Orologico Forum 3.0

Gli Orologi => Orologi e Co... => Topic aperto da: S.M. - Novembre 04, 2017, 10:32:53 am

Titolo: Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 04, 2017, 10:32:53 am
Voglio aprire questo topic perchè mi è venuto un dubbio.

Oramai sono anni che questo materiale è stato sperimentato per spirali, ancore e qualche ruota, ma non si è diffuso come molti di noi ipotizzavano.
I vantaggi li conosciamo: amagneticità, possibilità di funzionare in assenza (o con poca) lubrificazione, isocronismo (in caso delle spirali), facilità di realizzazione se si hanno i macchinari, assenza di finiture supplementari.
Notevoli, non c'è che dire.

Eppure a parte qualche modello sperimentale od edizioni limitate, ben poco si è mosso.
Omega mi sembra quella che sta più avanti, ma gli altri sono rimasti freddini.
Patek a parte qualche advance reserch, è rimasto sul tradizionale, Rolex dopo aver provato qualche spirale resta fedele alla Parachrom metallica anche sui nuovi calibri......gli altri boh....

Ho l'impressione che ancora non ci siano sufficienti garanzie sulla riuscita di questo materiale altrimenti non me lo spiego.
In un mondo veloce come il nostro dove ogni novità dopo 6 mesi è vecchia e superata, mi pare strano che dopo oltre un lustro ancora siamo quasi al punto di partenza.

Voi che ne pensate, avete notizie più aggiornate delle mie?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: torquemada - Novembre 04, 2017, 10:54:44 am
Eh, anche io riponevo grandi aspettative sul silicio, ricordo quando Ulysse Nardin lo propose sul Freak, l'anno dopo tutti dietro ma poi si è arenato tutto.

Advance reserch di Patek mi aveva entusiasmato sperando in una produzione di serie............poi buio.

Non mi spiego il poco successo del silicio, ma io sono maligno e penso sempre male, non è che con questi materiali le revisioni vengono allungate in modo esponenziale con mancati introiti?

A novembre dell'anno scorso ho fatto revisionare il Patek annuale e 1.6k se li sono presi, vero che hanno sostituito dei pezzi senza farmeli pagare ma tant'è che dopo qualche anno con certi brand devi passare dall'assistenza ufficiale.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: claudio969 - Novembre 04, 2017, 11:02:26 am
...credo che oltre a Omega, le aziende che lo utilizzano maggiormente sono Breguet e tra gli indipendenti (numeri molto bassi) De Bethune
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 04, 2017, 13:43:12 pm
Eh, anche io riponevo grandi aspettative sul silicio, ricordo quando Ulysse Nardin lo propose sul Freak, l'anno dopo tutti dietro ma poi si è arenato tutto.

Advance reserch di Patek mi aveva entusiasmato sperando in una produzione di serie............poi buio.

Non mi spiego il poco successo del silicio, ma io sono maligno e penso sempre male, non è che con questi materiali le revisioni vengono allungate in modo esponenziale con mancati introiti?

A novembre dell'anno scorso ho fatto revisionare il Patek annuale e 1.6k se li sono presi, vero che hanno sostituito dei pezzi senza farmeli pagare ma tant'è che dopo qualche anno con certi brand devi passare dall'assistenza ufficiale.
Al contrario, con il silicio le revisioni ufficiali diverrebbero obbligate.
Mentre ora abbiamo una piccola scelta se fare revisionare gli orologi da un laboratorio indipendente, dopo questi sarebbero totalmente tagliati fuori.
Inoltre le parti in silicio sono molto più economiche da produrre e non necessitano di finitura.
Le case avrebbero tutti gli interessi al suo impiego su larga scala.
Se non lo fanno ci deve essere qualcosa dietro.....

Forse non è tutto oro quello che luccica.....
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 04, 2017, 14:20:39 pm
Come detto da Claudio oltre ad Omega lo usa Breguet, anche se non in tutti i modelli.
Io invece farei un’altra domanda. Ovvero, che costi ha il silicio per una casa? Sappiamo che le “vecchie” soluzioni sono oramai più che ammortizzate e affidabili e hanno prezzi quanto mai irrisori. Ma il silicio? Quanto influisce sul costo di produzione di un orologio?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: ilcommesso - Novembre 04, 2017, 14:23:28 pm
..............
Ho l'impressione che ancora non ci siano sufficienti garanzie sulla riuscita di questo materiale altrimenti non me lo spiego.
In un mondo veloce come il nostro dove ogni novità dopo 6 mesi è vecchia e superata, mi pare strano che dopo oltre un lustro ancora siamo quasi al punto di partenza.

Voi che ne pensate, avete notizie più aggiornate delle mie?

Da quanti secoli è che gli orologi meccanici basano il loro funzionamento sulla stessa architettura di sistema?
250 anni o giù di là.
Il mondo va veloce in certi àmbiti, come ben sappiamo non c'è nulla di più restìo al cambiamento dell'orologeria, persino la moda a suo modo evolve.

Il silicio da un punto di vista di assistenza sembra essere assolutamente vincolante alle case madri (già lo è adesso, all'atto pratico), ma visto che oggi si può stampare di tutto, chissà che non si riescano a stampare le stesse parti con materiali dalle proprietà analoghe, se non identiche o migliori.  :o

Il silicio è un materiale largamente usato dal gruppo Swatch, Omega produce su grande scala, ergo se fosse una tecnologia "acerba" non l'avrebbero mai utilizzata su larga scala.
I vari freak, PP lab etc sono troppo di nicchia, come De bethune, per poter rappresentare un vero cambio nell'utilizzo dei materiali.

Ricordo il recentissimo Zenith defy lab ed il nuovo oscillatore in silicio.
A prezzi umani, non le solite milionate, ed altri economici sono in arrivo.
(https://s1.postimg.org/47ys9im3dr/zenith-oscillator-diagram-final-cropped.png) (https://postimages.org/)
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 04, 2017, 14:36:06 pm
Quali?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: ilcommesso - Novembre 04, 2017, 14:41:13 pm
Quali?
Timex, ne parlavamo nel 3d dello zenith mi pare
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 04, 2017, 14:53:25 pm
Quali?
Timex, ne parlavamo nel 3d dello zenith mi pare

Non lo ricordo
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 04, 2017, 16:41:07 pm
Si Simone (il commesso), però la cartina di tornasole è Rolex. Fin quando non inizierà ad utilizzarlo lei, i miei dubbi permangono.
Sappiamo tutti con quale cautela si muove Rolex. Introduce migliorie solo dopo che queste si sono dimostrate affidabili oltre ogni ragionevole dubbio. Non commette mai passi falsi.
Anche Patek non è andata oltre i pochi advance reserch.

Ho la sensazione che ci siano dei lati oscuri.

Non conosco bene questo materiale, pertanto non posso formulare ipotesi attendibili.
Potrei pensare a qualche problema di fragilità, vista la consistenza "vetrosa". Magari sottoposto ad urti o vibrazioni non ha la stessa elasticità dei metalli. Penso ai perni, ai minuscoli denti di una ruota o perchè no, alla stessa spirale. Non saprei, fatto sta che a più di 10 anni dai roboanti proclami, siamo ancora allo start se si esclude Omega e qualche produzione limitata.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: ilcommesso - Novembre 04, 2017, 18:31:26 pm
Però Omega ne produce comunque a migliaia, Rolex è l'esempio più lampante dell'immobilismo del settore.
Una ghiera o un quadrante colorato sono il massimo della loro innovazione, tanto al rolexaro medio importa la rivalutazione e nulla più.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 04, 2017, 20:18:42 pm
Secondo me infatti non sono paragonabili.
E’ vero Rolex non è il massimo del dinamismo però ha altre peculiarità che comunque all’utente medio non interessano.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: torquemada - Novembre 05, 2017, 07:11:05 am
Rolex se ne frega perchè una volta raggiunti gli obiettivi annuali.......... frega nulla di investire.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 05, 2017, 09:07:53 am
Rolex se ne frega perchè una volta raggiunti gli obiettivi annuali.......... frega nulla di investire.

Infatti.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: leolunetta - Novembre 05, 2017, 10:36:53 am
La diffusione del silicio sembra avere i suoi limiti ad oggi e se dopo diversi anni l'esplosione che alcuni si aspettavano non c'è stata(o c'è stata solo in parte marginalmente) credo vada ricercata non nelle qualità del materiale in se.
Il silicio usato in orologeria avrebbe caratteristiche di elasticità, di amagneticità, di bisogno nullo di lubrificazione e di resistenza fisico-temporale superiore ai metalli, almeno da ciò che si sa e che si dice di questo materiale nell'impiego in orologeria.
Vediamo intanto dove il silicio in un orologio può essere usato con successo.
La prima cosa ad essere sostituita con successo è stata la spirale e ciò va direttamente al nocciolo della questione, le caratteristiche elastiche, di stabilità e l'antimagneticità di una spirale in silicio si riflettono subito sulla marcia dell'orologio e danno un plus immediato e tangibile rispetto alle spirali realizzate con leghe metalliche. Diciamo che la spirale è un componente che si adatta in modo superbo ad essere costituita di materiale siliceo, ma c'è un altro motivo che ne permette la sostituzione senza problemi, la sostanziale indistiguibilità. Praticamente è difficile se non impossibile ad una occhiata, distinguere una spirale metallica da una silicea e qui tocchiamo un punto che riguarda l'aspetto e la lavorazione del materiale. Il silicio ha un'aspetto diverso, e ciò dipenderebbe anche dal fatto che la sua struttura fisica ne impedirebbe la bellezza delle lavorazioni di finitura(almeno per come si è abituati a vederle sui metalli), sia all'origine che soprattutto in post produzione, l'aspetto finale del silicio non è troppo diverso all'occhio da quello che avrebbe un materiale plastico, limite in orologeria molto forte questo, perchè come sappiamo l'aspetto finale di un calibro e le sue finiture hanno spesso un ruolo determinante nel piacere del possessore.
Alla luce di ciò quindi il silicio non può sostituire con successo ponti, platine, viti, ruote, bascule e tutti quegli organi a vista dove le finiture e le lavorazioni fatte col metallo donano una bellezza ed una lucentezza che è parte integrante del fascino di un orologio per il quale l'appassionato è attratto e che è anche legato alla sua storia ed ai grandi orologiai che in passato, ma anche oggi, hanno reso superba e fascinosa la meccanica di un orologio di pregio.
Quindi vediamo come alle caratteristiche super del silicio in meccanica pura, fanno da contraltare limiti legati al suo(sembra inevitabilmente poco attraente) aspetto finale, che nell'immaginario collettivo non apparterrebbe a quanto visto ed ammirato finora in secoli di storia e fino ai giorni nostri.
Questi aspetti sono importanti e cruciali per me e per appassionati come me, ma non sarebbero gli unici che hanno determinato la non diffusione e la completa sostituzione dei metalli da parte del silicio ovviamente. Ci sono tante ragioni economiche di produzione, di costi ed il fatto che il settore fa fatica ad introdurre innovazioni di ogni tipo per il fatto che l'orologeria oramai appartenga al settore del lusso, il che ne è ovviamente il limite alla sua evoluzione puramente tecnologica.
Marchio, prestigio, blasone e valore nel tempo, danno una dimensione in cui la diffusione di nuovi materiali dalle tecniche fisico-meccaniche superiori da implementare ad ogni orologio, passano in secondo piano e che non condizionerebbe le vendite come altri progetti. Anche la già enorme diffusione di ebauche belle e pronte(o cloni di esse) da condividere tra vari marchi e produttori di fatto inibisce ai brand l'introduzione di un progetto di implemento col silicio in calibri esistenti, che non sia eventualmente la sostituzione della sola spirale.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 11:15:50 am
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 11:29:49 am
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;)) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: ilcommesso - Novembre 05, 2017, 11:44:38 am
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;)) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Parli dello zenith defy lab?  ???
http://www.orologico.info/index.php?topic=22770.0 (http://www.orologico.info/index.php?topic=22770.0)

L'unico utilizzo del silicio, ad ora, riguarda il classico scappamento o i nuovi oscillatori ad alta/altissima frequenza.

Non è certo il materiale migliore per ponti,platine e tutto il resto, ma mi sembra che nessuno abbia mai parlato di tale utilizzo.

La realtà è che persino gli appassionati,quelli interessati a vere innovazioni, sono pochi; chi ha comprato il PP lab lo ha fatto pensando alla speculazione,o perchè  non può dire NO all'ennesima serie limitata, ma decisamente non perchè fosse alla ricerca della precisione cronometrica assoluta.
Vorrei tanto essere smentito  ::)
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Buchinafina - Novembre 05, 2017, 11:47:44 am
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.

gli ultimi marchi da te citati con l'investimento iniziale ndcessario per un po' di R&D e qualche macchinario comprano ETA, Sellita ecc per i prossimi 10 anni. Forse mi sbaglio, ma  vedo il "cliente medio" Hamilton  come un neofita, che ha appena scoperto l'esistenza dell'orologeria meccanica, prima di arrivare al silicio ne ha di strada da fare....

Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: leolunetta - Novembre 05, 2017, 12:01:49 pm
Bella risposta Leo, grazie !!

Quindi tu in sostanza spieghi la poca diffusione del silicio con motivi legati alla percezione del prodotto da parte degli appassionati. In pratica le case (tranne poche eccezioni) sono titubanti all'impiego di parti in silicio perchè darebbero un aspetto povero al prodotto.

Può essere.
Però abbiamo imparato che il marketing in questo caso può ribaltare la situazione. Una campagna martellante sulle proprietà fantastiche e sugli enormi vantaggi che il silicio offrirebbe, sono sicuro che lo farebbe digerire alla maggioranza del parco buoi. Non me ne vogliano, ma non è che l'acquirente tipo dei Rolex sia un fine intenditore. Abbiamo visto che basta una scritta rossa od una ghiera in ceramica per farlo eccitare.
Mi immagino se presentassero un nuovo calibro equipaggiato con scappamento in silicio nero lucido ottenuto per fotoincisione, magari associato ad un seriale ad hoc (che non guasta mai per i fanatici ....dei seriali).

Poi in un movimento destinato ad essere chiuso da un fondello senza oblò, anche il discorso finiture non ha senso.

Boh, non saprei.
Marchi di secondo livello tipo Hamilton, Seiko (non GS), Longines, Breitling, Eberard, ecc. potrebbero solo trarre vantaggi dalla tecnologia del silicio. A fronte di un investimento iniziale per i macchinari, avrebbero gran parte dei componenti di un movimento stampati in gran quantità e pronti per l'utilizzo. Non male direi.

Comunque vedremo, il mio topic è stato giusto aperto per fare un pò il punto della situazione.

Se la tecnologia del silicio nopn viene adottata quando più, quando meno, anche alla "gamma alta", l'evoluzione e la diffusione solo nella bassa non ha molto senso. Gli orologi di fascia più alta sono gli esempi maximi di facciata, certamente non quelli che tirano le vendite, ma quelli dai quali ci si ispira per il successo e la diffusione di quelli più commerciali.
Tu dici che se Rolex adottasse il silicio dappertutto, anche se i calibri fossero bruttissimi i rolexari se li farebbero andare bene lo stesso... mah, io non ne sono convinto, anzi... Intanto penso che molti appassionati dei coronati ne apprezzino le tradizioni(conoscono discretamente anche i calibri e le tecniche adottate, perchè no...), apprezzano che inoltre il marchio si muova lentamente e dia tempo e modo di assorbire i cambiamenti, anche a livello commerciale, sia sul nuovo che sull'usato/vintage, in più credo che si creerebbe una bolla su ciò che è il vecchio e crescerebbe l'interesse di molti (come in parte già accade) per i vecchi modelli realizzati con il tradizionale ottone/acciaio... magari a discapito dei nuovi.
Inoltre ipotizzare addirittura per la stessa Rolex, la precursione in termini tecnologici di implementare silicio in toto prima di altri significa letteralmente rivoltare ciò che invece è stato finora l'interesse e l'incedere del marchio in termini di innovazione, ossia procedere con calma attendendo gli sviluppi degli altri. Scenario assai improbabile pensare all'esatto opposto, no?
La poca diffusione del silicio sembra rispondere al fatto che l'immobilismo del settore ne limita automaticamente la diffusione per via di uno scarso interesse di mercato verso questo cambiamento, è vero che ci sono marchi che se la suonano come vogliono, ma in questo caso persino questi ci vanno coi piedi di piombo ed evitano investimenti rischiosi (a fronte di quali introiti in più?)
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: leolunetta - Novembre 05, 2017, 12:19:27 pm
Nella mia ricerca di notizie fresche, leggo proprio ora su un'altro forum (fondato da un nostro conoscente che mi dispiace aver perso per la sua preparazione associata però ad un carattere un pò ...spigoloso ;) ) di una notizia veramente interessante.

Zenith ha presentato una piccola serie degli orologi con scappamento innovativo fatto completamente in silicio.
L'organo regolatore è formato da una lamina che vibra ad una frequenza molto alta (150.000Hz) compiendo oscillazioni brevissime.
Fin qui nulla di nuovo, non è il primo esperimento del genere, sono anni che assistiamo a scappamenti rivoluzionari....però c'è qualcosa di diverso.
E' prevista per l'anno prossimo la commercializzazione in serie di tale movimento ed il prezzo degli orologi che andrà ad equipaggiare, sarà abbastanza popolare, 10k€.
Questo significa che presumibilmente avrà una notevole diffusione e che finalmente ci sarà il "battesimo su strada" di questo nuovo scappamento rivoluzionario.
E' una novità che finalmente farà uscire (forse) dalla sperimentazione qualche alternativa all'ancora svizzera, e grazie al silicio.

Questa è una notizia molto interessante ed anche un buon punto di partenza per valutare gli sviluppi futuri. Il perchè proprio Zenith si sia presa il rischio imprenditoriale di puntare alla ricerca e alla distribuzione industriale a costi "più popolari" lo ignoro, ma può essere che più di altri avesse necessità di rinnovarsi perchè al ristagno.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 05, 2017, 13:31:13 pm
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: leolunetta - Novembre 05, 2017, 13:45:51 pm
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D

E' un buon indizio invece. Si può sperare visto in degli sviluppi su larga scala abbattendo ancora i costi. Fino a poco tempo fa gli scappamenti alternativi fatti con nuovi materiale o erano prototipi o orologi prodotti in pochi esemplari per milionari fatti solo per dare risalto ai marchi di facciata(facendo vedere che innovavano ed invece accadeva il contrario) , il che faceva pensare ad una distanza incolmabile a livello di diffusione di un prodotto diverso e rivoluzionario che non fosse il fortunato, ma oramai conclamato e popolare coaxial di Daniels per Omega.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 15:04:04 pm
A me il silicio non piace molto. Non sono un detrattore, ma non riesco a farmelo piacere.
Arrivo alla ceramica, soprattutto per le componenti estetiche e casse dove apprezzo molto le sue caratteristiche di inscalfibilità (anche se a discapito della resistenza agli urti), un pò meno per i componenti meccanici anche se una ruota in ceramica sul mio Portoghese Perpetual me ce l'hanno messa :(......

A parte quello che pensiamo noi, quando (e se) il silicio+nuovi scappamenti entreranno nell'orologeria di massa, ci sarà un'autentica rivoluzione.
Gli orologi verranno divisi tra epoca ante e post silicio, come è accaduto per i tasca Vs. polso od in minor misura tra casse non impermeabili e casse impermeabili.

Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 15:06:16 pm
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D
Non è proprio popolare ma neanche proibitivo. Se consideri gli sconti siamo in teoria anche a meno.
Oramai con quella cifra ben pochi altri orologi nuovi di marchi conosciuti ci compri......
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 05, 2017, 15:16:18 pm
Si...comunque 10k non è popolare.
Abbiamo perso forse un po’ di cognizione  :D
Non è proprio popolare ma neanche proibitivo. Se consideri gli sconti siamo in teoria anche a meno.
Oramai con quella cifra ben pochi altri orologi nuovi di marchi conosciuti ci compri......


Questo è vero. Sarà che il nuovo non lo prendo minimamente in considerazione!
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: cicci - Novembre 05, 2017, 15:36:09 pm
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.

Immagine della spirale "Syloxi" di Rolex utilizzato nel calibro 2236:
(https://www.ablogtowatch.com/wp-content/uploads/2014/03/Rolex-Pearlmaster-Syloxi-silicon-1.jpg)

 ;D
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: fansie - Novembre 05, 2017, 15:41:23 pm
10k per un solotempo in acciaio non è poco... parecchi marchi parifascia di Zenith (Rolex, Omega, Breitling, Panerai, Hublot, ecc) i solotempo in acciaio li fanno pagare meno.. con 10k qualche complicazioncina sul nuovo (un gmt, un calendario, in alcuni casi un crono..) generalmente ci scappa..
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 15:48:00 pm
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.

Immagine della spirale "Syloxi" di Rolex utilizzato nel calibro 2236:
(https://www.ablogtowatch.com/wp-content/uploads/2014/03/Rolex-Pearlmaster-Syloxi-silicon-1.jpg)

 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?
Anche negli gli ultimi usciti mi sembra che si sia preoccupata più di introdurre il cuscinetto sul rotore (finalmente) che aggiornare la spirale. Eppure già l'aveva in casa.....
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: cicci - Novembre 05, 2017, 15:58:25 pm
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.


 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.

Infatti ho ho scritto che è solo per il calibro 2236 (per il momento..), che è da donna.

Citazione
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?

Nessuno ha detto che Parachrom è stata abbandonata..

 ;D
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 16:03:38 pm
In realtà Rolex già utilizza la spirale in silicio nel nuovo calibro 2236 nelle versioni di alta gamma orologi da donna. La spirale ha il nome di "Syloxi" ed è gi in produzione da un po'.


 ;D
Però mi sembra che il montaggio di tale spirale sia limitato a solo ad orologi da donna.

Infatti ho ho scritto che è solo per il calibro 2236 (per il momento..), che è da donna.

Citazione
Come mai per gli orologi più tecnici, quelli con i quali Rolex si è costruita la fama che ha, ha lasciato la Parachrom?

Nessuno ha detto che Parachrom è stata abbandonata..

 ;D
Il mio dubbio nella affidabilità (leggi resistenza ad urti e vibrazioni) del silicio infatti nasce proprio da questo fatto.

Perchè non utilizzare la spirale in silicio per la produzione più famosa se davvero è superiore alla Parachrom.
E' strano offrire questa miglioria solo negli orologi da donna. Mi fa pensare che stiano testando sul campo qualcosa di cui non sono convinti.

Ma forse è solo questione di tempo ed i miei dubbi svaniranno quando soppianterà la spirale blu.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: cicci - Novembre 05, 2017, 16:29:16 pm
...
...
...

Perchè non utilizzare la spirale in silicio per la produzione più famosa se davvero è superiore alla Parachrom.
E' strano offrire questa miglioria solo negli orologi da donna. Mi fa pensare che stiano testando sul campo qualcosa di cui non sono convinti.

Ma forse è solo questione di tempo ed i miei dubbi svaniranno quando soppianterà la spirale blu.

Aziende del profilo come Rolex non mettono sul mercato progetti del quale non sono convinti. La tua è solo una tua personalissima opinione..

 ;D
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Bertroo - Novembre 05, 2017, 16:58:13 pm
Ne sono convinto anche io.
Non hanno bisogno di sperimentare. Del perché della scelta non so, ma alla fase sperimentale non credo proprio.
E se aziende come Rolex lo utilizzano sul mercato allora un motivo ci sarà e forse a breve lo vedremo su più larga scala.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: leolunetta - Novembre 05, 2017, 17:52:25 pm
Si parla solo di spirale però attenzione. Ho specificato che la modifica più semplice e più proficua per sfruttare subito alcuni vantaggi del silicio è proprio quello di sostituire la spirale, lo fanno in tanti oramai, da Omega(lo fa da anni) a marchi meno blasonati con posizioni di mercato non da lusso. Quello che sta facendo Zenith è tutt’altra cosa.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Novembre 05, 2017, 18:34:48 pm
Zenith sfrutta le caratteristiche del silicio per costruire un sistema di scappamento che sostituirà (forse) l'ancora Svizzera.
Un passo molto avanti rispetto la "semplice" modifica di Omega con il Coaxial.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Lego - Novembre 05, 2017, 21:08:28 pm
...credo che oltre a Omega, le aziende che lo utilizzano maggiormente sono Breguet e tra gli indipendenti (numeri molto bassi) De Bethune

Anche Laurent Ferrier.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: claudio969 - Novembre 06, 2017, 22:03:56 pm
....vero! dimenticavo, grazie Vittorio
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: priscilla - Novembre 09, 2017, 18:49:23 pm
Può darsi che non ci sia tecnologia abbastanza svizzera per produrlo visto che probabilmente il silicio da solo non basta ...
I numeri (che non conosco) poi potrebbero limitare la produzione (un modello di molla non andrà bene su tutti i meccanismi). Il riuso di vecchie tecnlogie provenienti dal mondo dell'elettronica richiede l'uso di un silicio adatto a quel mondo, che magari nell'orologeria non è utile. Silicio è una parola molto generica. Processi più rudimentali ancora potrebbero risultare in componenti non competitivi coi metalli. Processi adatti e materiali dedicati avrebbero costi non giustificabili al cliente. Un meccanismo fatto di parti metalliche e silicio avrebbe comunque i negativi e la manutenzione del metallo vanificando alcuni vantaggi. E col silicio produci elementi piani a queste macro dimensioni.
Intendo dire che se vuoi gettare il cuore oltre l'ostacolo ed abbracciare una nuova tecnologia può essere che farlo a metà non sia conveniente nel mix globale che ti porta alla produzione: qualche vantaggio, qualche svantaggio, difficoltà di comunicare al cliente, necessità di manutenzione che comunque resta. Una media del pollo che non fa muovere chi è abituato a vendere tecnologia del 18esimo secolo in un mercato che negli ultimi anni presenta parecchie ombre e poche luci in termini di profittabilità e visione sul futuro.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: persson - Giugno 20, 2020, 23:27:35 pm
discussione molto interessante, comunque, vedendo che si é arrenata poco dopo il suo inizio ed ormai sono quasi tre anni, immagino che grandi novitá in tal senso non ci siano.
comunque al di la dei vari ragionamenti, volendo tirare le somme penso si possa dire che di certo dei vantaggi ci sono ma c'é anche qualcosa che non torna, Patek, Rolex e Swatch Group insieme al CSEM hanno fondato una jonit venture (non sono ne gli ultimi arrivati ne ci avranno investito due lire) Ulysse Nardin e Mimotec idem e a distanza di ormai quasi 20 anni (che sono una era geologica anche in questo mondo) non mi sembra che la rivoluzione sia avvenuta o sia prossima e non credo, cosí come non credo che Rolex dopo essere entrata in quel "Consorsio" alla fine dia prioritá agli "umori" dei suoi clienti.
Si qualche modello, anche in Zenith che come sapete é il brand che piú mi interessa e mi sta a cuore, per quanto devo prendere tutto con le mole data la qualitá pessima e le misere informazioni dell'attuale sito web (pure per il sito mi tocca rimpiangere Nataf! ma dimmi tu va...)a montare la ruota di scappamento e l'ancora in silicio (ancora, tra l'altro in unico corpo, senza battenti in corindone quindi... mha...) sono giusto i modelli dove queste componenti sono a vista e neppure tutti... curioso trovarli in un Open da 8.000 euro e non in un Zero-Gravity da oltre 110.000 euro.
Anche il calibro Inventor mi lascia abbastanza perplesso cosí a vista... quella lamellina  che vibra costantemente a quelle velocità e quello spillino che si infila in quella raggiera di "microchiodi dalla testa storta" bloccandoli... bho... vediamo un po' che tipo di durata avrá... del classico scappamento ad ancora lo sappiamo bene da qualche buon centinaio di anni... questo, il tempo ce lo potrá dire.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 21, 2020, 08:12:42 am
Meno male una discussione tecnica sugli orologi !!!

Credevo di aver sbagliato forum....

Si, il silicio non ha avuto il bum che ci si aspettava benché la tecnica sia oramai matura.
Io mi aspettavo in pochi anni orologi con molte parti in silicio, specialmente negli scappamenti ed invece così (per fortuna) non è stato.

Non so perché. Probabilmente il malumore che è serpeggiato tra gli appassionati ha un po’ rallentato l’introduzione massiva di questa tecnologia.
È difficile giustificare i prezzi odierni con orologi con parti stampate. Più semplice far credere che ancora tutto venga fatto a mano.

Però credo sia questione di tempo. Devono solo trovare la chiave per poter dire che il silicio è qualità od inventare un modo per distinguere il silicio “povero” (quello magari utilizzato sugli Swatch) da quello “lusso” (quello utilizzato dai brand di prestigio).



Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: persson - Giugno 21, 2020, 12:38:08 pm
inizio con un OT leggo sotto al tuo nickname "cuore verde d'italia"... ma da dove scrivi? io sono di Montefalco (PG), vuoi vedere che siamo conterranei?  :D

bho, ripeto, i vantaggi ci sono ma a mio avviso sono relativi... si é totalmente amagnetico, ma é inutile se ci fai solo lo scappamento ed il relativo treno del tempo a cui esso é collegato resta sensibile ed influenzabile a campi elettromagnetici (e poi, oggettivamente, nell'uso odierno ed ordinario é davvero una necessitá questa caratteristica?... non credo altrimenti da secoli avremmo avuto orologi con casse o controcasse interne in ferro dolce come standard)
é autolubrificante, grazie alla sua struttura chimica molto liscia... molto bene ma anche qui, per diletto personale, utilizzo materiali autolubrificamti, teflon, arnite, delrin... si funzionano ma comunque non é la stessa cosa rispetto ad un accoppiamento lubrificato o di un accoppiamento con cuscinetti... con il tempo c'é comunque usura e comparsa di piccoli "gochi" (con il silicio non succede perché piú duro dell'acciaio... anche questo si vedrácon il tempo... ma se consideriamo che orologi da tasca realizzati nel '700 ancora oggi esistono e fanno il loro lavoro...)
Ora, non so bene quale possa essere il processo di produzione delle parti in silicio ma da quello che mi dici penso di aver capito che possono essere ottenute per stampaggio in 3D... quindi metodo molto fruibile, veloce ed economico per ottenere parti anche di forgia molto complessa... in piú mettiamoci anche che il silicio é il secondo elemento piú abbondante nella crosta terrestre dopo l'ossigeno, ne costituisce quasi il 28%...
affiancando questi due aspetti si comprende come, in uno scenario di totale evoluzione in questo senso, diventerebbe davvero dura continuare a sostenere i prezzi alti e spesso folli che sulla base di tante vicissitudini, esigenze, necessitá (piú o meno ancora reali ed effettive) questo mondo si é sempre basato e che in secoli passati avevano un senso ma ormai non piú (a distanza di decenni ancora si digerisce male l'utilizzo delle macchine cnc e per contro la costante crescita dei prezzi dei prodotti finali ottenuti... cosí come spesso fa sorridere come complicazioni un tempo difficilissime come quella del tourbillon oggi rimangano a prezzi assurdi per brand storici, e di contro ti trovi orologi cinesi di praticamente stessa sostanza, escluso il blasone e le finiture, a qualche migliaia di euro o meno).
Il rischio che si é presentato a mio avviso é proprio questo... far cadere un castello di usanze, abitudini, folklore... che porta ancora i sui introiti (e che permette ancora di distinguere l'alta orologeria da quella commerciale), in favore di un qualcosa che sicuramente qualche vantaggio lo porta ma, non rivoluziona nulla.
e allora nel rischio... meglio lasciare il mondo come sta.
Magari sbaglio... vedremo.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: fansie - Giugno 21, 2020, 12:57:17 pm
La penso come te, riguardo al quadro generale.
Per l'utilizzo solo per lo scappamento invece, penserei che sia sufficiente. Alla fine, è la parte più soggetta a magnetizzazione. Anzi, dico di più, basterebbe la spirale, secondo me.
E comunque io credo che anche per il discorso del silicio, come per la "manifattura" e come per tutto il resto, il cambiamento è avvenuto perché congeniale ai principali Player del mercato orologiero, cioè che le spirali Nivarox le produceva per tutti il Gruppo Swatch e uscì la famosa legge sul monopolio. Allora pure il silicio, è diventato una figata.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 21, 2020, 13:33:21 pm
inizio con un OT leggo sotto al tuo nickname "cuore verde d'italia"... ma da dove scrivi? io sono di Montefalco (PG), vuoi vedere che siamo conterranei?  :D

bho, ripeto, i vantaggi ci sono ma a mio avviso sono relativi... si é totalmente amagnetico, ma é inutile se ci fai solo lo scappamento ed il relativo treno del tempo a cui esso é collegato resta sensibile ed influenzabile a campi elettromagnetici (e poi, oggettivamente, nell'uso odierno ed ordinario é davvero una necessitá questa caratteristica?... non credo altrimenti da secoli avremmo avuto orologi con casse o controcasse interne in ferro dolce come standard)
é autolubrificante, grazie alla sua struttura chimica molto liscia... molto bene ma anche qui, per diletto personale, utilizzo materiali autolubrificamti, teflon, arnite, delrin... si funzionano ma comunque non é la stessa cosa rispetto ad un accoppiamento lubrificato o di un accoppiamento con cuscinetti... con il tempo c'é comunque usura e comparsa di piccoli "gochi" (con il silicio non succede perché piú duro dell'acciaio... anche questo si vedrácon il tempo... ma se consideriamo che orologi da tasca realizzati nel '700 ancora oggi esistono e fanno il loro lavoro...)
Ora, non so bene quale possa essere il processo di produzione delle parti in silicio ma da quello che mi dici penso di aver capito che possono essere ottenute per stampaggio in 3D... quindi metodo molto fruibile, veloce ed economico per ottenere parti anche di forgia molto complessa... in piú mettiamoci anche che il silicio é il secondo elemento piú abbondante nella crosta terrestre dopo l'ossigeno, ne costituisce quasi il 28%...
affiancando questi due aspetti si comprende come, in uno scenario di totale evoluzione in questo senso, diventerebbe davvero dura continuare a sostenere i prezzi alti e spesso folli che sulla base di tante vicissitudini, esigenze, necessitá (piú o meno ancora reali ed effettive) questo mondo si é sempre basato e che in secoli passati avevano un senso ma ormai non piú (a distanza di decenni ancora si digerisce male l'utilizzo delle macchine cnc e per contro la costante crescita dei prezzi dei prodotti finali ottenuti... cosí come spesso fa sorridere come complicazioni un tempo difficilissime come quella del tourbillon oggi rimangano a prezzi assurdi per brand storici, e di contro ti trovi orologi cinesi di praticamente stessa sostanza, escluso il blasone e le finiture, a qualche migliaia di euro o meno).
Il rischio che si é presentato a mio avviso é proprio questo... far cadere un castello di usanze, abitudini, folklore... che porta ancora i sui introiti (e che permette ancora di distinguere l'alta orologeria da quella commerciale), in favore di un qualcosa che sicuramente qualche vantaggio lo porta ma, non rivoluziona nulla.
e allora nel rischio... meglio lasciare il mondo come sta.
Magari sbaglio... vedremo.
Si, siamo molto vicini, io sono circa 40km più a sud di Montefalco.

Quanto al tuo discorso, sono d'accordo con te.
La tecnologia c'è, molti vantaggi pure, però forse chi ha pensato al silicio non ha fatto bene i conti.

Su un piatto abbiamo un orologio con un movimento virtualmente esente da manutenzione ed amagnetico ma che è inutile nascondere avrebbe costi irrisori, sull'altro un movimento tradizionale che funziona bene da centinaia di anni (seppur più bisognoso di cure ed attenzioni), ma su cui poter continuare a raccontare storielle di artigiani all'opera per giustificare prezzi assurdi.

Oggi non ci sarebbero problemi a stampare in un sol colpo su un wafer di silicio centinaia di parti perfette e pronte per essere montate senza nessun'altra lavorazione.
Niente più Cotes de Genevè, niente più anglange, niente più lucidature a specchio.
Però dopo che raccontiamo? si saranno detti.






Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 21, 2020, 16:03:19 pm
Premessa: sono d'accordo sul fatto che hanno preferito privilegiare la fuffa all'evoluzione tecnica pura.

Domanda: mi ricordate se è stato mai costruito un orologio con meccaniscmo INTERAMENTE in silicio?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: fansie - Giugno 21, 2020, 16:19:01 pm
Ma cosa intendete per tutto in silicio? Il bilanciere? (dando per scontata la spirale)
O intendete proprio tutto il treno del tempo, tutte le ruote?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: persson - Giugno 21, 2020, 16:55:40 pm
S.M. felice di sapere che siamo conterranei.  ;)
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 21, 2020, 19:15:57 pm
S.M. felice di sapere che siamo conterranei.  ;)
Piacere reciproco !!
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: tick - Giugno 22, 2020, 08:34:18 am
Le Maison di orologeria sono aziende di micromeccanica. Il silicio non è il loro mestiere e devono acquisire tecnologia dall'esterno (o fingere di consorziarsi) per andare a ibridare meccanismi metallici che venderebbero comunque. In questo senza riuscire a garantire durata estrema e la non necessità di manutenzione. A parte chi sta provando a usare il silicio per una cosa nuova, come Zenith, per tutti gli altri e mio modo è un modo per aggiungere una dipendenza dall'esterno senza riuscire a incassare valore dai clienti. In sostanza inutile. Chi lo fa probabilmente ha ormai in casa quello che serve o accordi a lungo termine con qualche produttore (io voto per questa).
@persson: il fatto che il silicio sia presente in grandi quantità non significa che costi poco ottenerne un prodotto. Il ciclo di crescita e lavorazione dei wafer necessari per ottenere le prestazioni necessarie è estremamente complicato e costoso, anche se in orologeria si possono utilizzare tecnologie che erano d'avanguardia 25/30 anni fa.
Anche di idrogeno è pieno il nostro pianeta, ma fare il pieno alla macchina usando una boccata d'aria e una caraffa di acqua non è proprio semplicissimo.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: persson - Giugno 22, 2020, 11:32:20 am
Certo, questo lo so anche io, ma di certo sai che l'impiego del silicio nella microlelettonica si scontra con necessità di purezza e miniaturizzazione proprie di quel mondo e che nulla ha che fare con le proprietà esclusivamente meccaniche di questo mondo.
Così come converrai penso, con il fatto che, ok, grande disponibilità in forma primordiale non necessariamente significhi facilità e basso costo nell'uso finale... ma una scarsità/rarità della materia primordiale all'origine (tipo l'iridio o il rodio)... di certo non aiuta affatto, ma anzi, cambia le carte in tavola totalmente!
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 23, 2020, 16:54:21 pm
Ma cosa intendete per tutto in silicio? Il bilanciere? (dando per scontata la spirale)
O intendete proprio tutto il treno del tempo, tutte le ruote?
Personalmente intendevo tutto. Come esercizio tecnico, perchè nella realtà produttiva, che io sappia, non è stato ancora fatto.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 23, 2020, 17:06:18 pm
Potenzialmente il silicio potrebbe essere usato in modo vantaggioso per tutte le ruote, specialmente quelle più veloci o bisognose di lubrificazione.
Per ora è stato sperimentato sugli scappamenti e sulle spirali sfruttandone soprattutto le doti di insensibilità al magnetismo e la possibilità di aumentare la frequenza senza avere effetti deleteri sugli attriti (e quindi necessità di lubrificazioni particolari).

In teoria un movimento tutto in silicio, quindi anche i perni, potrebbe essere totalmente esente da lubrificanti e non necessitare di pietre dure.

Non l’ha fatto ancora nessuno, o almeno credo.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 24, 2020, 13:50:20 pm
Comunque il silicio sembra essere più diffuso di quanto non si creda normalmente, ovvero, a mio avviso, di quanto non si abbia percezione.

Questo calibro Union, peraltro molto interessante, è incassato in un modello ultraclassico:
(https://static.watchtime.net/magazine-de/wp-content/uploads/2019/11/08140045/Union-1893-Johannes-Duerrstein-Edition-Mondphase-Werk-578x469.jpg)
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 24, 2020, 14:11:47 pm
Per le spirali si, già per l’ancora e la prima ruota di meno.
Credo che per la spirale abbia giocato un ruolo fondamentale il fatto che alla fine era solo la Nivarox che riforniva tutti.

Dal punto di vista dell’appassionato “erudito” tutto sommato una spirale è pure accettabile.
Nel passato furono fatte prove con il vetro o leghe speciali per renderle immuni dai campi magnetici. È sempre stato un elemento “poco meccanico” se così si può dire.
Il silicio non ha tolto nulla.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 27, 2020, 15:08:52 pm
Per le spirali si, già per l’ancora e la prima ruota di meno.
Credo che per la spirale abbia giocato un ruolo fondamentale il fatto che alla fine era solo la Nivarox che riforniva tutti.

Dal punto di vista dell’appassionato “erudito” tutto sommato una spirale è pure accettabile.
Nel passato furono fatte prove con il vetro o leghe speciali per renderle immuni dai campi magnetici. È sempre stato un elemento “poco meccanico” se così si può dire.
Il silicio non ha tolto nulla.
Quindi ha aggiunto le sue proprietà.O no?
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 27, 2020, 17:04:46 pm
Per le spirali si, già per l’ancora e la prima ruota di meno.
Credo che per la spirale abbia giocato un ruolo fondamentale il fatto che alla fine era solo la Nivarox che riforniva tutti.

Dal punto di vista dell’appassionato “erudito” tutto sommato una spirale è pure accettabile.
Nel passato furono fatte prove con il vetro o leghe speciali per renderle immuni dai campi magnetici. È sempre stato un elemento “poco meccanico” se così si può dire.
Il silicio non ha tolto nulla.
Quindi ha aggiunto le sue proprietà.O no?
Si, secondo me per le spirali ha aggiunto le sue proprietà per nulla disprezzabili.
Io un orologio con la sola spirale in silicio lo prenderei in considerazione al pari di uno tradizionale.

Per gli altri componenti no, ma non solo per mancanza di “pregio” del silicio rispetto al metallo, più che altro perché vorrei che il mio orologio restasse sempre riparabile da chiunque.
Ossia, se ti si rompe una ruota od una molla a filo in silicio, o ti rivolgi alla casa sperando che ha ancora il ricambio, o lo butti.
Con un calibro in metallo, tutto (o quasi) si può ricostruire.

Oggi restaurano orologi di quasi 200 anni, chissà un orologio in silicio se si possa riparare 200 anni o magari 30 anni?

È un pensiero che mi allontana da questa tecnologia
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: tick - Giugno 28, 2020, 15:14:30 pm
Per le spirali si, già per l’ancora e la prima ruota di meno.
Credo che per la spirale abbia giocato un ruolo fondamentale il fatto che alla fine era solo la Nivarox che riforniva tutti.

Dal punto di vista dell’appassionato “erudito” tutto sommato una spirale è pure accettabile.
Nel passato furono fatte prove con il vetro o leghe speciali per renderle immuni dai campi magnetici. È sempre stato un elemento “poco meccanico” se così si può dire.
Il silicio non ha tolto nulla.
Quindi ha aggiunto le sue proprietà.O no?
Si, secondo me per le spirali ha aggiunto le sue proprietà per nulla disprezzabili.
Io un orologio con la sola spirale in silicio lo prenderei in considerazione al pari di uno tradizionale.

Per gli altri componenti no, ma non solo per mancanza di “pregio” del silicio rispetto al metallo, più che altro perché vorrei che il mio orologio restasse sempre riparabile da chiunque.
Ossia, se ti si rompe una ruota od una molla a filo in silicio, o ti rivolgi alla casa sperando che ha ancora il ricambio, o lo butti.
Con un calibro in metallo, tutto (o quasi) si può ricostruire.

Oggi restaurano orologi di quasi 200 anni, chissà un orologio in silicio se si possa riparare 200 anni o magari 30 anni?

È un pensiero che mi allontana da questa tecnologia

Da qualche parte c'è una lunga discussione tra me e un ex forumista a riguardo... sulla teoria posso essere d'accordo, la pratica però già oggi dice cose diverse. Tipo che puoi avere un orologio smontato da 5 anni in attesa di un ricambio che sarà pure metallico e semplice ma nessuno può ricreare a prezzi ragionevoli. E se pensi a quanto può arrivare in un futuro plausibile vedrai che c'è poco per sostituire micro parti mancanti. Le componenti tridimensionali che puoi costruire con tecniche additive  hanno tolleranze incompatibili con quanto richiesto dell'orologeria. E disegnarle, produrle e rifinirle a mano torna ai casi precedenti, fattibile in teoria ma in pratica un po' meno. Per le molle a filo devi comunque sapere i parametri originali e anche lì riprodurli te lo raccomando.
Romantica l'idea del meccanismo che vive in eterno, ma assolutamente in contrasto con la realtà se non per casi eccezionali.
Poi, perché considerare il silicio (semimetallo) meno pregiato del metallo, soprattutto nei movimenti? Se escludi Journe abbiamo bronzo, rame, leghe di acciaio, alpacca metalli utilizzati dai nostri antenati con la clava.
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 28, 2020, 16:45:20 pm
Per le spirali si, già per l’ancora e la prima ruota di meno.
Credo che per la spirale abbia giocato un ruolo fondamentale il fatto che alla fine era solo la Nivarox che riforniva tutti.

Dal punto di vista dell’appassionato “erudito” tutto sommato una spirale è pure accettabile.
Nel passato furono fatte prove con il vetro o leghe speciali per renderle immuni dai campi magnetici. È sempre stato un elemento “poco meccanico” se così si può dire.
Il silicio non ha tolto nulla.
Quindi ha aggiunto le sue proprietà.O no?
Si, secondo me per le spirali ha aggiunto le sue proprietà per nulla disprezzabili.
Io un orologio con la sola spirale in silicio lo prenderei in considerazione al pari di uno tradizionale.

Per gli altri componenti no, ma non solo per mancanza di “pregio” del silicio rispetto al metallo, più che altro perché vorrei che il mio orologio restasse sempre riparabile da chiunque.
Ossia, se ti si rompe una ruota od una molla a filo in silicio, o ti rivolgi alla casa sperando che ha ancora il ricambio, o lo butti.
Con un calibro in metallo, tutto (o quasi) si può ricostruire.

Oggi restaurano orologi di quasi 200 anni, chissà un orologio in silicio se si possa riparare 200 anni o magari 30 anni?

È un pensiero che mi allontana da questa tecnologia

Da qualche parte c'è una lunga discussione tra me e un ex forumista a riguardo... sulla teoria posso essere d'accordo, la pratica però già oggi dice cose diverse. Tipo che puoi avere un orologio smontato da 5 anni in attesa di un ricambio che sarà pure metallico e semplice ma nessuno può ricreare a prezzi ragionevoli. E se pensi a quanto può arrivare in un futuro plausibile vedrai che c'è poco per sostituire micro parti mancanti. Le componenti tridimensionali che puoi costruire con tecniche additive  hanno tolleranze incompatibili con quanto richiesto dell'orologeria. E disegnarle, produrle e rifinirle a mano torna ai casi precedenti, fattibile in teoria ma in pratica un po' meno. Per le molle a filo devi comunque sapere i parametri originali e anche lì riprodurli te lo raccomando.
Romantica l'idea del meccanismo che vive in eterno, ma assolutamente in contrasto con la realtà se non per casi eccezionali.
Poi, perché considerare il silicio (semimetallo) meno pregiato del metallo, soprattutto nei movimenti? Se escludi Journe abbiamo bronzo, rame, leghe di acciaio, alpacca metalli utilizzati dai nostri antenati con la clava.
È proprio questo che mi piace.

Leghe conosciute praticamente da sempre, che possono essere fuse, levigate, tagliate, estruse, laminate, piegate......

Vero che a volte è antieconomico ricostruire artigianalmente un pezzo in metallo, però l’idea in se è giusta.

Il silicio ad elevata purezza (quello utilizzato anche per queste applicazioni) è ricavato per complicati processi di “distillazione”, combinandolo con altri elementi che ne riescano ad eliminare le impurità.
Tutto ciò lo allontana dalla metallurgia classica.
Questo non vuol dire che non abbia proprietà interessanti. Senza il silicio io non starei qui a digitare su una tastiera probabilmente.

È che per sua natura l’orologio meccanico è quanto di più tradizionale (e forse inutile) strumento che si conosca pertanto non mi viene di associarlo ad un elemento così moderno.

Nel passato Valjoux montava un freno in teflon nei suoi 7750 ricordi?
Probabilmente svolgeva la sua funzione pure meglio di uno in metallo, eppure non vi era articolo o discussione che non rimarcava questa particolarità è mai positivamente.

Credo che oggi potremmo fare mezzo movimento con teflon, silicio, delrin. Ma non sono sicuro che questo verrebbe accettato su un oggetto che prima di tutto è romanticamente attaccato al passato.

Boh, è un pensiero che mi sento condividere
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 28, 2020, 19:13:14 pm
Il romanticismo legato ai bei tempi andati informa sia la mia vita quotidiana (per quello che riguarda le mie sensazioni personali), sia lo spirito delle mie collezioni. Il mio nickname dovrebbe chiarire come la penso nel campo degli orologi e le parti in teflon di certi Valjoux e Lemania mi fanno piuttosto schifo.

Detto questo... ci stiamo avvicinando a grandi passi alla stampa in 3D di pezzi di organi umani, pensare che tra cento anni non si possa fare con parte di un meccanismo in silicio (o in metallo, alpacca, legno di balsa o vattelapesca) appare leggermente ridicolo (lo dico ASSOLUTAMENTE senza alcun tono offensivo).Per cui: silicio no o silicio si?

Domanda: un calibro INTERAMENTE in sicilio si potrebbe, come dire, colorare per renderlo simile all'acciaio (o all'oro ecc.)?

Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: S.M. - Giugno 28, 2020, 20:31:23 pm
Forse hai ragione (e non mi sono offerto ;)),
Però per me è silicio no
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: Croix_de_Malte_® - Giugno 28, 2020, 21:38:39 pm
Questo calibro Union, peraltro molto interessante...
(https://static.watchtime.net/magazine-de/wp-content/uploads/2019/11/08140045/Union-1893-Johannes-Duerrstein-Edition-Mondphase-Werk-578x469.jpg)

E' un base Unitas...
Titolo: Re:Il silicio in orologeria: a che punto siamo?
Inserito da: SoloMeccanico - Giugno 29, 2020, 16:25:34 pm
Forse hai ragione (e non mi sono offeso ;) ),
Però per me è silicio no
:)