Buono a sapersi Mauro, ma spero che la tua esperienza sua recente ed ancora valida perché le cose cambiano.
Anche io fino alla volta scorsa con IWC mi ero trovato bene. Poi le cose sono rapidamente mutate e siamo scesi a questi livelli.
I miei dubbi sono su come trattano e considerano i pezzi vintage che devono per forza di cose avere una considerazione diversa dagli attuali.
Buongiorno a tutti.
La mia ultima esperienza con Patek risale a non più di sei mesi fa e mi ha confermato il percorso che con grandissimo timore ho iniziato diversi anni or sono perché quando hai un pezzo pregiato e per te importante non dai le mani migliori a cui affidarlo.
L’assistenza Patek è la migliore tra quelle provate: la più semplice,la più chiara,la più dettagliata con la possibilità di scegliere tramite preventivi e “ a là carte” gli interventi da effettuare oltre che la più economica.
Iniziai con un 1491 che uno dei più famosi e celebrati orologiai italiani a cui lo avevo affidato per la revisione e per una leva da ricostruire mi consigliò lui stesso di inviarlo in casa madre.
Da allora quando ho avuto bisogno mi sono affidato sempre a loro e sono rimasto sempre molto soddisfatto.
Credevo che la stessa cosa valesse per Vacheron ma mi sbagliavo.
Decine di mail approdate a nulla, contraddizioni incredibili in cui un passaggio non Sa cosa fa l’atro, certificati con dati sbagliati, illogicità delle procedure ecc.
il combinato disposto di queste carenze è che i Vacheron, pur essendo dello stesso livello dei Patek sul mercato valgono molto meno e per fortuna si acquistano anche a meno.
Ma il piccolo collezionista o il piccolo appassionato rimane scottato e deluso quando un suo pezzo subisce il trattamento che tu hai subito ed io ho, per molta fortuna evitato.
Tutto questo mi fa avanzare le tue stesse considerazioni circa un raffreddamento della nostra comune passione.