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Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #195 il: Luglio 01, 2016, 20:47:58 pm »
Voglio essere ottimista: l'effetto brexit ha fatto talmente paura che in Spagna Podemos non ha sfondato, come si temeva.
Se in Austria dovesse esserci un simile effetto e l'estrema destra dovesse arretrare potrebbe innescarsi un salutare effetto domino al contrario di quanto previsto.
Lo so, sono ipotesi assai difficili da sostenere, ma tocca guardare il po' del bicchiere che può ancora essere pieno.

Anche la rapidità con la quale la commissione ha concesso la deroga all'italia per lo scudo bancario a dispetto delle dichiarazioni di circostanza della Merkel (che con Deutsche Bank ha poco da scherzare visto come é messa) mi sembra un timido segnale di speranza.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 20:50:33 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #196 il: Luglio 01, 2016, 20:57:29 pm »
Vedremo.
Io non ho la pretesa di avere la verità in tasca come molti di voi, però spero di essere qui tra un paio di anni per vedere se le tragedie da te ipotizzate (quelle del cambio dei vertici politici Inglesi non mi paiono tali) si siano concretizzate e la qualità della vita degli inglesi scesa. Perchè sinceramente se qualche multinazionale ci rimette ma il comune cittadino ci guadagna, per me è un successo, non una sconfitta.
Nell'eventualità non avrei problemi ad ammettere di avere sbagliato, come ho fatto anche in altre occasioni.

Io, da ignorante "orgoglione" (simpatica parola che sembra oramai aver affiancato le sempreverdi ed onnipresenti "fuffa" e "grottesco"), per ora tifo per loro che hanno avuto il coraggio di fare quello che noi non avremmo mai fatto, impauriti e soggiogati da propagande catto-comuniste-neoliberali ed anestetizzati da quattro partite di calcio.

Solo una cosa auspicherei in un forum pubblico: che tutte le opinioni venissero rispettate poichè, almeno qui, vige la democrazia ed ugnuno conta uno.
Se la metà di chi è intervenuto la pensa come me, è inutile alzare il tono od insultare (più o meno velatamente), non è che così la tua opinione vale di più..... 
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #197 il: Luglio 01, 2016, 21:02:40 pm »
Voglio essere ottimista: l'effetto brexit ha fatto talmente paura che in Spagna Podemos non ha sfondato, come si temeva.
Se in Austria dovesse esserci un simile effetto e l'estrema destra dovesse arretrare potrebbe innescarsi un salutare effetto domino al contrario di quanto previsto.
Lo so, sono ipotesi assai difficili da sostenere, ma tocca guardare il po' del bicchiere che può ancora essere pieno.

Anche la rapidità con la quale la commissione ha concesso la deroga all'italia per lo scudo bancario a dispetto delle dichiarazioni di circostanza della Merkel (che con Deutsche Bank ha poco da scherzare visto come é messa) mi sembra un timido segnale di speranza.
Non ti fare ingannare. In Spagna Podemos, anzi Unidos Podemos, è arretrato per ragioni che per me con la Brexit c'entrano poco. Non devi dimenticare che la Spagna tornava al voto dopo già un'altra votazione che non aveva portato ad alcun governo, quindi era naturale che Podemos principale responsabile della impossibilità di fare il governo sarebbe stata penalizzata. Pare anche che una quota di elettori di Podemos non abbia molto gradito l'alleanza con la vecchia sinistra...e comunque la SPagna è ancora completamente ingovernabile, e dovrà tornare alle urne per la terza volta. Ma andiamo avanti. Supponiamo che la brexit abbia aperto gli occhi agli elettori: non è così e il dibattito su questo forum lo sta dimostrando al 100 per cento. Ma se anche fosse sono effetti che durano poco e niente: le motivazioni di questo voto antielite per la povertà mondiale e la decrescita felice sono destinate sempre a prevalere, anche perché in ogni paese c'è un partito che spingerà per il referendum anti euro o anti UE, e come puoi comprendere una gran differenza non c'è tra queste due opzioni oggi.
Ma ancora. La UE all'Italia ha concesso pochissimo e infatti Renzi è molto scontento. L'unica concessione è per una brevissima garanzia pubblica sui crediti deteriorati, ma una garanzia di pochi mesi. Questo aspetto degli NPL non è la minaccia che grave che pende sulla nostra economia. Certamente se si comincia a risolvere il problema degli npl le banche funzionano meglio, e forse, dico forse, un giorno presteranno più denaro all'economia,  ma questo non c'entra nulla con la speculazione internazionale contro l'Italia perché le banche italiane sono e restano piene di titoli del debito pubblico, e se gli spread si alzano solo la BCE può intervenire, peccato che ormai abbia finito gli strumenti. Ed infatti Renzi aveva chiesto ben altro cioè la garanzia sui depositi europea, che sarebbe il vero completamento dell'unione bancario non a caso non voluta dalla Germania e dai paesi nordici....Renzi ha chiesto flessibilità in più sui conti pubblici e non solo gli è stata negata ma la UE ha imposto una correzione per la legge di stabilità del prossimo autunno, una correzione importante, che diventa quasi esiziale se la crescita anemica si riducesse ancora, cosa probabilissima grazie alla brexit....
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #198 il: Luglio 01, 2016, 21:23:49 pm »
Se le cose stanno così e nemmeno davanti a situazioni di enorme emergenza si riesce a fare un passo avanti rispetto alla tecnocrazia ragioneristica dello zero virgola e delle regole alla c****o di cane allora non ci si può poi stupire se il castello di sabbia va in malora.
Io continuo a pensare che ci sia chi da molto tempo lavori nell'ombra per far si che questa disgregazione si realizzi sul serio, e a questo punto mi aspetto che la bomba Deutsche Bank gli esploda in mano.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 21:26:15 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #199 il: Luglio 01, 2016, 21:34:17 pm »
Se le cose stanno così e nemmeno davanti a situazioni di enorme emergenza si riesce a fare un passo avanti rispetto alla tecnocrazia ragioneristica dello zero virgola e delle regole alla c****o di cane allora non ci si può poi stupire se il castello di sabbia va in malora.
Io continuo a pensare che ci sia chi da molto tempo lavori nell'ombra per far si che questa disgregazione si realizzi sul serio, e a questo punto mi aspetto che la bomba Deutsche Bank gli esploda in mano.
Prevalgono egoismi nazionali, e il più forte ha la meglio. D'altro canto sulle ragioni della Germania ci sarebbe da riflettere. Loro vanno al voto l'anno prossimo e Merkel ha già concesso molte cose indigeste agli elettori tedeschi....e così poi capire perché in un sistema federale le elezioni nazionali ci sono ma non avrebbero l'effetto assoluto che hanno. Merkel è costretta a fare gli interessi della Germania, perché altrimenti i tedeschi non la votano...e fin qui nulla da dire è la democrazia. Il probelma che non esiste nessun politico in Europa che abbia una fonte di legittimazione indipendente dalle sue fortune nazionali, sicché nessuno porta avanti gli interessi dell'Europa. Ma non è finita qui, come sempre. Perché poi se davvero ci fosse un attacco al debito pubblico italiano la Germania rischierebbe di perdere molto.....ma bisognerebbe spiegarlo ai tedeschi in questo clima antigovernativo. Questi comunque sono i costi di avere elezioni ad un livello che  non è adeguato, quello nazionale. Non dovrebbe essere così, ed infatti questa è la vera ragione del crollo dell'Europa che la Brexit ha solo accelerato in maniera definitiva.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #200 il: Luglio 01, 2016, 21:54:57 pm »
Sono d'accordo su tutta la linea.
D'altronde in uno scenario così mediocre non si può nemmeno aspettarsi lo statista con una visione capace anche di perdere le elezioni in nome di un bene superiore, come fece appunto Kohl nel 1998.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #201 il: Luglio 01, 2016, 22:02:57 pm »
Sono d'accordo su tutta la linea.
D'altronde in uno scenario così mediocre non si può nemmeno aspettarsi lo statista con una visione capace anche di perdere le elezioni in nome di un bene superiore, come fece appunto Kohl nel 1998.
Il fatto è che è normale che chi governa voglia essere rieletto e cerchi di fare l'interesse dei suoi elettori . Quello che non va bene è che: 1) sono interessi a breve termine, mai a lungo termine. E sono interessi nazionali non interessi europei. E i problemi si possono risolvere solo al di fuori dei confini nazionali; 2) non esistono vere elezioni europee. Perché anche quelle del PE sono in realtà elezioni nazionali. Cioè dovrebbero esserci elezioni in cui gli stessi candidati sono votabili da tutti gli elettori europei. Questo significherebbe avere un sistema federale. Allora avresti persone che fanno interessi nazionali ma anche persone che possono permettersi di fare gli interessi europei che poi a lungo termine sono gli interessi veri anche dei cittadini dei singoli paesi.
Ecco perché nel 1988 Marco Pannella trasformò il PR in partito transnazionale e transpartito, dichiarando che mai si sarebbe più presentato alle elezioni nazionali, con l'idea di creare uno spazio politico europeo. Ma un partito transnazionale per funzionare avrebbe dovuto avere elezioni transnazionali che non sono esistite mai. Ecco perché bisognava quando si poteva fare l'Europa federale. Oggi è troppo tardi, temo, perché per esempio in Italia i leader politici sono decenni che parlano male dell'Europa, senza mai, dico mai , dire degli enormi vantaggi che l'Italia ha avuto dall'Europa e dall'Euro, come la Grecia e fai bene a scriverlo. E allora poi è inevitabile che gli elettori disinformati credono che l'Europa sia il male assoluto, sia solo danno....e poi abbiamo i discorsi assurdi e disinformati che leggiamo anche qui e c'è da piangere, ma sul serio.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 22:12:27 pm da mbelt »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #202 il: Luglio 01, 2016, 22:11:57 pm »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #203 il: Luglio 01, 2016, 22:20:10 pm »
Intanto questo trend di manipolazione dell'informazione al fine del bieco e abietto terrorismo psicologico verso chi si ostina a pensare con la propria testa e non col pensiero unico del regime europeo continua, e Confindustria prima con la scusa di Brexit ritocca le previsioni sulla ovvia mancata crescita - come se fosse per la Brexit che l'anno prossimo questo paese senza capo nè coda continuerà a sguazzare nella stessa melma in cui si trova da anni, e poi ci mette il carico pubblicando proiezioni secondo cui se vincesse il "no" al referendum sulla riforma costituzionale ci sarebbe un incremento di 430k poveri, un calo dei posti di lavoro di 600k unità, -4% del PIL e -17% di investimenti in tre anni.
Ci manca l'invasione delle cavallette e la morte dei primogeniti.

Non so se ridere o piangere!

No, non per la notizia in sè, ovviamente frutto di qualchd mente fantasiosa che mette insieme strumentalmente cose che non c'entrano minimamente l'una con l'altra, ma per quanto sia pietosa questa propaganda di regime che tenta di influenzare voti e pensiero non con le proposte, non con le idee, non con misure che incontrino il favore ed il vantaggio dei sudditi, ma con la paura e le minacce; neanche fossimo nel medioevo.

E quando non ci riescono, comunque gli europeisti truccano i risultati delle urne come in Austria.

Ecco la classe dirigente che abbiamo, e chi non si uniforna al pensiero unico è un vecchio poveraccio ubriacone che non si deve permettere di votare con la propria testa.

Voi parlate di politiche a lungo termine, ma in un'Europa nella quale si è invertito il rapporto fra politica e finanza e non è la prima a ragionare ad ampio raggio dirigendo la seconda, ma sono gli interessi a brevissimo termine dei mercati e degli investitori a manovrare la politica, gli unici che hanno pensato al futuro vero e non al proprio tornaconto dei mesi prossimi sono proprio gli inglesi che hanno votato leave, proprio quei luridi vecchiacci che non meritano di poter esprimere il loro insignificante parere perché vivranno poco e che invece, forse, proprio per questo, scelgono con una saggezza che i giovani non hanno di portarli fuori da un porcile che non potrebbe essere più diverso dagli ideali di libertà ed unione che l'avevano immaginato 60 anni fa.

E noi siamo sempre più senza speranza
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 22:23:01 pm da AleArturo »
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #204 il: Luglio 01, 2016, 22:27:57 pm »
Applausi.

Che poi vorrei vedere queste percentuali e numeri da quali calcoli matematici vengono fuori.

Sono stime senza né capo né coda....
Anni di promesse che siamo quasi fuori dal tunnel, che manca solo un altro piccolo sacrificio. Come con il somaro e la carota, solo che a noi la carota ce la stanno mettendo dietro.

E se uno (o qualche milione di persone) pensano che possa esserci una strada alternativa vengono tacciati di populismo, come se poi questo aggettivo fosse dispregiativo.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 22:34:30 pm da S.M. »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #205 il: Luglio 01, 2016, 22:33:25 pm »
Intanto questo trend di manipolazione dell'informazione al fine del bieco e abietto terrorismo psicologico verso chi si ostina a pensare con la propria testa e non col pensiero unico del regime europeo continua, e Confindustria prima con la scusa di Brexit ritocca le previsioni sulla ovvia mancata crescita - come se fosse per la Brexit che l'anno prossimo questo paese senza capo nè coda continuerà a sguazzare nella stessa melma in cui si trova da anni, e poi ci mette il carico pubblicando proiezioni secondo cui se vincesse il "no" al referendum sulla riforma costituzionale ci sarebbe un incremento di 430k poveri, un calo dei posti di lavoro di 600k unità, -4% del PIL e -17% di investimenti in tre anni.
Ci manca l'invasione delle cavallette e la morte dei primogeniti.

Non so se ridere o piangere!

No, non per la notizia in sè, ovviamente frutto di qualchd mente fantasiosa che mette insieme strumentalmente cose che non c'entrano minimamente l'una con l'altra, ma per quanto sia pietosa questa propaganda di regime che tenta di influenzare voti e pensiero non con le proposte, non con le idee, non con misure che incontrino il favore ed il vantaggio dei sudditi, ma con la paura e le minacce; neanche fossimo nel medioevo.

E quando non ci riescono, comunque gli europeisti truccano i risultati delle urne come in Austria.

Ecco la classe dirigente che abbiamo, e chi non si uniforna al pensiero unico è un vecchio poveraccio ubriacone che non si deve permettere di votare con la propria testa.

Voi parlate di politiche a lungo termine, ma in un'Europa nella quale si è invertito il rapporto fra politica e finanza e non è la prima a ragionare ad ampio raggio dirigendo la seconda, ma sono gli interessi a brevissimo termine dei mercati e degli investitori a manovrare la politica, gli unici che hanno pensato al futuro vero e non al proprio tornaconto dei mesi prossimi sono proprio gli inglesi che hanno votato leave, proprio quei luridi vecchiacci che non meritano di poter esprimere il loro insignificante parere perché vivranno poco e che invece, forse, proprio per questo, scelgono con una saggezza che i giovani non hanno di portarli fuori da un porcile che non potrebbe essere più diverso dagli ideali di libertà ed unione che l'avevano immaginato 60 anni fa.

E noi siamo sempre più senza speranza
Questi numeri di Confindustria sul referendum italiano non mi convincono per nulla. Finora il centro studi di confindustria si era distinto per serietà delle analisi, qui ho molti dubbi.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #206 il: Luglio 01, 2016, 22:38:55 pm »
Le sacrosante parole di Henry Kissinger sul Financial Times.

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/07/01/kissinger-brexit-europa-atto-identificazione-collettivo___1-v-143958-rubriche_c664.htm

Roba che tutto il popolo orgoglione dovrebbe stamparsi prima e leggere e rileggere per provare a capire dopo. Utopia
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #207 il: Luglio 01, 2016, 22:47:41 pm »
Queste le stime dEl centro studi di confindustria



Il 17 è in realtà il 12 (il 17 è la differenza tra le previsioni nei due scenari) mentre i 600k disoccupati sono la somma dei mancati nuovi occupati dello scenario base più i previsti nuovi disoccupati conseguenti alla instabilità politica nel caso di sconfitta di Renzi ai referendum di ottobre.
Quanto ai nuovi poveri su radio24 oggi si parlava di una stima di circa 160.000

A proposito di manipolazione....Che la Nunziata conosce molto bene ;)
« Ultima modifica: Luglio 01, 2016, 22:57:15 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #208 il: Luglio 01, 2016, 22:56:10 pm »
Il punto è che Kissinger dice esattamente quello che dice il "popolo orgoglione".
C'è necessità di rivedere completamente un'Europa che non ha più nulla degli ideali che l'hanno vista prosperare nei secoli addietro e che hanno portato alla fondazione della UE. C'è bisogno di ritrovare le identità e non di distruggerle, c'è bisogno di credere in un progetto comune e non di essere schiavi asserviti alle miopi esigenze dei mercati.
E Brexit è un'occasione per farlo perché è l'occasione per invertire la rotta di un'unione che ha portato a marcire i concetti che avevano vista crescere.

Su Twitter Confindustria aveva pubblicato questo:
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

Ermanno Muzii

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #209 il: Luglio 01, 2016, 22:57:32 pm »
Ecco quello che non riesco a capire..date dei coglioni al popolo inglese che ha votato per l'uscita, date degli ignoranti a chi non vede una catastrofe all'orizzonte o quantomeno prende semplicemente atto di quanto successo.
Quante volte la politica ha manipolato l'elettorato? Dico SEMPRE.
Questa volta un voto in una nazione coinvolge attivamente altre nazioni, io questa è l'unica differenza che vedo.
Come potete dire come vive e ha vissuto in GB chi ha votato per l'uscita?
Come potete prevedere ciò che accadrà se le regole del futuro diciamo a discapito della GB le devono ancora scrivere?
Io senza voler offendere ma utilizzando al pari la lingua italiana questa la chiamo presunzione, sostantivo femminile: supposizione, congettura.
Quelle di tutti rimangono supposizioni, congetture.
Ognuna non meno rispettabile dell'altra.
Perchè chi ha votato per exit o si lamenta di quanto fatto dalla UE ha potenzialmente ragione quanto i suoi oppositori visto come detto che l'assenza della UE degli ultimi 40 anni non sappiamo cosa avrebbe portato, anche qua si possono fare solo supposizioni e congetture.
Chi non è competente fa "suggestioni e congetture" . Chi è competente non ha bisogno di aspettare nulla , perché ha una idea della magnitudo del disastro combinato dalla GB. Tutto qua, in questo caso manca la competenza.
Marco,
non e' che la competenza e' come quella dei docenti universitari,tutta teoria e niente pratica?
Dio ce ne scampi e liberi.
Dipende di chi si parla. La mia è anche pratica. Puoi dire altrettanto?
In che senso,Marco?