del movimento è indispensabile farlo se si vuole ottenere un risultato "professionale".
Perchè come giustamente fa notare fabri, hai voglia di avere olii che durano anni se poi non restano al loro posto :)
il problema vero è che molti "orologiai" non sanno nemmeno cosa sia, e molti di quelli che lo sanno non hanno voglia di perdere tempo a farlo e, soprattutto, di spendere 100 euro per una boccettina da 100ml di un liquido altamente volatile e non riciclabile.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: S.M. - Agosto 08, 2015, 18:26:36 pm
Accidenti Leo che discussione interessante mi ero perso, complimenti per averla aperta. E complimenti per le foto e per il tuo hobby. Come mi piacerebbe imparare il fai-da-te anche in questo campo.....

L'argomento degli oli, della loro durata, dei loro limiti, di quando è opportuna una revisione è stato sempre un mio pallino.
Praticamente è stato detto tutto (o comunque molto), l'unica cosa che mi sento di aggiungere è che nel deperimento del potere degli oli, bisogna considerare oltre alle ore di marcia effettiva dell'orologio e dell'infiltrazione di elementi estranei (polvere o umidità), anche le temperature di esercizio e soprattutto l'esposizione alla luce.
Mentre per la prima, a meno che non ci mettiamo a prendere il sole con un orologio con quadrante nero, starei abbastanza tranquillo, la seconda è quella che mi farebbe più preoccupare.
Con la moda di quadranti trasparenti o comunque con delle aperture sulla meccanica, l'esposizione ai raggi UVA UVB è un grande nemico di oli che sono fatti sostanzialmente per funzionare al buio o comunque non costantemente sotto la luce.

E' vero che solitamente l'orologio alloggia sotto il polsino, ma pensate ad esempio di estate con le maniche corte, od anche quando guidate con il gomito poggiato sul pannello sotto il finestrino. Anche con la camicia a maniche lunghe l'orologio sta sempre fuori, spesso per tutto il viaggio.
E' anche per questo (ma non solo) che non amo quadranti trasparenti o con aperture.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Agosto 08, 2015, 19:08:38 pm
In realtà il discorso della luce l'ho evitato per un motivo, normalmente la luce all'interno di un orologio non dovrebbe penetrare, a meno che non si indossi sempre uno scheletrato al sole, o un'open-heart (tipo Zenith o Hamilton), o un Tourbillon, tutti orologi particolari, direi più insoliti, e anche gli orologi coi fondelli zaffiro potrebbero avere passaggio, ma generalmente durante l'esposizione lo abbiamo al polso e quindi in ombra.
Diciamo che in orologi "aperti" potrebbe essere presente un problema in più da considerare nella qualità e persistenza degli oli nel tempo all'interno dell'orologio, quello della luce.
Poi è tutto da dimostrare credo, non so se qualcuno si sia mai adoperato per dei test sulla fotosensibilità degli oli e la perdita di caratteristiche dovute alla sola esposizione alla luce. Si sente dire che è un problema reale questo, ma non sappiamo con quale rilevanza nell'atto pratico, almeno per quanto ne sappia io(molto poco).
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 08, 2015, 23:08:07 pm
Mi sembra un falso problema, gli orologi con quadrante scheletrato sono particolari e non si indossano certo come un seiko o un Rolex :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: S.M. - Agosto 09, 2015, 08:55:14 am
Mi sembra un falso problema, gli orologi con quadrante scheletrato sono particolari e non si indossano certo come un seiko o un Rolex :)
Forse questo era valido una volta, ma oggi esistono moltissimi orologi di fascia media con finestre sul quadrante, e' una delle mode anche se non ci sarebbe nulla da vedere. Sono orologi che vengono indossati normalmente, proprio come gli altri anche perché penso che nessuno faccia questo genere di considerazioni.
Poi stiamo facendo un discorso tecnico generale sugli oli, non possiamo omettere questa eventualità.

Detto questo, gli oli normalmente hanno due reazioni se esposti lungamente alla luce.
O divengono gommosi, impastati, oppure cristallizzano.
In entrambi i casi, se non intervengono altri fattori tipo la sporcizia, pur modificando il loro indice di viscosità, credo che mantengano un certo potere lubrificante quindi non ci saranno danni al meccanismo ma solo anomalie più o meno marcate nella marcia.
Ecco, forse per questo tipo di orologi, mi sento di poter dire che gli intervalli di manutenzione dovrebbero essere più ravvicinati, per tutti gli altri i 10 anni sono il periodo minimo da cui partire, specialmente se con una buona cassa impermeabile.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Agosto 09, 2015, 15:25:50 pm
Mi sembra un falso problema, gli orologi con quadrante scheletrato sono particolari e non si indossano certo come un seiko o un Rolex :)
Forse questo era valido una volta, ma oggi esistono moltissimi orologi di fascia media con finestre sul quadrante, e' una delle mode anche se non ci sarebbe nulla da vedere. Sono orologi che vengono indossati normalmente, proprio come gli altri anche perché penso che nessuno faccia questo genere di considerazioni.
Poi stiamo facendo un discorso tecnico generale sugli oli, non possiamo omettere questa eventualità.

Detto questo, gli oli normalmente hanno due reazioni se esposti lungamente alla luce.
O divengono gommosi, impastati, oppure cristallizzano.
In entrambi i casi, se non intervengono altri fattori tipo la sporcizia, pur modificando il loro indice di viscosità, credo che mantengano un certo potere lubrificante quindi non ci saranno danni al meccanismo ma solo anomalie più o meno marcate nella marcia.
Ecco, forse per questo tipo di orologi, mi sento di poter dire che gli intervalli di manutenzione dovrebbero essere più ravvicinati, per tutti gli altri i 10 anni sono il periodo minimo da cui partire, specialmente se con una buona cassa impermeabile.


Sono più o meno d'accordo con quanto esposto da Stefano, ad ogni modo ripeto che di questo problema della fotosensibilità degli oli si sa poco, io ad esempio in rete non ho trovato nulla e in alcuni testi c'è solo scritto che va evitato il contatto diretto con la luce, ma non molto altro. Poi c'è il fatto che gli oli sono di vario tipo e varia natura e o i loro limiti alla luce si generalizzano o si prende caso per caso e si fanno test con oli minerali e sintetici, e anche su densi e fluidi.
A me sembra tutto abbastanza superfluo, anche perché una volta capito(ammesso che sia) che tutti gli oli hanno una sensibilità accentuata alla luce, cosa facciamo? Evitiamo il giorno a tutti gli orologi che abbiano una pur minima fessura sul quadrante o il fondello zaffiro o altro?
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 09, 2015, 16:15:20 pm
Dicevo che é un falso problema proprio perché la suddetta foto sensibilità si manifesta solo se si espongono gli olii a fonti dirette di luce per periodi di tempo prolungati e continuati, un po' come si potrebbe esporre un orologio subacqueo al sole per tutto il periodo estivo.
Siccome per lo più questa tipologia di orologi, con quadrante scheletrato o con ampi decoupage (per esempio per il tourbillon), non si indossano al mare e men che meno si espongono al sole per periodi di tempo sifnificativi, ma vivono buona parte del tempo al buio di una cassetta o all'ombra di un indumento, mi pare che il problema, se esiste, sia più teorico che pratico :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: claudio969 - Agosto 13, 2015, 01:40:25 am
Leo, scopro solo ora questo topic e voglio riprendere le parole di Stefano e di tutti gli altri per complimentarmi anch'io per l'interessante e scrupoloso lavoro di reportage realizzato: BRAVO', BRAVO'
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: Beppe - Agosto 21, 2015, 15:47:41 pm
Grazie per il tuo interessantissimo post, che ho letto con grande interesse.
Da parecchi anni, pur non essendo orologiaio e mancandomi quindi le indispensabili conoscenze tecniche, sò del problema della lubrificazione e dei lubrificanti connesso ai movimenti meccanici.
Nella mia incompetenza, ho immaginato che il problema potrebbe essere limitato e/o forse risolto, grazie ad un appropriato utilizzo di metalli e/o leghe metalliche autolibrificanti. Mi piacerebbe conoscere una tua opinione al riguardo.
Grazie comunque per avermi aiutato a chiarire e capire meglio un argomento fondamentale dell'orologeria meccanica, tanto di cappello!
Beppe.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 21, 2015, 17:14:02 pm
Il concetto di auto lubrificante in orologeria é da prendere con le molle.
In alcuni casi specifici di alcuni particolari movimenti si é utilizzato il delrin (plastica) o più recentemente il silicio per.la realizzazione di alcune parti (denti di carica pellaton o freno del lemania 1861 i primi esempi in derlin che mi vengono in mente, scappamento coassiale per il silicio) sfruttando così le proprietà di minor usura e "auto lubrificazione" di questi materiali, ma non esistono materiali che possano sostituire la tradizionale lubrificazione nel contatto tra metallo e pietre sintetiche o tra metalli di diversa tipologia tradizionalmente utilizzati nell'architettura di un movimento meccanico.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: Beppe - Agosto 21, 2015, 18:34:07 pm
Ti ringrazio per la risposta, anche se mi piace pensare che l'evoluzione e la ricerca sui materiali potrebbe riservarci qualche inaspettata sorpresa in materia, come l'utilizzo del grafene o di altri elementi ancor più performanti, le cui caratteristiche non sono state ancora scoperte se non in minima parte.
D'altronde non bisugna mai dimenticare che una delle belle specificità dell'orologeria continua ad essere quella di permetterci di sognare, e quindi continuerò a coltivare il mio sogno.
Anche nel campo motoristico sono stati fatti progressi notevoli, tanto é vero che la parola rodaggio, ad esempio,  ha oggi un senso del tutto diverso da quello che aveva quando eravamo un po' più giovani, diversità determinata, a mio avviso, dai progressi conquistati, tra  l'altro, nella diversa e migliore qualità dei metalli impiegati per costruire alcuni dei componenti del motore, come canne dei cilindri e/o pistoni, ad esempio.
Peraltro non é una novità che già in passato vi siano stati interessanti travasi di tecnologia tra orologi ed automobili, tipo il concetto di frizione non dissimile, per alcuni versi, dal concetto alla base del rattrapante, per cui, forse un dì...
Cordialmente.
Beppe.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: ciaca - Agosto 21, 2015, 21:49:32 pm
Tutto quello che scrivi é condivisibile ma il parallelo con il settore automobilistico rischia di essere sempre una forzatura.
L' orologeria meccanica ha perso la sua utilità funzionale da molto tempo, a differenza del motorismo automobilistico.
L'impiego di materiali innovativi in orologeria appare a molti come una "minaccia": perché i materiali tradizionali sono reperibili e le parti costruite con quei materiali sempre riproducibili e/o riparabili, non altrettanto si può dire dei materiali innovativi come il silicio.
Se vogliamo questi materiali sono per L' orologeria ciò che l'elettronica é stata per la meccanica automobilistica: rischiano di mettere fuori gioco gli orologiai impossibilitati a lavorare su questi materiali come l'elettronica ha messo fuori gioco molti meccanici tradizionali che non hanno accesso alle apparecchiature di diagnostica dei moderni computer che governano il funzionamento di un'auto contemporanea.
Col risultato che l'orologio da oggetto da tramandare rischia di diventare oggetto usa e getta. :)
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: Beppe - Agosto 21, 2015, 22:31:23 pm
Devo ammettere che il Tuo punto di vista è condivisibile.
E' però vero che di Orologiai completi, quali i pochissimi che ho avuto la fortuna di conoscere, ve ne sono sempre meno, date le attuali procedure di fabbricazione adottate da coloro che dominano il comparto orologiero.
Resta il fatto che il problema tecnico della lubrificazione rimane, e che la scoperta di nuovi materiali, adatti ad eliminare vedi diminuire tale genere di problemi, costiturà comunque un progresso tecnologico, che piaccia o no, ineluttabilmente.

Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: leolunetta - Agosto 26, 2015, 16:42:11 pm
Grazie per il tuo interessantissimo post, che ho letto con grande interesse.
Da parecchi anni, pur non essendo orologiaio e mancandomi quindi le indispensabili conoscenze tecniche, sò del problema della lubrificazione e dei lubrificanti connesso ai movimenti meccanici.
Nella mia incompetenza, ho immaginato che il problema potrebbe essere limitato e/o forse risolto, grazie ad un appropriato utilizzo di metalli e/o leghe metalliche autolibrificanti. Mi piacerebbe conoscere una tua opinione al riguardo.
Grazie comunque per avermi aiutato a chiarire e capire meglio un argomento fondamentale dell'orologeria meccanica, tanto di cappello!
Beppe.

Grazie Beppe del tuo intervento e ti do il mio ufficiale benvenuto su orologico.
Direi che i tuoi complimenti sono immeritati per il sottoscritto, perché neanch'io sono un tecnico, anzi la teoria mi da una noia mortale, e direi di essere solo un buon dilettante con molto ancora da imparare e ad ogni modo ho solo riportato (da mie prove sul campo) in questo topic alcune cose che ho evidenziato nei miei pochi anni di pratica e passione per la micromeccanica e per gli orologi.
Credo che un sostanziale miglioramento del sistema calibro, ma soprattutto dello scappamento e dell'organo regolatore lo si debba anche ad alcuni materiali di nuova concezione, come il silicio con le sue proprietà di elasticità, insensibilità ai campi magnetici, alle temperature ed altro.
Credo che la sostituzione dei componenti metallici relativi allo scappamento e al sistema ancora bilanciere, con componenti di altra natura come resine e silicio sia già possibile e viene già fatto da molti produttori, ora se viene fatto per motivi economici di produzione o per la maggiore efficienza dei sistemi è tutto da verificare, anche se io a naso propendo per la prima tesi.
Le parti in plastica sono comunque impossibili da riparare una volta danneggiate e ammesso che anch'esse non sono eterne, come del resto le corrispondenti in metallo(che però un bravo orologiaio può riparare o ricostruire), andrebbero sostituite in toto, e qui si presenta un problema di natura diversa che sarà quello dei ricambi forniti dalle case, che avranno sempre più l'interesse a riparare i propri orologi in casa, piuttosto che vendere i ricambi alle forniture e di conseguenza di metterli a disposizione di un qualunque orologiaio, quindi sempre più industria e meno artigianato, che secondo me era ed è una componente interessante di qualunque cosa sia di natura meccanica: la riparabilità.
C'è da tenere presente un altro aspetto dell'orologeria meccanica che è molto importante per chiunque ammira questi capolavori di ingegno, tralasciando il fatto che l'accuratezza cronometrica ad oggi per lo più non viene valutata in modo rilevante da chi acquista un segnatempo meccanico e i moderni calibri forniscono comunque prestazioni già di base molto buone e pienamente soddisfacenti(dove i moderni quarzi hanno di fatto sminuito questo valore assoluto di ricerca della perfezione cronometrica nella meccanica).
L'appassionato ricerca quindi più che la mera funzione, la bellezza e la raffinatezza di un calibro ben lavorato e rifinito in modo impeccabile, qualcosa che sia davvero bello da vedere e che dia la percezione di grande pregio, cosa che obiettivamente non è neanche accostabile all'utilizzo di componenti plastiche a vista dove finiture come l'anglage delle componenti come leve, bascule o castoni non è semplicemente possibile.
Ad ogni modo tornando al problema della lubrificazione c'è da dire che plastiche e silicio non presenterebbero nessun problema relativo, poiché virtualmente non ne hanno bisogno, potendo lavorare liberamente sempre senza olio, c'è però da dire che siamo molto lontani dal poter solo immaginare una costruzione dei perni e dei rubini, fatta di materiali che non siano l'acciaio e l'alluminio cristallizzato, ma leghe plastiche, silicio, ceramica etc...
Mentre tra parti metalliche è chiaramente un vantaggio innegabile interporre la barriera o il film tra le parti e che le preserva da usura e facilita lo scorrimento dove l'altra faccia della medaglia è la più relativa fragilità nella invariabilità nel tempo in termini prestazionali di questo affascinante sistema oramai plurisecolare e credo che per una vera rivoluzione si debba puntare a qualcosa di nuovo e di completamente diverso dall'ancora svizzera/bilanciere.
Ricordo che tempo fa in altri lidi vidi un sistema innovativo di scappamento/bilanciere a forma di diapason, il tutto in fase embrionale di progetto e sviluppato solo su carta e con un 3d dimostrativo o forse un prototipo non ricordo bene, ma non sono riuscito a trovarne più traccia in etere.
Mi aveva colpito in modo davvero particolare e potenzialmente rivoluzionario, un sistema per altro interamente meccanico che avrebbe, secondo i progettisti, eliminato tutti i limiti fisici (anche ovviamente della lubrificazione) della classica àncora/bilanciere.
Titolo: Re:L'orologio, gli oli e la loro efficacia
Inserito da: Beppe - Agosto 26, 2015, 18:54:53 pm
Apprezzo molto la tua cortese risposta e la "modestia", nell'accezione nobile del termine, che traspare dalle tue parole.
Quanto alle mie considerazioni, quelle sì modeste, sulla scoperta di nuovi materiali metallici, leghe metalliche, trattamenti superficiali, potenzialmente atti a migliorare il problema della lubrificazione connesso, credo, con quello degli attriti, il mio non voleva che essere un mero auspicio espresso da uno come il sottoscritto che ama gli orologi, ma che non ha alcunissima cognizione tecnica.
Mai pensato, credimi, alla plastica, nè a materie similari, che non potrebbero a mio avviso preservare e tramandare quelle abilità artistiche e quelle finezze di lavorazione che alcuni rari uomini /molto pochini, fidati) sanno ancora esprimere per il piacere dei nostri occhi e per farci palpitare quando ci é data la possibilità di ammirare il frutto delle loro arte.
Ti assicuro che non intendevo affatto, con le mie considerazioni incompetenti, auspicare né movimenti di plastica e/o di resina, né la sparizione delle finiture di più alto livello che fortunatamente  riusciamo ancora a vedere in qualche movimento.
Senza farla troppa lunga, posso dirti che in una mia vita passata pretendevo che le finezze e le finiture di alcuni movimenti fossero dello stesso livello e difficoltà sia nelle parti visibili facilmente sia in quei componenti che raramente sono visibili da chi acquista un orologio, finiture che non di rado sono difficilmente valutabili  e percebili persino da molti rispettabilissimi Orologiai, che non hanno nessuna colpa se non quella di non aver potuto lavorare e quindi vedere e praticare l'alto di gamma nel senso più autentico del suo significato, quello dove l'artigiano assurge alla dimesione di artista.
E' stato in ogni caso un piacere per me, e te ne ringrazio, leggere il tuo post, le tue pertinenti ed appropriate considerazioni, e chiedo indulgenza per il mio forse stravagante auspicio che, ribadisco, non si riferiva minimamente alla plastica.
Mi piace salutarti con gran simpatia e dirti grazie anche per il tuo gradito e simpatico benvenuto sul Forum.
Beppe