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Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #375 il: Luglio 12, 2016, 21:57:52 pm »
Certo che se poi l'ex presidente della commissione europea va a fare l'advisor per Goldman Sachs si capisce anche da dove tragga forza la retorica eurofobica....
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #376 il: Luglio 12, 2016, 21:59:58 pm »
Va' detto che in U.K. non perdono troppo tempo a fare processi mediatici eterni, pur di salvare le poltrone.
Sostenitori della Brexit e remain  sono stati tutti fatti fuori (almeno dalla scena pubblica),  adesso si volta pagina e si attua la volontà dei vincitori,per quanto possa essere sbagliata, ma penso non ci sia altro da aggiungere.

Piuttosto, con una donna di nuovo primo ministro,  è tempo di pianificare il futuro fuori dalla UE, ma che penso sarà comunque legato lo stesso alla UE, perché non conviene a nessuno farsi un' inutile guerra commerciale.

È già stata avanzata un'ipotesi di "paradiso fiscale" con tassazione al 15%, qualora la UE avesse la mano troppo pesante.

Ridicolo il tentativo del renzie nostrano di portare in Italia parte delle grandi aziende della City.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #377 il: Luglio 12, 2016, 22:59:13 pm »
Va' detto che in U.K. non perdono troppo tempo a fare processi mediatici eterni, pur di salvare le poltrone.
Sostenitori della Brexit e remain  sono stati tutti fatti fuori (almeno dalla scena pubblica),  adesso si volta pagina e si attua la volontà dei vincitori,per quanto possa essere sbagliata, ma penso non ci sia altro da aggiungere.

Piuttosto, con una donna di nuovo primo ministro,  è tempo di pianificare il futuro fuori dalla UE, ma che penso sarà comunque legato lo stesso alla UE, perché non conviene a nessuno farsi un' inutile guerra commerciale.

È già stata avanzata un'ipotesi di "paradiso fiscale" con tassazione al 15%, qualora la UE avesse la mano troppo pesante.

Ridicolo il tentativo del renzie nostrano di portare in Italia parte delle grandi aziende della City.
ecco un tipico errore di analisi del tipo che ho ricordato nel precedente messaggio: " non conviene a nessuno" (sul piano economico immediato) non significa che non si farà. Perché appunto stiamo parlando di azioni politiche di attori politici. Non c'è solo l'interesse economico a governare certe scelte. Che poi ad una analisi più profonda la scelta di non farsi la guerra commerciale non è neppure vero che convenga ad entrambi nella nuova situazione, tutt'altro.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #378 il: Luglio 12, 2016, 23:09:32 pm »
L'UK fuori dall'Europa e dal suo merCato unico è un'isola nel nulla.
La city, Che da sola fa 1/3 del PIL britannico, vive grazie all'essere la piattaforma offshore in seno all'UE ove far transitare (e tassare ad aliquote privilegiate) i capitali da investire (e molto spesso anche riciclare) in seno all'UE r al suo mercato di 27 paesi che é l'area di libero scambio più grande e ricca al mondo.
Da Londra, per esempio, passa l'internazionalizzazione dello Yuan, migliaia di miliardi con annesso gettito fiscale per lo stato britannico che nell'ipotesi di un'uscita del sistema finanziario inglese dal mercato unico inuzierebbero a prendere altre strade, come già altre strade hanno iniziato a prendere altri capitali, per esempio verso l'Irlanda.

Senza passaporto comunitario che consente alle istituzioni finanziarie con sede a Londra di operare sul mercato unico dei servizi (bancari e finanziari) Londra é finita. Non a caso tutte le istituzioni finanziarie hanno già messo in atto piani di fuga da Londra se la brexit dovesse concludersi con un'uscita dell'UK dal mercato unico.

Ovviamente i primi a beneficiare di questa piattaforma off shore sono proprio gli europei e per questo si fará di tutto per salvarla (come di tutto è stato concesso in questi anni al regno unito sotto forma di provilegi e deroghe alle normative europee e ai suoi trattati, ancora fino a poche settimane prima del referendum).

Per il resto possono anche azzerare la corporate tax, nel momento in cui sono fuori dal mercato unico europeo non ci sarà più una sola corporation che potrà trovare utile investire in UK, visto che ciò ha un senso solo se l'UK è il punto di accesso privilegiato al mercato unico europeo.

D'altronde la proposta di taglio della corporate tax ventilata da Osborne, oltre ad essere un ossimoro in questo specifico contesto (ed essere stata criticata da tutti gli economisti, in primo luogo quelli britannici) é anche puro autolesionismo nel momento in cui il regno unito si appresta ad avviare una complessa trattativa per spuntare un'uscita dalla UE il meno dolorosa possibile, e certo una simile prospettiva non può ben predisporre i 27 interlocutori che dovrebbero concedergliela e che si vedono minacciati di dumping fiscale.

L'Europa, prima ancora che sul piano economico sul piano politico, ha tutto l'interesse a far pagare all'UK un conto quanto più possibile salato, direi catastrofico. E conoscendo il furore ideologico germanico ho la netta sensazione che ciò accadrà, sempre che ci sia ancora un'Europa al termine degli anni che ci vorranno per completare il percorso di uscita del regno unito dalla UE.
« Ultima modifica: Luglio 12, 2016, 23:19:46 pm da ciaca »
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #379 il: Luglio 13, 2016, 13:10:15 pm »
Per parlare delle conseguenze politiche, e non solo quelle economiche che sono già evidenti a chiunque sappia andare oltre le dichiarazioni di facciata e la momentanea ed apparente stabilità del mercato azionario, basterebbe osservare uno dei tanti problemi che si profilano all'orizzonte: l'Irlanda.

Che ha già chiesto ufficiosamente una deroga speciale per poter mantenere aperto il confine con la parte britannica dell'isola anche in caso di uscita dell'UK, cosa che la Merkel ha già fermamente negato di poter garantire senza che sia ancora iniziata la trattativa con il regno unito.

I problemi sono due: da un lato rischia di riaprirsi una ferita sopita ma mai del tutto guarita, ossia la lotta fratricida tra protestanti lealisti e cattolici separatisti che ha insanguinato l'irlanda del nord e che grazie all'UE era un problema ormai quasi del tutto dimenticato (sospetto che vi siano tanti ragazzi nati negli anni 80 e 90 che nemmeno sanno di cosa si parla), giusto per ribadire uno dei molteplici vantaggi della costruzione europea che in molti si ostinano a vedere come la causa di ogni problema.
Al quale si affiancherebbe una ulteriore instabilità per la tenuta dell'unione della Gran Bretagna,  oltre a quella derivante dal fronte scozzese.

Dall'altro si rischia di aprire un ulteriore fronte di criticità per la stabilità della UE, nella misura in cui all'UK in sede di trattativa per la sua uscita dovessero essere concesse deroghe straordinarie in tema di tassazione e accesso al mercato unico che andrebbero a ledere gli interessi della repubblica irlandese.
La quale per bocca del suo primo ministro ha già minacciato nemmeno troppo velatamente che se al regno unito dovessero essere fatti sconti proporrebbe anch'egli in Irlanda un referendum per l'uscita dall'UE (al fine di negoziare le stesse vantaggiose condizioni e sottrarsi dai tentativi di Bruxelles di armonizzare l'aliquota fiscale sulle imprese che in Irlanda é decisamente più bassa rispetto alla media europea e per questo ne ha fatto sede privilegiata di molte grandi aziende).

Insomma, il negoziato con il regno unito é molto complesso e ha implicazioni politiche enormi, e per questo non si può pensare che tutto andrà secondo la logica dei soli mutui interessi economici e commerciali.
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mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #380 il: Luglio 13, 2016, 14:32:00 pm »
Per parlare delle conseguenze politiche, e non solo quelle economiche che sono già evidenti a chiunque sappia andare oltre le dichiarazioni di facciata e la momentanea ed apparente stabilità del mercato azionario, basterebbe osservare uno dei tanti problemi che si profilano all'orizzonte: l'Irlanda.

Che ha già chiesto ufficiosamente una deroga speciale per poter mantenere aperto il confine con la parte britannica dell'isola anche in caso di uscita dell'UK, cosa che la Merkel ha già fermamente negato di poter garantire senza che sia ancora iniziata la trattativa con il regno unito.

I problemi sono due: da un lato rischia di riaprirsi una ferita sopita ma mai del tutto guarita, ossia la lotta fratricida tra protestanti lealisti e cattolici separatisti che ha insanguinato l'irlanda del nord e che grazie all'UE era un problema ormai quasi del tutto dimenticato (sospetto che vi siano tanti ragazzi nati negli anni 80 e 90 che nemmeno sanno di cosa si parla), giusto per ribadire uno dei molteplici vantaggi della costruzione europea che in molti si ostinano a vedere come la causa di ogni problema.
Al quale si affiancherebbe una ulteriore instabilità per la tenuta dell'unione della Gran Bretagna,  oltre a quella derivante dal fronte scozzese.

Dall'altro si rischia di aprire un ulteriore fronte di criticità per la stabilità della UE, nella misura in cui all'UK in sede di trattativa per la sua uscita dovessero essere concesse deroghe straordinarie in tema di tassazione e accesso al mercato unico che andrebbero a ledere gli interessi della repubblica irlandese.
La quale per bocca del suo primo ministro ha già minacciato nemmeno troppo velatamente che se al regno unito dovessero essere fatti sconti proporrebbe anch'egli in Irlanda un referendum per l'uscita dall'UE (al fine di negoziare le stesse vantaggiose condizioni e sottrarsi dai tentativi di Bruxelles di armonizzare l'aliquota fiscale sulle imprese che in Irlanda é decisamente più bassa rispetto alla media europea e per questo ne ha fatto sede privilegiata di molte grandi aziende).

Insomma, il negoziato con il regno unito é molto complesso e ha implicazioni politiche enormi, e per questo non si può pensare che tutto andrà secondo la logica dei soli mutui interessi economici e commerciali.
Bravo, finalmente !
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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #381 il: Luglio 13, 2016, 14:38:29 pm »
http://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/12/no-brexit-until-2022-philip-hammond-warns-eu-exit-could-take-at/

La May parla di attivare l'art. 50 dopo le elezioni in francia e germania.

Penso che una delle poche cose certe è che non sarà un percorso breve.
Nel corso degli anni in cui si riuniranno per decidere regnerà lo status quo ????

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #382 il: Luglio 13, 2016, 14:40:47 pm »
http://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/12/no-brexit-until-2022-philip-hammond-warns-eu-exit-could-take-at/

La May parla di attivare l'art. 50 dopo le elezioni in francia e germania.

Penso che una delle poche cose certe è che non sarà un percorso breve.
Nel corso degli anni in cui si riuniranno per decidere regnerà lo status quo ????
No. L'art. 50 lo vieta espressamente e giustamente.
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ilcommesso

Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #383 il: Luglio 13, 2016, 14:45:02 pm »
http://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/12/no-brexit-until-2022-philip-hammond-warns-eu-exit-could-take-at/

La May parla di attivare l'art. 50 dopo le elezioni in francia e germania.

Penso che una delle poche cose certe è che non sarà un percorso breve.
Nel corso degli anni in cui si riuniranno per decidere regnerà lo status quo ????
No. L'art. 50 lo vieta espressamente e giustamente.

Ok, quindi come funzionerà?
Servirà il passaporto per andare in UK e il visto per rimanere?

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #384 il: Luglio 13, 2016, 14:49:18 pm »
http://www.telegraph.co.uk/news/2016/07/12/no-brexit-until-2022-philip-hammond-warns-eu-exit-could-take-at/

La May parla di attivare l'art. 50 dopo le elezioni in francia e germania.

Penso che una delle poche cose certe è che non sarà un percorso breve.
Nel corso degli anni in cui si riuniranno per decidere regnerà lo status quo ????
No. L'art. 50 lo vieta espressamente e giustamente.

Ok, quindi come funzionerà?
Servirà il passaporto per andare in UK e il visto per rimanere?
Finché sta nella Ue e non disdire Schengen evidentemente non servirà il passaporto.
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #385 il: Luglio 13, 2016, 15:09:24 pm »
Citazione
La May parla di attivare l'art. 50 dopo le elezioni in francia e germania.

La May come tutti i politici dice tante cose spesso contrastanti e a secondo dell'opportunità del momento.
Dubito che riuscirà a temporeggiare già fino alla fine dell'anno, sia per le pressioni del fronte interno (al suo partito prima ancora che all'insieme dell'elettorato, euroscettico e non) che soprattutto di quello europeo che certamente ha tutto l'interesse ad iniziare questo negoziato nel più breve tempo possibile e nel modo più duro possibile.

Anche perché se vuole garantirsi un futuro politico la partita deve giocarsela bene, e rapidamente, visto che certi sciacalli (primo tra tutti BoJo) sono sempre pronti a saltar fuori e lo spettro di una sfiducia e di elezioni anticipate é sempre dietro l'angolo.
E qua già il Financial Times inizia il pressing
https://next.ft.com/content/6da146f2-485f-11e6-b387-64ab0a67014c

La May non ha riunificato nulla, come semplicisticamente vorrebbe rappresentare qualche giornale.
Né il suo partito, più spaccato che mai e pronto a saltarle alla gola alla prima occasione da ambo le parti, né men che meno il suo paese sempre più lacerato da tutti i punti di vista (e che ancora solo annusato le catastrofiche conseguenze di questo referendum).

Non esistendo una codifica esatta della modalità di notifica di attivazione dell'art 50 mi aspetto che messi alle strette dall'attendismo britannico Merkel e compagnia possano anche forzare la mano e considerare notifica già la sola dichiarazione d'intenti (inequivocabile e già più volte ribadita) pronunciata dal PM britannico una volta risolta la questione delle competenze di tale azione (su cui presto si pronuncerà un tribunale inglese).

Se dovesse passare la linea della "prerogativa reale" (secondo la quale il PM può avocare a sé certe decisioni, diritto che un tempo era esercitato dalla corona) mi aspetto che già a settembre, in un modo o nell'altro, inizi questa partita.
Tragica ma anche decisamente avvincente perché è una delle tappe fondamentali della storia moderna alla quale abbiamo la fortuna (o sfortuna) di assistere in prima persona.
« Ultima modifica: Luglio 13, 2016, 15:37:54 pm da ciaca »
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ciaca

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #386 il: Luglio 13, 2016, 15:51:04 pm »
Citazione
Nel corso degli anni in cui si riuniranno per decidere regnerà lo status quo

Direi proprio di si, al netto del fatto che il regno unito é escluso con effetto immediato dalla partecipazione alle riunioni del consiglio europeo e alla formazione delle decisioni degli organi esecutivi e legislativi dell'UE. Di fatto l'UK non ha più alcuna voce in capitolo, non può piú porre veti né condizionare in alcun modo la legislazione europea.

Finché la procedura negoziale non è conclusa restano invece in vigore tutti i trattati, con annessi diritti e doveri.
Almeno questo é ció che prevede l'art.50 del trattato di Lisbona, ma essendo una situazione del tutto nuova e mai collaudata non sono da escludere sorprese.

Per esempio, il previsto semestre di presidenza europa che toccherebbe all'UK probabilmente non ci sarà.
Certi trattati potrebbero essere rescissi unilateralmente durante la negoziazione, come per esempio Shengen, con inevitabili conseguenze sulla stessa negoziazione.

Allo stesso modo l'UE potrebbe riformare a maggioranza qualificata molte norme che potrebbero avere un rilevante impatto sugli interessi britannici, come la regolamentazione dell'accesso al mercato unico dei servizi bancari e finanziari.

Nessuno di fatto sa cosa accadrà in questi anni, per esempio ai quasi 3 milioni di cittadini europei che vivono e lavorano liberamente in Inghilterra senza alcun visto di soggiorno. Quel che è certo é che l'art. 50 é stato scritto con il chiaro intento di far pendere tutto dalla parte della UE il potere negoziale nel caso che ci si accinge a trattare.

La stessa incertezza c'è sul fronte economico, ed é quella che morderá più forte le caviglie del popolo orgoglione che si appresta a scoprire quanto costa la "democrazia", soprattutto quando é usata alla pene di segugio.
« Ultima modifica: Luglio 13, 2016, 16:06:19 pm da ciaca »
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guagua72

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #387 il: Luglio 14, 2016, 08:38:17 am »
Una cosa che non capisco e che gradirei approfondire è questa: " perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?" In teoria , se le formalità hanno una ragione, dovrebbe sedere ancora ai tavoli d'incontro, anche perchè , fino a prova contraria ha ancora tutti i suoi parlamentari e tutti i funzionari insediati a bruxelles.

mbelt

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #388 il: Luglio 14, 2016, 09:06:15 am »
Una cosa che non capisco e che gradirei approfondire è questa: " perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?" InIn B teoria , se le formalità hanno una ragione, dovrebbe sedere ancora ai tavoli d'incontro, anche perchè , fino a prova contraria ha ancora tutti i suoi parlamentari e tutti i funzionari insediati a bruxelles.
Basterebbe leggere l'art.50: da quando viene attivato giustamente il paese che esce non può partecipare ad entrambi i tavoli. Poi sia tu sia Angelo avete un po' di difficoltà a capire che vi è stato un referendum che ha sancito una volontà politica che indipendentemente dalle procedure varrà fino ad un nuovo eventuale pronunciamento di segno contrario.
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ALAN FORD

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Re:Brexit: l'inettitudine delle classi dirigenti europee
« Risposta #389 il: Luglio 14, 2016, 09:16:32 am »
Una cosa che non capisco e che gradirei approfondire è questa: " perchè la Gran Bretagna non viene più invitata a vertici e riunioni di Eurogruppo quando di fatto non è ancora uscita?" InIn B teoria , se le formalità hanno una ragione, dovrebbe sedere ancora ai tavoli d'incontro, anche perchè , fino a prova contraria ha ancora tutti i suoi parlamentari e tutti i funzionari insediati a bruxelles.
Basterebbe leggere l'art.50: da quando viene attivato giustamente il paese che esce non può partecipare ad entrambi i tavoli. Poi sia tu sia Angelo avete un po' di difficoltà a capire che vi è stato un referendum che ha sancito una volontà politica che indipendentemente dalle procedure varrà fino ad un nuovo eventuale pronunciamento di segno contrario.

Si ma noi che stiamo di qua della manica, potremmo essere ignoranti e non sapere le notizie inglesi, non sappiamo niente del referendum che di fatto non ci riguarda, quindi se loro non si appellano all'art 50 e chiedono di uscire noi ufficialmente potremmo non sapere niente.