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Ripetizione minuti: la musica del tempo

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Ripetizione minuti: la musica del tempo
« il: Aprile 25, 2015, 10:34:33 am »
Questo topic vuole raccogliere pareri, informazioni, immagini emozioni sulla complicazione denominata "ripetizione minuti" e suoi suoi derivati, la piccola e la grande suoneria.
Non ho dubbi nel ritenere la ripetizione minuti la vera regina delle complicazioni negli orologi da polso, e non solo per la complessità e l'estrema qualità delle componenti e del montaggio che richiede il suo funzionamento, ma anche per un fascino che deriva dal fatto che con essa si sconfina negli aspetti acustici, nell'analisi di una melodia semplice, del ritmo, del volume, della ricchezza e profondità delle note, della qualità del suono, della ricchezza o meno di toni. Tutti aspetti che vanno molto oltre l'ambito strettamente orologiero.
Ci vorrà tempo, anche a me lo anticipo subito, non è argomento semplice, tutt'altro.
La ripetizione minuti è una suoneria. Esistono vati tipi di suonerie: le sveglie (da polso svegliarini, orologi a due corone che ebbero molta fortuna negli anni 50, grazie a JLC e Vulcain, soprattutto), la ripetizione a ore, quella a quarti, quella a cinque minuti, quella minuti, le piccole e grandi suonerie (in ordine crescente di complessità).
La parole "ripetizione" indica che si tratta di un dispositivo a richiesta che batte le ore, i quarti, e i minuti dall'ultimo quarto. In sostanza trasforma in note musicali la posizione delle lancette sul quadrante. Lo scopo è evidente: far conoscere l'ora senza leggerla sul quadrante, al buio, quando non esisteva la luce elettrica.
Infatti se già nel 18° esimo secolo vi erano orologi a ripetizione, il 19° secolo è stato il secolo delle ripetizioni minuti. Breguet diede forma, tra la fine del 700 e l'inizio dell'800 alla ripetizione nel design moderno con cui la conosciamo, con i timbri fatti a sottili fili metallici che circondano il calibro, e su cui battono i martelletti.
La ripetizione a minuti in particolare è assai complessa. Vi sono tre camme a chiocciola di forma molto molto elaborata che si muovono assieme alle lancette dell'orologio, ruotando ad ogni minuto. Quando si aziona la slitta della ripetizione al tempo stesso accadono due cose: si carica una molla supplementare e si dà inizio al complesso e lungo movimento degli ingranaggi dedicati alla suoneria, alimentati dalla molla stessa. Vi sono tre rastrelli che hanno il compito ciascuno di leggere la posizione della camma delle ore, di quella dei quarti e di quella dei minuti. In sostanza, il numero di note eseguito sui di solito due timbri dipende da quale è la distanza con cui il dito dei rastrelli si appoggia a ciascuna delle camme sopracitate, e questo dipende dalla posizione delle stesse, che a sua volta è legata a quella delle lancette. Sull'altro lato dei rastrelli vi sono dei denti che scorrendo muovono dei nottolini che sono collegati ai gong facendo sì che colpiscano i timbri. Naturalmente i primi a colpire un gong sarà il rastrello delle ore, segue quello dei quarti, che deve azionare in sequenza entrambi i timbri, e poi quello dei minuti che aziona il martelletto sul timbro di suono più acuto. Generalmente con due timbri abbiamo: una nota grave ripetuta per il numero delle ore; un suono acuto/grave per segnalare i quarti trascorsi dall'ultima ora, ed infine una nota acuta per segnalare i minuti trascorsi dall'ultimo quarto. Ovviamente se non ci sono quarti essi non vengono suonati(ad esempio alle 8h e 7 minuti, si udiranno 8 note gravi, una pausa, e 7 note acute). Se smontiamo il quadrante di una ripetizione minuti classica, vediamo al centro sotto il centro delle sfere, le tre camme a chiocciola citate, una sull'altra. In cima quella a forma di stella di mare dei minuti, sotto quella dei quarti, e sotto ancora quella delle ore. Perifericamente notiamo i rastrelli citati. Quando spingiamo la slitta a fondo corsa, viene eseguita la posizione di lettura, cioè i rastrelli si posano con le loro dita sulle camme rispettive. Quando rilasciamo la slitta i rastrelli tornano ruotando alla posizione iniziale ma ciascuno deve prima azionare i nottolini dei gong. A seconda di quanti rintocchi sono necessari la molla si carica più o meno, e lo notiamo dalla diversa corsa della slitta.
Tutto questo fa già capire la precisione che è richiesta da questi componenti nella loro realizzazione, e nei loro movimenti ed interazioni. In particolare nelle piccole dimensioni di un orologio da polso le distanze fra un minuto e l'altro sono minime, basta un nonnulla perché l'esecuzione non sia corretta.
Ma non basta quanto descritto per comprendere come funziona la ripetizione minuti. Esiste un dispositivo chiamato sorpresa, che si attiva ogni volta che devono essere battuti 14 minuti, per impedire al rastrello di finire al quarto successivo, e che si disattiva quando si arriva al nuovo quarto. Poi vi è un meccanismo regolatore che ha il compito di regolare lo svolgimento della molla della ripetizione, che altrimenti si scaricherebbe troppo velocemente. Il ritmo va rallentato e reso costante, in genere e tradizionalmente si usa una ancora a questo scopo, ma come vedremo esistono regolatori a volano inerziale, e altri ancora più sofisticati.
Questo gioco di camme e di rastrelli si trova generalmente sotto il quadrante, mentre sul retro solitamente si vedono i martelletti e sovente si intravvedono i timbri, ma come vedremo molte altre soluzioni sono possibili.
Ma non abbiamo ancora esaurito la complessità della realizzazione di questo meccanismo. Infatti per avere un buon suono, note cristalline, bisogna accordare i timbri. Essi sono realizzati in una lega di acciaio la cui esatta composizione è un segreto di ciascuna casa. Una volta aver ricavato ciascun timbro, a mano bisogna asportare lentamente materiale finché non si ottiene la nota desiderata. Ovviamente questo procedimento è lungo, basta asportare troppo materiale per dover rifare tutto da capo, e soprattutto lo deve fare un orologiaio dotato di "orecchio assoluto", diciamo di una particolare sensibilità alle note musicali, che poche persone hanno. I martelletti poi sono un'altra sfida realizzativa: essi sono solitamente lucidati a specchio, e devono colpire i timbri in modo secco,e rapidissimo, con debole forza. I timbri devono essere perfettamente fissati altrimenti il risultato acustico è pessimo. Poi è evidente che dimensioni, materiale, e forma della cassa hanno un ruolo fondamentale sul risultato acustico. È noto che il platino è il peggiore dei metalli che si usano in orologeria, perché la sua alta densità assorbe il suono. Molto meglio l'oro rosa, ma ancora meglio è l'acciaio, e meglio ancora il titanio. Ciò nonostante per ragioni commerciali la più parte delle ripetizioni da polso sono in platino, perché è difficile spiegare ai clienti che un orologio tanto costoso sia un metallo meno nobile. Questo è un tipico esempio di deriva commerciale a giudizio di chi scrive.
In genere i ripetizione minuti non sono protetti dall'umidità, proprio per non smorzare troppo il suono già debole in una cassa di un orologio da polso. Ovviamente con le maggiori dimensioni di un orologio da tasca si ottiene un risultato migliore in termini di suono e di volume dello stesso. La velocità dei rintocchi deve essere regolata in modo da essere conteggiati con facilità da chi ascolta, ma senza impiegare troppo tempo (in genere ci vogliono una ventina di secondi per il numero di battute superiori, cioè alle 12.59).
Naturalmente con un tasto rispetto alla slitta aumenta la complessità. Perché i casi sono due:1) l'orologio, magari perché ha anche una Sonnerie grande e petite, ha un suo bariletto già carico assieme a quello del treno del tempo, e questo comporta una serie di problemi che vedremo in seguito; 2) oppure, come il JLC nuovo Master Ripetizione fly tourbillon extrapiatto presentato a Ginevra a gennaio di questo anno, l'azione sul tasto deve anche caricare la molla della suoneria...non facile ed infatti molto raro.
Più facile l'azionamento della suoneria tramite rotazione della lunetta ( esempio il Roger Dubuis Excalibur 45 perpetuo istantaneo, ripetizione minuti, tourbillon, ora non più in porduzione, ma anche altri orologi).
Un'altra variazione è la ripetizione decimale: in questo caso si suonano le ore, le decine di minuti ed in ultimo i minuti dall'ultima decina.

Da questa base poi si possono aggiungere ulteriori complicazioni. Dalla descrizione sommaria del meccanismo fatta sarà già chiaro che muovere le lancette dell'orologio mentre è in funzione la suoneria significa danneggiare seriamente il meccanismo. Per questo già molte ripetizioni minuti, le prime penso di AP, hanno un meccanismo che inibisce la regolazione dell'ora mentre la suoneria è in funzione.
Poi vi sono ripetizioni minuti ( sempre AP, ma anche JlC) che annullano la pausa quando non vi sono quarti da battere. Altre ripetizioni minuti sono dette a carillon, perché hanno almeno tre martelletti e tre timbri, cioè tre note, che in genere si ascoltano tutte quando si battono i quarti. Ci sono pure ripetizione con i timbri "cattedrale". I timbri cattedrale sono come quali normali ma più lunghi. In questo modo si ottiene una maggiore risonanza. Ovviamente questo comporta una dimensione maggiore dell'orologio ( uno dei primi con questa soluzione deve essere stato il Patek 5074, con cassa di 42 mm). A me la ripetizione con timbri cattedrale non piace come suono, troppo prolungato, e ho scoperto che non piace neppure a Philippe Stern.
Poi ci sono ripetizioni con altre differenze. Vi sono ripetizioni minuti che si attivano con un tasto anziché con la slitta.

Ma non è finita. Infatti negli ultimi anni abbiamo visto ripetizioni da polso con leveraggi di disegno diverso, soprattutto a livello di rastrelli mentre le camme sono sempre le stesse. Vi è chi come Journe, ma anche JLC, per fare due esempi, ha modificato la forma dei timbri, piatti, e la forma dei gong (martelletti) e li ha collegati a vista sul quadrante, con i timbri a contatto del vetro zaffiro. In questo modo sembra che il suono arrivi ad un volume maggiore all'orecchio, anche con orologio al polso, in quanto non vi è di mezzo il calibro.

E ora veniamo alle suonerie, grande e piccola. La grande e piccola suoneria sono ripetizioni minuti che si possono azionare in genere con un tasto, ma che suonano volendo automaticamente all'ora e ai quarti. La grande e la piccola suoneria differiscono proprio dal fatto che la piccola batte le ore allo scoccare dell'ora, e batte i quarti ad ogni quarto, senza ripetere il numero delle ore. Esistono in genere due interruttori: uno comanda la ripetizione minuti, l'altro è un selettore che consente di scegliere tra "grande", "piccola" suoneria, e "silenzio".Non stupirà che design sia quello di una ripetizione minuti, rispetto alla quale però vi sono due problemi molto molto difficili da risolvere:1) energetico. Infatti, poiché suona automaticamente, non si può usare una slitta che carica una molla al momento della richiesta, ma occorre una molla già caricata; 2) di resistenza, il meccanismo deve poter dover battere ore e quarti molte volte al giorno.
Ovviamente il vero problema è il primo, soprattutto con le dimensioni ridotte di un orologio da polso. E allora le soluzione sono due: o ci si dota di un secondo generoso bariletto per far fronte alle esigenze della suoneria che si carica preventivamente a mano, singolarmente o in contemporanea con il bariletto del treno del tempo, oppure se si usa un unico bariletto bisogna che sia molto generoso, e rimane il problema di una energia della molla sufficiente ad assicurare una buona cronometria. Qui, FPJourne ha adottato una soluzione notevole che ha portato ad una decina di brevetti: usa un unico bariletto, ma prende l'energia da due punti diversi dello stesso, dall'albero del bariletto, e dal bariletto. Una soluzione che poi ha utilizzato con lo stesso scopo anche sul Centigraphe. In questo modo, sostiene Journe, non si inficia la cronometria dell'orologio, si ha uno spessore ridotto, e comunque come quasi tutte le suoneria con un solo bariletto vi è un meccanismo che sotto un certo livello di carica inibisce la suoneria, per non fare fermare l'orologio.
Le grandi e piccole suonerie si diffusero tra le seconda metà dell'ottocento e i primi 30 anni del novecento, su orologi di grandissima complicazione, ovviamente.
Ci sono poi due suonerie di JLC che meritano di essere citate per la straordinarietà tecnica. Una è lo splendido Duomètre à Grande Sonnerie di JLC, noto anche come Hybris Mechanica Grande Sonnerie. Quì il sistema di camme e rastrelli è stato sostituito e raggruppato in una unica torre, detta "torre infernale ", quindi in verticale, con un disegno tutto nuovo. Vi sono poi la bellezza di otto tombri e martelletti, per ottenere la melodia di Westminster. Se poi si considera che ovviamente è anche una ripetizione minuti, ma vi è pure un calendario perpetuo istantaneo, il tutto in una cassa spessa poco più di 12 mm, per 44 mm di diametro, vi è da togliersi letteralmente il cappello

Poi a Ginevra ha debuttato l'undicesimo pezzo dell'Hybris Mechanica di JLC. E' un tourbillon volante a carica automatica con rotore periferico su lato quadrante, con una ripetizione minuti azionata da tasto, con soppressione dello spazio di silenzio quando non ci sono quarti da battere, il tutto in una cassa in platino di meno di otto millimetri di spessore. Un capolavoro.

Ma ora che ho apparentemente esaurito la parte tecnica veniamo ad altro, di non minore interesse.
La mia ripetizione minuti preferita? E' da polso (e spiegherò il perché) ed è un solo tempo, anche se non è la più sofisticata. Si tratta del Patek Phillippe 5078P.
Perché? Perché è il fascino di avere un orologio all'apparenza semplice il più possibile, altamente complicato, ma privatamente complicato, solo per chi sa e può vedere la slitta esterna a sinistra della cassa. Certo il costo è alto, troppo alto, ma lo preferisco al 3939H, non fosse altro per il minore spessore e la scritta tourbillon di quest'ultimo e che rompe un po' la descrizione. (continua)
« Ultima modifica: Aprile 25, 2015, 10:38:41 am da mbelt »
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mbelt

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #1 il: Aprile 25, 2015, 13:24:38 pm »
La ripetizione minuti non è mai un prodotto industriale, in quanto come minimo il lavoro di accordo dei timbri alle caratteristiche acustiche della cassa, e ciascuna è diversa dall'altra, vanno eseguite mediante piccole correzioni a mano. Ogni minima variazione nella lunghezza e nella sezione dei timbri può determinare una variazione importante del suono. Ogni cassa, anche se dello stesso tipo e dello stesso materiale, ha caratteristiche proprie. Oggi tutti utilizzano grafici del suono, in modo da sapere meglio quando e come intervenire per migliorarlo, per ottenere le frequenze desiderate, e ridurre i rumori parassiti. Il più importante dei quali è sempre stato il meccanismo regolatore della velocità di svolgimento della molla della suoneria. Per molto tempo si è usato l'ancora folle, molto rumorosa. Poi Patek Philippe e altri costruttori, alla ripresa alla fine degli anni 80 della produzione delle ripetizioni da polso, svilupparono sistemi più silenziosi, come il volano inerziale dove due barrette all'aumentare della velocità di rotazione spinte della forza centrifuga aumentano la pressione su un tamburo, che quindi riduce o meglio tiene costante la velocità. Oggi Breguet sta usando un sistema ancora più silenzioso usando il magnetismo. Va tutto bene, ma io penso che un minimo di suono di fondo del regolatore sia molto utile per far comprendere a chi ascolta che l'esecuzione non è finita anche quando non si sente alcun suono, come capita quando alcun quarto viene battuto (minuti da 01 a 14), eccetto in quei pochi orologi che eliminano anche queste pause.
Ma una grossa innovazione quest'anno è venuto da uno di quelli che più hanno contribuito al rilancio della ripetizione minuti da polso, Giulio Papi. Infatti Renaud&Papi per AP, ha presentato al SIHH una ripetizione minuti rivoluzionaria, sia nei risultati che nel modo di costruire. Ero presente al salone e Giulio mi ha mostrato questa innovazione. Il suono è molto più forte di quello che si ascolta normalmente in una ripetizione da polso. Ma soprattutto il suono era molto più pulito. Qui io voglio fare una precisazione sull'uso della ripetizione da polso. Esse suonano molto meno forte che su un qualsiasi orologio da tasca. Da diversi questo è visto come un limite. Per me è vero il contrario: la ripetizione è un piacere intimo da gustare non deve suonare forte. Se sono in un cinema devo poter sapere che ore sono senza disturbare il vicino, e stessa cosa di notte se non dormo solo. Il volume nei tasca è talmente forte da inibirne l'uso.
La vera rivoluzione introdotta da AP sta in un macchina fatta costruire appositamente con l'ausilio di un ingegnere tecnico del suono dell'Università di Losanna, che consente con il laser di indicare esattamente dove e  quanto togliere ad un timbro per avere una certa frequenza. Questo è importantissimo, perché in questo modo si fanno meno errori in fase di accordo ma soprattutto si ottiene quello che si vuole per ogni esemplare prodotto, e si dipende meno da quei pochissimi orologiai dotati di orecchio assoluto, sinora indispensabili per produrre questi orologi e per la loro manutenzione. Quindi è una svolta che può togliere un po' di romanticismo nel lavoro della costruzione di una ripetizione, ma al vantaggio di un migliore risultato finale ed è ciò che onta. Spero solo che i tecnici di AP non esagerino con il volume, per i problemi sopra citati.
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ciaca

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #2 il: Aprile 25, 2015, 14:00:01 pm »
Hai già virtualmente esaurito la parte tecnica dell'argomento con un paio di post che ritengo degni delle migliori riviste del settore, non posso quindi aggiungere null'altro che le mie poche esperienze personali.
Quando nei primi anni 90 ho provato le ripetizioni a minuti di allora non mi avevano trasmesso quella sensazione di pregio che mi sarei atteso da una complicazione così sofisticata, vuoi per il volume non troppo alto, vuoi per la timbrica assai limitata alle frequenze alte, vuoi per il tono piatto e monotono, vuoi per un certo "rumore" provocato dallo svolgimento della molla preposta all'azionamento del meccanismo.
Una però mi colpì più delle altre, perchè suonava "meglio", a parità di volume, rispetto ad altre che potevano beneficiare di casse di risonanza più grandi, perchè non produceva rumori udibili in termini di svolgimento della molla, e perchè era contenuta in una cassa di dimensioni lillipuziane cosa che giudicai all'epoca un prodigio. La ripetizione a minuti di Blancpain incassata in 34mm di diametro.
Col tempo ho poi maturato la convinzione che il volume di una ripetizione deve essere basso, il suono deve essere intimo e rimanere confinato ad un fatto squisitamente privato, e che quindi quello che inizialmente identificavo come un difetto è in realtà un pregio.
Delle tre ripetizioni che posseggo quella di Blancpain è per me la più pregevole da ogni punto di vista, anche e soprattutto per l'aspetto sul quale hai messo già l'accento: l'apparente semplicità che nella giusta misura si traduce anche in una indossabilità senza paragoni con le altre due, che sono grandi (o triple a secondo delle definizioni) complicazioni di volume oggettivamente esagerato e quindi anche non altrettanto fruibili.

« Ultima modifica: Aprile 25, 2015, 14:04:09 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #3 il: Aprile 25, 2015, 16:39:52 pm »
Sarà perché ne ho da sempre intuito la straordinaria complessità,è la complicazione che più mi affascina.
Non ho avuto la fortuna fino ad ora di possederne una ma non nascondo che è il sogno nel cassetto mai sopito.
Aspettando che si realizzi, mi accontento del pendolo a casa e la pendoletta sulla mia scrivania che scandiscono le mie giornate.
Topic estremamente pregevole ed impegnativo, spero in molti interventi, io purtroppo non posso dare molto se non leggere con attenzione.

erm2833

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #4 il: Aprile 25, 2015, 17:02:31 pm »
Marco,la LEZIONE teorica e' gia' affascinante;
diventerebbe superba se alle parole unissi delle immagini (non scattate da te  ;D ).
Anche il contributo di Antonio sarebbe il benvenuto.
Due maestri tutti per noi!

mbelt

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #5 il: Aprile 25, 2015, 20:12:10 pm »
Aggiungo una informazione ulteriore acquisita di recente. Dunque, un calibro solo tempo con ripetizione minuti suonerà meglio di uno con uno o più moduli aggiunti. L'aggiunta di componenti rende più difficile il raggiungimento di una buona sonorità.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #6 il: Aprile 25, 2015, 22:46:29 pm »
Direi che a me un calibro solo tempo con ripetizione può bastare ed avanzare, per me come per Alessandro, al momento la ripetizione è ben fuori dalla mia portata, anche sul secondo polso, ma un giorno vorrei coronare questa mia passione con questa splendida complicazione.
Grazie Marco la tua disamina è davvero incredibile per le informazioni e cose dette, si vede che ti piace in modo particolare la ripetizione e leggendoti capiamo anche il perchè, davvero grandissima competenza e passione, complimenti veri...
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #7 il: Aprile 25, 2015, 22:57:09 pm »
Direi che a me un calibro solo tempo con ripetizione può bastare ed avanzare, per me come per Alessandro, al momento la ripetizione è ben fuori dalla mia portata, anche sul secondo polso, ma un giorno vorrei coronare questa mia passione con questa splendida complicazione.
Grazie Marco la tua disamina è davvero incredibile per le informazioni e cose dette, si vede che ti piace in modo particolare la ripetizione e leggendoti capiamo anche il perchè, davvero grandissima competenza e passione, complimenti veri...
Forse non riesco a trasmettere l'emozione di una ripetizione minuti al polso. Con essa, a tuo capriccio, poi fare una esperienza straordinaria , che ha anche vedere con più sensi.  Azionare la slitta che è tenera burrosa, poi il suono. È un orologio che apre altre dimensioni non visuali del tempo.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

S.M.

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #8 il: Aprile 26, 2015, 08:04:25 am »
Non saprei dare nessun contributo a questa discussione ma voglio comunque partecipare solo per dire che da sempre la Repetition è la mia complicazione preferita.
Purtroppo il prezzo elevato non mi consente troppe scelte, rigorosamente tra i secondo polso, però sto' lavorando per poter arrivare a possederne una.

Grande risparmio potrebbe essere ottenuto se si andasse sui tasca, che tra l'altro dovrebbero suonare pure meglio dato il loro maggior volume interno, però a me non attirano più di tanto.

In anni di passione ho imparato molte cose sulla ripetition, cosa valutare oltre alla "semplice timbrica", ascoltare difetti di rumorosità dell'organo regolatore, ritmo dei rintocchi, intervalli tra i diversi gong, volume, ecc.

Devo dire che oggi ci sono ripetizioni davvero sofisticate e ben fatte, con difetti quasi nulli, ma ahimè le cifre sono sempre a cinque zeri....

Che dire, stupiteci voi che già l'avete.....
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #9 il: Aprile 26, 2015, 16:34:04 pm »
Che bello ritrovare qui molti amici persi per strada ed in altri lidi.. Topic molto interessante. Grazie a Marco ed un saluto a tutti,  in particolare a Sandro e ciaca.

Orio.

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #10 il: Aprile 26, 2015, 16:41:51 pm »
Che bello ritrovare qui molti amici persi per strada ed in altri lidi.. Topic molto interessante. Grazie a Marco ed un saluto a tutti,  in particolare a Sandro e ciaca.

Orio.

Ce l'hai fatta a trovarci! ;D
Benarivvato.

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #11 il: Aprile 26, 2015, 17:10:16 pm »
Che bello ritrovare qui molti amici persi per strada ed in altri lidi.. Topic molto interessante. Grazie a Marco ed un saluto a tutti,  in particolare a Sandro e ciaca.

Orio.
Ben trovato!
Che dire, complimenti a Marco per lo straordinario approfondimento, chiarissimo e dettagliato.
Purtroppo non posso dare grandi contributi, quest'inverno fui ad un passo dall'acquistare un Reverso con ripetizione ma temporeggiai troppo...per il resto oltre a quello e ad un Portoghese azionato recentemente da Piccini a Firenze ho avuto ben poche occasioni di udirne una, occasioni che cmq hanno palesato la mia totale assenza di un orecchio assoluto...tuttavia tale deficienza non impedisce a questa complicazione di essere la mia preferita in assoluto e con ampio distacco su tutte le altre.

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #12 il: Aprile 26, 2015, 18:21:06 pm »
Marco,la LEZIONE teorica e' gia' affascinante;
diventerebbe superba se alle parole unissi delle immagini (non scattate da te  ;D ).
Anche il contributo di Antonio sarebbe il benvenuto.
Due maestri tutti per noi!

Ermanno, non saprei che altro aggiungere al superpost ipercompleto di Marco  :D

Man mano vedrò cosa si potrà aggiungere  ;)

Posso dire che, l'anno scorso, ho avuto per un pò un Cvstos al polso.
Non che abbia avuto la fortuna di ascoltare proprio tutti tutti i ripetizione sul mercato, ma qualcuno lo conosco.
Direi che questo Cvstos mi ha impressionato per la forza e la pulizia del suono.
Molto molto interessante sotto l'aspetto tecnico!



« Ultima modifica: Aprile 26, 2015, 18:26:37 pm da Croix_de_Malte_® »
Comu lu nonnu!
"La fuffa è l'unico elemento di un orologio che mantiene il suo valore nel tempo." Cit. alanford, 28.11.2016 alle 10:49:55

erm2833

Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #13 il: Aprile 26, 2015, 20:01:26 pm »
Mi riferivo a qualche immgine della camme a chiocciola,del rastrello.
Personalmente sono carente e mi piacerebbe saperne di piu'.
Giusto qualche foto,o disegno,per cercare di far capire anche a chi come me non capisce,

mbelt

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Re:Ripetizione minuti: la musica del tempo
« Risposta #14 il: Aprile 26, 2015, 20:03:31 pm »
Mi riferivo a qualche immgine della camme a chiocciola,del rastrello.
Personalmente sono carente e mi piacerebbe saperne di piu'.
Giusto qualche foto,o disegno,per cercare di far capire anche a chi come me non capisce,
Ci sono alcuni video su YouTube che fanno vedere come si muovono le chiocciole e i rastrelli, ed ecco che tutta la spiegazione diviene perfettamente chiara. Così come diviene chiaro il miracolo di precisione e di esecuzione che si realizza ogni volta che si aziona la slitta.
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