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Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #300 il: Luglio 06, 2016, 14:16:33 pm »
Ieri si sono tenute le prime elezioni per la nomina del nuovo premier Tory.
Theresa May, timida sostenitrice del remain ma chiaramente ormai orientata all'uscita (anche sulla base di quanto dichiarato in queste settimane) ha la maggioranza assoluta dei parlamentari conservatori e di fatto nessun concorrente. Gli basterà far votare parte dei suoi per Gove al fine di mettere fuori gioco la sua unica potenziale concorrente, Andrea Leadsom, per presentarsi a settembre davanti al congresso del suo partito e incassare la nomina (con Gove possibile futuro ministro degli esteri).
La May ha già dichiarato che non attiverá l'art. 50 del trattato prima del 2017 e che non ci saranno elezioni prima del 2020.
Ci attende un "finale di stagione" per lo meno movimentato, consiglio di allacciare bene le cinture.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #301 il: Luglio 06, 2016, 14:47:26 pm »
Non condivido per nulla il giudizio su Putin ma é altra questione, trovo invece interessanti le considerazioni in merito allo spostamento su scala federale e sovranazionale dell'organo di rappresentanza democratica pur sapendo che in Europa il tentativo é miseramente fallito senza che nessuno ci abbia davvero provato.
Resta il tema irrisolto della formazione e selezione delle classi dirigenti, che poi è l'origine dell'eventuale processo di riforma perché senza classi dirigenti all'altezza del ruolo diventa utopico ambire a chissà quale riforma epocale del sistema democratico.

Tornando invece alla stingente attualità c'è da registrare il nuovo tonfo della sterlina (che ha sforato la soglia psicologica 1.30 col dollaro nonostante l'impegno alla stabilizzazione dei cambi da parte di tutte le banche centrali), la crescente preoccupazione per l'esplosione della bolla immobiliare britannica e la sempre crescente preoccupazione che questa enorme e gigantesca idiozia possa produrre effetti economici incontrollabili.

Questo a beneficio di chi con una faciloneria disarmante (e palese incompetenza) aveva ventilato l'ipotesi di effetti già esauriti e di sole che sorge ancora.
In realtà gli effetti della Brexit (o di ciò che potrebbe trasformarsi in un Bremain) non abbiamo nemmeno iniziato a vederli: quelli che stiamo osservando sono solo gli effetti del voto referendario, e addirittura della campagna referendaria visto il degrado di tutti gli indicatori di giugno, e un piccolo antipasto di quel che verrà.
Al di là del giudizio su Putin vorrei però che tu riflettessi su un punto: perché la classe dirigente appare scadente un po' ovunque? Non può essere frutto del caso, o il ritenere che la politica attiri menti scarse. Ci sono ragioni strutturali che hanno dequalificato la politica, senza toccare le quali anche le migliori intenzioni possono fare poco. La politica deve tornare a decidere efficacemente sui problemi delle persone, ma perché questo avvenga occorre portarla la dove i problemi possono essere effettivamente risolti. Perché non c'è nulla di peggio di un politico eletto che non può fare nulla perché è eletto ad un livello che non conta più nulla, ed è quello che sta succedendo alla politica nazionale. Ecco perché è importante che i rappresentati siedano laddove si prendono le decisioni che contano. In questo modo ci sarebbe meno scontento di pancia, e quindi anche minore tendenza degli elettori a scegliere i peggiori. Poi ci sono altri fattori che incidono, come le distorsioni molto gravi dell'informazione: anche il politico che fa le cose migliori non verrà mai eletto o rieletto se non può comunicare alle persone quello che ha fatto (o non ha fatto). Quindi bisognerebbe migliorare alcuni aspetti strutturali per avere politici migliori. Io credo che anche la scuola di base dovrebbe fornire un minimo di conoscenza che consente di capire quello che succede nel mondo. Qui vediamo che invece le persone non capiscono, non hanno gli strumenti per valutare le cose.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #302 il: Luglio 06, 2016, 16:00:57 pm »
Sono d'accordo sulla necessità di spostare gli organi legislativi ed esecutivi ad un livello sovranazionale, sono tuttavia convinto che replicare le inefficienze delle democrazie rappresentative di stampo variamente parlamentare ad un livello più alto e ancora più complesso non serva a nulla se non a rendere ancora più inefficiente, inefficace ed inadeguato il sistema democratico.
Te lo immagini il caos del bucameralismo perfetto di stampo italiano, con tutte le assurditá che tu conosci bene a livello di sottogoverno, commissioni, gabinetti e via discorrendo, replicato in scala a livello centrale europeo?! Una babele.
La democrazia rappresentativa deve essere ripensata, nell'ottica di una maggiore capacità di incidere positivamente sui destini dei popoli (come giustamente scrivi) anche a costo di sacrificarne parte (anche consistente) della sua "rappresentativitá".
Rappresentatività che senza "efficacacia" diventa parola vuota di significato.
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #303 il: Luglio 06, 2016, 16:20:12 pm »
Sono d'accordo sulla necessità di spostare gli organi legislativi ed esecutivi ad un livello sovranazionale, sono tuttavia convinto che replicare le inefficienze delle democrazie rappresentative di stampo variamente parlamentare ad un livello più alto e ancora più complesso non serva a nulla se non a rendere ancora più inefficiente, inefficace ed inadeguato il sistema democratico.
Te lo immagini il caos del bucameralismo perfetto di stampo italiano, con tutte le assurditá che tu conosci bene a livello di sottogoverno, commissioni, gabinetti e via discorrendo, replicato in scala a livello centrale europeo?! Una babele.
La democrazia rappresentativa deve essere ripensata, nell'ottica di una maggiore capacità di incidere positivamente sui destini dei popoli (come giustamente scrivi) anche a costo di sacrificarne parte (anche consistente) della sua "rappresentativitá".
Rappresentatività che senza "efficacacia" diventa parola vuota di significato.
Qui però emerge un difetto di competenza tuo: la democrazia rappresentativa può essere molto diversa dalla nostra. Che ne dici di presidenzialismo, federalismo, collegi uninominali? Funzionano decisamente meglio, è provato storicamente. Cioè esistono democrazie rappresentative che sacrificano in parte la rappresentanza a vantaggio della governabilità che non significa solo o tanto durata dei governi, ma soprattutto capacità di decisione. Un presidente capo del governo eletto direttamente non dipende dalla fiducia del parlamento, parlamento che così può funzionare da contro potere e da controllo nei confronti del governo cosa che nei sistemi meramente parlamentari è impossibile. In un sistema federale la camera alta, cioè la seconda camera, rappresenta gli stati, non ha la stessa composizione e le stesse funzioni della camera bassa, quella dove ogni cittadino è rappresentato paritariamente....Basterebbe copiare i sistemi che funzionano meglio. Poi anch'essi hanno bisogno di manutenzione e di aggiornamento. Ma non credere che sia un caso del destino che in certi sistemi soprattutto la qualità media della politica scenda da decenni. DIpende dal sistema elettorale. Ad esempio io sono stato eletto una volta in un collegio campano, e poi nell'Emilia Romagna. Il problema è che in Emilia con me erano stati eletti altri 20 depiutati, di diversi partiti. In un sistema così io non rappresento il territorio, perché siamo in tanti a rappresentare lo stesso territorio che è troppo grande. Se io invece vengo eletto come rappresentante unico di un piccolo territorio (collegio uninominale a ripartizione maggioritaria) io potrò essere l'unico rappresentante eletto di quel territorio, lo rappresento e gli elettori sanno che se qualcosa non va è colpa mia. Capisci cosa vuol dire questo? Ecco perché senza competenza su questi temi non si va da nessuna parte.
Altro che Putin, questi sono i rimedi, gli unici in grado di gestire una società complessa. Il resto è vecchiume destinato ad essere spazzato via, ancora più inefficiente dei sistemi parlamentari. Perché il dittatore sceglie la ricchezza sua e della sua famiglia, uccide, e fa uccidere, si circonda di yes man, e famigli, senza nessun controllo. Forse la società degli anni 90 dell'ottocento poteva essere gestita così, una moderna e complessa no. Sono orrori della storia destinati ad essere cancellati .
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 16:23:28 pm da mbelt »
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #304 il: Luglio 06, 2016, 16:43:12 pm »
Non a caso avevo scritto di rimpiangere un presidenzialsimo alla francese, per esempio.
Ciò non toglie che anche in sistemi fortemente presidenziali l'azione di governo viene fortemente sacrificata sull'altare della contrapposizione dei poteri (legislativo ed esecutivo), come per esempio in USA dove il congresso esercita un ruolo di freno all'indirizzo politico presidenziale (si pensi alla vicenda delle armi).

Resta però intatto un altro problema della democrazia rappresentativa: se l'obbiettivo della classe politica deve essere la rielezione la sua azione e la sua visione sarà sempre di breve respiro. Che é uno dei grandi limiti della classe politica, l'incapacità di guardare oltre l'orizzonte elettorale e quindi di esprimere veri statisti.

Il ventennio berlusconiano in Italia ce ne ha dato un'ampia ed esaustiva prova, più di quanto non avesse giá fatto l'epoca del pentapartito di prima repubblica.
Non é un caso che tutti i grandi statisti europei ad un certo punto hanno perso le elezioni, Churchill incluso, per la loro capacità di guardare oltre l'orizzonte temporale del breve termine elettorale e oltre gli interessi particolari del loro elettorato di riferimento.

Da qualunque ottica la si osservi é un dato di fatto che i principi della democrazia rappresentativa e i meccanismi ad essi ispirati che ne regolano il funzionamento, appaiono sempre più inadeguati a risolvere e gestire le criticità del nuovo millennio.
E i fatti, sempre più eclatanti e dalle prospettive tragiche, ne sono una diretta manifestazione.

il dramma è che questo dogma della democrazia (rappresentativa o diretta che sia) è diventato una prigione al punto che anche solo immaginare un dibattito pubblico nel merito di questi argomenti, franco ed intellettualmente onesto, è un'utopia; verrebbe sepolto sotto ad una valanga di isterie retoriche ed ipocrite.
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 17:00:59 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #305 il: Luglio 06, 2016, 16:59:57 pm »
Non a caso avevo scritto di rimpiangere un presidenzialsimo alla francese, per esempio.
Ciò non toglie che anche in sistemi fortemente presidenziali l'azione di governo viene fortemente sacrificata sull'altare della contrapposizione dei poteri (legislativo ed esecutivo), come per esempio in USA dove il congresso esercita un ruolo di freno all'indirizzo politico presidenziale (si pensi alla vicenda delle armi).

Resta però intatto un altro problema della democrazia rappresentativa: se l'obbiettivo della classe politica deve essere la rielezione la sua azione e la sua visione sarà sempre di breve respiro. Che é uno dei grandi limiti della classe politica, l'incapacità di guardare oltre l'orizzonte elettorale e quindi di esprimere veri statisti.

Il ventennio berlusconiano in Italia ce ne ha dato un'ampia ed esaustiva prova, più di quanto non avesse giá fatto l'epoca del pentapartito di prima repubblica.
Non é un caso che tutti i grandi statisti europei ad un certo punto hanno perso le elezioni, Churchill incluso, per la loro capacità di guardare oltre l'orizzonte temporale del breve termine elettorale e oltre gli interessi particolari del loro elettorato di riferimento.

Da qualunque ottica la si osservi é un dato di fatto che i principi della democrazia rappresentativa e i meccanismi ad essi ispirati che ne regolano il funzionamento, appaiono sempre più inadeguati a risolvere e gestire le criticità del nuovo millennio.
E i fatti, sempre più eclatanti e dalle prospettive tragiche, ne sono una diretta manifestazione.
Il fatto che si tenda alle rielezione di per se non impedisce di fare ottima politica. Perché per esempio persino nel peggiore sistema politico , quello italiano, ci sono stati grandissimi politici. Non ci sono più, o meglio ce ne sono sempre meno e questo è determinato anche da fattori strutturali. Ma la qualità delle decisioni che vengono prese negli USA non  è paragonabile alla qualità delle decisioni che vengono prese da sistemi meno efficaci. Poi la perfezione non è di questo mondo. Ma soprattutto se dici che non basta attendo di sapere cosa ci sarebbe di meglio...non mi dire Putin perché altrimenti la tua credibilità va a zero. Lo dico per te.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #306 il: Luglio 06, 2016, 17:08:04 pm »
Come ho scritto per me Putin ha dimostrato di essere un grande statista, e ho ampie e molteplici dimostrazioni di fatto che me lo confermano (non sono certo l'unico, tra l'altro, a sostenerlo). Ma non è questo il punto, come ho scritto non sono un politologo né la scuola da cui provengo è quella delle scienze politiche, non mi azzardo nel formulare soluzioni per tecnicismi che non conosco, mi limito a riflettere e sollevare le questioni di fondo, e mi piacerebbe che sul tema si iniziasse a discutere, pubblicamente ed apertamente senza isterie demagogiche.
Cosa che oggi appare anche solo impensabile, purtroppo.
E il rischio di trovarsi con un Trump eletto dal "popolo" a capo della più grande potenza mondiale è una delle più stridenti conseguenze dell'impossibilità di rivedere e riformare un dogma dietro al quale abbiamo nascosto paure mai sopite, ma che quelle paure ce le sta restituendo con gli interessi sotto forma di fatti concreti.

p.s: sterlina sotto 1.29 sul dollaro e sotto 1.17 sull'Euro, entro la fine dell'anno siamo alla parità.
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 17:52:30 pm da ciaca »
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #307 il: Luglio 06, 2016, 18:05:30 pm »
Mi permetto di allegare questo contributo di Giulio Sapelli, di un'eleganza e finezza di pensiero assai rara di questi tempi.

http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/7/1/FINANZA-E-POLITICA-Sapelli-il-suicidio-della-Germania-ci-trascina-a-fondo/713102/
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 18:20:40 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #308 il: Luglio 06, 2016, 19:07:28 pm »
Mi permetto di allegare questo contributo di Giulio Sapelli, di un'eleganza e finezza di pensiero assai rara di questi tempi.

http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/7/1/FINANZA-E-POLITICA-Sapelli-il-suicidio-della-Germania-ci-trascina-a-fondo/713102/

Ti mando anche questo link per sentirlo proprio sul tema del thread (dal minuto 38 circa):
http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/focus-economia/trasmissione-giugno-2016-183331-gSLAlSfhhB

I siparietti con il conduttore Barisoni, per me sono inarrivabili da chiunque. Peccato siano piuttosto rari i suoi interventi
(annunciati dal crescendo di "O fortuna" dei Carmina Burana).
Al è di bant insegnài al mus: si piàrt timp e si infastidìs la bestie.

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #309 il: Luglio 06, 2016, 19:37:32 pm »
Intanto oggi sono stati chiusi altri tre fondi immobiliari, Henderson Global Investors, Columbia Threadneedle e Canada Life.
Insieme ai tre di ieri fanno circa metà di tutto il comparto dei fondi di investimento immobiliari, e più di 20 miliardi di sterline congelati e che gli investitori non possono smobilizzare fino a data da destinarsi. Il nuovo hashtag virale è #what's next?
« Ultima modifica: Luglio 06, 2016, 19:39:53 pm da ciaca »
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guagua72

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #310 il: Luglio 07, 2016, 08:25:14 am »
Analizzando le performance delle borse europee, Londra è quella che ha fatto registrare i migliori risultati dal dopo Brexit. Londra pare essere, per ora, troppo importante per il mondo finanziario che non si può permettere e non vuole nemmeno abbandonarla dall’oggi al domani. La realtà è che la Gran Bretagna se ne esce dalla Ue, ma a crollare sono le Borse dei Paesi che restano nell’Unione. Il mercato sa dove sono i veri problemi, a questo punto pare che scommetta più su Londra che sulla zona euro.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #311 il: Luglio 07, 2016, 11:46:39 am »
Non si guardano le speculazioni di borsa a breve per dedurne alcunché....tutti gli istituti economici mondiali, dalla BCE e al FMI, fanno le peggiori previsioni sul crollo del Pil quest'anno in GB ( si ipotizza persino un meno 5 per cento) e sui forti rischi quasi certezza di un blocco della crescita mondiale già anemica. L'articolo sotto riguarda un ideal tipo che vedo ben rappresentato su queste pagine del forum:

Edicola: L’Ambidestro Stagionato che tifa Brexit e Trump
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/07/07/39/lambidestro-stagionato-che-tifa-brexit-e-trump_U43200686580825o3H.shtml
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Istaro

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #312 il: Luglio 07, 2016, 14:14:44 pm »
Non si guardano le speculazioni di borsa a breve per dedurne alcunché....tutti gli istituti economici mondiali, dalla BCE e al FMI, fanno le peggiori previsioni sul crollo del Pil quest'anno in GB ( si ipotizza persino un meno 5 per cento) e sui forti rischi quasi certezza di un blocco della crescita mondiale già anemica. L'articolo sotto riguarda un ideal tipo che vedo ben rappresentato su queste pagine del forum:

Edicola: L’Ambidestro Stagionato che tifa Brexit e Trump
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/07/07/39/lambidestro-stagionato-che-tifa-brexit-e-trump_U43200686580825o3H.shtml

L'articolo di Severgnini è un esempio eccezionale di bigottismo culturale delle élites.

Qualcuno esprime una posizione diversa da quella "politicamente corretta"?
Inutile "sforzarsi" di comprendere ed eventualmente confutare quella posizione; più semplice ricostruire il "profilo psicologico" di tutti quelli che la esprimono (  :o ), ridotto ovviamente a caricatura.
Vuoi votare? Sei un fan di Trump! (Anche se non lo sai... ma se scavi bene nel tuo inconscio...)
Una spruzzatina di messa in ridicolo delle voci dell'informazione non allineate, e il piatto è servito.

Vogliamo stare al gioco e divertirci a disegnare il "profilo psicologico" di questi personaggi (come chiamarli... "ambisinistri per tutte le stagioni")?
Siccome siamo più sofisticati, ne disegniamo due:
- notisti di costume, "artisti", "intellettuali" che ambiscono ad utilizzare la loro popolarità per salire al rango di "opinionista illuminato" e, nell'accorgersi di non essere all'altezza di questo ruolo, sfogano la propria frustrazione deridendo ciò che non capiscono;
- intellò di corte protesi a difendere con ogni mezzo i propri datori di lavoro e, di riflesso, la propria piccola rendita economico-professionale.

Per signorilità, solidità culturale e forza di argomentazione, Battista batte Severgnini 4 a 0.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #313 il: Luglio 07, 2016, 14:26:21 pm »
Non si guardano le speculazioni di borsa a breve per dedurne alcunché....tutti gli istituti economici mondiali, dalla BCE e al FMI, fanno le peggiori previsioni sul crollo del Pil quest'anno in GB ( si ipotizza persino un meno 5 per cento) e sui forti rischi quasi certezza di un blocco della crescita mondiale già anemica. L'articolo sotto riguarda un ideal tipo che vedo ben rappresentato su queste pagine del forum:

Edicola: L’Ambidestro Stagionato che tifa Brexit e Trump
http://corriere.it/digital-edition/CORRIEREFC_NAZIONALE_WEB/2016/07/07/39/lambidestro-stagionato-che-tifa-brexit-e-trump_U43200686580825o3H.shtml

L'articolo di Severgnini è un esempio eccezionale di bigottismo culturale delle élites.

Qualcuno esprime una posizione diversa da quella "politicamente corretta"?
Inutile "sforzarsi" di comprendere ed eventualmente confutare quella posizione; più semplice ricostruire il "profilo psicologico" di tutti quelli che la esprimono (  :o ), ridotto ovviamente a caricatura.
Vuoi votare? Sei un fan di Trump! (Anche se non lo sai... ma se scavi bene nel tuo inconscio...)
Una spruzzatina di messa in ridicolo delle voci dell'informazione non allineate, e il piatto è servito.

Vogliamo stare al gioco e divertirci a disegnare il "profilo psicologico" di questi personaggi (come chiamarli... "ambisinistri per tutte le stagioni")?
Siccome siamo più sofisticati, ne disegniamo due:
- notisti di costume, "artisti", "intellettuali" che ambiscono ad utilizzare la loro popolarità per salire al rango di "opinionista illuminato" e, nell'accorgersi di non essere all'altezza di questo ruolo, sfogano la propria frustrazione deridendo ciò che non capiscono;
- intellò di corte protesi a difendere con ogni mezzo i propri datori di lavoro e, di riflesso, la propria piccola rendita economico-professionale.

Per signorilità, solidità culturale e forza di argomentazione, Battista batte Severgnini 4 a 0.
Basta ribaltare la realtà, e fingere di non sapere che sono anni che i media sparano sull'Europa. Quindi chi è vittima dei media e della propaganda scrive le sciocchezze della Brexit. Io l'idealtipo descritto da Severgnini lo conosco e lo riconosco bene....e credo lo conosca molto bene anche lui. A queste persone manca la capacità di riconoscere la realtà. Sono un po' babbei. E con queste persone è inutile confutare nulla. Sono immuni alle argomentazioni altrui, come dimostra questo topic.
« Ultima modifica: Luglio 07, 2016, 14:30:22 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #314 il: Luglio 07, 2016, 14:27:33 pm »
e io che pensavo che servergnini fosse solo un giornalista sportivo (interista) prestato alle opinioni... :D