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Post - Sepoltura

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Orologi e Co... / Re:Jean Marcel Mistery (by Vincent Calabrese)
« il: Dicembre 29, 2020, 18:45:59 pm »
Come al solito, sempre orologi particolari e fuori dagli schemi, frutto di passione, competenza e studio...una curiosità, ma la finestrella dell'ora gira intorno al quadrante?

Si. In effetti è tutto il quadrante a girare!

Fatti vivo più spesso, perchè anche tu hai dei "pezzoni"!  ;)

Quindi oltre al quadrante gira anche il disco ora che suppongo sotto al quadrante stesso..figata!!

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Orologi e Co... / Re:Jean Marcel Mistery (by Vincent Calabrese)
« il: Dicembre 29, 2020, 18:28:32 pm »
Come al solito, sempre orologi particolari e fuori dagli schemi, frutto di passione, competenza e studio...una curiosità, ma la finestrella dell'ora gira intorno al quadrante?

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Il Caffè di Orologico / Re:Mi presento, ricomincio da qui
« il: Marzo 08, 2019, 18:54:39 pm »
Holaaaaaa!!!!!!!!!

Perché non ci presenti il Longines?? :D

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Orologi e Co... / Re:Panerai, e i suoi cinturini Assolutamente
« il: Marzo 08, 2019, 18:46:20 pm »
Ciao Sasol, a pag 1 di questo topic ho inserito l'articolo che spiega la storia del marvin, ma non cita il modello.
Se vuoi vederlo è custodito all' accademia navale di livorno a cui De La Penne lo donò.

C'è gente invece che è sicura che quella notte al polso di De La Penne ci fosse un radiomir 3646....ma non hanno mai provato a dimostrarlo...

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Orologi ... Vintage / Re:Informazioni orologio
« il: Marzo 08, 2019, 18:35:37 pm »
ARSA non è un marchio minore ma una vera e propria manifattura che di solito non si limitava ad assemblare orologi con parti di varia provenienza,ma,al contrario spesso produceva in proprio i movimenti

la ditta aveva sede a Tramelan

vedi   http://watchipedia.wikidot.com/brand-a:arsa

l'orologio che mostri è databile ,come già detto,verso il 1930

attualmente il valore è pari,come per quasi tutti i modelli da tasca, al peso dell'oro o poco più

Grazie al tuo intervento in cui dichiari che Arsa aveva sede a Tramelan ho  collegato il fatto che anche Nicolet, (il mio postato sopra) aveva sede nel medesimo posto, vista anche la somiglianza tra i 2 orologi penso che fra le 2 case ci sia stata una collaborazione in quegli anni.
A questo punto anche il calibro dovrebbe essere lo stesso.


probabilmente sì,con la differenza che nicolet watch era solo un assemblatore e non una vera e propria manifattura

Gia, ma io penso che il mio non sia Nicolet watch, ma solo Nicolet, e fra le tante aziende uscite dalla costola di Nicolet watch (armand Nicolet x es.) Il solo marchio Nicolet non sono riuscito a trovarlo, a ragione di ciò, non sono mai stato sicuro che il mio orologio facesse parte di quella famiglia.

Il retro:

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Orologi Low Cost / Re:Zelos - discussione dedicata al marchio
« il: Marzo 07, 2019, 22:08:53 pm »
Dei CW neparlano tutti bene....
In ogni caso ho un amico che ha posseduto esemplari di entrambi i marchi, con identica soddisfazione.Io del mio Mako prima serie in bronzo (ora ceduto) non posso che dirmi molto, molto soddisfatto.

Tutti chi? Se ti riferisci ai neofaziosi di un’altra nota frequentata piattaforma, dove ci sono addirittura topic dedicati, ok, ma qui il marchio viene trattato per quello che è, e la realtà è che si tratta di poca cosa.
Tanti lo osannano a discapito di marchi collaudatissimi come Rado, Hamilton, Glycine e Longines, ma chi è abituato a maneggiare orologi di un certo pregio sa bene che CW soffre di parecchi limiti qualitativi rispetto a questi ed i prezzi non sono poi così contenuti considerando il risultato finale e la rete di vendita diretta che salta l’intermediario per distribuzione al dettaglio.
Io ne presi uno l’hanno scorso e dopo due giorni volevo già esercitare il recesso, mai rimasto più deluso da un orologio, neanche dal prezzo inferiore al CW.

Sei andato giù pesante.
Non ho mai visto un CW dal vivo, ma una recensione così negativa non me la aspettavo, certo che a livello di calibro, finché incassavano eta potevano dire la loro in confronto agli altri marchi da te citati...per quanto riguarda le finiture, bisognerebbe confrontarli dal vivo..

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Orologi ... Vintage / Re:Informazioni orologio
« il: Marzo 07, 2019, 18:55:05 pm »
ARSA non è un marchio minore ma una vera e propria manifattura che di solito non si limitava ad assemblare orologi con parti di varia provenienza,ma,al contrario spesso produceva in proprio i movimenti

la ditta aveva sede a Tramelan

vedi   http://watchipedia.wikidot.com/brand-a:arsa

l'orologio che mostri è databile ,come già detto,verso il 1930

attualmente il valore è pari,come per quasi tutti i modelli da tasca, al peso dell'oro o poco più

Grazie al tuo intervento in cui dichiari che Arsa aveva sede a Tramelan ho  collegato il fatto che anche Nicolet, (il mio postato sopra) aveva sede nel medesimo posto, vista anche la somiglianza tra i 2 orologi penso che fra le 2 case ci sia stata una collaborazione in quegli anni.
A questo punto anche il calibro dovrebbe essere lo stesso.

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Orologi ... Vintage / Re:Informazioni orologio
« il: Marzo 07, 2019, 03:33:47 am »
L'unica cosa che posso dirti è che è molto simile a questo di mio nonno.
Cambia il marchio...

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Orologi e Co... / Re:Panerai, e i suoi cinturini Assolutamente
« il: Marzo 05, 2019, 19:28:02 pm »
Parere da non panerista: si può essere fedeli al marchio non solo con la fedeltà alle configurazioni storiche, ma anche con la fedeltà allo "spirito" del marchio (robustezza, ecc.), apprezzando quindi anche nuove configurazioni che rispondano in maniera più efficace ai requisiti che ci si attende da questo tipo di orologio.

Le varianti come orologio da aperitivo (oro rosa, ecc.), invece, mi sembrano davvero poco interessanti.

Mha guarda, quelle che chiami configurazioni storiche, in fin dei conti sono comunque lontane dagli orologi storici, hanno solo un giusto compromesso tra lo storico appunto, e il moderno, ecco perché i cultori del marchio , comunque li apprezzano.

È come lo speedmaster, quello che più si avvicina allo storico è il modello base, vetro esalite, manuale, nessuna complicazione se non il crono, ma in fin dei conti è molto diverso rispetto allo storico, ghiera, sfere, calibro, bracciale, non hanno niente di che spartire.

Poi ovvio ognuno compra il Panerai che preferisce, e ci mancherebbe, a qualcuno dovranno pur piacere...

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Orologi Low Cost / Re:Zelos - discussione dedicata al marchio
« il: Marzo 04, 2019, 19:19:36 pm »
Deng iu!!  ;)

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Orologi Low Cost / Re:Zelos - discussione dedicata al marchio
« il: Marzo 04, 2019, 18:59:13 pm »
I prototipi dell'imminente Zelos GMT, che adotta l'ETA 2893 con rotore personalizzato.


Cosa si intende per rotore personalizzato, lo si sceglie fra vari modelli, o gli puoi far incidere quello che vuoi??
Inoltre, hanno una rete di distribuzione in Italia, o si comprano su Internet??

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Orologi e Co... / Re:Panerai, e i suoi cinturini Assolutamente
« il: Marzo 04, 2019, 18:41:50 pm »
Mec tutto giusto quello che dici, al giorno d'oggi con l'avvento dell'elettronica che in pochi centimetri mi segna  tempi, profondità, discesa, risalita e quant'altro, anche il più robusto degli unitas perde il confronto in funzionalità,....ma vedi Panerai lo si compra per amore, per la storia, per l'emozione, per spirito di vicinanza agli incursori, e per altri mille motivi tutti dettati dal cuore.
Poi, io per primo ho scritto nel precedente post che è giusto che Panerai ampli i suoi orizzonti, non esiste solo l'Italia, c'è un mondo in cui vendere e a cui non importa e non conosce la storia Panerai, un mondo che compra quello che piace.
In definitiva, va bene la nuova strategia della casa, ma io per Panerai e solo per Panerai, preferisco il cipollone nero indistruttibile, semplice e luminoso, manuale e con fondello a vite.

È un po' come l'Alfa, si è evoluta e ha seguito le leggi del mercato internazionale, ma che ne sa il resto del mondo che l'Alfa è SOLO a trazione posteriore...

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Orologi e Co... / Re:Marchi
« il: Marzo 03, 2019, 20:47:38 pm »
Bel topic, 👍

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Orologi e Co... / Re:Panerai, e i suoi cinturini Assolutamente
« il: Marzo 03, 2019, 14:52:15 pm »
Nel 1987 su la Repubblica compare questo articolo, dove con mia grande incredulità si capisce che al polso di Luigi Durand De La Penne non c'è un radiomir 3646 ma un Marvin....

Buona lettura
 E DOPO 46 ANNI GLI INGLESI 'CELEBRANO' DE LA PENNE
LIVORNO Ma il mio cappello di lana e il coltello dove sono finiti, li rivoglio, dice con voce ferma Durand de la Penne. Sono passati 46 anni ma l' ammiraglio non ha dimenticato. Oggi ha i capelli bianchi, è leggermente ingrassato. Non dimostra però 73 anni e ricorda benissimo quello che gli sequestrarono gli inglesi dopo la cattura, dopo che aveva minato la corazzata Valiant: un berrettuccio di lana fatto a mano dalla moglie, un coltello e l' orologio, un modesto e semplice Marvis. L' orologio è tornato in Italia, l' ha riportato Henry Brownringgs, figlio di Thomas, l' ufficiale che cercò di farsi rivelare da Durand de la Penne il punto in cui era stata sistemata la carica esplosiva che aveva portato dentro il porto di Alessandria attaccata alla punta di un maiale. L' ammirazione degli inglesi Era la notte tra il 18 e il 19 dicembre del 1941. Il giovane ufficiale italiano non rispose. La nave saltò in aria. L' impresa suscitò ammirazione negli allora nemici inglesi tanto che Churchill parlò di bombe applicate con grande coraggio e abilità. Thomas Brownringgs, capo di Stato maggiore dell' ammiraglio Cunningham, comandante delle forze navali del Mediterraneo, tentò di restituire quell' orologio a de la Penne nel 1946 ma lui lo rifiutò, sdegnosamente. Se lo tenga, disse seccato. Ma quei giorni sono ormai lontani, la guerra e l' eroico assalto al porto di Alessandria fanno parte della storia. L' ex ammiraglio ora siede sul palco del cinemino dell' Accademia navale di Livorno insieme a Henry Brownringgs che è arrivato in Italia per restituire qull' orologio. Nessuna cerimonia ufficiale per questo magico momento ma una lezione di storia che i 300 cadetti seguono con attenzione, seduti impettiti nelle seggioline blu. Ci sono le autorità locali, qualche invitato e pochi giornalisti accorsi per registrare il fatale momento della consegna. L' orologio resterà però a Livorno, Durand de la Penne lo dona all' Accademia. Lui vorrebbe il cappello che era stato amorosamente preparato dalla moglie. Ma nessuno è riuscito a ritrovarlo così come il coltello. Dell' ufficiale inglese oggi dice che lo interrogò in maniera formale, brevemente. Ma in rapporto di fine operazione usò parole ben diverse. Quando mi portano nella baracca trovo un ufficiale armato di pistola che mi chiede in italiano dove ho messo l' apparecchio scrisse una volta rientrato in Italia dopo la prigionia e mi consiglia di rispondergli perché lui è molto nervoso avendolo fatto alzare a quell' ora di notte. Siccome non rispondo mi dice che il mio palombaro ha già detto tutto. Non ci credo e allora mi dice che avrebbe trovato il modo di farmi parlare. Torniamo sul motoscafo che dirige verso bordo: sono circa le 4. Troviamo a poppa il comandante della nave che mi chiede anche lui dove ho messo la carica. Siccome mi rifiuto di rispondere vengo accompagnato dall' ufficiale di guardia e dalla scorta verso prua. Attesi, soffrii, sperai, si legge in quel rapporto. Avvisò il comandante della Valiant, l' ammiraglio Morgan, alle 6 del 19 dicembre del 1941, dieci minuti prima dell' esplosione. L' equipaggio fu messo in salvo. A bordo della corazzata c' era anche Filippo d' Edimburgo. I due si rividero molti anni più tardi, al Quirinale. Lo sa che ero imbarcato sopra la Valiant, chiese il principe. Io ero sotto, rispose Durand de la Penne. Fu una pagina eroica che ha colpito fortemente l' immaginazione popolare tanto che sull' attacco al porto di Alessandria sono stati realizzati due film, un lavoro teatrale e sono state dedicate decine di poesie. Lo ricorda l' ammiraglio Romani che tiene questa particolare lezione dopo che Salvatore Ficarra, comandante dell' Accademia, ha speso qualche parola per questo fatto d' arme che ci sta tanto a cuore. In quella leggendaria notte dal sommergibile Scirè si staccarono tre semoventi a lenta corsa, il famoso maiale (un nome dato per la battuta di un marinaio che non riusciva ad attraccare: Lega il maiale). Tre coppie che riuscirono a penetrare nel porto di Alessandria piazzandosi sulla scia di alcune navi inglesi che stavano rientrando. Una volta all' interno si dispersero. Ciascuno operò in piena autonomia, commenta il vicedirettore di Repubblica, Gianni Rocca, nel suo Fucilate di ammiragli che ricostruisce minuziosamente l' azione. Acqua nella tuta Fu difficilissimo sistemare la carica (il maiale era caduto sul fondo, dalla tuta passava acqua). Ma se non passavano quelle navi saremmo ancora lì ad attendere, assicura con garbato umorismo Durand de la Penne, bombardato dalle domande degli allievi dell' Accademia. E' stato l' episodio della guerra dove è stato ottenuto il massimo risultato con il minimo costo, commenta Henry Brownringgs, di professione storico.

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Novità Orologi / Re:Nuovi PANERAI 2019 - prendere o lasciare?
« il: Marzo 01, 2019, 05:36:28 am »
Panerai non si compra per rivalutazione o rivendita, detto ciò è chiaro che Panerai vuole posizionare il brand in una fascia alta del mercato, ma a mio parere si sono bevuti il cervello, e questo a prescindere se il modello piace o meno.

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