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Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #255 il: Luglio 04, 2016, 07:52:20 am »
Marco ed Angelo a questo punto pero' dovete a noi peones ed ignoranti una risposta:
questa Europa che non piace neanche a voi (spero di aver interpretato correttamente quanto da voi scritto) e' realisticamente migliorabile o ce la dobbiamo tenere cosi'?
Arriveremo mai ad una unita' come quella ideata dai padri fondatori?
Gradirei una risposta secca,si o no.
I perche' e le motivazioni sono gia' stati sviscerati.
Grazie.
Questa Europa è finita. Non ce ne sarà un'altra. Sono stato abbastanza chiaro? Se uno voleva cambiare l'Europa l'unica cosa che doveva fare in GB era votare per il remain, cosa che non riesci o non vuoi capire perché evidentemente ti mancano un mare di elementi di valutazione. Votare per l'uscita significa cancellare l'Europa anzitutto dal proprio destino di Paese, poi cancellarla dall'esistenza visto la situazione in cui si trova. E questo è uno scherzo che più noi, ma molto anche gli inglesi, pagheremo caro. C'è chi ha cominciato a capirlo.
Visto che questa e' finita mi permetto di cambiare la domanda:
L'Europa del pre brexit si sarebbe potuta realmente cambiare?
Sottolineo il realmente perche' da un punto di vista teorico tutto e' migliorabile.
Grazie.
Ribalto la domanda: qualcuno ci ha provato a cambiarla l'Europa quando ancora era possibile, prima di questo insulso referendum? Dico di quelli che contano? Qualcuno ci ha provato nella giusta direzione? Ora è tardi, prima si poteva.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #256 il: Luglio 04, 2016, 07:53:35 am »
Allora discutere di queste cose con me dimostrando ignoranza a valanga non si fa una bella figura, capisci? No, temo di no.
A me invece sembra che dai modi e dai toni di questa discussione non sia affatto Gianni quello che non ci sta facendo una bella figura. Anzi.
È normale in questa materia sei chiavo della propaganda e ti manca ogni strumento per capire. Ed infatti sembri Angelo quando parla della bellezza dei turbo piccoli. Mancano competenze di base.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Ermanno Muzii

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #257 il: Luglio 04, 2016, 08:16:00 am »
Giorgio alle prime tre domande rispondo si, sono ragionevolmente "sicuro".
Alla 4 domanda congiunta a quella di Ermanno risponodo NI, nel senso che si sarebbe potuta cambiare se avessimo avuto in Europa una classe politica europea e all'altezza.
Non l'abbiamo, e di conseguenza presto non avremo più nemmeno leuropa.
E sarà un disastro da ogni punto di vista, perché al suo posto avremo l'Eurabia.
Scrivi NI ed io leggo NO.
Mi metto allora alla finestra ad aspettare che i paventati disastri arrivino.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #258 il: Luglio 04, 2016, 11:32:32 am »
Intanto , altra cosa che Istaro farà finta di non vedere e di non capire, Nigel Farage si è dimesso dalla guida dell'uKip. Continua il grande successo politico dei vincitori del referendum sulla Brexit...
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 11:36:34 am da mbelt »
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #259 il: Luglio 04, 2016, 12:45:04 pm »
Citazione
L'uscita della GB in primis l'ha voluta l'Europa o meglio gli organi politici che la dirigono, sordi alle richieste di cambiamento che da almeno 10 anni vengono dai vari popoli.

Sbagliato, nel senso che é vero che le prime responsabilità vanno in capo alle classi politiche dei vari paesi, ma proprio perché dal basso "leggasi popolo" non é mai arrivata alcuna richiesta di cambiamento che non fosse "uscita" dall'UE o affanculo l'UE.

Il "popolo", cioè, ovvero il suo consenso, é sempre stato raccolto dai "populisti", i salvini, i grillo, i farage, le meloni e le le Pen, che non hanno mai avuto né proposto una visione alternativa di europa,  politicamente più integrata, avendo sempre propagandato la visione antitetica: il ritorno agli stati nazionali sovrani come soluzione a problemi imputati all'Europa e che il più delle volte con l'Europa non c'entrano assolutamente nulla.

Esempio lampante i temi che hanno animato la campagna referendaria del leave, tra cui il piú sentito: l'immigrazione.
Nessuno ha spiegato al "popolo" che se Blair non avesse voluto mettere le mani sul petrolio libico insieme a Sarkozy mandando a puttane la Libia e tutto il nord Africa forse la rotta del mediterraneo non si sarebbe aperta, o ancora che se Cameron non ci avesse voluto mettere il carico in Siria e Bashar El Assad fosse stato lasciato in pace non ci sarebbero stati milioni di rifugiati che premono sull'europa, per esempio.

Dimostrazione ulteriore di come sono le azioni opportunistiche dei singoli governi che spesso creano i problemi a tutta l'europa e che alla UE vengono artatamente attribuiti, UE che per altro non avendo integrazione politica non ha neanche stumenti di politica comune (come quella estera, economica o fiscale) per potersi tutelare, e diventa l'ombrello sotto al quale nascondere le inettitudini o gli opportunismi degli stati nazionali.

Come ha spiegato Marco é mancata una classe politica autenticamente europea ed europeista perché sono mancati veri partiti europei ed elezioni europee, ossia in cui gli stessi candidati dovevano essere votati in tutte le 28 nazioni.

Il che ha fatto dell'europa non un obbiettivo da raggiungere e perfezionare e sulla base del quale formare un consenso tra il popolo, o ancora un bene da tutelare, ma un pretesto comodo per nascondere dietro ad esso le inefficienze e le incapacità di azione a livello dei singoli stati, quando non i loro egoismi e opportunismi letali in ottica comunitaria.

É quantomeno fisiologico che il popolo bue voglia adesso buttare a mare l'unione dopo che da 10 anni gli si ripete il mantra del "ce lo impone l'europa", "é colpa dell'europa", ecc ecc.

Ripeto, il popolo é bue non per caso.
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 13:16:24 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #260 il: Luglio 04, 2016, 12:55:03 pm »
È normale in questa materia sei chiavo della propaganda e ti manca ogni strumento per capire. Ed infatti sembri Angelo quando parla della bellezza dei turbo piccoli. Mancano competenze di base.
Credo sia più importante avere gentilezza, educazione e modi rispettosi. Per le competenze, tutti noi che non c'imbocchiamo le panzane nell'establishment, vedremo di farcele.
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #261 il: Luglio 04, 2016, 13:26:46 pm »
Un'altra conseguenza del referendum pasticcio è la crisi costituzionale che si staglia davanti all'UK.

L'attivazione dell'art. 50 del trattato di Lisbona sarebbe, secondo alcuni esperti, prerogativa non del governo ma del parlamento che per il common law sarebbe l'unico organo che può esprimersi su trattati che esso stesso ha ratificato. Viceversa verrebbe violata la competenza dell'organo democratico rappresentativo, che attualmente è composto da parlamentari contrari all'uscita dell'UK dalla UE, e ciò si tradurrebbe in una violazione delle norme costituzionali.

Un altro esempio del grande caos che é stato questo referendum, con un marchiano contrasto tra democrazia diretta e rappresentativa.

Ed ecco spiegato al popolo bue la ragione, sacrosanta, per la quale in Italia non ci possono essere referendum sui trattati internazionali (sottoscritti dallo stato italiano e avallati dal suo parlamento).

Uno scenario sempre più probabile, a parer mio anche auspicabile, è quindi quello delle elezioni anticipate, con una campagna elettorale tutta incentrata sull'in/out del regno unito dall'Europa.
E ció metterebbe fine alle suggestioni di molti e a molte incertezze, in entrambi i sensi.
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 13:32:21 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #262 il: Luglio 04, 2016, 13:55:22 pm »
Sull'ultimo capitolo della farsa brexit (l'uscita di scena di Farage) suggerisco la lettura di questo articolo dell'independent

So long, Nigel Farage, the latest rat to jump from the sinking Brexit ship

Hot on the heels of 'Don't Be A Quitter' Dave and 'Stabbed In The Back' Boris, another politician leaves us to deal with the mess they created

Holly Baxter

Remember back in those halcyon days before Brexit when David Cameron kept telling us we had to remain in the European Union because “we’re not a nation of quitters”? How spectacularly ironic that seems now after the resignation of Nigel Farage. Hot on the heels of Boris Johnson and Dave himself, Farage has now decided he’s “done his bit” for the country and should step aside.

What a truly noble politician he has turned out to be: happy to do the hard work when the country needs it (floating down the Thames in a boat decked out with colourful banners, exchanging light-hearted hose fights with Bob Geldof), but ready to lend his support to a (nameless) “Brexit prime minister” when the country has reaped the benefits of his honourable aims (a damaged currency, recruitment freezes, rumours of banks moving to Paris, an insecure future for our thousands of hard-working EU immigrants and British ex-pats living elsewhere in Europe, the looming possibility of a “Brexit bubble” in the housing market and intergenerational warfare).

A lot of unbelievable things have happened in UK politics in the past week and a half, but our three most prominent politicians from the EU referendum debate flinging themselves like rats off a sinking ship is probably the most astonishing.

“Don’t Be A Quitter” Dave, having dreamed up the referendum as an amazing idea to win an election with no long-term consequences, was the first to announce that he’d decided quitting wasn’t shameful or un-British after all, so see you later. Boris Johnson, who managed to change the global political landscape in the name of a career-boosting campaign he didn't appear to really believe in, seemed so devastated the gamble actually paid off that he decided he wasn’t the man to run the country either.

Now Nigel Farage, a man whose entire political career revolved around the push for UK independence, would rather not make any further public pronouncements about Brexit, thankyouverymuch.

After all, he just supported the idea of independence. Why should he stick around and dirty his hands with practicalities? It’s the UK Independence Party, not the What The UK Should Do After Independence Party!

Anyone devastated about seeing the back of Farage can comfort themselves with the fact that this isn’t the first time he’s quit, so he might well rejoin politics when it seems like an easy job again.

In this post-satire political landscape, our own Prime Minister quit because he didn’t want Brexit, the two most vocal Brexiteers have decided not to continue on either, and everyone is up in arms about why the Leader of the Opposition won’t quit as well. Remember when taking responsibility for one’s actions was part of the job description of politicians – particularly prime ministers? Me neither, but I have a dream that one day that might become part of our cultural reality.

Cameron, Farage and Johnson collectively crafted one of the most tumultuous weeks in the history of modern British politics. Every one of them is responsible for the uncertain future we now face and we’re watching them remove themselves from positions of responsibility, one by one. Financially battered, racially divided, politically damaged and chronically demoralised, we’ve been left marooned on a tiny island by a bunch of bickering schoolboys waving off Farage as he sails away into the sunset.

So long, Nigel, and thanks for all the fish.


È tutto talmente farsesco ed evidente che stento a capire come faccia a sfuggire, per esempio ad Istaro, la sostanza di ciò che si é verificato una settimana fa in UK.
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 14:02:06 pm da ciaca »
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ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #263 il: Luglio 04, 2016, 14:48:27 pm »
http://www.bbc.com/news/uk-politics-36702468

Il suo scopo è raggiunto, voleva l'uscita della GB dalla UE e ha mantenuto la sua promessa.
Non è un politico di professione e se ne torna da dove è venuto.


ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #264 il: Luglio 04, 2016, 15:24:56 pm »
E poi c'è la marmotta che confezionava la cioccolata.
Per altro non è nemmeno la prima volta che esce e poi rientra (si era già dimesso dopo la sconfitta all'ultima tornata elettorale salvo poi ripensarci dopo che era passata la buriana), e se non è un politico di professione e ha raggiunto il suo obbiettivo (cosa tutt'altro che vera visto che l'UK non è ancora uscita dall'UE e non si sa né quando né se mai accadrá) non si capisce perché non si dimette dal parlamento europeo. Forse per il pacco di milioni che l'europa elargisce a lui e al suo partito?!
In realtà questo patetico buffone gli inglesi se lo ritroveranno presto ancora tra i piedi, quando i tempi saranno nuovamente propizi per vomitare un altro po' di inutile  (tranne che per il suo tornaconto) demagogia populista.
L'importante, come sempre, é crederci :)
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 15:30:17 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #265 il: Luglio 04, 2016, 15:51:17 pm »
E poi c'è la marmotta che confezionava la cioccolata.
Per altro non è nemmeno la prima volta che esce e poi rientra (si era già dimesso dopo la sconfitta all'ultima tornata elettorale salvo poi ripensarci dopo che era passata la buriana), e se non è un politico di professione e ha raggiunto il suo obbiettivo (cosa tutt'altro che vera visto che l'UK non è ancora uscita dall'UE e non si sa né quando né se mai accadrá) non si capisce perché non si dimette dal parlamento europeo. Forse per il pacco di milioni che l'europa elargisce a lui e al suo partito?!
In realtà questo patetico buffone gli inglesi se lo ritroveranno presto ancora tra i piedi, quando i tempi saranno nuovamente propizi per vomitare un altro po' di inutile  (tranne che per il suo tornaconto) demagogia populista.
L'importante, come sempre, é crederci :)
Comunque resta un fatto: il fatto che i vincitori del referendum si dimettono, invece di candidarsi e di ricandidarsi, alla luce del successo, come avviene sempre. Perché stavolta no? nell'articolo postato è scritto il perché, ed è l'unico possibile. Ma i soliti non ci vogliono credere, perché non vogliono ammettere quello che è un dato di fatto: cioè che i leader della brexit si vegognano talmente tanto del danno manifestamente provocato dalla brexit che non hanno neppure il coraggio di mantenere ruoli e candidature inseguite per anni.
Ma la realtà ha un vizio: si impone sempre.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #266 il: Luglio 04, 2016, 15:55:18 pm »
È normale in questa materia sei chiavo della propaganda e ti manca ogni strumento per capire. Ed infatti sembri Angelo quando parla della bellezza dei turbo piccoli. Mancano competenze di base.
Credo sia più importante avere gentilezza, educazione e modi rispettosi. Per le competenze, tutti noi che non c'imbocchiamo le panzane nell'establishment, vedremo di farcele.
E allora , te lo dico con educazione, gentilezza e modi rispettosi, torna a scriverne dopo che ti sei fatto una competenza. Perché non è cortese, non è gentile, e non è neppure rispettoso, negare le competenze che altri hanno su una certa materia magari anche per una esperienza professionale che non è proprio comune, per la frequentazione di ambienti da cui si ha una visione più ampia e completa dei fenomeni. Sottolineare che ad alcuni interlocutori manca la competenza per discutere di certe cose non è maleducato, non cortese o non rispettoso: è semplicemente doveroso, perché quando mancano le competenze non si confrontano punti di vista, ma si confronta informazione contro disinformazione. Non sapere il bene che la UE ha fatto per l'Italia è incompetenza, è il frutto di una vera manipolazione fatta dall'informazione a servizio di una cattiva politica.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #267 il: Luglio 04, 2016, 16:18:02 pm »
Citazione
cioè che i leader della brexit si vegognano talmente tanto del danno manifestamente provocato dalla brexit che non hanno neppure il coraggio di mantenere ruoli e candidature inseguite per anni.

O, vista da un'altra prospettiva, sono così consapevoli dei disastri della brexit, e quindi del crollo di popolarità che ne consegue per i suoi fautori/attuatori, che per salvare le loro residue opportunità politiche sono pronti a farsi temporaneamente da parte rimandando a momenti futuri più propizi il proprio coinvolgimento.
Nessuno infatti può davvero credere che Farage e Johnson tornino a fare ciò che facevano prima, questi due pagliacci gli inglesi se li continueranno a sorbire ancora per tanto tempo.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #268 il: Luglio 04, 2016, 17:01:59 pm »
Citazione
cioè che i leader della brexit si vegognano talmente tanto del danno manifestamente provocato dalla brexit che non hanno neppure il coraggio di mantenere ruoli e candidature inseguite per anni.

O, vista da un'altra prospettiva, sono così consapevoli dei disastri della brexit, e quindi del crollo di popolarità che ne consegue per i suoi fautori/attuatori, che per salvare le loro residue opportunità politiche sono pronti a farsi temporaneamente da parte rimandando a momenti futuri più propizi il proprio coinvolgimento.
Nessuno infatti può davvero credere che Farage e Johnson tornino a fare ciò che facevano prima, questi due pagliacci gli inglesi se li continueranno a sorbire ancora per tanto tempo.
Può darsi che torneranno fuori, ma è significativo che debbano fare un passo del genere dopo quello che secondo la loro propaganda dovrebbe essere un successo storico. Significa che non è un successo e tanti inglesi lo stanno capendo.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #269 il: Luglio 04, 2016, 17:54:42 pm »
C'è poi un elemento del puzzle Che "il popolo orgoglione" pare non avere completamente colto. Qui prodest?
Si é mai chiesto, il popolo orgoglione, chi muove i fili di queste patetiche marionette?
Sa, il popolo orgoglione, da dove vengono i due alfieri del brexit che in questi giorni si sono avvicendati nel ruolo di aspiranti leader del partito conservatore con una pantomima farsesca degna delle peggiori telenovelas sudamericane? Ossia Johnson e Gove?
Sa, il popolo orgoglione, che il vero Deus ex Machina di questo disastro é tal rupert murdoch (il quale si accinge a comprarsi il 60% di Sky con un bello sconto grazie al tonfo della sterlina) il quale a specifica domanda di Antony Hilton sulle colonne dell'Evening Standard, sul perché fosse favorevole alla brexit disse:

'That’s easy,' he replied. 'When I go into Downing Street they do what I say; when I go to Brussels they take no notice."

É quindi la vittoria di Murdoch e dei Tycoon del suo cerchio magico, fatta con una campagna referendaria piena di menzogne e mistificazioni che nei quotidiani del Tycoon hanno avuto la più grande cassa di risonanza, la vittoria del "popolo" é della democrazia? Fa f*****e dalle risate già solo il pensarlo :)

Ed ecco qua, il puparo e l'utile idiota



Puparo che si accinge a ballare a braccetto con tal Donald Trump dall'altro lato dell'oceano; stati uniti e regno unito nelle mani di Murdoch e Trump mentre il popolo orgoglione celebra la democrazia, l'immagine più grottesca della decadenza occidentale e delle sue democrazie di carta. E meno male che il voto era contro le "elites".....
« Ultima modifica: Luglio 04, 2016, 18:10:15 pm da ciaca »
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