Orologico Forum 3.0

Ultimo acquisto, un Longines 22AS del 1953

Re:Ultimo acquisto, un Longines 22AS del 1953
« Risposta #15 il: Novembre 20, 2014, 10:03:18 am »
mi pare questa l'occasione di un piccolo OT

come ho detto in varie occasioni,noi collezionisti tendiamo a vedere questi oggetti come fossero delle vere e proprie opere d'arte

in realtà sono prodotti che hanno sempre seguito logiche industriali

in tal senso,anche quelle che noi chiamiamo manifatture,in realtà si limitavano alla progettazione di un movimento (QUANDO NON LA APPALTAVANO ALL'ESTERNO)  e producevano unicamente le platine appositamente progettate per i singoli componenti(ruote,assi.rubini) che venivano acquistati all'esterno da ditte specializzate

lo stesso avveniva per bariletti di carica e relativa molla, scappamento,ancora,bilancere e spirale


quindi la manifattura , acquisiti tutti i componenti ,li rifiniva,li montava,li incassava e infine procedeva alla regolazione, la fase successiva era la commercializzazione che esula da questo discorso

per fare quanto detto era indispensabile stabilire all'inizio quanti orologi sarebbero stati prodotti nell'intera vita di quel movimento

pertanto il primo passo era la  produzione delle  componenti  del movimento movimento  in numero tale da coprire tutto il periodo temporale in cui sarebbe rimasto in catalogo


per le casse,quadranti,sfere,corone ,ci si rivolgeva a subfornitori esterni di anno in anno,variando il disegno o la forma a seconda delle mode


quindi ,mentre il cuore era sempre lo stesso,il vestito cambiava di anno in anno

Detto questo poteva talora avvenire che le scorte di movimenti finissero prima dell'avvio della produzione del movimento successivo

in tal caso si ricorreva a movimenti prodotti da altri

in casa Longines questo è accaduto, negli anni 60, sia col calibro 380 che è una base Cyma,sia col calibro 505 che è una base AS

Re:Ultimo acquisto, un Longines 22AS del 1953
« Risposta #16 il: Novembre 20, 2014, 15:48:25 pm »
mi pare questa l'occasione di un piccolo OT

come ho detto in varie occasioni,noi collezionisti tendiamo a vedere questi oggetti come fossero delle vere e proprie opere d'arte

in realtà sono prodotti che hanno sempre seguito logiche industriali

in tal senso,anche quelle che noi chiamiamo manifatture,in realtà si limitavano alla progettazione di un movimento (QUANDO NON LA APPALTAVANO ALL'ESTERNO)  e producevano unicamente le platine appositamente progettate per i singoli componenti(ruote,assi.rubini) che venivano acquistati all'esterno da ditte specializzate

lo stesso avveniva per bariletti di carica e relativa molla, scappamento,ancora,bilancere e spirale


quindi la manifattura , acquisiti tutti i componenti ,li rifiniva,li montava,li incassava e infine procedeva alla regolazione, la fase successiva era la commercializzazione che esula da questo discorso

per fare quanto detto era indispensabile stabilire all'inizio quanti orologi sarebbero stati prodotti nell'intera vita di quel movimento

pertanto il primo passo era la  produzione delle  componenti  del movimento movimento  in numero tale da coprire tutto il periodo temporale in cui sarebbe rimasto in catalogo


per le casse,quadranti,sfere,corone ,ci si rivolgeva a subfornitori esterni di anno in anno,variando il disegno o la forma a seconda delle mode


quindi ,mentre il cuore era sempre lo stesso,il vestito cambiava di anno in anno

Detto questo poteva talora avvenire che le scorte di movimenti finissero prima dell'avvio della produzione del movimento successivo

in tal caso si ricorreva a movimenti prodotti da altri

in casa Longines questo è accaduto, negli anni 60, sia col calibro 380 che è una base Cyma,sia col calibro 505 che è una base AS

Ti rinnovo la mia gratitudine, in quanto metti a disposizione di tutti non solo notizie o informazioni ma degli interessanti affreschi storico-economico-culturali.
"LIBER VIR LIBRIS"