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E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?

ciaca

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #15 il: Settembre 07, 2016, 11:46:45 am »
E torniamo al mio discorso. Chiacchiere
Tra l'altro è singolare che in un contesto in cui si parla di libero mercato si chieda, ad un paese a cui per anni si sono rotte le palle con la storia del dumping e delle barriere, di mettere....barriere e limiti.
Non può essere sempre la Cina a dover raddrizzare la barca per tutti.
« Ultima modifica: Settembre 07, 2016, 11:50:09 am da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #16 il: Settembre 07, 2016, 18:53:16 pm »
Perchè, di cosa si discute nelle riunioni dello Juventus Club di Ferrara, lo sappiamo? Magari sono loro che comandano il mondo.

E magari quelli del Bilderberg si riuniscono per parlare della formazione con cui la Juve dovrebbe scendere in campo contro la Lazio, se meglio il 4-3-3 o il 3-5-2, ma non ve lo dicono e voi chissà cosa pensate.

E magari nell'intimità di casa mia si tengono usualmente riunioni massoniche importantissime, ma voi guardate a ciò che vi fanno vedere del Bilderberg.
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

guagua72

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #17 il: Settembre 08, 2016, 07:24:40 am »
Non comprendo questo tuo intervento Alearturo. Non capisco cosa ci vuoi fare capire. Che, giustamente,  non debba importare ad alcuno cosa si dica e faccia in casa tua è corretto e giusto, ma se prendi un consesso di luminari dell'economia e importanti imprenditori, che fanno capire che si riuniscono per parlare dei destini del mondo, lo pubblicizzi anche se in maniera subdola, ti riunisci in grandi alberghi nel mondo e poi tieni tutto segreto a quale pro lo fai?
« Ultima modifica: Settembre 08, 2016, 07:29:44 am da guagua72 »

ciaca

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #18 il: Settembre 08, 2016, 14:22:34 pm »
Giorgio, vedilo come un grande evento mondano, che ne so....il festival di Cannes.
A nessuno importa una Sega dei film in concorso e del cinema in generale, tutti vogliono vedere il Red carpet e la Hadid scosciata senza mutande.
A me questi meeting sembrano più delle parate autoreferenziali e autocelebrative, dove la sostanza è esserci e non avere qualcosa da dire, celebrarsi e non decidere nulla.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #19 il: Settembre 08, 2016, 14:23:24 pm »
Voglio dire che si crede che i destini del mondo vengano decisi lì, facendo megariunioni di nemici supercattivi alla 007, quando invece queste sono mere operazioni di facciata e che - mi pare ovvio - chi comanda, si riunisce per comandare quando vuole e di certo non lo fa vedere a me.
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

guagua72

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #20 il: Settembre 09, 2016, 09:00:35 am »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....

mbelt

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #21 il: Settembre 09, 2016, 11:04:30 am »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....
No, è più semplice. Sono persone che hanno potere ed influenza che si confrontano su vari scenari, esattamente come accade in certi club, in think tank , come Aspen e altre. È un Aspen più esclusivo, ma niente di più e niente di meno.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #22 il: Settembre 09, 2016, 13:46:34 pm »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....

Il principale scopo di questi eventi (ma il “gruppo Bilderberg” non è l’unico caso) è quello di “reclutare” nuovi membri; nonché di sensibilizzare i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere.

Perché serve un incontro pubblico (sia pure con agenda riservata) per reclutare persone? Non è più efficace un invito a cena in una villa privata?

Le “decisioni” vengono ovviamente prese in sedi molto più ristrette e davvero segrete, dedicate anche alle discussioni più approfondite: quelle in cui si fanno ragionamenti sugli scenarî più spregiudicati e “inconfessabili” (non perché criminali, ma semplicemente perché il loro impatto sull’opinione pubblica viene considerato negativo), in cui si mettono sul tappeto gli interessi, in cui si definiscono gli obiettivi ultimi. Aspetti scottanti che devono essere poi “tradotti”, dissimulati ed edulcorati in campagne e iniziative di lobbying  che siano presentabili ad una platea meno ristretta; e successivamente, con un ulteriore annacquamento, all’opinione pubblica.

L’incontro pubblico (ma con inviti selezionati e agenda riservata), invece, consente di avere un approccio più efficace ai potenziali nuovi membri, perché da una parte incute soggezione e solletica l'ambizione, dall’altra tranquillizza e garantisce.

Incute soggezione e solletica l'ambizione in quanto mette in contatto i nuovi “affiliandi” con alcuni degli uomini più ricchi e importanti del pianeta, in un’occasione in cui questa importanza è spettacolarizzata (elicotteri che portano i congressisti, servizi d’ordine imponenti, ecc.) e che, inoltre, rafforza l’idea che ci sia una capacità di iniziativa coordinata e forte.
In tal modo si fa leva sul desiderio delle persone (anche – e soprattutto – quelle di elevato status  sociale) di entrare negli ambienti “che contano” e che sono esclusivi (“se mi hanno chiamato, vuol dire che conto anch’io”).

Al tempo stesso questo tipo di incontro, tenuto in forma pubblica, tranquillizza e garantisce, perché i consessi esclusivamente segreti possono suscitare - nelle persone nuove - diffidenza, far pensare a profili di illegalità.
In questo modo, invece, il nuovo membro potenziale è portato a pensare: “Non c’è nulla di male, è tutto alla luce del sole. Quand’anche circolasse la notizia della mia partecipazione, non avrei nulla di cui essere imbarazzato, non potrebbe essere uno strumento utilizzato contro di me”.

Un'altra importante funzione di questi incontri pubblici, in relazione al reclutamento di nuovi affiliandi, è quella di saggiarne le reazioni e l’affidabilità. Dalla loro capacità di farsi coinvolgere (senza pretese di autonomia o protagonismo) si può capire se rinnovare o meno gli inviti.
In queste occasioni pubbliche, in cui i temi sul tappeto sono sì riservati, ma non segreti (sono già una “traduzione” edulcorata delle iniziative da intraprendere), è accettabile il rischio di innesti sfortunati, di nuovi invitati – soprattutto di “seconda fascia” - che potrebbero inopinatamente far trapelare qualcosa  (perché non si sono trovati a loro agio, per ingenuità, per esibizionismo, ecc.). Vedi il recente caso Jovanotti…

Il secondo scopo, come ricordavo inizialmente, è quello di sensibilizzare periodicamente i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere, continuando a farli sentire parte del club. Si tratta dei soggetti reclutati perché sono considerati influenti su settori della pubblica opinione e utili a fare da “cinghia di trasmissione” delle campagne condotte.

In questo quadro, mi sembra diventi evidente perché l’agenda di un incontro pubblico di questo tipo debba essere riservata.
Molte iniziative assunte da governi e organizzazioni internazionali, che godono formalmente di legittimazione democratica, sono presentate come “inevitabili”, frutto di una “necessità economica”, suggerite dalla “scienza”, imposte dalla “nuova sensibilità sociale”.
L’opinione pubblica, per quanto manipolabile, sarebbe molto più refrattaria se fosse al corrente che queste iniziative – per quanto edulcorate - sono frutto di un’azione di lobbying.
« Ultima modifica: Settembre 09, 2016, 19:02:49 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #23 il: Settembre 09, 2016, 19:39:59 pm »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....

Il principale scopo di questi eventi (ma il “gruppo Bilderberg” non è l’unico caso) è quello di “reclutare” nuovi membri; nonché di sensibilizzare i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere.

Perché serve un incontro pubblico (sia pure con agenda riservata) per reclutare persone? Non è più efficace un invito a cena in una villa privata?

Le “decisioni” vengono ovviamente prese in sedi molto più ristrette e davvero segrete, dedicate anche alle discussioni più approfondite: quelle in cui si fanno ragionamenti sugli scenarî più spregiudicati e “inconfessabili” (non perché criminali, ma semplicemente perché il loro impatto sull’opinione pubblica viene considerato negativo), in cui si mettono sul tappeto gli interessi, in cui si definiscono gli obiettivi ultimi. Aspetti scottanti che devono essere poi “tradotti”, dissimulati ed edulcorati in campagne e iniziative di lobbying  che siano presentabili ad una platea meno ristretta; e successivamente, con un ulteriore annacquamento, all’opinione pubblica.

L’incontro pubblico (ma con inviti selezionati e agenda riservata), invece, consente di avere un approccio più efficace ai potenziali nuovi membri, perché da una parte incute soggezione e solletica l'ambizione, dall’altra tranquillizza e garantisce.

Incute soggezione e solletica l'ambizione in quanto mette in contatto i nuovi “affiliandi” con alcuni degli uomini più ricchi e importanti del pianeta, in un’occasione in cui questa importanza è spettacolarizzata (elicotteri che portano i congressisti, servizi d’ordine imponenti, ecc.) e che, inoltre, rafforza l’idea che ci sia una capacità di iniziativa coordinata e forte.
In tal modo si fa leva sul desiderio delle persone (anche – e soprattutto – quelle di elevato status  sociale) di entrare negli ambienti “che contano” e che sono esclusivi (“se mi hanno chiamato, vuol dire che conto anch’io”).

Al tempo stesso questo tipo di incontro, tenuto in forma pubblica, tranquillizza e garantisce, perché i consessi esclusivamente segreti possono suscitare - nelle persone nuove - diffidenza, far pensare a profili di illegalità.
In questo modo, invece, il nuovo membro potenziale è portato a pensare: “Non c’è nulla di male, è tutto alla luce del sole. Quand’anche circolasse la notizia della mia partecipazione, non avrei nulla di cui essere imbarazzato, non potrebbe essere uno strumento utilizzato contro di me”.

Un'altra importante funzione di questi incontri pubblici, in relazione al reclutamento di nuovi affiliandi, è quella di saggiarne le reazioni e l’affidabilità. Dalla loro capacità di farsi coinvolgere (senza pretese di autonomia o protagonismo) si può capire se rinnovare o meno gli inviti.
In queste occasioni pubbliche, in cui i temi sul tappeto sono sì riservati, ma non segreti (sono già una “traduzione” edulcorata delle iniziative da intraprendere), è accettabile il rischio di innesti sfortunati, di nuovi invitati – soprattutto di “seconda fascia” - che potrebbero inopinatamente far trapelare qualcosa  (perché non si sono trovati a loro agio, per ingenuità, per esibizionismo, ecc.). Vedi il recente caso Jovanotti…

Il secondo scopo, come ricordavo inizialmente, è quello di sensibilizzare periodicamente i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere, continuando a farli sentire parte del club. Si tratta dei soggetti reclutati perché sono considerati influenti su settori della pubblica opinione e utili a fare da “cinghia di trasmissione” delle campagne condotte.

In questo quadro, mi sembra diventi evidente perché l’agenda di un incontro pubblico di questo tipo debba essere riservata.
Molte iniziative assunte da governi e organizzazioni internazionali, che godono formalmente di legittimazione democratica, sono presentate come “inevitabili”, frutto di una “necessità economica”, suggerite dalla “scienza”, imposte dalla “nuova sensibilità sociale”.
L’opinione pubblica, per quanto manipolabile, sarebbe molto più refrattaria se fosse al corrente che queste iniziative – per quanto edulcorate - sono frutto di un’azione di lobbying.
Giusto per capire: ma di cosa stai scrivendo? Direi non del G8 e neppure del Bildemberg. Mi sembra un parto della fantasia stralunata.
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Istaro

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #24 il: Settembre 09, 2016, 20:01:41 pm »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....

Il principale scopo di questi eventi (ma il “gruppo Bilderberg” non è l’unico caso) è quello di “reclutare” nuovi membri; nonché di sensibilizzare i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere.

Perché serve un incontro pubblico (sia pure con agenda riservata) per reclutare persone? Non è più efficace un invito a cena in una villa privata?

Le “decisioni” vengono ovviamente prese in sedi molto più ristrette e davvero segrete, dedicate anche alle discussioni più approfondite: quelle in cui si fanno ragionamenti sugli scenarî più spregiudicati e “inconfessabili” (non perché criminali, ma semplicemente perché il loro impatto sull’opinione pubblica viene considerato negativo), in cui si mettono sul tappeto gli interessi, in cui si definiscono gli obiettivi ultimi. Aspetti scottanti che devono essere poi “tradotti”, dissimulati ed edulcorati in campagne e iniziative di lobbying  che siano presentabili ad una platea meno ristretta; e successivamente, con un ulteriore annacquamento, all’opinione pubblica.

L’incontro pubblico (ma con inviti selezionati e agenda riservata), invece, consente di avere un approccio più efficace ai potenziali nuovi membri, perché da una parte incute soggezione e solletica l'ambizione, dall’altra tranquillizza e garantisce.

Incute soggezione e solletica l'ambizione in quanto mette in contatto i nuovi “affiliandi” con alcuni degli uomini più ricchi e importanti del pianeta, in un’occasione in cui questa importanza è spettacolarizzata (elicotteri che portano i congressisti, servizi d’ordine imponenti, ecc.) e che, inoltre, rafforza l’idea che ci sia una capacità di iniziativa coordinata e forte.
In tal modo si fa leva sul desiderio delle persone (anche – e soprattutto – quelle di elevato status  sociale) di entrare negli ambienti “che contano” e che sono esclusivi (“se mi hanno chiamato, vuol dire che conto anch’io”).

Al tempo stesso questo tipo di incontro, tenuto in forma pubblica, tranquillizza e garantisce, perché i consessi esclusivamente segreti possono suscitare - nelle persone nuove - diffidenza, far pensare a profili di illegalità.
In questo modo, invece, il nuovo membro potenziale è portato a pensare: “Non c’è nulla di male, è tutto alla luce del sole. Quand’anche circolasse la notizia della mia partecipazione, non avrei nulla di cui essere imbarazzato, non potrebbe essere uno strumento utilizzato contro di me”.

Un'altra importante funzione di questi incontri pubblici, in relazione al reclutamento di nuovi affiliandi, è quella di saggiarne le reazioni e l’affidabilità. Dalla loro capacità di farsi coinvolgere (senza pretese di autonomia o protagonismo) si può capire se rinnovare o meno gli inviti.
In queste occasioni pubbliche, in cui i temi sul tappeto sono sì riservati, ma non segreti (sono già una “traduzione” edulcorata delle iniziative da intraprendere), è accettabile il rischio di innesti sfortunati, di nuovi invitati – soprattutto di “seconda fascia” - che potrebbero inopinatamente far trapelare qualcosa  (perché non si sono trovati a loro agio, per ingenuità, per esibizionismo, ecc.). Vedi il recente caso Jovanotti…

Il secondo scopo, come ricordavo inizialmente, è quello di sensibilizzare periodicamente i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere, continuando a farli sentire parte del club. Si tratta dei soggetti reclutati perché sono considerati influenti su settori della pubblica opinione e utili a fare da “cinghia di trasmissione” delle campagne condotte.

In questo quadro, mi sembra diventi evidente perché l’agenda di un incontro pubblico di questo tipo debba essere riservata.
Molte iniziative assunte da governi e organizzazioni internazionali, che godono formalmente di legittimazione democratica, sono presentate come “inevitabili”, frutto di una “necessità economica”, suggerite dalla “scienza”, imposte dalla “nuova sensibilità sociale”.
L’opinione pubblica, per quanto manipolabile, sarebbe molto più refrattaria se fosse al corrente che queste iniziative – per quanto edulcorate - sono frutto di un’azione di lobbying.
Giusto per capire: ma di cosa stai scrivendo? Direi non del G8 e neppure del Bildemberg. Mi sembra un parto della fantasia stralunata.

Sto scrivendo di Bilderberg (non Bildemberg).

E tu lo sai benissimo, meglio di chiunque altro, anche se reciti la parte di Alice...  ;)
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mbelt

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #25 il: Settembre 09, 2016, 20:13:48 pm »
Allora perchè lo fanno a quale pro? Per accrescere in prestigio?
Il forum Ambrosetti non serve a nulla non decide nulla ma almeno su alcuni temi mi informa. Se non si decide nulla ma comunque c'e' un dibattito allora il bagaglio di conoscenze cresce.....Io non credo sinceramente alla riunione tipo Spectre, però se lo fanno un senso ci sarà....Se è vera l'ipotesi del Sig. Alearturo non avrebbe alcun senso. Se è vera l'Ipotesi di Angelo, allora non se ne comprenderebbe la segretezza.  Boh...ritorno al marciapiede.....

Il principale scopo di questi eventi (ma il “gruppo Bilderberg” non è l’unico caso) è quello di “reclutare” nuovi membri; nonché di sensibilizzare i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere.

Perché serve un incontro pubblico (sia pure con agenda riservata) per reclutare persone? Non è più efficace un invito a cena in una villa privata?

Le “decisioni” vengono ovviamente prese in sedi molto più ristrette e davvero segrete, dedicate anche alle discussioni più approfondite: quelle in cui si fanno ragionamenti sugli scenarî più spregiudicati e “inconfessabili” (non perché criminali, ma semplicemente perché il loro impatto sull’opinione pubblica viene considerato negativo), in cui si mettono sul tappeto gli interessi, in cui si definiscono gli obiettivi ultimi. Aspetti scottanti che devono essere poi “tradotti”, dissimulati ed edulcorati in campagne e iniziative di lobbying  che siano presentabili ad una platea meno ristretta; e successivamente, con un ulteriore annacquamento, all’opinione pubblica.

L’incontro pubblico (ma con inviti selezionati e agenda riservata), invece, consente di avere un approccio più efficace ai potenziali nuovi membri, perché da una parte incute soggezione e solletica l'ambizione, dall’altra tranquillizza e garantisce.

Incute soggezione e solletica l'ambizione in quanto mette in contatto i nuovi “affiliandi” con alcuni degli uomini più ricchi e importanti del pianeta, in un’occasione in cui questa importanza è spettacolarizzata (elicotteri che portano i congressisti, servizi d’ordine imponenti, ecc.) e che, inoltre, rafforza l’idea che ci sia una capacità di iniziativa coordinata e forte.
In tal modo si fa leva sul desiderio delle persone (anche – e soprattutto – quelle di elevato status  sociale) di entrare negli ambienti “che contano” e che sono esclusivi (“se mi hanno chiamato, vuol dire che conto anch’io”).

Al tempo stesso questo tipo di incontro, tenuto in forma pubblica, tranquillizza e garantisce, perché i consessi esclusivamente segreti possono suscitare - nelle persone nuove - diffidenza, far pensare a profili di illegalità.
In questo modo, invece, il nuovo membro potenziale è portato a pensare: “Non c’è nulla di male, è tutto alla luce del sole. Quand’anche circolasse la notizia della mia partecipazione, non avrei nulla di cui essere imbarazzato, non potrebbe essere uno strumento utilizzato contro di me”.

Un'altra importante funzione di questi incontri pubblici, in relazione al reclutamento di nuovi affiliandi, è quella di saggiarne le reazioni e l’affidabilità. Dalla loro capacità di farsi coinvolgere (senza pretese di autonomia o protagonismo) si può capire se rinnovare o meno gli inviti.
In queste occasioni pubbliche, in cui i temi sul tappeto sono sì riservati, ma non segreti (sono già una “traduzione” edulcorata delle iniziative da intraprendere), è accettabile il rischio di innesti sfortunati, di nuovi invitati – soprattutto di “seconda fascia” - che potrebbero inopinatamente far trapelare qualcosa  (perché non si sono trovati a loro agio, per ingenuità, per esibizionismo, ecc.). Vedi il recente caso Jovanotti…

Il secondo scopo, come ricordavo inizialmente, è quello di sensibilizzare periodicamente i membri non di vertice sulle iniziative da sostenere, continuando a farli sentire parte del club. Si tratta dei soggetti reclutati perché sono considerati influenti su settori della pubblica opinione e utili a fare da “cinghia di trasmissione” delle campagne condotte.

In questo quadro, mi sembra diventi evidente perché l’agenda di un incontro pubblico di questo tipo debba essere riservata.
Molte iniziative assunte da governi e organizzazioni internazionali, che godono formalmente di legittimazione democratica, sono presentate come “inevitabili”, frutto di una “necessità economica”, suggerite dalla “scienza”, imposte dalla “nuova sensibilità sociale”.
L’opinione pubblica, per quanto manipolabile, sarebbe molto più refrattaria se fosse al corrente che queste iniziative – per quanto edulcorate - sono frutto di un’azione di lobbying.
Giusto per capire: ma di cosa stai scrivendo? Direi non del G8 e neppure del Bildemberg. Mi sembra un parto della fantasia stralunata.

Sto scrivendo di Bilderberg (non Bildemberg).

E tu lo sai benissimo, meglio di chiunque altro, anche se reciti la parte di Alice...  ;)
Gaurda no, ti assicuro, non ci siamo.
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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #26 il: Settembre 22, 2016, 11:45:49 am »
I B.,assieme ai CFR o Aspen la Trilaterale o negli anni 60 il Club di Roma o tanto altro sono l'Alto Consesso da cui i governi prendono le direttive e che stanno espropriando lentamente ma inesorabilmente la dimensione democratica dei singoli paesi.
Stiamo divenendo tutti uomini ad una sola dimensione, cioè economica e la dimensione economica è soggetta poi alla dimensione finanziaria.
Siamo tutti omologati in virtù dei modelli culturali.
Questi gruppi fanno questo: pianificano le linee strategiche e culturali a cui tutti siamo sottoposti.
L'obiettivo finale è il nuovo ordine mondiale con una sola moneta ed un solo esercito che avrà solo funzione di polizia interna non essendoci più un esterno a cui fare guerra.
Ringraziando Dio, per quando questo disegno andrà a regime non ci sarò più.

anche se non sono un complottista mi sto convincendo che sia proprio così....... :( :o

guagua72

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Re:E' più potente il gruppo Bilderberg o il G8?
« Risposta #27 il: Ottobre 07, 2016, 01:03:30 am »
I B.,assieme ai CFR o Aspen la Trilaterale o negli anni 60 il Club di Roma o tanto altro sono l'Alto Consesso da cui i governi prendono le direttive e che stanno espropriando lentamente ma inesorabilmente la dimensione democratica dei singoli paesi.
Stiamo divenendo tutti uomini ad una sola dimensione, cioè economica e la dimensione economica è soggetta poi alla dimensione finanziaria.
Siamo tutti omologati in virtù dei modelli culturali.
Questi gruppi fanno questo: pianificano le linee strategiche e culturali a cui tutti siamo sottoposti.
L'obiettivo finale è il nuovo ordine mondiale con una sola moneta ed un solo esercito che avrà solo funzione di polizia interna non essendoci più un esterno a cui fare guerra.
Ringraziando Dio, per quando questo disegno andrà a regime non ci sarò più.

anche se non sono un complottista mi sto convincendo che sia proprio così....... :( :o
alle volte si