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Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #330 il: Luglio 08, 2016, 20:11:36 pm »
A me Sapelli piace e ne condivido le sferzanti critiche alla classe dirigente, alla costruzione imperfetta dell'euro e dell'europa, alla visione germanocentrica dell'europa.
Non ne condivido, al contrario, lo spirito antieuropeista e che fuori dall'euro e dall'europa saremmo stati meglio.

Quanto all'Economist, fa il paio con il Financial Times che per due giorni ha fatto la prima pagina su MPS.
Dimenticandosi completamente di DeutscheBank che ha una esposizione su derivati pari a 55mila miliardi di euro (20 volte il PIL tedesco e 5 volte quello di tutta l'euro zona), da due anni non passa gli stress test della BCE e come ha ricordato recentemente la La Garde rappresenta il vero rischio sistemico non solo del sistema bancario tedesco ma di quello MONDIALE.

E ci rompono il c****o da due settimane per quattro spicci di NPL di MPS....come lo hanno rotto per anni ai greci per due spicci di debito pubblico.
Sono questi patetici ragionieri del nulla che si stanno mangiando qualunque prospettiva di Europa (anche se in questo caso pure i ragionieri si sono messi il cuore in pace e sono alcuni stati - sempre i maledetti stati - a mettersi di traverso per una soluzione rapida, efficace e definitiva di alcuni problemi).

L'economist poi ha perso ogni credibilità dopo aver fatto una scellerata campagna pro-brexit prima e un Mea culpa subito dopo l'esito del referendum (a proposito di ambidestri...).
Gente come Sapelli  è orfana inconsolabile della rivoluzione comunista....
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #331 il: Luglio 08, 2016, 21:56:26 pm »
Grazie Egregio Commesso, in arte Simone giusto?
Alle volte cerco di fare questo esercizio, lo faccio solo con giornalisti o opinionisti di cui ho stima. Cerco di confrontare i loro pensieri nel tempo, molto meglio se questo pensiero attiene ad un argomento simile in modo che possano venire a galla le contraddizioni che si annidano anche nei più lucidi pensieri. In questo caso, l'esercizio ha funzionato?

1) http://it.adviseonly.com/blog/economia-e-mercati/interviste/giulio-sapelli-intervista-europa-ci-porta-alla-catastrofe/

2) http://www.vita.it/it/article/2016/06/24/sapelli-brexit-una-cosa-positiva/139915/

Ecco, forse nel secondo scritto possiamo trovare  chi ha ispirato alcuni interventi dei nostri forumisti. Istaro non appare solo, ma ben attorniato da fior di Economisti.
Nickname e nome esatti  ;)

Io non sono un economista e non miro ad esserlo, mi documento per quanto possibile presso fonti possibilmente attendibili, poi ragiono con la mia testa, visto che presto potrebbe riguardare il mio futuro.

La GB ha votato per la brexit, unico dato di fatto. Della manipolazione delle masse mi importa marginalmente, è così da sempre, oggi è solo molto più facile grazie alla tecnologia.

Sembra che sia finita la civiltà occidentale,  quando l'Inghilterra è solo in procinto di lasciare un'unione di stati con cui condivideva regole comuni.

Ma mentre ci si preoccupa dell' art. 50 e dell'economia inglese, le banche italiane sono in bilico ma, come già detto, la Germania con la sua Deutsche è  messa peggio.
Ma tutta quella cartaccia  da dove viene, se non dagli inventori della fantafinanza?
Dal 2008 ho letto di triliardi di dollari inesistenti, ma se le banche europee sono così esposte, com'è che quelle americane  (presumo) passino sempre gli stress test?
Forse perché controllato e controllore sono legati a doppio filo?

Leggevo tempo fa che la terza guerra mondiale si stia combattendo da tempo, ma invece che sui campi di battaglia, si svolga dietro i monitor di borse & banche.         

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #332 il: Luglio 09, 2016, 10:12:58 am »
Qui un'altra bella tirata demagogica che tanto piacerà ad alcuni dei partecipanti
http://www.tempi.it/blog/perche-gli-eurocrati-si-sono-meritati-la-brexit#.V4Cwe3RyzqA

Ovviamente condivido solo la conclusione  (ossia che gli eurocrati la brexit se la meritano) mentre il resto del "ragionamento" lo trovo di una ipocrisia stomachevole (anche se condito da più o meno dotte e autorevoli citazioni).
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #333 il: Luglio 09, 2016, 11:15:03 am »
Questa discussione secondo me sta scendendo nel tragicomico, Angelo e pure Marco, ma voi chi siete?
Tutti i giornalisti che non la pensano come voi sono comici, stomachevoli , incompetenti...
Eppure c'è gente che è d'accordo con loro, dai non siete l'ombelico del mondo e non siete i depositari della verità, perché quella solo il tempo ce la rivelerà.
Io vi leggo divertito ed ammetto anche sorpreso da tanta supponenza anche nei confronti di chi probabilmente ne sa ben più di voi.
Insomma regolatevi, il mondo non gira intorno a voi e delle vostre opinioni rimarranno solo  impressioni per i quattro gatti che le leggono su questo forum.
« Ultima modifica: Luglio 09, 2016, 12:53:31 pm da alanford »

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #334 il: Luglio 09, 2016, 13:37:38 pm »
Non siamo io e Marco il centro del mondo, mi pare ovvio, e non ci voleva certo questa tua sagace osservazione per farcene rendere conto, ti assicuro :)

Lo sono però i fatti, quelli che "molti economisti" (ma chi?! ??? ) fanno finta di non vedere, insieme ai pecoroni che gli vanno appresso.

Quegli stessi pecoroni incapaci di discernere la realtà che poi, proprio per questa loro incapacità se la prendono sempre in quel posto (e sbraitano a vanvera, che sia in un'urna referendaria o al bar poco cambia).
Per ora il capro espiatorio buono per tutte le occasioni é l'Europa. Qualche anno fa era la globalizzazione e ancora prima l'imperialismo americano (cose che comunque ritornano sempre nella vulgata, come la peperonata).

Il mondo non gira intorno alle opinioni, ma intorno ai fatti si.
La sterlina é la moneta più debole del 2016, dietro al peso argentino, a quello messicano, all Yuan cinese e pure lo zloty polacco. Primo effetto concreto e immadaiato della Brexit (che per qualche economista della pasta e fagioli era solo un "fisiologico riallineamento").
La BoE, non Pippo Pluto e paperino, ha già detto chiaramente che per la gran Bretagna saranno tempi molto difficili, non c'è una sola previsione che disegni per l'UK uno scenario post Brexit "roseo".

Come un fatto è che l'uso spregiudicato del voto referendario abbia sconquassato l'assetto politico e istituzionale del regno unito, avviandone una crisi che non ha precedenti nella sua storia moderna, gettandolo in una fase di incertezza e instabilità che avrà effetti di portata che oggi non si riesce nemmeno a determinare pEr quanto è potenzialmente enorme.
E tutto per l'arrivismo e il capriccio di 4 spascia pagliai che se la sono già data a gambe levate mentre le anime candide dissertano della sacralità del voto popolare.

Quindi, di che stai parlando?! A quali "economisti" ti stai riferendo?! A quel pagliaccio di Paolo Barnard forse, che più che un esperto di materia economica assomiglia ogni giorno di più al mago Otelma  (look televisivo incluso). E le sue, e quelle di tanti antieuropeisti improvvisati, sarebbero "opinioni"? A casa mia si chiamano cazzate, quelle che tutti i sostenitori inglesi della Brexit hanno raccontato per mesi prima di scappare con la coda tra le gambe dal casino che le loro cazzate hanno contribuito a creare.
 
Per qualcuno questi fatti sono irrilevanti, per qualcun altro magari sono anche "divertenti" anche più delle cazzate a cui amano credere.
Ma la loro "tragicità" resta anche se qualche pecorone ci ride sopra, e resta intatta la tragicità di un'Italia eventualmente fuori dall'euro e dall'Europa.
« Ultima modifica: Luglio 09, 2016, 13:53:18 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #335 il: Luglio 09, 2016, 13:49:02 pm »
Questa discussione secondo me sta scendendo nel tragicomico, Angelo e pure Marco, ma voi chi siete?
Tutti i giornalisti che non la pensano come voi sono comici, stomachevoli , incompetenti...
Eppure c'è gente che è d'accordo con loro, dai non siete l'ombelico del mondo e non siete i depositari della verità, perché quella solo il tempo ce la rivelerà.
Io vi leggo divertito ed ammetto anche sorpreso da tanta supponenza anche nei confronti di chi probabilmente ne sa ben più di voi.
Insomma regolatevi, il mondo non gira intorno a voi e delle vostre opinioni rimarranno solo  impressioni per i quattro gatti che le leggono su questo forum.
Impara a parlare e a scrivere per te. Sarebbe come se io venissi a parlar dei antifurti con te tacciandoti di non capire niente o di non essere competente. Se non sei all'altezza della discussione taci. Se non capisci le cose, cosa che si nota in tutti i campi in cui ti applichi , prenditela con te stesso non con gli altri
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #336 il: Luglio 09, 2016, 16:58:16 pm »
Tornando in tema, non senza fatica ho cercato di costruire qualche idea nel mio piccolo, anche perchè non ho la supponenza di giudicare e nemmeno gli strumenti per sentenziare. Credo di avere un minimo di spirito critico e di voglia di comprendere. Non senza fatica quindi mi sono andato a leggere anche io qualche cosa. In particolare cerco sempre di rivolgermi non a opinionisti dell'ultimora ma a persone di un certo livello. Apprendo che la decisione popolare è passata attraverso un referendum consultivo. Il governo del Regno Unito non è formalmente obbligato a fare nulla come conseguenza del referendum e nessuna legge è stata abrogata dal referendum, che in sostanza ha valore soltanto come sondaggio. Il parlamento è sovrano e i referendum britannici di norma non sono vincolanti, come spiega bene il Guardian. A questo punto, potrebbe dispiegarsi avanti all'apparato costituzionale inglese, inesistente, per ovvio spirito anglossasone, un atroce dilemma. Potrebbe il parlamento legiferare in senso contrario? Potrebbe il governo inglese sostenuto anche dalla corona prendere delle decisioni diverse dalla consultazione popolare? Davanti ad una ipotesi di sfaldamento del Regno, che più disunito di così non poteva essere, poichè paiono tutti pentiti, poichè la tragedia è sotto gli occhi di tutti, che si sorvoli sul referendum, e che qualche uomo o donna ( forse il primo ministro sarà donna)  politicamente forte  si prenda questa responsabilità. Non sarebbe un trionfo?

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #337 il: Luglio 09, 2016, 19:06:31 pm »
Tornando in tema, non senza fatica ho cercato di costruire qualche idea nel mio piccolo, anche perchè non ho la supponenza di giudicare e nemmeno gli strumenti per sentenziare. Credo di avere un minimo di spirito critico e di voglia di comprendere. Non senza fatica quindi mi sono andato a leggere anche io qualche cosa. In particolare cerco sempre di rivolgermi non a opinionisti dell'ultimora ma a persone di un certo livello. Apprendo che la decisione popolare è passata attraverso un referendum consultivo. Il governo del Regno Unito non è formalmente obbligato a fare nulla come conseguenza del referendum e nessuna legge è stata abrogata dal referendum, che in sostanza ha valore soltanto come sondaggio. Il parlamento è sovrano e i referendum britannici di norma non sono vincolanti, come spiega bene il Guardian. A questo punto, potrebbe dispiegarsi avanti all'apparato costituzionale inglese, inesistente, per ovvio spirito anglossasone, un atroce dilemma. Potrebbe il parlamento legiferare in senso contrario? Potrebbe il governo inglese sostenuto anche dalla corona prendere delle decisioni diverse dalla consultazione popolare? Davanti ad una ipotesi di sfaldamento del Regno, che più disunito di così non poteva essere, poichè paiono tutti pentiti, poichè la tragedia è sotto gli occhi di tutti, che si sorvoli sul referendum, e che qualche uomo o donna ( forse il primo ministro sarà donna)  politicamente forte  si prenda questa responsabilità. Non sarebbe un trionfo?
Secondo me non si può fare. Certo il referendum è giuridicamente senza effetti vincolanti, a differenza dell'abrogativo italiano, ma non puoi fare una campagna di mesi e mesi e poi dire agli elettori che il loro parere non conta....gli stessi sostenitori del remain hanno previsto effetti negativi prima del voto dando per scontato che il risultato sarebbe stato applicato, e così quelli del leave. In GB non sono come in Italia dove non si applicano referendum vincolanti, è una democrazia molto più seria della nostra. Bisognerebbe quantomeno che prima dalle urne escano soluzioni politiche totalmente diverse, quindi tra alcuni anni, si potrebbe avere una passo indietro. Ma ora è impossibile, politicamente non giuridicamente.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #338 il: Luglio 09, 2016, 21:59:54 pm »
Questa discussione secondo me sta scendendo nel tragicomico, Angelo e pure Marco, ma voi chi siete?
Tutti i giornalisti che non la pensano come voi sono comici, stomachevoli , incompetenti...
Eppure c'è gente che è d'accordo con loro, dai non siete l'ombelico del mondo e non siete i depositari della verità, perché quella solo il tempo ce la rivelerà.
Io vi leggo divertito ed ammetto anche sorpreso da tanta supponenza anche nei confronti di chi probabilmente ne sa ben più di voi.
Insomma regolatevi, il mondo non gira intorno a voi e delle vostre opinioni rimarranno solo  impressioni per i quattro gatti che le leggono su questo forum.
Impara a parlare e a scrivere per te. Sarebbe come se io venissi a parlar dei antifurti con te tacciandoti di non capire niente o di non essere competente. Se non sei all'altezza della discussione taci. Se non capisci le cose, cosa che si nota in tutti i campi in cui ti applichi , prenditela con te stesso non con gli altri

Infatti io che non sono competente non partecipo, io non contesto le vostre idee che potrebbero anche essere giuste, contesto il vostro modo assolutistico anche in contrapposizione a gente che di competenza ne ha e quindi potrebbe tranquillamente avere ragione.
E comunque taccio solo quando lo dico io, difficilmente me lo faccio dire.

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #339 il: Luglio 09, 2016, 23:06:58 pm »
Questa discussione secondo me sta scendendo nel tragicomico, Angelo e pure Marco, ma voi chi siete?
Tutti i giornalisti che non la pensano come voi sono comici, stomachevoli , incompetenti...
Eppure c'è gente che è d'accordo con loro, dai non siete l'ombelico del mondo e non siete i depositari della verità, perché quella solo il tempo ce la rivelerà.
Io vi leggo divertito ed ammetto anche sorpreso da tanta supponenza anche nei confronti di chi probabilmente ne sa ben più di voi.
Insomma regolatevi, il mondo non gira intorno a voi e delle vostre opinioni rimarranno solo  impressioni per i quattro gatti che le leggono su questo forum.
Impara a parlare e a scrivere per te. Sarebbe come se io venissi a parlar dei antifurti con te tacciandoti di non capire niente o di non essere competente. Se non sei all'altezza della discussione taci. Se non capisci le cose, cosa che si nota in tutti i campi in cui ti applichi , prenditela con te stesso non con gli altri

Infatti io che non sono competente non partecipo, io non contesto le vostre idee che potrebbero anche essere giuste, contesto il vostro modo assolutistico anche in contrapposizione a gente che di competenza ne ha e quindi potrebbe tranquillamente avere ragione.
E comunque taccio solo quando lo dico io, difficilmente me lo faccio dire.
E quale sarebbe questa "gente che di competenza ne ha"? Io non ne vedo. Ed è questo il problema.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #340 il: Luglio 10, 2016, 02:21:46 am »
Ma quale paese serio? Una democrazia solida e millenaria come la Gran Bretagna, Inghilterra e Regno Unito? Mah, non mi pare che si possa portare ad esempio. Dai tempi di  Major si sono succeduti  dei Primi Ministri inguardabili. Il parlamento è rimasto una pezzuola calda, pressochè un'ombra di quell'istituzione che era. Ma poi Tony Blair, con l'Iraq, e con tante altre farraginose cadute , chi ha mai rappresentato? Un cerchiobottista miserrimo. Un laburista per caso, che ha finito, in certi casi, lo sporco lavoro fatto dalla dama di ferro, incrementando il già forte divario sociale tra classi esistenti nel Regno Unito. Basse classi sociali di ignoranti, perchè forse non tutti sanno che la patria di Oxford e Cambridge insegna pochissima storia, geografia e letteratura nella scuola dell'obbligo e Tony Blayr ha contribuito a distruggere la scuola pubblica inglese. Questo stesso ceto che poi ha finito col votare leave. Mi dicono addirittura di una carenza linguistica enorme, che già la lingua inglese impone, in moltissimi abitanti delle provincie e campagne inglesi.  Quello che però più mi fa imbestialire, perchè è veramente assurdo e lascia sconcertati,  è il fatto che piangono più degli altri i rappresentanti di quella classe politica inglese che mai avrebbero voluto uscire dall’Unione. Questi sembrano risvegliarsi in un incubo e  cadono dal pero come se prima fossero da un'altra parte. Ora però se ne accorgono?!. Classe politica  conscia degli enormi vantaggi che il Regno Unito aveva stando all'interno dell'europa, tanti onori e meno oneri degli altri. Non ho parole per il personaggio David Cameron, l’uomo che ha distrutto due Unioni: Unione europea e Regno Unito. Questo personaggio molto probabilmente sta mettendo a repentaglio il futuro di generazioni e lo ha fatto per risolvere una lotta interna per la leadership del proprio partito. Prima , questo personaggio ha mostrato il referendum sulla brexit come uno spauracchio, sputando fango sull’Unione europea per mesi. Tutto questo al fine di farsi forte in maniera prepotente e non autorevole sia in patria che fuori. Dopo, la stessa persona, si è messa a fare campagna per rimanere nell’UE, declamandone le virtù, perchè a tutti gli effetti la Gran Bretagna aveva enormi vantaggi dal sodalizio europeo, enormi favoritismi rispetto agli altri. Io non capisco nulla di politica ma si è mai visto che chi promuove un referendum poi fa campagna contro? Con quale credibilità? È perfino miracoloso che quasi la metà dei britannici abbia votato “remain” turandosi il naso di fronte a questo "capolavoro di piccolezza umana e politica". Un esempio di "followship", come ha detto qualche bravo articolista, invece che di leadership. Un disastro epocale. Tuttavia, anche in questo caso, una potenziale buona notizia, cioè il suicidio politico di Cameron, si manifesta e diventa una probabile tragedia: la campagna “leave” ha vinto, e il modo in cui ha vinto è drammatico, sconcertante e fuorviante per ogni pensiero normale. Assistere al modo in cui Tutti scappano dal carro dei vincitori è assolutamente distruttivo. Io credo che il peggior nemico per i mercati, per l'economia e per la tenuta della stessa UE sia questo clima di confusione e di mancanza di risposte. Insomma, probabilmente se il partito del Leave avesse vinto veramente ( questa non è una vittoria)  e avesse avuto la forza vera di sostenere le proprie idee avremmo sicuramente meno problemi. Sembra una follia ma ritengo, e ne sono personalmente convinto, che il paradosso sia la vittoria non vittoria che paralizzi tutto. Se i vincitori non vogliono accettare la loro vittoria ne decretano la delegittimazione, se il popolo votante perde i propri leader, non esiste più un senso compiuto. Spero in un intervento Istituzionale della regina.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2016, 02:26:38 am da guagua72 »

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #341 il: Luglio 10, 2016, 07:40:21 am »
Una volta in questo forum era vietata la politica, ora è permessa ed amen meglio così.
Ciò che io contesto e ribadisco è l'idea assolutistica, quell'aria sprezzante anche nei confronti di altri forumisti con cui poi ci si ritrova amichevolmente nell'altra sezione, ma è possibile poi che il tono sia amichevole di la o quando ci si rincontra per qualche cena se su questa sezione li si è trattati da mentecatti?
Io dico che un po' di moderazione e di educazione non guasta mai.
Marco, se tu vieni a parlare di antifurto con me, io al massimo ti spiego, non ti dico di tacere o altro, è la regola del vivere civile, molti grandi uomini sono diventati grandi anche grazie alla loro umiltà.
Pace e bene a tutti.

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #342 il: Luglio 10, 2016, 08:49:01 am »
Sia la Leadsom che la May hanno messo in chiaro e senza possibili fraintendimenti che fuori significa fuori e che l'art. 50 del trattato di Lisbona verrà attivato. La Leadsom vuole farlo subito a settembre, la May vorrebbe prendersela comoda nel 2017.

Ma ciò non significa che il percorso dell'UK fuori dell'unione si concluderà allora, ma durerà per almeno altri due anni. Senza contare che c'è un doppio filone di pensiero in base al quale c'è chi sostiene che debba essere prerogativa del parlamento, e non del governo, sciogliere trattati che lo stesso parlamento ha dato mandato di sottoscrivere. E che la questione é meramente accademica visto che sicuramente un voto parlamentare sarà richiesto per la risoluzione del trattato di adesione all'unione del 1972, che per alcui il parlamento dovrebbe votare prima che si faccia ricorso all'art. 50 del trattato di Lisbona per avviare qualunque procedura di uscita. Viceversa si innescherebbe un potenziale enorme pasticcio.

La questione ha già dei risvolti legali visto che uno studio legale ha già presentato una mozione davanti ad una corte britannica chiedendo che si esprima nel merito, mozione che sarà discussa il 19 luglio prossimo.

Parlamento che nella sua maggioranza sostiene il "remain" (inclusa parte della maggioranza tory) e che potrebbe portare ad una crisi di governo e ad elezioni anticipate che potrebbero anche giocarsi proprio sulla volontà di uscita o meno, con possibile nuovo referendum consultivo.

Molte cose possono accadere in questi anni, sia sul fronte europeo che su quello britannico, dipenderanno da come si evolerà la situazione politica ed economica delle parti coinvolte e pochi oggi sono in grado di fare previsioni anche solo a breve termine, sia sul fronte britannico che a maggior ragione su quello europeo dove la confusione regna sovrana per le solite divisioni tra stati e opportunismi. Da un lato chi vuole avere un atteggiamento attendista, nell'attesa che si definisca il contorno della vicenda politica e istituzionale britannica, dall'altro chi spinge per una soluzione rapida e anche di forza, se necessario, preoccupato che il protrarsi di questa incertezza possa ulteriormente minare la stabilità dell'unione dei 27 paesi rimanenti.

Quindi si, non é scontato che il tutto si concluda con una uscita del regno unito dalla UE, ma allo stato attuale appare molto probabile anche se molti osservatori oltremanica sostengono che alla fine una brexit non ci sarà.
Ci saranno invece i disastri economici e geopolitici che questo lungo periodo di incertezza e instsbilitá ha già iniziato a causare e che sono evidenti a tutti, tranne agli ipocriti antieuropeisti incapaci di accettare l'idea che nel mnodo globalizzato uno scenario di ritrosia storica e antieuropea, di anacronistica chiusura all'interno del proprio nazionalismo, può causare solo danni e non porta alcun reale vantaggio, a nessuno.

P.s: La regina non ha alcun potere istituzionale, é solo un'ingombrante e costosissima attrazione turistica.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2016, 09:18:10 am da ciaca »
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #343 il: Luglio 10, 2016, 09:14:48 am »
Ma quale paese serio? Una democrazia solida e millenaria come la Gran Bretagna, Inghilterra e Regno Unito? Mah, non mi pare che si possa portare ad esempio. Dai tempi di  Major si sono succeduti  dei Primi Ministri inguardabili. Il parlamento è rimasto una pezzuola calda, pressochè un'ombra di quell'istituzione che era. Ma poi Tony Blair, con l'Iraq, e con tante altre farraginose cadute , chi ha mai rappresentato? Un cerchiobottista miserrimo. Un laburista per caso, che ha finito, in certi casi, lo sporco lavoro fatto dalla dama di ferro, incrementando il già forte divario sociale tra classi esistenti nel Regno Unito. Basse classi sociali di ignoranti, perchè forse non tutti sanno che la patria di Oxford e Cambridge insegna pochissima storia, geografia e letteratura nella scuola dell'obbligo e Tony Blayr ha contribuito a distruggere la scuola pubblica inglese. Questo stesso ceto che poi ha finito col votare leave. Mi dicono addirittura di una carenza linguistica enorme, che già la lingua inglese impone, in moltissimi abitanti delle provincie e campagne inglesi.  Quello che però più mi fa imbestialire, perchè è veramente assurdo e lascia sconcertati,  è il fatto che piangono più degli altri i rappresentanti di quella classe politica inglese che mai avrebbero voluto uscire dall’Unione. Questi sembrano risvegliarsi in un incubo e  cadono dal pero come se prima fossero da un'altra parte. Ora però se ne accorgono?!. Classe politica  conscia degli enormi vantaggi che il Regno Unito aveva stando all'interno dell'europa, tanti onori e meno oneri degli altri. Non ho parole per il personaggio David Cameron, l’uomo che ha distrutto due Unioni: Unione europea e Regno Unito. Questo personaggio molto probabilmente sta mettendo a repentaglio il futuro di generazioni e lo ha fatto per risolvere una lotta interna per la leadership del proprio partito. Prima , questo personaggio ha mostrato il referendum sulla brexit come uno spauracchio, sputando fango sull’Unione europea per mesi. Tutto questo al fine di farsi forte in maniera prepotente e non autorevole sia in patria che fuori. Dopo, la stessa persona, si è messa a fare campagna per rimanere nell’UE, declamandone le virtù, perchè a tutti gli effetti la Gran Bretagna aveva enormi vantaggi dal sodalizio europeo, enormi favoritismi rispetto agli altri. Io non capisco nulla di politica ma si è mai visto che chi promuove un referendum poi fa campagna contro? Con quale credibilità? È perfino miracoloso che quasi la metà dei britannici abbia votato “remain” turandosi il naso di fronte a questo "capolavoro di piccolezza umana e politica". Un esempio di "followship", come ha detto qualche bravo articolista, invece che di leadership. Un disastro epocale. Tuttavia, anche in questo caso, una potenziale buona notizia, cioè il suicidio politico di Cameron, si manifesta e diventa una probabile tragedia: la campagna “leave” ha vinto, e il modo in cui ha vinto è drammatico, sconcertante e fuorviante per ogni pensiero normale. Assistere al modo in cui Tutti scappano dal carro dei vincitori è assolutamente distruttivo. Io credo che il peggior nemico per i mercati, per l'economia e per la tenuta della stessa UE sia questo clima di confusione e di mancanza di risposte. Insomma, probabilmente se il partito del Leave avesse vinto veramente ( questa non è una vittoria)  e avesse avuto la forza vera di sostenere le proprie idee avremmo sicuramente meno problemi. Sembra una follia ma ritengo, e ne sono personalmente convinto, che il paradosso sia la vittoria non vittoria che paralizzi tutto. Se i vincitori non vogliono accettare la loro vittoria ne decretano la delegittimazione, se il popolo votante perde i propri leader, non esiste più un senso compiuto. Spero in un intervento Istituzionale della regina.
Bisogna distinguere le capacità dei leader politici dal giudizio sul sistema politico istituzionale. Che quello inglese sia molto superiore al nostro è dimostrato semplicemente dalla sua storia, dal fatto che è uno dei più antichi e non ha conosciuto le dittature, dal fatto che Blair è stato e,sto sotto processo politico, certo con ritardo, ma pensi che sarebbe successo in Italia? Dal fatto che la regina non gli ha dato il consueto titolo nobiliare già anni fa.
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #344 il: Luglio 10, 2016, 09:16:15 am »
Sia la Leadsom che la May hanno messo in chiaro e senza possibili fraintendimenti che fuori significa fuori e che l'art. 50 del trattato di Lisbona verrà attivato. La Leadsom vuole farlo subito a settembre, la May vorrebbe prendersela comoda nel 2017.

Ma ciò non significa che il percorso dell'UK fuori dell'unione si concluderà allora, ma durerà per almeno altri due anni. Senza contare che c'è un doppio filone di pensiero in base al quale c'è chi sostiene che debba essere prerogativa del parlamento, e non del governo, sciogliere trattati che lo stesso parlamento ha dato mandato di sottoscrivere. E che la questione é meramente accademica visto che sicuramente un voto parlamentare sarà richiesto per la risoluzione del trattato di adesione all'unione del 1972, che per alcui il parlamento dovrebbe votare prima che si faccia ricorso all'art. 50 del trattato di Lisbona per avviare qualunque procedura di uscita. Viceversa si innescherebbe un potenziale enorme pasticcio.

La questione ha già dei risvolti legali visto che uno studio legale ha già presentato una mozione davanti ad una corte britannica chiedendo che si esprima nel merito, mozione che sarà discussa il 19 luglio prossimo.

Parlamento che nella sua maggioranza sostiene il "remain" (inclusa parte della maggioranza tory) e che potrebbe portare ad una crisi di governo e ad elezioni anticipate che potrebbero anche giocarsi proprio sulla volontà di uscita o meno, con possibile nuovo referendum consultivo.

Molte cose possono accadere in questi anni, sia sul fronte europeo che su quello britannico, dipenderanno da come si evolerà la situazione politica ed economica delle parti coinvolte e pochi oggi sono in grado di fare previsioni anche solo a breve termine, sia sul fronte britannico che a maggior ragione su quello europeo dove la confusione regna sovrana per le solite divisioni tra stati e opportunismi. Da un lato chi vuole avere un atteggiamento attendista, nell'attesa che si definisca il contorno della vicenda politica e istituzionale britannica, dall'altro chi spinge per una soluzione rapida e anche di forza, se necessario, preoccupato che il protrarsi di questa incertezza possa ulteriormente minare la stabilità dell'unione dei 27 paesi rimanenti.

Quindi si, non é scontato che il tutto si concluda con una uscita del regno unito dalla UE, ma allo stato attuale appare molto probabile anche se molti osservatori oltremanica sostengono che alla fine una brexit non ci sarà.
Ci saranno invece i disastri economici e geopolitici che questo lungo periodo di incertezza e instsbilitá ha già iniziato a causare e che sono evidenti a tutti, tranne agli ipocriti antieuropeisti incapaci di accettare l'idea che nel mnodo globalizzato uno scenario di ritrosia storica e antieuropea può causare solo danni e non porta alcun reale vantaggio, a nessuno.

P.s: La regina non ha alcun potere istituzionale, é solo un'ingombrante e costosissima attrazione turistica.
Ipotizzare che la GB possa non iniziare la Brexit per me non è realistico. Io penso anche che la Brexit giungerà a termine. È possibile che tra alcuni anni, ammesso e non concesso che la UE esista ancora, la GB potrebbe rientrare.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre