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FP Journe Chronometre Bleu in vetrina

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #210 il: Giugno 03, 2016, 14:57:11 pm »
Questo http://www.chrono24.it/fpjourne/chronometre-bleu-invenit-et-fecit--id4389552.htm in una settimana è salito di 1800 Euro. Tutti gli altri se caso oscillano col cambio.
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mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #211 il: Giugno 03, 2016, 15:00:27 pm »
Citazione
Però su CH24 ci sono 3 o 4 usati di cui uno in Svizzera a 21k,

A Riga ce n'è uno a 19500 nuovo.
Riga vale anche la visita per ragioni estranee all'orologio :D

Citazione
Anche sulle boutique non sono d'accordo, nel senso che non ho alcuna prova che sia stato un errore,

Tempo addietro si parlava di boutique che non hanno nulla da esporre e che costano tanti soldi. Per me una piccola realtà come quella di Journe certe pagliacciate da griffe e jet set non solo non può permettersele sul piano finanziario ma rischia anche che si trasformino in un boomerang sul piano commerciale e della percezione del marchio.

La distribuzione del prodotto, specie per una piccola azienda che fa pochi orologi, é certamente una delle sfide più difficili (fu proprio la distribuzione a mettere in ginocchio Roth); ma io non credo che le boutique monomarca siano la soluzione.
Non so cosa c'entrino le 10 boutique con "pagliacciate da jet set" che io in Journe non ho mai visto, tutt'altro. Io capisco la politica delle boutique, forse la farei anche io al posto di Journe, perché i multimarca per me non sono adatti a vendere orologi di questo tipo. L'unica cosa è che una boutique che ho visto io una volta a Ginevra aveva pochi orologi, ma questo non significa che il modello non funzioni. Sono solo 10 in tutto il mondo.
« Ultima modifica: Giugno 03, 2016, 15:02:56 pm da mbelt »
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ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #212 il: Giugno 03, 2016, 15:06:51 pm »
La boutique monomarca, ormai da oltre 20 anni, é per antonomasia sinonimo di grandi griffe del "lusso" (da cui l'associazione alle pagliacciate da griffe e jet set).
Se vuoi una borsa LV o la compri nelle loro boutique o non la compri, fatta eccezione per alcune grandi catene del lusso.

Cosa c'entra FPJ con una griffe del lusso? Nulla. Ergo la formula della boutique monomarca, che per una griffe del lusso é sostanzialmente un costo accessorio di pubblicità anche se non vende un solo orologio, per un'azienda delle dimensioni e col budget di FPJ é un impegno di risorse importante e improduttivo, anche deleterio nella misura in cui rischia di compromettere la percezione dell'azienda e non ha l'assortimento di prodotto che ci si aspetta di trovare in una boutique monomarca.

Citazione
L'unica cosa è che una boutique che ho visto io una volta a Ginevra aveva pochi orologi,

E non sei l'unico. Poco tempo fa qualcuno lamentava al totale assenza di orologi presso un'altra di queste boutique. Non ricordo chi e non ricordo quale fosse la boutique.
« Ultima modifica: Giugno 03, 2016, 15:08:29 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #213 il: Giugno 03, 2016, 15:49:09 pm »
La boutique monomarca, ormai da oltre 20 anni, é per antonomasia sinonimo di grandi griffe del "lusso" (da cui l'associazione alle pagliacciate da griffe e jet set).
Se vuoi una borsa LV o la compri nelle loro boutique o non la compri, fatta eccezione per alcune grandi catene del lusso.

Cosa c'entra FPJ con una griffe del lusso? Nulla. Ergo la formula della boutique monomarca, che per una griffe del lusso é sostanzialmente un costo accessorio di pubblicità anche se non vende un solo orologio, per un'azienda delle dimensioni e col budget di FPJ é un impegno di risorse importante e improduttivo, anche deleterio nella misura in cui rischia di compromettere la percezione dell'azienda e non ha l'assortimento di prodotto che ci si aspetta di trovare in una boutique monomarca.

Citazione
L'unica cosa è che una boutique che ho visto io una volta a Ginevra aveva pochi orologi,

E non sei l'unico. Poco tempo fa qualcuno lamentava al totale assenza di orologi presso un'altra di queste boutique. Non ricordo chi e non ricordo quale fosse la boutique.
Per me la scelta delle boutique monomarca non necessariamente c'entra con il lusso, l'esclusività, o il glamour: è una scelta per cercare di avere un controllo anche sulla distribuzione. Scelta che io comprendo perché per me è un prodotto così particolare che nel plurimarca viene penalizzato.
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ALAN FORD

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #214 il: Giugno 03, 2016, 17:11:38 pm »
Io dico che se avesse scelto la strada della boutique, doveva perseguire solo quella escludendo gli altri, gli orologi li non sarebbero mancati e per chi è veramente interessato non credo sarebbe stato un problema anche prendere l'aereo per andare a quella più vicina.

ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #215 il: Giugno 03, 2016, 18:06:13 pm »
Sono d'accordo. Le due cose non possono convivere per un'azienda così piccola che fa così pochi orologi da non riuscire neanche a rifornire le proprie boutique.
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mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #216 il: Giugno 03, 2016, 18:17:00 pm »
Sono d'accordo. Le due cose non possono convivere per un'azienda così piccola che fa così pochi orologi da non riuscire neanche a rifornire le proprie boutique.
Forse, in attesa di averne di più, h ha cercato di controllare almeno una parte delle vendite, che comunque così poche non devono essere tramite boutique, visto che di Journe con quadranti particolari neri o rutenio ce ne sono ( e quelli li vende solo nelle boutique).I pochi orologi visti a Ginevra potevano anche essere il segno che gli altri li avevano finiti oppure essendo i giorni del porte aperte alla maison nella stessa Ginevra magari si erano fatti prestare degli orologi. Io so che lui dove può e riesce sceglie le boutique se fossero un cattivo affare non ne avrebbe aperte 10.
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Ermanno Muzii

Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #217 il: Giugno 03, 2016, 18:20:21 pm »
Io dico che se avesse scelto la strada della boutique, doveva perseguire solo quella escludendo gli altri, gli orologi li non sarebbero mancati e per chi è veramente interessato non credo sarebbe stato un problema anche prendere l'aereo per andare a quella più vicina.
E' cosi'.

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #218 il: Giugno 06, 2016, 08:38:51 am »
Concordo in pieno con la Valutazione di Angelo: " La distribuzione del prodotto, specie per una piccola azienda che fa pochi orologi, é certamente una delle sfide più difficili (fu proprio la distribuzione a mettere in ginocchio Roth); ma io non credo che le boutique monomarca siano la soluzione". E comunque concordo pure con Alessandro ed Ermanno che la scelta, per un produttore come FPJ , debba essere una e solo una, senza alternative. Hai le Boutique ? Solo Boutique.
Non vedo poi così grosse speculazioni sul mercato Journe. Non fa aperitivo per niente.

S.M.

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #219 il: Giugno 06, 2016, 11:14:04 am »
Io sono più per una giusta via di mezzo.

Niente onerose boutique monomarca ma specifici corner ben strutturati e visibili in orologerie prestigiose. Magari con contratti di esclusiva.

In questo modo si ha la possibilità di far avvicinare al marchio anche clienti che non lo conoscono o che non l'avevano mai visto e che magari entrano per altro.
Sono convinto che convenga offrire provvigioni più alte e premi al negoziante piuttosto che sobbarcarsi i costi di una catena di boutique.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #220 il: Giugno 06, 2016, 11:59:58 am »
Qualunque orologeria prestigiosa ha i PP o i VC o gli AP, e vende quelli (che in alcuni casi si vendono da soli). I journe in una tale orologeria avranno anche il "corner", ma non la giusta attenzione.

Che interesse può avere il Sig. X a spingere il journe e convincere il cliente che entra per il PP, il VC o l'AP a comprare il Journe? Nessuno.

Sono orologi anche molto difficili da piazzare e con scarsa disponibilità perché ne fanno pochi, un commerciante tradizionale così non può lavorare (il mito delle liste e dell'attesa resiste ancora per pochi modelli di due o tre marchi), il resto per poter essere vendibile deve essere disponibile e visibile, sulla carta non si vende.

Il cliente Journe, d'altronde, é un cliente molto di nicchia, più da orologiaio indipendente Che da negozio plurimarche. Non ha bisogno di quest'ultimo per comprare, sa che ce ne sono pochi e sa che al peggio deve andarselo a prendere da qualche parte, come accade con gli indipendenti dopo averglielo ordinato.

Poche Boutique nei centri giusti a presidiare i mercati potrebbero essere una soluzione per un'azienda che fa 900 orologi, mischiare le due cose col risultato di avere anche pochi orologi in visione in entrambi i luoghi e logiche commerciali diverse (la boutique non svende, il concessionario a mali estremi si), con il risultato pOi di trovarsi lo stesso orologio che la boutique non ha disponibile rinvenibile da qualche reseller al 30% di sconto, per me non ha senso.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 12:02:57 pm da ciaca »
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #221 il: Giugno 06, 2016, 12:32:21 pm »
Con la giusta politica (provvigioni e premi) un commerciante potrebbe avere le stesse motivazioni (od anche più) che gli danno i soliti marchi blasonati che però hanno tutti e su cui c'è concorrenza.
Essere esclusivista di un indipendente prestigioso alla fine pagherebbe e tutti guadagnerebbero.
Senza considerare la maggiore penetrazione e visibilità in molte più città rispetto a poche boutique monomarca.

Le boutique non sono sostenibili per un indipendente.
Per me è un'autostrada verso il fallimento.
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ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #222 il: Giugno 06, 2016, 12:36:15 pm »
Provvigioni e premi che una casa col fatturato pari ad 1/100 di quelli dei grossi marchi, evidentemente, non può offrire.
Non può offrire nemmeno un numero di orologi sufficienti a fare un briciolo del guadagno che si fa con quei marchi.
Già solo con gli ossi come i Calatrava, per non parlare di offshore e Nautilus.

Non esiste ragione reale Che non sia una mera suggestione perché un qualunque commerciante possa trovare piú conveniente lavorare sui Journe in alternativa ai grandi marchi.

Journe ci aveva provato ad entrare in qualche orologeria di primaria importanza, per esempio Haussman. E non é andata bene, proprio per le suddette ragioni.

E anche perché una volta che quegli orologi poi passano sul parallelo con forti sconti inevitabilmente inflazionano tutta la produzione senza che lo stesso Journe possa più averne alcun controllo.

Se vai da un indipendente il prezzo é quello che dice l'indipendente. Non c'è alternativa, non c'è parallelo, non c'è una rete di vendita che poi fa i prezzi che più gli convengono. Se journe vuole avere una politica di prezzo da indipendente non puó permettersi che una rete di vendita su cun non ha alcun controllo o potere contrattuale faccia coi prezzi quel che vuole.

A quel punto poi anche la boutique va in difficoltà, non ha orologi, propone prezzi più alti del parallelo, non fa nemmeno "immagine" e diventa una perdita secca.
Anche per me la strada della boutique monomarca per un'azienda di queste dimensioni non é la strada migliore per la distribuzione, ma se la si sceglie bisogna farlo nel modo giusto. Il problema della distribuzione per un'azienda così piccola e di nicchia é un problema che forse non ha soluzione ideale ma solo parziale.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 12:50:30 pm da ciaca »
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #223 il: Giugno 06, 2016, 13:55:42 pm »
Secondo me la scelta mista era l'unica possibile per Journe. La scelta delle sole boutique è semplicemente folle. Quando inizi da zero, con il pubblico che non ti conosce, con risorse economiche scarse, non puoi pensare di vendere solo magari nell'unica boutique al mondo. Ricordo infatti che Journe solo nel 1999 comincia a produrre orologi in serie e fonda un marchio suo di orologi: le boutique, 10 in tutto, non le ha aperte tutte assieme, ma molto lentamente una alla volta, partendo da Tokio con un scelta coraggiosa ma per me azzeccata. Un indipendente come lui che parte da zero non può affidarsi solo a boutique. Certo avrebbe potuto avere solo i plurimarche, ma con le logiche che ben descrive Angelo. E sono logiche penalizzanti per i prezzi e le vendite. Allora se vuoi tentare un controllo della tua distribuzione devi iniziare ad aprire boutique parallelamente ai plurimarche, puntando nel tempo ad azzerare i plurimarche e ad avere solo boutique. Ma non lo puoi fare subito quando ne hai solo una al mondo, o due. Devi farlo gradualmente. Anche perché Journe quando comincia a fare orologi non ha esperienza commerciale . Avere vendita anche tramite i plurimarca vuol dire non soltanto avvicinare una clientela altrimenti inavvicinabile ma anche avere un feedback da operatori esperti insediati sul territorio. Un feedback importante sempre ma fondamentale quando non si conoscono i mercati.
Quanto al problema degli orologi paralleli, questi non venivano né da plurimarche né, ovviamente , dalle boutique. Ma sono venuti dalla Spagna che ha conosciuta  un crollo totale del mercato negli anni della grande crisi economica partita nel 2008. Ora che Journe è famoso ridurrà sempre di più i plurimarca a punterà sulle boutique. Sempre che la crisi non si mangi invece tutta l'azienda.
Si tratta come sempre di vedere le cose nel complesso , e non semplificarle, e non amputarne pezzi. Se si vedono nel complesso la strategia di Journe era la sola possibile realmente. Sempre che non si decida di rinunciare ad ogni controllo della distribuzione, cosa lontanissima dalle idee di Journe.
« Ultima modifica: Giugno 06, 2016, 14:03:59 pm da mbelt »
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #224 il: Giugno 07, 2016, 09:36:57 am »
Questione annosa. La distribuzione del prodotto da parte di una piccola realtà. Schiacciata dall'elevato costo di mantenere boutique monomarca e dalla poca voglia dei grandi concessionari di "sbattersi" su di un prodotto comunque difficile. Il corner è un bell'esempio ma va ben curato. Un corner se non viene frequentato, stimolato, accudito, diventa una vuota e triste vetrina. Come pure la Boutique monomarca può sembrare una cattedrale nel deserto. Il personaggio che ama il prodotto, l'appassionato, il fine conoscitore si esalteranno davanti ad un bravo e competente commesso. E poi? I conti economici di tutte le boutique monomarca sono tragicamente in rosso ( eccezion fatta per alcuni marchi del lusso tipo LV che vende solo e soltanto in monomarca) , a che servono? Servono a tenere alta la bandiera del marchio. Journe ha una dimensione per cui diventa molto difficile sopravvivere ….