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Orologi e Co... / E alla fine...
« il: Aprile 24, 2022, 11:53:59 am »
Alla fine è arrivato l’Apple Watch. Molto più inaspettato di quanto possiate pensare per vari motivi, ma alla fine è qui sul polso. Non voglio fare una comparazione con i meccanici a livello funzionale o una recensione delle mille cose smart che fa. Vorrei provare a spiegare come lo giudica uno abituato da qualche decennio agli orologi meccanici.
La prima considerazione è sulle dimensioni. Esiste in due versioni, da 41 e 45 mm. La misura in questo caso è il lato lungo (verticale), l’altro varia in proporzione. Non ho mai amato i meccanici grossi, ho avuto solo crono a cavallo dei 42, quindi dopo la prova al polso il 41 mi è sembrato sicuramente il più azzeccato. Rientra abbondantemente nei canoni dell’orologio meccanico moderno, senza finire nelle dimensioni Panerai. Nel caso dei meccanici il gigantismo è dato più dalla necessità di mostrare l’oggetto, qui il 45 avrebbe il suo perchè in quanto sul quadrante può comparire davvero di tutto e con gli anni che avanzano… Comunque alla fine è ingombrante quanto un 3137, non proprio roba da wrestler.



Lo spessore reale è poco meno di 11 mm, anche qui una misura che non litiga coi polsini.



 Con 57 grammi di peso, cinturino compreso, è molto leggero. Qui c’è la prima curiosità rispetto al “nostro” mondo. Gli orologi meccanici sono tutti d’acciaio, a meno che non si vada sui preziosi o sull’alluminio ritenuto più pregiato (Journe) o robe strane. Qui il Watch normale è quello in alluminio con finitura satinata disponibile in una manciata di colori. Quello d’acciaio è considerato premium. Il mio è in alluminio blu scuro, l’ho preso così perchè ho pensato a come abbinarlo a cinturini più classici e meno sportivi e per non avere un colore da pagliaccio quando lo indosso per lavoro. Anche qui una considerazioni: con quello che costa (400 Euro se non consideriamo l’iPhone obbligatorio, almeno 1k) uno può anche prenderne un paio senza svenarsi.
Riserva di carica: ha un paio (scarsi) di giorni di funzionamento. Si carica completamente in un’ora quindi l’idea è metterlo in carica tra la barba e il caffè e riprenderlo prima di uscire, così è sempre abbondantemente carico. Il discorso è un po’ diverso rispetto ai meccanici: gli automatici vabbè, fanno da soli, i manuali li rimetti in pista con 10 giri di corona. Questo ha bisogno del suo caricabatterie e non è compatibile con quello di suo fratello iPhone. Siccome l’idea di questo strumento è che stia al polso sempre, per le funzionalità legate alla salute, potrebbero fare di meglio.
Acquaticità. Argomento complesso. Più volte ho provato, anche qui sopra, a ragionare di quanto sia acquatico un 30/300/3000m. Ho fatto simulazioni CFD e un sacco di pensate. Nel nostro mondo alla fine si dice sempre 30m è per lavarsi le mani con attenzione e comunque ci vorrebbe la corona a vite. Bene, questo Watch è dato per 50 metri ed è specificatamente pensato per nuotarci. La corona c’è ed è libera, senza nessuna chiusura a vite (e l’esterno è l’elettrodo per l’ECG a 1 derivazione quindi in qualche modo è connesso all'elettronica interna). In più ha le aperture per l’audio. Ogni giorno decine di milioni di persone ci nuotano o ci fanno la doccia e niente, funziona perfettamente. L’unica accortezza è quella di sbloccarlo dalla modalità acqua (via software) ruotando la corona in modo da far uscire i residui. Fa anche un beep particolare per espellere l’acqua dagli altoparlanti, tipo il cane che esce dall’acqua.
Cintiruni/bracciali/pelle: ce ne sono a bizzeffe e anche qui la cosa bella è vedere le categorie in cui si posizionano: quelli originali 50/100 Euro, i cloni da 10 euro in su. Ce ne sono anche più costosi e nessuno vieta di farsi fare l’alligatore scaglia larga, ma qui vedono i cinturini per quello che sono: 15 cm di pelle o 30 grammi di acciaio. Non dico che con 9,99€ non distingui il pelle cinese dall’originale Audemars, ma il rapporto è molto più centrato su quelli da poche palanche che si usano qui. Ne ho presi un po’, appena arrivano ce li guardiamo con la lente ma quelli che ho provato non fanno rimpiangere i cugini costosi. Quello base (Sport) è in silicone fatto bene e la scatola comprende anche un ricambio. Fanno anche le versioni pelle marcate Hermes da 369 Euro se uno è lanciatissimo. La cosa comodissima è il meccanismo di sgancio/aggancio che consente di cambiarli in 10 secondi così da alternare il gommino per l’abbigliamento casual o per lo sport al pelle per il vestito all’acciaio. Non ricordo da che orologio “vero” l’abbiano copiato, ma è una scelta ottima e fa rimpiangere il fatto che gli orologiai centenari siano fermi alla springbar anche sugli sportivi.
Dial. E’ ampio e sempre ben visibile anche senza girarlo verso gli occhi. In quel caso si ravviva ulteriormente e si legge ancora meglio. C’è il vantaggio che si possono cambiare le grafiche mettendo le “complicazioni”. Hanno tenuto il termine classico per tutte le funzioni che si possono mettere/togliere/mescolare: da quelle imparentate coi meccanici (luna, calendari) a quelle specifiche. Molte sono copiate dai meccanici ma francamente mi sembrano poco sensate. E’ un modo per avere un look old stile che però, funzionalmente, perde male nei confronti delle indicazioni specifiche di questo dispositivo. Intendo ad esempio che il dial da cronografo standard con i 3 sub dial c’è, ma se devo cronometrare qualcosa vince a mani basse il crono digitale coi numeri (e 10 split). Bello l’ore del mondo in stile Patek, ma le indicazioni multi-fuso sugli altri dial vincono a mani basse.
A me piace molto il dial standard con solo le ore sul perimetro.



Non è chiassoso ed è più immediato di un digitale. Per conto mio toglierei anche la sfera dei secondi anche se compare quando la guardi e si muove continua come sugli spring drive di Seiko. Si potrebbe mettere in tutti i thread di SoloMeccanico perchè basta cambiare il colore per averlo come si vuole e abbinarlo a vestito/cinturino. Ed effettivamente avere un quadrante diverso è quello che sui nostri orologi ci fa percepire il concetto di “nuovo/altro” orologio. Ovviamente si legge bene al buio senza bisogno di caricarlo al sole, con la comodità della modalità teatro (o quella dormire) dove diventa completamente spento.
Prezzo: come detto sopra rientra nei PMW della nostra categoria, ma richiede un iPhone che sono altri 1000 Euro, che vabbè fa anche altre cose chiaramente. Esiste anche una versione con alcune funzioni legate alla salute in meno, e si risparmiano 100 Euro. Ci sono anche quelli della concorrenza o quelli specializzati che costano la metà. Questo è quello “caro” del suo segmento e costa come la revisione di un solo tempo. Diciamo che, senza usarlo come un G-Shock, resta un orologio da mettere sempre senza alcun patema d'animo.
Aspetti “intangibili”. Il nonnino barbuto che lima con lo stecco di bosso il ponte del movimento, con la neve che scende tra le valli svizzere non c’è. Al suo posto qualche cinese sottopagato. La realtà è che il grosso dell’orologeria meccanica una persona la vede, forse, in negozio. In compenso da una parte ci raccontano degli immani investimenti e anni di sviluppo per un nuovo calendario da 6 ruote, quando in questo Watch ci sono ogni anno letteralmente miliardi di dollari investiti in ricerca. Non ce la si cava vendendo un movimento ideato a fine ‘800, qui tocca stare sempre sul limite della competizione per non sparire. Per me, che vivo e lavoro in un settore competitivo, questo è ancora un valore. Oltretutto si innesca una dinamica “sana” dei prezzi che calano con il tempo, senza le storture che conosciamo tutti. Quando questa roba non arriva è perchè davvero mancano i prodotti all’origine anche se l’effetto “Rolex” l’ho sperimentato di persona provando ad entrare in un Apple Store, in un centro commerciale, senza appuntamento: mi hanno rimbalzato, il “genius” (giuro si chiamano così)  riceve su appuntamento. Ho fatto 50 metri, trovato un negozio di elettronica e li ho visti li. Ne vendono a vagonate, quindi ci sono sempre combinazioni pronte da vedere o comperare. Online è sempre tutto disponibile e se va male si aspetta 2 giorni, senza nessuna lista o vassoio di paste portato al “conce amico” ad ogni festività per avere un pezzo (letto di là).
Buona domenica

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Orologi e Co... / Ochs und Junior Settimana raw
« il: Novembre 05, 2021, 21:56:20 pm »


Partiamo dal dial strano. I pallini sono il giorno della settimana, l’arco più ampio 8-12 viene percorso ‘velocemente”. Movimento base Sellita SW200.
Cassa in titanio da 36 ;) o 40. 11 di spessore. Acquatico a 50 metri con corona a vite. Da qualche parte c’è del Superluminova per la notte.
A parte la misura ottimale anche il prezzo è molto interessante, 2250 CHF più tasse, indipendentemente dal diametro.
Va a finire dritto in mezzo ai Nomos aggiungendoci un po’ di originalità. Questa versione è appositamente lasciata con le macchinate a vista.
Per me è interessante, sarebbe da vedere. Ci avrei messo dei punti per le ore.

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Orologi e Co... / Un tourbillon da 500 USD
« il: Giugno 28, 2021, 21:03:16 pm »




Consiglio vivamente il video qui sotto perché consente di vedere l'oggetto soprattutto anche dietro e di sentire molti dei ragionamenti che abbiamo fatto in passato anche qui o che faremmo.
Non so come fosse il turbo cinese di alanford ma questo a mio modo di vedere lascia spazio a molte considerazioni. .

https://youtu.be/CKyDU8KCONE

Non lo comprerei per vari motivi, ma mi ha lasciato piuttosto basito.

Edit: ho rimesso le foto prese dal video

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Orologi e Co... / Hanno scassato LiveAuctioneers
« il: Agosto 22, 2020, 14:52:13 pm »
https://help.liveauctioneers.com/article/496-july-11-2020-liveauctioneers-account-security

Dicono di averlo scoperto a luglio, i loro dati sono in giro almeno da giugno, a naso direi prima. Se siete registrati con loro i vostri dati se ne sono andati: user, password (un pochino protetta), indirizzo di casa, IP, telefono, aste partecipate e storia delle cose seguite. Dicono che i dati relativi ai metodi di pagamento non "dovrebbero" essere stati acceduti, salvo poi dire di tenere d'occhio attività di pagamento sospette.
La cosa da ridere è che l'ho scoperto da una terza parte, loro stanno comunicando solo ai clienti più fedeli, in barba al GDPR. Si preoccpano solo dei problemi che potrebbero avere cittadini USA e Canadesi. Se provate ad accedere avrete un reset password obbligatorio.
Immagino molti qui siano registrati.

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Orologi e Co... / Aiuto identificazione orologio
« il: Maggio 30, 2020, 08:50:50 am »
Vorrei identificare questi orologi, qualcuno sa darmi una mano? Dovrebbero essere 4 differenti.
Il primo, da una fotografia del 1958

Due ingrandimenti, da due immagini differenti



Questo dovrebbe essere un secondo



Questo sicuramente è un terzo, quarzo



Ed infine questo



Grazie a tutti

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Orologi e Co... / In cerca di diver, ma non troppo
« il: Aprile 27, 2020, 18:08:15 pm »
Eccetto rarissime eccezioni non amo i diver però come orlogi da tutti vanno anche bene. Volevo prenderne uno.
Anche non diver vero e proprio ma deve essere tutto d'acciaio e poter prendere acqua.
Il problema dei diver è che sono robe spesso troppo grosse come diametro e con spessori esagerati. Quindi direi che fisso un limite a 36/37mm e 9->11 di spessore. Max 5k€ ma, seriamente, anche un Seiko economico andrebbe bene se avesse delle dimensioni decenti ed un calibro che non faccia +/- 20s.
Al momento ho queste idee:
- Tudor Black Bay 58. Sembra un diver proprio, con ghiera e tutto. C'è da 36 e sembra anche abbastanza sottile. Come handicap ha la somiglianza troppo forte col Sub, l'effetto finto vintage e pare che non si trovi in concessionaria alla svelta. Bracciale coi rivetti che non mi piace molto come la lancetta snowflake. Mai provato.


- Rado Hyperchrome Cook: 37 mm e abbastanza sottile, l'ho provato e non so i mm esatti ma va bene. Ha in più la data che mi piace. Pochissimo visto in giro. Anche lui con qualche lucido di troppo.


- Nomos Club 701. Manuale e sottile 8 mm. Mai visto con un bracciale ma quello di pelle dei Nomos è bello e si sostituisce facilmente col ferro (anse da 18). Ha dei colpi di colore che ci stanno anche bene (bordeaux).


Considerazioni sui tre sopra, a parte che non sono identicamente ed assolutamente sovrapponibili? Qualche altra proposta?

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Orologi e Co... / Il Chronoswiss Delphis
« il: Marzo 28, 2020, 15:39:20 pm »
[ le foto sono tutte in alta risoluzione, meglio avere internet pimpante e uno schermo più grosso che quello del telefonino ]

Se uno è amante degli ornitorinchi non può non apprezzare il Delphis. È un incrocio bizzarro di diverse cose: è un saltarello per l’indicazione dell’ora digitale, è un retrogrado per i minuti ed ha una secondina (mica tanto -ina) continua tradizionale.






Gli elementi di Chronoswiss ci sono tutti: grande corona a cipolla, guilloche sul dial, lunetta godronata, anse dritte con barra avvitata per il cinturino che contrastano con la carrure molto “verticale” con pattern a righe molto fini.



La parte principale la recita il dial in argento con l’affissione particolare che non è un famolo strano a tutti i costi: ha una sua omogeneità e, soprattutto, rende immediato capire che ore siano. I motivi della lavorazione sono due, secondina ed il resto, con alcune finiture ancora differenti attorno alla finestra dell’ora.




Durante gli anni di produzione si è passati, alternativamente secondo la produzione, dalle versioni realizzate a mano sul tornio alle versioni prodotte per stampaggio. Tutte le produzioni in platino dovrebbero avere la versione al tornio, ma certamente l’hanno avuta anche le versioni in oro e pure quelle in acciaio.



Le dimensioni sono intorno alla perfezione per un orologio che non vuole essere prettamente elegante: fa 37 mm di diametro per neanche 11 mm di spessore. Abita il polso molto bene e si rifugia sotto la manica senza che questa debba essere quella dell’accappatoio.





Con un cinturino blue in tinta con le sfere, in acciaio azzurrato alla fiamma, sta proprio bene. I 69 g di peso lo collocano tra gli orologi che si sentono appena.



La complicazione lato quadrante consente il salto dei minuti ed è realizzata da Chronoswiss. Funziona bene e si fa sentire quando agisce, consentendo di sapere che la riunione è durata troppo anche senza abbassare lo sguardo. Il salto dell’ora digitale è istantaneo. A differenza di altri tedeschi famosi, i secondi non sono sincronizzati col salto.

Dentro alla cassa, realizzata da un sacco di parti assemblate insieme, c’è il calibro C124. La base è l’Enicar 165 (o C122), risalente alla seconda metà degli anni ’60. E’ un automatico da 12” (meno di 27 mm) e 6,9 mm di spessore (comprese le piastre aggiuntive) che dondola a 21600 a/h (3 hz). In totale ci sono i 29 rubini del C122 base più uno per il meccanismo di salto per 30 totali. Il bilanciere è in Glucydur e la molla è in Nivarox, la regolazione è Etachron e l’Incablock lo protegge nelle serate al fight club. Queste modifiche, assieme a quella che trasforma la ricarica da bidirezionale a monodirezionale, oltre alle finiture generali e altri dettagli, distinguono il C124 dall’Enicar.









Le fotografie della piastra (da Timezone) dicono che non è stato fatto alcuno sforzo per renderla visivamente appetibile




Il feeling della corona quando si carica è piacevole, da l’idea di qualcosa di ben fatto, e se lo si tiene indossato resta ben carico anche con l’uso da ufficio. Se lo si lascia scaricare fatica ad effettuare il salto al 60esimo minuto. Ci vuole un poco di attenzione sull’usato perché la revisione la fanno solo in Chronoswiss e costa poco meno di 1000 CHF, ma è una buona occasione per fare un salto a Lucerna e mangiare sul lago.
In fotografia il CH1423 in acciaio, a mio giudizio il materiale migliore per questo orologio. Il platino ha poco senso ed è difficilmente distinguibile dall’acciaio, visto il costo si finisce nella fascia del “c’è altro”. Al polso è più presente. La versione in oro giallo non ha il fascino di altri Chronoswiss come il crono su base V72 che ha mauridoom. In oro bianco potrebbe anche starci, buon bilancio tra prezzo e resa. La versione acciaio/oro non so, avendo una Ferrari a carburatori e il baffone catturatore forse, ma in assenza di queste cose lascerei stare.

Le finiture generali sono buone e per il calibro anche ottime se si considera a quanto si trova oggi. E’ un orologio che sta serenamente con i jeans e non ti fa sembrare un troglodita se lo metti con la giacca. E come si capisce dalle foto coi pesi, dà il massimo in palestra.

Certo può capitarti che ti chiedano se è un orologio per bambini avendo quell’indicazione strana con solo un lancettone e mancano l’ancoretta e il calendario nella scatola, non è proprio adatto a guadagnare il centone dopo cena, ma nonostante ciò si lascia godere in pieno.

Guardando a questi prodotti viene male a vedere gli attuali prodotti di Chronoswiss.



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Orologi e Co... / MB&F Bulldog
« il: Marzo 25, 2020, 10:04:08 am »
Qui la PR ufficiale https://www.mbandf.com/en/machines/horological-machines/hm10





Le ganasce sul lato anteriore indicano la carica, aperte a carica massima, 48h di riserva.


Mia opinione: come tutte le horological machine deve piacere, non è per chi ama i tondi solo tempo. Tuttavia anche a me che ho sempre apprezzato le creazione di Busser questa dice poco: a parte la storiella dell'assomigliare a un cagnone simpatico, non vedo nulla che mi faccia dire wow. Forse solo il bel bilanciere da 14mm là per aria, ma anche quello non è una novità in casa MB&F.


L'effetto delle fauci bello i primi 10 minuti, poi oggettivamente è anche abbastanza inutile e poco preciso.

Inutile dire che è molto bello, ma se consideriamo la storia della maison sembra un po' "la cosa che dovevamo fare anche a questo giro". A forza di alzare l'asticella si fa sempre più fatica a trovare contenuti a mio modo di vedere, il fiato si fa un po' corto.

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Da qui https://watchesbysjx.com/2020/03/swiss-watch-industry-report-2020.html

L'ho letto di corsa, domani se riesco magari aggiungo qui la traduzione sintetica delle conclusioni principali.
Niente di sconvolgente, però numeri e considerazioni molto interessanti.
I dati sono riferiti al 2019 e per ovvi motivi prima dell'effetto Corona virus.

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Orologi e Co... / Gli orologi di Torsti Laine
« il: Febbraio 23, 2020, 10:49:32 am »
Visti un paio di volte online senza pensare che, ovviamente, il signor Torsti Laine ha un sito con delle belle fotografie e un po' di spiegazioni. Mi piace in particolare il Gelidus2:

Evidenti alcuni richiami eccellenti: Voutilainen (d'altronde c'è un po' di Laine in ogni Voutilainen ...)

Nel movimento, fatte le debite proporzioni, Gronefeld



Cosa non mi piace? 40,5 mm di cassa dal disegno un po' banale. Però sembra adeguata al movimento, che ha un bilanciere di dimensioni generose, cosa che apprezzo sempre. Le sfere scheletrate (in alcune foto sul sito) sono terribili ma il bello di lavorare con artigiani di questo tipo è la possibilità di configurare l'orologio a piacere, ha delle sfere simil L.Ferrier molto belle. Anche indici e colori del dial sono personalizzabili.
Dice che alcune parti del movimento (18000 oscillazioni, fatto in casa) sono rifinite a mano.
I fianchi delle anse (20 mm) hanno lo stesso trattamento frosted del dial e movimento: buona l'idea ma va visto da vicino, temo ci sia il rischio che voglia sembrare il solito impianto di brillanti da rapper.

Nelle foto al polso la dimensione sembra comunque starci tutta.

Il prezzo di listino è assolutamente interessante, 6500 CHF.

Ha un altro modello che si chiama Guilloche, ma a dirla tutta mi sembra abbia calcato un po' la mano


Nemmeno la versione incisa mi convince

Non saprei bene dire perchè, ma mi sembra che sia un buon inizio ma niente per cui un amante delle incisioni potrebbe pensare di tirare il grilletto.

Interessante invece il crono (40mm) che però non è più disponibile

Dial su diversi piani e movimento derivato Valjoux con molte modifiche e pezzi (38) costruiti ex novo


Lavora a Le Locle, gita fattibile dal nord Italia se non si trova dove vederli qui, anche se penso che solo in atelier sia possibile vedere mix/set di elementi diversi, visto il tipo di produzione.
Per me molto interessante.


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Orologi e Co... / Vacheron Constantin 43040
« il: Novembre 28, 2019, 12:03:59 pm »
Orologio per cui non ho trovato discussioni qui, riferito ogni tanto come Chronoscope, gradirei considerazioni a riguardo.
Calibro 1120/T (o probabilmente /2 chiamato /T per via del modulo) derivato JLC 920 (qui un bel tour https://www.timezone.com/2002/10/03/the-most-exclusive-automatic-the-vacheron-caliber-1120/), 12,5”, con modulo ora saltante, 36 mm per 7 mm di spessore. Non so se la versione con modulo abbia il punzone di Ginevra presente in altre versioni. Sicuramente particolare l’estetica, di quelle bello/fa schifo, io sono per il bello chiaramente. Disegno ispirato a vecchi tasca anni ‘20.
Prodotto negli anni '90 in oro giallo o platino






Qui 4 righe sulla storia dell’orologio, del calibro originale e una versione in cassa quadrata.
https://theversatilegent.com/interesting-watches-101-vacheron-constantin-jumping-hour/

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Orologi e Co... / La resistenza degli orologi all'acqua (coi numeri)
« il: Novembre 13, 2019, 13:44:29 pm »
Avevo pronto questo da un po’ di tempo, avrei voluto finirlo meglio e magari lo farò. Non è troppo tecnico o matematicamente raffinato perchè io per primo oltre un certo livello non arrivo. Un ringraziamento a coloro con cui ho potuto discutere queste cose.

Scopo: affrontare in maniera scientifica il discorso “mi ha detto mio cuggino che la pressione dinamica di una nuotata fa entrare acqua anche nei WR1000”. Iniziamo.

La  pressione dinamica (https://en.wikipedia.org/wiki/Dynamic_pressure) (o meglio la sua differenza, non riesco a inserire il carattere delta) si calcola con una formula semplice:
P=(p*V^2)/2
cioè la metà del prodotto tra densità del fluido e il quadrato della velocità. Per far tornare i conti la densità (p) la indichiamo in Kg per metro cubo (1000 per acqua pulita) e la velocità in metri al secondo. Otteniamo un risultato in Pascal, per passare alle atmosfere si divide per 100.000 (circa).
Questo significa che per avere un incremento di 1 ATM in pressione, l’oggetto deve muoversi nel fluido a circa 15 m/s, che fanno più di 50 km/h. Per avere 5 ATM di sovrapressione abbiamo bisogno di muoverci a 32 m/s o 115 km/h.
Quindi limitandosi a questi dati per avere 1 ATM di troppo dovremmo muovere il braccio in acqua ad una velocità da nuotatore iper dopato (1)(2). Le 5 ATM le otterremmo viaggiando a velocità autostradale immersi negli abissi. Entrambi i casi sono paiono un pochetto irragionevoli.
Affrontiamo allora i temutissimi tuffi dal trampolino. Assumendo di non considerare la resistenza dell’aria (quindi avvicinandoci al caso pessimo) il tempo di caduta dal trampolino è la radice quadrata di 2*h/g, con h altezza del tuffo e g la gravità che assumiamo costante. Quindi se ci tuffiamo da 10 metri tocchiamo l’acqua dopo 1,42 secondi alla velocità di 14 m/s (50 Km/h) che sono grossomodo i dati per ottenere 1 ATM. Stiamo parlando di saltare dal tetto del terzo piano di un edificio, non dal bordo della piscina.
Vediamo allora il “problema del rubinetto”. Dal momento che nessuno normalmente salta dai tetti delle case o vive aggrappato ai siluri (Paneristi esclusi beninteso, che comunque andavano a 3 nodi https://it.wikipedia.org/wiki/Siluro_a_lenta_corsa), resta un temibile avversario per i nostri orologi: il rubinetto che si dice possa generare pressioni in grado di formare i diamanti. Proviamo a vedere di calcolare la velocità a cui l’acqua esce dalla bocca.
Il rubinetto della mia cucina ha un diametro di circa 20 mm. Se lo apro tutto riempie il dosatore da 1 litro in 10 secondi (non proprio, ma è un numero tondo). Quindi esce un decimetro cubo di acqua al secondo. Sulla superficie di 314 mmq della bocca fa una colonna alta 318 mm. Quindi alla fine la velocità di uscita dell’acqua dal mio rubinetto è di 0,3 m/s ossia poco più di 1 km/h. Se mettiamo questo valore nella formula iniziale vuol dire che misurando la pressione dinamica generata dal rubinetto in ATM andiamo al 4 decimale dopo la virgola per trovare qualcosa che non sia 0.
Per i più pignoli si può obiettare che il rubinetto è rivolto verso il basso quindi c’è una componente di accelerazione e che i 20 mm di diametro sono effettivamente meno per via del diffusore. Questo aggiunge 0,0niente ai calcoli.
Ho ragionato di 1 litro nel dosatore, quindi considerando che solo l’acqua esca dal rubinetto, in realtà in cucina o in bagno è per la metà aria quindi verosimilmente gli effetti reali sono ancora più ridotti. Vero è che 1 litro sempre 1 litro è, ma la miscela di acqua e gas non si comporta di sicuro come l’acqua da sola.
Quindi? Non c’è verso che le attività che compiamo quotidianamente abbiano la possibilità di generare sovrapressioni dinamiche in grado di impensierire gli orologi che indossiamo, soprattutto se hanno una qualsiasi qualifica subacquea. Nuotando a 10 metri di profondità a 50 km/h la somma della pressione statica e dinamica arrivano a poco oltre le 2 ATM.
In realtà a voler vedere meglio la storia è più complicata (spoiler: va anche meglio per gli orologi). La massima pressione dinamica si ottiene quando il flusso di fluido è perpendicolare alla superficie dell’orologio. Faccio l’esempio con una sfera che evidenzia al massimo il ragionamento, anche se gli orologi non hanno quella forma (ne hanno una migliore sotto questi aspetti).

Riferendoci al disegno (ok non sono nè Leonardo nè Genta...), la parte all’estrema sinistra (R) è il punto di maggior pressione (punto di ristagno secondo Bernoulli, https://it.wikipedia.org/wiki/Punto_di_ristagno), cioè quella che abbiamo calcolato finora. Muovendosi lungo la superficie l’angolo tra la direzione del fluido e la perpendicolare alla superficie varia e con essa cala la pressione effettiva (in ordine angoli 1, 2 e 3) fino ad arrivare ad avere una pressione negativa che addirittura controbilancia in parte quella statica della massa di acqua (fosse un profilo alare staremmo volando). Quindi la pressione dinamica va ad essere massimamente pericolosa solo se quello che esponiamo al flusso in direzione ortogonale è esattamente il punto in cui abbiamo una guarnizione o giuntura di qualche tipo. Negli altri casi la sovrapressione è inferiore a quanto calcolato in precedenza. In casi estremi e a profondità limitate potremmo avere che l’effetto dinamico totale è negativo, quindi vetro/guarnizioni/altro verrebbero virtualmente strappati fuori dall’orologio. In altri casi ancora la necessità per il fluido di percorrere tratti con angoli ortogonali rispetto al flusso per raggiungere le guarnizioni potrebbe annullare del tutto gli effetti della pressione dinamica, cancellando in un colpo solo tutti questi calcoli (funziona così il tubo di Pitot, https://en.wikipedia.org/wiki/Pitot_tube).

Alla fine, secondo me, possiamo serenamente considerare che gli effetti della pressione dinamica sui nostri orologi siano davvero limitati e rilevanti solo in condizioni assolutamente estreme e difficilmente concretizzabili.
Questo per chi ha un occhio sui numeri. Per gli altri restano le solite attenzioni da prestare quando si beve l’aperitivo, qualche goccia potrebbe sicuramente penetrare nei loro 10 ATM (si consiglia di mantenere le plastiche e, possibilmente, indossare l’orologio nella sua controscatola in cartone rigorosamente originale).

Ho preparato un foglio di calcolo per chi volesse fare due esperimenti con i numeri. Le parti modificabili sono quelle azzurre, i risultati sono gialli. L’idea è capire al volo quali numeri vadano inseriti per avere delle pressioni significative ed il succo come abbiamo visto è che vanno ipotizzate soluzioni assurde.
La densità dell’acqua è impostata a 1000 per riferimento, se volete usare acqua marina estremamente salata il valore per eccesso è 1030. Potete sempre provare a fare una nuotata nel mercurio (13579) per rendere i valori più interessanti.
Non è stato volutamente considerato alcun effetto legato alla turbolenza del flusso (ci sarebbe un’energia cinetica in più da considerare), ogni ragionamento a riguardo per essere sensato richiederebbe la geometria dello specifico orologio ed un’analisi CFD.
Nel foglio è compreso anche un blocco per calcolare la pressione statica avendo profondità e diametro orologio (calcolata in elefanti per vetro).

(1) Sto parlando del braccio chiaramente, non del corpo. Phelps ha fatto i record nuotando a 7 km/h (<2 m/s). Un braccio ha una superficie spannometrica di 480 cmq, muovendosi a 15 m/s con la pressione dinamica di 1,1 ATM fanno circa 500 kg che spingono contro il braccio, in verità un po’ meno per via della geometria, ma cambia poco, è molto oltre l’utente normale.

(2) Per scherzo ho provato a pormi la domanda: che velocità raggiunge il braccio in acqua durante la bracciata? Ho cercato qualche informazione sui siti legati al nuoto e quella nello specifico non l’ho trovata, ma ho recuperato altri dati per stimarla. Da qui in poi qualsiasi aiuto da parte di un nuotatore è ben accetto, ma visti i numeri in gioco credo cambi poco. Facendo riferimento a nuotatori da record, si va a percorrere la vasca corta (25 m) in 12 secondi e 16 bracciate. Assumiamo non esista la parte di tuffo e/o immersione all’inversione. Assumiamo che il tempo in acqua del braccio sia uguale a quello fuori (assunzione che porta a sovrastimare la velocità calcolata, quindi peggiorativa ai fini del nostro calcolo). Assumiamo che il braccio in acqua percorra un lungo semicerchio perfetto il cui raggio è la lunghezza del braccio (in realtà è meno). Assumiamo che il corpo del nuotatore sia fermo (in realtà si muove nella direzione che abbassa la velocità reale del braccio in acqua, andrebbero tolti un paio di m/s nel punto più basso).  Il braccio sta in acqua 0,33 s. Quindi la velocità del braccio in acqua è (abbondantemente) sovrastimata in circa 6 m/s, ossia 0,2 ATM di picco di pressione dinamica generata, cioè niente. Andrebbe anche considerato che un orologio indossato per essere letto (quadrante sul dorso del polso, dove sta normalmente) finisce per essere nella zona del flusso non dove la pressione è massima ma dove è verosimilmente inferiore, se non addirittura molto più bassa essendo nell’ombra turbolenta del polso.

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Il Caffè di Orologico / L'inventario domestico
« il: Novembre 07, 2019, 18:27:51 pm »
Una pagina da un testo per allievi Carabinieri, a cavallo tra le due guerre. Ci sarebbero da fare molte considerazioni su come veniva inteso lo studio all’epoca, ma tra le varie cose che mi hanno stupito c’è questa pagina (e altre simili)

Tra le cose peculiari della casa, almeno quanto il letto o il tavolo per mangiare, c’è l’orologio a pendolo. Oggi siamo quattro matti che corrono dietro agli orologi meccanici per passare il tempo, ma all’epoca l’orologio in casa era essenziale (non ho trovato riferimenti a quelli da polso, nemmeno nell’equipaggiamento d’ordinanza). E mi ha stupito il suo costo, se lo rapportate alle altre cose indicate.
Non so quanto ci sia da discutere, ma mi sembra un interessante spaccato legato agli orologi.

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Il Caffè di Orologico / Arte e orologi
« il: Marzo 06, 2017, 18:47:36 pm »
https://www.instagram.com/p/BRG4fVPhjhM/

Direi che la ragazza ci sa fare, oltre che aver scelto un pezzo da 91 come soggetto.

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Novità Orologi / MB&F Bad Sherman
« il: Marzo 01, 2017, 11:31:12 am »
Sempre sul filo del "ma possiamo chiamarlo orologio?"
https://www.mbandf.com/en/machines/co-creations/sherman

Per me in questo caso non ci siamo, ok un robottino ma anche il secondo no se non ci metti qualcosa di davvero interessante. La favoletta di Busser in questo caso mi sembra un po' troppo poco.

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