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Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?

mbelt

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #30 il: Novembre 14, 2015, 17:56:27 pm »
Magari fossero il buonismo o l'ipocrisia i nostri problemi, purtroppo sono assai più seri. E di errori ne sono stati fatti. Io ricordo una cosa: dopo la strage delle Torri Gemelle di New York, io ero a Roma, e accompagnai alcune persone nella residenza dell'ex re afgano. Era meno di una settimana dall'11 settembre. Lui ci spiegò come stavano le cose. Se mi aveste chiesto un parere ad ottobre 2001 avrei scritto le stesse cose che ho scritto oggi. Finché si continueranno a confondere fischi con fiaschi, buonismi, immigrazione, e altre menate simili, continueremo a fare gli errori che abbiamo fatto in questi anni. E nel frattempo aumenterà il numero delle vittime innocenti ed inconsapevoli. Nel frattempo abbiamo fatto guerre sbagliate, o meglio, anche guerre sbagliate, grazie agli inganni di Blair e di Bush Junior, con la complicità dei servizi segreti italiani ( mentre la regina di Inghilterra aveva capito tutto, e anche per questo amo le monarchie costituzionali, beati quei paesi che hanno una monarchia costituzionale. Solo a che a noi sarebbe toccato il figlio di Umberto primo, Vittorio Emanule....basta il nome).
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 18:01:37 pm da mbelt »
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #31 il: Novembre 14, 2015, 18:01:33 pm »
Cosa fa uno statista di fronte ad un'invasione: difende le frontiere.
Cosa fa l'europa? Abbatte le frontiere e gli invasori se li va a prendere fino a casa.
Cosa fa uno statista di fronte ad un mondo medioevale come quello arabo ed islamico? Crea interlocutori affidabili, leggasi dittatori.
Cosa fa l'Europa? Abbatte i dittatori destabilizzando quella che diventa una polveriera.
Quali sono gli statisti oggi degni di essere chiamati tali? In Europa nessuno. A parte Putin il resto è un branco di mediocri inetti, a cominciare da Obama per finire alle varie cancellerie europee.
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #32 il: Novembre 14, 2015, 18:06:13 pm »
Certo, Putin un grande statista, quando ha fatto strage dei ceceni, quando invade la Crimea. Quando ha fatto ammazzare il nostro Antonio Russo, o la gionalista Poli....e poi quando ha fatto avvelenare Litivenko. Un grande statista, e noi dovremmo allearci, scrive Angelo, con le dittature. Ma lui non si è ancora accorto di un piccolo particolare che sono le dittature che stanno finanziando questo terrorismo, che ogni tanto sfugge anche al loro controllo e ai loro denari. Quindi, sì, alleiamoci ancora di più a Putin, Assad, i reali dell'Arabia Saudita, consiglio anche Emirati, Sudan, Bahrein, e compagnia bella. Poveri noi, ecco perché siamo ridotti così male. siamo già anche troppo alleati di questa gentaglia<.
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico
« Risposta #33 il: Novembre 14, 2015, 18:11:51 pm »
Uno statista non lo puoi giudicare nei singoli e specifici fatti, lo giudichi da ciò che la sua politica rende al suo paese. Il massacro Ceceno ha di contro fatto tabula rasa di quella che altrimenti sarebbe stata una bomba di matrice islamica piantata nel sedere di santa madre Russia, che ricordo essere baluardo della cristianità da 1500 anni contro le invasioni barbariche provenienti dalla penisola araba dal disfacimento del sacro romano Impero d'Oriente in poi, l'invasione della Crimea un atto assolutamente fisiologico, dal punto di vista russo, visti gli eventi di piazza Maidan e la guerra che gli USA hanno dichiarato alla stessa Russia (in primis proprio in Siria e a seguire in europa). I giudizi non possono essere espressi avendo una visione parziale e da un solo lato della barricata.

Putin è un monarca discutibile per mille versi, ma che sia l'unico Statista degno di questo nome credo non sia discutibile, come discutibile fu Churchill per quanto Statista al di la di ogni ragionevole dubbio.

Certo che sono le dittature a finanziare questo terrorismo, peccato che non sono quelle che abbiamo pensato bene di rimuovere (sostituendole con guerre civili e assoluta instabilità) ma quelle con le quali pensiamo di fare affari ogni giorno, a cominciare dai sauditi.

Abbiamo fatto terra bruciata di tutte le dittature laiche, da Saddam a Mubarak, da Ben Ali ad Assad, passando per Gheddafi, le uniche che possono tenere al guinzaglio la follia islamica, mentre facciamo proliferare tutte le dittature islamiche, quelle degli sceicchi, degli Ayatollah e dei califfi, quelle che i petroldollari li usano per armare animali e scagliarceli contro.

Ma é fisiologico se a guidare le democrazie occidentali non sono Statisti, ma pupazzi nelle mani delle lobby, come accade da decenni in Usa e in Europa.

Questi animali, che da 1600 anni si scannano e si pugnalano alle spalle tra di loro, hanno un solo unico comun denominatore: sterminarci tutti come cani infedeli, ciò che noi siamo ai loro occhi.
E noi facciamo di tutto, ma proprio di tutto, per rendergli il compito più semplice, nel nome degli affari che pochi papponi pensano di continuare a fare per ingrassare i loro culo e con la compiacenza di un'opinione pubblica assolutamente obbubliata dalla decadenza conformista e dalla vuota ipocrisia demagogica.
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 18:31:53 pm da ciaca »
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #34 il: Novembre 14, 2015, 18:18:08 pm »
Non sono d'accordo con Stefano per alcuni aspetti importanti. Di fronte a questo terrorismo la strada che lui sembra suggerire, l'abbandono delle garanzie, dei diritti civili e politici (quelli già pochi che rimangono), la tutela delle libertà, delle minoranze, del dissenso, della libertà di espressione, significherebbe solo una cosa: non la sconfitta nostra, ma la sconfitta senza combattere, per ritiro dell'avversario. Non ci sono mezze vie: o si combatte una battaglia che sarò dolorosa, avrà molti morti, tanto più ne negheremo l'essenza, che è prima di tutto culturale, e quindi massimamente politica, poi certo di diritto, di legge, di giustizia, oppure ci arrendiamo a questo colpo di coda disperato di regimi medievali che stanno cercando di guadagnare decenni di vita col terrorismo malgrado la irreversibile crisi della fonte della loro ricchezza, il petrolio, e ci consegniamo al nemico, rinunciamo ai nostri valori, e adottiamo i loro.  Questi regimi sono finiti, perché culturalmente sono sconfitti, visto che ogni popolo globalizzato conosce la libertà e i diritti, gli standard di vita occidentali, e li vuole, li pretende, è solo questione di tempo. Lo lo sanno e reagiscono così non per vincere ma per guadagnare tempo.Ma è davvero una scelta possibile? Ciò che sembra auspicare Stefano  è di una miopia politica assoluta, ed è esattamente quello che sperano questi decerebrati violenti. Non c'è alternativa vera, lo scontro è inevitabile, la guerra alle mie conquiste e libertà la stanno scatenando loro e noi non possiamo scappare o consegnarci al nemico che ci fa saltare per aria o ci spara addosso. Gli immigrati non c'entrano nulla con questo perché questi terroristi sono seconde e terze generazioni di immigrati o convertiti occidentali, sono nostri cittadini purtroppo. Le persone non le poi fermare. Poi non c'entra nulla l'Islam. L'Islam è strumentalizzato , è una guerra indiretta tra regimi politici che non possono più convivere causa globalizzazione.
Tralasciando gli interventi da fare fuori Europa su cui bisognerebbe aprire un capitolo a parte, ti dico le prime cose che mi vengono in mente che farei sul nostro territorio.

1) Sospensione di tutti i diritti ai soli cittadini emigrati dal medioriente (o dell'est)  di 1; 2 e 3 generazione. Solo dalla 4a generazione (in modo da non aver conosciuto i bisnonni emigrati) piena parità dei diritti con gli italiani.
Questo significa che la polizia o qualunque organo di vigilanza statale, può in qualsiasi momento perquisire, intercettare, interrogare. Anzi, i telefoni, le mail, tutti i social di detti cittadini, monitorati 24h/24h.

2) Divieto assoluto di indossare burka, veli, copricapi che ne celano il viso e che non rendano riconoscibili.

3) Divieto di assembramenti. Le moschee ed i luoghi di culto devono restare aperte per ogni ispezione, anche improvvisa

4) Controlli periodici (anche nelle case) per vedere il grado di integrazione raggiunto (linguaggio, pulizia, rispetto delle leggi e divieti, ecc.). Se progredisce tutto ok, altrimenti calcio in culo e via.

5) I clandestini non devono essere tollerati e non devono esistere. Se ne viene scoperto uno, questo deve essere immediatamente (senza passare per casa) carcerato per il tempo tecnico strettamente necessario per rimpatriarlo.

6) se non si lavora e non si dimostra di autosostentarsi, fuori (ammesso solo un anno di mancanza lavoro).

7) Permesso un solo viaggio all'anno di 1 settimana verso i luoghi di origine.

Se non accettano queste regole, prego, accomodarsi fuori.

E' dura certo, come lo è stato per noi Italiani che abbiamo alle spalle tre guerre di indipendenza, due guerre mondiali con caduti, dolore e lutti in ogni famiglia. Paghiamo tasse altissime, studiamo, lavoriamo (più o meno...) e rispettiamo regole spesso assurde.
Questi arrivano e subito tutti i diritti. E' giustizia questa?

Se questo ti sembra troppo, allora no, non siamo daccordo.
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 18:28:31 pm da S.M. »
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #35 il: Novembre 14, 2015, 18:33:11 pm »
Appoggio Stefano anche se e' di manica larga.

Signori,
volete dirmi che tutta la tecnologia che gli stati hanno a disposizione,e che usano contro i propri cittadini (in Italia sudditi)
non e' sufficiente a fermare quattro straccioni?
A noi controllano i telefoni,i telefonini,le mail,i programmi che guardiamo in tv,gli spostamenti che facciamo,i caffe' che prendiamo ed un pugno di analfabeti sfugge a qualsivoglia controllo?
Perche' questi cosidetti terroristi se la prendono con la gente comune e non fanno saltare i palazzi?
Qui c'e' chi ci mangia,anzi molti che ci mangiano.

ciaca

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #36 il: Novembre 14, 2015, 18:35:50 pm »
"Parigi è persa: qui l'odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia"

"Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'Avvenir è contro Ragione. E contro Ragione anche sperare che l'incendio si spenga da sé grazie a un temporale o a un miracolo della Madonna".

"Il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel «Mein Kampf», e qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro".

"Intimiditi come siete dalla paura d'andar contro corrente cioè d'apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri".

Oriana Fallaci (che Dio l'abbia in gloria)
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 18:40:09 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #37 il: Novembre 14, 2015, 18:40:26 pm »
bombardare ad minchiam, come fanno sempre gli americani, sperando poi che quelle popolazioni si arrangino, è un errore.
altro errore è continuare a porgere l'altra guancia.

c'è la volontà politica di porre fine allo stato islamico? CUI PRODEST?

Marco, saddam e gheddafi erano tiranni feroci, ma con loro c'era almeno ordine: adesso c'è anarchia, ben diverso dalla libertà.
cristiani impalati e decapitati come nelle crociate, persino musulmani di credo diverso vengono annientati; la chiamano guerra santa, ma tra sunniti, sciiti, wahabiti, salafiti....chi tra questi è un interlocutore davvero disposto al dialogo?

a dubai hanno un tasso di istruzione pari al 90%, mentre in altri lidi è persino vietato ascoltare musica o leggere.
Non sono tra quelli che dicono BOMBARDIAMOLI TUTTI.... però sarebbe ora di ripensare le politiche di accoglienza e di controllo del territorio.

mbelt

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #38 il: Novembre 14, 2015, 18:41:34 pm »
Non sono d'accordo con Stefano per alcuni aspetti importanti. Di fronte a questo terrorismo la strada che lui sembra suggerire, l'abbandono delle garanzie, dei diritti civili e politici (quelli già pochi che rimangono), la tutela delle libertà, delle minoranze, del dissenso, della libertà di espressione, significherebbe solo una cosa: non la sconfitta nostra, ma la sconfitta senza combattere, per ritiro dell'avversario. Non ci sono mezze vie: o si combatte una battaglia che sarò dolorosa, avrà molti morti, tanto più ne negheremo l'essenza, che è prima di tutto culturale, e quindi massimamente politica, poi certo di diritto, di legge, di giustizia, oppure ci arrendiamo a questo colpo di coda disperato di regimi medievali che stanno cercando di guadagnare decenni di vita col terrorismo malgrado la irreversibile crisi della fonte della loro ricchezza, il petrolio, e ci consegniamo al nemico, rinunciamo ai nostri valori, e adottiamo i loro.  Questi regimi sono finiti, perché culturalmente sono sconfitti, visto che ogni popolo globalizzato conosce la libertà e i diritti, gli standard di vita occidentali, e li vuole, li pretende, è solo questione di tempo. Lo lo sanno e reagiscono così non per vincere ma per guadagnare tempo.Ma è davvero una scelta possibile? Ciò che sembra auspicare Stefano  è di una miopia politica assoluta, ed è esattamente quello che sperano questi decerebrati violenti. Non c'è alternativa vera, lo scontro è inevitabile, la guerra alle mie conquiste e libertà la stanno scatenando loro e noi non possiamo scappare o consegnarci al nemico che ci fa saltare per aria o ci spara addosso. Gli immigrati non c'entrano nulla con questo perché questi terroristi sono seconde e terze generazioni di immigrati o convertiti occidentali, sono nostri cittadini purtroppo. Le persone non le poi fermare. Poi non c'entra nulla l'Islam. L'Islam è strumentalizzato , è una guerra indiretta tra regimi politici che non possono più convivere causa globalizzazione.
Tralasciando gli interventi da fare fuori Europa su cui bisognerebbe aprire un capitolo a parte, ti dico le prime cose che mi vengono in mente che farei sul nostro territorio.

1) Sospensione di tutti i diritti ai soli cittadini emigrati dal medioriente (o dell'est)  di 1; 2 e 3 generazione. Solo dalla 4a generazione (in modo da non aver conosciuto i bisnonni emigrati) piena parità dei diritti con gli italiani.
Questo significa che la polizia o qualunque organo di vigilanza statale, può in qualsiasi momento perquisire, intercettare, interrogare. Anzi, i telefoni, le mail, tutti i social di detti cittadini, monitorati 24h/24h.

2) Divieto assoluto di indossare burka, veli, copricapi che ne celano il viso e che non rendano riconoscibili.

3) Divieto di assembramenti. Le moschee ed i luoghi di culto devono restare aperte per ogni ispezione, anche improvvisa

4) Controlli periodici (anche nelle case) per vedere il grado di integrazione raggiunto (linguaggio, pulizia, rispetto delle leggi e divieti, ecc.). Se progredisce tutto ok, altrimenti calcio in culo e via.

5) I clandestini non devono essere tollerati e non devono esistere. Se ne viene scoperto uno, questo deve essere immediatamente (senza passare per casa) carcerato per il tempo tecnico strettamente necessario per rimpatriarlo.

6) se non si lavora e non si dimostra di autosostentarsi, fuori (ammesso solo un anno di mancanza lavoro).

7) Permesso un solo viaggio all'anno di 1 settimana verso i luoghi di origine.

Se non accettano queste regole, prego, accomodarsi fuori.

E' dura certo, come lo è stato per noi Italiani che abbiamo alle spalle tre guerre di indipendenza, due guerre mondiali con caduti, dolore e lutti in ogni famiglia. Paghiamo tasse altissime, studiamo, lavoriamo (più o meno...) e rispettiamo regole spesso assurde.
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Se questo ti sembra troppo, allora no, non siamo daccordo.
Guarda, non è troppo, anzi, prima di essere troppo è totalmente irrealistico. Tu pensi che nel sistema che vorresti creare avresti la libertà? Solo una dittatura, e di quelle feroci, potrebbe sostenere misure del genere. Spiace dirti che non abbiamo nemmeno le forze di polizia e di esercito per fare una cosa del genere. E poi, certo, forse per un po' diminuirebbero gli attentati, ma per poco, perché ci sono due cose fra le altre che ti sfuggono: 1) se vuoi la libertà dei commerci devi accettare anche quella di far muovere le persone, tanto più in un Paese come l'Italia, ma devo dirti che il tuo regime di chiusura assoluta non esiste al mondo; 2) poiché il pericolo non è interno, ma è una arsenale di disgraziati, spesso fanatici, finanziati da Stati che hanno molti soldi e che proprio questo, quello che proponi tu vogliono, per poter vivere qualche decennio di più sulle spalle delle libertà e dei diritti che le loro popolazioni chiedono, e che prima o poi, avranno.
Per non parlare che condanneresti alla prigionia un sacco di innocenti. No, proprio nei momenti difficili è la lucidità di analisi che deve prevalere, e le reazioni devono essere conseguenti. Quelle che proponi non lo sono, ma sono esattamente quelle che vogliono tutta una serie di persone che finanziano questi macellai.
Per Angelo: solo per dirti che il massacro dei ceceni, quello che l'Europa che ora piange ha fatto finta di non  vedere, ha trasformato una parte di  popolazione pacifica  in terroristi che fanno stragi in tutto il mondo. Quindi lo statista Putin ha sbagliato almeno quanto lo statista Goerge W. Bush, solo che il primo ha compiuto atti criminali di una gravità e di dimensioni che se venissero scritte non ci si crederebbe. Quanto alla Crimea, figurati se la Russia ha bisogno della Crimea per vivere....ma dai, è stato quello sì un atto di guerra che prima o poi ci riguarderà molto molto da vicino e su cui piangeremo forse più lacrime che sul terrorismo. Temo che mi dovrai dare ragione.
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #39 il: Novembre 14, 2015, 18:45:29 pm »
bombardare ad minchiam, come fanno sempre gli americani, sperando poi che quelle popolazioni si arrangino, è un errore.
altro errore è continuare a porgere l'altra guancia.

c'è la volontà politica di porre fine allo stato islamico? CUI PRODEST?

Marco, saddam e gheddafi erano tiranni feroci, ma con loro c'era almeno ordine: adesso c'è anarchia, ben diverso dalla libertà.
cristiani impalati e decapitati come nelle crociate, persino musulmani di credo diverso vengono annientati; la chiamano guerra santa, ma tra sunniti, sciiti, wahabiti, salafiti....chi tra questi è un interlocutore davvero disposto al dialogo?

a dubai hanno un tasso di istruzione pari al 90%, mentre in altri lidi è persino vietato ascoltare musica o leggere.
Non sono tra quelli che dicono BOMBARDIAMOLI TUTTI.... però sarebbe ora di ripensare le politiche di accoglienza e di controllo del territorio.
Simone, ti ci metti anche tu? Ma hai dimenticato cosa succedeva in Libia con Gheddafi? Ma ti ricordi che in Libia prima che intervenissero GB e Francia c'era una sanguinosissima guerra civile? Lockerbie, o una certa discoteca in Germania andata a fuoco, ti ricordano qualcosa? Mai sentito parlare? No,questo è un tema serio non può essere affrontato così
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #40 il: Novembre 14, 2015, 18:47:25 pm »
La crimea è assolutamente vitale per la russia, essendo lo sbocco sul mar nero e, attraverso il Bosforo, sul mediterraneo, ancor più ora che l'altro avamposto sul mediterraneo, quello in Siria, è sempre più messo a rischio dalla guerra civile e dal destino segnato di Assad.
Mi stupisco che ti sfuggano elementi di strategia geopolitica così evidenti e anche ben documentati.
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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #41 il: Novembre 14, 2015, 18:50:38 pm »
"Parigi è persa: qui l'odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia"

"Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'Avvenir è contro Ragione. E contro Ragione anche sperare che l'incendio si spenga da sé grazie a un temporale o a un miracolo della Madonna".

"Il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel «Mein Kampf», e qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro".

"Intimiditi come siete dalla paura d'andar contro corrente cioè d'apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri".

Oriana Fallaci (che Dio l'abbia in gloria)
Non ho mai letto i libri della Fallaci ne di qualsivoglia autore che tratti di queste cose. In materia sono un perfetto ignorante, ma come tale, viaggiando e conoscendo bene o mele il mondo, ho maturato le mie convinzioni e posso dire che sono perfettamente d'accordo con questi passi.
Grazie Angelo, vedo che anche gente "che ha fatto le scuole alte" la pensa come me.

Io non ne faccio un fatto di religione. Condanno le crociate ed i roghi in cui sono periti i tanti Giordano Bruno, esattamente come oggi condanno l'Islam, Hallà, Maometto e tutti sti fanatici che si fanno saltare in aria.

Ma voi, super religiosi cattolici credenti praticanti, se Papa Francesco vi dicesse di uccidere un bambino o di farvi saltare in aria lo fareste?
Credo di no.
Ecco, questa è una religione moderna da seguire (se si vuole). Ma una religione che professa morte, distruzione in nome di una vita ultraterrena è da estirpare. Punto.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #42 il: Novembre 14, 2015, 18:55:04 pm »
bombardare ad minchiam, come fanno sempre gli americani, sperando poi che quelle popolazioni si arrangino, è un errore.
altro errore è continuare a porgere l'altra guancia.

c'è la volontà politica di porre fine allo stato islamico? CUI PRODEST?

Marco, saddam e gheddafi erano tiranni feroci, ma con loro c'era almeno ordine: adesso c'è anarchia, ben diverso dalla libertà.
cristiani impalati e decapitati come nelle crociate, persino musulmani di credo diverso vengono annientati; la chiamano guerra santa, ma tra sunniti, sciiti, wahabiti, salafiti....chi tra questi è un interlocutore davvero disposto al dialogo?

a dubai hanno un tasso di istruzione pari al 90%, mentre in altri lidi è persino vietato ascoltare musica o leggere.
Non sono tra quelli che dicono BOMBARDIAMOLI TUTTI.... però sarebbe ora di ripensare le politiche di accoglienza e di controllo del territorio.
Simone, ti ci metti anche tu? Ma hai dimenticato cosa succedeva in Libia con Gheddafi? Ma ti ricordi che in Libia prima che intervenissero GB e Francia c'era una sanguinosissima guerra civile? Lockerbie, o una certa discoteca in Germania andata a fuoco, ti ricordano qualcosa? Mai sentito parlare? No,questo è un tema serio non può essere affrontato così

L'intervento di francia e GB cosa ha portato?
ad una fuga incontrollata di disgraziati che scappano dalle continue guerre civili che hanno infiammato il nord africa;
la primavera araba ha portato libertà e democrazia, o è forse stata solo un paravento dietro cui si celava l'estremismo finanziato dalle vecchie teocrazie e monarchie arabe?

putin è l'unico che sta cercando di arginare l'avanzata siriana dell'IS; il confine con la turchia è vicino, altra nazione in cui  il fondamentalismo sta crescendo.
La UE sta alla finestra, ovviamente senza una strategia comune.
Se da una parte ci sono masse che anelano alla libertà, dall'altra ci sono tanti disperati che confidano nella rivalsa contro l'occidente.

Serve una strategia politica comune; se non ci sarà è perchè va bene così, tanto fra un paio d'anni si ricorderà l'attentato e tutto come prima, in attesa del prossimo
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 18:59:44 pm da ilcommesso »

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #43 il: Novembre 14, 2015, 18:56:16 pm »
Non sono d'accordo con Stefano per alcuni aspetti importanti. Di fronte a questo terrorismo la strada che lui sembra suggerire, l'abbandono delle garanzie, dei diritti civili e politici (quelli già pochi che rimangono), la tutela delle libertà, delle minoranze, del dissenso, della libertà di espressione, significherebbe solo una cosa: non la sconfitta nostra, ma la sconfitta senza combattere, per ritiro dell'avversario. Non ci sono mezze vie: o si combatte una battaglia che sarò dolorosa, avrà molti morti, tanto più ne negheremo l'essenza, che è prima di tutto culturale, e quindi massimamente politica, poi certo di diritto, di legge, di giustizia, oppure ci arrendiamo a questo colpo di coda disperato di regimi medievali che stanno cercando di guadagnare decenni di vita col terrorismo malgrado la irreversibile crisi della fonte della loro ricchezza, il petrolio, e ci consegniamo al nemico, rinunciamo ai nostri valori, e adottiamo i loro.  Questi regimi sono finiti, perché culturalmente sono sconfitti, visto che ogni popolo globalizzato conosce la libertà e i diritti, gli standard di vita occidentali, e li vuole, li pretende, è solo questione di tempo. Lo lo sanno e reagiscono così non per vincere ma per guadagnare tempo.Ma è davvero una scelta possibile? Ciò che sembra auspicare Stefano  è di una miopia politica assoluta, ed è esattamente quello che sperano questi decerebrati violenti. Non c'è alternativa vera, lo scontro è inevitabile, la guerra alle mie conquiste e libertà la stanno scatenando loro e noi non possiamo scappare o consegnarci al nemico che ci fa saltare per aria o ci spara addosso. Gli immigrati non c'entrano nulla con questo perché questi terroristi sono seconde e terze generazioni di immigrati o convertiti occidentali, sono nostri cittadini purtroppo. Le persone non le poi fermare. Poi non c'entra nulla l'Islam. L'Islam è strumentalizzato , è una guerra indiretta tra regimi politici che non possono più convivere causa globalizzazione.
Tralasciando gli interventi da fare fuori Europa su cui bisognerebbe aprire un capitolo a parte, ti dico le prime cose che mi vengono in mente che farei sul nostro territorio.

1) Sospensione di tutti i diritti ai soli cittadini emigrati dal medioriente (o dell'est)  di 1; 2 e 3 generazione. Solo dalla 4a generazione (in modo da non aver conosciuto i bisnonni emigrati) piena parità dei diritti con gli italiani.
Questo significa che la polizia o qualunque organo di vigilanza statale, può in qualsiasi momento perquisire, intercettare, interrogare. Anzi, i telefoni, le mail, tutti i social di detti cittadini, monitorati 24h/24h.

2) Divieto assoluto di indossare burka, veli, copricapi che ne celano il viso e che non rendano riconoscibili.

3) Divieto di assembramenti. Le moschee ed i luoghi di culto devono restare aperte per ogni ispezione, anche improvvisa

4) Controlli periodici (anche nelle case) per vedere il grado di integrazione raggiunto (linguaggio, pulizia, rispetto delle leggi e divieti, ecc.). Se progredisce tutto ok, altrimenti calcio in culo e via.

5) I clandestini non devono essere tollerati e non devono esistere. Se ne viene scoperto uno, questo deve essere immediatamente (senza passare per casa) carcerato per il tempo tecnico strettamente necessario per rimpatriarlo.

6) se non si lavora e non si dimostra di autosostentarsi, fuori (ammesso solo un anno di mancanza lavoro).

7) Permesso un solo viaggio all'anno di 1 settimana verso i luoghi di origine.

Se non accettano queste regole, prego, accomodarsi fuori.

E' dura certo, come lo è stato per noi Italiani che abbiamo alle spalle tre guerre di indipendenza, due guerre mondiali con caduti, dolore e lutti in ogni famiglia. Paghiamo tasse altissime, studiamo, lavoriamo (più o meno...) e rispettiamo regole spesso assurde.
Questi arrivano e subito tutti i diritti. E' giustizia questa?

Se questo ti sembra troppo, allora no, non siamo daccordo.
Guarda, non è troppo, anzi, prima di essere troppo è totalmente irrealistico. Tu pensi che nel sistema che vorresti creare avresti la libertà? Solo una dittatura, e di quelle feroci, potrebbe sostenere misure del genere. Spiace dirti che non abbiamo nemmeno le forze di polizia e di esercito per fare una cosa del genere. E poi, certo, forse per un po' diminuirebbero gli attentati, ma per poco, perché ci sono due cose fra le altre che ti sfuggono: 1) se vuoi la libertà dei commerci devi accettare anche quella di far muovere le persone, tanto più in un Paese come l'Italia, ma devo dirti che il tuo regime di chiusura assoluta non esiste al mondo; 2) poiché il pericolo non è interno, ma è una arsenale di disgraziati, spesso fanatici, finanziati da Stati che hanno molti soldi e che proprio questo, quello che proponi tu vogliono, per poter vivere qualche decennio di più sulle spalle delle libertà e dei diritti che le loro popolazioni chiedono, e che prima o poi, avranno.
Per non parlare che condanneresti alla prigionia un sacco di innocenti. No, proprio nei momenti difficili è la lucidità di analisi che deve prevalere, e le reazioni devono essere conseguenti. Quelle che proponi non lo sono, ma sono esattamente quelle che vogliono tutta una serie di persone che finanziano questi macellai.
Per Angelo: solo per dirti che il massacro dei ceceni, quello che l'Europa che ora piange ha fatto finta di non  vedere, ha trasformato una parte di  popolazione pacifica  in terroristi che fanno stragi in tutto il mondo. Quindi lo statista Putin ha sbagliato almeno quanto lo statista Goerge W. Bush, solo che il primo ha compiuto atti criminali di una gravità e di dimensioni che se venissero scritte non ci si crederebbe. Quanto alla Crimea, figurati se la Russia ha bisogno della Crimea per vivere....ma dai, è stato quello sì un atto di guerra che prima o poi ci riguarderà molto molto da vicino e su cui piangeremo forse più lacrime che sul terrorismo. Temo che mi dovrai dare ragione.
Mi spiace Marco, ma quello che dici è solo retorica. E guarda cosa ci ha portato.

Le risorse (umane ed economiche) ci sono ed il commercio non ne risentirebbe. Se vogliono vendere, si adeguerebbero.

L'Australia, il Canada, la Nuova Zelanda e chissà quanti altri Stati che non conosco si avvicinano molto a quello che ho ventilato io. Ed in tempo di pace. Figurati che farebbero in tempo di guerra (come quella in cui siamo).
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:Siamo preparati all'arrivo del terrorismo islamico?
« Risposta #44 il: Novembre 14, 2015, 18:58:41 pm »
Io a proposito del Papa chiacchierone, quello che oggi si cosparge il capo di cenere per la Francia, ricordo solo che all'indomani dell'attentato alla redazione di Charlie Hebdo dichiarò che "se qualcuno offende tua madre ci sta che poi reagisci con una sberla".
E una tale idiozia è uscita dalla massima autorità religiosa del mondo occidentale, giusto per capire come siamo ridotti...

Citazione
Grazie Angelo, vedo che anche gente "che ha fatto le scuole alte" la pensa come me.

Non è in fatto di scuola ma di ragione, come sagacemente Oriana provava a spiegare.
Quella ragione che abbiamo evidentemente perso, e da molto tempo, narcotizzati dal nostro benessere.
« Ultima modifica: Novembre 14, 2015, 19:01:07 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"