Orologico Forum 3.0

Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #285 il: Luglio 05, 2016, 13:22:48 pm »
Segnalo questa notizia come esempio di fatti che si contrappongono alle mille chiacchiere da bar del popolo orgoglione (e pure all'oscuro delle cose di cui parla con inutile vanagloria).

http://www.milanofinanza.it/news/effetto-brexit-stop-di-standard-life-a-fondo-immobililare-uk-201607050901505725

2,9 mld di sterline ai quali il regno unito, specificamente il suo mercato immobiliare, dice bye bye.
Cose che ai demagoghi del popolo e della democrazia incompetente ovviamente non interessano :)

Nel frattempo, con la sterlina ai minimi da 31 anni (e meno male che doveva essere un fisiologico riallineamento) Bank of England parla chiaramente di rischi di stabilità finanziaria per il regno unito

https://www.google.it/amp/s/www.forexinfo.it/%3fpage=amp&id_article=37848?client=ms-android-samsung#
« Ultima modifica: Luglio 05, 2016, 13:31:49 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #286 il: Luglio 05, 2016, 14:31:05 pm »
http://www.economist.com/news/leaders/21701479-leaderless-and-divided-britain-has-its-first-taste-life-unmoored-europe-adrift

Ipotesi infinite, incertezza perdurante, soluzioni lungi dall'essere identificate e attuate.

Breversal mi mancava....per quanto inelegante  e umiliante, seppur auspicata  :)

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #287 il: Luglio 05, 2016, 15:16:46 pm »
E mentre altri 1,8 mld di sterline salutano l'orgoglione popolo britannico (anche il fondo Aviva ha sospeso il proprio fondo d'investimento immobiliare sulla scia di Standard Life) e la banca d'inghilterra inizia a fare qualche doccia di realtà, la sterlina precipita sotto la soglia di 1,31 dollari (per poi stabilizzarsi poco sopra grazie ai massicci acquisti di valuta britannica da parte delle principali banche centrali), nuovo minimo dal 1985. E siamo ancora alla sigla di testa...
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Ermanno Muzii

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #288 il: Luglio 05, 2016, 15:34:47 pm »
Citazione
p.s. informarsi non è certo fare una ricerca su google e consultare wikipedia 

Wikipedia te l'ho allegato giusto per farti capire a che scandalo mi stessi riferendo, a tuo esclusivo beneficio visto che come al solito sembravi cadere dal pero. 8)
È evidente che non l'hai nemmeno aperto quel link perché capire di cosa si parla é troppo faticoso.

Citazione
Il restante 61% a chi appartiene?

Ad altri azionisti di minoranza, per esempio:
- BlackRock Investment Management (UK) Ltd.   3.12%
- Invesco Advisers, Inc.   2.32%
- Massachusetts Financial Services Co.   2.21%
- Wellington Management Co. LLP   2.21%
- T. Rowe Price Associates, Inc.   1.88%

P.s: per istaro: morale della tua filippica l'essere competenti ed informati non conta e ognuno può far valere la sua opinione pur non avendo alcuna competenza della materia su cui é espressa. Che è il vero dramma della democrazia diretta.
La democrazia inevitabilmente comporta che le persone votino al buio. Ma io reagisco a chi cerca di trasformare le discussioni di un forum in una discussione da bar, anzi da localaccio.perché è incompetente e presuntuoso. Io non ci sto, questo non è un obbligo della democrazia, per fortuna e se uno non ha il buon gusto per capire quando non è all'altezza e diventa petulante e insolente va trattato come merita. Io provo a discutere di tutto con chiunque ma quando vedo che non c'è rispetto neppure per le vite , le esperienze e le competenze degli altri, tronco la discussione. Quando vedo che ci si ostina su tesi che non è che sono diverse dalle mie, sono tesi ignoranti di nozioni fondamentali per capire un argomento . Sarebbe come se io mi mettessi a discutere con Ermanno delle malattie dei denti, e insistessi contro di lui con miei argomenti. Ermanno proverebbe a spiegarmi, poi qualora capisse che io non valuto nessuna delle sue informazioni ed argomentazioni, ma anche che non rispetto il fatto che su questo argomento lui inevitabilmente ne sa più di me, che continuò con astruserie petulanti e moleste, beh poi finirebbe per troncare a ragione la discussione.
Poi quando una persona vorrebbe obbligarmi a fornire spiegazioni su tutto, anche perché lui capisce poco o niente, ammesso che legga gli altri, beh, è doveroso sottrarsi. Un altro espediente retorico da evitare è quello usato da "quello che scrive iniutilmente tanto" che ama confondere i piani. Qui siamo su un forum , non siamo in un parlamento o i una assemblea, e neppure in un seggio elettorale. Qui l'uno vale uno non vale. E aggiungo io per fortuna.
Marco,
la medicina e' una scienza (quasi esatta).
Scientifico e' cio' che e' riproducibile,quindi se 1000 persone fanno lo stesso esperimento il risultato sara' uguale per tutti.
Da cio' discende che noi medici operiamo + o - nello stesso modo,otteniamo risultati diversi in base alle nostre capacita' ed alla varianza biologica (il corpo umano non e' una lastra d'acciaio o un blocco di cemento).
I medici onesti,sottolineo onesti,che sono la stragrande maggioranza,operano sempre per il bene dei pazienti.
La politica non e' una scienza e men che meno lo e' la finanza.
Non esisterebbero i partiti e non esisterebbero le teorie economiche.
Soprattutto,e qui rispondo anche ad Angelo,la maggior parte dei politici (tu sei escluso) di politica ed economia capisce quanto io di ingegneria,cioe' un tubero (non potrebbe essere altrimenti visti quali sono i criteri di selezione).
Ed ancora la maggior parte dei politici (tu sei sempre escluso) e degli esperti di finanza pensa al bene proprio e non a quello della collettivita' (tu stesso hai scritto che ogni politico ha l'anelito di essere rieletto).

Con queste righe termino la partecipazione a discussioni serie,preferisco parlare di argomenti futili quali gli orologi.

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #289 il: Luglio 05, 2016, 16:12:08 pm »
Citazione
p.s. informarsi non è certo fare una ricerca su google e consultare wikipedia 

Wikipedia te l'ho allegato giusto per farti capire a che scandalo mi stessi riferendo, a tuo esclusivo beneficio visto che come al solito sembravi cadere dal pero. 8)
È evidente che non l'hai nemmeno aperto quel link perché capire di cosa si parla é troppo faticoso.

Citazione
Il restante 61% a chi appartiene?

Ad altri azionisti di minoranza, per esempio:
- BlackRock Investment Management (UK) Ltd.   3.12%
- Invesco Advisers, Inc.   2.32%
- Massachusetts Financial Services Co.   2.21%
- Wellington Management Co. LLP   2.21%
- T. Rowe Price Associates, Inc.   1.88%

P.s: per istaro: morale della tua filippica l'essere competenti ed informati non conta e ognuno può far valere la sua opinione pur non avendo alcuna competenza della materia su cui é espressa. Che è il vero dramma della democrazia diretta.
La democrazia inevitabilmente comporta che le persone votino al buio. Ma io reagisco a chi cerca di trasformare le discussioni di un forum in una discussione da bar, anzi da localaccio.perché è incompetente e presuntuoso. Io non ci sto, questo non è un obbligo della democrazia, per fortuna e se uno non ha il buon gusto per capire quando non è all'altezza e diventa petulante e insolente va trattato come merita. Io provo a discutere di tutto con chiunque ma quando vedo che non c'è rispetto neppure per le vite , le esperienze e le competenze degli altri, tronco la discussione. Quando vedo che ci si ostina su tesi che non è che sono diverse dalle mie, sono tesi ignoranti di nozioni fondamentali per capire un argomento . Sarebbe come se io mi mettessi a discutere con Ermanno delle malattie dei denti, e insistessi contro di lui con miei argomenti. Ermanno proverebbe a spiegarmi, poi qualora capisse che io non valuto nessuna delle sue informazioni ed argomentazioni, ma anche che non rispetto il fatto che su questo argomento lui inevitabilmente ne sa più di me, che continuò con astruserie petulanti e moleste, beh poi finirebbe per troncare a ragione la discussione.
Poi quando una persona vorrebbe obbligarmi a fornire spiegazioni su tutto, anche perché lui capisce poco o niente, ammesso che legga gli altri, beh, è doveroso sottrarsi. Un altro espediente retorico da evitare è quello usato da "quello che scrive iniutilmente tanto" che ama confondere i piani. Qui siamo su un forum , non siamo in un parlamento o i una assemblea, e neppure in un seggio elettorale. Qui l'uno vale uno non vale. E aggiungo io per fortuna.
Marco,
la medicina e' una scienza (quasi esatta).
Scientifico e' cio' che e' riproducibile,quindi se 1000 persone fanno lo stesso esperimento il risultato sara' uguale per tutti.
Da cio' discende che noi medici operiamo + o - nello stesso modo,otteniamo risultati diversi in base alle nostre capacita' ed alla varianza biologica (il corpo umano non e' una lastra d'acciaio o un blocco di cemento).
I medici onesti,sottolineo onesti,che sono la stragrande maggioranza,operano sempre per il bene dei pazienti.
La politica non e' una scienza e men che meno lo e' la finanza.
Non esisterebbero i partiti e non esisterebbero le teorie economiche.
Soprattutto,e qui rispondo anche ad Angelo,la maggior parte dei politici (tu sei escluso) di politica ed economia capisce quanto io di ingegneria,cioe' un tubero (non potrebbe essere altrimenti visti quali sono i criteri di selezione).
Ed ancora la maggior parte dei politici (tu sei sempre escluso) e degli esperti di finanza pensa al bene proprio e non a quello della collettivita' (tu stesso hai scritto che ogni politico ha l'anelito di essere rieletto).

Con queste righe termino la partecipazione a discussioni serie,preferisco parlare di argomenti futili quali gli orologi.
La politica e l'economia sono due scienze sociali e ti assicuro che non sono certo meno esatte o complesse si una branca di medicina come la neurologia, per fare un esempio. Certo sovente vi sono più ricette ma questo confronto tra analisi e ricette per non essere da bar sport richiede alcuni requisiti di conoscenza in assenza dei quali si perde tempo. Mi piacerebbe vedere la tua reazione se io parlassi di medicina con l'ignoranza, le generalizzazioni e altre sciocchezze logiche e storiche che si leggono qui. Secondo me ti saresti già cancellato molte volte.
Per questo sarebbe meglio non trattare qui certi argomenti essendo questo un forum che richiederebbe un minimo di qualità. Se le persone fossero dotate di self restreint , di senso del limite , non ci sarebbero problemi .
« Ultima modifica: Luglio 05, 2016, 16:29:09 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

  • *****
  • 3658
    • Mostra profilo
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #290 il: Luglio 05, 2016, 16:45:29 pm »
P.s: per istaro: morale della tua filippica l'essere competenti ed informati non conta e ognuno può far valere la sua opinione pur non avendo alcuna competenza della materia su cui é espressa. Che è il vero dramma della democrazia diretta.

Trarre la "morale" da un discorso rischia di amputarlo...
Io ho scritto che
L’umiltà di informarsi e di studiare è indubbiamente importante e dovrebbe essere coltivata da tutti (soprattutto da quanti ritengono di non averne bisogno…).

 :)

La questione è che esistono diversi livelli di competenza a seconda del ruolo e del contesto: per ricoprire un incarico ed elaborare una linea politica è ovviamente richiesta una competenza maggiore che per esprimere un giudizio politico (Pericle l'ho già citato due volte, e non a caso, visto che si tratta del concetto cardine su cui si è sviluppato il pensiero democratico occidentale).

Piuttosto, il punto su cui mi ero soffermato, leggendo certe astrusità, è che la competenza non è un “requisito di ammissione” al dibattito pubblico.

Poi esistono opinioni più o meno valide, più o meno sensate; le prime sono senz'altro da preferire. Ma la loro qualità, e la competenza di chi le esprime, non dipende necessariamente dal pedigree politico chi le ha pronunciate (un preside di buona cultura probabilmente conosce le politiche sull'istruzione meglio di un parlamentare di quart'ordine paracadutato alla commissione Esteri).

Ribadisco peraltro che in politica non è richiesta meno competenza che in altre discipline, ma molta di più, perché non è una disciplina specialistica: la “competenza” necessaria alla comprensione generale dei fenomeni politici non va confusa con la “tecnicalità” richiesta per l’esercizio settoriale di funzioni amministrative.
Non è quindi corretto il paragone con i manager o i medici.

Ed è per questo che non è facile trovare persone davvero ferrate in politica tra gli addetti ai lavori, visto anche come vengono selezionati...

Altrimenti dovremmo tutti pendere dalle labbra dei Razzi o degli Scilipoti con qualche legislatura alle spalle; dovremmo tutti inchinarci alle legioni di "nominati" che, con queste leggi elettorali, rivestono incarichi formalmente elettivi solo perché selezionati in base alla fedeltà al leader (e non certo per una qualche "competenza", politica o tecnica); dovremmo tutti contemplare le belle statuine che, addirittura, ricoprono altissime cariche dello Stato (ministeri o presidenze di rami del Parlamento)!  :D

E poi, scusa: se bastasse il curriculum  a rendere intoccabile l'opinione di un "politico", come fai ad aprire un topic che intitoli "l'inettitudine delle classi dirigenti europee"?  :o

Queste classi dirigenti hanno "curricula"  ed "esperienze" coi controfiocchi, altroché!
Dobbiamo metterci tutti sull'attenti ad applaudire!  ;D

Il nodo resta uno: la differenza tra il mestierante della politica e chi di politica ne capisce non la fanno gli anatemi stizzosi, ma la fa la "stoffa", che emerge dalla qualità degli argomenti utilizzati.


Ad ogni modo, chi pretende l'esclusiva degli interventi su questo forum, può stare tranquillo: non è che dobbiamo difendere con le unghie e con i denti la "agibilità democratica" (come si diceva una volta) di questi spazi...  :P
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #291 il: Luglio 05, 2016, 17:05:41 pm »
Ma è proprio per l'incompetenza (oltre che per la meschinità e assenza di visione) della classe politica che si parla di "inettitudine" (con i risultati che poi sono sotto gli occhi di tutti, idiozia referendaria inclusa), chi è che ha scritto che la politica non può essere messa in discussione se il tema del topic voleva essere proprio questo e da giorni inveisco contro i mediocri muppets britannici che hanno fatto carne da macello di uno dei sistemi politici fino a ieri più autorevoli e rispettati del mondo?! ???

Di sicuro non è sostituendo l'incompetenza popolana all'inettitudine e mediocrità dell'attuale classe politica che si risolvono le questioni, nè è dando forza universale" alle cazzate della vulgata (propinandole come salutare vento di cambiamento o insindacabile volere del "popolo") che si creano i presupposti di una nuova e migliore classe dirigente (come il fenomeno grillino sta dimostrando chiaramente).
Anzi, è proprio di fronte ad una espressione popolare beota e autolesionista, figlia di una valanga di menzogne, preconcetti, manipolazioni e mistificazioni, che una classe dirigente degna di questo nome avrebbe il dovere di intervenire impedendo che si realizzi un disastro e in nome di un "bene comune" che passa anche sopra allo scomposto, disinformato e poco ponderato "volere della maggioranza" manipolato in modo irresponsabile da mediocri pagliacci per il proprio tornaconto personale (gli stessi pagliacci che si sono defilati dalla scena con una velocità a dir poco eclatante, come Vanna Marchi al primo avviso di garanzia).

Gira e rigira la competenza sui temi è un requisito (necessario ma non sufficiente) ad affrontare le questioni, anche in un dibattito pubblico se ciò è poi propedeutico ad una espressione di democrazia diretta che ha impatti immediati su questioni di vitale rilevanza.
Le cazzate e la vulgata non hanno mai risolto alcun problema e sono sempre servite solo a fare gli interessi degi opportunisti alla Vanna Marchi, ben consci del fatto che quelle dette fossero cazzate e del fatto che c'era un mondo pronto a bersele.

Ecco, i Johnson e i Farage sono esattamente le Vanna Marchi della politica britannica, come lo sono i Salvini, i Borghi e le Le Pen nel resto d'Europa (ci metterei dentro anche Grillo se non fosse che ha già virato su posizioni più prudenti rispetto ai temi europei) mentre l'orgogliona vulgata che reclama chissà quale vittoria (la lista dei patetici e farseschi luoghi comuni con i quali si contina a sostenere la salvifica uscita dall'UE ne è una prova) è proprio come quella massa di pirla ignoranti gabbati in più e più modi dalle tante Vanna Marchi in circolazione.

C'è in Italia una forza politica che per vent'anni ha venduto al popolo bue la Padania indipendente, ed è la stessa che oggi si è riciclata nell'ideale dell'Italia indipendente, la stessa Italia che per 20 anni ha insultato e vilipeso con l'ideale federalista. E milioni di caproni sono ancora li a Pontida con la pinta in mano. E questi caproni, come tanti altri, sono animali da chiudere in una gabbia, altro che democrazia diretta. Un salario, un reddito, una casa. Zitti e a cuccia.
« Ultima modifica: Luglio 05, 2016, 17:33:01 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #292 il: Luglio 05, 2016, 17:44:34 pm »
intanto la fuga dalla barca che affonda inizia a farsi caotica: anche M&G ha sospeso il suo fondo immobiliare da 4,4 mld di sterline, e si prospetta sempre più evidente l'implosione del mercato immobiliare con relativa fuga di capitali per centinaia di miliardi.
Questo si che è #take back control

"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #293 il: Luglio 06, 2016, 09:17:26 am »
Angelo Panebianco, docente di scienza della politica, un tempo radicale, oggi sul  Corsera in un articolo che affronta la faccenda dal punto di vista di Angelo:
Edicola: le scelte del popolo sovrano
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/07/06/1/le-scelte-del-popolo-sovrano_U43200650945496e0.shtml
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #294 il: Luglio 06, 2016, 11:12:06 am »
Questo articolo cui limiti di internet , sulle parole che si scrivono a proposito di politica. Molto interessante e condivisibile:
Edicola: la prospettiva della brexit ha lo «sguardo corto»
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/07/06/28/la-prospettiva-della-brexit-ha-lo-sguardo-corto_U43200644110774jbG.shtml
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #295 il: Luglio 06, 2016, 12:06:14 pm »
Sui referendum é scoppiata improvvisamente una vasta concordia, perfino un socialista come Rodotà che ne ha voluto fare abuso e che presta il fianco al partito della democrazia diretta scrive sul referendum praticamente le stesse cose
http://www.lastampa.it/2016/06/27/italia/politica/rodot-quando-i-referendum-diventano-un-boomerang-JuXpMSRHAkJH5mE0mawMrL/pagina.html

"Miracoli" della più grande idiozia politica della storia moderna, mette d'accordo (per una volta) tutti.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #296 il: Luglio 06, 2016, 12:17:34 pm »
Sui referendum é scoppiata improvvisamente una vasta concordia, perfino un socialista come Rodotà che ne ha voluto fare abuso e che presta il fianco al partito della democrazia diretta scrive sul referendum praticamente le stesse cose
http://www.lastampa.it/2016/06/27/italia/politica/rodot-quando-i-referendum-diventano-un-boomerang-JuXpMSRHAkJH5mE0mawMrL/pagina.html

"Miracoli" della più grande idiozia politica della storia moderna, mette d'accordo (per una volta) tutti.
Ridotà non ha fatto abuso di referendum, tutt'altro. E non è mai stato socialista: è stato parlamentare "indipendente di sinistra" quindi piuttosto comunista anche se con una sua autonomia. Poi è diventato girotondino. L'ho sempre considerato un eccellente giurista costituzionalista, uno dei più brillanti in Italia, ma è un po' pavido e troppe volte sacrifica l'intelligenza all'osservanza al potere. Però di tanto in tanto è capace di sorprendere anche con uscite coraggiose, che poi ritirerà....
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 12:26:42 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #297 il: Luglio 06, 2016, 12:33:28 pm »
E insomma...Negli ultimi anni mi pare che la retorica in tal senso si sia sprecata anche da quelle parti.

Quanto a ciò che scrive Noci sono d'accordo a metà, nel senso che la rappresentazione delle città stato in contrapposizione agli stati nazionali può avere un senso in un paese a trazione finanziaria e terziaria come il regno unito, ma non ne ha in paesi a trazione manifatturiera come l'italia dove il PIL si fa ancora per buona parte in "provincia".

Quanto alla visione di Panebianco sul valore della democrazia "rappresentativa" quale migliore strumento per la gestione pacifica delle divisioni, credo sia una visione ormai superata dalla storia che ci dimostra l'esatto contrario proprio per alcune delle ragioni esposte negli articoli citati (inconsistenza delle élites, abbrutimento della comunicazione, imbarbarimento dell'informazione, degenerazione della democrazia diretta, ecc ecc).

Occorre quantomeno ripensare i meccanismi di questa benedetta democrazia rappresentativa e mi pare che nessuno abbia solo suggerito di farlo.
Per quanto mi riguarda sono sempre più convinto che la democrazia "rappresentativa" debba subire una qualche svolta in direzione di una minore "rappresentanza" e di una maggiore capacità decisionale e di governo, oltre che di migliore formazione e selezione delle classi dirigenti.

Non essendo un politologo non mi avventuro in ipotesi e possibili soluzioni in tal senso. Ma continuo a rimpiangere alla Russia uno statista come Putin e alla Francia il suo presidenzialismo (e quello che può fare Manuel Valls in Assemblea con la riforma del lavoro in barba alla "rappresentatività" dell'aula).
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 12:37:35 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

  • *****
  • 5542
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #298 il: Luglio 06, 2016, 12:48:28 pm »
E insomma...Negli ultimi anni mi pare che la retorica in tal senso si sia sprecata anche da quelle parti.

Quanto a ciò che scrive Noci sono d'accordo a metà, nel senso che la rappresentazione delle città stato in contrapposizione agli stati nazionali può avere un senso in un paese a trazione finanziaria e terziaria come il regno unito, ma non ne ha in paesi a trazione manifatturiera come l'italia dove il PIL si fa ancora per buona parte in "provincia".

Quanto alla visione di Panebianco sul valore della democrazia "rappresentativa" quale migliore strumento per la gestione pacifica delle divisioni, credo sia una visione ormai superata dalla storia che ci dimostra l'esatto contrario proprio per alcune delle ragioni esposte negli articoli citati (inconsistenza delle élites, abbrutimento della comunicazione, imbarbarimento dell'informazione, degenerazione della democrazia diretta, ecc ecc).

Occorre quantomeno ripensare i meccanismi di questa benedetta democrazia rappresentativa e mi pare che nessuno abbia solo suggerito di farlo.
Per quanto mi riguarda sono sempre più convinto che la democrazia "rappresentativa" debba subire una qualche svolta in direzione di una minore "rappresentanza" e di una maggiore capacità decisionale e di governo, oltre che di migliore formazione e selezione delle classi dirigenti.

Non essendo un politologo non mi avventuro in ipotesi e possibili soluzioni in tal senso. Ma continuo a rimpiangere alla Russia uno statista come Putin e alla Francia il suo presidenzialismo (e quello che può fare Manuel Valls in Assemblea con la riforma del lavoro in barba alla "rappresentatività" dell'aula).
Prima di pensionare la democrazia rappresentativa ci penserei bene. Di meglio non è stato inventato nulla, e le degenerazioni per me sono indotte dall'esterno, da fenomeni come la globalizzazione che rendono superati i confini statuali. Cioè la democrazia rappresentativa per poter di nuovo funzionare dovrebbe essere posta a livello federale. Con questo il 90 per cento dei suoi limiti sarebbe superato. Quindi non è l'istituto in sé ad essere superato ma il livello a cui viene collocato, troppo distante dai luoghi che possono incidere sulle realtà sensibili politicamente, mentre rimane una questione aperta di non poco conto di come aggiornare la democrazia rappresentativa in base alle nuove possibilità e alle nuove aspettative che sono maturate grazie ad internet, prospettive che per il momento in termini politici giudico negative, molto negative. Ma forse si potrebbe integrare lo strumento nel sistema della democrazia rappresentativa. La diretta è utopica e pericolosa come tutte le utopie. Quanto a Putin è uno scherzo della storia, il residuato bellico di una cultura tutta nazionalista che ha portato disastri nella storia, anche europea, è un residuo del passato, è un ladro del suo popolo, e mantiene il potere con la violenza. Peggio di così è difficile dire, ha fatto regredire la Russia di tanti anni. Amico di terroristi. Ha piegato in senso assolutamente autoritario e personalistico la nascente democrazia russa.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #299 il: Luglio 06, 2016, 13:07:12 pm »
Non condivido per nulla il giudizio su Putin ma é altra questione, trovo invece interessanti le considerazioni in merito allo spostamento su scala federale e sovranazionale dell'organo di rappresentanza democratica pur sapendo che in Europa il tentativo é miseramente fallito senza che nessuno ci abbia davvero provato.
Resta il tema irrisolto della formazione e selezione delle classi dirigenti, che poi è l'origine dell'eventuale processo di riforma perché senza classi dirigenti all'altezza del ruolo diventa utopico ambire a chissà quale riforma epocale del sistema democratico.

Tornando invece alla stingente attualità c'è da registrare il nuovo tonfo della sterlina (che ha sforato la soglia psicologica 1.30 col dollaro nonostante l'impegno alla stabilizzazione dei cambi da parte di tutte le banche centrali), la crescente preoccupazione per l'esplosione della bolla immobiliare britannica e la sempre crescente preoccupazione che questa enorme e gigantesca idiozia possa produrre effetti economici incontrollabili.

Questo a beneficio di chi con una faciloneria disarmante (e palese incompetenza) aveva ventilato l'ipotesi di effetti già esauriti e di sole che sorge ancora.
In realtà gli effetti della Brexit (o di ciò che potrebbe trasformarsi in un Bremain) non abbiamo nemmeno iniziato a vederli: quelli che stiamo osservando sono solo gli effetti del voto referendario, e addirittura della campagna referendaria visto il degrado di tutti gli indicatori di giugno, e un piccolo antipasto di quel che verrà.
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 13:11:14 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"