Lo spessore (ridotto) dell’orologio, un elemento importante, di pregio … o no? Chissà.

Su molti degli sportivi di lusso a bracciale integrato lanciati negli ultimi anni, e diversi dai “gentiani” iconici, lo spessore risulta, dalle evidenze dell’offerta, una caratteristica (cerco di utilizzare un termine il più possibile neutro) … “non proposta”. Forse poco sfidante? E/O magari non ricercata affatto dalle case, pur avendo le capacità tecniche per realizzarla, perché ritenuta poco premiante rispetto ad altri aspetti come design del calibro, livello rifiniture, forme, etc? Magari trascurata dall’offerta anche perché vista come una complessità non percepita e ricercata dal mercato (o solo da una ridotta porzione di esso)?
Alcuni nomi di fascia alta (tralasciando dissertazioni su quanto siano o meno classificabili come bracciali integrati):
LF Sport Auto: 12,7 mm
UJ One: 13,8 mm
ALS Odysseus: 11,1 mm
Moser Streamliner: 12,25 mm

La mia impressione è che la riduzione dello spessore non sarebbe un particolare problema tecnico per marchi di tale esperienza e capacità, che se volessero potrebbero scendere di dimensione ma non se ne crucciano affatto, anzi non si limitano nell’includere, se lo ritengono, caratteristiche che impattano in senso opposto (secondi al centro, vetri bombati, fondelli a vista, geometrie della cassa particolari, etc).
Addirittura orologi di fascia molto più bassa, di tutt’altro prezzo, categoria, blasone e pregio, presentano spessori inferiori.
Ad esempio, il Tissot PRX (che ritengo molto ben riuscito): 10,9 mm

L’associazione spessore inferiore <=> pregio maggiore di fatto non vale più, in molti casi.

Tra l’altro, tutti gli orologi di cui sopra sono wr 120 m (100 m il PRX).
L’AP 16202, bellissimo, forse il più bello della categoria (oltre che molto simile al suo predecessore, forse il più iconico della categoria), è sottile, solo 8,1 mm, ma è wr 50 m. Per me veramente troppo poco (a prescindere che non ci arriverebbe mai a quelle profondità), praticamente un ossimoro rispetto alla classificazione di “sportivo” (di lusso).

Edizione limitata con quadrante in Osmio cristallizzato del solo tempo Antarctique di Czapek, presentata a W&W.
LE 38 pezzi.
WR 120 m.
Diametro 38,5 mm.
Spessore 10,6 mm.
Stesso calibro SXH5 della versione 40,5 mm.
Prezzo (incluso IVA) sui 90k€ (76k CHF IVA esclusa).
Sold out.

La cifra impegnativa proposta a listino è stata l’occasione per farmi scoprire che l’Osmio cristallizzato ha un prezzo di circa 2000 USD per grammo, rispetto agli 8 USD per grammo dell’Osmio.

Sono tanti i bracciali veramente ben realizzati ed è per me difficile valutare quali siano i miei preferiti.
In generale mi è sempre piaciuto quello del VC 222, ma anche quello che per molti è il benchmark cioè il bracciale dell’AP RO. Poi ovviamente tanti altri.
Però trovo il bracciale del GF convexe di un’altra dimensione (come d’altronde l’’orologio nell’insieme da un punto di vista tecnico a prescindere dai gusti). Anche se, la differenza di prezzo del braccialato rispetto alla versione con cinturino è “stellare” (40k CHF) facendo dedurre quindi che il prezzo del solo bracciale sia superiore a quell’importo (visto che ai 40 k CHF andrebbe aggiunto anche il prezzo del cinturino).
Per quanto sia evidente il grado di complessità e la rifinitura ai minimi dettagli, è difficile per me immaginare come si possa arrivare a questi importi per le sole lavorazioni (visto che il costo del materia prima, titanio, è prossimo allo zero) anche se non ho dubbi che in questo caso l’intervento manuale c’è ed è importante.

Praticamente tutti i quadranti che si trovano in vendita, anche di referenze blasonate e attuali,  e anche se in ottimo stato, mostrano un lato B totalmente assente di finiture e che, anzi, appare in stato grezzo.
Ovviamente è il lato non visibile, ma quante altre componenti del calibro non lo sono eppure sono curate e rifinite? Parlo anche di punzonati o con equivalenti “riconoscimenti”.
Normale pratica di settore comunemente accettata, oppure reale vincolo tecnico legato alla difficoltà di rifinire anche il secondo lato senza compromettere o rovinare il lato visibile?
Allego a titolo di esempio la prima foto a caso presa dalla rete di un quadrante RO.

Topic leggero su argomenti stranoti ma... per caso mi imbatto su quotazioni delle solite killer reference (5711, 15202, ...) e vedo che, negli ultimi 3-4 mesi, sono praticamente raddoppiate rispetto a un livello di prezzo già assolutamente sproporzionato ... ora leggo di annunci di 5711 tranquillamente sopra i 100k, oppure 15202 a 80k ...
ma è successo qualcosa di particolare?
Poi si può questionare se le effettive transazioni avvengano a dei prezzi più bassi, ma a livello comparativo, l’offerta ha avuto una impennata sorprendente ... oggetti senza particolare rarità (se non quella artificiale indotta) venduti a 4 o 5 volte i prezzi di listino.

Che voi sappiate è disponibile qualche dato sulle performance del Breguet 7727, a 7 anni dal lancio?

Diversi gli elementi utilizzati: doppia spirale sfasata, ancora e ruota di scappamento in silicio, magneti per sterilizzare effetti gravitazionali su bilanciere quasi “sospeso”, scappamento a 10Hz (come purtroppo urlato al mondo dalla scritta sul quadrante).
Le prestazioni cronometriche di cui ho sentito parlare al lancio (-1/+3 sec/giorno) mi apparivano inferiori alle aspettative che avevo rispetto a tali soluzioni tecnologiche.

Allego foto da sito Breguet del 7727 (con focus su dial), che sin da quando lo vidi dal vivo ho trovato splendido in versione oro bianco (rispetto al giallo che di solito valorizza di più per me i Breguet) anche se credo che 41 mm sono purtroppo un po’ ingombranti al polso per il taglio Breguet classico.

Vita dura, almeno in certe scuole in UK, per gli orologi con “face and hands” (per usare gli stessi termini riportati nell’articolo).

Non è certo la necessità funzionale che determina e giustifica l’esistenza degli orologi con le classiche lancette, certo però che il loro utilizzo come un fatto naturale negli usi e costumi del quotidiano non è aiutato se le nuovissime generazioni vedono questi oggetti così distanti, al punto da non saper nemmeno leggerli e da giustificare una loro rimozione dalle scuole.

http://www.fox5ny.com/news/what-time-is-it-schools-removing-old-fashioned-clocks-because-kids-cant-tell-time

Qualcuno ha esperienza diretta di cambio cinturino Chronoswiss?
Le anse a vite, specie su cassa oro, richiedono una certa attenzione.
Particolari accortezze da adottare (o criticità cui fare attenzione) per un cambio “in house” o conviene affidarlo a un orologiaio?