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« il: Maggio 07, 2021, 15:38:23 pm »
Amici miei, qui ci sono presentati orologi di un certo livello, mica come questa cippalippa, cose da assegni, dollaro, sterlina, solo per dire brematurato per due. Come automatico, per esempio.
Se non avete capito un tubo dello sproloquio di cui sopra, siete sulla strada giusta.
Perché l’acquisto di questo orologio nasce così, quasi per gioco.
Imbattersi in un bell’esemplare di Ebel 1911 Senior, che viene definito “tapioca” scatena tutto il film.
Giro l’annuncio al Fansie, che coglie anch’esso la citazione: La “terapia tapioca” delle note supercazzole del Conte Mascetti/Tognazzi. Ne ridiamo poi anche su gruppo di amici.
Vale la pena di parlarne anche qui.
Questo 1911, che ho già ribattezzato “Antani”, così come il film, è un classico dei tempi andati, in questo caso dei ‘90. Un bel pezzo d’acciaio di sostanza, con dentro un ottimo Lemania 8810.
Volendo fare un confronto con la versione Junior, che possiedo, si nota lo spessore superiore ed il peso più “maschio” che te lo fanno percepire al polso, mentre il Junior ti dimentichi di averlo dopo 2 secondi.
La qualità (e comodità) del bracciale Ebel è ormai nota ai più, personalmente il più comodo che abbia trovato in “carriera”.
Qua la deployante è a farfalla, anziché a compasso (che forse trovavo più pratica) e la chiusura è internamente rifinita a perlage.
Il quadrante, peculiarità di questo esemplare, è di un colore particolarissimo, che non avevo mai visto prima su un Ebel. Tra l’avorio, il cremino ed una Gibson Les Paul degli anni 80, arrivata ai giorni nostri. Il venditore l’aveva appunto definito tapioca.
Ha un effetto laccato molto bello, peccato solo per il disco data non in tinta, cosa che, in effetti ho visto su pochissimi Ebel, forse solo su alcuni degli ultimi con GP.
Un paio di curiosità: le scritte su quadrante e rehaut non sono in nero. Il colore (purtroppo non percepibile in foto) è un Cremisi/marrone in ottimo contrasto cromatico con il “tapioca”.
Gli indici, lucidi a specchio, non sono lineari, ma convessi. Il fatto di essere bombati crea un effetto singolare quasi un millerighe nella rifrazione di luce e sfondi.
Ulteriore stranezza, il fondello è serrato da 8 viti e dotato di una signora guarnizione su misura (tipo quelle del Royal Oak per intenderci). La corona è anch’essa a vite, ma nell’orologio non viene indicata nessuna impermeabilità, nemmeno la minima sindacale “water resistant”. Ho visto orologi molto meno protetti dichiarati 3 o 5 ATM.
Dentro i vari ammenicoli del corredo, ci ho trovato anche la ricevuta originaria. Parliamo di fine 2001, quindi il prezzo pagato è riportato anche in euro: 3760, maggiore di quanto facesse il più celeberrimo concorrente (Datejust) a listino.
Cos’è in definitiva la “Terapia Tapioca”?
È questo, un pezzo di grande sostanza, in un mondo di orologi venduti a prezzi che la moglie del Sassaroli, con Birillo e la governante tedesca ti costerebbero meno. Spacciati suon di supercazzole e fuochi fatui di rivalutazioni. Acquistati con servili scappellamenti a destra e a sinistra, quasi ti avessero fatto un favore.
È un segnatempo che mi richiama sketch e comicità di altri tempi, che sapevano darti un sorriso senza troppa volgarità e pacchianità, mi rimanda a Firenze ed alla mia ex compagna, a cui tutt’ora sono molto legato che, da buona fiorentina, mi ha portato in tutti i luoghi del film.
Mi scatena le risate col Fansie, a sognare di quando, tra qualche anno, da Christies vedrete il famosissimo Ebel Antani in asta. Orde di gente che rilancerà alzando l’indice, stuzzicando e prematurando… E voi che vedendo l’aggiudicazione esclamerete “antibodi!”
Poi vengo svegliato da quattro ceffoni dal finestrino del treno e torno alla realtà.
Sono sincero, ho sofferto quando mi sono reso conto di non potermi più permettere un Nautilus o un Royal Oak Jumbo.
Ho sofferto come un cane, per quasi tre quarti d’ora...
Poi mi son preso questo Ebel Antani… e son contento.