Ci sarà, il 24 settembre, a Padova, presso l'hotel Four Points by Sheraton, una nuova mostra scambio, dedicata agli orologi.
Coinvolgerà espositori da tutta Italia ma anche dall'estero.
Un'iniziativa per trovare volti già conosciuti, ma anche volti nuovi, ma soprattutto per chi, per rubare le parole ad un amico, gli orologi vuole ancora vederli, provarli, respirarli (e se tutto va bene, magari arrivare a casa con un nuovo acquisto).
La segnalo a tutti voi.

Identico a quello che hai postato

Allora non te l'ho mai visto. Ottimo gusto, comunque 

Il Classique rimarrà sempre un baluardo di Jaeger. Stessa cosa il Gran Taille, é solo questione di scegliere quale ti dica di più al polso.

Se dovessi indicare modelli su cui punterei io (in vago ordine di prezzo):

Reverso Shadow 251.8.86
Classico, ma inconsueto al tempo stesso, un raro esempio di quando Jaeger aggiunge dettagli senza cadere nell'esagerazione.
Se non erro è stato fatto anche in taglia GT.

Reverso Deco 250.2.86
Il più bello dei solo tempo taglia Classique. Punto.
Non è un orologio che prenderei mai braccialato, ma il suo bracciale era splendido.

Reverso Gran Sport Chrono 295.8.59
Ho scelto questo, perché mi è capitato, e perché mi è piaciuto, in primis, il concetto.
Un orologio sportivo (quale il Reverso nasceva per essere) ed un chrono non chrono. Ai puristi piace poco, ma è una dichiarazione di superiorità di JLC rispetto a qualsiasi chrono concorrente dell'epoca (e non solo).

Reverso Art Deco GT 260.3.62
Riprende le linee del Deco di cui sopra, in taglia GT e con quel plus del fondo a vista. Sull'architettura del movimento scheletrato si poteva far di meglio ma, nel complesso, ha comunque molti punti in più di un GT in oro.

Reverso Tribute Moon 216.8.D3
Potenzialmente l'orologio perfetto. Peccato solo per la misura.

Reverso Chrono Limited 270.2.69
L'unico con cui sostituirei il Gran Sport (grazie, Graziella... direte voi).
Perde la sportività, guadagna in finiture e particolarità, ma il concetto di chrono/non chrono e tutta la sostanza rimangono, anzi aumentano.

Reverso Perpetual Limited 270.2.55
Sto ancora stramaledicendo il progettista che gli ha cacciato quel giorno e notte davanti. La martellata del "perché non parli di Michelangelo" ha fatto meno danni. Poteva essere tranquillamente uno dei perpetui più affascinanti di sempre.

Reverso Tourbillon 270.2.68
Degna chiusura di quella serie magica concepita per 60esimo (come il chrono ed il perpetuo di cui sopra). È quel misto di understatement, tecnica, furbizia creativa, semplicità apparente. Spettacolo.
Stesso vale per il suo successore il
Reverso Tourbillon Number Two 270.6.48
E solo questione di scelta (e anche un po' di portafoglio).

Esperienze con i microrotori?
È il mio cruccio di questi giorni: quale efficienza considerato il minore momento di inerzia stante la geometria ridotta della massa oscillante? Non sono riuscito a trovare un vero supporto documentale che ne attesti il livello di efficienza. Sento voci contrastanti, che spaziano su estremi opposti da “pigrizia” tale da non passare la nottata a efficienza comparabile a rotore sovrapposto (questi ultimi essendo casi che mi sembrano più frequenti, specialmente i micro con soluzioni che “aiutano” la spinta come cuscinetti in ceramica, massa ad alta densità tipo pt, etc). Credo che molto dipenda dal grado di dinamicità del polso ospitante, ma veramente ho provato un po’ a cercare sul web e c’è chi si trova benissimo chi invece deve intervenire su corona anche su calibri moderni, tipo Tonda PF.
Sinora, tra le esperienze citate in questo topic, non mi sembra di aver visto calibri con soluzione a microrotore, a parte il fp71 che però è più classificabile come un decentrato.

Sui microrotori, ho avuto una folta schiera di Heuer 12, non dei fulmini di guerra, ma mai grossi problemi. Forse un paio erano più pigri degli altri (il cortina ed il carrera mi pare), ma probabilmente più dovuto a manutenzione che altro.
Contando che il 12 non ha nemmeno la carica manuale, direi soddisfacenti.
C'è da dire che al tempo ero più movimentato che adesso

e la scarsa del JLC 918 (quello montato sul Master Reveil) di gran lunga il più "addormentato" tra gli automatici che ho avuto.

A dire il vero non eccelleva neanche il pregiato AP2121 (JLC 920); che forse JLC non dia troppo peso al rendimento dei sistemi di ricarica degli automatici?
Purtroppo non ho avuto altri calibri JLC con cui fare raffronti.

Per me 889 accettabile, non eccelsa, ma solo fresco di revisione. Il 918 qualcosa meglio rispetto al primo

io ho un polso abbastanza pigro.

Ecco, lo spunto mi è venuto proprio da questo aspetto, che credo di condividere con te.

Io col 2892 ci litigo proprio 😁. O ci vado in cantiere a correre o ci devo dare qualche giro di carica (anche da appena revisionato). Il 2824 é molto meglio da quel punto di vista.
Il FP9.51 con tre ore di scrivania e quattro passi mi supera la notte senza problemi.
Non male anche 8810. Ma non a livello del 951
Su quanto ci mettano a rimettersi in moto credo di non fare testo più di tanto. Appena messi, prima di regolare l'ora, un paio di giri li dò sempre.
Dovessi considerare questo aspetto voterei il 1570 del Datejust. Solo a tirar fuori la cassetta ed appoggiarla sul tavolino della banca che già si muove...

Già lo dissi, non ci vedo la novità, se non altro perché era un modello che Ochs aveva già a catalogo da tempo.
Il precedente, tuttora in produzione, é personalizzabile (tre misure di cassa 36, 39, 42, più le varie scelte, quadranti, colori...) come molti altri della casa. Costo 6000CHF + eventuali surplus su certe personalizzazioni.
Questo dovrebbe essere una versione standardizzata, monomisura da 39 e solo due opzioni fisse di colori.
Quel che non ho capito, é la differenza di prezzo tra i  6000 ed i 3500chf di questo.
Ok la scelta contro la produzione massificata, ma chi glielo spiega ad un povero "sfigato" (in senso non offensivo) che se l'è fatto fare simile e gli ha dato 6K che adesso con 2,5 in meno se lo prendeva uguale

Bulgari ultimamente ha dato qualche lezione di orologeria a qualche nome altisonante. Qui, in tutta onestà, non vedo nulla per cui gridare al miracolo. Micro calibri ne sono stati prodotti in passato per bracciali, collane ed anelli. Ho il sospetto che se oggi non ce ne sono molti differenti e si recicla roba di un secolo fa è solo perché non c’è una grande richiesta. In questo un produttore principalmente di gioielli come Bulgari ha molto senso che produca on oggetto del genere. Mia considerazione, un quarzo sarebbe anche più efficace, nel mondo femminile non credo che un meccanico in quel posto faccia la differenza, è il resto del prodotto che importa.

Condivido ogni parola.
L'unica cosa che credo di poter aggiungere, é che Bulgari, che ha investito molto più di altri nella realizzazione di propri calibri, a livello pubblicitario, sta sfruttando abbastanza i suoi record (finissimo e derivati in particolare).
Se la progettazione di un calibro piccolo, attualmente, non avrebbe alcun ritorno economico per mancanza di richiesta, Bulgari può permetterselo. Non tanto perché è un grosso gruppo, ma più perche ha dalla sua l'elemento per ammortizzarlo, dato quello che è il suo core business: incassarlo nelle sue creazioni di gioielleria.
Solo Cartier, credo, avrebbe potuto avere una certa sostenibilità in una scelta del genere (seppure non sfrutti e non insegua record, a livello di immagine, quanto Bulgari)