Orologico Forum 3.0

La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.

Ilmionomeènessuno

Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #30 il: Aprile 27, 2015, 08:21:51 am »
Io conosco un sacco di gente che acquista un Submariner 16610 ( che tu hai citato all'inizio ) e ai quali prorpio  il DD o il DJ  non piacciono per nulla...

Rolexari o no , forumisti o no ...

Se piace o no lo decide il cliente finale , non l'asta o l'articolo sul giornaletto ...

Certamente esiste una fascia di gente che "segue" la moda o il resto MA SEMPRE con un occhio ( il suo ) al gusto personale !

Non esageriamo dai ...

I DD li hanno sempre venduti pochissimo e cosi' continueranno ,,,perchè è proprio bruttino e sgraziato ...con quel finestrone ... sportivino a metà !

Il DJ acciaio non è male per una signora/ina  .... qualcuno se ne venderà sempre ...a prescindere.

Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #31 il: Aprile 27, 2015, 09:08:10 am »
La gente comune acquista ciò che vede di più in giro massotto, anche l'occhio si abitua ad alcuni dettami stilistici, e li riconosce come "giusti", fa parte del seguire il gregge.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ALAN FORD

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #32 il: Aprile 27, 2015, 09:27:56 am »
Comunque a me un DD così non mi dispiacerebbe proprio!


Lego

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #33 il: Aprile 27, 2015, 10:50:13 am »
Questo fa parte di una serie di 6 declinazioni presentate a Basel nel 2013: tre materiali - oro giallo, rosa, bianco; 6 colorazioni - blu, chocolate, cherry, rodio, verde e cognac, come questo della foto.
Non male, molto cari fin dall'uscita, considerato anche che non sono braccialati.



« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 10:52:47 am da Lego »

ciaca

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #34 il: Aprile 27, 2015, 11:21:03 am »
Citazione
Se piace o no lo decide il cliente finale , non l'asta o l'articolo sul giornaletto ...
Certamente esiste una fascia di gente che "segue" la moda o il resto MA SEMPRE con un occhio ( il suo ) al gusto personale !

Sempre meno vero. E non solo per il DJ o il DD, ma per ogni orologio e in genere ogni altro bene voluttuario.
Nel vintage, rolex soprattutto ma anche Patek e di altre marche, che vive di hype e miraggi rivalutativi, è ancora meno vero. Altro che "gusto personale", se non fosse per i santoni e loro leggende, e solo per il "gusto personale" molte delle cose che celebri neanche esisterebbero e coi quadranti paul newman o le doppie scritte rosse potresti farci i sottobicchieri, a giudicare da quanti daytona manuali si vendevano prima che qualcuno decidesse che "valevano" ;D

Di contro sul moderno la quasi totalità degli orologi con buon successo commerciale degli ultimi 25 anni sono stati un fenomeno di moda, che per definizione poco ha a che vedere con "il gusto personale"; il chronomat, il casablanca e il bubble, solo per citarne alcuni.
Orologi che in un tempo la gente ha fatto la fila per comprare, a volte pagandoli anche cifre superiori al listino (per esempio il nautilus 5980 alla sua uscita e solo in nome di una presunta rivalutazione che lo avrebbe dovuto investire) e che pochi anni dopo sono caduti nel dimenticatoio giusto per sottolineare quanto poco conti (e volubile sia) il "gusto personale".
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 11:30:11 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Errol

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #35 il: Aprile 27, 2015, 11:30:13 am »
a me la linea DJ, Date, DD non è mai piaciuta pur avendone avuti un paio.

però confesso che vedendoli in vendita a 3500/4000 un pensiero a prendere un DD l'avevo fatto.

meglio che ci sia un aumento dei prezzi così evito di fare ca....te

        

ciaca

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #36 il: Aprile 27, 2015, 12:11:24 pm »
Avessi scritto 350/400 euro  ;D
Con 3500/4000 euro ho una lista così lunga da preferire all'orologio dei presidenti che non saprei da dove iniziare.
L'orologio, oltre che per un'estetica chiaramente datata e circoscrivibile ad un'epoca lontana dalle mode contemporanee ha pagato pegno anche per le sue misure che lo collocano nel campo di quelli  che per molti oggi sono orologi da donna. Infatti per gli hype i santoni hanno dovuto far ricorso alle molteplici cromie e finiture dei quadranti.
Sorvolo poi sul pregio del prodotto che, specie nelle produzioni passate, è davvero al minimo sindacale dell'orologeria da banco, come tutto il vintage Rolex.
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 12:14:09 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Lego

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #37 il: Aprile 27, 2015, 12:32:05 pm »
Partendo dai Day Date passando per il King Midas e arrivando alla "libertà" di scelta in fase d'acquisto, sicuramente molti acquistano in base alle mode di turno, cioè a quanto un Marchio ma ancor di più un modello "tirano", e tirano perché sono in qualche modo "pompati" da qualcuno o da qualcosa, e questo può capitare anche nel mondo del vintage dove ci piacerebbe, da appassionati, che le scelte siano particolarmente scevre da questo genere di condizionamenti.
Poi per carità che ciascuno acquisti quello che più gli aggrada comunque.

ciaca

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #38 il: Aprile 27, 2015, 12:43:17 pm »
Basta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano...
Gli heuer monaco e carrera, gli zenith 386, gli omega, gli zodiac e i mille altri esempi.
O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".
È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".
È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.
Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 12:44:59 pm da ciaca »
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Errol

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #39 il: Aprile 27, 2015, 12:48:55 pm »
cit.

Laddove tutti pensano allo stesso modo, nessuno pensa un gran che
(Lippmann Walter)
        

mbelt

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #40 il: Aprile 27, 2015, 12:49:05 pm »
Basta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano...
Gli heuer monaco e carrera, gli zenith 386, gli omega, gli zodiac e i mille altri esempi.
O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".
È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".
È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.
Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....
Molte persone sono del tutto incapaci di decidere loro cosa fare e cosa scegliere, cosa piace a loro. Si affidano alle mode e agli altri. Peraltro ci sarebbe anche un'altra affermazione di fare. È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a pezzo. Chi produce poco spesso è escluso da questi meccanismo speculativi anche per questo, anche se sembra paradossale.
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 12:51:50 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Errol

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #41 il: Aprile 27, 2015, 12:49:56 pm »
Basta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano...
Gli heuer monaco e carrera, gli zenith 386, gli omega, gli zodiac e i mille altri esempi.
O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".
È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".
È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.
Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....
Molte persone sono del tutto incapaci di decidere loro cosa fare e cosa scegliere, cosa piace a loro. Si affidano alle mode e agli altri. Peraltro ci sarebbe anche un'altra affermazione di fare. È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a prezzo. Chi produce poco spesso è escluso da questi meccanismo speculativi anche per questo.

leggi la mia citazione sopra riportata e ....
        

ciaca

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #42 il: Aprile 27, 2015, 13:06:00 pm »
Citazione
È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a pezzo

È assolutamente vero, perché il gioco funzioni a "tutti" ne deve essere permesso un piccolo assaggio ;) ovviamente pagando... 8)
Per questo servono le spade oman, i polipetti, le assegnazioni militari e le dediche alle gioiellerie, per creare miti e rendere "transabile" anche la massa di prodotto che ne è sprovvista  ;D
Con il miraggio della rivalutazione e dell'investimento, che tira più di un carro di begli orologi.

La massa verrà poi ulteriormente scomposta per sottoinsiemi omogenei, le scritte rosse, singole, doppie, spostate, graziate, staccate, rovesciate, ingrassate, ecc ecc ecc.
Ed ecco che di uno sterminato indistinto calderone si è fatto un mucchio di "orologi da collezionare", tutti "rari", tutti "particolari", e che la lotteria abbia inizio e viva poi di vita propria.
Se la lotteria fosse riservata solo a pochi conoscitori e pochi vi partecipassero, va da se, non sarebbe più una lotteria (o una catena di sant'Antonio).
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 13:12:51 pm da ciaca »
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palombaro

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #43 il: Aprile 27, 2015, 13:12:49 pm »
Basta guardare la rinata attenzione del mercato per quella batteria di orologini degli anni 70, in special modo "professionali", che fino a dieci anni fa trovavi accumulati come ferro vecchio e per i quali oggi, a fronte di contenuti a volte prossimi a quelli della paccottiglia cinese, ti chiedono cifre surreali. Orologi spesso talmente sfruttati e mal conservati, stanchi e appannati, che dubito seriamente qualcuno possa avere il coraggio di metterli al polso rischiando il tetano...
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O il già citato caso del royal oak che fino a qualche anno fa compravi a prezzi inferiori a quelli di un 16520 massacrato e senza il miracoloso "corredo".
È lo stesso "gusto personale" che si uniforma ai diktat delle mode dominanti e degli hype collezionistici, e che oggi allo stesso modo bistratta l'orologeria di stampo classico ed elegante, relegata al rango di orologeria femminile, da battesimo o "del nonno".
È strano che una cosa che dovrebbe essere così "personale" come il gusto, e quindi assai variabile per definizione, si incanali invece su sentieri sempre ben definiti e uniformati.
Evidentemente tanto "personale" questo gusto non dev'essere....
Molte persone sono del tutto incapaci di decidere loro cosa fare e cosa scegliere, cosa piace a loro. Si affidano alle mode e agli altri. Peraltro ci sarebbe anche un'altra affermazione di fare. È cioè che la speculazione, come nell'arte contemporanea, ha a che vedere sempre oggetti prodotti in un numero abbondante di esemplari. Altrimenti troppo pochi guadagnano, mente in tanti devono guadagnare e su tanti pezzi, anche se relativamente poco a pezzo. Chi produce poco spesso è escluso da questi meccanismo speculativi anche per questo, anche se sembra paradossale.

assolutamente condivisibile ... per altro, conclusioni alle quali sono giunto da tempo .. e da osservatore anche nei forum... ma poi alla fin fine, ho notato quanto maggiore sia il riscontro nei social come Facebook o altro ...
***

ciaca

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Re:La "riscoperta" dei Day-Date,c.v.d.
« Risposta #44 il: Aprile 27, 2015, 13:21:31 pm »
Il caso più eclatante? I Rolex manuali, 6263 e compagnia cantante.
Orologetto gradevole con una buona meccanica se pur in una configurazione tra le meno curate.
Orologio che per estetica e dimensioni, seguendo le mode stilistiche del tempo, sarebbe relegato al totale disinteresse delle masse come lo sono tanti altri cronografi di pari pregio e caratteristiche, e come lo erano gli stessi modelli in questione quando ancora in commercio non li voleva nessuno; e come lo sarebbero tutt'ora se solo non fosse stato per i bagordi della lotteria che su questi modelli ha portato l'interesse di una massa di giocatori d'azzardo (altro che "gusto personale"), gli stessi che l'orologio da 36mm è da donna o da prima comunione, gli stessi che pensano che il 16520 abbia un diametro di 40mm (invece che di poco più di 38), gli stessi che il 6263 lo tengono in cassetta a lievitare in attesa della successiva rivendita, invece di metterselo al polso. Perchè primo si rovina, e secondo è un orologino "da donna"  ;D
Qui prodest? Ma ai cartai e ai loro lacchè, ovviamente.
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