Orologico Forum 3.0

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Orologi e Co... / Re:Annuntio Vobis gaudium magnum....nuovo arrivo!!!
« il: Maggio 14, 2016, 16:10:00 pm »
Bellissimo, gran classe come tutte le creature del Maestro...quelle vere non quelle col suo nome e stop ;)

Adoro il Master Retrograde ma comunque sbavo di fronte ad ogni DR di quegli anni, questo tuo compreso, che invidiaaaaaa  XD

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Il Caffè di Orologico / Re:Nuovo iPhone SE
« il: Maggio 11, 2016, 16:11:37 pm »
Io amo la tecnologia ma, soprattutto per ragioni etiche legate al consumismo ed allo sfruttamento di risorse anche umane, preferisco evitare di acquistare oggetti sempre aggiornati ed al top. Certo, dovessi lavorarci pesantemente come molte persone fanno, non potrei esimermi dall'upgradare ciò che possiedo in ambito telefonico...un Iphone 3GS che funziona ancora decentemente. Certo, non posso pretendere che la batteria duri una giornata o che sia un missile quando gli chiedo di aprire wattsapp o waze, ma tutto sommato mi assiste ancora in modo sufficiente per farmi rimandare ulteriormente la sua sostituzione.
Detto ciò, quando sarà il momento di sostituirlo, propenderò per un dispositivo Android e di dimensioni contenute...ad oggi dovessi comprare uno smartphone sarebbe un Sony Xperia Z3 compact a 300€ e dalle prestazioni quasi ancora assolutamente al top nonostante sia quasi passata anche la generazione del suo erede (lo Z5 compact).
La comodità di infilarlo in tasca passa sopra ogni velleità di schermi oltre i 5".

Comunque oguno ha le proprie esigenze, gusti ecc....l'importante è fare sempre scelte consapevoli e quanto più "libere" possibile da condizionamenti esterni.

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Il Caffè di Orologico / Re:Appassionati di fotografia
« il: Maggio 09, 2016, 18:20:13 pm »
Registro le opinioni di tutti quelli che paiono saperne, inclusa la tua decisamente controcorrente :)

Fidati che ultimamente (parlo di ultimi due anni circa) la mia opinione su Sigma è tutt'altro che controcorrente.
E' un dato di fatto, riconosciuto bene o male in tutto il mondo, che la produzione attuale Sigma serie Art sia...lo stato dell'arte...in fatto di lenti professionali per reflex.

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Il Caffè di Orologico / Re:Appassionati di fotografia
« il: Maggio 09, 2016, 14:34:24 pm »
Lol, lo so che son passati mesi ma mi avevi comunque fatto una domanda e, quando me ne sono accorto ti ho risposto :) @Ciaca, fidati di ciò che ho scritto sopra riguardo a Sigma. Attualmente è un'azienda che non è nemmeno parente di quella che era pochissimi anni fa, quando produceva lenti mediocri a basso prezzo con qualche lente decisamente buona ma con, spesso, problemi di affidabilità. Oggi è un'azienda leader al mondo che produce TUTTO in Giappone nello stabilimento di Sendai. Il controllo qualità è di un altro pianeta rispetto a prima, i prezzi rimangono molto contenuti rispetto agli equivalenti obiettivi Nikon o Canon...la qualità costruttiva dei barilotti è al top a livello globale, cosi come le produzioni professionali di Nikon, Canon, Zeiss. Per quanto riguarda la qualità ottica invece si tratta di lenti che, generalmente, sono superiori alle equivalenti di nikon e Canon, giocqndosela con zeiss che però propone lenti professionali a prezzi di 5-7 volte maggiori, parlo degli Otus, unici in grado di rivaleggiare con la risolvenza e qualità della serie Art Sigma. Oltre a questo Sigma dimostra un coraggio che i concorrenti non hanno, produce ottiche uniche al mondo e lo fa con risultati eccezionali, vedi i vari 24-70 f2- 20 f1,4 - 18-35 f1,8 - 50-100 f1,8...lenti eccellenti sotto tutti i punti di vista proposte a prezzi insensati pensando alla produzione di altri concorrenti blasonati. Detto questo, io non possiedo ancora lenti Sigma ma ho un corredo professionale nikon col quale mi trovo ancora abbastanza bene ma, se ne avessi la possibilità, avrei già sostituito alcuni obiettivi con Sigma senza rimpianti. Passando al succo della questione, ammesso e non concesso che in Cina o Thailandia i prodotti sfornati da Nikon o Canon siano di assoluta qualità, il prezzo finale però non risente della delocalizzazione e del vantaggio della mano d'opera a basso costo di questi paesi...spesso principale motivo per il quale queste aziende spostano le linee di produzione. Con il loro giro d'affari Nikon e Canon potrebbero fare ottiche eccezionali a prezzi inferiori alla piccola Sigma che produce in Giappone e non vende certo le quantità di prodotti della concorrenza...invece è il contrario. È questo quello che mi fa passare la voglia di comprare prodotti di certe aziende, soprattutto quando poi sono anche di qualità inferiore a prezzi superiori.

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Il Caffè di Orologico / Re:Appassionati di fotografia
« il: Maggio 08, 2016, 21:33:50 pm »
@Gidi, scusa il ritardo...oggi come oggi solo le D4-5 sono prodotte in Giappone, la mia vecchia D700 è una reflex di fascia professionale ed era prodotta giustamente in Giappone ad un prezzo adeguato al prodotto ed al luogo di produzione. Oggi le D810 sono di fascia professionale e sono prodotte in Thailandia ad un prezzo nettamente superiore al loro valore come prodotto e come provenienza.

Per le ottiche Sigma, si mi riferisco alla serie Art che, come saprai, non ha rivali in fatto di rapporto qualità/prezzo/prestazioni. Ottiche come gli Otus non sono paragonabili essendo proposte a prezzi folli......con prestazioni effettive solo un filo migliori degli Art. Sigma sta proponendo ottiche uniche al mondo (per esempio la serie zoom Art per Dx f1,8) o ottiche di livello assoluto a prezzi spesso inferiori della metà rispetto a canon e nikon. Il tutto orgogliosamente prodotto in Giappone con i vantaggi del caso.

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Orologi e Co... / Re:Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 23, 2015, 17:38:47 pm »
Questa è una gran bella risposta, capisco e ti ringrazio per questo spunto di riflessione.
Mi sembra ragionevole immaginare che sia come dici tu in effetti.

Grazie ed auguri anche a te

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Orologi e Co... / Re:Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 23, 2015, 17:17:17 pm »
A me non piacciono, come non piace il modello base cui si ispirano

In questo caso capisco, nessuna obiezione, fa strano che invece ci sia chi apprezza molto un DJ ma trova insignificante un GS.

A giudicare dalla tua firma in effetti questi orologi sono decisamente lontani da quelli che sono i tuoi canoni estetici.

Saluti e buone Feste

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Il Caffè di Orologico / Re:Appassionati di fotografia
« il: Dicembre 21, 2015, 01:54:21 am »
La fregatura del Made in China di prodotti come questo, non è tanto la presunta o reale perdita di professionalità della forza lavoro dello stabilimento, quanto il fatto che il prezzo finale resta praticamente invariato...come se producessero in Giappone.
Bella la storia del "delocalizziamo in Thailandia (Nikon) perchè il costo della mano d'opera giapponese, che è si più qualificata, è troppo elevato ed il prezzo finale ne risente". Poi, una volta fatto ciò, il prezzo finale non ne risente ma la mano d'opera l'hai pagata molto meno e non era così qualificata (come da tua stessa ammissione).

Almeno ci sono aziende che vanno contro questa visione, Sigma per esempio. Orgogliosi di produrre in proprio ogni componente delle proprie ottiche, anche la più piccola delle viti...tutto in Giappone, tutto in un solo stabilimento a Sendai. Proponendo poi prodotti costruttivamente anni luce migliori delle controparti Nikon/Canon, ed otticamente altrettanto superiori, il tutto ad un prezzo....almeno del 50% inferiore!!!

Ebbrave Nik/Can.

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Orologi e Co... / Re:Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 20, 2015, 11:33:35 am »
Faccio un appunto in modo amichevole (come scritto sopra sono anche io un ammiratore della cultura giapponese): come fai ad avere conosciuto prima il GS, che in Italia non viene praticamente venduto, del DJ, che qua hanno cani e porci?

Se leggi la mia presentazione
http://www.orologico.info/index.php?topic=20257.0
e la mia risposta quà (OT per come era inteso il topic)
http://www.orologico.info/index.php?topic=21128.15
puoi capire il perchè.

Riassumendo fortemente:
1) perchè sono nuovo in questo mondo e quindi non conosco molti orologi, per questo non conoscevo l'AT di Omega.
2) perchè Rolex lo associo inevitabilmente ad un certo tipo di cultura e di persona (senza generalizzare ovviamente) e quindi, pur avendo conosciuto Rolex come primo marchio orologiaio di lusso innumerevoli anni fa, non ho mai neppure cercato online ora o in vetrina anni fa i suoi prodotti, disinteressandomi di questa maison, per questo non conoscevo DJ.

 :P

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Orologi e Co... / Re:Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 20, 2015, 11:12:53 am »
Salve, intanto grazie per il passaggio e la voglia di leggere il papiro che ho scritto in apertura  :P

Vedo che lo spessore frena molti possibili estimatori ed io, dal basso della mia inesperienza, non posso certo contraddirvi. Posso solo dire che nonostante anche io, osservandolo bene in mano, avessi notato uno spessore "importante", una volta indossato mi è sembrato molto comodo e portabilissimo. Certo, devo aggiungere che non ho mai provato altri orologi di lusso se non quello per cui non posso fare paragoni, solo dire che mi è sembrato comodo. Per quanto riguarda l'eventuale influenza dello spessore sull'armonia ed eleganza dell'orologio, dico solo che la forma della cassa aiuta moltissimo a non rendere l'effetto tombino che vedo quando guardo lateralmente un GO Pano Reserve (nonostante quest'ultimo sia, a parità di diametro, ben 2,3mm meno spesso).

Piani inclinati, superfici specchiate e satinate, mi danno un'immagine di complessità realizzativa che sovrasta nettamente la percezione di eccessivo spessore.





Detto questo, concordo comunque con voi sul fatto che un paio di mm in meno sarebbero stati sicuramente una scelta migliore.

Parimenti, parlando dell'influenza (presunta o reale) di segna tempo svizzeri come DJ o AT...anche quà capisco perfettamente i vostri punti di vista e, se io vedo la cosa in modo diverso, è da attribuire ancora alla mia inesperienza ed estraneità al mondo dell'alta orologeria.

Avendo conosciuto prima il Grand Seiko e solo successivamente DJ ed AT, spinto dalla curiosità derivata dai commenti classici legati all'estetica di questi orologi, paradossalmente io quando guardo un DJ o AT vedo il Grand Seiko e non il contrario, come comunemente accade. Al netto della paternità di certe soluzioni stilistiche che francamente mi interessa relativamente.

Sulla questione stilistica che lo rende, ai più, anonimo...beh non c'è molto da dire se non "de gustibus..." anche se francamente non capisco come possa un DJ comunicare qualcosa se questo GS non dice niente.
Non ho aperto il topic per convincere ma per condividere e sui gusti estetici non si può certo stare a sindacare, a patto che tali gusti siano consapevolmente e sinceramente maturati.

Sull'appunto mosso sulla leggibilità al buio non c'è molto da dire...non si legge e stop ahahah. Scelta stilistica che si può approvare (io l'approvo non essendo amante degli indici in materiale fotosensibile) o meno ma tale rimane. Precisazione d'obbligo...Seiko NON usa Superluminova, usa Lumibrite...sviluppato internamente per rimanere fedele alla manifattura al 100%, così pour parler  ;)
Ho letto comparazioni tra questi due materiali e mi è sembrato di capire che, quando non si equivalgono, Lumibrite abbia la meglio, tanto per rimarcare la capacità di sviluppo e produzione di questa manifattura e di Seiko in generale. Azienda che non è specializzata in orologeria (e questo lo so che fa storcere il naso a moltissimi) ma che ha interessi anche in molti altri campi e che, a volte, trae benefici anche nel campo strettamente orologiaio proprio da queste molteplici capacità. Basta pensare a Seiko Optical (produzione di occhiali e lenti), i trattamenti antiriflesso sviluppati in quel settore si sono tradotti in un cristallo zaffiro per orologi con un trattamento interno antiriflesso stupefacente che si trasforma in un'estrema leggibilità del quadrante, nella soddisfazione di poterlo osservare perfettamente e nel poter godere delle sue sfumature o texture al meglio.

Sulla questione invece del "gusto e stile" del popolo giapponese invece avrei qualcosa da dire, senza però entrare troppo in profondità perchè non è certo oggetto di questa discussione e forum.
Purtroppo, sottolineo purtroppo, è vero che generalmente il loro concetto di estetica ed il loro gusto sia quantomeno bizzarro. Mi sento però doverosamente di far notare che stiamo parlando di un gusto ed un'estetica di stampo occidentale che gli è stata "imposta" (quà si potrebbe e dovrebbe parlare per ore sul perchè, per come e da chi/per chi) nell'ultimo secolo e, più precisamente, dal dopo guerra ad oggi. Stiamo parlando dell'innesto e diffusione di una cultura aliena che ha piano piano soppiantato quella che era l'originale cultura di quel popolo, maturata in millenni di storia nella quale il Giappone è stato relativamente isolato dal mondo esterno. Se guardiamo la cultura, gusto, estetica tradizionale (quella che io considero la loro vera ed unica cultura), non possiamo che concordare sulla sua bellezza, armonia e raffinatezza.

Ripeto, non devo convincere nessuno delle mie idee o scelte...l'unico che deve essere convinto di tutto ciò (in previsione di acquistare questo segna tempo) sono io e non sto cercando conferme esterne. Mi preme sottolinearlo per evitare di sembrare presuntuoso o saccente  :)

Amo questo orologio e questo Brand, mi fa semplicemente piacere condividere questa mia passione con voi.

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Orologi e Co... / Re:Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 18, 2015, 17:20:10 pm »
Ciao,  concordo pienamente con te e mi hai fatto notare che ho riletto con troppa fretta la mia storiella prima di pubblicarla.
Ho scritto tutto di getto, pensando alle troppe volte in cui ho letto commenti qualunquisti su questi orologi e mi ero ripromesso di modificare quel punto per le ragioni, correttissime, che mi hai fatto notare. My mistake, perdono :)

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Orologi e Co... / Grand Seiko, i miei perchè
« il: Dicembre 18, 2015, 16:55:01 pm »
No, non ho acquistato un Grand Seiko da mostrarvi, purtroppo non ancora, e no non ho aperto il topic per chiedere consigli sugli acquisti perché ho ben chiaro che specifica referenza desidero acquistare...se un giorno potrò permettermelo. Troppo spesso ho letto fiumi di parole sulla bontà o meno di questi oggetti, per non parlare di quante volte le discussioni sono finite in "rissa" tra sostenitori e detrattori. Per questo vorrei farvi partecipi del perché ho scelto un Grand Seiko come segna tempo e come compagno di vita.

La premessa d'obbligo è che non sono un collezionista ne un conoscitore della materia "orologeria - alta orologeria", sono soltanto un amante di ciò che è bello, complesso, ingegnoso, affascinante...per cui, inevitabilmente, amante dei segna tempo di alta orologeria tra le altre cose.

La mia storiella inizia un annetto fa circa, in una serata dedicata alla navigazione ed alla ricerca di immagini ed articoli sull'alta orologeria in generale, non su specifici Brand.
Mi imbattei in un articolo che parlava dei Grand Seiko, nello specifico della referenza che più amo, SBGJ001 (Hi-Beat GMT quadrante chiaro), e scoprii così che questa manifattura non produceva solo quarzo di fascia economica o poco più. Lo avevo detto di essere ignorante in materia.



In quel tempo ero alla ricerca di un orologio meccanico da mettere trai sogni nel cassetto in attesa del momento in cui avrei potuto permettermelo, quindi niente eccessi viste le mie finanze. Onestamente ci sono davvero tantissimi orologi bellissimi per cui, prendendo spunto da una riflessione su una ipotetica collezione che avevo trovato online, avevo iniziato a definire i parametri e le caratteristiche che il mio segna tempo avrebbe dovuto possedere, per fare una cernita e restringere il campo di ricerca. Riassumendo tali caratteristiche potremmo dire:

1) prodotto di manifattura, possibilmente al 100% anche se so che è difficile trovare manifatture che producano davvero ogni componente. Non che sia un demerito avere fornitori esterni di alta qualità per alcune componenti (vetro, luminova se presente, spirali, rubini), ma per mio piacere personale avrei preferito una manifattura al 100%
2) solo tempo e data ma con almeno una complicazione che mi facesse pensare a qualcosa di ulteriormente complesso da realizzare
3) elegante ma non troppo (perché avrei poche occasioni per indossare degnamente un solo tempo in oro elegantissimo)
4) che esprimesse chiaramente lo stile tipico di una scuola orologiaia.
5) relativamente classico. Nell'ottica di metterlo al polso per una vita non ritengo saggio scegliere qualcosa di troppo "stiloso" che potrebbe venire a noia prima o poi.
6) budget inferiore ai 10.000€, decisamente inferiore, diciamo meglio se intorno ai 5.000€

Fino ad allora avevo selezionato due segna tempo da valutare per la mia ricerca, il Daniel Roth Master Retrograde (oro, cinturino pelle nero) ed il Glashutte Original Pano Reserve (acciaio, quadrante bianco, cinturino pelle nero)...entrambi da ricercare sul mercato dell'usato ed il Daniel Roth probabilmente fuori budget comunque. Due segna tempo davvero splendidi che rispondevano perfettamente ai parametri che avevo in mente e che ho citato sopra.
Nella mia presentazione su questo forum avevo già infatti indicato i motivi di tali scelte.

http://www.orologico.info/index.php?topic=20257.0

Come terza opzione avevo inserito l'Hi-Beat che avevo visto in quel bell'articolo e che rientrava anch'esso perfettamente nei parametri da me stabiliti.

Con il passare del tempo avevo depennato dalla lista il favoloso Master Retrograde, non per altro se non per l'eccessivo impegno che comporta indossarlo in termini di abbigliamento e occasioni d'uso. Lo ritengo uno dei segna tempo più belli che abbia mai visto (in effetti è stato il primo segna tempo d'alta orologeria che ho amato) ma so che non è un oggetto col quale potrei sentirmi a mio agio in polo e jeans e, d'altra parte, non posso immaginare di possedere un'opera d'arte del genere senza indossarla ogni giorno non avendo altri segna tempo col quale sostituirla.

Mettendo da parte i sogni molto probabilmente irrealizzabili (per non dire impossibili) di possedere due o tre segna tempo di alta orologeria, cosa che avrebbe semplificato le cose ovviamente, concentrandomi sulla scelta di un solo candidato...cercavo dei criteri più restrittivi per affinare definitivamente la ricerca.

Contemporaneamente a questa decisione, mi stavo rendendo conto di star maturato una visione più profonda dell'orologio che avevo in mente.

Fermi restando i "paletti" che avevo rispettato e che mi avevano aiutato fino ad ora, mi stavo rendendo conto che la componente che non avevo ancora preso in considerazione e che invece era probabilmente la più importante indicazione da seguire si chiamava...emozione.

Leggevo sempre di più sui Grand Seiko e stavo iniziando ad accorgermi che sarebbe stato inevitabile per me scegliere quella manifattura. Amo il Giappone, mia moglie è giapponese, ho visitato quel Paese varie volte e sto iniziando a capire la sua cultura, la sua gente. Questo non fa di me un fan boy che avrebbe scelto ciecamente un Grand Seiko solo perché giapponese, non è nelle mie corde fare scelte del genere in questo modo anzi, sono fortemente critico sugli aspetti di quel Paese che credo siano sbagliati.

Dopo aver letto la storia di Seiko, di Grand Seiko, dopo aver letto e visto video sulla manifattura...ho iniziato a vedere quel segna tempo con occhi completamente diversi. Ho iniziato a ricercare nelle forme, nei colori, nelle linee, nelle geometrie e nelle idee di chi li aveva disegnati e progettati quello che per me conta di più, lo Spirito Giapponese. È stato più facile del previsto, senza forzature, senza cercar di vedere qualcosa che non c'è ma che tu vuoi che ci sia. Per me, appassionato di quel Paese, appaiono evidenti le linee guida che hanno seguito i maestri orologiai nel creare quel capolavoro.

Improvvisamente, come un fiume in piena, l'emozione mi ha travolto...non avrei voluto altro compagno al polso se non quel Grand Seiko!

Tutto quello che avevo sterilmente messo su carta, la lista delle caratteristiche che il "mio orologio" avrebbe dovuto avere, non aveva piu alcun senso...io non avevo trovato il "mio orologio", Lui aveva trovato me.

Mentre scrivo queste parole sono a bordo di uno Shinkansen in Giappone ed ho ben impresse nella mente le sensazioni che ho provato solo qualche giorno fa mentre indossavo, studiavo ed ammiravo l'SGBJ001 che desidero.

Al mio arrivo lo avevo già potuto ammirare e provare al polso nel Grande Magazzino Wako, in quella che fu la prima sede della Seiko a Ginza (Tokyo), esposto insieme a tutta l'intera produzione Grand Seiko e Credor (compresi capolavori da oltre 250.000€) La fortuna (o il destino) ha voluto che, pochi giorni dopo, dovessi recarmi per lavoro a Morioka nel nord di Honshu, dove hanno sede gli Shizuko-ishi Watch Studio (dove vengono disegnati, progettati, costruiti, assemblati e rifiniti a mano i Grand Seiko), alle pendici del monte Iwate. Non ho perso l'occasione di trovare il Master Shop di Morioka per passare un altro po' di tempo in compagnia del "mio orologio".

Con l'aiuto di mia moglie ho parlato con la commessa della mia passione per questa manifattura, le ho spiegato i motivi per i quali avevo scelto quella referenza e le ho fatto capire che lei, in quanto giapponese (per di più incaricata della vendita dei Grand Seiko), doveva essere veramente orgogliosa che quei mastri orologiai fossero stati capaci a tal punto da infondere in un oggetto non solo la loro incredibile maestria, ma soprattutto il loro spirito...quello di tutto un popolo.

Abbiamo continuato a chiaccherare delle sensazioni, piuttosto che della meccanica, che quell'orologio mi trasmetteva. Le ho parlato del perché, guardando le anse, osservando il gioco di superfici specchiate/satinate, gli angoli perfetti di quell'acciaio, io vedessi una katana e pensassi al glorioso passato del Giappone ed alla incomparabile maestria dei forgiatori di quelle leggendarie spade. Lei mi ha semplicemente risposto che è esattamente ciò che ha ispirato il disegno di quella cassa.

Amo il profondo legame che questo popolo ha con la natura e le ho detto che lo spirito giapponese traspare dal motivo che adorna il quadrante, ispirato dalla linea del monte Iwate che si staglia di fronte alle finestre della manifattura. Montagna che i giapponesi chiamano rispettosamente Iwate "San", così come le altre montagne principali del Giappone (Fuji San ecc.).

Amo la ricerca della perfezione, dello stato dell'arte pur nella purezza e semplicità delle linee, cosí come in tutte le discipline tradizionali giapponesi, dall'Ikebana, allo Shodo, all'arredamento ed architettura. Stessa semplicità e cura che sta alla base della incredibile maestria nell'arte di piatti come il sushi o sashimi, o nell'armonia di un giardino zen. Purezza, semplicità, armonia e perfezione riscontrabili in modo evidente in questo segna tempo.

Amo la ferrea disciplina che sta dietro ad anni di duro allenamento in una singola occupazione, che sia un'arte visiva come la calligrafia, che sia una cerimonia come il rito del Thé, piuttosto che un'arte marziale. Allenamento volto al raggiungimento dello stato dell'arte in ciò che si sta facendo. So che questa disciplina si trova in ognuno dei maestri orologiai che ha lavorato a quest'opera e lo si vede chiaramente nella qualità costruttiva di ogni parte del segna tempo, per non parlare delle sue finiture.

Amo la volontà di mantenere vive le tradizioni di un passato storico, pur avendo la mente proiettata nel futuro. Si può vedere chiaramente questo aspetto del Giappone ovunque, nella mescolanza di antico e ipermoderno che, a prima vista, lascia disorientati se non si è giapponesi o abituati a questo Paese. Si può vedere altrettanto chiaramente nella scelta di mantere le linee iconiche del primo design anni '60 denominato "Grammar of design" pur rendendolo attuale con tecniche sempre piu raffinate di lucidatura e rifinitura, rigorosamente eseguite a mano...come da tradizione. Oppure nel movimento meccanico da 36.000 a/h, quanto di più preciso, moderno e tecnologicamente avanzato esista in campo orologiero...mantenendo comunque la prerogativa meccanica ereditata dal passato.

Amo l'orgoglio di produrre autonomamente ogni parte di questi segna tempo, anche la più piccola, senza l'aiuto di nessuno, impegnandosi per superare ogni eventuale avversità che può derivare da questa scelta.

Tutto ciò lo vedo quando osservo questo segna tempo, tutto ciò l'ho percepito quando l'ho indossato o maneggiato.

Si chiama emozione, passione, è cio che era necessario avere per poter essere certo di aver fatto la scelta giusta...ora non resta che attendere pazientemente il giorno nel quale potrò permettermi di indossare questo capolavoro per non toglierlo mai più.

La commessa, visibilmente commossa, capendo perfettamente mi ha lasciato il suo biglietto da visita pregandomi, se fossi tornato a Morioka in futuro, di contattarla preventivamente perché avrebbe cercato, tramite i suoi agganci inevitabili con la manifattura, di fare in modo che io potessi visitare gli Studio, cosa normalmente impossibile o quasi da fare per un privato.
Non so se sarà mai possibile ma so che sarebbe un sogno. Poter vedere il luogo dove questi segna tempo prendono vita ma, soprattutto, avere la possibilità di parlare con chi li crea e ringraziarli per questo e per tutte le emozioni che ho provato e che spero di poter provare per molti anni a venire con al polso la loro creatura.

Ho lasciato la boutique in una fredda mattina di dicembre, la commessa mi ha seguito fuori ringraziandomi, come da etichetta giapponese, con una profusione di inchini incurante della temperatura. Ho contraccambiato i saluti allo stesso modo. Cinquanta metri dopo mi sono voltato, sapendo che sarebbe stata ancora lì, ci siamo nuovamente salutati ed ho girato l'angolo.

È la loro cultura, va capita, non derisa.
Esattamente come vanno capiti questi segna tempo.

Cari saluti, Andrea

P.S. Ora, per favore, quando accadrà che vogliate scrivere che questi orologi non vi dicono niente...fatelo pure, aggiungendo però che tutto ciò forse non è dovuto all'orologio in se, ma probabilmente alla vostra mancanza di conoscenza e/o sintonia con il paese dal quale provengono questi oggetti e, soprattutto, dal quale proviene la loro anima.

P.P.S. A Tokyo ho avuto modo di provare ed osservare bene un Glashutte Pano Reserve (oltre ad alcuni Jaquet Droz, ma questa è un'altra storia che attiene alla categoria sogni proibiti ed impossibili). Nonostante comunque mi piaccia ancora moltissimo, non posso che affermare, al di la di ogni ragionevole dubbio, che la qualità della costruzione e delle finiture della cassa del Grand Seiko di cui vi ho parlato...sono di un altro pianeta. Sono rimasto colpito per la netta differenza di finiture nei due segna tempo, evidentemente inferiori nel Pano Reserve, nonostante il prezzo del tedesco notevolmente superiore.

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Orologi e Co... / Re:L'orologio d'ordinanza : il Rolex
« il: Dicembre 18, 2015, 11:12:19 am »
Io invece ritengo i Rolex (anche se non ne ho nessuno) ottimi orologi che per chi non si crea tanti problemi è utilizzabile sempre, sono robusti e ben rifiniti esternamente e se ti prende lo scaribizzo di cambiarlo non ci rimetti l'osso del collo.

Esatto, confermi quindi la mia impressione quando dicevo che probabilmente ci sono appassionati di alta orologeria che, pur non possedendo Rolex, ne hanno una stima maggiore della maggior parte dei suoi stessi clienti.


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Orologi e Co... / Re:L'orologio d'ordinanza : il Rolex
« il: Dicembre 18, 2015, 10:54:58 am »
Ipotizziamo 3000 euro da spendere, cioè un paio di mensilità per persone normali: secondo voi una persona normale cosa compra?
Quello che si ritiene il miglior prodotto, per tanti fattori, ovvero Rolex.
Idem se parliamo di borse, cellulari, auto...

Acquistare quello che si ritiene il miglior prodotto è condivisibile, non credo però che ciò derivi dalla consapevolezza di quale sia realmente il miglior prodotto, quanto invece da una opinione diffusa su quale esso sia per te. Opinione confezionata da altri per te, non maturata in proprio. Se la persona normale volesse acquistare il miglior prodotto, studierebbe, capirebbe i contenuti, le finiture, la storia, farebbe compararazioni ed alla fine, comprerebbe probabilmente il miglior prodotto per le sue esigenze. In questo caso acquisterebbe Rolex sicuramente se ha l'esigenza di possedere uno status symbol che racconta qualcosa che magari non corrisponde a realtà ma che l'osservatore occasionale (principale target) non ha modo di appurare. Magari comprerebbe Rolex anche per altri motivi e con cognizione di causa, ma le vendite temo subirebbero un pesantissimo ed inevitabile calo se gli acquisti di certi oggetti fossero realmente fatti con cognizione di causa. A meno che non si dia per buono che milioni di persone comprano certe cose perché corrispondono all'archetipo di cui parlavo prima.

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Orologi e Co... / Re:L'orologio d'ordinanza : il Rolex
« il: Dicembre 18, 2015, 08:45:36 am »
Posto che non voglio generalizzare, anche perché farlo su numeri che parlano di milioni di acquirenti sarebbe alquanto sciocco, per come la vedo io l'archetipo dell'acquirente Rolex è una persona che compra un oggetto per gli altri e non per se stessa. Credo che sia il modus operandi che lo guida nella scelta di molte delle cose che acquisterà nella sua vita, case, auto, vestiti, viaggi, cibo ecc. È fuori discussione che l'orologio faccia parte di un linguaggio che comunica perfettamente agli altri determinati concetti e parla chiaramente di te. Senza approfondire sulla diffusione o meno della consapevolezza e padronanza di questo determinato linguaggio, non ci possiamo comunque esimere dal fatto che, magari inconsapevolmente da parte di entrambi i soggetti, si è soggetti al giudizio di chi ti sta di fronte. È altrettanto vero che, spesso, la situazione non permette di usare un linguaggio diverso per comunicare la propria personalità per mancanza di tempo e per il contesto, in questo caso il linguaggio del corpo e di ciò che indossiamo è certamente più efficace. Resta da vedere poi quanto si è intimamente interessati a comunicare determinati concetti che parlerebbero di te agli altri. Credo che Rolex sia un oggetto che svolge un ruolo ben preciso in modo molto rapido e conciso nella maggioranza delle volte in cui ciò è richiesto. Per come sono fatto io non potrei mai indossare un Rolex, proprio perché non voglio assolutamente comunicare agli altri ciò che automaticamente esso racconta e che è diametralmente opposto al mio essere interiore. Credo che questa manifattura meriti ben più considerazione e rispetto di quello che invece ha lei stessa contribuito ad ottenere. Paradossalmente credo che ci siano molti amanti dell'alta orologeria che, pur non possedendo un Rolex, stimano questa maison molto più della maggior parte dei suoi stessi clienti...almeno in Italia. Per parlare poi del piacere, del tutto narcisistico, di appartenere ad una élite...e possedere un orologio di lusso ti colloca automaticamente in questa condizione...se questa componente è realmente importante e non voglio stare a sindacare su questo, si dovrebbe evitare l'acquisto di un Rolex proprio perché si entra a far parte di un gruppo costituito da milioni di altre persone, cosa che automaticamente lo declassa dallo status di élite. Ma, generalmente, chi desidera appartenere all'élite, tenedenzialmente non sarà così accorto da fare questo ragionamento. Per non parlare del fatto che, acquistando l'oggetto di lusso per gli altri e non per se stesso, è impensabile scegliere un prodotto non riconoscibile (magari estremamente più lussuoso). Quindi Rolex è riuscita, almeno in italia a quanto pare, a creare questa percezione in una moltitudine di persone che hanno disponibilità economica sufficiente ed alle quali interessa men che meno cosa stiano acquistando, purché sia funzionale ai loro fini.

Cari saluti, Andrea

P.S. Alla fine di questo discorso, ci terrei che rileggeste la prima riga scritta, per evitare di sentirsi chiamati in causa, offesi, derisi o quant'altro sia sufficiente a scatenare flame o discussioni inutili, grazie. È solo un mio pensiero, come tale imperfetto e magari errato  :P

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