Orologico Forum 3.0

Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26

Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« il: Febbraio 15, 2016, 19:07:15 pm »
Salve, oggi vorrei presentare un lavoretto che ho fatto un paio d'anni fa e che mi ha destato molte curiosità ed arricchito la conoscenza.
Ho acquistato nuovo 3 anni or sono un orologio Seiko 5 con 7s26B, orologio molto economico con un movimento altrettanto economico al suo interno, per il semplice fatto che mi piaceva l'idea di possedere un meccanico giapponese entry level per testarne le qualità.

Si tratta nella fattispecie di un calibro automatico con 21 rubini, con data e giorno, secondi centrali e la ricarica che come di consueto avviene per mezzo dell'ingegnoso ed efficace sistema delle "magic lever".
In questo calibro entry-level è assente la possibilità di carica manuale(cosa invece presente in modelli intermedi).
Come vedremo il calibro ha un aspetto molto spartano, diciamo rozzo, con quasi nessuna finitura superficiale ad abbellire o rendere più piacevole l'insieme, ne sui ponti ne sulla platina, ne tanto meno nei leveraggi e nelle bascule che appaiono come lamierini bruttini e davvero poco appaganti alla vista, ma non sono certo queste le peculiarità che Seiko ha voluto infondere a questi movimenti di classe molto molto economica.
Il mio intervento è derivato dal fatto che volevo studiare a livello didattico il calibro per capire meglio in cosa questi prodotti economici giapponesi differiscono dai loro competitors svizzeri, pura curiosità e null'altro. :)


Comincio lo smontaggio, via il fondello a scatto e via la massa oscillante.

Qui è già ben visibile la ruota con le magic lever che a contatto con l'ingranamento presente sulla massa oscillante agiscono senza rinvii direttamente sulla ruota a corona, ingaggiandola con gli arpioncini e trascinandola. Il sistema funziona perchè la rotazione al suo interno avviene in modo eccentrico(infatti c'è anche un rubino) e ciò fa muovere le magic lever in modo alternato, agendo sui denti della ruota corona e trascinandola in un sol verso, quello della carica.


Qui il ponte dove è agganciato in modo sottostante il perno del sistema, fissato da una clip metallica visibile (ed estraibile) solo dal lato interno.





In questo calibro è possibile l'estrazione dell'asse di carica solo dalla posizione 0 (in questo caso la posizione neutra a corona tutta inserita).


Posso estrarre il calibro e metterlo su un portamovimento, tolgo le sfere.





Qui mi fermo visto che ho libero accesso ai rubini per pulirli e lubrificarli, e tolta la mollettina e la contropietra, il sistema del datario lo lascio tal quale montato. Molte parti di questo movimento, soprattutto del datario sono in plastica.



La cosa che più mi ha sorpreso durante lo smontaggio è stata la presenza di lubrificante sui perni dell'ancora, punto in cui in genere se ne sconsiglia l'utilizzo, questo perchè il movimento dell'ancora è diverso da quello delle ruote dove la presenza di lubrificante migliora la rotazione riducendo gli attriti, qui ci troviamo al cospetto di un movimento alternato circoscritto a pochi gradi, dove evidentemente la marcia verrebbe resa meno efficace dalla presenza di lubrificante, ad ogni modo la spiegazione puramente tecnica la ignoro, so solo che il concetto è quello di non applicarlo in quel punto, anche se le vaschette dei rubini esistono lo stesso e potenzialmente è possibile farlo.


Questi calibri hanno inoltre un sistema per ottimizzare la ricarica mettendo in fase il sistema. Si tratta di sistemare la massa oscillante in una determinata posizione che rende la ricarica più efficace.
Qui uno schemino che mi mandò a suo tempo un forumista di come deve essere posizionata la massa in relazione agli altri componenti per poter avere il massimo effetto.


(E sotto la mia replica dello schema di posizione sul movimento in mio possesso)




Dopo il rimontaggio ho naturalmente provato il calibro al cronocomparatore e i dati erano molto ma molto migliori di quelli iniziali, che però non ho modo di mostrare in quanto non li ho ripresi. Ora ciò presumo sia dovuto al lubrificante dell'ancora applicato da Seiko su questo calibro, non trovo altre spiegazioni plausibili al fatto che un movimento piuttosto nuovo, con una pulizia l'applicazione di lubrificanti freschi e rimontato possa dare risultati così sorprendentemente migliori. L'ampiezza è notoriamente bassina in questi calibri, più di quelli svizzeri, ciò non è indice di alcun problema ma è insita nelle caratteristiche di questo genere di movimenti giapponesi.






Ne ho tratto la conclusione che il lubrificante li applicato ne disturbava la marcia e la rendeva molto irregolare nella cronometria e negli scarti, cosa che ora non avviene e il calibro mostra una marcia di tutto rispetto e in linea coi calibri svizzeri di pari livello. Onore a Seiko per l'efficienza e l'efficacia di questi movimenti a dispetto della grande industrialità ed economia, ma qualche ombra sull'utilizzo di alcune soluzioni, come l'applicazione dell'olio dove normalmente e a ragione non si mette mai solleva qualche perplessità, soprattutto in virtù del fatto che le prestazioni ne risentivano in modo pesante(anche da nuovo).


L'orologio così messo ora da molta più soddisfazione, in quanto mi soddisfa con una cronometria più che accettabile ed è spesso il mio fido compagno in casa e nella notte, oltre che per le abitudini domestiche di tutti i giorni. :)
Saluti




« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 19:00:11 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #1 il: Febbraio 16, 2016, 00:08:42 am »
Grazie, spiegazione utilissima e che conferma la bontà della soluzione tecniche adottata da Seiko per garantire maggiore efficacia al sistema di carica automatica; inspiegabile, al contrario , l'uso del lubrificante sui perni dell'ancora.
Ciao.
Giorgio.

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #2 il: Febbraio 17, 2016, 18:49:08 pm »
Alcuni test che io non ho avuto modo di appurare, dicono che gli svizzeri hanno una ricarica più efficiente.
Io dico che ciò è senz'altro possibile e se qualcuno si è preso la briga di fare dei confronti accurati, non c'è motivo di ritenere che non possa essere così. Ma c'è un ma... non conosco un solo calibro automatico svizzero che possa riuscire a fare a meno della carica manuale, infatti la possiamo vedere su tutti quelli che conosciamo, inoltre ho riscontrato che la carica iniziale dell'orologio è molto efficace, parte subito ed accumula energia al polso molto efficientemente e questo è un dato di fatto, probabilmente nel medio-lungo periodo di carica avrà meno forza, ma questo non posso dirlo, ma se ci sono test a dimostrarlo va bene.
C'è anche da tenere conto di un fattore che a molti può sfuggire, qui ci troviamo in presenza di un 21.600 a/h, in luogo dei più diffusi 28.800 a/h della maggior parte dei calibri svizzeri di basso costo, il che ne ottimizza le doti di ricarica perchè sappiamo che generalmente un calibro che funziona ad una frequenza inferiore è meno energivoro e che anche la riserva di carica sarà più duratura a parità di altri fattori, eppure ciò non ne pregiudica l'andamento cronometrico che mostra una regolarità e degli scarti invidiabili.




« Ultima modifica: Febbraio 17, 2016, 18:51:47 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #3 il: Febbraio 18, 2016, 00:29:59 am »
Alcuni test che io non ho avuto modo di appurare, dicono che gli svizzeri hanno una ricarica più efficiente.
Io dico che ciò è senz'altro possibile e se qualcuno si è preso la briga di fare dei confronti accurati, non c'è motivo di ritenere che non possa essere così. Ma c'è un ma... non conosco un solo calibro automatico svizzero che possa riuscire a fare a meno della carica manuale, infatti la possiamo vedere su tutti quelli che conosciamo, inoltre ho riscontrato che la carica iniziale dell'orologio è molto efficace, parte subito ed accumula energia al polso molto efficientemente e questo è un dato di fatto, probabilmente nel medio-lungo periodo di carica avrà meno forza, ma questo non posso dirlo, ma se ci sono test a dimostrarlo va bene.
C'è anche da tenere conto di un fattore che a molti può sfuggire, qui ci troviamo in presenza di un 21.600 a/h, in luogo dei più diffusi 28.800 a/h della maggior parte dei calibri svizzeri di basso costo, il che ne ottimizza le doti di ricarica perchè sappiamo che generalmente un calibro che funziona ad una frequenza inferiore è meno energivoro e che anche la riserva di carica sarà più duratura a parità di altri fattori, eppure ciò non ne pregiudica l'andamento cronometrico che mostra una regolarità e degli scarti invidiabili.
Non dimentichiamo che una peculiarità dei calibri orientali, ed, in particolare degli automatici privi di carica manuale, è quella di garantire una partenza immediata dell'orologio, e, probabilmente, il sistema di carica da te esaminato è nel filone di tale tradizione tecnica.
Ciao.
Giorgio.
.

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Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #4 il: Febbraio 18, 2016, 09:54:35 am »
Alcuni test che io non ho avuto modo di appurare, dicono che gli svizzeri hanno una ricarica più efficiente.
Io dico che ciò è senz'altro possibile e se qualcuno si è preso la briga di fare dei confronti accurati, non c'è motivo di ritenere che non possa essere così. Ma c'è un ma... non conosco un solo calibro automatico svizzero che possa riuscire a fare a meno della carica manuale, infatti la possiamo vedere su tutti quelli che conosciamo, inoltre ho riscontrato che la carica iniziale dell'orologio è molto efficace, parte subito ed accumula energia al polso molto efficientemente e questo è un dato di fatto, probabilmente nel medio-lungo periodo di carica avrà meno forza, ma questo non posso dirlo, ma se ci sono test a dimostrarlo va bene.
C'è anche da tenere conto di un fattore che a molti può sfuggire, qui ci troviamo in presenza di un 21.600 a/h, in luogo dei più diffusi 28.800 a/h della maggior parte dei calibri svizzeri di basso costo, il che ne ottimizza le doti di ricarica perchè sappiamo che generalmente un calibro che funziona ad una frequenza inferiore è meno energivoro e che anche la riserva di carica sarà più duratura a parità di altri fattori, eppure ciò non ne pregiudica l'andamento cronometrico che mostra una regolarità e degli scarti invidiabili.







la mia è solo un impressione perchè non ho svolto alcun test,
ma la ricarica di questi Seiko la trovo tremendamente efficace.

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #5 il: Febbraio 18, 2016, 10:53:28 am »
Alcuni test che io non ho avuto modo di appurare, dicono che gli svizzeri hanno una ricarica più efficiente.
Io dico che ciò è senz'altro possibile e se qualcuno si è preso la briga di fare dei confronti accurati, non c'è motivo di ritenere che non possa essere così. Ma c'è un ma... non conosco un solo calibro automatico svizzero che possa riuscire a fare a meno della carica manuale, infatti la possiamo vedere su tutti quelli che conosciamo, inoltre ho riscontrato che la carica iniziale dell'orologio è molto efficace, parte subito ed accumula energia al polso molto efficientemente e questo è un dato di fatto, probabilmente nel medio-lungo periodo di carica avrà meno forza, ma questo non posso dirlo, ma se ci sono test a dimostrarlo va bene.
C'è anche da tenere conto di un fattore che a molti può sfuggire, qui ci troviamo in presenza di un 21.600 a/h, in luogo dei più diffusi 28.800 a/h della maggior parte dei calibri svizzeri di basso costo, il che ne ottimizza le doti di ricarica perchè sappiamo che generalmente un calibro che funziona ad una frequenza inferiore è meno energivoro e che anche la riserva di carica sarà più duratura a parità di altri fattori, eppure ciò non ne pregiudica l'andamento cronometrico che mostra una regolarità e degli scarti invidiabili.







la mia è solo un impressione perchè non ho svolto alcun test,
ma la ricarica di questi Seiko la trovo tremendamente efficace.


E' quello che noto anch'io sulla ricarica, stessa impressione.
Una curiosità, a oltre 1 anno dal mio intervento la marcia è rimasta tal quale, orologio indossato tutte sere e le notti (o quasi), questo perchè si era ipotizzato che questi calibri non avessero poi la costanza prestazionale a lungo termine, almeno nel mio caso e per il momento, è smentita. :)
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Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #6 il: Febbraio 21, 2016, 23:53:10 pm »
Sembra , a tal punto , confermata la bontà della scelta di Seiko.
Ciao.
Giorgio.

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #7 il: Aprile 24, 2016, 00:06:03 am »
Orologio che porto da dieci anni, un panzer.
“La generosità significa dare più di quello che puoi, e l'orgoglio sta nel prendere meno di ciò di cui hai bisogno.”
Khalil Gibran

Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #8 il: Aprile 24, 2016, 09:20:54 am »
Difatti sono muletti molto efficienti, molto spartani, ma funzionali e a volte anche piuttosto accurati nella cronometria a dispetto della "rozzezza" dei componenti e della cura ad essi dedicata.
Gli unici problemini, ma credo solo sul medio-lungo periodo possono arrivare dal sistema di ricarica, che con le usure e le morchie può agire in modo negativo sul sistema e arrivare a caricare talmente poco da avere blocchi sulla marcia. Ma ciò può accadere anche coi comuni invertitori degli svizzeri ma forse in misura più graduale, forse. :)
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Re:Particolarità di un calibro Giapponese: Seiko 7s26
« Risposta #9 il: Aprile 24, 2016, 10:45:25 am »
Vero leolunetta ma quanto è più semplice da realizzare e da sostituire un magic lever rispetto ad un sistema con invertitori?
Funzionalità giapponese prima ancora che limatura dei costi.
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